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Metodo Techineos®
Seminario 2003
Sanremo, 25 Ottobre 2003
Dr. A. Solerio: <Buon giorno a tutti e benvenuti. Come
colpevole di questo movimento che chiamiamo Techineos, mi
tocca parlare per primo ed è sempre l’impegno più difficile ed
emozionante. Le emozioni sono numerose e così i sentimenti:
un sentimento di gratitudine nei confronti di tutti Voi che sempre
numerosi venite qui ogni anno a sostenerci col vostro affetto;
la vostra presenza ci da un mucchio di energia a continuare,
ad andare avanti nel divulgare questo modo di fare Medicina.
Il secondo sentimento è la gioia di vedere come ormai altri
colleghi, tanti, hanno imparato e cominciano a percorrere
questa strada non solo come pazienti ma anche come medici
dei loro pazienti. E questo è una moltiplicazione delle idee,
una moltiplicazione dell’Energia: sono sempre più numerosi
i pazienti che diventano grati a Techineos, quindi gratitudine
e gioia. Gratitudine anche a quelli che sono i nostri sponsor, è
una parola che ormai si usa talmente, che sono la Ditta OTI che
ci aiuta a pagare la sala ed altri come Ghiglione, come Marino,
abbiamo sponsor nuovi: sono Canato azienda vinicola, Pasta
Valentina, Acque Chiare. I nostri sponsor hanno pensato di
fare una lotteria e quindi la lotteria la facciamo pensando alla
data di oggi, 25 di Ottobre. Il 25 di Ottobre è nato un famoso
pittore, misterioso, non Vi diciamo chi è perché questa è la
lotteria. Avete tutti qualche fogliettino. Il 25 di Ottobre è nato
un pittore la cui vita si è protratta per circa un secolo, è nato nel
1881, all’età di 17 anni ha dipinto questo quadro.
questa cosa, avrei voluto fosse qui, ma Vi leggo cosa ha scritto.
“Le giunga anche quest’anno il nostro segno di riconoscenza
e di stima per quanto ha già fatto e fa per noi. Potrà cogliere
in questo divertimento un richiamo ai Sufi e a Techineos nella
triplice ripartizione già di Aristotele”. Vive ai giorni nostri, è
Genovese, sta facendo anche delle cose per “Genova Capitale
della Cultura Europea” che mi sembra sarà l’anno prossimo e ci
sono numerosi significati da cogliere, magari lo commentiamo
più avanti. Comunque abbiamo i numeri dei Sufi e qui la
M. Pia sguazza, abbiamo la G di Graphytes, abbiamo la P
di Pulsatilla, abbiamo la A di Arsenicum, quindi abbiamo la
numerologia dei Sufi, la triplice ripartizione di Aristotele e
gli auguri del Natale del 2002, molto bello. Se nella giornata
lo incontriamo gli chiediamo di commentare ancora meglio
questo suo quadro.
Picasso - Scienza e Carità
E’ intitolato “Scienza e Carità”. Vedete un atto medico
dolcissimo ma anche durissimo, è un atto medico terribile,
dolcissimo ma terribile perché vediamo un professionista,
probabilmente della fine dell’ottocento, come dicevo, il quadro
è stato dipinto nel 1888 da questo giovane allora giovanissimo
pittore, aveva 17 anni, lui diceva “Scienza e Carità” noi diciamo
“Conoscenza” perché non vogliamo essere così presuntuosi.
Un Medico che tutto serio prende il polso del suo malato, è
meditabondo, il malato è terribilmente malato, è una ammalata,
il suo pallore ci fa pensare che non viva a lungo. Vicino c’è la
religione, un reverendo. E’ una sfida a tutti Voi, se qualcuno sa
chi lo ha dipinto, fate dei fogliettini, scrivete il vostro nome,
metteteci magari un numero di telefono per rintracciarVi, se
volete aggiungete un pensiero gentile, e scrivete il nome di chi
ha dipinto questo quadro. Li consegnate alla fine della mattinata
e tra i risolutori tireremo fuori i cartellini, se i cartellini che
escono contengono il nome del pittore giusto daremo dei premi
e saranno dei premi interessanti che attengono a Techineos.
Passiamo alla diapositiva successiva.
Anche Techineos ha un artista delle arti figurative, Vi ricordate
che l’anno scorso il Seminario è stato messo sotto la protezione
di un grande artista e ci ha fatto ricordare la musica, abbiamo
suonato musica.
Quest’ anno siamo finiti nelle arti figurative e anche noi
abbiamo un bravo e valente grafico che a Natale ha mandato
Guido Zibordi - Polittico Sufi
Vediamo la successiva. Come vedete, una volta mi vantavo
che i figli si arrampicassero sulla mia schiena, adesso io mi
arrampico sulla loro.
Il Meridiano della Vescica è un divertimento, come ha scritto
il Paziente di prima, che non è niente un divertimento perché
è un impegno che fa tremar le vene e i polsi. Fa tremare le
vene e i polsi perché nel concetto di Meridiano della Vescica
l’Agopuntura mette tantissimi concetti.
Innanzi tutto Vescica vuol dire, per l’Agopuntura, Sistema
Genitourinario, intendendo con questo tanto l’aspetto genitale
quanto urinario di un organismo: quindi tutta quella che
è l’idraulica che parte da organi produttori che sono rene e
ghiandole endocrine, cioè le gonadi, e porta all’esterno il
prodotto di queste ghiandole. Nel Meridiano della Vescica
abbiamo un altro concetto che è estremamente scioccante per
noi occidentali. Il nome del Meridiano della Vescica in cinese è
shu-tae-yang, misterioso, ve lo spiego. Shu vuol dire Meridiano
della gamba, Yang vuol dire esterno, Tae vuol dire il massimo
dell’esterno. Voi sapete che nella fisiologia dell’Agopuntura
abbiamo 12 Meridiani. Avete cominciato ad impararlo nei
precedenti Seminari. Questi 12 Meridiani sono divisi 6 come
Meridiani Inn o polo negativo o interno e 6 come Meridiani
Yang o polo positivo o esterno. I Meridiani Yang si strutturano
a loro volta in tre strati: uno strato inferiore, uno strato medio
e uno strato superiore. Lo strato superiore o esterno contiene
due Meridiani che sono appunto il Meridiano della Vescica e
il Meridiano dell’ Intestino Tenue. A questo punto le idee si
sono parecchio ingarbugliate. Si sono parecchio ingarbugliate
perché come possiamo pensare che un organo emuntore
come la canalizzazione, come l’apparato genitourinario possa
comunicare con l’esterno? Però se noi andiamo a fare un passo
un pochino più avanti e andiamo a vedere dove passa questo
Meridiano le cose cominciano a chiarirsi. Tenete presente
che cosa è un Meridiano di Agopuntura. Un Meridiano di
Agopuntura è innanzitutto una riga che la Tradizione Cinese
ha tracciato sul nostro corpo. Questa riga che possiamo
definire come un canale o un fiume dove corre energia ha un
tragitto anatomico. Il tragitto anatomico fa sì che metta in
connessione di tipo anatomico – energetico una serie di tessuti
tra loro apparentemente molto diversi. Vedete il primo tratto
del Meridiano della Vescica che nasce all’interno dell’orbita e
quindi lì parliamo di occhio, chiaramente, quindi l’influenza del
Meridiano Tae Yang o genito urinario con gli organi dei sensi.
L’influenza poi, seguite la linea del Meridiano, la vedete molto
bene sul cranio, lobi frontali, parietale, quindi siete in cima al
cranio, una parte del lobo temporale e il lobo occipitale.
Meridiano della vescica - Porzione craniale
Quindi abbiamo una struttura squisitamente di tipo nervoso:
organi dei sensi = la vista =, il lobo temporale, parte del lobo
temporale vuol dire = udito = . Quindi abbiamo organi dei
sensi e tutte le strutture endocraniche. A dividersi le strutture
endocraniche come Meridiani, oltre alla Vescica, abbiamo il
Meridiano della Vescica Biliare che studieremo in un prossimo
Seminario. Quindi Sistema Nervoso Centrale e Organi dei
Sensi in connessione con la Vescica. Se andiamo avanti,
seguite quella linea che segue le vertebre lungo la colonna,
vedete questa linea, a questo punto il Meridiano della Vescica
percorre una strada che fa pensare a tutte le radici nervose che
emergono dal midollo spinale.
Meridiano della vescica - porzione dorsale
I medici e anche i non medici sanno che a livello di ogni spazio
intervertebrale viene fuori una radice nervosa e quindi dalla
connotazione Sistema Nervoso Centrale siamo passati alla
connessione Sistema Nervoso periferico. Questa è la branca
interna del Meridiano della Vescica. Al di fuori abbiamo una
ulteriore branca, che è la branca dorsale esterna, dopo di che il
Meridiano della Vescica va a perdersi nell’ arto inferiore. Qui
siamo sempre su una via nervosa, chi di Voi ha avuto o chi ha
sentito parlare di sciatica sa che questo percorso corrisponde
alla radice nervosa L4 – L5, qui siamo sullo sciatico. In questa
breve descrizione avete visto come un Meridiano di Agopuntura
metta in connessione una serie di tessuti e strutture che
apparentemente non hanno nessuna relazione ma in realtà ce
l’hanno. Ce l’hanno da un punto di vista clinico e il Meridiano
della Vescica quindi serve a spiegare, col suo modello di analisi
una serie di sintomi che possiamo trovare nello stesso Paziente.
Tali sintomi possono essere in contemporaneità o in alternanza.
Dopo queste belle parole di filosofia però Vi farei un esempio,
così alleggeriamo e capite di più. Qualche anno fa mi arriva
una telefonata in Studio da un Paziente di vecchia data:<
Dottore, senta, Lei dovrebbe darmi una soluzione, mi è venuto
un bruciore terribile, continuo ad andare a far pipì, e quando
vado a far pipì do sangue>. Nella Medicina nostra si chiama
cistite emorragica. Dr. Solerio:< Prenda una dose di Cantharis
+ Catalizzatore, solita procedura, uno per due poi tre per due,
[n.d.r.: primo giorno, di sei dosi, una dose ogni due ore; poi, di
sei dosi, il secondo e il terzo giorno: tre dosi, una al mattino,
una a mezzogiorno e una alla sera]. Questa direi che è la sua
soluzione. Se poi vuole anche una assoluzione e una
benedizione bisogna che Lei faccia un atto di dolore e un atto
di contrizione>. Paziente:< Non si preoccupi, quello lo faremo
la prossima settimana perché vengo alla visita>. Dopo una
settimana arriva questo giovanotto di settanta anni, vecchio
paziente, piemontese, esportato in Liguria per la pensione, e,
da buon Arsenicum, cervello razionale, ha un bel fogliettino
con la sequenza temporale di quello che gli è successo.
Paziente:< La colpa è stata di mia moglie, vede, venivano dei
parenti a trovarci ed ha preparato un meraviglioso gelato fatto
col latte di soia visto che noi tutti siamo allergici al latte. Poi,
per non essere scortese nei confronti dei parenti, vicino a
questo bellissimo gelato al cioccolato, nero come la pece, ci ha
messo del bianco, cioè ha montato una bella panna. Sa, io da
juventino di vecchia data, mescolo sempre il bianco col nero e
quindi dopo il gelato al cioccolato mi sono fatto qualche bel
cucchiaio di panna. Il terzo giorno dopo questa esperienza
pensavo che tutto fosse passato senza problemi, però verso
sera del terzo giorno ho cominciato ad avere il naso chiuso,
(quindi la malattia è arrivata nella mucosa respiratoria), mi si è
chiuso il naso ed ho cominciato ad avere un grande dolore in
mezzo alla fronte. Contemporaneamente, (si ricorda che
qualche anno fa abbiamo curato una grande depressione?)
