PICCOLA BIBLIOTECA GIOVANNI MELI. Don and Sanciti Vania. Translated and Notes by Gaetano CiIllustrated by Giuseppe Vesco. Ottawa: Canadian Society for Studies, 1986. Biblioteca di Quaderni d'ltalianistica No. 2. Chisciotti into English verse with an Introduction polla. Italian tramonto della cultura siciliana // Giovanni Gentile, edito per di prima volta nel dicembre del 1917, costituisce indubbiamente di partenza per uno studio dei giudizi movimento critici sul spirituale della Sicilia del secolo XVIII. Il la punto il culturale e giudizio del Gentile, inlatti, inciderà notevolmente sulla futura valutazione critica, sia negativa che po- dell'atmosfera culturale del Settecento siciliano e susciterà, anche se sitiva, con echi tardivi, una vasta ed accesa polemica. Il filosofo di Castelvetrano presenta una Sicilia tagliata fuori dal processo di rinnovamento europeo e chiusa in un mondo degli anni sessanta: quasi arcaico. La polemica i 1951 e agli fiorì nel Romeo seppe Maria Sciacca, Rodolfo de Mattei, Ernesto Pontieri, Rosario e Gaetano Falzone, vedono una ed impiegano, per descriverne le sequestrata" [G. Gentile, // cilia Sicilia refrattaria alle risonanze culturali, condizioni, l'espressione gentiliana "Si- tramonto della cultura siciliana, 2a (Firenze: Sansoni, 1963), pp. 4-5]: il gruppo degli oppositori, Eugenio Di Carlo, Virgilio Titonc, Giorgio Santangelo presentano alle al inizi fautori della tesi ger.tiliana, tra cui ricordiamo Giu- tra i ed., quali e Santi Correnti, contrario un'isola apertissima alle idee di rinnovamento e nuove correnti del pensiero europeo, quasi (usando un'espressione ironica di Francesco Brancato) "una piccola Francia illuministica e rivo- luzionaria" [Storiografia e politica nella Sicilia dell'Ottocento (Palermo: Flaccovio, 1973), p. 19]. Nelle pagine introduttive Cipolla ci al Chisciotti traduttore dell'opera meliana ed equilibrato nelle sue prese — di Gaetano Sanciti Panza, se anche per certi aspetti è molto cauto posizione e nei suoi giudizi nell'ambito della polemica, accanto do che and Meli ed entra subito nel vivo della polemica. e sociale in cui visse l'abate Il Don presenta con chiarezza e maestria l'ambiente storico, culturale "modem al Santangelo e — si schiera, Titone. osservan- al research has proved conclusively that Sicily, especially during the second half of the 18th century, was not the backward island completely cut off from civilization supposed it was" (p. 1). that thinkers such a G. Gentile had Se da una parte conveniamo con Sicilia del diciottesimo secolo ogni relazione col resto del non era né mondo" Cipolla che ci sentiamo in ma nemmeno una una di tare apologia del Gentile e del suo Tramonto della cultura siciliana, in cui viene usata la lo scritto tanto bistrattata espressione "Sicilia sequestrata." QUADERNI d'italianistica Volume la dovere (Gentile, pp. 4-5), "piccola Francia illuministica," dall'altra il arretrata né "sequestrata ... da IX, No. 2, 1988 328 Piccola biblioteca Innanzitutto è giusto riconoscere al libro del filosofo di Castelvetrano un merito immediato, di aver cioè spronato i vari critici di storia siciliana ad uno studio più approfondito del secolo XVIII in tutte le sue manifestazioni politiche, sociali, religiose e culturali. Vogliamo quindi precisare subito che alle radici della polemica scaturita dallo studio del Gentile rore di fondo: quello di aver estrapolato sta un er- parere critico sopra citato dal il contesto della genesi del libro e dal suo contenuto. Anzitutto bisogna dire che giudizio del Gentile è stato senza dubbio influenzato negativamente il scomparsa nel 1916, un anno dalla Tramonto, Gioacchino di Marzio te incorretto isolare libro, in quanto sia e Salvatore europea: Salomone Marino. osserva la Sicilia, (Gentile, p. 17) avanti nell'opera, alcuni nomi Palermo a Ed Pitrè, il non era rimasta Gentile, di letterati e filosofi processo di rinnovamento: Vincenzo Miceli, Vincenzo moda letture di verso la fine è lo stesso Gentile che presenta, più Tommaso Fleres. In tal Gentile viene mitigato tanto da invalidare le Giuseppe Inoltre è criticamen- volta s'è detto, alle idee che venivano d'oltralpe" e Rousseau che Voltaire erano del Settecento. tale, della pubblicazione del questo giudizio del filosofo dal contenuto globale del "come qualche a questo mezzo prima egli stesso riconosce, più avanti nell'opera, l'apertura dei siciliani alla cultura chiusa e di tre grandi rappresentati della cultura siciliana, la che hanno contribuito Tommasso Na- Campailla, modo parere negativo del il polemica, quanto entrambi in fazioni approdano alle stesse conclusioni, viste tuttavia sotto una diver- sa prospettiva: gentiliani, pur asserendo i che la Sicilia del Settecento era "sequestrata," fanno delle concessioni che indicano un legame con della cultura europea, mentre era sì il partito degli oppositori sostiene aperta alle idee delle nuove correnti, ma ne ammette resto il che l'isola la refrattareità in certi settori. Il processo di rinnovamento della cultura siciliana del Settecento è pun- non sono talizzato dal Cipolla, a cui sfuggiti gli accostamenti Campailnesso più la-Cartesio, Natale/Fleres-Spinoza, Miceli-Leibniz. Tuttavia, solido tra la cultura siciliana e quella europea è Meli: e questo duttore del Don Chisciotti —opera definita "the il il tra- il meeting point between the principles of the Enlightenment and the ideals of a deeply conservative so- ciety" (p. V) lo ha dimostrato con perizia di studioso attraverso un'analisi acuta e minuta delle varie opere del Nostro, dalla Fata Galante alle Origini di lu dalla Buccolica alle Elegie, dalle Favuli morali al munnu, Chisciotti — acutissime sono, stamento tra il del Cervantes: Don le Chisciotti e Sanciu due opere, scrive il original and an imitation, but rather as same archetype" (p. XXIII) — . Panza meliano e il Don Quijote Cipolla, "must not be seen as an two different manifestations of the In breve, la figura del Meli che viene fuori dall'introduzione del Cipolla è quella di un Meli europeo, un letterato interessi e intenti culturali ma ben rappresentano il Don a nostro avviso, le pagine dedicate all'acco- non sono esclusivamente clima intellettuale europeo. i cui di natura regionale, Pu Il Cipolla considera Meli e in particolare la poem come un voto that reflects, che e può essere ed cumento di costume anche "in a > è sua personalità perhaps more fully than any other works, the author's personality and the condici intatti la riflette { fiducia al di poema che Chiscimti e Sancii* Ponza, un un microcosmo della produzione meliana poliedrica, "a M ola biblioteca presente traduzione Don al < ol his esso ol his time'* (p. XII): esaminato come documento storico, come doe come opera letteraria. Il Don Chisciotti riproduce è stato microcosm the linguistic physiognomy of una lingua che sfugge ad ogni tentativo componenti essenziali som) tradizione arcadica, e il la (XXXI): the poet" ma categorizzazione, di le cui lingua letteraria italiana, mediata tramite siciliano. Le molteplici interrelazioni tra due componenti della lingua meliana sono accortamente riprese anche versione inglese, tramite l'uso di forme arcaiche o gergali, e la queste nella contrasto il linguaggio sostenuto e linguaggio popolare o colloquiale. tra — La traduzione dell'opera nella nota introduttiva sono anche tradotte per intero almeno tre delle poesie più conosciute dell'abate palermitano ("lu labbru," "Tocchi" e "la vucca"), nonché diversi brani di altri poemi è basata sulla edizione delle Opere del Meli curata da Giorgio Santangelo — (Milano: Rizzoli, 1965: tipografico, cora al tempo duzione valida la e la cui introduzione è da partenza per di tuttavia a pagina 225, nota leggiamo 1955), che per la critica di 1, forse per refuso sua perizia filologica resiste an- tempo considerata uno dei punti meliana. Partendo dal presupposto che ogni un'opera è anche un atto di interpretazione, dall'indicare quei casi in cui la traduzione del Cipolla tra- mi asterrò può essere consi- derata troppo libera o troppo pedissequa; per questo eviterò di dilungarmi minuzioso e preciso lavoro linguistico del Cipolla. Di ciò il lettore può rendersi conto personalmente, in quanto la presente edizione presenta uno accanto all'altro il testo siciliano e la versione inglese. Tuttavia, mia sul sia concessa una sola osservazione di carattere generale: perche non ba- come sare la traduzione suWeditio princeps del 1787? Infatti, servendosi testo-base dell'edizione del Santangelo, il testo meliano, osservazione non ma una si il Cipolla traduce in sua interpretazione, sia pure ottima. Con non questa vuole comunque sminuire l'eccellente lavoro del Ci- polla che ha mostrato maestria sia nel rendere l'agilità e verso meliano che nel tradurci La traduzione effetti il le sfumature del pensiero dell'abate palermitano. del Cipolla acquista maggiore validità anche grazie all'ec- cellente e già discusso saggio introduttivo, alle 30 dense pagine di note a carattere esplicativo e critico, e alla folta ed aggiornata bibliografìa, incor- Per di più, le non poche Giuseppe Vesco non solo hanno saputo catturare lo spirito porata nel testo dell'introduzione e delle note. illustrazioni di del poema meliano, ma aggiungono eleganza SALVATORE BANCHERI Erindalc College, University of Toronto alla presente edizione.