Il Libero Arbitrio
di Mario Bon
20 giugno 2015
Il libero arbitrio esiste o non esiste? Esiste la colpa o siamo tutti innocenti?
La possibilità di operare scelte libere e consapevoli ci rende responsabili e introduce il concetto di colpa che
le religioni hanno trasformato in “peccato”. Questo, a sua volta, introduce la distinzione tra bene e male. La
distinzione tra bene e male non è assoluta come vorrebbe la religione, ma relativa al tempo: ciò che oggi
appare un bene domani potrebbe rivelarsi un male e viceversa. Quindi è ancora più importante poter fare
delle previsioni corrette. C’è chi, a tale scopo, studia le linee del caos.
Per affrontare il tema del libero arbitrio si devono considerare la Teoria dei Sistemi ed alla Relatività.
Il cervello è una sistema fisicamente realizzabile. Anzi visto che ne abbiamo uno nel cranio è un dispositivo
“già realizzato”. Un sistema è fisicamente realizzabile ha delle proprietà (vds. Teoria dei Sistemi):
è causale
è tempo invariante.
ogni stimolo precede la risposta (causa-effetto , prima-dopo).
il sistema non altera gli intervalli di tempo, ovvero se lo stimolo viene anticipato o
ritardato di un intervallo, la riposta risulta anticipata o ritardata dello stesso
intervallo. In altre parole gli intervalli di tempo non vengono né espansi né
compressi.
La causalità discende dalla anisotropia del tempo (il tempo non è uguale in tutte le direzioni: va solo avanti)
La tempo invarianza discende dalla omogeneità del tempo (non esistono istanti privilegiati, ne segue che il
tempo, in sé, non è causa e che il sistema di riferimento temporale, l'istante zero, può essere scelto a
piacere).
Omogeneità ed anisotropia del tempo sono postulati della Relatività. Sempre secondo la Relatività, lo spazio
è omogeneo ed isotropo quindi nemmeno lo spazio è, in sé, causa di eventi.
Omogeneo Uguale in tutte le sue parti, non c’è una parte privilegiata rispetto ad altre
isotropo
Uguale in tutte le direzioni, non c’è una direzione privilegiata rispetto alle altre
Omogeneo, Omogeneizzazione
Prendiamo una mela: la mela ha una consistenza, una forma, si distinguono la buccia, il picciolo, la polpa, il torsolo, i
semi, ecc..Mettiamo la mela in un frullatore molto potente con un po’ d’acqua e frulliamo quanto basta: quello che ne
esce è una poltiglia liquida, indistinta, di consistenze e colore uniforme. La mela è stata omogeneizzata. Ogni cucchiaino
di mela omogeneizzata contiene gli stessi elementi nelle stesse proporzioni, ha lo stesso colore, sapore e valori nutritivi.
Ogni cucchiaino di omogeneizzato di mela è equivalente a qualsiasi altro cucchiaino dello stesso omogeneizzato. Non
esistono cucchiaini “privilegiati” (con proprietà particolari diverse dagli altri cucchiaini …). La probabilità che un
cucchiaino di omogeneizzato contenga una certa quantità di fruttosio è sempre la stessa.
La Relatività funziona quindi i postulati sono "buoni". La validità di una teoria è inversamente proporzionale
al numero di postulati che la reggono. La matematica, per esempio, si basa su una unica “primitiva”.
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Dalla omogeneità del tempo discende la conservazione dell'energia.
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dalla Conservazione dell’energia e dalla equivalenza energia=massa (E=mc ) si deduce che “nulla si
crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”
dalla omogeneità dello spazio discende la conservazione della quantità di moto.
dalla isotropia della spazio discende la conservazione del momento angolare.
dalla anisotropia del tempo discende la irreversibilità dei fenomeni naturali (entropia).
Questi sono fatti sperimentalmente evidenti. Altra conseguenza dei postulati della Relatività e che le leggi
della Fisica sono le stesse in tutto l'Universo (quindi anche nel cervello).
Per completezza ricordiamo anche gli altri due postulati della Relatività:
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la velocità della luce nel vuoto è finita e costante
l’intervallo è invariante.
L’intervallo è la distanza tra due eventi (due punti dello spazio-tempo quadridimensionale). L’intervallo si calcola
applicando il teorema di Pitagora. Il teorema di Pitagora era noto da tempo in Mesopotamia Pitagora ne riconobbe la
generalità dell’applicabilità motivo per cui oggi questo teorema porta il suo nome.