contemporaneamente mi è venuta la paura. Mi è venuta una
terribile paura dei ladri e poi mi è tornato l’incubo: di notte
sogno che entra acqua dalla porta della camera e sogno di
morire affogato>. Quindi al sintomo fisico il paziente ha
associato immediatamente un sintomo mentale. Pensate che a
questo punto, oltre ad avere una localizzazione somatica ha
anche una certa sintomatologia mentale. Pensate al tragitto del
Meridiano della Vescica che cammina così e coinvolge tutte le
strutture encefaliche. <Inoltre mi venivano dei violenti brividi
che correvano lungo il capo, scendevano lungo il collo,
camminavano lungo la schiena ed andavano a finire nelle due
gambe>. Quindi, in pratica sentiva tutto il Meridiano della
Vescica e non aveva nessun sintomo a carico dell’apparato
genitourinario. Questo dolore era veramente molto terribile e a
questo punto è intervenuta di nuovo la sua gentile Signora la
quale, con un bell’ accento piemontese gli ha detto :< ma avrai
una bella nevrite, prenditi una bella Aspirina!>. Come sapete
prendere l’aspirina significa fare una soppressione. <Ho preso
l’Aspirina, mi è passato tutto il dolore, le paure forse sono
migliorate però mi è venuta una terribile cistite>. Questo
piccolo flash serve a spiegare una volta di più come da un
sintomo che è localizzato su un tessuto, mucosa respiratoria,
con sintomi mentali che fanno pensare alla corteccia cerebrale
o a tutto quello che può produrre il nostro cervello, si può
passare ad una sintomatologia fisica totalmente diversa
semplicemente perché la Vescica ci diceva già di essere in
crisi. E’ bastato introdurre nel Sistema una tossina chimica che
ha nascosto il sintomo primo per vedere comparire quella che
era la vera patologia. Quindi è importante questo concetto:
come i Meridiani di Agopuntura possono essere una importante
chiave di lettura per capire come la malattia nasca, come siano
associati i sintomi fisici e mentali e come la malattia possa
evolvere a seconda dell’intervento che fa il Medico. Penso che
oggi un altro oratore parlerà di Hanhemann che è stato uno dei
Medici dell’antichità, fondatore dell’ Omeopatia moderna che
ha messo particolarmente l’ indice sull’uso dei medicamenti e
sugli effetti che hanno tanto sul piano fisico come psichico in
relazione al mascheramento del sintomo. Dopo aver fatto
questo esempio Vi parlerei di quelli che sono i rapporti
energetici del Meridiano della Vescica. Noi continuiamo a
parlare di Energia e in questo dovremmo fare un parallelismo,
un parallelismo perché? Nella Medicina, con la conoscenza
attuale, col nostro schema di Medici formati dall’ Università,
riusciamo a delineare una serie di interazioni fra gli organi ma,
sul piano meccanicistico, non riusciamo a spiegare tutto mentre
invece quando leggiamo bene un Meridiano di Agopuntura
nella sua totalità riusciamo a capire come organi e tessuti
diversi tra di loro interagiscono. E’ un po’ quello che è successo
nella fisica moderna quando i fisici eredi della fisica newtoniana
che era basata sulla osservazione del fenomeno e sulla
descrizione matematica di un fenomeno, Vi ricordate Newton,
è quello che ha ricevuto una mela sulla testa, famoso, stava
sotto un albero di mele, gli si è accesa una lampadina ed ha
scritto un libro intero di formule matematiche per definire
quella che è chiamata “legge di gravitazione universale”. Ha
dato in pratica il là a tutta quella che era la fisica moderna, anzi
la fisica semimoderna che è stata costruita nell’ottocento. I
Fisici invece del novecento, cioè del secolo ormai scorso si
sono trovati ad osservare dei fenomeni riguardanti quello che
era infinitamente piccolo, cioè dall’ atomo a meno dell’atomo
in termini di dimensione o a quello che era infinitamente
grande come l’Universo, si sono trovati davanti a dei fenomeni
per spiegare i quali non era più sufficiente il modello
matematico e quindi hanno dovuto ricorrere a dei modelli
energetici e l’hanno chiamata fisica quantistica. Nella
Medicina, se noi guardiamo al modello dell’Agopuntura,
l’interpretazione dell’Agopuntura del nostro corpo è medicina
quantistica e in questo modo Vi ho parlato una volta di più di
quello che è il concetto di Energia. Nel concetto di Energia c’è
anche il concetto dei rapporti. Questa Energia che circola
attraverso gli organi ha un’onda di marea. Un’onda di marea
cosa vuol dire? Vuol dire che, se i Meridiani sono dodici,
abbiamo ventiquattro ore nella giornata, ogni due ore avremo
un Meridiano che ha la sua onda di marea massima e il
Meridiano che è in opposizione di fase ha un’onda di marea
minima. Pensate alla luna che gira attorno alla Terra così
diventa più semplice. Se la luna crea un’alta marea nel
meridiano, anche qui la Terra ha i suoi meridiani, nel meridiano
zero di Greenich lì c’è un’alta marea contemporaneamente a
180°, cioè nel meridiano 180°, avremo un minimo di marea.
Così per gli organi avremo un massimo di marea nel Meridiano
di Vescica dalle tre alle cinque del pomeriggio e un minimo di
marea nel Meridiano che è in rapporto mezzogiorno –
mezzanotte. Il Meridiano che è collegato con la regola
mezzogiorno – mezzanotte con la Vescica è il Meridiano del
Polmone.
Questo ci spiega come, nel Paziente di cui abbiamo parlato
prima, una infiammazione della mucosa digestiva generata
dalla proteina del latte, ha infiammato la mucosa digestiva; ma
ricordate quello che abbiamo detto nelle volte passate, che la
Loggia Energetica Metallo associa Intestino e Polmone, mucosa
digestiva e mucosa respiratoria. Il sintomo che è venuto fuori
nel paziente è una mucosite respiratoria, la sinusite, e quindi
a dare il là alla patologia è stato il Polmone. Organo correlato
col Polmone è la Vescica e quindi la soppressione dei sintomi
dolore, nevralgia, sinusite frontale ha messo in crisi il suo
corrispondente per la regola mezzogiorno – mezzanotte che
è la Vescica. L’Aspirina ha scatenato una cistite. Altro organo
correlato col Meridiano della Vescica è il Rene. Vedete, lì c’è
scritto Yang e Inn: ogni Meridiano ha una connotazione yang o
inn. Il Meridiano della Vescica è yang, cioè esterno, il Meridiano
del Rene è inn, cioè interno. Quando la Vescica è in pieno il
Rene è in vuoto e viceversa. Il terzo Meridiano correlato con
il Meridiano della Vescica è il Triplice Riscaldatore. Il Triplice
Riscaldatore si chiama anche Ghiandole Endocrine, è nel
rapporto che gli agopuntori definiscono sposo – sposa. E’ un
discorso complicato ma semplice. Ci dice semplicemente come
quando c’è un eccesso di Energia nel Meridiano della Vescica
avremo un vuoto di Energia rispettivamente nel Meridiano
del Rene, meridiano accoppiato; nel Meridiano del Polmone,
che vuol dire Vie Respiratorie in rapporto opposizione di
fase mezzogiorno – mezzanotte e nelle Ghiandole Endocrine
che sono correlate nel rapporto sposo – sposa. Funzione del
Meridiano della Vescica: regola i Reni; per l’Occidente è un
po’ difficile pensare a questo ma per l’Oriente che ha già detto
che c’è da una parte un eccesso e dall’altra un difetto è chiaro
che a seconda dello stato del Meridiano della Vescica avremo
una risposta esattamente uguale e contraria nella funzione
renale. Che agisca sullo psichismo lo abbiamo visto dal tragitto
del Meridiano, che agisca sull’encefalo lo abbiamo visto e lo
sentiremo dai casi clinici che porteremo in seguito. Adesso Vi
facciamo vedere un’altra figura. Queste sono le correlazioni
che vengono dalla esperienza dell’agopuntura.
Stagione correlata con la Loggia Energetica Vescica – Rene
è l’inverno. Il clima pericoloso è il freddo. Mi sembra che
non abbia quasi bisogno di commento. Di inverno vengono più
facilmente le cistiti, le cistopieliti e, se non vengono le cistiti e
le cistopieliti vengono le bronchiti perché il freddo scatena una
reazione su queste mucose che tra di loro sono in equilibrio di
Energia. La mucosa genitourinaria e la mucosa respiratoria,
in alternanza, durante la stagione invernale possono darvi dei
problemi. Il sentimento che mette in crisi il Meridiano della
Vescica e il suo accoppiato Rene è la paura. Pensate ad uno
shock emozionale come la paura, quando la paura finisce tutti
corrono a fare un po’ d’acqua, perché hanno scatenato prima
la Vescica e poi, nel vuoto di Vescica, scatenano il Rene che
produce urina. Al tempo stesso una violenta paura può creare
dei problemi all’asse Vescica – Rene. Pensate alla sofferenza
surrenalica, la reazione di allarme che quando si esaurisce mette
in crisi il sistema Endocrino: rapporto sposo – sposa ghiandole
endocrine, ne abbiamo parlato prima. Sapore negativo è il salato.
Qui è ancora abbastanza semplice: il Rene depura il sangue ed
elimina Sali. Più abbiamo sali nella nostra circolazione più il
rene fa fatica perché se il rene buttasse semplicemente quello
che passa dal sangue moriremmo disidratati rapidamente. Il
rene elimina Sali e recupera acqua e questo è il lavoro che i
nefrologi ci descrivono molto chiaramente. La prima tecnica
per salvaguardare i nostri reni è bere molto perché diluiamo
e quindi facciamo sì che il rene e la vescica patiscano meno
l’eccesso di Sali. Quindi il sale ammala la coppia Vescica
– Rene. Il colore benefico è il nero. Quelli che soffrono nella
coppia Vescica – Rene generalmente si vestono di nero e questo
è un discorso esperienziale. Non parliamo di scelte razionali,
parliamo di scelte istintive, perché la scelta razionale non
conta ma il colore nero è scelto da quelli che hanno patologie
a carico del tratto genitourinario ed è terapeutico. Siamo in
pratica entrati nel concetto di cromo terapia. Voi sapete che
c’è chi cura coi colori. Il concetto di cromo terapia ci porta
lontani in un discorso, ma comunque fondamentalmente è
questo: tutti gli organi vivono e producono corrente quindi
producono un campo elettromagnetico. Il colore è una
vibrazione elettromagnetica visibile. In pratica l’individuo che
ha uno squilibrio di tipo energetico vibrazionale va a cercare
la vibrazione, cioè il colore, che lo mette maggiormente in
equilibrio. Il senso comandato è l’udito e questo lo capiamo
dal tragitto del Meridiano della Vescica, abbiamo detto che
percorre parte dei lobi temporali quindi il lobo temporale
sappiamo che è devoluto all’udito.
Numero correlato è il sei. Questo fa parte di nuovo della
Tradizione Cinese però il numero sei, se vi ricordate lo
schema che abbiamo proiettato prima è il Tipo razionale
dei Sufi, sarà una combinazione o non lo sarà ma abbiamo
visto che il Meridiano della Vescica cammina lungo i lobi
frontali che sono un centro di integrazione e buona parte del
cervello razionale è allocata in quella situazione anatomica.
Il Meridiano della Vescica nutre le ossa e se consideriamo
tutto il percorso abbiamo ossa dappertutto perché cammina
lungo la colonna vertebrale, coinvolge tutte le ossa craniche
e poi le ossa dell’arto inferiore quindi osso – dolore sono due
parole che fanno pensare spesso al Meridiano della Vescica.
L’elemento dominante è l’acqua, la Loggia Energetica acqua,
secondo le regole dei cinque elementi, contiene proprio
Vescica e Reni. D’altra parte sono devoluti alla produzione
di acqua. Il Pianeta dominante è il pianeta Mercurio. Per me
era assolutamente inspiegabile questo ma, questa mattina si
è presentata una Persona, vedete a volte il caso, che conosce
molto bene l’Astrologia, io non la conoscevo perché è paziente
di colleghi che praticano Techineos, e mi ha spiegato come
Mercurio sia il pianeta della razionalità, della vivacità, quindi
siamo di nuovo finiti nei lobi frontali. Quindi Mercurio è il
pianeta dominante il Meridiano della Vescica. Vedete come la
connessione per un Medico occidentale sia estremamente ardita:
collegare il Meridiano della Vescica, che fa pensare al Sistema
Genitourinario, con quello che invece è il Sistema Nervoso
Centrale e Periferico. Un neurologo ci direbbe, guardando il
Meridiano della Vescica, che è una via lunga. Le vie lunghe
sono, per chi è medico, per esempio il fascio piramidale. Il
fascio piramidale è la via motoria, la via motoria nasce nella
circonvoluzione prerolandica, cammina lungo il midollo, arriva
ai motoneuroni delle colonne anteriori del midollo spinale che
comandano tutta la muscolatura. Pensate come nel momento
in cui il vostro mentale decide di muovere l’alluce c’è tutta una
corrente elettrica che dal cervello cammina lungo il midollo,
va a comandare un muscolo che va a mettere in movimento il
vostro alluce. Il Meridiano della Vescica, visto in questa luce,
è addirittura una via lunghissima, perché non abbiamo solo il
fascio piramidale che parte dal lobo temporale del cervello
ed arriva fino all’alluce ma abbiamo anche gli organi dei sensi,
per cui un guidatore vede, il Meridiano della Vescica, avete
visto, nasce all’interno dell’orbita, vede un ostacolo davanti a
sé, cammina un’informazione dall’occhio verso la corteccia, la
corteccia decide che è meglio schiacciare il pedale del freno, a
quel punto abbiamo una via lunghissima che cammina lungo
il Meridiano della Vescica. A questo punto qualcuno potrebbe
dire che il primo Chakra, cioè il basso, comunica con l’alto,
ma poi lazzi e frizzi potrebbero diventare eccessivi quindi
lasciamo perdere. Qui abbiamo la fisiologia del meridiano della
Vescica, è un po’ ostica, ma ne parliamo un attimo, leggendo
la capite in fretta.
