Il Resto del Carlino (ed. Bologna)

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COMUNE DI SAN GIOVANNI IN
PERSICETO
Giovedì, 13 febbraio 2014
Giovedì, 13 febbraio 2014
Cronaca
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«Si stancò della band e decise di mescolare musica classica e...
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«Un genio: trasformava il banale in stratosferico»
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E' MORTO Roberto Freak Antoni, il paroliere­scrittore nato in via del...
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Ecco dove hanno le mani in pasta
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Le origini
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Roberto Antoni Così una risata si copre di lacrime Bologna perde il...
Fernando Pellerano
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13 febbraio 2014
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
L' ULTIMO PROGETTO.
«Si stancò della band e decise di mescolare musica
classica e rock»
«UNA SENSAZIONE di dolore sommesso»,
ma che vorrebbe urlare fino in cielo, quella con
cui Fabio Dandy Bestia Testoni ( a fianco ),
geniale creatore delle sonorità Skiantos,
convive da ieri mattina. «Perché devo sentirmi
profondamente addolorato per la scomparsa
di Freak? Almeno per il doppio dei motivi che
affliggono gli altri: ho perso un amico, ma
anche il mio alter ego, lo straordinario artista
con cui abbiamo inventato gli Skiantos, la
persona che ho frequentato di più nella mia
vita. Una mancanza forte.
Non sto bene. Mi passerà». Quando sono
scesi in campo, nel '77, Roberto Freak Antoni
e Fabio Dandy Bestia Testoni, rispettivamente
paroliere e compositore della maggior parte
dei brani della band, da alcuni furono
battezzati come i ?gemelli del demenziale'.
«Definizione errata, perché del gruppo che
rivoluzionò la musica leggera italiana facevano
parte anche Stefano Cavedoni, Andrea Setti,
Comellini, Loris Spisni e Ringo Sarti».
FANTASIA e ribellismo al potere. Il rock
rovesciato come un calzino e riempito di
humour dissacrante. «Ci siamo separati dopo quasi 36 anni di concerti, l' ultima data è stata ad agosto
2012 al Ferrara Music Park. In seguito Freak ha cominciato a esibirsi con il suo nuovo gruppo, la Freak
Antoni Band, assieme alla sua fidanzata, Alessandra Mostacci, ma ogni tanto ci si vedeva. Sono andato
a trovarlo a San Giovanni in Persiceto, dove abitava con i suoi genitori, tre settimane fa, abbiamo riso e
scherzato, era debilitato. Ma nessuno poteva prevedere una fine così rapida». Una storia di due grandi
artisti che spesso hanno litigato. «Proprio come due vecchie zie. Ma poi ci si riappacificava sempre». I
motivi dell' addio di Freak agli Skiantos? «Era stanco e deluso nel vedere vanificati da una promozione
inesistente tutti gli sforzi che facevamo. Così volle tentare altre vie. Legittimamente».
Colpito oltre il descrivibile dalla notizia della scomparsa di Freak Antoni, un po' per volta in Luca
Carboni ( a sinistra ) a prendere il sopravvento è il rimpianto di un' assenza che giudica «incolmabile».
Anche sui social network migliaia di messaggi da tutto il mondo. Dolore e strazio,l fortissimi.
CONCETTO che Carboni esprime senza giri di parole. «Il legame con gli Skiantos, come ho scritto nel
libro ?Segni del tempo' in cui raccontavo l' importanza del gruppo bolognese per la mia formazione è
stato formidabile, gli stimoli che hanno saputo trasmettere addirittura elettrizzanti. Per il sottoscritto e
per tante band. Devo molto alle loro intuizioni per diverse mie canzoni famose, come ?Ci vuole un fisco
bestiale' e ?Solarium'. Per me Freak Antoni e il suo gruppo sono stati un' icona di grande ispirazione».
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Cronaca
Il ricordo va ai duetti dell' ultimo tour fatto i nei club l' anno scorso.
«Portavamo in giro ?Però? quasi', che gli venne bocciato a Sanremo». Una storia piccola e triste.
«Ma almeno una storia finita, a differenza di quella di Freak Antoni che ci resterà per sempre».
Gian Aldo Traversi.
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Cronaca
«Un genio: trasformava il banale in stratosferico»
Alessandra Mostacci, compagna di vita e sul palco.
INTENSO e stordente il dolore che traspare
dalle parole di Alessandra Mostacci, pianista
di formazione classica e compositrice,
compagna per tredici anni di Roberto Freak
Antoni, con cui ha cominciato a dividere il
palco un po' per volta, da quando l' icona del
rock demenziale decise di separarsi dagli
amati Skiantos. Lei, che Freak aveva
ribattezzato ?Mostacciova', ripercorre gli ultimi
giorni di angoscia.
