6 novembre - SNALS Lombardia

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Rassegna Stampa di
giovedì 6 novembre 2014
SNALS / CONFSAL
Corriere Adriatico
Il Giornale della Liguria
Il Mattino - Ed. Salerno
Il Messaggero - Ed.
Abruzzo
Il Messaggero - Ed.
Ancona
Il Messaggero - Ed.
Marche
Il Resto del Carlino - Ed.
Ancona
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Il Piccolo
Quotidiano di Bari
I SINDACATI SNOBBANO L'INCONTRO CON FUSACCHIA
BREVI
06/11/2014 LEGGE FORNERO, STOP DEL GIUDICE VANNO IN PENSIONE 42
DOCENTI
06/11/2014 MENO SOLDI PER LE RETRIBUZIONI PROTESTANO I DIRIGENTI
SCOLASTICI
06/11/2014 SCUOLA, IL GRAN RIFIUTO DEI SINDACATI ALLA CONVENTION SULLA
RIFORMA
06/11/2014 SCUOLA, IL GRAN RIFIUTO DEI SINDACATI ALLA CONVENTION SULLA
RIFORMA
06/11/2014 "IL MINISTERO CI STA IGNORANDO" AL GALILEI PROTESTANO GLI
INSEGNANTI
06/11/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB
06/11/2014 IL PATTO FISCALE SPACCA IL FRONTE SINDACALE
06/11/2014 FAST RISPONDE: "SU IMC ASPETTIAMO IL 27 NOVEMBRE"
06/11/2014
06/11/2014
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Sole 24 Ore
la Repubblica
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Italia Oggi
il Messaggero
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Corriere della Sera - ed.
Milano
il Sole 24 Ore
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L'EDUCAZIONE FINANZIARIA VA ALLE ELEMENTARI
IL PICCOLO GENIO RIBELLE CHIAMATO DAL CERN CHE LA SCUOLA
BLOCCO' COL SETTE IN CONDOTTA
06/11/2014 PIANO DEL GOVERNO SU TRIBUNALI, SCUOLE E ASL IN RETE
06/11/2014 MESSICO, STUDENTI IN RIVOLTA PER I 43 RAGAZZI SCOMPARSI
06/11/2014 BNL E GIUNTI PORTANO L'ECONOMIA NELLE SCUOLE
06/11/2014 PREMI RIDOTTI ALLE SCUOLE
06/11/2014 FLAGELLO MALTEMPO SUL CENTRO ITALIA A ROMA CODICE ROSSO
CHIUSE LE SCUOLE
06/11/2014 SI' ALLO SBLOCCA-ITALIA, BONUS PER CHI COMPRA CASA E
L'AFFITTA
06/11/2014 "UNA CASSETTA DEGLI ATTREZZI ON LINE PER I DOCENTI"
06/11/2014 L'EXPO DELLE SCUOLE CANTIERE SUL FUTURO
06/11/2014 UN PUGNO DI SEMI CRESCE IN MANO AI BIMBI
06/11/2014 ARRIVA EDUCARE SCUOLA PER 125MILA ALUNNI
12/11/2014 LA VITA E' UN MESTIERE IN CUI NON SI PUO' MAI DIRE "ADESSO
BASTA"
09/11/2014 CHI FA LA MATURITA' QUEST'ANNO SI PREPARI A FARE DA CAVIA
06/11/2014 TRA I BIMBI ESCLUSI DALLA MENSA LA PRESIDE: "PESSIMO SEGNALE"
06/11/2014
06/11/2014
GLI IMMIGRATI FANNO BENE A LONDRA
RICERCATORI DELL'UNIVERSITA' DI BOLOGNA: "IL DIARIO POSTUMO
DI MONTALE E' UN FALSO"
06/11/2014 MANCA LA FIRMA DEL MINISTRO GIANNINI CINQUANTA STUDENTI
RESTANO A SPASSO
06/11/2014
06/11/2014
Il Secolo XIX
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Roma
il Manifesto
la Gazzetta del
Mezzogiorno
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LA FIERA DELLE OPPORTUNITA' DI LAVORO
GENOVA, L'ATENEO E' PROMOSSO
06/11/2014 "LA CRISI NUTRE LA CREATIVITA'"
06/11/2014 I GIOVANI MEDICI IN RIVOLTA
06/11/2014
06/11/2014
06/11/2014
PRESIDIO AL MIUR, DOPO IL CAOS FIOCCANO I RICORSI
SCUOLE DI SPCIALIZZAZIONE PUBBLICATE LE GRADUJATORIE
06/11/2014
IL CONCORSO PER LA SPECIALITA' E' ARRIVATO IN PROCURA
06/11/2014
Economia, Lavoro, Previdenza
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NUOVE PROVINCE , 12MILA "ESUBERI"
PENSIONATI, TRA CGIL CISL E UIL E' DIALOGO
06/11/2014 IL CALO DEL PIL ABBATTE LE FUTURE PENSIONI
06/11/2014 IL CONTRIBUTIVO SI RIVELA PIU' AVARO DEL PREVISTO
06/11/2014 UNA CADUTA LIBERA INIZIATA NEL 2010
06/11/2014 "I GIOVANI TALENTI SI "RICHIAMANO" CON POLITICHE MIRATE E
GIUSTI INCENTIVI"
06/11/2014 PREVENZIONE E PROTEZIONE, INCARICO ANCHE A UN "ESTERNO"
06/11/2014 SUI CO.CO.PRO. PESA IL PROGETTO
06/11/2014 Int. a C.Damiano: DAMIANO: "IL JOBS ACT PUO' ESSERE
MIGLIORATO RISPETTANDO I TEMPI DELEGA ENTRO L'ANNO"
06/11/2014 INCONTRO VIMINALE-SINDACATI "EVITIAMO NUOVI INCIDENTI"
06/11/2014 L'OCCUPAZIONE DEI NOSTRI FIGLI DIPENDE ANCHE DA QUANTO
INVESTIAMO SULLA LORO FORMAZIONE
06/11/2014 BALLE SU PREVIDENZA INTEGRATIVA
06/11/2014 GARANZIA GIOVANI NEL MIRINO TANTI FONDI, POCHI POSTI
06/11/2014 IL SERVIZIO DI PREVENZIONE AFFIDABILE A CONSULENTI
06/11/2014 Int. a M.D'errico: ATTI NOTARILI INFORMATICI NEL 2015
06/11/2014 I PENSIONATI AL GOVERNO: ANCHE A NOI GLI 80 EURO
06/11/2014 A UN GIOVANE SENZA LAVORO
12/11/2014 NON SI CRESCE CON QUESTA FRITTATA
12/11/2014 LE VERITA' NASCOSTE DEI FONDI PENSIONE
06/11/2014 TFR E FAMIGLIE NUMEROSE ASSALTO ALLA STABILITA'
06/11/2014 CATASTO, ARRIVA L'OK AL PRIMO DECRETO
06/11/2014 LA SVOLTA DEL VOTO MAGGIORATO COSI' CAMBIA IL "PESO" DEI
SOCI
06/11/2014 TARI
06/11/2014 LE TRE REGOLE PER STARE IN EUROPA
06/11/2014 TASSE, L'EFFETTO-SALVINA SULL'IVA PUO' COSTARE 20 MILIARDI IN 3
ANNI
06/11/2014 RIFORMA FISCALE, IL GOVERNO ACCELERA SULL'ELUSIONEMANO
PIU' LEGGERA
06/11/2014 ENEL, TAGLIO NETTO ALLA QUOTA ENDESA SUL MERCATO FINO AL
22% DEL CAPITALE
06/11/2014 IL TFR IN BUSTA E' UNA BUFALA: TROPPE TASSE
06/11/2014
06/11/2014
Quotidiano
IL'ii'MATTINO
IL~MATTINO Salerno
Legge Fomero, stop del giudice
vanno in pensione 42 docenti
Il Tribunale del lavoro
accoglie il ricorso dello r:.mn:m
a sostegno dei prof «quota 96»
rmmm
La sentenza
Riconosciuta
la peculiarità
della professione
sulla quiescenza
06-11-2014
29
Foglio
1
scattata l'l gennaio 2012, secondo i
ricorrenti ha tenuto fuori i lavoratori pensionabili della scuola per un
errore. Il giudice ha riconosciuto
nella sentenza la «sfasatura temporale» tra l'applicazione della legge e
la specifica condizione di insegnante. Secondo i legali Elda Izzo e Sara
Falletta, «un insegnante non può
andare in pensione l'l gennaio perché non ha maturato i diritti, un insegnante matura i requisiti pensionistici - continuano i legali - entro il
31 agosto per continuità didattica».
In conseguenza della specificità della scuola, infatti, che distingue l' anno scolastico dall' anno solare, è
possibile andare in pensione esclusivamente nel giorno dell'l settembre.
Già a fine agosto furono 90 gli insegnanti salernitani che decisero di
scendere in campo presentando un
esposto alla Corte dei Conti contro
il Miur e l'Inps. Nel ricorso si chiedeva di dichiarare la illegittimità delle
indicazioni operative contenute
nella circolare del Miur, numero 23
del 12 marzo 2012, con la quale è
stato disposto che soltanto coloro
che avessero maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2011, anziché e
legittimamente entro il 31 agosto
2012edil31 dicembre 2012, potevano avere accesso al trattamento
pensionistico.
9·5.
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Codice abbonamento:
068391
Esodati scuola: vincono i Quota 96
salernitani.ll giudice del lavoro del
Tribunale di Salerno, Ippolita Laudati, ha riconosciuto con sentenza
numero 31595 de13 novembre il diritto al pensionamento di 42 profsalernitani in Quota 96, di fatto bocciando la Legge Fornero che li aveva costretti a restare in servizio. La
sentenza emessa è immediata e
quindi i docenti sono da considerarsi già collocati in pensione.
Secondo quanto si legge nel dispositivo di sentenza emessa dal
giudice del lavoro, il ricorso dei 42
docenti salernitani «deve essere accolto e per l'effetto accertato e dichiarato il diritto dei ricorrenti al collocamento in quiescenza alla data
dell'1.9.2012». Una vittoria con validità retro attiva destinata a fare scalpore e a spingere altri docenti in
Quota 96 a ricorrere a una azione
legale collettiva. Per ora 42 insegnanti possono salutare la pensione, conquistata quindi in tribunale
grazie a una sentenza che sconfigge
il Miur e dà ragione ai diritti dei docenti ultra 60enni.
Il ricorso vinto in aula giudiziaria arriva su iniziativa del sindacato
Salerno, guidato dal segretario Antonio Gallotta, che ha sostenuto la battaglia degli insegnanti ricorrenti. La sentenza contesta in
particolare l'articolo 24 della legge
Fornero che non tiene conto del particolare status di docente ai fini del
riconoscimento della pensione
non entro il31 dicembre 2012 bensÌ
entro il31 agosto 2012. La riforma,
Data
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Quotidiano
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Foglio
1
Meno soldi per le retribuzioni
protestano i dirigenti scolastici
SINDACATO
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PESCARA Le organizzazioni sindacali Cgil, Associazione nazionale
presidi e r:m:mmJ Cisl e Uil hanno
svolto un'assemblea dei dirigenti
scolastici all'Istituto tecnico commerciale Manthonè di Pescara
per affrontare la questione del
Fondo unico nazionale, in base al
quale ai presidi sarebbe ridotto
lo stipendio per il decremento
delle somme della loro retribuzione assegnate a livello regionale. In particolare, a diminuire saranno le cosiddette «retribuzioni
di posizione e di risultato», assegnate mediante la ripartizione in
base al numero dei dirigenti in
servizio, a causa della consistenza delle varie fonti che compon-
gono questa quota, che sarebbe
in decremento rispetto a quella
attribuita nell'anno scolastico
2012-13.
I dirigenti considerano «illegittima e iniqua tale decisione da
parte del Ministero, non soltanto
per motivi contrattuali e legali,
ma anche per la palese mancanza di considerazione da parte dell'amministrazione centrale della
complessità della funzione da loro oggi svolta». Nella stessa seduta si è stabilito di realizzare un
documento di denuncia delle
criticità in cui attualmente versa
la funzione del dirigenti scolastici, nonché una serie di iniziative
pubbliche per favorire la conoscenza di tale stato di cose ai politici e ai rappresentanti di istituzioni locali e nazionali.
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Quotidiano
]1 ]lt'Rffiig!\l'tlJ
ANCONA
Data
06-11-2014
Pagina
34
Foglio
1
Scuola, il gran rifiuto dei sindacati
alla convention sulla riforma
~Solo
3 minuti per sigla
«Troppo pochi
per spiegare il disagio»
LA POLEMICA
ANCONA Avevano solo 3 minuti per
leggeva sul cartello appeso al collo
dei sindacalisti Flc Cgil. E ancora:
"Vogliamo il contratto e meno
alunni per classe". Richieste di pochi? I sindacati hanno svolto decine di riunioni in tutta la regione:
«Manifestiamo il disagio serpeggia nelle assemblee» ha ribadito
Anna Bartolini, Cisl. «Il ministro
non è venuto perché non ha intenzione di ascoltare le esigenze della
scuola marchigiana, questo è un
segnale politico rilevante» ha concluso Paola Martano della~
Franca Santinelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DI FRONTE
AL CAPO DI GABINETTO
fUSACCHIA RINUNCIANO
AD INTERVENIRE
«NON C'È VOLONTÀ
DI ASCOLTARE
I PROBLEMI
DELLE MARCHE.>
Il sit in dei sindacati
Codice abbonamento:
068391
parlare, tutti e quattro i sindacati
della scuola, così ieri mattina al
Galilei, all'incontro con il capo del
gabinetto Alessandro Fusacchia
sul progetto governativo La buona
scuola, si sono rifiutati. Avrebbe
potuto parlare un solo sindacato, e
se ognuno di loro, della Flc ~riAl
sI scuola, Uilscuolae~ •
Marche, aveva qualcosa da dire?
Solo pochi secondi per ciascuno
per tre minuti totali di intervento.
Impossibile a queste condizioni.
Alla faccia del confronto, polemizzano. «Apprezziamo le 150 mila assunzioni di precari - ha detto Manuela Carloni, Cgil scuola, ieri nel
sit in organizzato davanti al liceo
scientifico con bandiere e cartelliperò pensiamo che tutto ciò che riguarda la scuola, le decisioni, devono essere prese insieme». Che cosa
risponde Alessandro Fusacchia
nell'Auditorium del Galilei, di
fronte a un'ampia platea proveniente da tutta la regione, con rappresentanti civili e istituzionali, genitori e studenti? «La proposta La
buona scuola - ha esordito il capo
di gabinetto - è un tutto coerente,
va presa per intero, non una parte
sì e una no. Noi teniamo alla trasparenza e in due mesi vogliamo
far conoscere la riforma, fatto non
così scontato». «Le piante organiche sono sottodimensionate» ha
fatto presente Anna Bartolini della
Cisl; "vogliamo un fondo di istituto, no agli scatti di competenza" si
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Quotidiano
3/l3lt!iSll!l.l\t'ro
MARCHE
Data
06-11-2014
Pagina
34
Foglio
1
Scuola, il gran rifiuto dei sindacati
alla convention sulla riforma
~Solo
3 minuti per sigla
«Troppo pochi
per spiegare il disagio»
LA POLEMICA
ANCONA Avevano solo 3 minuti per
leggeva sul cartello appeso al collo
dci sindacalisti Flc Cgil. E ancora:
"Vogliamo il contratto e meno
alunni per classe". Richieste di pochi? I sindacati hanno svolto decine di riunioni in tutta la regione:
«Manifestiamo il disagio serpeggia nelle assemblee» ha ribadito
Anna Bartolini, Cisl. «Il ministro
non è venuto perché non ha intenzione di ascoltare le esigenze della
scuola marchigiana, questo è un
segnale politico rilevante» ha concluso Paola Martano della~
Franca Santinelli
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DI FRONTE
AL CAPO DI GABINETTO
FUSACCHIA RINUNCIANO
AD INTERVENIRE
«NON C'È VOLONTÀ
DI ASCOLTARE
I PROBLEMI
DELLE MARCHE»
Il sit in dei sindacati
Codice abbonamento:
068391
parlare, tutti e quattro i sindacati
della scuola, così ieri mattina al
Galilei, all'incontro con il capo del
gabinetto Alessandro Fusacchia
sul progetto governativo La buona
scuola, si sono rifiutati. Avrebbe
potuto parlare un solo sindacato, e
se ognuno di loro, della Flc ~jAl
sI scuola, Uilscuolae~ •
Marche, aveva qualcosa da dire?