Insufficienza di Vescica vuol dire poca Energia in tutto il
Meridiano. Abbiamo subito dei sintomi mentali. Se c’è
poca Energia nel Meridiano di Vescica avremo mancanza di
carattere. Il soggetto è facilmente spaventato, vi ricordate il
sentimento della paura, la mente non è lucida, lobi frontali
ecc., il sonno è pesante e c’è sonnolenza. L’udito è cattivo,
percorso della Vescica, ve lo ricordo, lobo temporale. Anemia,
tubercolosi polmonare. Pensate ai rapporti di cui abbiamo
parlato prima: rene – anemia. Oggi la nostra Medicina lo
spiega bene, il rene produce l’eritropoietina, è diventata
famosa, gli atleti la usano per aumentare il numero dei globuli
rossi, se la Vescica è insufficiente il rene a sua volta può avere
un pieno di yang e un vuoto di inn, quindi riduzione della
produzione endocrina di eritropoietina e anemia. Allo stesso
modo pensate al discorso di prima, al rapporto tra Vescica
e Polmone, Vescica in insufficienza = Polmone in eccesso,
infiammazione del polmone ovvero tubercolosi polmonare
che nell’antichità era la malattia più importante e rilevante
dei polmoni. Il discorso del freddoloso che soffre il freddo lo
abbiamo visto perché il freddo mette in pericolo genitourinario,
la verminosi intestinale la spieghiamo ugualmente. Abbiamo
visto come, nel rapporto Vescica Polmone sia coinvolto il
Meridiano acqua con il Meridiano metallo cioè Polmone =
Intestino per cui se abbiamo una carenza di Vescica abbiamo
un eccesso di Polmone e abbiamo una carenza di Intestino.
Un intestino con poche di difese più facilmente va soggetto
a parassitosi intestinale. Compaiono a questo punto i sintomi
correlati col vero genitourinario. Se la Vescica è in vuoto
abbiamo una abbondante produzione di urina perché il rene
è in pieno e quindi il Paziente va spesso ad urinare. Sempre
se c’è atonia della vescica possiamo avere ritenzione di urina
se c’è mancanza di forza nella muscolatura dell’organo. Se
invece abbiamo una mancanza di tono nella muscolatura dello
sfintere avremo incontinenza vescicale quindi due sintomi
apparentemente antitetici si spiegano con lo stesso squilibrio
energetico a seconda di dove viene localizzato. In fine, ultimo
ma non ultimo, possiamo avere delle manifestazioni di tipo
epilettoide da insufficienza cioè quelle che vengono definite
assenze. Andiamo a guardare la situazione opposta, in caso
di eccesso del Meridiano della Vescica avremo un cervello
iperattivo, il soggetto è aggressivo e agitato, può avere
insonnia per iperattività e può essere ipersensibile ai rumori.
Ripetiamo in pratica il discorso di prima girandolo sull’eccesso
invece che sul difetto. Egualmente possiamo avere febbri ed
ipertermia con brivido: sono la caratteristica delle cistiti e delle
cistopieliti acute. Il Paziente ha la febbre che sale di colpo
con un violento brivido e con tutta la sintomatologia di cui
abbiamo parlato nel Paziente precedente. Egualmente se lungo
il Meridiano della Vescica c’è eccesso, vi ricordate il percorso,
il soggetto diventa caloroso. Se non c’è Energia è freddoloso,
se c’è eccesso di Energia è caloroso e soffre il caldo. La
foruncolosi la spieghiamo col rapporto Polmone perché Vescica
e Polmone sono organi correlati; la pelle, recita l’Agopuntura
antica, fiorisce nel Polmone. Quindi uno squilibrio in eccesso
del Meridiano della Vescica = carenza di Polmone e quindi
facilità ad ammalare di infezioni della pelle. Qui abbiamo di
nuovo la sintomatologia più specifica in eccesso del Meridiano
genitourinario, la cistite, lo stimolo frequente ad urinare ma
l’urina è scarsa perché se la Vescica è in eccesso il Rene è in
vuoto e quindi produce poca acqua. Abbiamo i due sintomi
precedenti dell’incontinenza o della ritenzione dell’urina:
incontinenza per eccesso se abbiamo un a contrazione dei
muscoli vescicali, ritenzione viceversa se abbiamo uno
spasmo dello sfintere che non permette la fuoriuscita. Ed
infine in parallelo al discorso situazione epilettoide con
assenze abbiamo crisi epilettiche con contrazioni. Pensate alla
epilessia classica: il Paziente perde conoscenza e cade, scuote,
crisi di grande male, abbiamo le contrazioni, il morbo sacro
per gli antichi. Qui siamo andati alla fine, adesso torniamo
indietro, facciamo un po’ di sistematica, ce la fate? E’ un po’
difficile. Di Mercurio ne abbiamo parlato, pianeta Mercurio,
soprassiede ai lobi frontali, all’intelligenza, il mercurio è
metallo vivo, l’unico metallo solubile, attivissimo, me lo ha
detto l’Astrologa questa mattina. Facciamo Sistematica, così
Vi parlo dei punti del Meridiano e poi magari parliamo di un
paio di casi clinici che possono essere più interessanti. Allora,
i punti importanti dal punto di vista diagnostico li abbiamo
delineati, del cranio ne abbiamo parlato abbastanza, parliamo
del segmento dorsale interno del Meridiano della Vescica.
Abbiamo tutti i punti, dall’undici, 11 V. , al dodici 12 V. al
tredici 13 V. ecc. quindi andate giù arrivate fino al venticinque
25 V., 26 V., 27 V., 28V., sono tutti punti di insorgenza delle
radici nervose, sono tutti punti che gli agopuntori chiamano
Punti di Assentimento o Punti di Regolazione. Se pensate,
sono lungo il midollo ed esattamente al di sopra della catena
neurovegetativa che si chiama Sistema Nervoso Simpatico,
quindi sono tutti punti che comandano il Sistema Nervoso
Simpatico e a seconda del livello dove sono posizionati
comandano gli organi sottesi. Per cui, facciamo un esempio, il
punto 13 V., il tredicesimo punto della Vescica, è classicamente
il punto di comando del Meridiano dei Polmoni o delle vie
respiratorie. Una stimolazione di quel punto regola, cioè
riduce, l’infiammazione a carico delle vie respiratorie. Ve li
faccio per gruppi. Allora l’undicesimo, 11V., il dodicesimo,
12 V., il tredicesimo 13 V., sono tutti punti che lavorano
sul Sistema Nervoso Vegetativo delle vie respiratorie. Il
quattordicesimo, 14 V., il quindicesimo 15 V., lavorano
sull’apparato cardiocircolatorio, il sedicesimo 16 V., il
diciassettesimo 17 V., lavorano sul diaframma, il diciottesimo
18V., il diciannovesimo, 19 V., il ventesimo, 20V., agiscono
sulla via digestiva; abbiamo in successione fegato, vie biliari,
pancreas.
interessante, è il sessantesimo punto del Meridiano della
Vescica, 60 V., è un punto calore.
Meridiano della vescica - arto inferiore
Meridiano della vescica - porzione dorsale
Quindi da un punto di vista terapeutico sono importanti per
trattare affezioni del digerente, da un punto di vista diagnostico
sono importanti per capire ove si presentino infiammazione
cutanea o dolori quale viscere è nei guai. Il ventunesimo punto 21
V. è ancora sul digestivo e comanda lo Stomaco, ventiduesimo,
22 V. e ventitreesimo, 23 V., siamo sul genitourinario perché
sono i punti di regolazione del rene e delle vie urinarie, da cui
il famoso “ho mal di reni”. “Ho mal di reni” può coinvolgere
il 22 R. del rene o il 23 R. del rene oppure può coinvolgere
il ventiquattresimo della Vescica, 24 V., o il venticinquesimo
della Vescica, 25 V., che sono di nuovo un allarme digestivo
perché siamo sui punti di regolazione del colon. Pensate a
questo 24 V. e a questo 25 V. perché lì c’è la spiegazione delle
lombaggini. L’infiammazione della mucosa del Colon generata
da una tossina chimica o ancora più frequentemente da un
allergene alimentare, infiamma la radice nervosa L4 – L5 o L5
– S1. la radiazione somatica di L4 – L5 o L5 – S1 si chiama
lombalgia o anche lombosciatalgia. Per cui quando avete una
informazione dolore lombare o lombosciatalgia pensate che la
malattia che è partita dalla mucosa intestinale sta camminando
verso la mucosa genitourinaria.
Come avete imparato nei Seminari precedenti il Meridiano di
Agopuntura è un canale di scolmo per cui il dolore sciatico,
ancorché sia una maledizione per chi ce l’ha, è una protezione
nei confronti di un ammalarsi più grave che è una malattia
di tipo infiammatorio o di tipo degenerativo lungo l’apparato
genitourinario. Se facciamo ancora un passo ci guardiamo la
nostra sciatica e guardiamo il nostro Meridiano della Vescica
e guardiamo ancora un paio di punti, un punto interessante
a questo livello è il cinquantasettesimo punto del Meridiano
della Vescica, 57 V., è un punto che agisce sui crampi.
E’ localizzato esattamente sul tendine dei muscoli gemelli,
centralmente, tra i due muscoli gemelli che sono poi i
muscoli del polpaccio, serve a risolvere gli spasmi di tutta
la muscolatura. Se scendete ancora, Vi do un altro punto
La stimolazione di questo punto aumenta la circolazione
lungo tutto il Meridiano e quindi è descritto come un punto
che toglie i dolori. Quello che è curioso, ma adesso non è più
curioso perché avete capito tante cose, è che toglie i dolori sia
fisici, perché scalda tutto il meridiano, ma toglie anche i dolori
psichici, perché calore lungo questo Meridiano arriva dritto
anche nell’encefalo e quindi anche nel mentale. Un particolare
curioso che vorrei dirvi è quello del sessantatreesimo punto
del Meridiano della Vescica, 63 V., lo vedete tra il 64 V. e il 62
V., che classicamente l’Agopuntura usa per le crisi epilettiche.
Siamo tornati di nuovo dai piedi al cervello, ma la connessione
è sempre il Meridiano della Vescica. Un altro punto interessante
è il sessantasettesimo punto della Vescica, 67 V., che è un punto
cosiddetto di tonificazione.
Meridiano della vescica - piede
Classicamente è un punto usato nelle parassitosi cioè nelle
verminosi intestinali. Se pensate alla famosa connessione
Vescica – Polmone – Intestino non è tanto illogico come,
stimolando e dando Energia alla Vescica, diminuite il Polmone
ma incrementate l’Energia dell’Intestino che si difende dalle
verminosi. Ovviamente oggi nel 2003 la cura di una verminosi
si fa con dei farmaci chimici attivissimi, magari nell’ ’800
si faceva con i farmaci pericolosissimi come poteva essere
il calomelano che è un sale di mercurio piuttosto tossico
oppure la polvere di felce maschio che di nuovo è una
sostanza estremamente tossica e certamente portavano spesso
alla guarigione di una verminosi ma ad un ammalarsi del
soggetto che subiva una aggressione chimica per cui pungere
il sessantasettesimo punto della Vescica invece che dare il
calomelano o l’estratto di felce maschio poteva essere meglio,
era più guaritivo e meno pericoloso per il Paziente. Dopo
questo excursus non brevissimo sul Meridiano della Vescica
Vi parlerei di un paio di casi clinici che ho scoperto andando a
rovistare in un archivio che ho fatto in una scatola di cartone in
casa. Siete un po’ stanchi? Qualcuno vuol fare una domanda?
>
Una Paziente:< Preferisco il freddo perché col caldo mi sento
proprio male>
Dr. A. Solerio:< Quindi non è in gioco il meridiano della
Vescica!
Leggiamo ora una lettera di presentazione di una Paziente,
così passiamo alla trincea, dopo tanta filosofia. Una Paziente
che è nata nel 1958 ed ha una funzione direttiva, fa la Direttrice
di un Museo. Nella richiesta di visita, generalmente i Pazienti
mandano una lettera con la loro anamnesi e quindi ve la leggo
e magari passo passo la illustriamo. Infanzia: tonsilliti e
presenza di molte carie nei denti. Pensate a quello che abbiamo
detto prima, la mucosa respiratoria che si ammala, le ossa che
si ammalano, abbiamo le carie dei denti. Nell’ ’86 abbiamo
il primo dramma che è l’asportazione dell’appendice, magari
salva la vita ma è una tipica terapia soppressiva. Ci ha dato dei
messaggi, il suo Sistema immunitario tonsille e appendice sono
in stress, si infiammano facilmente, la soluzione una operazione
di appendicite probabilmente dettata da una emergenza: la
malattia è già andata avanti. La mucosa digestiva ha ammalato
quella respiratoria, si sono ammalati i denti, la malattia
probabilmente curata nella mucosa respiratoria è tornata verso
la mucosa digestiva ed abbiamo una appendicectomia. Nel
’94, all’età di trentasei anni, c’è un lungo intervallo, otto anni,
compaiono episodi frequenti di cistite emorragica e candidosi.
Quindi tutto il genitourinario è infiammato, si sono protratti
per molti mesi fino ad un ricovero in un Ospedale dove viene
eseguito un intervento per stenosi uretrale. Siamo nel ’94.
dall’ ’86 al ’94 denuncia frequenti patologie respiratorie, fa
frequentemente l’influenza. Nel ’94 la cistite e la candidosi e
l’intervento per stenosi uretrale. Nel Novembre del ’ 96 per un
viaggio di ricerca in Nigeria subisce una serie di vaccinazioni
e fa uso di un antimalarico per preservarsi dal contagio della
malaria. Rientra e nel dicembre del ’96 ricompare nuovamente
la cistite e nei mesi seguenti, attenzione, compare forte astenia,
problemi di equilibrio, senso di febbre leggera, bruciore agli
occhi. Abbiamo di nuovo delineata una serie di sintomi che
possiamo correlare con il Meridiano della Vescica, non solo
l’organo ma anche proprio il Meridiano perché siamo passati
a dei sintomi che fanno pensare a qualcosa di neurologico.