Fino a quando è riuscita a parlarci?
«Fino all' ultima volta in cui è stato lucido e
c i o è i l 2 6 g e n n a i o , a l l ' o s p e d a l e d i San
Giovanni i n Persiceto. A v e v a c h i e s t o i l
cellulare al suo vicino di letto per chiedermi di
andare a trovarlo. Ci sono andata. Voleva che
lo portassi a casa».
Poi tutto è precipitato?
«E' difficile parlarne a caldo. Ma una settimana
fa, quando è stato trasferito all' Hospice di
Bentivoglio, ho capito che non ci sarebbe stato
più niente da fare».
Quando vi siete conosciuti?
«Nel 2001 alla Salara, a una festa dei Verdi. Con amici comuni che suonavano e Freak che doveva fare
una mini performance di cabaret. Ero seduta davanti a lui, che continuava a dirmi di prendere la borsa
lasciata accanto alla sedia.
Eravamo depressi entrambi: lui perché aveva divorziato da poco, ed io ero chiusa in casa da un mese,
perché malata».
Il feeling è sbocciato subito.
«Ci siamo sentiti attratti in modo forte, immediato, naturale. Tra l' altro condividevamo la passione per la
musica creativa».
Quando avete deciso di formare una band? «In lui cominciò a scemare la voglia di andare avanti con gli
Skiantos, anche per tutto il clamore attorno a Elio. La Freak Antoni Band è nata nel 2011, un progetto
nuovo, diverso. Il nostro intento era di mescolare classico e rock».
Di quella band lei è stata l' anima musicale.
«Un giorno mi chiese: ?hai studiato armonia, perché non cominci a fare canzoni pop­rock?'. Ci provai e
gli piacquero. E la cosa cominciò a funzionare».
Eccome: cinque dischi insieme.
«?Ironikontemporaneo' Uno e Due, ?Balla la Pace', ?Dimamismi Plastici' e ?Però? quasi', con ospiti
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Cronaca
Luca Carboni, J­ Ax e Laura Bono. E adesso c' è una nuova ristampa di ?Dimamismi' autoprodotta
(esce oggi, ndr ) con due inediti: ?Porto dio', dedicato in qualche modo a Gianni Morandi, e ?Ribellarsi
con moderazione'».
Per lei Freak è stato un genio?
«Nel modo più assoluto: riusciva a trasformare una cosa banale in un testo stratosferico in pochi minuti
ed era pure un terribile perfezionista. Quando s' è avvicinato alla musica contemporanea, in pochi mesi
aveva finito per saperne più di me che avevo dieci anni di conservatorio alle spalle».
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Cronaca
E' MORTO Roberto Freak Antoni, il paroliere­
scrittore nato in via del Bargellino che ha ...
E' MORTO Roberto Freak Antoni, il paroliere­
scrittore nato in via del Bargellino che ha ?
demenzializzato' il punk conferendogli un'
anima vicina al paradosso. S' è spento alle
prime luci dell' alba di ieri all' Hospice di
Bentivoglio, in cui era stato trasferito una
settimana fa dall' ospedale di San Giovanni in
Persiceto. Minato da una malattia incurabile,
avrebbe compiuto sessant' anni ad aprile.
Lascia una figlia di 15 anni, Margherita, che
vive con l' ex moglie Antonella, il padre Silvano
e la madre Marisa, con cui da qualche mese
era tornato ad abitare, e quella che era stata la
sua compagna di vita e di palco per tredici
anni, Alessandra Mostacci, pianista classica,
con cui fino a poco tempo fa aveva convissuto
a Bologna. Non è stata ancora fissata una data
per le esequie, che i parenti vorrebbero tenere
in forma privata a Persiceto nella parrocchia di
San Giovanni. La camera ardente domani
dalle 9 alle 14 in Sala Tassinari a Palazzo d'
Accursio. Roberto Freak Antoni aveva
abbandonato gli Skiantos nel 2012 dopo quasi
trentasei di anni di «insuccessi», come amava
ripetere con quella punta di sarcasmo dolce­amaro di cui erano pervase molti dei suoi brani più celebri.
Ma già dal 2011 aveva fondato un nuovo gruppo, la Freak Antoni Band con la sua compagna. «Trovo
che il mondo galleggi laddove la realtà viene superata di gran lunga dalla demenza», fu la risposta che
diede in una recente intervista circa la demenzialità dei giorni che viviamo.
g. a. t.
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Cronaca
L' ELENCO DEI FORNI ADERENTI.
Ecco dove hanno le mani in pasta
?PANE e Carlino' è un' iniziativa diffusa in città
e provincia. Ecco gli esercizi che aderiscono.