Solo pochi secondi per ciascuno
per tre minuti totali di intervento.
Impossibile a queste condizioni.
Alla faccia del confronto, polemizzano. «Apprezziamo le 150 mila assunzioni di precari - ha detto Manuela Carloni, Cgil scuola, ieri nel
sit in organizzato davanti al liceo
scientifico con bandiere e cartelliperò pensiamo che tutto ciò che riguarda la scuola, le decisioni, devono essere prese insieme». Che cosa
risponde Alessandro Fusacchia
nell'Auditorium del Galilei, di
fronte a un'ampia platea proveniente da tutta la regione, con rappresentanti civili e istituzionali, genitori e studenti? «La proposta La
buona scuola - ha esordito il capo
di gabinetto - è un tutto coerente,
va presa per intero, non una parte
sì e una no. Noi teniamo alla trasparenza e in due mesi vogliamo
far conoscere la riforma, fatto non
così scontato». «Le piante organiche sono sottodimensionate» ha
fatto presente Anna Bartolini della
Cisl; "vogliamo un fondo di istituto, no agli scatti di competenza" si
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Quotidiano
il Resto del Carlino
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Ancona
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06-11-2014
6
1
ANCHE TURCHETTI (EX ASSESSORE PD) CONTESTA IL GOVERNO
« ministero ci sta ignorando»
Al Galilei protestano gli ·
che probabilmente lo sarà tlno al 2018.
SI DISEGNANO nuove modalità di
progressione di carriera, per questo ì lnvoratori della scuola e i loro rappresentanti vogliono partecipare alla deciso ne.
A preoccupare poi i sindacati sono i tagli
sulla scuola previsti dalla legge di stabili-
ENRICO Turchetti, professore del liceo
Gali lei nonché ex ,1ssessore cormma le Pei
durame la giunta Stlln1l1i, ha scritto una
lettera al Ministro Giannini. «E' diffìcile
pensare a lilla campagna di ascolto più
sbagliata, dove docenti e personale Ata
non sono previsti e il tempo per iI conii'onto non c'è ~ spiega -. Due questioni
rm hanno colpito in senso negativo. Mi
sarei aspettato um netta presa di distanza dalle politiche dis,~strose del periodo
Gelmim-Tremonti.
Nel
triennio
2009-2012 il comparto scuola ha contribuito con 8,5 miliardi di euro al bilancio
dello Stato, Come si può chiedere alni sacrifici a questi lavoratori? Inohre, nella
scuom si em trovato un equilibrio tra progressione di carriera e salario accessorio
che andllva a premiare le prestazioni aggiuntive. Oggi invece non solo sì premieranno solo alcuni lavoratori, ma lo si fllrà
con i soldi di ttlni gli altri»,
Alessandr.l. NapoUtano
Codice abbonamento:
m
tà, Ad accorgersi che l'organizzazione
dell'incontro era suutturata in modo tale d~l non poter part.ecipare, non sono stati solo i sindacati,
068391
I lavoratori chiedono ìl rinnovo del contnHto, contratto bloccato per ìI 2015 e
TRE MINUTI non sono sufficienti per
entrare nel merito di una riforma che potrebbe stravolgere la scuola e così i sindacati regionali hanno disertato ieri mattina al liceo scientifico Galieli, la consultazione sul progetto ministeriale "La buona Scuola" con il capo dì Gabinetto del
ministero Alessandro Fusacchia.
Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha infimi dato "buca". Davanti al liceo, i sindacati hanno protestato con bandiere e striscio spiegando le loro ragioni e tutte le perplessitlì legate alla riforma.
Le orgamzzazioni sindacali - Flc- Cgil
Cisl scuola, Uii scuola, 1IIII'."ìlMl delle Marche sono state invitate dal Ministero dell.1 Pubblica Istruzione a parlare
del pIogeUo "La Buona SCUOlll" in solì
tre minuti totali,
«Più che una consultazione è una passerella propagandistica, Non ci sembra
questa la volontà cii ascoltare ì 25mìla lavQratolÌ della scuola sul progetto di riforma che il governo Renzi ha varato - dichiarano i manifestanti -. Noi li stiamo
ascoltando anivamenle e presto invieremo al ministero un documento con proposte concrete»,
ti
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Mer, 05/11/2014 - 20:55
Quota 96 in pensione. A Salerno Snals vince ricorso
di redazione
Il segretario A. Gallotta comunica il grande successo ottenuto dall"Ufficio legale dello Snals di
Salerno con la sentenza n 4216 del 3/11/14.
Il giudice dott.ssa Laudati ha riconosciuto il diritto a 42 docenti, difesi dall'avv. E.Izzo, di essere
collocati in quiescenza dal 1° settembre 2014.
E così, mentre il Ministero annuncia un monitoraggio degli aventi diritto, alcuni docenti Quota96
hanno ottenuto in tribunale ciò che chiedono ormai da anni.
Una delle proposte del Ministero è il passaggio dei Quota 96 dall'organico di diritto all'organico
funzionale, appena la riforma prospettata ne La Buona Scuola entrerà in vigore. In questo modo
potranno essere dispensati dall'insegnamento, svolgendo mansioni diverse, legate all'organizzazione
delle scuole.
Proposta che ai Quota non è mai andata giù. La notizia di oggi potrebbe riaprire le speranze per il
pensionamento di questi lavoratori della scuola che dopo la riforma Fornero si sono visti prolungare
la permanenza a lavoro a seguito di un errore.
Dopo i fallimenti della politica la parola passa ai tribunali.
La voce degli altri Giovedì, 06 Novembre 2014
Grande successo del sindacato Snals su Quota 96
Il segretario provinciale Antonio Gallotta comunica il grande successo ottenuto dall"Ufficio legale
dello Snals di Salerno con la sentenza n. 4216 del 3/11/14. E' stato vinto il ricorso Quota 96 che lo
Snals aveva proposto ai propri iscritti.
Il giudice dott.ssa Laudati ha riconosciuto il diritto a 42 docenti, difesi dall'avv. Elda Izzo e Sara
Falletta, di essere collocati in quiescenza a far data dal 1/9/2014. Secondo quanto si legge nel
dispositivo di sentenza emesso dal giudice del lavoro di Salerno, il ricorso dei 42 docenti salernitani
“deve essere accolto e, per l’effetto, accertato e dichiarato il diritto dei ricorrenti tutti ad esser
collocati in quiescenza alla data 1/9/2012”.
La sentenza ottenuta dall’Ufficio legale Snals di Salerno costituisce un precedente unico. La notizia
di oggi potrebbe riaprire le speranze per il pensionamento di questi lavoratori della scuola che, dopo
la riforma Fornero, si sono visti prolungare la permanenza a lavoro a seguito di un “errore”
normativo.
5 Novembre 2014
Sindacati protestano e disertano la consultazione su "La buona
Scuola"
Sindacati: "Tre minuti non sono sufficienti per entrare nel merito di una riforma che potrebbe
stravolgere la scuola". Polemiche sull'organizzazione dell'incontro con il capo di Gabinetto del
ministero Alessandro Fusacchia
Alessandra Napolitano
Tre minuti non sono sufficienti per entrare nel merito di una riforma che potrebbe stravolgere la
scuola e così i sindacati regionali hanno disertato ieri mattina al Liceo scientifico Galilei, la
consultazione sul progetto ministeriale "La buona Scuola" con il capo di Gabinetto del ministero
Alessandro Fusacchia. Il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha infatti dato "buca" e ha
mandato un suo rappresentante.
Davanti al Liceo, i sindacati hanno protestato con bandiere e striscioni spiegando le ragioni del loro
gesto ma anche tutte le perplessità legate alla riforma. Le organizzazioni sindacali FLC – CGIL
CISL SCUOLA- UIL SCUOLA – SNALS CONFSAL Marche sono state invitate dal Ministero
della Pubblica Istruzione a parlare del progetto "La Buona Scuola" in soli tre minuti totali. «Non ci
sembra questa la volontà di ascoltare i 25mila lavoratori della scuola marchigiana sul progetto di
riforma che il governo Renzi ha varato. Più che una consultazione è una passerella propagandisticaaffermano i sindacati- Noi stiamo ascoltando i lavoratori attivamente, docenti e personale Ata, e
presto invieremo al Ministero un documento con proposte concrete».
I lavoratori vorrebbero il rinnovo del contratto, contratto che è bloccato per il 2015 e lo sarà
probabilmente fino al 2018. Si disegnano inoltre nove modalità di progressione di carriera per
questo, i lavoratori della scuola e i loro rappresentanti vorrebbero partecipare a decisioni così
importanti. C'è preoccupazione poi per i tagli alla scuola previsti dalla legge di stabilità. L'incontro,
per come strutturato, non ha permesso ai presenti di interagire e di avere un confronto. Amareggiati
per non aver potuto fare domande e ricevere risposte su un tema così importante, gli studenti del
Galilei presenti alla consultazione.
5 Novembre 2014
Protestano i sindacati della scuola "Contratto fermo e troppi nodi"
ANCONA - I sindacati regionali della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal
Marche hanno manifestato davanti allo scientifico Galilei. Un presidio organizzato durante la
consultazione sul progetto ministeriale La Buona Scuola. “Non abbiamo partecipato all’incontro
con il capo Gabinetto del ministero dell’Istruzione, Alessandro Fusacchia - sottolineano i sindacati
in una nota - . perchè : non ci riconosciamo nel metodo di confronto stabilito dal Ministero che, pur
enunciando una volontà di ascolto delle proposte di miglioramento e modifica del piano proposto
dal governo, confina in realtà il punto di vista delle Ooss rappresentative di tutto il personale della
scuola ad un tempo di soli tre minuti”.
“Al di là dell’enfasi del documento che rimette al centro la qualità della scuola, la formazione in
entrata ed in servizio, la stabilità del personale attraverso l’assunzione di 148.000 precari con lo
svuotamento delle Gae, si affrontano moltissimi temi che riguardano il rapporto di lavoro come
orario, retribuzione e carriera che, per funzionare, vanno decisi in sede di contrattazione nazionale
con il rinnovo del Ccnl come prescrive la legge, insieme alle Ooss che legittimamente
rappresentano docenti, Ata, Dsga, dirigenti scolastici. Ad oggi invece la legge di stabilità in corso di
approvazione prevede un ulteriore blocco del contratto, fermo dal 2009, per il 2015 e il documento
della buona scuola propone di fatto un blocco delle retribuzioni fino al 2018 senza passare per la
contrattazione nazionale appunto prevista per legge”.
04.11.14 15:52
Dirigenti scolastici, ridotte le retribuzioni
PESCARA. LA DENUNCIA DEI SINDACATI
By redvit
Pescara - Le organizzazioni sindacali della regione Abruzzo Cgil, Associazione Nazionale Presidi e
Snals, Cisl e Uil hanno svolto ieri, lunedì 3 novembre 2014, un’assemblea sindacale dei dirigenti
scolastici all’Istituto Tecnico Commerciale “Manthonè” di Pescara per affrontare la questione del
Fondo Unico Nazionale, in base al quale attualmente ai presidi sarebbe ridotto lo stipendio per il
decremento delle somme della loro retribuzione assegnate a livello regionale.
In particolare, a diminuire saranno le cosiddette "retribuzioni di posizione e di risultato", assegnate
mediante la ripartizione in base al numero dei dirigenti in servizio, a causa della consistenza delle
varie fonti che compongono questa quota. La stessa, dunque, sarebbe in decremento rispetto a
quella attribuita nell’anno scolastico 2012-13.
I dirigenti considerano illegittima e iniqua tale decisione da parte del Miur, non soltanto per motivi
contrattuali e legali, ma anche per la palese mancanza di considerazione da parte
dell’amministrazione centrale della complessità della funzione da loro oggi svolta.
Nella stessa seduta, si è stabilito di realizzare un documento di denuncia delle criticità in cui
attualmente versa la funzione del dirigenti scolastici, nonché una serie di iniziative pubbliche per
favorire la conoscenza di tale stato di cose ai politici e ai rappresentanti di istituzioni locali e
nazionali.
nSole9]{l
Quotidiano
mmrn
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06-11-2014
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1
Alleanza fra Bnl-Bnp Paribas e Giunti Editore: si allarga il progetto «EduCare»
L'educazione finanziaria va alle elementari
Bnl-Bnp. Fabio Gallia
aderenti stanno ricevendo in
questi giorni un kit gratuito
contenente un libro illustrato
che, attraverso le avventure
della famiglia Millesogni, avvicina i più piccini alle tematiche
economiche e finanziarie. Il volume articolato in dieci episodi (l'undicesimo sarà scelto
con un concorso di scrittura
creativa rivolto a tutte le scuole partecipanti) è corredato da
dvd e da altri strumenti interattivi, e contiene testi, illustrazioni, riassunti ed esercizi di approfondimento per facilitare
l'apprendimento dei ragazzi.
«È opinione diffusa -ha sottolineato Giunti - che l'economia
e, ancor più la finanza siano argomenti da evitare con i bambini. Noi che da sempre siamo
impegnati sul fronte dell'educazione riteniamo questo diffuso pregiudizio una causa di arretratezza a cui porre rimedio». Perché, come scrive anche l'ad Gallia nella presentazione del volume rivolgendosi
ai piccoli lettori, «il valore dei
soldi o come funzionano le banche non sono cose che interessano solo ai grandi».
Ce. Do.
(~RIPR.n~lJZlm~E
fìISERVAT A
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L'educazione finanziaria ro e sulla conoscenza nella consbarca nelle scuole elementari vinzione che un'azienda congrazie all'alleanza tra Bnl-Bnp cretamente responsabile debParibas e il gruppo Giunti Edi- ba impegnarsi nel campo
tore. La banca guidata da Fabio dell' educazione finanziaria
Gallia ha infatti deciso di esten- per aiutare le persone ad operadere ai più piccoli il progetto re scelte consapevoli in un
EduCare lanciato nelzo08 per mondo complesso». Non a casensibilizzare questa volta gli so, il primo progetto di formaalunni degli istituti primari zione avviato nel zo08, «Edu(terza, quarta e quinta elemen- Care», che fa perno su incontri
tare) alla conoscenza del dena- organizzati lungo tutta la peniro e a un suo primo utilizzo con- sola, a cominciare dalle filiali
sapevole. L'iniziativa «EduCa- della banca, ha visto finora il
re Scuola» è stata presentata ie- coinvolgimento di circa 80miri dal top manager e dal presi- la persone e 8mila imprese.
dente della casa editrice, Ser- «Quando siamo partiti nel
gio Giunti, e coinvolge 5mila zo08 - ha aggiunto Gallia - voclassi inz4 province per un tota- levamo ridurre l'asimmetria
le di 125mila bambini tra i sette informativa tra chi lavora in
e i dieci anni insieme alle loro banca e chi lavora fuori e abfamiglie. «Con EduCare Scuo- biamo sfruttato la nostra rete
la - ha spiegato l'ad e responsa- sul territorio».
bile del gruppo Bnp Paribas
Ora il progetto si sposta tra i
per l'Italia -investiamo sulfutu- banchi delle scuole. Le classi
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La
Il genio ribelle
della Fisica
punito dai prof
con un sette
Daniele Doronzo, 17 anni, voleva
diplomarsi un anno prima. Ma, nonostante
la sua carriera liceale, al quarto anno
i docenti gli hanno abbassato la media.
Il motivo: "Ci sfidava, il nostro compito
non è promuovere i talenti ma educarli"
GIULIANO FOSCHINI
BARI
P
dalla fine. E
cioè dal .16 giugno
quando Daniele DoronzO,17anni,èfinitodavantiai
quadri della sua scuola, il liceo classico di Barletta, e si è
trovato quel 7 in Fisica. «Lì ho
capito che una parte della
mia vita, il mio sogno erano
finiti».
