ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “E.S.PICCOLOMINI” con

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ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “E.S.PICCOLOMINI”
con sezioni associate: Liceo Ginnasio “E.S. Piccolomini” Siena – Prato S.Agostino n.2 – Tel.0577280787
Liceo Artistico - Istituto d’Arte “D. Buoninsegna” – Siena – Piazza Madre Teresa di Calcutta n.2 – Tel.0577/281223
Liceo Scienze Umane - Liceo della Formazione “S. Caterina da Siena” Siena – Via Pisacane n.7 – Tel.0577/44968
Liceo Linguistico “R. Lambruschini” Montalcino – Prato dell’Ospedale – Tel.0577/848131
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a. s. 2011-2012
PIANO DI LAVORO
Docente__VALENTINI LUCIANO_____________________________________________
MATERIA _Scienze della Formazione______________________ Classe _3_____ Sez.__C____
Premessa deontologica:
II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a favorire
una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà d'insegnamento del
singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli costitutivi l'atto della
comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe.
Principio guida  La QUALITÀ' è l' opposto della CASUALITÀ'
1. FINALITÀ: la disciplina come contributo all’acquisizione di un metodo ragionato di imparare
lungo l’intero arco della vita.
2. OBIETTIVI DIDATTICI DISCIPLINARI
(con riferimento a quanto indicato nella programmazione di
Dipartimento e, solo per le classi Prime/Seconde, tenendo conto delle Linee guida nazionali dei Programmi dei Nuovi
Licei):
.Gli alunni dovranno acquisire una conoscenza sicura ed articolata del processo di funzionamento dei differenti
sistemi educativi, l’abitudine a contestualizzare i fenomeni educativi nella loro complessità storica, sociale,
istituzionale e culturale. Dovranno cercare di comprendere i concetti fondamentali che caratterizzano il
pensiero dei diversi pedagogisti studiati, facendo collegamenti e confronti con le tematiche affrontate dagli
autori. Dovranno, inoltre, saper individuare la valenza pedagogica e lo spessore educativo nelle figure
professionali preposte al servizio della formazione nei diversi ambiti sociali. Dovranno infine acquisire la
consapevolezza delle aree di competenza degli indirizzi e delle attività professionali attorno a cui si sviluppano
la ricerca e l’applicazione dell’antropologia culturale, della psicologia, della sociologia.
3. PREREQUISITI DELLA DISCIPLINA
 Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa nei confronti della storia della pedagogia e dei
risultati scientifici dell’antropologia culturale, della psicologia, della sociologia.


Comprendere le caratteristiche peculiari delle scienze sociali e delle scienze umane.
Essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati delle scienze umane e saperne decifrare il senso
generale.
4. SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE (relativamente alle conoscenze e alle competenze specifiche della
disciplina insegnata, delle eventuali lacune riscontrate e indicazione di attività di recupero già avviate o programmate)
La classe presenta notevoli problematiche sia a livello individuale che relazionale. Sono frequenti atteggiamenti
eccessivamente polemici e piuttosto aggressivi. Esistono sottogruppi che, durante le lezioni, spesso si dedicano ad
attività non inerenti il lavoro didattico e l’ambiente scolastico, distraendosi continuativamente, e che si oppongono
a qualsiasi richiamo. Per superare tali difficoltà probabilmente sarà necessario attuare metodiche che incidano
sulle dinamiche di gruppo e che tendano a risolvere i disagi più evidenti. Tuttavia esistono soggetti che desiderano
lavorare serenamente ma che subiscono le influenze negative delle turbolenze che si verificano. Comunque
l’aspetto più problematico del comportamento risulta essere la difficoltà a trovare e poi mantenere la giusta
concentrazione indispensabile perché si possa essere proficuamente presenti alle lezioni e tutti siano messi in
condizione di partecipare in modo consapevole e fruttuoso. Dal punto di vista cognitivo talvolta si manifesta
qualche difficoltà di attenzione e di comprensione concettuale e una diffusa povertà lessicale. L’impegno non
sempre è continuativo.
Alcuni studenti presentano tuttavia un discreto interesse per gli argomenti pedagogici e delle scienze umane e
sociali. Infatti spesso propongono, discutono, ricercano, si interrogano, problematizzano, raggiungendo
talvolta una buona autonomia di giudizio nonostante una diffusa vivacità comportamentale e qualche
problema di attenzione.