IN CITTÀ A. M., via Zamboni 8b­8c; Asta
Salvatore e Figli, via De Nicola 1; Bai Luciano
e C., via Nosadella 7/a; Benghi Iliana, via
Azzurra 29; Bettini Romana e C., via Creti 53;
Biagini Rodolfo e C.
, via Murri 48; C' era Una Volta, via Frassinago
21; Cacciatore Giovanni e C. via Calabria 41 e
via della Battaglia 19; Calamelli Otello e C., via
Don Sturzo 30; Dal Furner, via di Corticella 19;
F.lli Asta, via Pomponia 2; Forno Del Lavino,
via Due Portoni 33; Atlas, via Emilia Levante
35 d; Neri Nadia e C.
, via Saragozza 85 e via Andrea Costa 107;
Gandolfi Gabriele e C., via Della Salute 1/4;
Garagnani e Pedretti, via San Felice 91/a;
Giardini e Mastellini, via Pontevecchio 19/b­c;
il Forno di Walther Bonvicini; via Massarenti
177; Mafaro Francesco e C., via Lame 160;
Matrisciano, via Lame 39/D; Monterumisi, via
Pescherie Vecchie 6/b; Nanni, via Clavature
22; Massaria e Furlano, via Massarenti 157;
Musolesi, via Tacconi 2l/m; Pallotti Franco, via
Del Borgo 59­61; Palma, Strada Maggiore 63/a; Mazzini, via Mazzini 107 G­H; Patelli, via San Vitale
54/c; Sacchetti e Susi, via Cherubini 13; Sponghi, via San Mamolo 1 b; Pescari, via Pasubio 41/d;
Ranocchi, via Malvasia 16/A; Romano, via Albani 10; Romano F.lli, via Tiarini 4; Romano Vincenzo e C.,
via Arnaud 30; Tattini, via Piacenza 3/f; Vacca, via Riva Reno 104; Valentini, via Saffi 1/c; Venturoli, via
Ferrarese 160/2.
IN PROVINCIA F.lli Giusti ad Anzola; Risi, Argelato; Spanazzi, Baricella; Bosi, Budrio; Rubbini,
Calderara; Balotta, Lanzoni e Sacanna, Casalecchio; Dalla, Castel Maggiore; Giardini, Castel San
Pietro; Poli, Castello di Serravalle; Gazzetti, Castenaso; Pan Caffè, Granarolo; Savelli, Imola; Suppini,
Marzabotto; Cortecchia, Medicina; Gadignani, Mezzolara di Budrio; Baker' s Shop e Galletti, Molinella;
Gamberini e Lipparini, Monghidoro; Cassari, Monte San Pietro; Torchi, Monteveglio; F.lli Quartieri,
Ozzano; Cesari, Pieve di Cento; Corsini e Migliorini e Cavallari, Porretta; Spanazzi, Quarto Inferiore;
Zacchini, Sala; Zucchini, San Giorgio di Piano; Al Forno delle Sorelle Bongiovanni, Accatà, Ghelfi,
Magic Pasticcio, Persiceto; Tosi, San Lazzaro; Strazzari, Idice; Palladino, Franzaroli, Del Poggetto, San
Pietro in Casale; L' Arte nel Buon Pane, San Venanzio di Galliera; Masi, Sasso Marconi; Bentivogli e
Gamberini, Valsamoggia; Il Pand' oro, Savigno; Lanzarini, Vergato.
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Cronaca
Le origini
Nato a Bologna il 16 aprile 1954, negli ultimi
tempi viveva a San Giovanni in Persiceto.
Lascia una figlia.
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Corriere di Bologna
Cronaca
Roberto Antoni Così una risata si copre di lacrime
Bologna perde il suo genietto Freak le Parole l'
Addio 1954­2014
È morto Roberto Antoni, leader degli Skiantos: insieme inventarono il rock demenziale
Malato da tempo, aveva 59 anni. Domani la camera ardente in Comune dalle 9 alle 14.
Il sorriso di Roberto, l' ironia di Freak, la
preparazione di Antoni. Bologna perde un altro
suo eroe, spirito libero, inventore di nuovi
linguaggi musicali, nuove forme poetiche,
scrittore, provocatore, professore dell' ironia e
della demenzialità, mai banale però, mai
banale. Uno Skianto.
Roberto «Freak» Antoni, 60 anni ancora da
compiere, se n' è andato ieri mattina, in una
stanza silenziosa e illuminata dal sole dell'
Hospice Seràgnoli di Bentivoglio dove era
ricoverato da più di una settimana. Lo storico
leader degli Skiantos era malato da tempo,
rapito da un brutto male ormai 4 anni fa e che
dopo le prime cure sembrava domato. Poi,
negli ultimi mesi qualche fatica in più, una
difesa immunitaria meno presente e a gennaio
la pesante ricaduta: sempre seguito dagli
anziani genitori, la mamma Marisa e il papà
Silvano, insieme alla figlia quindicenne
Margherita e all' ex moglie Antonella. Gli amici,
i tanti amici, quelli stretti e poi i fan, potranno
«rivederlo» domani nella Sala Tassinari del
cortile di Palazzo d' Accursio, dove l'
amministrazione della sua città ha deciso di
allestire la camera ardente. Dalle 9 alle 14,
dopodiché il funerale in forma privata, a San Giovanni in Persiceto.