ARTIAMO
APAGINA31
Il piccolo
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l
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un sette. E invece: «Eccolo il sette,
al quarto anno, proprio in Fisica. E
addio sogni». Ma che è successo?
«Una valutazione della docente,
io non c'entro» liquida il preside
del Casardi. Inrealtàlastoriaèpiù
complessa. «Daniele è un talento
ma da un punto di vista comportamentale... dice uno dei suoi
docenti - In gita per sfidarci,
sotto i nostri occhi, aveva fatto
un bagno a mare, in Sicilia, e
avevamo deciso
di dareunsegnalealui-chenon
veniva mai puntuale a scuola,
tra l'altro-e ad
alcuni suoi colleghi con un sette
in condotta. Poi,
in Fisica, la sua
materia, forse
perché si sentiva troppo sicuro,
da quando aveva deciso di fare
gli esami di maturità si era lasciato andare.
Non aveva lamedia dell'otto. E
del
destinatario,
non
così gli abbiamo
tenuto anche
l'altro sette. TI
compito della
scuola, in Italia,
non è quello di
promuovere i
geni. Ma di educarli». TI problema è che, viste le
nuove norme, il
solo sette in condotta non avrebbe sortito nessun effetto.
Quello in Fisica,
invece, ha impedito a Daniele di provare gli esami
prima e iscriversi alle università
americane.
Ma invece al Cern c'è andato lo
stesso. «Apprendo ora che non
fosse diplomato» sorride, divertita, la fisica italiana, Gabriella Pugliese,dell'Istitutonazionaledifisica nucleare di Bari, che collabGra con il Cern dove è anche oggi, e
che ha avuto "in adozione" Daniele nei giorni tra agosto e settembre in cui il ragazzo ha scorrazzato per i laboratori fisici svizzeri.
«Non so perché la docente gli ha
messo quel sette. Avrà avuto i
suoi motivi. Certo, Daniele, non è
un ragazzo ordinario. Ancora oggicontinuanointantiachiederrm
riproducibile.
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BARI. Partiamo dalla fine. E cioè
da lunedì 16 giugno di quest' anno quandò Daniele Doronzo, 17
anni,èfinitodavanti ai quadri della sua scuola, il Liceo Classico Casardi di Barletta, e si è trovato davanti quel sette in Fisica. «Lì ho capito che una prima parte della
mia vita, che il mio sogno, erano
finiti». Quel VGto, tutto sommatolusinghiero, lo
aveva infilato
nel tubo oscuro
della burocrazia
italiana che non
sempre sa esseregenerosaconi
talenti. Daniele
infatti avrebbe
dovuto e voluto
svolgere gli esami di maturità
con un anno di
anticipo, come
la legge visto il
suo curriculum
gli permetteva.
Non era un vezzo: il diploma gli
avrebbe permesso di accedere a uno stage al
CerncheerailsG-
gno della sua vita. «Da gennaio
- racconta il ragazzo - avevo
inondato di mail
il centro in Svizzera per riuscire
a fare uno stage.
La fisica è la mia
vita. Formalmente un' esperienza di questo
tipo è possibile
almeno con tre
anni di studi
presso un dipartimento universitario di Fisica.
Non c'era mai
stato nessun italiano della mia età. Avevano letto
quello che gli avevo mandato, articoli, studi eccetera ed ero stato
accettato. Ma per andarci c' erabisogno del diploma. E così anche
per prepararmi al meglio all'ingresso nelle università americane, dove avrei voluto studiare, a
gennaio ho avvisato la mia scuola
della mia volontà di fare gli esami
con un anno di anticipo».
La norma prevede che per pGterlo fare servono tutti otto negli
anni precedenti. E Daniele era
ampiamente nella norma: nella
sua carriera liceale aveva collezionato soltanto otto e nove. Mai
068391
hel scu l l
col eln on
Quotidiano
la Repubblica
di lui». Perché? «Quella mailmandata a decine di persone, di pre. sentazione,intuttelelingue, cela
ricordiamo. Un ragazzino così piccolo non può avere chiaramente
un curriculum, è uno studente di
unliceo,maquelloeraunostraordinario documento motivazionale. Si vedeva che aveva una voglia
matta di fare questa esperienza,
c;he era tutto quello che voleva. E
gliel'hanno fatta fare». Lo hanno
invitato, unico italiano (non sono
previste borse di studio per esperienze di questo tipo) eluiècorso.
«Avevo mandato una mail direttamente alla dottoressa Fabiola
Gianotti (il nuovo direttore del
Data
Pagina
Foglio
Cern, ndr) ed ero sicuro che meglio di chiunque altro avrebbe potuto capire la mia situazione. E infatti mi ha risposto, abbiamo ancora oggi uno scambio di mail. E
poi a David Barney, che nei blog
del Cern era citato da molti ragazzi come il fautore delle loro
esperienze. Barney mi ha detto
che avrei potuto affiancare i fisici
che si occupano delle Resistive
plate chaIDbers per l'esperimento Cms. Sono i coautori insieme ai
colleghi di Atlas (l'esperimento
diretto- dalla Gianotti) della scoperta del Bosone di Higgs. Lì ho
potuto collaborare alle operazioni di test del detector Cms con
muoni cosmici ed ai Gamma irra-
diation facilitytestsper l'efficienza dei componenti nel tempo.
Grazie alla professoressa Pugliese e al professor Marcello Maggi
hopresoparteailavorineipiùsvariati modi, dalla creazione di grafici computerizzarti per raccogliere i dati, alle riunioni e seminari». La professoressa Pugliese
sorride: «Era ovunque. Chiedeva
di leggere articoli in continuazione, chiedeva cose, era diventato
un piccolo caso. Lo mandavi a seguireconferenze infrancesechiedendogli sintesi e lui tornava. E
non diceva cavolate. E ancora oggi Daniele ci scrive... ».
Ma ora che fa Daniele? È in
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2/3
America.ASanFrancisco. E si è ritirato da scuola. «Ho provato a fare causa ma l'avrei persa, perché
ilgiudiziodeiprofèinsindacabile.
Anche perché Fisica non ha gli
scritti. Poi sinceramente essere
punito per un bagno a mare mi
sembrava troppo». I professori dicono però che i comportamenti in
generale non erano adeguati e la
disciplina è un pezzo importante
dell'educazione. «Lasciamo perdere. lo ho visto un sogno andare
contro gli scogli. Ma ho vinto io.
Ora sono in America per prepararmi agli esami e a giugno farò
,gliesamidaprivatistain un'altra
scuola vicina, a Trani. Vorrei dimostrare di essere un po' più forte di un sette».
Si è ritirato, si prepara
all' esame da privatista
e studia per entrare in
un'università americana
L'ESAME
Daniele Doronzo,
17 anni, frequenta
il liceo Classico di
Barletta. Nei suoi
primi tre anni ha
avuto solo 8 e 9.
Vuole provare
un'esperienza al
Cern di Ginevra e
negli Usaedecide
di fare la maturità
un anno prima
LA DECISIONE
Daniele riesce
comunque a fare il
suo stage al Cern.
Lascia la scuola e
va negli Usa per
prepararsi
, all'iscrizione
universitaria: la
maturità la farà
quest'anno da
privatista in
un'altra scuola
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LA LEGGE
Prevede che per
fare agli esami
bisogna avere
almeno tutti 8.
Ma alla fine del IV
anno per Daniele
spunta il primo 7
proprio in Fisica,
la sua materia
preferita. Non può
così fare la
maturità in anticipo
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Piano del governo su tribunali, scuole eAsl in rete
Nel progettosull'Intemet ultra-veloce investimenti per 8miliardi. "Operatori privati facciano di più". Delrio: sbloccati ifondi Ue
«Nel 2013 - si legge nel documento - solo 150 città erano oggetto di investimenti privati».
Troppo poco. Il Piano del governo
- in consultazione pubblica a dicembre - avverte che l'Internet
superveloce, come ogni altro servizio, ha bisogno di clienti, di abbonamenti. Le condizioni ci sarebbero perché il nostro Paese
«ha una media di 65 impreseo~rni
mille abitanti e punte di 100 per
chilometro quadrato, nelle aree
più produttive». Il problema è
convincere gli imprenditori che
le connessioni rapide generano
fatturato grazie al commercio
elettronico, grazie alla "nuvola"
(il cloud) dove trasferire archivi,
servizi, contabilità. Compito dell'Unioncamere e di Confindustria sarà «raccogliere le preadesioni» delle aziende alla banda da
100 mega. Prenotazioni degli abbonamenti che convinceranno le
società di tlcainvestirenellezone
più interessate al servizio.
Ma la domanda si impennerà
anche quando lo Stato sarà in Rete. La situazione è problematica.
Nel 2014, solo il 10% delle scuole
elementari e il 23 delle medie ha
ROMA. Chiamare a raccolta le imprese di una stessa città perché
insieme giurino di abbonarsi all'Internet super veloce. E poi servizi talmente utili da costringere
il cittadino a usare la Rete: dalla
prenotazione ontine delle analisi
cliniche (per conquistare gli anziani) alI' e-Iearning per sedurre i
ragazzi. E investimenti corposi
nelle connessioni mobili, grande
passione nazionale.
In un documento di 31 pagine,
il governo Renzi mette a punto la
sua "Strategia per la banda ultralarga". Il sogno è rimediare allo
storico tallone d'Achille del Paese, ancora maglia nera in Europa
nelle connessioni al web rapido
(cheveicoladai30ai 100megadi
dati al secondo). L'obiettivo è anche scuotere i big privati delle tic,
che hanno il braccino corto in materia. ancora storditi dalla crisi.
connessioni super veloci. E nel
43% dei casi il collegamento arriva alla segreteria dell'istituto o al
laboratorio tecnologico, non alle
classi. Dove è impossibile organizzare lezioni multimediali. E
ancora: oltre 1300 tribunali sono
in digitai divide. Faldoni cartacei
quanti ne volete, latitano invece
pc e fibra ottica.
Brilliamo nelle connessioni in
mobilità. Paese fondato stùlo
smartphone e sul tablet, l'Italia
ha il 66% della popolazione che
naviga fuori casa (contro una media europea del 62 ). Le reti mobili d'avanguardia (Lte e Lte-A) assicurano al 60% delle persone delle vere autostrade per i dati. Su
questo segmento, le società di tIc
hanno puntato molto perché lo
Stato ha imposto investimenti
corposi quando ha venduto (nel
20 Il ) le frequenze in banda 800
dove sviluppare il servizio. Ma le
reti mobili vanno ora intrecciate
a quelle fisse.
Nelle reti fisse gli investimenti
sono anemici. L'effetto è che solo
31Omilafamiglie(amarz02014)
sono allacciate alla fibra. Il docu-
mento del governo calcola che le
società di tic si sbloccheranno solo tra il 2014eil 2016 puntando 2
miliardi nelle infrastrutture fisiche (cavidotti, fibra, centraline).
Ma serve un impegno ancora più
corposo, anche pubblico. Oltre
1,9 miliardi per collegare tutta la
popolazione italiana a 30 mega e
tutti gli uffici statali, a 100. E altri
2,2 miliardi per connettere il 60%
della popolazione anch'essa a
100 mega. Il sottosegretario alla
Presidenza, Delrio, portaacasain
queste ore un buon accordo di
partenariato con l'Ue, che promette 2,1 miliardi a questa partita (attraverso i fondi Fesr e Feasr). I privati- oltre ai 2 miliardi
già promessi - potrebbero puntare un altro tesoretto, stimolati
dalla defiscalizzazione del decreto Sblocca Italia. Si stima un
esborso ulteriore fino a 2 miliardi.
Il Piano teorizza, infine, una mobilitazione nazionale. Tutte le imprese pubbliche e private contribuiranno al "Catasto del sopra e
sotto", alla mappatura delle infrastrutture già esistenti (cavidotti, condotte) che fanno capo
anche ad aziende estranee al web
perché veicolano acqua o gas.
Critiche alle società
di tlc: "N e120 13 appena
150 città interessate dai
loro investimenti"
Penetrazione
banda larga base
(sulla
popolazione)
Copertura
banda/argo
>30 Mbps (sulle
abitazioni)
Penetrazione
banda/argo
>30 Mbps (s(llia
papa/azione)
23%
M~••il~9~,
Fi~~~ii
ii9fu~t~~i:;;i
30%
38%
34%
'35%
IL SOnOSEGRETARIO
Graziano Delrio. sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio
26%
068391
UNA SILICON VALLEY ITALIANA
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Scuola: testate nazionali
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Il documento del governo si
Chiama "Strategia italiana per la
banda ultralarga". Nella prima
pagina una citazione in stile
renziano: "Le basi affinché
sia possibile una Silicon
Valley anche in Italia"
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Bnl e Giunti portano
l'economia nelle scuole
di Maria Elena Zanini
C
inquemila classi, 24 province e 125 mila bambini in totale.
Sono i numeri di EduCare, l'iniziativa promossa da Bnl e Giunti Editore. Obiettivo: dare gli alunni delle scuole elementari una
prima conoscenza dell'economia tramite programmi didattici di
educazione economica e finanziaria. Per l'occasione è stato creato
un libro illustrato L'Ecollomia della Famiglia MilleSogni pensato
per essere letto in classe eon gli insegnanti e a casa con i genitori.
Con un linguaggio semplice e chiaro, il volume introduce al giovane pubblico concetti rilevanti come risparmio, investimento,
finanziamento. Il libro è composto da lO capitoli ognuno dedicato
a un tema: si parla, per esempio, del valore del denaro o dei pagamenti elettronici. Alla fine di ogni puntata, gli alunni trovano utili
riassunti oltre a un breve glossario con le parole-chiave utilizzate
per ciascun tema. Il progetto di formazione EduCare Bnl è stato
avviato nel 2008 tramite l'organizzazione di incontri che si tengono
in tutta Italia nelle filiali della Banca, nelle imprese, in alcune tra
le maggiori università italiane c presso enti e istituzioni. In sei anni
sono stati organizzati 4 mila incontri con il coinvolgimento di circa
80 mila persone e 8 mila imprese. L' Ocse già prima dello scoppio
della crisi dei mutui subprime suggeriva di introdurre l'educazione
finanziaria nei programmi scolastici. Solo dopo il 2007 tuttavia
l'esigema di dotare le giovani generazioni di un bagaglio di conoscenze in campo finanziario ha spinto molti Paesi ad adottare
programmi di educazione specifici. A metà 2014 erano circa 50 i
governi che avevano intrapreso programmi di educazione finanziaria o che avevano in progetto di avviarne. Secondo Fabio Gallia,
ad di Bnl, «come gli studi internazionali ci confennano, investire
in modo strutturato e continuo in questo campo ha importanza
j()!ldamentale per accrescere il benessere individuale e sociale e,
con questa iniziativa, i più piccoli potranno familiarizzare con le
conoscenze economico-finanziarie di base, sempre più necessarie
nel loro percorso di crescita». (riproduzione riservata)
"TO""L1m-L'1:LmJ\'I:m.c",-.,-"'o",,,,,,,",,,
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Moretti mira in alto per il 2014
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Nelle scuole
polizze
degli abmni
ridotte del 140/0
Il saldo all'Inail entro il 30 novembre. Al 16/12 la rata anticipata
Premi ridotti alle scuole
Le polizze degli alunni ridotte del 14,170/0
DI CARLA DE LELLIS
completa revisione tariffaria.