Tutto questo si ritiene legato ad un soggiorno di lavoro
in Nigeria e quindi viene ricoverata in un Ospedale per
infettivi, Amedeo Savoia di Torino, e viene seguita da uno
specialista in malattie tropicali. Nella cultura urinaria trovano
escherichia coli, nel tampone vaginale la candida, tutti gli
altri accertamenti hanno esito negativo, la sierodiagnosi, il
citomegalovirus, l’herpes, il bacillo di Koch. Nel mese di
Aprile qualcuno finalmente sospetta qualcosa di neurologico
e viene ricoverata in un reparto di neurologia ospedaliero
dato che si protrae la stanchezza, il disturbo dell’equilibrio ed
anche una perdita di sensibilità a carico della mano destra. Nel
foglio di dimissione però non viene posta nessuna diagnosi di
tipo neurologico ma si consiglia nuovamente una consulenza
di tipo infettivologico. Nel mese di giugno dello stesso anno
ricovero in Francia, tutti gli esami di tipo infettivologico
sono nuovamente negativi ma i colleghi infettivologi francesi
consigliano di approfondire l’aspetto neurologico. Dal Luglio
’97 al Luglio ’98 miglioramento dell’equilibrio e dell’astenia,
spontaneamente, che si presentano a periodi brevi, queste crisi
si fanno sempre meno frequenti e le consentono di riprendere
l’attività lavorativa che aveva sospeso. Nel Luglio del ’98 si
rivolge ad un neurologo nonché psicologo per verificare se la
sua astenia sia di dovuta a problemi di origine psicosomatica.
Viene posta finalmente una diagnosi più corretta. Il collega
prescrive una Risonanza Magnetica encefalica che evidenzia
una malattia demielinizzante, una sclerosi multipla. Viene
consigliata una visita neurologica annuale e controlli RM
ogni due anni. Le RM evidenziano la malattia demielinizzante
dell’encefalo soprattutto a carico dei lobi frontali e occipitali.
La situazione con cui si presenta è la stanchezza, le vertigini
e anche manifestazione di prurito alle gambe nella zona delle
cosce posteriori quindi abbiamo di nuovo una derivazione
cioè una superficializzazione della malattia lungo il Meridiano
di Vescica. In pratica la “pelle che sfoga” è un tentativo
dell’organismo di derivare all’esterno la malattia. La storia
dentro Techineos di questa paziente: diagnosi = allergia al
frumento, un soggetto Pulsatilla, catalizzatore Acido Malico.
Riceve una serie di medicamenti, in particolare per lo stress
del cervello frontale diagnosticato Selenium e Chininum
Sulfuricum, per la patologia vescicale Mercurius Corrosivum,
per la sindrome demielinizzante riceve ugualmente Apis, per
la stipsi, di cui non ha parlato, ma che ha, Magnesia Carbonica,
per lo stress ghiandolare Momordica. Tenete presente che
praticamente in tutte le sclerosi multiple troviamo sintomi
intestino e sintomi vescica. Generalmente la sintomatologia
vescicale si fa risalire alla alterata motilità e all’alterato
controllo neurologico del viscere però, in realtà da quello
che abbiamo capito direi che piuttosto l’infiammazione e i
disturbi della funzione vescicale derivano dallo squilibrio del
Meridiano della Vescica a sua volta derivato dallo squilibrio
del Meridiano dell’Intestino per lo più derivatoda un antigene
alimentare. Prova ne è che la paziente torna dopo quattro
mesi non ha più la cistite, non ha più la dermatite, non ha
più rapporti dolorosi perché anche a livello mucosa vaginale
c’era un problema, le mestruazioni che erano estremamente
abbondanti e denunciavano l’infiammazione del genitourinario
sono diventate normali, non ha più l’astenia e il suo equilibrio
è migliorato anche se non è perfetto. Soprattutto vede
modificazioni dell’equilibrio nel momento in cui la sua dieta
di eliminazione non è corretta. Dal 17 Luglio andiamo a finire
al 12 Febbraio di quest’anno, la situazione è completamente
risolta, non ha mai più avuto disturbi dell’equilibrio e a tutt’
oggi la paziente si porta bene. E’ interessante questo caso per il
parallelismo che abbiamo fatto in precedenza: Sistema nervoso
– Sistema genitourinario, ho voluto portarvelo perché credo
sia particolarmente emblematico. Un altro caso che Vi delineo
rapidamente è estremamente istruttivo parla di epilessia e lega
nuovamente le mucose respiratorie e le mucose genitourinarie
con manifestazioni di tipo comiziale. La Paziente è nata nel
1975, ha una anamnesi di faringite frequente in gioventù, a
cinque anni manifesta il primo episodio di asma bronchiale,
quindi la malattia è presente ripetutamente nella mucosa
respiratoria, i test evidenziano una allergia ad inalanti:
acaro della farina, pelo di gatto. Contemporaneamente “il
Polmone fiorisce nella pelle”: ha prurito cutaneo, prurito al
cuoio capelluto, alla nuca, alla fronte e talvolta al viso. Le
manifestazioni cutanee diventano più importanti, l’asma
bronchiale, negli anni, quasi scompare. A sei anni una cosa che
fa pensare: cade e si frattura il setto nasale. Cade e si frattura
vuol dire che non si è protetta nella caduta. Da allora respira
a bocca aperta di notte, sinusiti e qualche tonsillite a seguire.
Chi parla è in terza persona perché chi parla è la mamma, una
fanciulla estremamente precisa, quindi ha delineato un quadro
della patologia della propria figlia in maniera assolutamente
lineare. Prima visita omeopatica della paziente a sei anni e
mezzo, relative cure per placche, mal di gola e pruriti. Nell’
’84 episodi di sinusite, tosse, allergie e sempre stanchezza.
A dodici anni si sviluppa: lo sviluppo indica che l’Energia è
maturata a livello dell’apparato genitourinario; compaiono
le prime mestruazioni. A dodici anni e mezzo lo squilibrio
si è aggravato ed abbiamo la prima crisi convulsiva. La
crisi convulsiva coinvolge pesantemente l’encefalo e quindi
abbiamo di nuovo in gioco il nostro Meridiano della Vescica.
Viene somministrato valproato (Depakin) che cancella le crisi.
I tracciati elettroencefalografici diventano puliti, via via scala
e sospende il farmaco che provoca aumento di peso. Inizia
a notarsi la cellulite. La somministrazione di un farmaco
chimico per un periodo prolungato ha indotto l’accumulo
di immunocomplessi nel connettivo e compaiono cellulite e
tendenza alla ritenzione idrica. Le cure omeopatiche vengono
proseguite fino al 1990. A 14 anni abbiamo di nuovo un evento
acuto: appendicectomia, quindi lo squilibrio del Sistema
Immunitario è diventato via via più importante e la tonsilla
dell’intestino viene portata via d’urgenza per una crisi acuta.
La Paziente denuncia in questi anni disturbi circolatori, mani
e piedi gelati, abbiamo di nuovo il sintomo freddo, pesantezza
nella ideazione, ha il metabolismo lento, patisce il freddo,
fatica d’inverno, fatica ad alzarsi e a carburare. Queste sono
le osservazioni della mamma. Più tonica nel pomeriggio. Nel
momento in cui andiamo verso il pieno di Vescica, cioè dalle
tre alle cinque del pomeriggio abbiamo un recupero. Rifiorisce
d’ estate, quindi se l’inverno è la stagione peggiore l’estate
è la stagione migliore. Brillante e vivace a scuola. Nel 1995
ha la Maturità ed in questo periodo di stress che si somma
allo squilibrio del Sistema Immunitario, cominciano le cistiti
e ritornano le crisi epilettiche. Due crisi nel Febbraio 1995 e
due crisi a Giugno. Nuova frattura del setto nasale per caduta.
Cade di nuovo, sicuramente durante una crisi e si frattura; però
pensate a quella prima caduta con la frattura del setto nasale a
sei anni, quella era già, probabilmente, una prima crisi epilettica
che non era stata diagnosticata, essendo stata unica e non più
ripetutasi. Riprende il suo dosaggio di Acido Valproico con
Depamag, scompaiono le crisi, i tracciati elettroencefalografici
sono di nuovo tutti puliti, scala e sospende il farmaco nel giro
di due anni. Nel 1997 ha un relativo benessere però continua
a manifestare continue cistiti e influenze. Generalmente le
cistiti si manifestano nell’autunno quando arrivano i primi
freddi. Dal 1996 vive da sola e via discorrendo. Nel 1999 e
2000 superlavoro, fa due lavori contemporaneamente e ha un
periodo di relativo benessere perché l’impegno, Voi sapete,
fa lavorare il surrene e quindi provoca una iperfunzione della
loggia Intestino – Rene, rene e surrene vengono posti nella
stessa Loggia Energetica dall’Agopuntura, più produzione di
cortisone e più produzione di adrenalina e le sue manifestazioni
a sfondo allergico si nascondono. Però quando il periodo di
stress lavorativo si riduce perché sospende un contratto di
collaborazione del lavoro più gratificante e rimane un solo
lavoro, pochi giorni dopo si ammala. Il surrene rallenta ed
ha una malattia di questo genere: febbre altissima, vomito,
dolori addominali per una settimana scambiati e curati per
influenza, senza esito. Pronto soccorso e ricovero immediato;
diagnosi: pielonefrite acuta. Il suo apparato genitourinario è
andato di nuovo in crisi e ce lo dice in maniera estremamente
acuta. Le analisi evidenziano anche anemia ferropriva. Pensate
a quel discorso della carenza, dello squilibrio del Meridiano
della Vescica, dove abbiamo il sintomo anemia che abbiamo
trovato descritto dall’Agopuntura dei nostri precursori Medici
Agopuntori Cinesi. Inizia un crescendo di problemi uno al
mese. Ha nuove crisi convulsive, agosto del 2001, e continua
la somministrazione dell’Acido Valproico a 700 mg al giorno
fino al giorno in cui scrive la mamma. Dall’autunno del 2001,
pallidissima, occhiaie, stanca, il medico dice che l’anemia
va meglio, il dolore al rene persiste: c’e sempre la malattia
nell’organo. Aumento di peso e cellulite che si aggravano.
Nel gennaio del 2002 mal di gola, pruriti cutanei; solita
diagnosi di faringite. Il medico decide di usare il cortisone.
Immediatamente ha una reazione allergica al cortisone:
gonfiore al viso, al ventre, alle cosce, ai glutei, alle mani,
ai piedi, in particolare alla sera, ha orticaria sul collo, i suoi
riflessi sono diventati lentissimi, come drogata. Resta gonfia,
molto stanca, pallidissima per diversi giorni dalla sospensione
spontanea del cortisone. Il Medico di base minimizza, non dà
cure per faringite e prescrive nuove analisi che evidenziano
nuovamente gli eosinofili, quindi una patologia di tipo allergico,
oltre il valore normale. Viene prescritta una ecografia al rene
che viene eseguita il 25 febbraio del 2002. L’esame riscontra
la presenza di una cisti ovarica all’ovaio di destra. Ritorna
all’Omeopatia. Le viene prescritta Arnica 5CH e Kalium
Phosphoricum 5CH a giorni alterni. L’Omeopata stabilisce
cure con più farmaci per ripristinare vigore, per il rene e per
riequilibrare supportando con dieta. Quindi viene prescritta
anche una dieta, non però dieta di eliminazione. Si progetta di
attivare a breve controlli con l’immunologo, endocrinologo,
internista, con cui l’omeopata collabora. Data la molteplicità
dei sintomi chiaramente l’omeopata non si sente più di
affrontare una patologia del genere e tende a demandare le
sue responsabilità ad altri colleghi o ad altri specialisti. Viene
suggerita una visita ortopedica, una radiografia alla colonna
e via discorrendo. In successione abbiamo ancora il 25 e il
26 maggio del 2002 un ricovero in Pronto Soccorso con la
forte algia lombare, pensate sempre al vostro Meridiano della
Vescica, dolore ai reni che si aggravano con la minzione e con
la defecazione. Nel giugno del 2002 la Paziente arriva alla
nostra osservazione. Alla diagnostica Techineos tutta questa
sintomatologia si spiega con un minimo comune denominatore
che è l’antigene alimentare latte. Viene prescritta una dieta di
eliminazione del latte. La Paziente è una Graphytes, quindi un
soggetto con impronta istintivo – pratica, il catalizzatore che
le viene somministrato è l’Acido Citrico, per le crisi comiziali
Cinnamomum, viene prescritto Apis, Lilium per l’insufficienza
ovarica, Momordica, Antimonium Tartaricum. Questo avviene
nel giugno del 2002. Ritorna nel settembre del 2002, non ha
più nessun sintomo. Continua la somministrazione del farmaco
anticomiziale, l’istamina da 200 DH è scesa a 15DH, un risultato
non brillantissimo, probabilmente correlato con qualche
errore nella dieta di eliminazione e anche con l’assunzione
del farmaco chimico. Unico sintomo che è rimasto di tutta la
sintomatologia descritta è un dolore alla sacroiliaca destra.