A questo punto possiamo affermare che, in questo Universo retto dai postulati della Relatività, la
premonizione non esiste perché la risposta non può precedere lo stimolo (la causa non può prededere
l’effetto). Esiste invece la "previsione" che è il risultato del Metodo ed il fine della Scienza. La possibilità di
ottenere previsioni con errore noto e un'altra evidenza sperimentale (e dimostra anche che il Medoto
"funziona").
Il libero arbitrio è una conseguenza della omogeneità dello spazio-tempo.
Lo spazio-tempo non è causa in sé. Questo significa che un evento non si manifesta perché è venerdì 13 o
perché uno passa sotto ad una scala, ma perché sussistono le cause che lo determinano.
In questo senso ci conforta anche il Primo Principio della Dinamica: un corpo non soggetto a forze si muove
di moto rettilineo uniforme. La causa è la forza, l’accelerazione è l’effetto. In assenza di forze( cause) non si
vedono accelerazioni (effetti). Nessuna causa implica nessun effetto..
Qundi la predestinazione, a priori, è esclusa. e, per come è fatto questo Universo, non esiste né
premonizione né predestinazione (la superstizione o l'astrologia non esistono perché implicano una forma di
predestinazione).
Ora domandiamoci: l'uomo può essere causa di eventi? se osserviamo lo stato attuale del pianeta la risposta
è affermativa: consapevolmente o inconsapevolmente l'uomo è causa di eventi. Qui interessa l'atto
consapevole. Quindi l'uomo non è predestinato e può essere causa consapevole di eventi.
Sussistono quindi le condizioni per il libero arbitrio che è tale, e può essere esercitato, in assenza di
condizionamenti (per es. se un uomo è legato ad un palo non può scegliere di correre e, dal punto di vista
relativistico, la presenza di materia è un condizionamento). Ci si deve concentrare sui condizionamenti e, tra
questi, su quelli che incidono (che sono causa). La Fisica si occupa di ciò che incide.
Va rimarcato che "sussistono i presupposti per il libero arbitrio" e che il libero arbitrio esiste come
conseguenza dei postulati della Relatività. Che poi questo libero arbitrio possa essere effettivamente
esercitato o meno è un altro paio di maniche (troppi condizionamenti, mancanza di senso critico, plagio,
patologie...impediscono l'esercizio del libero arbitrio). Il popolo francese, nel 1789, affamato ed oberato da
troppi condizionamenti, mise la ghigliottina in piazza: I primi 10 o 20 aristocratici possono essere stati
ghigliottinati sull'onda dell’urgenza di rispondere istintivamente ai bisogni primari (la fame), gli altri sono stati
ghigliottinati consapevolmente. La Chiesa ha consapevolmente bruciato vivo Giordano Bruno.
Sempre sul libero arbitrio si può fare anche un'altra considerazione: stabiliamo che il libero arbitrio non
esiste. Ne segue che il comportamento umano è il risultato, in senso determinista, di una serie di cause
"fisiche". A questo punto la mente umana non sarebbe diversa da una macchina di Turing (sostanzialmente
sintattica). La macchina di Turing ha un limite: non può ragionare euristicamente. Dato che l'uomo ragiona
euristicamente, la mente non è assimilabile ad una macchina di Turing e non agisce esclusivamente in
modo sintattico/deterministico. Se non agisce solo su base deterministica magari potrà decidere qualche
cosa per conto suo....per esempio decidere quando fermarsi (cosa che la macchina di Turing non sa fare).
C'è poi da chiedersi: poteva una mente esclusivamente deterministica concepire enti e concetti astratti non
rappresentabili nelle tre dimensioni quali oggetti multidimensionali, i numeri complessi o gli spazi a infinite
dimensioni (tutte cose che non esistono in natura nello spazio ordinario e non possono quindi essere
"effetti")? Se non ci sono cause non ci sono effetti quindi una sfera a 8 dimensioni o uno spazio a infinte
dimensioni (spazio di Hilbert) non sarebbero pensabili (tra l'altro questi sono enti e concetti che vanno ben al
di là del concetto di numero).
Senza il ragionamento euristico Boltzmann, Plank e Einstein non avrebbero scoperto nulla, la Meccanica
Quantistica (che abbandona il determinismo per la probabilità) non sarebbe mai esistita e chi scrive starebbe
usando la penna d’oca ed il calamaio.