In sede di prima applicazione, l'Inail ha fissato i criteri
generali per la fruizione (criteri che resteranno validi per
tutto il triennio), nonché la
misura dello sconto valida
soltanto per l'anno 2014 e
pari al 14, 17%, rimandando a
successivi decreti la fissazione
delle misure per gli anni 2015
e 2016. Lo sconto si applica disponibile nella sezione «Manella stessa misura a tutte le nuali operativi» del portale
tipologie di premio e a tutte www.inail.it - Servizi online le gestioni, comprese quelle Istruzioni e Manuali). In prespeciali delle scuole.
senza dei requisiti previsti per
Premi ridotti per le l'applicazione della riduzione,
scuole. Con nota protocollo n . spiega l'Inail, a seguito della
5153/2014 (si veda/ta- lavorazione della regolazione
liaOggi del 2 agosto), .da parte delle sedi, è trasmesl'Inail aveva stabilito sa via Pec apposita comunicache, relativamente alle zione alle scuole, con l'importo
polizze speciali delle della riduzione spettante.
scuole per gli alunni,
Rata di premio anticipalo sconto, ove spettan- ta. Per quanto riguarda il verte, poteva essere appli- samento della rata di premio
cato sul periodo genna- anticipata, relativa all'anno
io-ottobre in occasione scolastico 2014/2015, l'Inail
della regolazione del comunica inoltre che essendo
premio per l'anno sco- ancora in corso l'iter amminilastico 2013/2014 da strativo per l'emanazione del'
effettuarsi entro il 30 decreto ministeriale di aggiornovembre 2014. Entro namento della misura della
lo stesso termine, si ricorda, le riduzione valida per l'anno
scuole che intendono usufrui- 2015, al fine di procedere al
re della riduzione del 14,17% calcolo delle rate anticipate
per l'anno 2014, sono tenute con l'esatta percentuale prea presentare una denuncia vista per il periodo dalI o genper la regolazione del premio naio 2015 al 31 ottobre 2015
alunni e studenti, tramite il la scadenza di pagamento delservizio telematica «Regola- la rata anticipata per l'anno
zione premio alunni" in www. scolastico 2014/2015 è fissata
inail.it - sezione "Polizze al 16 dicembre 2014.
scuole» (il relativo manuale è
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ia libera alla riduzione
dei premi lnail per le
polizze speciali degli
alunni delle scuole.
.ulnail sta inviando alle scuole
tramite Pec (posta
elettronica certificata) specifica comunicazione con
l'importo della
riduzione equivalente al 14,17o/r. Lo
sconto è applicabile in sede di versamento del premio
di regolazione per
l'anno scolastico 2013/2014, in
scadenza al 30
novembre (che
slitta allo dicembre essendo il 30 festivo). Inoltre, in
attesa della pubblicazione
del decreto di aggiornamento della misura di sconto per
l'anno 2015 (il decreto è in
corso di emanazione), il termine per il pagamento della
rata anticipata di premio per
l'anno scolastico 2014/2015 è
prorogato al 16 dicembre. Lo
spiega l'Inail nella nota prot.
n.7078/2014.
La riduzione del cuneo.
Lo sconto è stato introdotto
dalla legge n. 147/2013 (legge
di stabilità 2014) per il triennio 2014/2016, in attesa della
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50 milioni di euro
in più nel fondo
per le emergenze
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Per risppndere ad emergenze
dettate da calamità naturali viene
alimentato il Fondo per le
emergenze nazionali, istituito
presso la presidenza del
Consiglio: le risorse dovranno
essere impiegate per aiutare
Genova, colpita dalla recente
alluvione. Rispetto a un primo
stanzia mento di 100 milioni,
fissato inizialmente dalla
commissione Ambiente, l'importo
è stato dimezzato a seguito delle
osservazioni della commissione
Bilancio.
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Il PROFESSaR FERRI
«Una cassetta
degli attrezzi
online
per i docenti»
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«L'Expo, conil tema Nutrire il
Pianeta, Energia per la Vita, per
le scuole italiane è una grande
occasioneperfareun'esperienzadidatticaattivaeinterdisciplinare unica - spiega Paolo Ferri,
docente di Tecnologie didatticheall'UniversitàBicoccadiMilano - da cogliere e coltivare, un
investimento per l'oggi e per il
domani. Non dimentichiamo
cheilcibo tiene insieme discipline diverse: scienza, geografia,
storia, italiano. Interessa salute
e piacere ed è multiculturale.
Consente ai giovani di guardare
almondo che li vedrà protagonisti».
«Per questo èimportantepartecipare al Progetto Scuola. Sul
sitowww.expo2015.org/it/progetti/progetto-scuola - aggiunge - sono disponibili i materiali
didattici con cui insegnanti e
studenti possono scoprire i contenutidiExpo, partecipareainiziative e concorsi e soprattutto
preparare la visita all'Expo come esperienza didattica e di conoscenza concreta. E' una cassetta degli attrezzi multimediale che contiene corsi di formazione onlineperidocenti, materiali informativi, grafici, approfondimenti, perfetti per il lavoro in classe durante l'anno scolastico e per programmare la visitaalsito. Gliinsegnanti - conclude Ferri -potranno usare i materialionlineanchedopol'Esposizione, costruendo altri percorsi
didattici. E'un grande lascito di
Expo alle nuove generazioni».
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MILANO
l'ESPOSIZIONE I giovani saranno protagonisti: previsti due milioni di studenti in visita, di ogni età e Paese
L'Expo delle scuole cantiere sul futuro
Cibo evita si nutro no di idee e progetti dei ragazzi. Itinerari didattici e un Vivaio al Padiglio ne Italia
Alberto Taliani
«lo cisono» èla parolad'ordine che coinvolge e coinvolgerà
le scuole italiane dalle primarie
alle secondarie e quelle straniere-mail discorso riguarda anche le Università - a Expo Milano 2015. Si è detto che questa è
soprattutto un' Esposizione
Universale dedicata ai giovani,
ed è così: l'Expo nutre le menti
dei giovani e i giovani nutrono
l'Expo. Perché il tema alto e
coinvolgente Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita guarda al
futuro del mondo, all'alimentazione, allasostenibilità, alla lo tta alla fame nel mondo, all'uso
delle risorse idriche e dei territori. E perché è un evento 2.0,
tecnologico-digitale. Che stupirà. Per sei mesi, dal primo maggio al31 ottobre 2015144 Paesi
parteciperanno all'Esposizione Universale, e dei 20 milioni
di visitatori previsti, due milioni - si calcola - saranno studenti: 1,3 milioni italiani e 700 mila
stranieri.
E proprio le scuole sono da
due anni impegnate a lavorare
nel grande cantiere -laboratorio didattico del Progetto Scuola lanciato daExpo 2015 e dedicato a insegnanti e studenti,
con tutte le informazioni e il kit
per le scuole studiati appoaitamente per fare didattica in aula, sul sito www.progettoscuola.exp02015.org): che prevede
un «prima» e un «durante
Expo»,ma che continuerà a diffondere messaggi, idee e progetti anche dopo la chiusura di
Expo.
Cantiere - laboratorio che è
impegnato anche sui concorsi
che premieranno i progetti top
delle scuole (il ministero dell'
Istruzionemetteràadisposizione 2 milioni di euro per i premiar i migliori). «La scuola per
Expo 2015», già chiuso, era riservato alle scuole italiane,
mentre «Together in Expo
2015», incorso, è aperto a quelle estere e ha come obbiettivo
incentivare i gemellaggi con gli
istituti stranieri, favorendo conoscenza e scambi culturali.
Ma l'altro momento chiave
perle scuole è quello della visi-
tadidatticaalsito diExpo, esperienza diretta che completa
quella in aula. Fondamentale
per comprende appieno portata e valori dell'Esposizione e
per dare un contributo "giovane" di idee e partecipazione.
Per questo Expo ha ideato
quattro itinerari didattici studiati sia per età sia in funzione
del percorso didattico seguito a
scuola.
Quattro quelli proposti che
portano i nomi delle simpatiche mini -mascotte di Expo che
attorniano la mascotte Foody
dalfaccione sorridente e colorato:Jasephine, dedicato all'infanzia (bambini da 3 a 6 anni), Pamina studiato per la scuola primaria (bambini da 6 a Il anni).
Max mais invece coinvolgerà la
scuola secondaria di primo grado (Il - 14 anni) e infine Gury
per la scuola secondaria di secondo grado (14 -19 anni).
Gli itinerari sono flessibili
perquando riguardai padiglioni da visitare e la durata della visita didattica. Si spazia dai Cluster a tema dedicati aglialimenti, alle isole, al clima secco e al
bio-mediterraneo fino al Padiglione Zero che ripercorre la
storia dell'uomo fra natura e cibopertoccareilFutureFoodDistrict, il Parco della Biodiversità, il Children Park sviluppato
dal team di Reggio Children dove si impara divertendosi, fino
al Padiglione Italia, «cuore»
dell'Esposizione.
E proprio il Padiglione Italia
propone il «Vivaio Scuole» per
coinvolgere informa partecipativa più scuole possibili, di
ogniordineegrado, diognilatitudine territoriale.
In accordo quindi con il
Miur e il ministero delle Politiche agricole il «Vivaio» Scuole
sarà un laboratorio continuo
di esperienze didattiche interdisciplinari e innovative: nei
184 giorni verranno presentati
dai giovani e dai loro docenti i
progetti selezionati dai concorsi nazionali e internazionali e
dagli uffici scolastici. E ci saranno momenti di formazione
sulle tecnologie, mostre multimediali promosse dalla Ue e
dal Museo della Scienza con
Confindustria sul «cibo dei desideri».
Il biglietto studenti costa 10 euro e si prenota sul web
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gratuità dell'ingresso per
un accom pagnatore maggiorenne (i nsegnante o educatore) ogni 12 studenti e un
accompagnatore maggiorenne (insegnante o educa100»'
tore) per ogni studentedisabile. I nformazioni e prenotazioni sul sito internet www.expo2015.org/it/biglietti/scuole-prenotazione-biglietti
Codice abbonamento:
Le visite didattiche a Expo
Milano2015 si possono già
prenotare on line, i biglietti
pergli studenti sono a ta riffa agevolata, 10 euro per
studente, esono riservati ai
gruppi scolastici italiani o
stranieri di almeno 15 studenti delle scuole dell'infanzia, primarie, secondarie di primo e di secondo grado. E' prevista la
riproducibile.
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Quotidiano
il Giornale
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06-11-2014
22
1
L'ORIGINALE INIZIATIVA DELL'ISTITUTO A. SCARPA DI MILANO
Un pugno di semi cresce in mano ai bimbi
In classe viaggio dalle origini dell'alimentazione a oggifra storia, racconti,javole
corso didattico sull' alimentazione è stato
accolto con entusiasmo perché fa vivere la
scuolainmodo diverso, coinvolgente», spiega Patrizia Frisoli, docente dell'istituto. Attorno al pugno di semi si scoprono le origini
IMPARARE DIVERTENDOSI Dopo il
percorso didattico tutti in visita per scoprire
l'Expo: noi ci saremo
dell' alimentazione, i popoli hanno sempre
mangiato i semi: mais e fagioli neri nelle
Americhe, semola, ceci, miglio e anacardi
in Africa, riso e soia in Oriente, grano e legumiinEuropa. Un percorso che silegaal padiglione dei Cluster che proprio nei semi ha
uno dei punti forti di Expo.
«Faremo educazione alimentare in modo divertente e trasversale - prosegue PatriziaFrisoli - frascopertadigustiestilialimentari corretti, raccontando anche storie, leggende, favole come quella di Jack e i fagioli
magici. E organizzeremo un menù reale e
virtuale. E lanostra scuola visiterà l'Esposizio ne Universale, passaggio chiave del nostrolavoro. NoicrediamoinExpo eneivalori che è in grado di trasmettere ai bambini e
ai ragazzi: saranno al centro delnostroitinerario didattico».
AITal
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«Un pugno di semiharivoluzionatolastoria dell'uomo, ha permesso la sua sopravvivenza, ha creato cultura ed identità. In ogni
seme c' è qualcosa di magico: sembrano piccoli sassolini quasi senza vita, ma da dormienti sono pronti a svegliarsi e dare nuova
vita. Infatti il seme è: da riseminare, da conservare' datrasportare, da scambiare, datrasformare ... ». È stato presentato così, in un
breve video «Perun pugno di ... semi», il progetto con cui l'istituto comprensivoA. Scarpa di Milano ha partecipato a uno dei concorsi «La scuola per Expo Milano 2015».
E' un esempio positivo, uno dei tanti se si
guarda alla partecipazione delle scuolenon
solo inLombardiamanelresto d'Italia: dalle primarie alle secondarie, coinvolte sul tema del cibo e della vita. «Noi insegnanti abbiamo pensato a un progetto che stimolasse creatività e curiosità nei bambini. Il per-
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Quotidiano
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06-11-2014
22
1
Arriva EduCare Scuola
per 125mila alunni
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Bnl Gruppo Bnp Paribas estende ai
più piccoli il progetto di educazione
finanziaria promuovendo EduCare
Scuola, un'iniziativa rivolta a 125mila
alunni in 24 province. Realizzato in
collaborazione con Giunti Editore,
coinvolgerà 5mila classi di terza,
quarta e quinta elementare con
l'obiettivo di far scoprire e apprendere
i concetti-base dell'economia ai
bambini di età compresa fra i sette e i
dieci anni, per accompagnarli in un
cammino che li condurrà verso una
gestione responsabile e indipendente
delle proprie risorse. «Con EduCare
Scuola investiamo sul futuro e sulla
conoscenza - ha dichiarato Fabio
Gallia, ad di Bnl e responsabile del
Gruppo Bnp Paribas per l'Italia - nella
convinzione che un'azienda
concretamente responsabile debba
impegnarsi nel campo dell'educazione
finanziaria, per aiutare le persone a
operare scelte consapevoli in un
mondo complesso». (M.Car.)
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Settimanale
TEMPi
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EMILIA VERGANI 0949-2000)
La vita è un mestiere
,
In CUI non SI puo mal
dire «adesso basta»
In-Presa di Carate Brianza è oggi una
scuola frequentata da 420 studenti. In
questi giorni si ricordano i doppi anniversari,
di nascita e di morte, della sua fondatrice,
Emilia Vergani (Carate Brianza. 6 novembre
1949 - Asunci6n, 30 ottobre 2000)
Per lei c'era da far provare a quei giovani
«la bellezza della vita», cioè proporre loro, all'interno di un'ottica cristiana mai
imposta ma sempre suggerita, che la vita
è «un cammino alla scoperta del suo senso». Da qui la conseguenza che ogni ambito - il lavoro, le amicizie, la famiglia, la
scuola - è educativo a suo modo, perché
anche la vita è un mestiere per cui non si
può mai dire: «Adesso basta».
Oggi si parla molto di giovani, soprattutto in relazione alla crisi occupazionale, e lo si fa per lo più a sproposito. Intervistato da tempi.it, un bravo docente
universitario come Dario Nicoli ha raccontato che i suoi studenti sin dalla pri-
ma lezione gli chiedono: «"Prof, saremo
disoccupati?". E io rispondo, molto tranquillamente: "Ragazzi, voi dovete ancora
entrare nel mondo del lavoro, per essere
un disoccupato bisogna prima aver avuto
un'occupazione e averla persa"».
Questi studenti universitari, certamente dei privilegiati rispetto ai "pericolanti" di In-Presa, hanno con loro in
comune la stesse ansie che, non credo
di sbagliarmi, sono state loro riversate
nell'animo da adulti insicuri e traballanti loro stessi. Quel che ci vorrebbe oggi,
forse molto più dei pur necessari interventi delle istituzioni in campo legislativo, sono educatori che abbiano chiaro
chi sono, cosa vogliono e soprattutto dove vogliono portare quei loro figli che si
affacciano alla vita adulta. Ma q ues te sono cose che, appunto, nessuna istituzione potrà insegnare o impolTe (anche se,
avessero la bontà di favorirle anziché tassarle, sarebbe già qualcosa).
Se c'è un suggerimento che la storia
di In-Presa può dare oggi alla nostra società abitata da «uomini impagliati», per
dirla alla Eliot, è che un'opera buona deve esserlo non solo per la parte debole cui
è rivolta (i disagiati), ma anche per chi
si trova a sostenerla: imprenditori, insegnanti, amministratori, assistenti sociali. Emilia chiamava tutti a partecipare
del positivo che aveva sperimentato per
sé. Quattordici anni dopo la sua scomparsa, il piccolo grande gesto di Piero ci testimonia che quel filone d'oro non si è ancora esaurito.