Pensate a quel Meridiano della Vescica e pensate alla natica,
lì c’è il punto di regolazione proprio delle vie urinarie. Quindi
l’unico allarme che è rimasto è il dolore sul Meridiano di
Agopuntura. Ritorna all’osservazione dal settembre del 2002 al
marzo del 2003, una ecografia praticata denuncia la scomparsa
della cisti ovarica, pensate quindi al miglioramento dello stato,
la cisti ovarica di 2 centimetri e mezzo, non è una cosa da
poco, si è assorbita, l’elettroencefalogramma è normalizzato,
l’Acido Valproico comunque viene ancora assunto. Successiva
osservazione, ottobre del 2003, mestruazioni regolari, da
due anni felicemente dice di non avere più cistiti, che erano
la costante nel mese di ottobre quando ai primi freddi, visto
che il freddo e l’inverno sono pericolosi per il Meridiano
della Vescica, aveva abitualmente delle cistiti: sono due anni
che, da quando ha intrapreso la via di Techineos, non ha più
manifestazioni. La paziente gode buona salute, ha ricuperato
una buona efficienza e il dubbio a questo punto è dare, ridurre
o togliere l’Acido Valproico. Il problema negli epilettici è
sempre quello: “ci possiamo fidare?”.
Dr. A. Solerio: <A questo punto abbiamo un ospite rilevante,
non lo abbiamo molto maleducatamente presentato, ma molti
di Voi lo conoscono, abbiamo un illustre Neuropsichiatra
che potrebbe illuminarci: il Prof. Roberto Ghirardelli che
è diventato Paziente a seguito del figliolo, è diventato più
paziente del figliolo, forse non è fedele Paziente come la sua
Signora ma d’altra parte ogni carattere… però è un uomo di
una intelligenza e di una dolcezza che quando viene a trovarci
in Studio o partecipa ai nostri Seminari veramente ci illumina
sia con la sua dolcezza che con il suo sapere. A questo punto
io, dopo la lunga fatica cui Vi ho sottoposti, cederei la paura
…(ilarità)… la parola … è venuto fuori, la paura è la Vescica.
(Forte battimani!) Gli cederei la paura per una messa a punto,
soprattutto per una messa a punto in questa confusione che Vi
ho cercato di comunicare!>
Prof. R. Ghirardelli:< Mi sentite? La mia messa a punto di
cose che non so! Perché io devo ringraziare Alessandro Solerio,
intanto perché è stato e sta dietro mio figlio, e poi perché sta
dietro a tutti noi. Allora io dovevo dire che i miei calcoli
renali sono scomparsi e combatto i miei problemi respiratori.
Soltanto proprio una cosa non mi è riuscita a risolvere, lo devo
confessare, è che io continuo ad invecchiare (ilarità), questo è
un problema che…
Dr. A. Solerio:< Lo spirito è giovane!>
Prof. Ghirardelli:< Comunque, a parte tutti questi aspetti
scientifici che ci sta presentando anche oggi Alessandro, a
me ha insegnato due cose: la prima, preziosa per un vecchio
Medico come sono io ormai, è quella dell’infusione della
speranza, ed è una tecnica, non soltanto una virtù morale, che
Alessandro dà a chiunque e dice a chiunque, è la speranza di
combattere, di affrontare i problemi che dà il nostro corpo,
sempre con l’energia necessaria per poter andare avanti.
Questa è una cosa che ho imparato e che voglio riprodurre nel
mio ambulatorio. La seconda cosa che io ho imparato è una
cosa che riguarda l’umiltà. L’umiltà di apprendere. Siccome io
sono un neurologo, allora tutti noi medici occidentali abbiamo
una cosa che si chiama sicumera, cioè quella di pensare di
aver capito tutto e quindi di dire al paziente “le cose stanno
così, incarta, vai via e buona notte… (battimani) e invece non
solo continuo a non capire niente tutte le volte che mi dà delle
spiegazioni, ma continuo a scoprire che il corpo è molto, molto,
ma molto più complesso di quello che io posso aver imparato
e che pensiamo, prendendoci dei bei voti, di aver risolto. In
fondo ci sta, adesso cito Sakespeare, quando viene detto che ci
sono più cose in Cielo e in Terra di quanto può capire la nostra
Filosofia. Mi spiego, noi abbiamo i nostri schemini e pensiamo
di poterci far star dentro tutto, ma un sacco di cose, infinite
cose non ci stanno dentro, soprattutto in Medicina. Perché Voi
pensate a che cosa straordinaria, incomprensibile è il fatto che
abbiamo un corpo fatto di miliardi di cellule messe insieme
lì; quale è il collante che tiene insieme tutte queste cellule
e che le differenzia dal cervello alla vescica? E’ una cosa
incomprensibile che continuiamo a non sapere e continuiamo
ad immaginare che intanto non conta non saperle. Riguarda,
io sono neuropsichiatra quindi ho fatto il neurologo e faccio
lo psicoterapeuta, riguarda il misterioso legame che c’è tra
mente e corpo e questa misteriosa entità che si chiama l’anima.
Allora Solerio ci vuole spiegare che l’anima è fatta tutta di
onde micromagnetiche e tutte queste cosine così, invece noi
psichiatri e psicanalisti pensiamo che sia fatto tutto di parole,
tant’ è vero che vogliamo curare l’asma con le parole, l’enuresi
notturna con le parole, però tutti semplifichiamo qualcosa che
è misterioso e quindi l’invito è quello di capire di più e di avere
l’umiltà di saper ascoltare, cosa che spesso noi Medici arrivati
ad una certa età non facciamo più. Allora io quindi ringrazio
Solerio, continuo a dirgli che io rimango, anzi lo ringrazio per
quello, con le orecchie, spero, più aperte di prima ed è quello
cui voglio invitare tutti Voi a fare perché qua veniamo non
per niente, veniamo per capire e Vi ringrazio> (scrosciante
battimani).
Dr. A. Solerio:< Ci ha illuminati di immenso. L’arte della
parola ce l’ha. Comunque ci ha dimostrato una volta di più
che la classe non è acqua e quindi quando è ora la classe la
tira fuori. A questo punto passiamo ad un argomento un po’
più tecnico. Avremmo dovuto avere il Dottor Rolla qui tra noi,
che è un illustre Veterinario, e Veterinario è limitativo perché
è un grande organizzatore, comunica con grandi imprese nel
campo dell’alimentare e si occupa di allevamenti, si occupa
dell’aspetto scientifico oltre che clinico di questi allevamenti.
Non ha potuto essere presente per dei problemi famigliari e ha
mandato un suo collaboratore, il Dottor Maurizio Laurenti che
Vi parlerà di alcuni aspetti tecnici degli allergeni alimentari>.
Dr. M. Laurenti: < Grazie della parola. Dopo due interventi
come quelli di prima è difficile prendere la parola ed essere
all’altezza, cercherò di fare del mio meglio. Innanzitutto mi
presento: io sono un biologo, dottorando in biotecnologie
presso l’Università di Milano, dove sto lavorando ad un
progetto per la messa a punto di test diagnostici basati sull’
analisi molecolare per rilevare la presenza di contaminanti di
origine animale nei mangimi destinati all’ alimentazione degli
animali da allevamento. Questo in conseguenza al bando sulle
farine animali al seguito della BSE. Lavoro alla MICROBIO e
mi occupo di ricerca a sviluppo. In particolare stiamo lavorando
alla messa a punto di alcuni test diagnostici, sempre basati
sull’analisi del DNA, per tutta una serie di ricerche. Una di
queste potrebbe essere la messa a punto di test in grado di
individuare del DNA specifico per rilevare, in modo scientifico
e preciso, la presenza di allergeni per esempio collegati alle
intolleranze alimentari. Per questo è nata la collaborazione con
la famiglia Solerio. La premessa è che, come sapete, oggi
sempre più persone si orientano verso diete di esclusione,
mirate alla eliminazione di antigeni alimentari coinvolti nella
patogenesi delle più svariate malattie. L’industria alimentare
quindi ha il problema di evitare la contaminazione, nelle
proprie linee produttive, di alimenti che poi promuove sul
mercato; quindi di essere in grado di assicurare che i propri
prodotti, se sono venduti in questo contesto, siano privi dei
contaminanti per cui la gente li va a comprare prodotti. Il
nostro obiettivo quindi è quello di affrontare questo problema
con un approccio scientifico e di provare a mettere a punto dei
test scientifici ed affidabili. Obiettivo dello studio è di mettere
a punto una diagnostica in grado di individuare la presenza di
quantità anche infinitesimali di contaminanti alimentari e
quindi creare una banca di alimenti sicuri. Per questo la nostra
ricerca si sta orientando verso la PCR (la sigla vuol dire
Reazione a Catena della Polimerasi) che è una tecnica molto
diffusa, sia nel campo della ricerca che della diagnostica, sia
in campo medico che veterinario che agroalimentare. Faccio
alcuni esempi. La ricerca di patogeni come il virus dell’epatite,
l’HIV che è il virus causa dell’AIDS, il micobatterio della
tubercolosi, tutta una serie di patogeni che una volta erano
difficili da individuare sono oggi invece facilmente individuabili
con questa PCR che è diventata una tecnica di routine. Il Test
di paternità per verificare appunto la paternità è un test che si
basa su questa tecnica. La rintracciabilità genetica delle carni,
che sono delle tecniche che si stanno studiando oggi per
mettere a punto la possibilità di avere un tracciato sull’ origine
della carne che andiamo a consumare. La ricerca di contaminanti
negli alimenti, per esempio gli OGM, questo per esempio nel
laboratorio Microbio dove lavoro è uno dei principali argomenti
che portiamo avanti, cioè andiamo a ricercare se negli alimenti
destinati al consumo umano o destinati al consumo degli
animali che poi andiamo a mangiare questi contaminanti
vengono messi oppure se effettivamente quello che compriamo
come OGM free è effettivamente un prodotto privo di OGM. I
vantaggi di questa tecnica, molto velocemente, non andrò nel
dettaglio scientifico perché non è un Seminario scientifico, ma
per dirVi che questa tecnica che noi cerchiamo di mettere a
punto è una tecnica seria, affidabile e in grado di darci dei
risultati attendibili. I vantaggi di questa tecnica sono una
elevatissima sensibilità, per un metodo diagnostico è una
sensibilità molto alta, parliamo di 0,01 % di materiale
rintracciabile con questa tecnica. Significa che, per esempio,
nell’analisi degli OGM se noi cerchiamo la presenza di soia
transgenica in un mangime di soia o in una merendina a base
di soia noi siamo in grado di rilevare circa 50 – 60 molecole di
soia transgenica nel totale della soia presente. La specificità
cioè la capacità che ha questo test di non dare dei falsi positivi;
la sensibilità di non dare dei falsi negativi cioè, di trovare
positivi tutti i campioni positivi. La specificità è la capacità di
non dare invece come positivo un campione che in realtà è
negativo. In questo caso questi test vengono fatti misurando la
specificità, cioè andando a vedere se per il nostro test ci possa
essere una cross reattività, cioè la capacità di andare a pesare
qualcosa che invece non è l’obbiettivo per cui stiamo lavorando.
In biologia non esiste la perfezione al 100%, però la specificità
in questo caso si può tranquillamente indicare come 99,9 cioè
tendenzialmente non esistono casi di falsi positivi. La
ripetibilità, cioè la capacità che ha un laboratorio di ripetere un
risultato come positivo sempre positivo o negativo sempre
negativo. Oggi con le tecniche moderne come questa della
PCR la ripetibilità è pressocchè perfetta. La riproducibilità è
poi la capacità che hanno laboratori diversi di darmi lo stesso
risultato. Questo è possibile grazie appunto al fatto che oggi la
tecnologia ha messo a disposizione di tanti laboratori, almeno
quelli seri, la possibilità di lavorare con la stessa strumentazione
e con gli stessi reagenti e quindi di dare dei risultati ripetibili.
Un altro vantaggio di questa tecnica è la rapidità di esecuzione.
Per un test diagnostico è una rapidità abbastanza buona in
quanto in una giornata di lavoro noi riusciamo a processare
centinaia di campioni. Possibilità di quantificare, ecco questo
nell’obbiettivo appunto di produrre un test in grado di rilevare
i contaminanti alimentari causa di intolleranze io credo che
possa essere anche non una priorità, comunque c’è la possibilità,
con questo test, di avere anche una quantificazione di quanto
materiale obiettivo del nostro studio è presente nel campione,
fino appunto a quella quantità di 0,01 %. Sommariamente
come funziona: Voi sapete che il DNA è una molecola presente
in tutte le cellule degli organismi viventi e tutti gli organismi
viventi hanno questo DNA che li caratterizza. Possiamo dire,
un po’ superficialmente però, che il fatto di appartenere ad una
specie vivente vuol dire che io ho una quantità di DNA, il mio
DNA totale è molto più simile a tutti gli individui che fanno
parte della mia specie di quanto sia invece simile a qualunque
DNA di qualunque altro individuo che non appartenga alla mia
specie. Quindi il DNA è anche un qualcosa che mi caratterizza,
è come un “bancomat” individuale che noi abbiamo ed è simile
tra tutti gli individui della stessa specie mentre è molto diverso
rispetto agli individui di altre specie. Questo mi permette di
andare a localizzare quei tratti di DNA che sono caratteristici
della specie che voglio studiare. Facciamo un esempio: la
messa a punto di un test diagnostico per il rilevamento del
frumento in un qualunque alimento. Andremo, facendo uno
studio di ricerca, ad individuare quel pezzo di DNA appartenente
alla specie frumento che appartiene soltanto a lei. Una volta
individuato questo pezzo di DNA che io nella diapositiva come
esempio ho segnato in giallo, andremo a preparare i cosiddetti
“primers” cioè altri piccoli segmenti di DNA che sono in grado
di legarsi in modo specifico e di caratterizzarmi quella breve
sequenza di DNA. In questo modo io avrò trovato il modo di
andare a legare in modo selettivo soltanto il DNA “target”, il
DNA che è l’obiettivo del mio studio. Dopo di che,
routinariamente, in laboratorio, messa a punto la metodica con
la fase di ricerca, cioè individuato quale è il segmento di DNA
che mi serve, per esempio per la messa a punto di un test per il
frumento, non dovrò fare altro che eseguire routinariamente la
mia PCR, cioè il mio saggio che consiste in che cosa? Devo
ricevere un campione, può essere una merendina, può essere
del pane, qualunque cosa mi interessi testare lo riceverò al
laboratorio ed avvierò le fasi che mi porteranno a sapere se in
quel prodotto c’è o non c’è frumento. Adesso io faccio
l’esempio del frumento, ma si può fare questo tipo test su
qualunque matrice purché contenga delle cellule, quindi
contenga del DNA. Continuiamo con l’esempio del frumento.
