Famigli di ieri Famiglie di oggi

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Tutti sappiamo cos’è una famiglia, cioè quel gruppo di persone che ci permette di costruire
una rete affidabile di relazioni affettive cioè basate sull’ attaccamento e che permette a tutti i
suoi componenti (coniugi-genitori figli-fratelli) attraverso di esse, a qualsiasi età, di sentirsi
abbastanza sicuri per potersi spingersi a esplorare le relazioni al di fuori della famiglia stessa
e a vivere nell’ambiente circostante. Essa è nata biologicamente come conseguenza del
sostentamento e accudimento dei primi mammiferi, attraverso il comportamento
dell’attaccamento che è una “relazione” a tutti gli effetti tra la madre e il piccolo, che poi si
espande a tutti gli esseri umani che formano il gruppo sociale.
La psicoanalisi si è sempre occupata della famiglia proprio in quanto essa permette questo
intreccio di relazioni che formano la struttura psicologica, oltre che sociale, della persona ed,
anzi, proprio in base a come si sviluppano le relazioni familiari l’individuo cresce nella salute
oppure può sviluppare disagio e persino patologia.
Pensiamo alle trasformazioni della famiglia tradizionale composta da una coppia solida di
genitori che crescono i figli, sempre più di uno, che è quella che si vede sempre nella
pubblicità, in cui i ruoli sono definiti e chiari, al contrario di una famiglia in cui manca un
genitore (famiglia monogenitoriale), quasi sempre il padre, perché i coniugi sono divorziati,
e magari hanno a loro volta costruito un’altra famiglia ( famiglia ricomposta) con altri figli: è
evidente che le relazioni tra tutti i componenti diventano sempre più complesse e purtroppo
spesso non trovano una comprensione all’esterno della famiglia (nel senso che le istituzioni
sociali non sono adeguate ad accogliere le famiglie diverse). Oggi si parla molto delle
famiglie con genitori omosessuali, cosa impensata fino a qualche anno fa.
Ad oggi le famiglie sono sempre più diversificate e non si può parlare della famiglia come
unico soggetto con bisogni riconosciuti e ben definiti, ma di tanti tipi di famiglia a seconda
degli intrecci relazionali a cui danno vita.
In quest’ambito il lavoro psicologico è cresciuto proprio nel fare orientamento e sostegno ai
genitori, ai figli, ai giovani che non possono più identificarsi con i genitori e diventare loro
stessi genitori in prospettiva. Si perché diventare persone adulte significa doversi confrontare
con le spinte emotive, oltre che affettive, della sessualità e della procreazione, della propria
identità non solo di genere femminile o maschile o altro ancora.
La Psicoanalisi ha sempre considerato la famiglia nella sua funzione di contenitore
dell’individuo, il contesto dello sviluppo dell’individuo. La famiglia è rilevante come istanza
immaginativa e non come realtà istituzionale, dal momento in cui ciò diventa significativo per
l’individuo in fase di sviluppo sono soprattutto i modi e l’intensità di quanto delle relazioni
familiari viene interiorizzato.
In questa fase, però, la crisi della famiglia è talmente elevata che la psicologia, è chiamata, più
che mai, a sostenere la famiglia nel suo complesso e i suoi singoli componenti nel percorso
vitale formativo e di crescita, in cui i vari eventi, legati, per esempio, a fattori positivi
(matrimoni, nascite, ecc.), ma anche a fattori negativi legati a separazioni, ad abbandoni e a
ferite interiori in genere (divorzio, violenze, malattie) risultano stressanti e spesso fonti di
patologia.
Il sostegno alla genitorialità, ad esempio, è sempre più richiesto, poiché il constante aumento
nello spezzarsi del legame familiare istituzionalizzato, porta i coniugi ad affrontare difficoltà
relazionali particolarmente complicate con i figli, oltre che tra di loro.
La separazione porta alla costituzione di famiglie monoparentali (solitamente una donna ed i
suoi bambini); ma anche alla costituzione di famiglie “ricostituite” dove compaiono genitori
diversi e altri figli che non sono fratelli.
Spesso, la madre è il genitore prevalente, è una presenza stabile e continua, mentre la
funzione paterna è condivisa da parecchie figure maschili (padre biologico non di
coabitazione ed il patrigno di coabitazione) i con quali i bambini devono imparare a
confrontarsi.
Il ruolo matrifocale nella dominanza genealogica è generalmente una caratteristica non solo
delle famiglie rotte, ma anche delle famiglie moderne, ma non l’unico tra le contraddizioni
relative alla genitorialità (parenting) nella società attuale.
Le statistiche demografiche indicano una caduta del tasso di natalità, eppure, in un momento
in cui il legame coniugale si sta indebolendo, il legame filiale è l’unico che ancora rappresenta
un investimento continuo certo, anzi, il legame filiale sembra compensare la debolezza del
legame delle coppie. Il bambino, paradossalmente, istituisce il legame delle coppie, nel senso
che la coppia si organizza e si attiva intorno al bambino, a cui è subordinato. Spesso la coppia
resta unita per il figlio o addirittura si forma per lui.
Per i secoli, la nascita di un figlio è stata sperimentata come evento naturale, che non poteva
essere controllato, né programmato come si fa oggi; i figli, oggi continuano a vivere con le loro
famiglie per molto più tempo che nel passato, e se escono, una percentuale elevata torna a
vivere con i loro genitori. Un nuovo genere di famiglia sta emergendo, la “famiglia continua”
basata sulla coabitazione di due generazioni adulte all'interno dello stesso nucleo. I giovani
sono “rifugiati” nelle famiglie d’origine, oasi di sicurezza. I genitori, a loro volta, sono
gratificati da questo prolungamento della funzione parentale. L'emergere della famiglia adulta
multi generazionale è, a sua volta, il riflesso della società multi generazionale nella quale
viviamo.
È diventato molto difficile a trovare un collegamento soddisfacente fra essere generato e
generare, fra essere un marito e una moglie, un padre e una madre. I legami di famiglia e la
loro importanza all'interno della comunità, a questo punto, in una società fatta da individui
regolati dal mito della indipendenza, devono essere necessariamente ripensati. Tuttavia la
famiglia con i suoi pregi e i suoi difetti resta ancora un riferimento a cui rivolgersi perché base
affettiva sicura per i giovani di oggi.
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