I
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TEM:P'.[
I 12 novembre. 2014 I 15
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DI EMANUElE BOFFI
Codice abbonamento:
oro QUARANTA DUE ANNI trascorsi in
azienda, Piero è andato in pensione. Entrato giovanotto come garzone, il nostro operaio è diventato nel corso di quasi mezzo secolo un'istituzione,
combattendo mille battaglie sul fronte
sindacale (Cgil) e divenendo responsabile
della qualità del prodotto. L'ultimo giorno di lavoro ha consegnato una lettera di
commiato ai colleghi chiedendo non un
qualche regalo, ma di lasciare una donazione per In-Presa, centro brianzolo (oggi
è una scuola) in cui ci si occupa dei giovani a rischio di «emarginazione sociale» espressione telTibile con cui si indicano
ragazzi dai percorsi scolastici zigzaganti
e vicende finuiliali contorte.
Il gesto di Piero - piccolo, minimo, insignificantI.' - è solo l'ultimo di una lunga
teoria di atti gratuiti che hanno costellato in questi anni la storia di In-Presa, fondata nel 1997 da Emilia Vergani, di cui in
questi giorni si ricordano i doppi anniversari di nascita e di morte (Carate Brianza,
6 novembre 1949 - Asunci6n, 30 ottobre
2000). Sin dalla sua nascita, infatti, In-Presa è vissuta grazie alla generosità e all'impegno di molti che, di fronte a un bisogno, "non si sono voltati dall'altra parte"
o non si sono giustificati grazie alla più
comoda e deleteria delle scuse: aver fatto
a sufficienza il proprio dovere.
La prima fu proprio Emilia che, da
assistente sociale, entrò in contatto con
adolescenti frustrati I.' abbandonati persino da quelle stesse istituzioni (lo Stato, la scuola, i comuni) preposti a loro. In
uno dei rari scritti che ci ha lasciato, Emilia raccontò di una telefonata di una collega che la chiamò per comunicarle che
con quel tal ragazzo «era stato fatto di
tutto, gli abbiamo persino trovato un lavoro, ora basta». La sua risposta fu fillminante: «È come se con i miei figli dicessi "adesso basta". Nell'educazione non c'è
un momento in cui puoi dire: "Adesso basta". lo penso che per me, per noi che siamo all'In-Presa, la cosa più soddisfacente
sia il richiamarci e il verificare continuamente che per noi non è come per l'istituzione o per l'ente pubblico che dice: "Ho
fatto fÌll qui e ora basta". Per noi è un'altra questione».
La questione per Emilia fu, innanzitutto, coinvolgersi con quegli adolescenti scartati da tutti. Aprì le porte di casa
ad alcuni di quei ragazzi che poi divennero dieci, poi cento e infine, oggi, quattrocentoventi. Ma per Emilia non fu solo una
problema di dedizione a vite sfilacciate.
12-11-2014
15
1
Settimanale
Data
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Foglio
Gentile professoressa, sono la
madre di un ragazzo che deve
sostenere quest'anno l'esame
di maturità, All'ultimo Consiglio
di classe un genitore ha chiesto ai
professori informazioni su una nuova
norma relativa all'insegnamento
in lingua straniera di una materia
di corso. Le risposte sono state
confuse e non si capisce bene se ci
sarà, chi terrà le lezioni e soprattutto
che riflesso avrà sull'esame finale.
0,
- Cara Silvia, storia, matematica
perché no, fisica insegnate in inglese,
Codice abbonamento:
questa è una delle consegne che ci arriva
dalla legge Gelmini, Quest'anno arriverà,
infatti, a regime il nuovo ordinamento
scolastico previsto dalla rifom1a, la prima
e più radicale deI sistema di istruzione,
come disse lo stesso ministro, dopo la legge
Gentile. A proposito delle discipline
in lingua, si legge: «Nel quinto anno è
impartito l'insegnamento di una disciplina
non linguistica, compresa nel piano di
studio, in una lingua straniera», Ma subito
si precisa: «Tale insegnamento è attivato
in ogni caso nei limiti degli organici a
legislazione vigente». Ed è qui che casca
l'asino o, se si preferisce continuare per
proverbi, fatta la legge trovato /'inganno!
Infatti, nonostante molti insegnanti
abbiano partecipato ad appositi corsi
di formazione necessari per accertare
e implementare le proprie conoscenze,
sia linguistiche sia metodologiche, per poter
così impartire la propria specifica disciplina
in quella lingua, non tutte le scuole
a oggi hanno nel loro organico professori
preparati per questa novità. A cinque anni
dall'entrata in vigore della legge si è allora
corsi ai ripari. Il ministro dell'Istruzione,
con una nota a fine luglio, ha (omito
dei "suggerimenti" alle scuole. Si dispone,
infatti, che la materia scelta dalla scuola
sia insegnata "preferibilmente", e quindi
non "obbligatoriamente': also% in lingua.
E poi, sempre come un buon padre
di famiglia, il ministro consiglia e consente,
nel caso si sia messi proprio male,
di attivare progetti anche awalendosi
di tirocinanti e consulenti esterni. Ma
quello che più ti interessa e ci interessa è
cosa succederà all'esame di Stato. Sempre
da questa nota apprendiamo che la
disciplina in lingua potrà essere valutata
durante la terza prova scritta e nella prova
orale, ma solo seguendo le indicazioni
che darà il Consiglio di classe. Cara amica,
è quindi normale il tuo disorientamento.
Tuo figlio e tutti i ragazzi che quest'anno
affronteranno la maturità faranno Wl po'
da "cavie". Ci auguriamo che nei prossimi
giorni, dopo che si è sentito tutto
e il contrario di tutto, esca una circolare
preferibilmente senza verbi condizionali
che chiarisca le idee e le intenzioni,
indicando la strada per questo nuovo
esame di maturità.
•
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risponde "aol<l "'",,,,,,,'.,'"
Insegnante, 2 figli
09-11-2014
80
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Quotidiano
COB1IIEBE DElLA SERA
MILANO
Il caso
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06-11-2014
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Tra i bimbi esclusi dalla mensa
:La preside: «Pessimo segnale»
I
: Casalmaggiore divisa dalla decisione del Comune sulle famiglie morose
CREMONA Guarda dalla finestra i
suoi studenti uscire, molti per
andare a pranzare in mensa, altri a casa. «Non condivido la
scelta di escludere i bambini»,
non usa giri di parole Cinzia
Dall'Asta, dal 30 giugno preside della media inferiore «Diotti» di Casalmaggiore, nel Cremonese, dove il Comune ha
fatto scattare il giro di vite servendo i pasti solo ai figli delle
famiglie che pagano la retta.
Dopo il faccia a faccia con i
confederali, il giovane sindaco
leghista, Filippo Bongiovanni,
ha chiesto alla dirigente scolastica <<Una verifica urgente della situazione». E i primi numeri
sono arrivati. «Dei 144 alunni
iscritti al tempo pieno, 4a. in
gran parte stranieri, non si~t­
mano per la pausa. Una per:4entuale alta, anche se resta da ca-
pire se si tratta di un trend in linea con il passato oppure è la
conseguenza della stretta dice la professoressa -. In due
delle sette classi interessate, gli
allievi che saltano la refezione,
rientrano poi regolarmente in
aula il pomeriggio. Non ho ancora il quadro delle altre cinque». Qualunque sia, !'insegnante di lingue non cambierà
idea. «Ho intuito da subito, da
quando, a settembre, ci è stato
prospettato il provvedimento,
che tirava una brutta aria. Capisco che i Comuni abbiano problemi, poi però penso agli altri
Paesi europei, dove questo servizio è gratuito. Quell'ora di socializzazione è scuola a tutti gli
effetti, come una lezione di storia o geografia. Se bisogna tagliare, non lo si deve fare sui
bambini, i cittadini di domani,
i capri espiatori di oggi».
Mentre li capo della «Diotti»
pronunciava il suo no, a poche
centinaia di metri l'assessore
all'Istruzione, Sara Valenti, si
recava da Susanna Rossi, dirigente delle materne ed elementari «Marconi», l'altro istituto coinvolto nell'operazionecontrolli. «Non c'è stato nessun
tipo di disagio, ho incontrato
una a una le famiglie che non
avevano versato gli arretrati per
trovare insieme con loro la soluzione migliore, come aveva
fatto l'amministrazione precedente», rivendica l'assessore.
La campanella della pausa
pranzo suona alle 12.20 per i
più piccoli, alle 13 per i più
grandi. Genitori e nonni li attendono sotto la pioggia. Melissa Bodini, 36 anni, operaia,
madre di un ragazzino non
iscritto al tempo pieno, è d'accordo con il Comune. «Le regole devono valere per tutti, anche per gli immigrati». Jamil
Fehri, 43 anni, egiziano, disoccupato, è uno dei morosi: «Ho
un debito di 500 euro e tre figli.
Come faccio? Niente mensa».
Clelia Padova, 21 anni, sta
aspettando la sorellina: «I
bambini, si sa, possono essere
crudeli: alcuni sono stati presi
in giro dagli amici perché rincasano per mangiare».
il caso-mensa divide, ma ha
anche scatenato una corsa parallela alla solidarietà: dopo
quello milanese, un altro benefattore, del posto, e una Fondazione si sono fatti vivi con la
preside Dall'Asta per accollarsi
i costi di uno a testa, come li
chiama lei, degli «autoesclusi»
a tavola.
Gilberto Buoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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• Cinzia
Dall'Asta (nella
foto Rastelli) è
la dirigente
della media
«Diotti»di
Casalmaggiore
dove il Comune
ha sospeso il
servizio mensa
a chi non paga
la retta
• Alla «Diotti»
dei 144 alunni
iscritti al tempo
pieno, 43 non si
fermano per la
pausa. In 2
delle 7 classi
interessate, gli
allievi che
saltano la
refezione
tornano in aula
il pomeriggio
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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06-11-2014
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Foglio
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Contro la posizione di chiusura del premier Cameron e del leader dell'Ukip Farage
Gli immigrati fanno bene a Londra
Dai cittadini Ve che si sono trasferiti in Gran Bretagna contributo netto di 20 miliardi
Nicol Degli Innocenti
LONDRA
La Gran Bretagna è più ricca grazie agli immigrati
dall'Unione Europea: lo dimostra un autorevole studio pubblicato ieri nell'Economie Journal. N egli ultimi dieci anni i dttadini Ue che si sono trasferiti
oltre Manica hanno dato un contributo netto di 20 miliardi di
sterline al Tesoro britannico,
versando molto più in tasse di
quanto abbiano ricevuto in sussidi o aiuti statali.
Lo studio ha provocato una
polemica immediata a Westminster, dato che contraddice il quadro dipinto da molti politici britannici di turismo del
welfare e immigrati Ue che sono un peso per,lo Stato. Immigrazione e rapporti con Bruxelles sono diventati i temi caldi
della campagna elettorale in vista del voto del maggio 2015. Il
crescente successo di Ukip, il
partito che chiede un'uscita immediata dalla Ue come unico
mezzo per chiudere le frontie-
re, ha spinto David Cameron a
unirsi al coro assumendo toni
più aspri. Il premier ha dichiarato di voler porre limiti al numero diimmigrati dalla Ue, entrando in rotta di collisione anche
con il cancelliere tedesco Angela Merkel, che ha avvertito che
il principio della libera circolazione delle persone e deilavoratori «non é negoziabile».
"The Fiscal Impact ofImmigration in the Uk" si inserisce
cosi come una nota di realtà
nella cacofonia di opinioni e
travisazioni dei fatti. Dati e cifre alla mano, i due economisti autori dello studio, Christian Dustmann di University
College London e Tommaso
Frattini dell'Università degli
Studi di Milano, dimostrano
che «l'immigrazione in Gran
Bretagna dal 2001 a oggi ha
avuto un impatto fiscale netto
molto positivo. Questo vale
sia per gli immigrati dall'Europa centrale e orientale che per
il resto della U e».
I cittadini dei dieci Paesi
dell'Est Europa ch~ hanno ade-
rito alla Ue nel 2004 hanno pagato tasse per 5 miliardi di sterline
tra il 2001 e il 2011, mentre quelli
dei 15 Paesi originali, Italia com"' presa, hanno contribuito 15 miliardi, il 64% in più di quanto
hanno ricevuto. I dati ufficiali
dell'Office for N ational Statistics confermano che il tasso di disoccupazione è più basso tra gli
immigrati Ue che tra i cittadini
britannici. I polacchi, in particolare, lavorano più di tutti.
Diversa la situazione per gli
immigrati dai Paesi extra-europei, che sono costati 118 miliardi
di sterline negli anni tra il 1995 e
il 2011. Loro sÌ che hanno gravato sulle casse dello Stato, «non
diversamente dai cittadini britanniei», sottolinea lo studio,
che nello stesso periodo hanno
pesato per 591 milioni di sterline. Il deficit britannico sarebbe
ancora più alto senza le tasse pagate dagli immigrati Ue.
«Noi non abbiamo un'agenda politica ma ci siamo posti
una domanda di ricerca, - ha
detto ieri Frattini a Il Sole 24
Ore. -L'impatto fiscale dell'im-
migrazione Ue è stato positivo, e questo è un dato di fatto.
Chi vuole porre limiti è liberissimo di farlo, ma deve trovare
altre motivazioni».
Il sottosegretario all'Immigrazione, il conservatore James
Brokenshire, ieri ha dichiarato
che il vero problema è che «l'immigrazione netta dalla Ue é più
che raddoppiata negli ultimi 18
mesi, periodo non coperto dallo studio. Q]lindi Cameron ha
perfettamente ragione a sollevare il problema e a dire che
questi livelli sono insostenibili». L'immigrazione più recente
ha altri vantaggi, secondo lo studio: la Gran Bretagna è il Paese
europeo che attrae più immigrati laureati e altamente qualificati, grazie all'economia in ripresa e un mercato dellavoro flessibile. Oltre il 60% degli immigrati U e ha una laurea, contro .il
24% dei lavoratori nati in Gran
Bretagna. Per creare lo stesso livello di "capitale umano" il Regno Unito dovrebbe spendere
6,8 miliardi di sterline peristruire i propri cittadini, secondo i
calcoli di Dustmann e Frattini.
rrJ RIPRODUZIONE HISERVATA
Un rapporto a favore del Paese ospitante
Contributo alle entrate governative a fronte delle spese governative per gruppo (rapporto)
~
Persone nate in Gran Bretagna
Immigrati dall'area economica europea
- Immigrati dall'esterno dell'area economica europea
96
95
97
98
99
00
01
02
03
04
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06
UN ITALIANO TRA GLI
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Tommaso Frattini (Unive"rsità
di Milano): chi vuole porre
limiti è liberissimo di farlo
ma dovrà trovare
motivazioni diverse
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r-Fonte: Royal Economie Society
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Quotidiano
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Foglio
AL "CAREER DAY" PRESENTI DECINE DI AZIENDE IN UN MIX
06-11-2014
20
1 /2
COMMERCIO, SERVIZI,INDUSTRIA E TECNOLOGIA
La Fiera delle opportunità di lavoro
ABCD, salone dell'orientamento, entra nel vivo: sul piatto 2.265 posizioni fra tirocini e contratti
.E.'.R..IJ..~~.y'I~~.I .....
ABCD 2014, il salone dell'educazione dell'orientamento e del lavoro,
ogÌ9 entra nel vivo dopo i~ tagl!o d~l
nastro inaugurale: e, grazIe alI abbInamento col salone "lo Lavoro" di
Torino, triplica la presenza di aziende che offrono posti: sul piatto ci son02.265 "posizioni" che vanno dai tirocini formativi ai contratti a progetto e a tempo determinato, fino a (pochi e ambitissimi) posti a tempo
indeterminato.
Tra le aziende che sono presenti al
Career Day genovese: Costa Crociere, Ansaldo Energia, IIT, Coop Liguria' Toshiba, Ericsson, Fincantieri,
Club Med, Oviesse, Rina, Novonordisk Farmaceutici.