Dovrò avere una sufficiente quantità di materiale di partenza:
al laboratorio attueremo una estrazione del DNA perché Voi
sapete che il DNA è contenuto nei cromosomi che sono
contenuti all’interno delle cellule. Quindi noi dovremo,
attraverso delle operazioni chimico – fisiche, rompere le
cellule, fare uscire il DNA, purificare il DNA. (Il DNA viene
purificato con tutta una serie di metodi che possono essere,
dopo la rottura fisico – chimica, tutta una serie di lavaggi con
soluzioni diverse che portano via le proteine e tutte le altre
sostanze presenti nella cellula oppure oggi, molto più
velocemente, con delle macchine automatizzate che legano il
DNA selettivamente con dei legami di tipo ionico a delle
sostanze e alla fine la diluizione finale mi permette di ottenere
un DNA purificato). Dopo di che inizia l’amplificazione vera e
propria, che non è nient’ altro che la produzione su larga scala
del mio DNA “target” iniziale. Cioè partendo anche da
pochissime molecole di DNA, con l’amplificazione, che adesso
non vado a descrivere perché è molto specialistica, otterrò, a
partire anche soltanto da 2 o 3 coppie di DNA iniziali, milioni
e miliardi di molecole. Questi milioni e miliardi di molecole
specifiche cioè “target” possono poi essere visualizzate
attraverso una strumentazione oggi a disposizione dei migliori
laboratori. Con la PCR noi abbiamo una apparecchiatura che è
in grado di rilevarmi la quantità di materiale genetico di
partenza, grazie al fatto che noi abbiamo legato a questo
materiale di partenza delle sonde in grado di emettere una
fluorescenza che viene rilevata dalla nostra apparecchiatura e
graficamente viene poi visualizzata sullo schermo del computer.
Voi vedete che la linea blu mi evidenzia, per esempio un
prodotto, in questo caso è una foto derivata da un esame su
OGM, presenza di materiale transgenico in una farina che non
doveva contenerne, noi vediamo invece che la fluorescenza mi
evidenzia il fatto che è presente del DNA appartenete a del
materiale transgenico. Il tutto viene elaborato matematicamente.
Alla fine di tutto il processo otterremo dei risultati matematici,
cioè dei valori numerici corrispondenti alla fluorescenza
emessa nel mio campione. Io ho portato questo esempio, noi
siamo in grado di quantificare, con una precisione abbastanza
alta, la quantità di materiale transgenico presente in un
mangime o in una sostanza alimentare, per esempio avendo a
disposizione degli standard a concentrazione nota di questa
molecola bersaglio. Per esempio nel caso della soia di una
multinazionale americana che è ormai commercializzata in
tutto il mondo; ma, come sapete, in Europa non è possibile
commercializzare se non etichettando a concentrazioni
superiori all’1%. Vediamo, per esempio, in questo caso noi
abbiamo il campione n°1 che aveva una percentuale di 0,126
% di soia, il campione n°2 aveva 0,38%. Nel primo caso il
cliente è un cliente che non fa produzione biologica per cui
non è tenuto in nessun modo ad informare i clienti della
presenza di questa percentuale anche bassa di soia transgenica,
nel secondo caso il produttore, pur avendo una percentuale più
alta (0,38 %) è obbligato a non utilizzare questa soia perché è
un produttore biologico. E’ un produttore serio ed ha eliminato
tutto questo lotto di soia dalla sua produzione perché conteneva,
anche se in tracce, del materiale transgenico. In conclusione
quello che ci accingiamo a fare è il tentativo di mettere a punto
dei primers, cioè di andare ad individuare quelle frazioni di
DNA specifiche per la messa a punto di protocolli atti ad
individuare contaminazioni alimentari negli alimenti appunto
della lista. Per quanto riguarda gli OGM noi abbiamo già tutta
una lista di OGM su cui lavoriamo da tempo quindi è già una
cosa assodata. Anche qui, sul DNA di origine animale, siamo
in grado di rilevare in qualunque sostanza la presenza di
materiale derivante da carne di bovino, di suino e di pollo,
mentre sul DNA di frumento possediamo già dei primers,
abbiamo già fatto delle prove, si tratta soltanto di mettere bene
a punto il sistema per poter individuare anche il farro che,
come sapete, è una varietà di frumento originale e non siamo
ancora in grado di distinguere bene il DNA di frumento dal
DNA di farro. Risultati attesi, quindi la messa a punto di una
realtà in PCR in grado di identificare il DNA di alcuni
contaminanti potrà permettere: una dieta di eliminazione più
accurata, la riduzione dei sintomi correlati agli errori alimentari
e una più agevole selezione degli alimenti da evitare. Grazie
per l’attenzione>. (Battimani).
Dr. A. Solerio:< E’ un messaggio di speranza, grazie. Qualche
test è stato fatto. Rolla, che non è venuto, ha detto che avevamo
indovinato anche i test chinesiologici, ci ha dato una speranza
che i test siano giusti!>
Dr. Oddino:< Costa un po’ meno il test!>
Dr. A. Solerio:< Non costa niente perché lo offre Rolla>.
M. Pia:< Quanto costerebbe?>
Dr. M. Laurenti: < Ho parlato dei vantaggi e non ho parlato
degli svantaggi. Questo è forse lo svantaggio più grande; è un
test che ha alle spalle una ricerca dispendiosa, è un test che
bisogna ammortizzare ma soprattutto in questo momento è
un test all’avanguardia, quindi le macchine sono state messe
a punto da alcune ditte multinazionali che in questo momento
non hanno ancora un grande mercato. E’ un test destinato, in
futuro, ad avere dei prezzi più bassi, in questo momento tutta
una serie di circostanze lo rendono un test molto caro. Adesso
io non sono in grado di quantificare, poi dipende anche sempre
molto dai numeri. Sono test che hanno bisogno di tutta una
serie di controlli per garantire appunto l’ affidabilità, quindi
si riescono ad ammortizzare i prezzi quando si fanno tanti test
insieme. Fare un esame costa dieci volte tanto che fare venti
esami insieme.>.
Dr. A. Solerio:< Grazie Dottore, è stato un bell’excursus.
Dicevo un messaggio di speranza perché con queste metodiche
possiamo pensare in futuro di avere delle certificazioni che
ci permettano anche di contestare magari certi prodotti o
perlomeno di vivere più tranquilli quando decidiamo di fare
una dieta di eliminazione>.
Una Signora:< L’ industria deciderà mai di farlo o sarà sempre
una cosa a livello di medici, privati…>.
Dr. A. Solerio:< Vox populi vox Dei, se c’è una esigenza
sicuramente l’industria sarà costretta a fare perché se il mercato
lo richiede, l’industria dovrà farlo. Il tempo è un po’ tiranno,
non Vi farei fare altre domande passerei al successivo relatore
che è Franco, il Dottor Franco Solerio>.
Dr. Franco Solerio:< Ve lo avevo promesso l’anno scorso,
quando abbiamo parlato della Omotossicologia. Abbiamo,
negli ultimi due Seminari, iniziato a vedere le basi del
Metodo Techineos e questo è l’argomento più corposo. Questa
chiacchierata vuole essere di integrazione agli argomenti
trattati nel Seminario di Dolcedo (quello sull’Omeopatia
d’Urgenza) per capire che cosa c’è dietro, per capire qual è il
meccanismo, come funzionano, come si pensa che funzionino i
rimedi omeopatici e da dove sono nati. Quando questa mattina
ho detto al Sig. Ciancio e alla Signora Galliano, che lavorano
per la Oti e che quindi di Omeopatia ne hanno sentita e ne
hanno vista, quando appunto gli ho detto che avrei parlato
dell’Organon sono impalliditi e sono corsi di sotto a farsi
un caffè: si sono curati allopaticamente il loro spavento con
un bel caffè. Effettivamente l’Organon, che è il testo che ha
dato inizio a tutta l’Omeopatia, è un testo difficile, pesante, e
anche a chi è Medico e fa corsi iniziali o di approfondimento
di Omeopatia, si consiglia sempre di affrontarlo con una certa
circospezione. Questo perché è un libro scritto tanto tempo
fa, in un momento in cui la Medicina era molto diversa dalla
nostra, quindi se non lo si inquadra dal punto di vista giusto
può anche portare fuori strada, può anche portare a fare degli
errori grossi nella valutazione di quella che era la Medicina di
allora e di quella che è la Medicina che dobbiamo fare oggi.
L’ho chiamata “una passeggiata tra le pagine dell’Organon”
perché appunto, per cercare di semplificarlo e di renderlo
leggero, ho preso qua e là qualche paragrafo. Questo libro è
proprio diviso in paragrafi numerati, si legge così, come fossero
una rassegna pensieri. Cerchiamo di vederli, di commentarli e
di spiegarli.
Hanhemann, che è il fondatore, l’ideatore dell’ Omeopatia, ha
vissuto tra il 1755 e il 1843, quindi figlio dell’Illuminismo,
in piena epoca illuminista. Al contrario di quello che si dice
oggi, chi oggi critica l’Omeopatia dice che l’Omeopatia non è
scientifica, l’Omeopatia è stata la prima Medicina scientifica
della storia. Hahnemann ha scritto la prima edizione nel 1810,
ogni tot anni ha fatto delle revisioni, l’ultima è uscita nel 1921
postuma a causa di litigi tra gli eredi. E’ alla sesta edizione che
ci rifacciamo oggi, che è quella più completa.
Dicevamo che Hahnemann è figlio dell’Illuminismo, pensiamo
a come era la Medicina di quegli anni: nel 1700 la Medicina
era figlia del razionalismo, che vuol dire che era costruita su
ragionamenti complicati, a volte addirittura proprio castelli
di sabbia. Vigeva l’umoralismo, quindi tutte le malattie erano
considerate come l’eccesso o come il difetto della quantità di
umori, delle sostanze liquide presenti nel corpo: l’eccesso di
bile nera, l’eccesso di bile bianca, il difetto di sangue, il difetto
di linfa, e tutta la medicina verteva su una presunta conoscenza
dei farmaci. Conoscenza però non dell’effetto dei farmaci,
conoscenza voleva dire dal colore, dal peso, dalla consistenza
di una sostanza se ne deducevano col solo ragionamento quelli
che sarebbero stati gli effetti sui vari umori del corpo. Quindi ad
esempio dalla consistenza del mercurio c’era un procedimento,
un ragionamento, che portava a pensare che il mercurio avrebbe
fatto eliminare l’eccesso di linfa ed avrebbe curato la sifilide.
L’illuminismo chiarisce un po’ il campo, introduce quelli
che sono i concetti della scienza di oggi, raccoglie un po’ la
nozione galileiana dell’esperimento e mette a punto il sistema
scientifico: osservare la realtà, avere un’intuizione, formulare
una teoria, preparare una dimostrazione, un esperimento:
l’osservazione della realtà quindi prima di tutto, poi l’azione.
Quasi contemporaneo di Hanhemann era Emanuel Kant, il
filosofo, anche lui tedesco. In quegli anni, poco prima della
edizione dell’Organon, aveva scritto la “Critica della Ragion
Pura” e poi i “Prolegomeni ad ogni futura metafisica che
possa presentarsi come scienza”. Praticamente, riassumendo
i concetti dell’Illuminismo e le sue riflessioni su quella che è
la natura della scienza e del pensare umano, aveva posto dei
principi ai quali avrebbero dovuto conformarsi tutti quei sistemi
di pensiero che volevano chiamarsi scienza. Quindi appunto
l’intuizione (la ragion pura,) l’esperienza (la ragion pratica),
e poi la sintesi di queste due che doveva essere l’atto pratico
guidato da quella che Kant chiamava etica (semplifichiamo
molto). Vedremo come nella medicina hanhemaniana questi
sono i tre capisaldi fondamentali. Qui iniziamo proprio con
l’introduzione del libro. I primissimi due paragrafi, che
sembrano scontati, contengono già alcuni elementi importanti.
Introduce il concetto di salute.