5. SCANSIONE DEL PROGRAMMA ( contenuti disciplinari in relazione al monte ore annuale a
disposizione; es. 3 ore a settimana x 33 settimane = 99 ore: come ripartirle)
Dalla Grecia arcaica all’età della polis: pedagogia ed educazione nella Grecia arcaica e nella polis; i
sofisti ( l’uomo misura di tutte le cose, costruttore della politica, dell’etica e della conoscenza) e
Socrate (la rifondazione dell’etica e della polis secondo ragione, l’educazione come autoformazione
attraverso il dialogo e la ricerca senza fine); l’idea pedagogica in Platone (i piani dell’essere: parvenza
e realtà; il filosofo reggitore dello Stato, l’educazione rinnovata in uno stato rifondato; il modello
educativo dell’Accademia: la contemplazione del Vero e del Bene, fine ultimo dell’educazione); l’idea
pedagogica in Aristotele (l’uomo come “sinolo” di materia-forma, potenza-atto; le funzioni dell’anima, i
fondamenti biologici della psicologia e la comprensione dell’alunno, l’etica del giusto mezzo come
istanza di equilibrio; virtù etiche e virtù dianoetiche; la contemplazione come fine ul timo
dell’educazione; la gnoseologia: la teoria dell’apprendimento e la valorizzazione dell’esperienza).
Dall’ellenismo alla pedagogia romana: l’idea pedagogica in età ellenistica. Il pre-ellenismo di Isocrate:
contro i Sofisti della prima generazione: il recupero della moralità della retorica attraverso la
“disciplina formale”; contro Platone: il rifiuto dell’utopia platonica di una ricostruzione della polis da
affidare alla filosofia; l’unità culturale panellenica, contenuto della retorica e fondamento di una nuova
paideia affidata all’educazione. L’ellenismo (l’ordinamento degli studi: la scuola elementare e gli
apprendimenti di base, la scuola secondaria come scuola di grammatica, la decadenza dell’efebìa, gli
studi superiori e il primato delle scuole di retorica; la paideia ellenistica: l’educazione come formazione
generale e la centralità dello studio letterario, la scuola di grammatica e il modello storico della scuola
umanistica; alle origini del problema delle due culture). L’idea pedagogica in età romana (il mos maiorum
e la tavola dei valori elaborati in età arcaica: la centralità della famiglia, il rispetto delle leggi e della
tradizione, il culto degli antenati, la pietas verso gli dei, la fermezza, l’austerità, il lavoro; l’ellenismo
romano: Catone e la difesa della distintività culturale di Roma; Cicerone e la mediazione romana della
cultura ellenistica). Lo stoicismo medio e il recupero di un’etica dell’impegno civile. Cicerone (la legge
naturale fondamento dell’etica e principio di legittimazione del diritto positivo: la concezione politica;
il regime politico di Roma repubblicana, modello storico della “costituzione mista”; la giustizia e il bene
della respublica; l’idea pedagogica: il recuperato rapporto di retorica, filosofia e politica all’interno
della respublica; l’humanitas e il modello formativo dell’oratore). Quintiliano (il perfetto oratore, nuovo
modello educativo: il rapporto natura-cultura e l’educabilità dell’uomo; retorica e filosofia: il “bel dire”
e il “dire onesto. Pedagogia, metodologia, didattica: il rispetto delle attitudini dell’alunno, il principio di
gradualità, l’istanza della formazione integrale. Il curricolo: l’educazione prescolastica e i gioco; la
scuola di grammatica: lingue – greca e latina -, musica, aritmetica e geometria; la scuola di retorica:
diritto, filosofia e arte oratoria.
Scienze sociali: antropologia culturale, sociologia, psicologia, pedagogia. Antropologia culturale: che
cos’è e
di che cosa si occupa l’antropologia culturale; le diverse interpretazioni dell’oggetto della
ricerca antropologica; l’approccio antropologico: caratteristiche e condizionamenti; il metodo e le sue
trasformazioni; i principali strumenti metodologici. Sociologia: che cos’è e di che cosa si occupa la
psicologia; due livelli di ricerca; teoria e ricerca; le tecniche di ricerca empirica; la rilevazione e i
sistemi di ricerca. Psicologia: che cos’è di che cosa si occupa la psicologia; la psicologia come scienza;
teoria e ricerca; i sistemi di ricerca; le tecniche di ricerca; la statistica in psicologia: campionamenti,
metodi psicometrici e analisi dei dati. Pedagogia: che cos’è e di che cosa si occupa la pedagogia; l’oggetto
del sapere pedagogico e delle scienze dell’educazione; i saperi sull’educazione fra teoria e pratica; la
ricerca scientifica in campo educativo e pedagogico, l’ampliarsi della ricerca pedagogica e i sistemi di
ricerca; le tecniche.
