Modello PAI

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PAI – Piano Annuale d'Inclusione
PREMESSA DEL C.T.I. PATAVINO
La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il
successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme
di diversità, di disabilità o di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità
pone: innanzi tutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e
valorizzate. (Indicazioni Nazionali per il Curriculo 2012).
La scuola diviene quindi il trampolino di lancio per l’integrazione, oggi intesa come inclusione
piena di tutti gli alunni, un valore per tutti. Essa rappresenta una comunità di apprendimento,
di socializzazione e di incontro delle differenze. Le condizioni di contesto offerte dalla scuola
realmente accogliente o inclusiva per tutti gli alunni sono anche le condizioni ideali per
l'integrazione degli alunni con bisogni educativi speciali.
Il modello concettuale e linguaggio di riferimento della scuola inclusiva è quello che ha istituito
l’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute – OMS 2002).
L’ICF è uno strumento innovativo, perché è una classificazione delle caratteristiche della salute
delle persone che vivono nel contesto delle loro situazioni di vita personale e con determinati
impatti ambientali (non classifica le persone). Il modello concettuale dell’ICF propone un nuovo
paradigma di ricerca didattica - educativa capace di promuovere un’autentica cultura
dell’integrazione, non intesa solo delle diversità, perché oggi non c’è azione didattica che non
debba confrontarsi con la sfida dell’inclusione della diversità sociale e culturale, nel rispetto delle
differenze individuali. Quello che ci riguarda più da vicino come educatori, sono i Fattori
Ambientali. Essi, infatti, riferendosi a tutti gli aspetti del mondo esterno ed estrinseco che formano
il contesto della vita di un individuo, hanno un impatto sul funzionamento della persona: possono
essere una barriera sia a causa della loro presenza (es. atteggiamenti negativi verso le persone
con disabilità) sia della loro assenza (es. la mancata disponibilità di un servizio necessario).
Ambienti diversi possono avere un impatto molto diverso sullo stesso individuo in una certa condizione di salute. L’ambiente senza facilitatori o con barriere limiterà molto le performance, al
contrario quelli più facilitanti favorirla.
RIFERIMENTI NORMATIVI

La Costituzione Italiana all'art.3 comma 3 e all'art. 34 attribuisce alla Repubblica Italiana il
compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che possono impedire il pieno
sviluppo della persona umana, tra cui il diritto allo studio. Ogni alunno, con continuità o per
determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali rispetto ai quali è necessario offrire adeguate
risposte personalizzate
• Legge quadro 104/1992 per l ' assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili.
 DPR n° 24/2 1994 i documenti sono redatti con il SSN e con i familiari.
 DPR n° 275/99 (norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell' art. 21
della legge 15 marzo 1997, n. 59)
• Art. 45 del DPR n° 394/99 (normativa riguardante il processo di accoglienza)
 Legge 53/2003 nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con bisogni educativi speciali
da parte di ciascun docente e di tutto il team di docenti coinvolto.
 Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della salute (ICF) 2007 dalla
disabilità al funzionamento.
• Legge 170/2010 "Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito
scolastico".
• Nota dell' USR alla legge 170/2010.
• DM 12 luglio 2011 "Linee guida per il diritto degli alunni con disturbi specifici
dell’apprendimento"
• Direttiva Ministeriale 27 Dicembre del 2012 "Strumenti d' intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica"
• Circolare Ministeriale n°8 del 06 Marzo 2013 "Strumenti d' intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica -indicazioni operative"
• Nota regionale prot.13588 del 21 agosto 2013 "Bisogni Educativi Speciali. Approfondimenti in
ordine alla redazione del piano annuale per l'inclusività nell' ottica della personalizzazione dell'
apprendimento."
Accordi di Programma e Protocolli definiti a livello provinciale e/o regionale:
• Accordo provinciale di Programma legge 104
• Protocollo di Intesa per le Attività di Identificazione precoce dei casi sospetti di DSA (Disturbo
Specifico dell’Apprendimento) con la Legge 170/2012 all'art.7 comma 1 e il Decreto
Interministeriale 297 del 17 aprile 2013 e la Delibera della Giunta Regionale del 2438 del 20
dicembre 2013 lo rendendolo operativo.
• Delibera della Giunta Regionale n. 665 del 28/04/2015), ha approvato
“Le Linee Guida per i Gifted Children a supporto del sistema scolastico e per i gifted children e
per ragazzi/ragazze con buon potenziale cognitivo.

Materiali di accompagnamento al lavoro dei GLHO e dei GLHI di Istituto del 29/03/2017
Scuola ____________________________________________a.s.__________
Piano Annuale per l’Inclusione
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti:
n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
 minorati vista
 minorati udito
 Psicofisici
2. disturbi evolutivi specifici
 DSA
 ADHD/DOP
 Borderline cognitivo
 Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
 Socio-economico
 Linguistico-culturale
 Disagio comportamentale/relazionale
 Altro
Totali
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
B. Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
O.S.S.
Assistenti alla comunicazione
Funzioni strumentali / coordinamento
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
Docenti tutor/mentor
Altro:
Altro:
Prevalentemente utilizzate in…
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
Sì / No
C. Coinvolgimento docenti curricolari
Coordinatori di classe e simili
Docenti con specifica formazione
Altri docenti
Attraverso…
Sì / No
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Assistenza alunni disabili
Progetti di inclusione / laboratori integrati
Altro:
Informazione /formazione su genitorialità e
psicopedagogia dell’età evolutiva
Coinvolgimento in progetti di inclusione
E. Coinvolgimento famiglie
Coinvolgimento in attività di promozione
della comunità educante
Altro:
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati sulla disabilità
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati su disagio e simili
F. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e Procedure condivise di intervento sulla
disabilità
istituzioni deputate alla
Procedure condivise di intervento su
sicurezza. Rapporti con
disagio e simili
CTS / CTI
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Rapporti con CTS / CTI
Altro:
Progetti territoriali integrati
G. Rapporti con privato
Progetti integrati a livello di singola scuola
sociale e volontariato
Progetti a livello di reti di scuole
Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe
Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età
H. Formazione docenti
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive,
sensoriali…)
Altro:
0
1
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
D. Coinvolgimento
personale ATA
2
3
4
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,
in rapporto ai diversi servizi esistenti;
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare
alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi;
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo.
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il
prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data _________
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data _________
Allegati:
 Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti
Comunicazione, ecc.)
Legenda:
GLHO: Gruppo di lavoro operativo (equipe Legge 104)
GLHI: Gruppo di lavoro per l’inclusione dell’Istituto
DOP: Disturbo Oppositivo Provocatorio
GIFT: Alto funzionamento cognitivo
O.S.S.: Operatore Socio Sanitario
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