È l' epilogo di un personaggio amatissimo, stimato e apprezzato per la sua genialità, per la sua vivacità
e per i suoi pensieri perforanti. E la demenzialità? Una quinta teatrale spettacolare (non l' unica).
Musicista, scrittore, poeta, attore, performer, pensatore, intellettuale sopraffino, precisamente
disallineato. Ha fatto tutto: musica, libri, poesie, televisione, cinema, video, teatro, radio, tutto (anche il
Dams e le «pere», sì). «Ha viaggiato tanto», dice oggi Gianni Celati, con cui Roberto si laureò con tesi
sui Beatles. In tutti i sensi, sì. Poi, ecco la sua ironia, «il tumore almeno mi ha fatto smettere con la
droga».
«Sono un ribelle», cantava rivolgendosi però alla mamma, l' autorità più buona che c' è. Facile gridare
contro la Polizia. In 35 anni con gli Skiantos Freak Antoni ha ribaltato tutto. «Una carriera di grandi
insuccessi» amava dire. Va bene la stima, ma troppi, molto meno talentuosi, hanno comodità materiali
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13 febbraio 2014
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Corriere di Bologna
Cronaca
(soldi, anche). Roberto però sorrideva. E poi scriveva libri. E poesie. E canzoni, in un modo nuovo (un
po' come l' amico Pazienza per i fumetti). Ha deviato il corso della musica: tanti lo hanno seguito,
assimilato, emulato (nel metodo). Elio con la demenzialità scherza molto, gli Skiantos hanno cantato
cose serie (ecco la differenza).
Freak saluta la sua metropoli di provincia, «Bologna, la mia città», dove ha sempre vissuto, «Borgo
Panigale, nord ovest».
Per lui Skiantos, ma non solo: nel mentre e durante tanti progetti personali, da Beppe Starnazza in giù.
E così fino alla fine, quando nel 2012 decise di lasciare il gruppo per sempre per curare alcune sue idee
(meno faticose per lui, vista la malattia): parole in musica con il pianoforte di Alessandra Mostacci
(partner degli ultimi anni, fino al 2012).
La partenza degli Skiantos a cavallo fra il '76 e il '77 (con Testoni, Setti e Cavedoni, il nucleo fondante),
il primo album Inascoltable con l' Italian Records di Oderso Rubini (con lui fino all' ultimo), poi la
Cramps con MonoTono , il successo di Kinotto , poi Pesissimo e Ti Spalmo la crema .
Pausa di tre anni e nell"87 la ripartenza con Non c' è gusto in Italia ad essere intelligenti . Ancora avanti
a strappi fino al 2009. Diciassette album, migliaia di concerti, milioni di applausi.
Ora i tributi da ogni dove. I ricordi. Le parole dolci e quelle tristi. Il sindaco Merola: «Voglio ricordarlo
anch' io con un sorriso e sottolineare ancora una volta come il suo lavoro rimanga fondamentale nella
storia culturale di Bologna e dell' Italia intera»; il Club Tenco di Sanremo (vinto nel 2010): lui che «ha
prodotto nella comunicazione musicale inedite forme di intelligenza»; il Festival di Sanremo «mancherai
a noi sbarbi e sbarbine che ti hanno conosciuto e amato»; gli assessori alla Cultura Mezzetti della
Regione, e Ronchi del Comune: «Uno degli autori più importanti della storia della musica italiana e del
rock In futuro organizzeremo una iniziativa per lui ci lavoreremo, penso a un omaggio che guardi avanti,
come faceva sempre lui». E i tifosi del Bologna chiedono che prima del match contro la Roma si suoni
al Dall' Ara l' Inno Rossoblù , canzone degli Skiantos (2009: «Bologna è una fede, e chi ci crede, la luce
vede» il ritornello), per omaggiare il tifoso Freak (teneva anche per la Fortitudo).
Musica, parole, sguardi, pensieri e gentilezza, un mare di gentilezza. Ecco Freak e il suo ringraziarti,
sempre. Tanti andranno a salutarlo (anche) perché ha saputo praticare la gentilezza come pochi,
sorridendo. Oggi è Bologna che lo ringrazia, per sempre.
Fernando Pellerano RIPRODUZIONE RISERVATA.
Fernando Pellerano
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