La ripartizione del monte ore annuale a disposizione sarà collegata inevitabilmente all’andamento
didattico della classe per favorire l’esigenza di eventuali recuperi o ritardi, molteplici riflessioni e
collegamenti ed opportuni approfondimenti.
Il programma verrà scandito in tre ore a settimana.
6. STRUMENTI DIDATTICI (strumenti e sussidi che si intendono utilizzare per il raggiungimento
degli obiettivi, sia disciplinari che trasversali concordati dal C. di Cl.)
Alla lezione frontale si alterneranno frequenti momenti di discussione e di dialogo cognitivo e
formativo, in cui sarà stimolata l’attiva partecipazione degli studenti, che proporranno le loro
esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di far acquisire un patrimonio di conoscenze
disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo dei modelli esperienziale,
motivazionale ed euristico, “mastery learning” (insegnamento per la padronanza), ricerca-azione, lavoro
di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione guidata, individuazione di parole-chiave.
E’ altresì importante far acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le seguenti
attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di attenzione; costruzione di
mappe
concettuali;
trattazione
sintetica
di
argomenti;
stimolo
del
ragionamento
logico
e
dell’espressività.
E’ importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con le
seguenti attività: uso del metodo del “problem solving” (risolvere problemi) e del “learning by doing”
(apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta dell’attenzione; uso del
pensiero convergente.
Si sottolinea infine l’importanza di dare spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le seguenti
attività: uso del “brainstorming” e del “role playing” (giochi di ruolo); stimolo del pensiero divergente.
7. MODALITÀ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROVE
(indicazione degli strumenti e dei modi che si intendono utilizzare per acquisire gli elementi di
valutazione: quale tipo di <struttura dare alle prove> e come differenziarla per livelli)
CRITERI GUIDA che si utilizzeranno nel processo valutativo:
a) tipologia di verifica:
Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale):
la valutazione vuol essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere discussioni in
classe
Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini della
certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare:
le verifiche sono strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione orale e
scritta. Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari. Trattazione sintetica dei
contenuti disciplinari studiati.
Per quanto riguarda la valutazione, si procede a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in cui sono
vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta programmazione degli
obiettivi; quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono registrati i progressi dei
discenti nel loro processo di apprendimento; infine la valutazione sommativa finale, da cui scaturisce il
giudizio globale di fine anno.
E’ necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo loro di
partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione può proporsi come un momento
particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in questo momento si gioca una
mossa importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca fiducia fra docente e discente.
Ferma restando la distinzione dei ruoli e il carattere asimmetrico della relazione didattica, infatti,
anche nella valutazione esiste uno spazio per la negoziazione, che non deve scadere però in una forma
grottesca di mercanteggiamento. Infatti educativamente importante è la riflessione meta- cognitiva:
in essa i ragazzi possono rendersi conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che
cosa hanno imparato, come lo hanno imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di
cambiare strategie, qualora quelle finora seguite non risultino efficaci. A tal proposito è sovente
possibile porre il problema della differenza tra le aspettative e la realtà di un concreto rendimento e
delle difficoltà incontrate.
Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è la chiarezza della valutazione e
la certezza dei criteri: ogni voto o giudizio viene sempre immediatamente comunicato allo studente
interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre la possibilità di monitorare la situazione
del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di
partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio della prova.
Ovviamente tutta questa strategia partecipativa sempre tende non ad un ingiusto appiattimento dei
giudizi ma ad una concreta ed oggettiva valorizzazione del merito, fondata sulla competenza
professionale di giudizio del docente in quanto esperto dell’educazione.
b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio viene sempre
immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha
sempre la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o
tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio della prova.
c) tempistica della comunicazione dei risultati delle prove scritte-test, ecc…: non oltre le due
settimane.
8. CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE
Valutazione sommativa finale, nella quale verrà valorizzata la tendenza al miglioramento delle strategie
d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle conoscenze e delle
competenze, della maturità complessiva della personalità.