Cosa è la salute: scopo principale e unico del Medico è
rendere sani i malati, ossia di guarirli. Questa è proprio una
critica a quella che era la Medicina di allora; per la medicina
di allora sembrava più importante costruire la cattedrale, il
ragionamento, la figura del medico piuttosto che del malato. La
guarigione ideale, che è lo scopo del Medico, è la restaurazione
rapida, dolce, duratura della salute ossia la rimozione del
male nella sua totalità nel modo più rapido, più sicuro, più
innocuo e per ragioni evidenti. Questo è importantissimo, è il
richiamo all’esperienza, ragioni evidenti vuol dire quello che
riscontriamo, non quello che cerchiamo di immaginarci o di
intuire osservando le caratteristiche di una sostanza o osservando
un malato, ma in base a quello che realmente verifichiamo
nella realtà. Eccola qui l’opera del Medico. Questi qui sono i
tre punti principali dell’Omeopatia secondo Hanhemann e non
solo dell’Omeopatia, dovrebbero esserlo di tutta la Medicina.
Riconoscimento della malattia, conoscenza dei medicamenti,
scelta del medicamento opportuno. Qui abbiamo sia la ragion
pura di Kant, sia l’intuizione sia la pratica, la conoscenza
pratica, sia la sintesi delle due: applicare il medicamento
opportuno in base a quello che si è sperimentato nel campo
pratico. Il Paragrafo § 4, sembra quasi che Hanhemann strizzi
l’occhiolino a Techineos: il Medico è pure igienista, conosce
le cause che disturbano la salute e determinano e mantengono
le malattie, e sa da esse preservare l’ uomo sano.
Quindi la Medicina non è solo somministrare qualcosa
per guarire o per combattere qualcos’altro: è prima di tutto
togliere questo qualcosa d’altro, togliere le cause che ai tempi
di hanhemann potevano essere un ambiente malsano, sporco o
umido, oggi le cause possono essere diverse, possono essere
le sollecitazioni del sistema immunitario, come l’allergene
alimentare, come pratiche esagerate di tipo immunostimolatorio
vaccinale. Al Paragrafo § 9 introduce quella che è un concetto
rivoluzionario per la Medicina di allora ma dovrebbe avere
maggior considerazione anche per la Medicina attuale. Il
punto nodale dell’approccio del Medico non è la malattia, è
la Forza Vitale.
La Forza Vitale, dice Hanhemann, domina in modo assoluto
e dinamico il corpo materiale e tiene tutte le sue parti in
meravigliosa vita armonica di sensi ed attività. Cosa vuol dire?
L’organismo, il nostro corpo, è in equilibrio; è un equilibrio
instabile, si chiama equilibrio omeostatico. L’unico uomo in
equilibrio stabile, statico, fisso, è il cadavere. Noi interagiamo
con l’ambiente, riceviamo tanti stimoli, tanti input, ognuno di
questi ci dà un messaggio, ci sposta dal nostro equilibrio in
senso positivo o in senso negativo, sia una cosa che mangiamo,
un virus che incontriamo, una brutta notizia che riceviamo,
un cambiamento della temperatura. Tutto tende a spostare il
nostro organismo dall’equilibrio e noi abbiamo questa capacità
di reagire e di modificare il nostro corpo in modo da reagire a
questi stimoli.
Pensiamo, per fare un esempio semplice, a quando entriamo
in una stanza molto calda ed iniziamo a sudare. In quel
momento, per mantenere in equilibrio il nostro organismo,
eliminiamo col sudore il calore in eccesso. Quando usciamo
al freddo diventiamo pallidi: abbiamo la vasocostrizione e
risparmiamo energia, risparmiamo calore. Questa è la Forza
Vitale di Hanhemann: la capacità di mantenersi in equilibrio.
L’organismo materiale senza forza vitale è incapace di alcuna
sensazione, attività ed autoconservazione. E’ quello che
dicevamo prima. Se non ha questa forza l’organismo non è più
un organismo vivente. (diapo: Forza Vitale e Malattia)
Quando l’uomo ammala, da principio, è perturbata soltanto
questa Forza Vitale dall’azione di qualche agente patogeno.
Quindi qualsiasi sia la malattia il primo risultato non è il
sintomo che vede il medico, la malattia inizia molto prima,
inizia da questa interazione di qualcosa di dannoso col nostro
organismo, col nostro equilibrio, che sposta, che cerca di
spostare questo equilibrio, allora la Forza Vitale reagisce,
cerca di riportarci in equilibrio. Quello è l’inizio della malattia.
Quindi la malattia, secondo Hanhemann, non è da considerare
un quid separato dall’organismo vivente. La malattia non
è l’umore, la bile nera in eccesso o la linfa in difetto come
dicevano gli umoralisti, non sono i germi di Pasteur, non sono
i virus e i batteri ma è tutto questo insieme, gli stimoli esterni,
il nostro organismo che affronta gli stimoli esterni e la Forza
Vitale che fa da giudice, da direttore d’orchestra. Lo vediamo
qui: “Il male della forza vitale e l’insieme dei sintomi da essa
determinati e costituenti la malattia formano un tutto unico,
sono la stessa cosa”.
E qui Hanhemann inizia a parlare di pratica. “I medicamenti
possono, con la loro azione dinamica sul principio vitale,
ristabilire la salute e l’armonia vitale”.
passato e che oggi non vediamo quasi più: l’agente patogeno
è molto più potente della Forza Vitale e quindi sposta il nostro
equilibrio verso la malattia, verso il caos, non verso l’ordine.
Qui nel Paragrafo §16 inizia a dare qualche spunto al lettore, ad
anticipare quello che sarà il punto di leva della sua Medicina:
non tanto il sintomo, non tanto la causa, ma agire su questa
Forza Vitale, questo dono che abbiamo che già ci tiene in
equilibrio e quindi fortificarlo in modo da rispondere alle
malattie coi mezzi del corpo e non con i mezzi presi da fuori.
Nel Paragrafo §23, lo esaminiamo ora per iniziare a vedere la
dicotomia, “Ogni esperienza ci convince che sintomi di malattia
persistenti vengono così poco allontanati da medicamenti a
sintomi contrari che anzi, dopo apparente sollievo di breve
durata, risorgono evidentemente peggiorati”. Quindi qui inizia
ad anticipare i concetti che verranno sviluppati più avanti
nell’Organon. Il sintomo, cancellato col farmaco soppressivo
diremmo oggi, cioè con un farmaco contrario al sintomo,
scompare, ma solo per breve tempo. Tende a ritornare perché
non abbiamo rimosso la causa, non abbiamo aiutato la Forza
Vitale e cancellare quella che era la causa. Vi ho preparato
degli schemi, spero siano abbastanza chiari. Vedete una specie
di altalena, un equilibrio: questa sbarra, questa leva, pende
verso destra quando andiamo verso l’ordine, verso la salute e
verso sinistra quando andiamo verso il caos, verso la malattia.
La malattia cronica, quella con cui ci confrontiamo più
spesso al giorno d’oggi, non è una situazione di squilibrio, è
semplicemente una situazione di “equilibrio costoso”. L’agente
patogeno spinge verso il caos, la Forza Vitale spinge verso
l’ordine ma nessuna delle due riesce a prevalere sull’altra e
quindi noi abbiamo uno stato in cui non moriamo, non siamo
perfettamente sani ma continuiamo a spendere Energia, forza
vitale.
Questo costo che paghiamo viene fuori poi con i sintomi,
pensiamo ai sintomi dell’asma. Abbiamo un qualcosa che ci
fa venire l’asma, e la nostra forza vitale, i nostri meccanismi
interni e le nostre reazioni biochimiche, non riescono a
combattere questa causa, così si assestano su un equilibrio per
cui non moriamo soffocati ma non respiriamo neanche bene: è
una situazione di stallo.
Gli agenti patogeni, qualsiasi essi siano, spingono in basso a
sinistra, verso il caos, il nostro equilibrio; la Forza Vitale cerca
di riportare la bilancia verso l’ordine, verso la salute. Questo
esempio è la malattia acuta a esito fausto, quella che guarisce
“da sola”, senza necessità di intervento medico. La Forza Vitale
è molto più forte dell’agente patogeno e quindi fa pendere la
bilancia verso destra, verso l’ordine e verso la salute.
Questa è la malattia acuta a esito infausto, pensiamo alla
polmonite senza cure, alla polmonite batterica che c’era nel
“Il trattamento enanziopatico”, qui Hanhemann fa una critica a
quella che era la Medicina emergente post umoralista di allora
che è quella che domina ancora oggi. Oggi è in uso il termine
allopatico. Allopatico è un termine sbagliato, allopatico vuol
dire curare con un farmaco diverso dal sintomo. In realtà è
più corretto dirla come diceva Hanhemann “enantiopatico”,
che vuol dire un farmaco contrario al sintomo. Se ho tra i vari
sintomi della mia malattia il mal di testa utilizzo un farmaco
che neutralizza il mal di testa, prendo l’aspirina. Nel Paragrafo
§57 Hanhemann dice “Nel trattamento enanziopatico un
Medico comune per vincere il sintomo più molesto del caso
somministra una medicina che determina proprio il contrario
del sintomo morboso da debellare. Mai al mondo sintomi
importanti di malattia persistenti si sono curati con tali palliativi
contrari senza il loro ritorno dopo poche ore”. La teofillina è un
broncodilatatore, allarga il calibro dei bronchi, ci fa respirare
meglio. Se abbiamo un attacco d’asma e i bronchi sono costretti,
con la teofillina allarghiamo i bronchi e l’attacco di asma ci
passa, ma finito l’effetto della teofillina l’asma torna come
prima, o addirittura peggio di prima, la condizione patologica
è destinata a permanere nel tempo. Allora torniamo sul nostro
schema. Malattia Cronica = equilibrio perfetto tra Forza Vitale
e Agente Patogeno. Introduciamo il farmaco enanziopatico.
diventare più grave di prima.
Il Trattamento Omeopatico. §61 “Proprio nel contrario di tale
cura dei sintomi si deve cercare il modo di guarire realmente
e durevolmente”. Qui Hanhemann entra nel sodo della
questione. §61 “Come una azione medicamentosa opposta
ai sintomi determina solo il sollievo di breve durata e poi
il peggioramento, il procedimento opposto, ossia l’uso dei
medicamenti omeopatici, deve portare, per la somiglianza dei
sintomi, una guarigione duratura e completa purché al posto di
grandi dosi si somministrino dosi minime”.
Quindi Hahnemann dice che se con un farmaco contrario
al sintomo abbiamo un brutto risultato, con un farmaco che
produca un sintomo uguale a quello che vogliamo curare
dobbiamo avere un buon risultato. Introduce quindi i due
concetti: Azione Primaria e Azione Secondaria di una
sostanza.
Il farmaco enanziopatico che agisce contro il sintomo sposta
l’equilibrio momentaneamente verso l’ordine.
La Forza Vitale in questo momento diminuisce la sua azione
perché il sintomo è migliorato, non vede più l’asma, per
esempio, per cui si ritira, dice:< qui non c’è più bisogno della
mia opera>.
Il risultato è che quando finisce l’effetto del farmaco la Forza
Vitale si è ritirata, quindi il sintomo tende a peggiorare, a
Ogni sostanza introdotta nell’organismo ha questi due effetti
diversi. Qualunque medicamento altera l’equilibrio della
Forza Vitale e produce un cambiamento nello stato di salute
del corpo di maggiore o minore durata: questa si chiama
Azione Primaria. Prendiamo un bel caffè, è uno stimolante,
ci accelera il battito del cuore, ci fa diventare più nervosi e
più attenti. Questa è l’azione diretta della caffeina sulle nostre
cellule. A questa segue una Azione Secondaria. La nostra
Forza Vitale (cioè i nostri meccanismi omeostatici) cerca di
opporsi a tale azione, di conservare l’equilibrio. L’azione che
ne deriva ha carattere conservativo per la vita ed è chiamata
Azione Secondaria.
Se prendiamo troppo caffè e il cuore accelera troppo, il
nostro sistema parasimpatico aumenterà la sua attività e
cercherà, rilasciando dei neuropeptidi, dei neurotrasmettitori,
di rallentare il cuore, di opporsi a questo effetto, all’azione
primaria della caffeina. Il funzionamento del medicamento
omeopatico si basa appunto su questo doppio effetto Azione
Primaria – Azione Secondaria.
Torniamo alla nostra Malattia Cronica, dove il paziente si
trova in equilibrio dispendioso per la Forza Vitale. Il rimedio
omeopatico, invece di andare a contrastare il sintomo, va a
contrastare la forza vitale.
Cioè, se abbiamo un cuore che batte troppo forte, invece
di dare un farmaco che faccia rallentare il cuore, diamo un
farmaco che lo faccia accelerare. Possiamo pensare a Coffea,
per esempio. Dice però Hanhemann che dobbiamo dare questo
farmaco opportunamente diluito, in modo da smorzare questo
effetto primario troppo forte.
Vediamo che col rimedio omeopatico inizialmente l’equilibrio
si sposta leggermente verso il caos, verso un peggioramento
del sintomo, questa è l’azione primaria del nostro farmaco.
Cosa succede a questo punto? La Forza Vitale che vede
questo equilibrio svantaggioso, spostato verso il caos, reagisce
aumentando la sua forza.