Mai come quest'anno il tema del
lavoro si lega a quello della scuola. E
due diverse tribù di visitatori si incontrano alla Fiera: studenti in cerca
di chiarimenti per la scelta delfuturo
scolastico, alle superiori o all'Università. E neodiplomati e neolaureati che si sono iscritti online o aspettano di accreditarsi ai colloqui liberi
con le aziende o agli incontri programmati, con la formula molt?
americana dei cosiddetti elevator pzteh: tre o ql!-a~tro minuti (i~ tempo ~
un passaggIo In ascensore In l!-n gr~~ tacielo della Grande Mela) neIqualnl
candidato deve convincere il potenziale datore di lavoro delle sue qualità. Ad accogliere i visitatori sono 20~
"bussole", studenti e studentesse hce ali che sonolìperfare esperienza e
per assicurarsi qualche credito 'p~r la
maturità: hostess e steward efflClentissimi e a costo zero.
Il Career Day, rafforzato e ampliato (grazie alla partnership con lolavoro di Torino e al primo European
Job Day di Eures in Italia) oggi sarà
dedicato a smart-green-innovation
economye vedrà in campo una cinquantina di aziende, fra cui Bosch,
Siemens, Telecom, lit, Abb, Toshiba,
D'Apollonia ed Ett. Un'agenzia di lavoro inglese alla ricerca personale
infermieristico, cento posti in palio,
incontrerà i candidati on line.
E poi: uno staff di grafologi dalle 15
alle 16.30 sarà a disposizione per evidenziare risorse e attitudini degli
studenti: «I grafologi lavorano anche
nelle aziende per selezionare il personale o ricollocarlo - dice la presidente dell'Associazione grafologi
italiani Maria Teresa Morasso - e sono un valido aiuto per famiglie studentieancheinsegnantineiprofilidi
orientamento»
Lamattinadel7presso allaSalala-
voro, Unicredit da-tempo impiegata
in un programma di educazione bancaria e finanziaria insieme a 12 associazioni dei consumatori, presenta il
corso "Da una buona Idea a una buona Impresa".
E sempre per mantenere vitale il
legame fra scuola e imprese anche il
Goethe Institute è presente nello
stand B8, lanciando il progetto "Al lavoro col tedesco" che coinvolge scuole e imprese in Italia e in Germania.
Alle 20 è in programmaillaboratorio Elkm delDibris dell'Università di
Genova: "Genitori 2.0 l'uso delle
nuove tecnologie nei compiti acasa":
dove si insegnerà ai genitori a "fare 1
compiti" e a dare un aiuto ai figli nella realizzazione di una ricerca ~.ltil~z­
zando le risorse web, e dove SI spIegherà come si realizza una prese;'1tazione power point o si maneggIano
gli ebook. I genitori porteranno con
sé i propri strumenti (portatili o tablet) e verranno accompagnati nella
simulazione di un compito digitale.
Il salone solo oggi (domanichiusura alle 18.30) sarà aperto fino alle 23:
orario prolungato per consentire la
partecipazione di genitori e figli insieme.
[email protected]
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Gli stand allestiti nei giorni scorsi
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1 /3
I DATIIRIS SUL RENDIMENTO DElLE MATRICOLE
Genova, l'Ateneo è promosso
Ma scelte politiche sciagurate hanno minato il ruolo dell'Università italiana
ALDA MARIA SCOPESI
ma universitario sia di 103 euro, a
fronte dei 300 euro circa di Francia
e Germania, e dei 700 euro di alcuni
paesi scandinavi.
Queste scelte politiche sciagurate orientano, e in parte rispecchiano, un cambiamento nella percezione sociale collettiva. Le famiglie
italiane sempre meno riconoscono
alla scuola un ruolo centrale per la
formazione culturale e personale
dei figli. I genitori, non sostenendo
le richieste di impegno da parte degli insegnanti, ma anzi talvolta ponendosi con loro in aperta conflittualità, finiscono col non dare ai ragazzi l'opportunità di misurarsi
con l'impegno quotidiano - e anche
con la fatica e la frustrazione - su
cui si basa la crescita personale.
Questi atteggiamenti rispecchiano
il generale svilimento sociale della
cultura, relegata a un ruolo subalterno e considerata secondaria ai
fini del successo e del prestigio personale, raggiungibili con "scorciatoi,e" più agili.
E pur vero che oggi la scuola non
è più l'unica agenzia di trasmissione del sapere,
insidiata da forme più immeNON SI
diate e superfiINVESTE
ciali di conoL'Italia
scenza, veicolate da internet e spende 103
dai nuovi stru- euro a testa,
menti di comu- Germania e
nicazione, che
non comporta- Francia 300
no applicazione
e studio sistematico. Le potenzialità di sviluppo legate alle nuove tecnologie sono enormi, ma, quando
non orientate dagli adulti e sfruttate per incentivare nuove curiosità e
approfondimenti, rischiano di indurre solo passività e di spegnere il
potenziale critico.
La conseguenza di questo insieme di fattori è che i ragazzi sempre
meno sono focalizzati sullo studio e
credono nell'investimento in formazione, e questo per il nostro Paese comporta rischio elevato di involuzione e di decrescita. Promuovere l'inversione di questa tendenza è
prima di tutto responsabilità degli
adulti, politici, ma anche genitori e
docenti, nella consapevolezza che
privare un giovane della possibilità
di crescere e di valorizzare il suo talento chiude ogni speranza allo sviluppo delle persone e della società.
L'autrice insegna nel Dipartimento
di Scienze della Formazione,
Sezione di Psicologia,
dell'Università di Genova
3/FINE
Si conclude oggi la classifica delle
scuole liguri (istituti e licei) in base
all'indicatore Iris, che misura
il rendimento delle matricole
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LA PUBBLICAZIONE dei dati relativi al rendimento delle matricole
dell'Università di Genova in relazione alle scuole di provenienza delinea un quadro sostanzialmente
positivo della qualità della didattica dell'Ateneo genovese, soprattutto nel confronto con i dati nazionali: ad esempio, i risultati dell'Università di Genova sono migliori rispetto alla media italiana in ambiti
importanti quali la diminuzione
degli abbandoni o l'aumento del
numero dei laureati e dei dottori di
ricerca.
Tuttavia, anche se lanostracondizione relativa è buona, la presenza
di tassi di dispersione ancora rilevanti denota il permanere di problemi non superati in questi anni,
che rispecchiano la condizione di
grave crisi dell'università italiana, e
più in generale
di tutta la filiera
dell'istruzione.
SOPRA LA
Se esaminiaMEDIA MA•••
mo esclusivaGenova va mente il rendimeglio della mento universimedia ma in tario, è possibile
un quadro che incida, come
sottolineato da
negativo
Giuseppe
Lo
Nostro nel suo
articolo di martedì, un carente collegamento fra scuola e università,
per cui rallentamenti e abbandoni
sarebbero conseguenza di una sceltaerrata.
Ma, almeno nella nostra città, in
questi anni università, regione,
scuola e altri enti hanno investito
molte risorse sull'orientamento,
apparentemente con frutti limitati.
Evidentemente, migliorare l'orientamento in entrata non è sufficiente, perché alla base dei problemi riscontrati ci sono anche fattori di
più ampia portata, concernenti
cambiamenti sociali e scelte politiche che hanno penalizzato e continuano a penalizzare l'istruzione a
ogni livello.
In Italia, in controtendenza rispetto a tutti i Paesi sviluppati, il
mondo politico da molti anni dimostra un palese disinteresse nei confronti dell'istruzione, soggetta a
continui tagli nei finanziamenti e a
perenni emergenze.
A fronte della consapevolezza nei
paesi più sviluppati che il livello di
istruzione dei cittadini è il più potente propulsore della crescita economica e sociale, l'Italia è, fra tutti,
quello che investe meno nell'istruzione. Significativo che nel nostro
paese il costo annuo sostenuto da
ogni abitante per finanziare il siste-
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Le scuole che hanno ottenuto il punteggio IRIS più alto
Scuole con maturità di tipo liceo
Architettura
Economia
Farmacia
Giurisprudenza
Da
Ingegneria
Lettere e filosofia
Lingue e lett. straniere
Medicina e chirurgia
Scienze della formazione
Scienze M.F.N.
Cassini
Scienze politiche
Da Vinci (Genova)
Scuole con maturità di tipo istituto
Architettura
Falcone (Loano)
Economia
Ciampini-Boccardo (Novi Lig.)
Farmacia
Nessun istituto ha più di 4 studenti
Giurisprudenza
Ruffini (Imperia)
Ingegneria
Calvino (Genova)
Lettere e filosofia
Nessun istituto ha più di 4 studenti
Lingue e lett. straniere
Firpo-Buonarroti (Genova)
Medicina e chirurgia
Ruffini (Imperia)
Scienze della formazione Nessun istituto ha più di 4 studenti
Scienze maUis.nat.
Mem. Morti Patria (Chiavari)
Scienze politiche
Nessun istituto ha più di 4 studenti
Rapporto IRIS/voto maturità
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Punteggio IRIS
GRAFICI IL SBCOLO XIX
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3/3
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IBIS nelle facoltà:
studenti con maturità
tipo
LEGENDA
totale_
IBIS nelle facoltà:
studenti con maturità
tipo
Media
Architettura
51,8
1150,4
Economia
5Fi;i;;,:,::.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:i~.
Giurisprudenza
I
59,5
16,2
11,9
19,3
Farmacia
:47,3
G;;;';;;i" ;5;~;:;··i'.'; ;;i'~ ;5;~;:;' i'.';;~;;'*.iii [47,8
41.9
41,7:
Ingegneria
20,2
Ingegneria
42,~
"ii,;;;;;.j:,~
~
Lingue
e letterature
straniere
"i 53,4
58,5
"53 3
M~dici~a
e chirurgia
38,0
1136,8
:'Fi?ii 53,7
51,3
,
'!·)~j~!!l'i·';;.
'
!
21,1
Lettere
40,1
e filosofia
II
Lingue
e letterature
15,2
straniere
,i"i"i"i"i"i"i"i"i"i"i"i"i"i"i~: /'.\;~ i.;,;:
33,6
44,7
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54,2
Scienze
della
formazione ;'.I;ì~\'
della
formazione
40,3:
~;:::~:j~':~i:~:t':~\:~:;ff:~;~~;r\ ~?,~: 57,9
39,9 :
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matematiche,
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38,6 :
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32,7
Scienze
politiche I
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Scienze
politiche
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Codice abbonamento:
II
I
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Economia I
37,9
32,4
Farmacia
totale_
maschi_
femmine
Media
di ateneo
di aIe neo
;
LEGENDA
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mmrn
I
Il ministero del Lavoro «certifica» il dato Istat
per la prima volta la rivalutazione è negativa
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I
lt~u.cnl
Pagina
Accantonamento Iidotto
Un montante accumulato di 10mila euro
«peserà» sulla propria posizione per 9.980
ncalo del Pll abbatte le future pensioni
N e12014 il tasso di capitalizzazione dei versamenti contributivi scende a -0,1927
Vitaliano O'Angerio
Matteo Prioschi
Effetto Pil sulle pensioni.
Per la prima volta dalla riforma
Dini (1995), quanto messo da
parte per la pensione non sarà
rivalutato. Anzi. Dal "salvadanaio previdenziale" verranno
invece tolti dei soldi.
Il motivo è tutto in una percentuale: -0,1927 per cento. È il
tasso di capitalizzazione 2014per la rivalutazione dei montanti contributivi che viene calcolato ogni anno dall'Istat sulla base della serie storica del Pil (ultimi 5 anni). Quest'ultimo non
cresce dal secondo trimestre
2011 e soprattutto sconta ancora il-5,5% registrato nel 2009. Il
27 ottobre scorso, ministero
del Lavoro e Istat hanno inviato a ministero dell'Economia,
Inps e Casse di previdenza un
documento che sancisce il coefficiente negativo. «Si sottolinea che per la prima volta
dall'entrata in vigore della legge sopra citata - si legge nel documento Istat - il coefficiente
di rivalutazione risulta inferiore all'unità, a causa della dinamica negativa del Pil nominale
nel periodo considerato».
Ma che significa nel concreto?
Esempio: i lOmila euro versati
fino a oggi nel corso della vita
lavorativa andranno moltiplicati per 0,998073. Risultato?
9.980,73 euro. Senza dimenticare che in termini reali, e quindi
al netto dell'inflazione, le pensioni contributive avevano già
perso potere d'acquisto. «Decurtare una parte del montante
contributivo è un fatto scandaloso - dichiara Giuseppe Romano, responsabile ufficio studi
Consultique ed esperto di previdenza -. Tanto più che si arriva a tale decisione dopo l'inasprimento fiscale sulla previdenza integrativa».
Vale per tutti
Inoltre va ricordato che l'applicazione del tasso negativo riguarda tutti e non solo coloro
che hanno cominciato a lavorare dopo ill995, post legge Dini:
la riforma Monti-Fornero del
2011 ha infatti stabilito il metodo contributivo pure per le persone che hanno iniziato un' attività lavorativa prima dell995,
in relazione ai contributi versati a partire dal 2012. Per questo
motivo, diventa sempre più urgente la "busta arancione" ovvero l'estratto Inps conle stime
Il «tagliO»
della pensione attesa dal varo
La gravità del momento emer- della riforma Dini. Il direttore
ge anche dal testo della lettera. generale Inps, Mauro Nori, ne
ha garantito l'invio entro dicembre nella recente audizione alla commissione bicamerale di vigilanza.
Casse in movimento
Ci sono poi alcune Casse di previdenza che, in virtù della loro
autonomia, hanno chiesto ai ministeri competenti di utilizzare
un altro tasso di rivalutazione.
È il caso dei consulenti del lavoro (EnpacD e degli ingegneri
(Inarcassa). «L'assemblea ha
approvato questa modifica spiega Alessandro Visparelli,
presidente Enpacl-. Attendiamo la risposta. Agganceremo
la rivalutazione al gettito contributivo complessivo della categoria. È previsto un rendimento minimo dell'l,501o». Stesso discorso per ingegneri e architetti che, dopo il via libera
dei ministeri, legheranno la rivalutazione alla variazione media quinquennale del monte
redditi degli iscritti. Anche qui
vi è un rendimento minimo
dell'1,5 per cento. A tale modifica infine vi sta lavorando pure
l'Enpap, l'ente di previdenza degli psicologi: «Sì, stiamo pensando anche noi di individuare
un diverso tasso di rivalutazione con la garanzia di un rendimento minimo», afferma Federico Zanon, vicepresidente di
Enpap.
Fondi pensione e Tfr
Un valore minimo per il tasso
di rivalutazione "generale", invece, per il momento non è previsto da alcuna norma. A fronte del recente andamento
dell' economia e delle previsioni per i prossimi anni, sarebbe
opportuno un intervento legislativo che escluda la possibilità di applicare un tasso negativo, impedendo così l'erosione
del montante accumulato, oppure consenta un' erosione
"controllata" che nella peggiore delle ipotesi annulli le rivalutazioni degli anni precedenti ma non intacchi il capitale
versato.
L'applicazione di un indice
negativo a un singolo anno
non incide in modo consistente sulla pensione (si veda articolo a fianco) però si deve tener conto che ciò potrebbe ripetersi in futuro e che l'importo complessivo dell'assegno
su cui potranno contare i lavoratori potrebbe ridursi ulteriormente quale effetto di due
provvedimenti contenuti nel
disegno di legge di Stabilità:
l'opzione, per tre anni, di incassare subito il Tfr e l'aumento
della tassazione sui fondi di
previdenza complementare e
le Casse dei professionisti.
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tAVOiU m(ORSO
Le Casse dei professionisti
cercano di correre ai ripari
per garantire comunque
un rendimento positivo
anche se minimo
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Il trend dal 1996 a oggi
------~
Tasso di capitalizzazione del montante (in%)
(ome si calcola il montante contributivo
1996
-----------~~~-------------
LA REGOLA
1997
...... 5,5871
1998
.... ·······5,3597
1999
5,8503
2000
2001
............ 4,7781
2002
··4,3698
2003
4,1614
2004
···3,9272
2005
························4,0506
2006
·······3,5386
2007
. ······3,3937
2008
·············3,4625
2009
.. ···········3,3201
2010
1,7935
2011
.... 1,6165
2012
........................... 1,1344
2013
·0,1643
L'articolo 1, comma 8, della legge 335/1995 stabilisce
che per determinare il montante contributivo
individuale si applica alla base imponibile l'aliquota
di computo nei casi che danno luogo a versamenti, ad
accrediti o ad obblighi contributivi e la contribuzione
così ottenuta si rivaluta su base composta al31
dicembre di ciascun anno, con esclusione della
contribuzione dello stesso anno, al tasso di
capitalizzazione
L'INCREMENTO
2014
~
Ipotizziamo che una persona abbia iniziato a
lavorare nel1996 e in quell'anno abbia versato
5.359.59 euro di contributi. Tale importo alla fine
dell'anno non viene rivalutato.