9. RACCORDI PLURIDISCIPLINARI E ATTIVITÀ' INTEGRATIVE (si fa riferimento a quanto indicato
nella programmazione di materia e del Consiglio di classe con le seguenti eventuali integrazioni)
I raccordi privilegiati sono essenzialmente nei confronti della filosofia.
Le attività integrative sono molteplici: tra esse ricordiamo il progetto di riciclaggio consapevole e le
iniziative CIC e CESVOT
10. RACCORDO BIENNIO -TRIENNIO : ove necessario (si fa riferimento a quanto indicato nella
programmazione di materia con le seguenti eventuali integrazioni)
I raccordi principali riguardano la storia della pedagogia e la psicologia, ma anche la filosofia nel
triennio: d’altronde le concezioni filosofiche hanno sempre costituito ben determinate visioni
pedagogiche ed educative, secondo l’ideale umano perseguito. Accenni al significato dell’esistenza degli
uomini e dell’universo, alle problematiche ed ai tentativi di spiegazione degli enigmi della vita e del
mondo e lo stimolo dell’abitudine alla riflessione, alla meditazione, all’uso del ragionamento logico ed alla
ricerca razionale hanno costituito un fertile terreno per l’attuale studio sia delle scienze filosofiche
che delle scienze umane. Ed anche la psicologia, la sociologia e l’antropologia culturale, fintanto che non
si sono costituite come scienze autonome, hanno partecipato all’interpretazione filosofica della realtà.
11. METODOLOGIA
per l’APPRENDIMENTO
DI COMPETENZE (modalità di conduzione delle
lezioni e delle esercitazioni, per un apprendimento consapevole)
11.1. PRINCIPI GUIDA che si intendono rispettare nel processo di insegnamento/apprendimento
a)
significatività per matrice cognitiva, nella presentazione del "nuovo elemento di conoscenza"
x
b)
motivazione da dissonanza, nel prospettare l'opportunità di passare al nuovo_________________ x
e)
direzione coerente, nel presentare le tappe dell'unità di apprendimento___________________________ x
d)
continuità sistematica, nel concludere la proposta senza passare ad “altro nuovo non collegato”
x
e)
ricorsività di complessità crescente, nell'arricchire di elementi il nucleo concettuale originario
x
f)
integrazione pluridisciplinare, nello stimolare possibili apporti di altre conoscenze disciplinari
x
g)
trasferibilità linguistica, nel presentare-esporre le questioni poste in altri-nuovi linguaggi
x
11.2. PLURALITÀ' BILANCIATA delle situazioni di insegnamento/apprendimento che si
proporranno, sul piano della relazione educativa: (con eventuali riferimenti a teorie pedagogiche,
testi ed autori)
a) direzione, per:
finalizzazione dell’azione didattica
b) tutoraggio, per:
formazione personalizzata dell’apprendimento
c) autonomia, per:
definire gli interessi culturali e soddisfare le curiosità intellettuali del discente
d) alternanza dei ruoli comunicativi, per:
facilitare la comunicazione, su cui si fonda l’apprendimento/insegnamento, nello scambio
interpersonale dei messaggi
11.3. L'AZIONE INTELLETTUALE
che si intende richiedere agli studenti in variate e alternate
situazioni da progettare :
a) dichiarativa, nella: pertinenza a determinati significati e concetti
b) procedurale, nella: concretezza di conoscere come fare qualcosa (produzioni) per
mezzo di talune attività o procedure (realtà concrete)
c) problem solving, nella: strategia del “risolvere problemi”, trovando un percorso che
porti il cambiamento da una situazione iniziale ad una disposizione finale
d) attività euristica , argomentativa e di creazione artistica, nella: capacità di fare nuove
scoperte e dare loro un significato, collegabile con la capacità di produrre nuove idee, invenzioni,
riflessioni, ragionamenti, opere d’arte (creatività)
e) riflessione consapevole (dimensione metacognitiva ) da parte dell'allievo, sul processo mentale che
sta sviluppando, nella: capacità dei discenti di rendersi conto del proprio percorso cognitivo e
passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie d’apprendimento, qualora
quelle finora seguite non risultino efficaci
12. INTERVENTI DIDATTICI SPECIFICI DI RECUPERO-SOSTEGNO-SVILUPPO
Eventuali corsi di recupero verranno effettuati “in itinere”.
Siena, 31…/ 10… / 2011
Prof. Luciano Valentini
Firma ………………………………………….
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