Questa è l’azione secondaria di cui parlava Hanhemann. Allora,
quando finisce l’effetto primario del rimedio omeopatico, la
forza vitale, corroborata, amplificata da questa stimolazione, è
più forte dell’agente patogeno e riesce a sconfiggerlo; quindi ci
spostiamo finalmente verso una condizione più sana di quella
iniziale della malattia cronica.
Vediamo qui un paragrafo relativo all’aggravamento
omeopatico, tanti pazienti che masticano Omeopatia già da
prima di conoscere il Metodo Techineos chiedono preoccupati
dell’Aggravamento. Ne parlava già Hanhemann nel paragrafo
157. Dice “Sebbene sia certo che un medicamento omeopatico,
se ben scelto, distrugga la malattia simile, pur tuttavia esso suole
dopo l’ingestione, nella prima o nelle prime ore, determinare
un piccolo aggravamento che assomiglia alla malattia
originaria”. Il piccolo aggravamento è questo qui. Quando il
rimedio omeopatico agisce (azione primaria) e la forza vitale
non ha ancora reagito (azione secondaria) l’equilibrio si sposta
leggermente verso il caos. Più rapida, quindi meno intossicata
se vogliamo, è la nostra forza vitale, più velocemente reagirà e
renderà breve questa fase di transito in cui c’è il peggioramento
del sintomo prima della guarigione. Nel Metodo Techineos ci
sono due trucchi per ovviare al fenomeno dell’aggravamento:
quello del catalizzatore che, accelerando tutti i processi
cellulari, accelerando il Ciclo di Krebs, dà più energia alle
cellule quindi, per dirla come Hanhemann, rende più veloce
l’intervento della forza vitale. Il secondo trucco è la dieta di
eliminazione: eliminando quelli che sono i fattori di squilibrio,
il principale dei quali è l’allergene alimentare, si eliminano gli
ostacoli all’azione della forza vitale.
Vediamo un caso clinico che ci permette di esaminare questi
concetti appena visti nella pratica. Si tratta di un Paziente che
ho visto a Genova un anno e mezzo fa, un ragazzo giovane, di
26 anni. Da bambino subisce un intervento di tonsillectomia:
era il classico bambino moccioso, faceva molte faringiti, aveva
una rinite molto forte, peggiorata dai pollini nella stagione
primaverile, accompagnata da una forte congiuntivite. In
adolescenza era stato sottoposto a terapia desensibilizzante,
quelli che si chiamano vaccini contro i pollini, che in realtà
non sono veri e propri vaccini, sono delle stimolazioni a dosi
crescenti del sistema immunitario attraverso lo stesso allergene
che causa i sintomi.
In seguito a questi interventi è diminuita la rinite, non ha più
avuto i mal di gola e le congiuntiviti, ma ha visto la comparsa
di una forte asma. E’ venuto in studio portando il suo asma
e la sua gastrite che dava sintomi quasi quotidianamente.
Segnalava anche problemi di ipertensione arteriosa. Praticava
sport, ha avuto anche qualche problemino a questo proposito
che vedremo tra poco. Vi presento solo uno dei rimedi che gli
ho dato, quello più attinente a questi sintomi respiratori che
abbiamo visto. Se guardate Allium Cepa sulla Materia Medica,
Allium Cepa è la cipolla rossa, quella che vi fa lacrimare
quando la tagliate.
I sintomi provocati dalla cipolla sono quelli elencati nella
materia medica: fa venire una bella rinite sierosa, cioè il naso
cola un liquido chiaro, le congiuntive si irritano ed iniziamo a
lacrimare; se la dose è molto forte possiamo addirittura avere
edema della glottide, della laringe, senso di costrizione alla
regione epiglottica, sensazione di laringe strappata. La Materia
Medica riporta anche difficoltà respiratoria, asma, sensazione
di peso sul torace. Le Materie Mediche omeopatiche sono
costruite così. Vi ricordate quando abbiamo detto prima che
Hanhemann voleva basare la sua Medicina sull’esperienza,
che era la prima Medicina Scientifica? Se dobbiamo curare
un sintomo con un farmaco che nell’uomo sano dia gli stessi
sintomi che vogliamo curare, dobbiamo sperimentare questi
farmaci. Allora le Materie Mediche sono costruite così: si
sperimentano le sostanze sull’uomo sano, si somministra la
cipolla rossa a più uomini sani, generalmente erano i medici
omeopati a farlo su se stessi, ora usa più poco: una volta per gli
omeopati parte della professione consisteva nello sperimentare
su se stessi l’effetto delle sostanze. Poi si registrano i sintomi
causati da quella sostanza. Quindi nella Materia Medica non
ci sarà scritto “Allium Cepa cura la rinite sierosa” ma ci sarà
scritto “Allium Cepa provoca la rinite sierosa nel soggetto
sano”. Se somministriamo Allium Cepa ad un soggetto
con la rinite sierosa lo curariamo omeopaticamente, cioè
per simile. In questo paziente ho scelto questo rimedio col
Test Kinesiologico, ma selezionare uno schema terapeutico
unicamente con il test kinesiologico significherebbe testare
una quantità enorme di rimedi. Per fare una selezione su quali
rimedi testare bisogna conoscere la Materia Medica e orientarsi
sui sintomidel paziente. Tra i rimedi testati c’era questo, Allium
Cepa: vediamo come corrisponde bene ai sintomi di questo
Paziente, sia quelli del passato sia quelli attuali.
Dopo quattro mesi il paziente è tornato in studio: rinite
migliorata, un solo attacco di asma tagliando il prato negli
ultimi quattro mesi, in piena stagione primaverile tra l’altro;
un miglioramento, ma non una scomparsa, della gastrite. Al
termine della visita è stata confermata la stessa terapia, faceva la
dieta di eliminazione per l’allergia alle proteine del latte, aveva
il suo catalizzatore, il suo rimedio fondamentale. Un’anno
dopo, al momento della terza visita, dichiarava di non avere più
visto né rinite né asma, e gastrite solo in un episodio in seguito
a un forte stress. Quindi tra l’eliminazione dell’allergene,
della causa, e la somministrazione dei rimedi omeopatici
appropriati a quei sintomi questo Paziente ha migliorato molto
velocemente una situazione che si protraeva da 25 anni. Questo
caso è curioso per un altro episodio. Vi ho detto prima che
questo ragazzo è uno sportivo, fa il portiere non professionista
in una squadra di calcio a cinque. Avendo la pressione arteriosa
ai limiti della norma il suo Medico curante, a cui era andato a
chiedere il certificato di idoneità all’attività sportiva, lo aveva
inviato ad un centro di Medicina dello Sport, dove gli avevano
creato dei problemi a rilasciargli un certificato per partecipare
a campionati agonistici di calcetto a causa di questa pressione.
Un mese o due dopo la prima visita mi ha telefonato e mi
ha chiesto: “Dottore, ho capito che non mi devo curare coi
farmaci chimici perché cronicizzo solo la mia malattia, però io
tra una settimana devo andare dal medico dello Sport per fare
la visita perché altrimenti non mi fa giocare il campionato”.
Tra i rimedi che aveva nella cura c’era Kalium Cloratum, un
rimedio del glomo carotideo, un rimedio per l’ipertensione, e
mi ha chiesto “Posso fare un bel carico di Kalium Cloratum
prima della visita?” Io gli ho detto “Guardi, è un po’ presto,
dopo due mesi, per avere una Disintossicazione completa: c’è
il rischio di avere l’aggravamento omeopatico, non lo prenda
la mattina, inizi a prenderlo due giorni prima della visita,
in sei cucchiai d’acqua, assumendone tre al giorno per due
giorni”. Cosa è successo? Lui si è dimenticato completamente
di prendere il suo Kalium Cloratum in anticipo, ne ha preso
una bella bottigliata la mattina subito prima della visita, forse
c’era coda in ospedale, così ha avuto il tempo di smaltire la
fase di aggravamento, o forse i due mesi di dieta erano già stati
sufficienti a disintossicarlo a sufficienza da ridurre questa fase.
Comunque quando è entrato a fare la visita, cicloergometro e
tutto, l’aggravamento omeopatico non c’era più, la pressione
era 130/70 cioè valori pressori normali. Il Medico dello Sport
gli ha chiesto se fosse sotto terapia farmacologica, Lui ha
risposto di no, la risposta ECG al cicloergometro, alla pedalata
non era tipica di uno che avesse preso betabloccanti, per cui
ha avuto il suo certificato ed ha fatto il suo campionato. Maria
X., il secondo caso clinico, è la mamma del Signor Mario X.,
dello sportivo di prima che giocava a calcetto. Lo vediamo
rapidamente per vedere di nuovo come si sceglie il rimedio.
Maria ha 49 anni, anche lei soffre di gastrite, non ha sintomi
respiratori, aveva tutti i sintomi dell’apparato digerente, dalla
bocca, afte, bruciori alla bocca, tollerava pochissimo tanti cibi.
E’ arrivata proprio come quei Pazienti che arrivano dicendo
“Dottore, sono venuto da Lei perché mia figlia ha detto che
Lei trova il cibo che fa male e lo toglie, però, guardi, io sono
uno di quei Pazienti cui tutti i cibi fanno male. Mangio la
cipolla, mangio il pomodoro e mi vengono le afte in bocca,
inizio a sanguinare in bocca, mi viene la gastrite, ho fatto una
gastroscopia e mi hanno detto che rischio l’ulcera, non tollero
più niente, mi dica lei”.
Soffriva anche di cefalee, con frequenza settimanale, talora
anche più volte la settimana. Abbiamo fatto tutta la visita,
abbiamo trovato l’allergene. L’allergene era come quello del
figlio, quindi latte, abbiamo tolto l’allergene e abbiamo messo
a punto la cura. Tra i rimedi testati c’era Nitricum Acidum.
Nitricum Acidum è il rimedio dei buchi. L’acido nitrico, se
lo mettete sulla pelle fa un buco, ad una certa concentrazione
anche sui metalli scava dei bei buchi, così come li scava
nelle mucose. I medici che hanno sperimentato, hanno fatto
il prooving di nitricum acidum, sulla loro pelle, ovviamente
a dosi molto basse, hanno visto afte e ulcere in bocca e sulla
lingua, infiammazione di tutto il sistema digerente dalla bocca
fino all’ano, facilità al sanguinamento, dolore epigastrico, cioè
alla bocca dello stomaco, come una lama, e anche cefalea
costrittiva.
Se andate a vedere nella Materia Medica di Nitricum Acidum
oltre a questi sintomi ce ne sono almeno altri cinquecento,
ve li ho riassunti per farvi vedere la corrispondenza col caso
clinico. Anche la Signora ha avuto quindi il suo rimedio
omeopatico, che va a pennello ai suoi sintomi, che nell’uomo
sano causa gli stessi sintomi della Signora. Dopo quattro mesi
è venuta alla visita di controllo, per ora ha fatto solo una visita
di controllo, ha visto diventare più rara, ma non scomparire, la
sua cefalea. La gastrite è invece scomparsa. Vedere scomparire
completamente in quattro mesi un sintomo così cronico è un
risultato quasi eccezionale, assomiglia un po’ al risultato che
ha avuto il nostro ing. Natali come ci ha raccontato due anni
fa: ha cancellato la gastrite e ha iniziato a tollerare tutti i cibi.
Tolto il latte, che apparentemente era uno dei pochi cibi che
non le dava sintomi, ha iniziato a mangiarsi i suoi pomodori,
le sue cipolle, i suoi peperoni senza avere gli effetti disastrosi
che aveva prima. Qui è finito il mio discorso, Vi ho messo in
ultima diapositiva questo. Questa è la prima frase che leggete
quando aprite la prima pagina dell’Organon di Hanhemann.
Hanhemann ha fatto il furbo, non ha messo la provenienza,
l’ha messo come se fosse farina del suo sacco, in realtà <Aude
Sàpere> lo aveva detto qualche anno prima, nel 1784 Emanuele
Kant quando gli hanno commissionato un articolo su una rivista
come risposta alla domanda “Che cosa è l’Illuminismo?”.
L’Illuminismo è <aude sàpere> che vuol dire <abbi il coraggio
di usare il tuo intelletto>, quindi di non andare dove ti dicono
gli altri, di non seguire la corrente come i pesci morti ma di
saltare controcorrente come i pesci vivi. E’ quello che ha fatto
Hanhemann contro tutta la Medicina del suo tempo. Grazie>.
(Forte battimani).
Dr. A. Solerio:<Non è stato un caso visto che Hanhemann è
stato un grande Medico ma soprattutto ha posto l’accento sulla
rilevanza nella scelta dei medicamenti del sintomo mentale
che all’inizio di questa giornata abbiamo incontrato Roberto
che da neuropsichiatra deve dirci qualcosa>.
Prof. Roberto:< Si, mentre Franco parlava mi è venuto
in mente una tecnica, una disciplina, che usiamo noi
psicoterapeuti. Si chiama Terapia Sistemica perché utilizza
tutto, diciamo la mente, come una sfera omeopatica. Per
esempio quando viene portata una coppia, faccio un esempio
di due persone che litigano, che sono in disaccordo, che
soffrono, e veniamo a scoprire che, sotto sotto, dietro a queste
problematiche psichiche c’è un inconscio desiderio della
moglie o del marito di allontanarsi. Allora una delle tecniche
che si usano è la prescrizione paradossale. Cioè si dice
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