Nel1997 all'importo di 5.359,59 euro si applica il
coefficiente di rivalutazione determinato per
quell'anno, pari a 1,055871. Il montante diventa
quindi di 5.659,04 euro. Atale importo si devono
poi aggiungere 5.588,30 euro che sono i
contributi versati durante l'anno. In totale, quindi,
a fine 1997 il montante contributivo è di 11.241,34
ooro .
Nel1998 all'importo di 11.241,34 euro si applica il
coefficiente 1,053591 previsto per quell'anno e il
montante contributivo diventa di 11.850,16 euro
a cui si sommeranno i contributi versati sempre
nel1998 arrivando a 11.522,32èuro così via negli
anni successivi
LA RIDUZIONE
--------------~~~-------------
Afronte di un coefficiente negativo, ilmontante però
invece di crescere si riduce. Nel1999 i 11.522,32
euro con il coefficiente di 1,058503 sono diventati
Ipotizzando, invece, chein tale
anno si fosse applicato il coefficiente previsto perii
2014, i 11.522,32 euro sarebbero diventati
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: Fonte: elaborazione Sole 24 Ore su dati Istat - ministero del Lavoro
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----_.~~------
Il documento e le conseguenze
LA LETTERA
_..
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flt'Ill\7
RO~[,\
Asinistrail
documento
inviato dal
ministero del
lavoro a Inps,
(assedi
. previdenza e
ministero
dell'Economia
sulla
modifica, in
negativo, del
tasso annuo di
capitalizzazione
GLI ESEMPI
LA SFORBICIATA
cento. (iò significa, per esempio,
- che un montante di 50mila euro
invece di crescere, come
Taglio
awenuto in passato, questa
Il tasso di capita lizzazione del
volta si ridurrà di 96,35 euro
montante contributivo da
applicare a quanto accantonato
scendendQ a 49.903,65 euro. Se
l'importo è di 150mila euro, il
fino al31 dicembre 2013 è
negativo e pari a -0,1927 per
taglio sarà di289,05 euro
0,2%
IL TASSO DI SOSTITUZIONE
30%
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Udlvario
Per ogni punto di oscillazione del
PiI medio rilevato nell'intero
periodo di contribuzione, il tasso
, di sostituzione varia di circa 20
punti percentuali. Quindi se il PiI
medio dovesse essere pari a
zero, il tasso di sostituzione del
primo assegno pensl0nistico
potrebbe essere fino a130% in
meno rispetto a quello standard
ca lcolato da Ila Ragioneria
generale dello Stato sulla base di
un Pit dell'1,5 per cento
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Il contributivo
si.rivela
,
pluavaro
del previsto
a notizia era nell' aria.
L'ufficializzazione è
però arrivata ora. Il
tasso annuo di
capitalizzazione da
utilizzare per la
rivalutazione dei montanti
contributivi relativamente
all' anno 2014 è risultato
negativo, pari a una
riduzione di circa lo 0,2 per
cento. Ciò significa che i
montanti contributivi
maturati dai lavoratori, al
netto dei contributi versati
nel 2014, subiranno una lieve
decurtazione rispetto
all' anno prima. E per il
futuro il rischio è che non si
preveda nulla di buono.
Qualora infatti il risultato
finale per quest'anno sia in
linea (o peggiore) rispetto
alle previsioni emanate
questa settimana
dall'Unione europea (che
ipotizza una crescita
negativa pari a circa lo 0,4%)
anche l'anno prossimo la
rivalutazione dei montanti
potrebbe risultare negativa
(o, di nuovo, lievemente
positiva). Un andamento
che comunque si tramuterà
in una copertura al
pensionamento
clamorosamente più bassa
di quella che il governo
aveva stimato quando il
metodo di calcolo
contributivo era stato
introdotto. Le proiezioni
allora elaborate
prevedevano infatti una
crescita reale del Pil (al netto
quindi del corrispondente
incremento del costo della
vita) pari all'l,5 per cento.
Sempre più, quindi, urgono
una serie'di azioni. L'invio ad
esempio della cosiddetta
busta arancione.
L
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Lavoro e previdenza
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Claudio
Pinna
L'introduzione di una serie
di disposizioni che agevolino
un vero sviluppo della
previdenza complementare.
Ma soprattutto il continuo
monitoraggio della
sostenibilità del nostro
sistema pensionistico
pubblico. Il coefficiente ora
determinato, infatti, produce
una riduzione della
copertura che i lavoratori
percepiranno in futuro.
Nessun impatto viceversa
sullo stock di prestazioni in
corso di erogazione. Stock
che in termini percentuali
sul Pil, specialmente qualora
non si interrompa l'attuale
fase di recessione, è
destinato a crescere, anche
significativamente.
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l'ANALISI
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Gli effetti dell'andamento del prodotto interno lordo
Una caduta libera iniziata nel 2010
Fabio Venanzi
Il legislatore del 1995 non
poteva immaginare che a distanza di quasi venti anni dalla
riforma Dini - istitutrice del sistema contributivo - l'indice
Pil utilizzato per la rivalutazione dei montanti contributivi assumesse valore negativo.
Il problema, già affrontato
su queste pagine (si veda Il Sole 24 Ore del 29 settembre
2014), è il frutto della dinamica
negativa del prodotto interno
lordo nominale con riferimento alla variazione media quinquennale (2009/2013).
L'indice che si andrà ad applicare dalI o gennaio 2015, come comunicato dall'Istat al ministero del lavoro e delle politiche sociali, sulle quote dei
contributi versati dal datore
di lavoro e dal lavoratore noto
(cosiddetto montante) versati al 31 dicembre 2013, subirà
una rivalutazione negativa
(svalutazione) pari allo 0,1927
per cento.
Di conseguenza, per i lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 1995, ai quali il sistema contributivo si applica a decorrere dal 2012 per effetto della riforma Monti-Fornero, la
perdita sarà molto contenuta.
Supponendo una retribuzione
PROIEZIONI
Chi lascerà il lavoro nel 2015
avrà un trattamento
alleggerito solo di pochi euro
grazìe al «peso»
del sistema retributivo
imponibile ai fmi contributivi
di 100rnila euro annui, la svalutazione sarà pari a 127 euro, con
un taglio dell'assegno di vecchiaia di 7 euro lordi annui (rispetto a un tasso di rivalutazione nullo) per chi cesserà di lavorare nel 2015.
La perdita annua può arrivare a cifre più elevate se l'anzianità posseduta dal lavoratore è
inferiore a 18 anni di contributi
al 31 dicembre 1995. Nei confronti di queste persone - cui si
applica il sistema misto previsto dalla legge 335/1995 -la quota contributiva si applica dalI o
gennaio 1996 e quindi il montante accumulato riguarda un
arco temporale superiore.
A fronte di retribuzioni medie (tra 16rnila euro al 1996 e
22mila euro a oggi in crescita
costante) la perdita si attesta
soprai300euro(17eurodiassegno in meno ogni anno per chi
cesserà nelzo15).
È da segnalare tuttavia che
nel caso citato, dal 1996 ad oggi, le rivalutazioni effettuate
sul montante superano i 23mila euro.
Se da un lato l'indice reso noto compensa l'ultimo indice
(appena) positivo del 2013 (utilizzato per rivalutare i montanti accumulati al 31 dicembre
2012), ciò che desta maggior
preoccupazione è legato al prosieguo di una congiuntura economica non favorevole.
Infatti a fronte di indici maggiormente negativi l'impatto
sulla pensione sarà superiore.
Dalla serie storica si nota che la
discesa si' è accentuata nel
2010, dove rispetto all'anno precedente l'indice si è quasi dimezzato giungendo all'1,7935
per cento.
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Tasso di capitalizzazione
• Il tasso annuo di
capitalizzazione viene
determinato in relazione alla
variazione media, calcolata
dall'Istat, con riferimento ai
cinque anni precedenti l'anno da
rivalutare. Il tasso, poi, si applica
al montante contributivo
accantonato all'anno precedente,
quindi quello del 2014, calcolato
sul quinquennio 2009-2013, vale
per il montante al31 dicembre
2013
TI calo del Pii abbatte le futurepen'ìioni
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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di Fabrizio Onida
i parla sempre più dei giovani talenti italiani che per mancanza di
prospettive, sfiducia, rassegnazione rinunciano a rientrare in
Italia dopo un periodo di studi all'estero, dove spesso si distinguono per ottimi risultati e infatti ricevono offerte interessanti di lavoro. Il Rapporto "Italiani nel mondo" 2014 della Fondazione Migrantes segnala che l'Italia è quarta in
Europa come numero di studenti in mobilità e che la forbice tra uscite ed entrate di cittadini italiani con l'estero si è
ampliata vistosamente dal 2008 fino a
raggiungere un saldo di 50mila unità
nel 2013. Sulle 82mila unità in uscita nel
2013 due terzi sono laureati e diplomati,
il 40% origina nelle regioni del Nord.
Eppure diverse affiliate italiane di
gruppi multinazionali cercano giovani
laureati e diplomati di materie tecnicoscientifiche, in particolare ingegneri di
cui apprezzano senza riserve le qualità:
competenza tecnica combinata con flessibilità e creatività in dosi nettamente superiori a quelle dei loro pari grado tedeschi, francesi, inglesi, americani.
Allora che cosa manca per attrarre una
migrazione di ritorno dei nostri giovani
talenti, al di là dei noti aspetti negativi
percepiti del "sistema paese" (inefficienza e opacità delle regole nella Pa, scarsa
meritocrazia, corruzione e simi1i)? Grandi imprese innovative, che tipicamente
cercano manodopera con titoli di studio
superiori, in Italia sono ormai una rarità.
Il nostro "quarto capitalismo" manifatturiero, che nella fascia da 10 a 249 addetticome illustra una recente indagine di N 0misma - batte in produttività reale (valore aggiunto per addetto a parità dei poteri d'acquisto) addirittura quella delle sorelle tedesche, non basta ad assorbire la
nostra offerta di laureati. Un elemento
fondamentale è la grande frammentazione, e conseguente scarsità di "massa critica", di imprenditorialità innovativa nei
settori ad alto dinamismo tecnologico
(industria e servizi), sia "high" che "medium tech" (Gianfelice Rocca, "RiaccenRitaglio
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si «richiamano»
con politiche mirate
egiusti incentivi
dere i motori", 2014) capaci di offrire prospettive occupazionali e retributive attraenti, meno precarie e di modesto profùo
tecnologico e organizzativo.
N el suo libro su "La nuova geografia
del lavoro", l'economista italiano docente a Berkeky Enrico Moretti ha sottolineato, attraverso molti esempi di regioni dinamiche e innovative negli Usa (ma in
Europa pensiamo a regioni come Baviera, Baden Wfuttemberg, Rh6ne-Alpes, la
stessa Lombardia) quanto importanti siano gli effetti di agglomerazione geografica dell'occupazione istruita e qualificata
intorno a nuclei di aziende e centri di ricerca impegnati sulle frontiere delle medie e alte tecnologie. La presenza di up.a
maggiore percentuale di laureati in una
data area si accompagna a un livello medio più elevato delle retribuzioni dei diplomati, e più in generale della forza lavoro in quell'area, secondo un effetto noto
nella letteratura economica come" esternalità del capitale umano". E soprattutto
l'agglomerazione territoriale di competenze tecnico-scientifiche richieste si autoalimenta, agendo come motore di sviluppo anche nei settori dei servizi tradizionali (commercio, trasporti, immobiliare ecc.), che sono quasi ovunque complementari delle attività a maggior contenuto di tecnologia e organizzazione manageriale. Saranno benvenute analisi empiriche come quella di Moretti su dati di
aree urbane e locali in Italia e in Europa.
Pro memoria per una nostra (buona)
politica industriale: i giovani talenti,
emigrati per vedersi riconoscere le proprie capacità e aspirazioni, possono essere incentivati a rientrare nella misura
in cui i tanto citati esperimenti di Ppp
(partnership pubblico-privato) non si
disperdono in decine (centinaia) di cosiddetti parchi scientifico-tecnologici e
incubatori di start-up quasi sempre di
corto respiro, favorendo lo sviluppo di
pochi ma robusti "ecosistemi innovativi" innestati sui maggiori vantaggi competitivi già esistenti in Italia e orientati
al futuro (meccatronica, trasportiintelligenti, bio-nanotecnologie medicali e farmaceutiche, energie pulite, sicurezza alimentare e tanti altri). Non servono politiche industriali dirigiste, ma solo una
migliore strumentazione dei molti incentivi nazionali e regionali allo sviluppo, un coordinamento tra ministeri (es.
Mise-Miur) e tra Regioni, una collaborazione non miope delle rappresentaIlZe
datoriali di settore e territorio.
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I giovani talenti
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I pensionati al governo:
anche a noi gli 80 euro
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"Di promesse non si vive. I
pensionati vogliono delle
risposte». A partire
dall'estensione del bonus degli
80 euro e dalla rivalutazione
degli assegni, perchè la soglia di
povertà si allarga sempre più.
Con queste richieste, i sindacati
dei pensionati, Spi-Cgil,
Fnp-Cisl e Uilp-Uil, uniti
(insieme contano sei milioni di
iscritti) hanno messo in campo
la giornata di mobilitazione
nazionale: tre iniziative
contemporaneamente in tre
città -Roma, Milano e Palermo.
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Il
Niente ti forgia
il carattere
più delle awersità
senza lavoro
A tu per tu
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C
rientra, chi arriva alla fine del
mese è un unto dal Signore,
l'Imu, la Tasi e un'Iliade di altri
balzelli ci spremono come
limoni. I disoccupati fanno ressa
agli sportelli degli uffici di
collocamento che non hanno
niente da offrire se non posti da
fornaio, raccoglitore di
pomodori, olive e mele renette.
Ma queste offerte non
piacciono a nessuno: troppo
umili. Il laureato pretende non
solo un posto fisso, a tempo
indeterminato, ma anche di
fissare uno stipendio e i suoi
scatti. VuoI sapere quando
diventerà funzionario e
dirigente, quale sarà, insomma,
il suo futuro. Non ha alcuna
referenza, perché non ha mai
fatto niente e alla domanda: «Lei
cosa sa fare?» risponde con
impudente prontezza: «Tutto»,
che significa «Nulla». Il capo del
personale si alza, gli stringe la
mano e gli promette di rifarsi
vivo. Un modo elegante per
liquidarlo ed escluderlo da ogni
futura selezione.
So benissimo che non tutti gli
aspiranti a un lavoro sono così,
che le aziende non assumono più
e quelle pubbliche, dopo aver
sperpera to a mani basse,
navigano in acque così
procellose che non ti passano
nemmeno le matite, le biro, la
carta igienica, bene, checché se
ne dica, di prima necessità (te lo
devi portare da casa).
Cari amici, cari ragazzi,
abbassate la cresta, adattatevi
alla sorte tosta e severa, come mi
sono adattato io, quando avevo la
vostra età. L'umiltà è una grande
virtù e la volontà è il primo
ingrediente della riuscita e del
successo. Con la puzza sotto al
naso sarete sempre degli infelici
e dei mediocri, stressati dai
fallimenti, mortificati dalle
sconfitte.
