Recensione film L`ISOLA DEGLI UCCELLI

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l
27 GENttArO,
GTORNATA DEtrA MEMORIA.
FILM: IISOIA IN VIA DEGII UCCEIU,
.
Trama del lilm
L'tmdicenne Alex è, per così dire, nato con la camicia" almeno stando a quello
che gli ripete il padre Stefan. Siamo infatti nella travagliata Polonia durante la
Seconda Guerra Mondiale e abitare nel ghetto non è propriamente una fortun4
ma Alex sa dove nascondersi durante i rastrellamenti dei nazisti. Quando arriva
lbrdine di evacuare completamente il ghetto, Alex e i suoi familiari non
riescono a sfuggire alla cattura- Mentre i prigionieri stanno per essere condotti
via Alex con la complicità dello zio Boruch riesce a sottrarsi alla deportazione.
- Recensione «L'isola in via degli uccelli"
acuradi Andr-er.
Ù\ì nier'
Il racconto è tratto dall'omonimo romanzo di Uri Orlev, nato a Varsavia nel
1931
e protagonista di molti dei tragici eventi descritti.
La vicenda è ambientata in Polonia al tempo dell'occupazione nazista.
Alex, undici anni, si trova improwisamente solo nel suo precario ri.flryio, un
edifico diroccato colpito da un bomba all'inizio della guerra. Il padre è stato
prelevato dalle SS, la madre è scomparm nel nullall ragazza ha ora un solo obiettivo: nascondersi agli occhi dei tedeschi. Per questo
trasforma il zuo occasionale rifugio in rm nido inaccessibile fra i teui del ghetto.
In questa lotta per la vita, lo accompagna la storia di Robinson Crusoe, che
diventa un "maestro" indispensabile per la soprawivenza. Ma oltre alle awenture
del naufrago, Alex ha altre risorse cui attingere: la propria energia e il proprio
ingegno che gli permetto di affrontare le lunghe notti invemali, la farne, il freddo,
la paura Sempre in attesa che il padre ritomi.
'L'Isola in Via degli Uccelli" disegrra un'appassionante awentura umana
Éccontata con intensa carica di poesi4 a volte venata di una tonalita fiabesca che
fa da sfondo al vuoto degli ambienti e al silenzio che rafforza e sottolinea il
sentimento della paura.
La pellicola è notevole, oltre che per gli aspetti di autentica commozione, anche
per il solido impegro civile di cui si fa veicolo.
Il film di Jacobsen ha, in conclusione, molti meriti: I'interpretazione del piccolo
Kiziuk, il modo con cui il regista danese si muove nel microcosmo cadente della
fabbrica e dei suoi cunicoli, le musiche di Zbigniew Preisner (compositore
preferito di Kieslowski).
Un'opera che toma a farci riflettere su un passato recente.
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