[email protected]
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Preparazione non ne avevo, ma
avevo tanta volontà. Come se non
bastasse, ero stato riformato al
servizio di leva per deficienza
costituzionale. Non ero zoppo,
non ero gobbo, non ero strabico,
ma ce la misi tutta per compiere
bene e fino in fondo il mio
mestiere didattico. Nei ritagli di
tempo studiavo e, con in tasca il
diploma, m'iscrissi
Roberto Gervaso
all 'università, facoltà di Lettere
moderne e filosofia. Non ero un
allievo modello, né potevo
aro amico, ho letto non
ricordo su quale giornale (ne esserlo, ma diedi tutti gli esami e
anche con eccellenti voti. A 23
sfoglio così pochi), che in
anni vinsi una borsa di studio
Italia ci sono più di quattro
Fulbright offerta dall 'Università
milioni di disoccupati,
soprattutto giovani, soprattutto del Michigan ad Ann Arbor.
Prima, com' era previsto dal
del sud. I posti di lavoro sono
bando, passai due mesi a New
quelli che sono e diminuiscono
ogni giorno. Migliaia di piccole e York, ospite di una famiglia,
titolare di un grande ristorante a
medie aziende chiudono i
Manhattan dove, in cam bio di
battenti, e anche le grandi
vitto e alloggio, facevo lo
multinazionali hanno le loro
sguattero. Lavavo ogni giorno
gatte da pelare. In questo
centinaia di piatti, posate,
drammatico vuoto, in questo
pentole, bicchieri. Ci mettevo il
presente senza futuro o con un
massimo impegno e non delusi i
futuro ancora più fosco del
miei anfitrioni.
presente, i soli che assumono, o
L'italiano era allora di gran
assumerebbero, sono i fornai.
moda e una reclutatrice di gigolò
Non sono orari comodi: dalle
dieci di sera alle sei del mattino. mi propose di entrare nella sua
scuderia. Non ero un fusto, ma
Perché gli appelli dei panettieri
un macho simpatico e
cadono quasi tutti nel vuoto?
Perché nessuno vuole sporcarsi infaticabile, ad onta della mia
scarsa avvenenza e della mia
le mani di farina e lievito'?
totale, patetica, mancanza di
Specialmente se laureato,
magari con 110 e lode, preferisce muscoli. Il cachet a prestazione
campare alle spalle dei genitori, era di quelli che non si potevano
rifiutare. Ma io non osai fare
andare a mezzanotte in
questo passo, mettendo a
discoteca fino alle sei del
repentaglio la mia reputazione di
mattino.
figlio di una modesta ma proba
A 18 anni, figlio di un
famiglia. Meglio lavare i piatti,
professore di educazione fisica
posate, pentole. Tutto questo .
che guadagnava quattro soldi e
stentava, con la famiglia, a legare avveniva nel pleistocenico 1960,
il pranzo con la cena, una volta
in pieno boom economico.
finito il liceo accettai una
Oggi miracoli non ne fa più
supplenza (18 mila lire al mese)
nessuno, o solo Renzi che li
di ginnastica in un istituto
promette ogni giorno.
tecnico di Moncalieri, a un tiro di L'economia non potrebbe
schioppo da Torino.
andare peggio, la deflazione non
A un giovane
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Settimanale
PANORAMA.
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9
1
di Giorgio Malè
I RES ECON QUESTA fRI
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ramai la frittata è fatta. Mettetevi il cuore in pace e non aspettatevi
miracoli dalla legge di stabilità, J'insieme di misure che avrebbe
dovuto far uscire un'Italia Sfinita dalle secche della recessione.
Panorama ha provato a far cambiare verso a una manovra che
ci è apparsa fin dall'inizio sbagliata alla radice. Per tre motivi innanzitutto: perché tradiva clamorosamente l'impegno di tagliare
eum grano salis l'enorme montagna della spesa pubblica, perché
non stimolava gli investimenti, perché rubava il futuro ai giovani
attraverso l'imbroglìo dell'anticipo del Tfr e l'incremento delle
tasse sui fondi pensione.
Le nostre analisi e le nostre preoccupazioni hanno trovato
puntuale riscontro in tutti i pronuncia menti di chi, in Italia e
in Europa, è chiamato a dare un giudizio di merito sulla legge di
Stabilità: Banca d'Italia, 1stat, Unione europea. La nostra crescHa,
per il 2015, è stata definita a Bruxelles ((tiepida», «fragile» o addirittura «molto fragile», gli effetti della manovra sull'economia «nulli»
dall'Istat per il biennio 2015-16, perché il governo metterà in circolo
denaro aumentando ancora la spesa pubblica, mentre sulle pensioni
Bankitalia ha annunciato l'apertura di un potenziale baratro dovuto
alla possibilità di intascare il Tfr per ì prossimi tre anni.
Per non parlare della mannaia che incombe con le «clausole
di salvaguardia», una gragnuola di nuove tasse sotto forma di
aumento dell'lva a cominciare dal 20f6 e fino al 201B, e ì nuovi
balzelli che le regioni (già sul piede di guerra e recalcitranti per i
risparmi da fare) potrebbero inventarsi dopo il taglio dell'Irap. In
questa situazione si inserisce il defatigante dibattito tutto interno
al Partito democratico sul Job5 act con le lacerazionì e le minacce
da una parte e dall'altra che hanno oggettivamente stufato. Chi
potrebbe assumere non lo fa a causa della totale incertezza della
normativa, chi potrebbe investire si tiene alla larga da un Paese
incapace di tradurre in atti concreti gli annunci.
Ma insomma: quando si potrà avere una linea chiara, senza
bizantinismi e rinvii sine die? Quando si potrà capire se per i licenziamenti disciplinari sarà o meno prevista la possibilità che un
giudice intervenga disponendo il reintegro con l'inevitabile indeterminatezza del suo giudizio? Thtto questo senza dimentÌcare che a
ridosso di Natale, tanto per invogliare gli italiani a predisporsi con
il migliore auspicio ai consumi, saremo chiamati a saldare il conto
dell'Imu e della Tasi, ultimo atto di una tassazione della casa che
non conosce eguali nel mondo moderno. E con questo la frittata è
completa. Se Renzi, come dichiara a Bruno Vespa, vuoi governare
fino a12023, faccia pure. Ma se non cambia registro, siamo fritti. III
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I
12-11-2014
72
1
I
Le verità
nascoste dei
.
fondi pensione
al! (www.
betterfinance.eu)
prende in esame
un periodo
abbastanza lungo
(dal 2000 al 2013)
durante il quale
quasi tutti
i sotto scrittori
di fondi pensione
non hanno
in pratica
guadagnato nulla,
o hanno addirittura
perso soldi: in Italia
i fondi pensione
aperti hanno perso
!'1,1 per cento,
mentre quelli
chiusi sono saliti
appena delta 0,1
per cento: tanto
vale, meglìo
mettere i risparmi
nei Btp. In Spagna
i fondi pensione
hanno perso 1'1,2
per cento, quelli
inglesi lo D,7.
Solo in Germania
i prodotti
pensionistici sono
riusciti a battere
l'inflazione,
dopo tasse e
commissioni. (G.F.)
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In un mondo
ideale, il governo
Renzi non avrebbe
dovuto aumentare
la tassazione
sulla previdenza
integrativa, ma
avrebbe dovuto
battersi piuttosto
per una maggiore
trasparenza di
un settore molto
opaco. I fondi
pensione in cui
milioni di italiani
investono per
proteggere
il propria futuro
garantiscono
infatti risultati
molto deludenti,
come mostra uno
studio che ha
cercato, con fatica,
di calcolare
il rendimento reale
(al netto di spese,
tasse e inflazione)
di una serie
di prodotti
previdenziali
nei maggiori paesi
europei.
L'indagine,
realizzata dalla
Better finance for
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Quotidiano
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ENTRATE FISCALI:
SETTEMBRE IL
06-11-2014
6/7
1
IVA SCENDE DELLO 0,6 PER CENTO
TFR E FAMIGLIE NUMEROSE
,
ASSALTO ALLA STABILITA
Boccia: «La platea del bonus non è equa, va cambiata»
segretario all'Economia, Enrico Za- di portare subito in Cdm altri tre denetti: «Stiamo verificando la fattibi - creti delegati di rilievo, Ma a Bruxellità degli spazi finanziari, Ci sono, lesiltitolaredelTesorodovràdifencercheremo di utilizzarli al meglio», dere la manovra in vista del "verdetNon solo, L'altro tema controverso to" della Commissione atteso per il
che - secondo Boccia - sarà affronta- 15 novembre, C'è il rischio che venga
MICHELE LOMBARDI
to «con attenzione» è quello legato chiesto al governo italiano un'ultealla platea del bonus-bebè, che viene riore riduzione del deficit di 3-4 miROMA,Unbonusdi80europiùrobu- riconosciuto alle neo-mamme con liardi,
sto per le famiglie numerose ed esteso, un reddito familiare di 90 mila euro
in tutto o in parte, anche agli incapien- fino al quarto figlio ma senza limiti
ti a chi ha un reddito annuo non superiore agli 8 mila euro. Il ritorno a una di reddito dal quarto figlio in poi,
Una misura triennale che vale 500
tassazione agevolata sul Tfr in busta milioni nel 2015 ma che presenta
paga,chealtrimentirischiadirivelarsi problemi di copertura per gli anni
un flop, Stop alI' aumento del prelievo successivi, Ma finirà sotto pressione
sui fondi pensione e sulla rivalutazio, 'd ' ,
anche l'aumento delle aliquote apr ' ~ d'
,
all'
ne deIl e llqm aZlOlll.
Non sarà una passeggiata l'iter par- p lca~e al on l penslOne e a nva:
l ent d 11 l go; d'St bTt' h lutazlOnedelTfr,Suquestopunto,e
are e, a ~ I::?e l "a Il a, c, e stato il viceministro all'Economia,
len h a mosso l pnml passI m commlS- L ' , C
l'
t l
'alI a Camera dove le op- mgl
asero,
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B'll anclo
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'b Ta 'aSCIare aper
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posizioni ma anche pezzi della mag- por ad,a POSS,l l l ~ppenslamen t :« e
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Pd' una lSCUSSlOne m ar amen o, ve,
gIoranza, m pnma a a, smlstra
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llerro
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ma-n ch e suIl a norma ch e consen t e d'l
preparano"a pren ere assa o,aa
n,ovra, Un ~pe~a;;lOn~ ~he sara fav~- riscuotere in anticipo il Tfr in busta
nta dalla regia poh~lca ~el preSl- paga ma al prezzo di una tassazione
Pier Carlo Padoan, ministro del Tesoro
dente Fran~~sco BoccIa, mmora~za Irpef ordinaria, quindi più elevata,
Pd, che ha gIa provv,eduto a str~cla- La legge di stabilità ha davanti un
re alcune ~orme ~l sec?n~o plan~ percorso minato in Parlamento, coma c~l~eg,gI~t~ dal r~~zlam, cOl~e ~ sa che è toccata anche allo Sblocca
3~ mll~om d~ mcen~lVl prom~s~l a l italia che ieri ha incassato la fiducia
gIova~l, agrlc~lton da,l ,m~~lstro del Senato tra le proteste del M5S,
MaurlzlO M:;utma, BOCCIa l~n e tor- Durante il prossimo passaggio parnato alla carIca sul bonus d180 euro lamentare i saldi della Stabilità rie sul bon us-bebè,facendo capire che schiano di ~ssere messi in discussiole due agevolazioni volute da Renzi ne mentre la Commissione Ve si
potrebber?c~biareincorsod'?p~- preparaavalutarelemisureallaluce
ra per vemre m~ontro alle famlg~le delle stime economiche aggiornate,
numerose e a ChI, avendo un reddIto che non sono positive, Il ministro
basso esente da Irpef, non gode del dell'Economia Pier Carlo Padoan
benefici,o di mille e,uro net~i l'anno ieri ha incont;ato Renzi a palazz~
CO~C~SSI anch~ per 112015 allavo,ra- Chigi in vista del primo Ecofin che, ,--------------------, 1--_ _ _ _ _ _ _-='--="'-'tondlp,endenbche&uadagnanofino oggi domani, si riunisce a Bruxelles
a 26 mIla e,uro lordl. «La pl~tea ~~l per la prima volta dopo l'insediabonusnoneequaelaleggedlstablh- mento della nuova commissione
tà è l'occasio~e per mettere ayosto guidata da Jean Claude Juncker,
ques~a questlOne», h~ s?ttolu;teat? RenziePadoanhannoparlatoanche
BoccIa, Quanto agh mcaplenb, di lotta all'evasione alla luce dei buol'esponente Pd è stato molto chiaro: ni risultati registrati nei primi nove
«Se abbiamo 9,5 miliardi da redistri - mesi con un aumento degli incassi di
buire con gli 80 euro, bisogna desti- 760 milioni, Meno positivi, invece, i
narli agli incapienti, a chi è rimasto dati sull'Iva che a settembre hanno
indietro», Del resto, che sia in corso fatto registrare un -0,6%, Nell'inuna riflessione sulla portata del bo- contro è stato fatto anche il punto
nus lo ha confermato anche il sotto- sulla delega fiscale con la decisione
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8
1
TI Tfr in busta è una bufala: troppe tasse
I conti della Cgia di iV1estre rendono ancora meno appetibile l'opzione: da 230 a 700 euro di imposte in più per l'anticipo
Roma Fallimento in vista per i' operazione Tfr in busta paga, che piace tanto a Matteo Renzi. Non soltanto, come
rilevalaBancad'Italia, per leripercussioni negative sulle future pensioni;
ma soprattutto perché non conviene. I
dipendenti che dovessero chiedere
l'anticipazione del Tfr in busta si ritroverebbero a dover pagare fra i 230 e i
700 euro di tasse in più all' anno. L'aggravio fiscale aumenta con il crescere
del reddito.
Bisogna ricordare che il testo della
legge di Stabilità prevede che l'anticipo del Tfr sia tassato con l'aliquota più
elevata rispetto al reddito percepito
(la cosiddetta aliquota marginale),
mentre se la «liquidazione» viene incassata a fine carriera è tassata con la
media delle aliquote degli ultimi 5 anni e si tiene conto delle detrazioni peril
lavoro e dei carichi difamiglia. Inoltre,
non si contano né le addizionali regionali né quelle comunali.
Qualche esempio. Secondo i calcoli
della Cgia di Mestre, un dipendente
senza familiari a carico a 15mila euro
di stipendio annuo pagherebbe 236
euro di tasse in più. Il prelievo fiscale
aggiuntivo sale progressivamente, e
un dipendente con moglie e un figlio a
carico con reddito da 30mila euro pagherebbe' col Tfr in busta, 599 euro in
più. Per arrivare ai 696 euro dimaggiori tasse per il dipendente con familiari
a carico e con un reddito di 80mila euro. Insomma, la scelta dei «pochi, maledetti e subito» avrebbe conseguenze
molto negative. Per non parlare dell'impatto pesante sulle piccoleimprese, che dovrebbero anticipare il Tfrgrazie a non meglio specificati finanziamenti bancari. Per questo l' «ideona»
non piace proprio alla Confindustria,
né alle altre associazioni imprenditoriali, dalla Confcommercio alla Con-
236 euro
599 euro
Gian Battista Bozza
Èla cifra persa intasse se a chiedere il
È la maggiorazione a livello di impo-
ste per un dipendente con 30mila euro di reddito annuo con una moglie e
un figlio a carico
696 euro
Latassazione«monstre»cheverrebbe
applicata a un lavoratore dipendente
confam iliari a carico con un reddito annuo di 80mila euro
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Tfrin busta paga fosse un dipendente
senza familiari a carico con uno sti pendio di lsmila euro l'anno
fartigianato.
Dai primi sondaggi emerge che solo
un'esigua minoranza dei dipendenti
eserciterebbe l'opzione-capestro offerta dal governo . Non solo a causa dell'aggravio fiscale, ma perchéilmancato utilizzo del Tfrper alimentare la previdenzaintegrativagarantirebbepensioni molto basse, soprattutto alle generazioni più giovani. «Più tasse, meno pensione: questo il risultato della
norma», attaccailneo segretario della
Cisl,AnnaMariaFurlan.Lefaecoilnumero due della Uil, Carmelo Barbagallo: «L'intervento sul Tfr rappresenta
un rischio mortale per i fondi pensione, ai quali è stata anche aumentata la
tassazione». Se lanormanonsarà profondamente modificata in Parlamento' il «flop» è sicuro. Secondo il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd), il
Tfrin busta pagaèunerrore dacorreggere.
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