Invecchiamento dello scheletro

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Invecchiamento dello scheletro
Osso compatto – si trova sulla parte esterna dell’osso. È composto da lamelle concentriche
(come anelli di una cipolla) che circondano i canali di Havers (attraverso questi canali
passano i vasi sanguigni e linfatici, fibre nervose).
Osso spugnoso – si trova all’interno delle ossa piatte e delle ossa lunghe nelle epifisi. Qui si
trova il midollo osseo rosso (produce cellule del sangue).
Nella cavità interna delle ossa lunghe c’è il midollo osseo giallo.
3 tipi di cellule:
osteoblasti – formano nuova matrice che con il tempo si indurisce formando il nuovo
tessuto osseo
osteoclasti – demoliscono osso vecchio
osteociti – sono cellule mature dell’osso che ne mantengono la struttura e che si occupano
del metabolismo del tessuto osseo.
In ogni istante 1/3 delle nostre ossa viene demolita
e rinnovata. Ogni 10 anni viene rinnovato tutto
l’apparato scheletrico. Con l’età questo processo
rallenta.
0-20 anni – il processo di costruzione dell’ osso è
molto attivo
20-40 anni – l’attività degli osteoblasti è uguale a
quella degli osteoclasti
Dopo 40 anni – gli osteoblasti rallentano l’attività.
Gli Osteoclasti continuano a funzionare con la
stessa velocità (quindi viene demolito più osso e
meno ne viene creato). Questo processo di
diminuzione della massa ossea si chiama
osteopenia ma può diventare patologico portando
all’osteoporosi. Il rischio di fratture aumenta.
2015 Prof.ssa M. Mottola De Nordis
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Il calo fisiologico della massa ossea è presente in tutte le persone. Ma non sempre
patologico.
diventa
Caduta degli anziani
Nell’anziano sono più frequenti le cadute e le fratture perché i riflessi sono rallentati, ha
meno forza muscolare, tendini e legamenti sono meno elastici, possono essere presenti
problemi di equilibrio tutti questi fattori fanno si che se l’anziano inciampa ha maggior
difficoltà ad attivare i movimenti compensativi per rimanere in piedi. Inoltre il movimento è
meno sciolto a causa dell’artrosi/osteoporosi/dolori muscolari. Talvolta può succedere che il
femore, a causa dell’osteoporosi, si rompa prima della caduta dell’anziano. Le cadute
possono portare all’invalidità permanente. Dalla caduta derivano problemi psicologici, come
paura dell’ambiente circostante, depressione che influiscono in modo negativo sulla
socializzazione e il movimento all’aria aperta.
Osteoporosi
Osteoporosi – è una malattia causata dall’invecchiamento e caratterizzata dalla
diminuzione generalizzata della massa
ossea: viene rinnovata meno massa
ossea di quanta ne viene distrutta.
Questo colpisce maggiormente le donne,
perché gli uomini hanno una massa
ossea maggiore.
Una buona attività fisica fatta fino a 20
anni aiuta ad aumentare la massa ossea.
L’attività fisica dopo 20 anni, mantiene
la massa ossea presente.
Cause:
carenze di calcio e vit. D
malassorbimento intestinale
mancanza degli estrogeni (nelle femmine dopo 50 anni)
immobilizzazioni prolungate
scarsa attività fisica
insufficienza renale cronica
abuso di farmaci (cortisonici, diuretici)
Aspetto dell’osso osteoporotico – assottigliamento dell’osso compatto, diminuzione delle
trabecole dell’osso spugnoso, ingrandimento della cavità midollare
Zone colpite:
colonna vertebrale – le vertebre si schiacciano, si deforma, si rompono.
bacino
femore
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piede
Coste
Sintomi:
dolore – dovuto alle microfratture delle trabecole
facilità delle fratture – dovute alla scarsa resistenza meccanica dell’osso
deformazioni – dovute allo schiacciamento delle ossa
Cosa fare: non è facile da curare. È meglio cominciare la prevenzione in età infantile e
portarla avanti per tutta la vita per ritardare gli effetti della malattia:
-seguire un’alimentazione ricca di calcio, sali minerali,
-proteine esporsi al sole perché favorisce la produzione di vit. D
-promuovere l’attività fisica
-limitare l’assunzione di farmaci (cortisonici, diuretici)
-evitare movimenti violenti e traumi
-ridurre al minimo l’immobilizzazione in caso di frattura
-evitare fumo e alcol – riducono l’attività degli osteoblasti
Artrosi
artrosi ≠ artrite ≠ reumatismo
Reumatismo – dolori articolari a
causa delle infezioni batteriche
non curate (es.: infezione delle
tonsille)
Artrite reumatoide (dolore è
simile al dolore reumatico) – è una
patologia
autoimmune
cronico-degenerativa che colpisce
le articolazioni, le deforma.
L’insorgenza è a 30-50 anni. È
attiva a lungo
Artrosi – è progressiva usura dei
tessuti articolari, conseguenza del
processo degenerativo dei tessuti
connettivi (cartilagine articolare),
cioè collegata all’età. Colpisce indifferentemente maschi e femmine, lieve prevalenza
nel sesso femminile. Si trova in tutte le persone anziane, a prescindere dalle loro
condizioni cliniche generali.
Cause:
disturbi nella produzione di ormoni
disturbi nella circolazione che ostacolano la rigenerazione del tessuto articolare
carichi scorretti (scoliosi, cifosi, lussazioni congenite, conseguenze di fratture), obesità,
sport agonistici (ballerine, sciatori, calciatori), lavori usuranti (tanto lavoro con le mani,
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con freddo, caldo, umido), lavori con gli anziani/disabili (nello spostamento dei carichi
effettuato in modo non corretto)
Aspetto delle articolazioni con artrosi – fissurazioni (piccole fratture, tagli), sfibrillamenti
delle cartilagini articolari lasciano scoperti tratti di osso. L’osso
sottostante tende a crescere creando osteofiti che possono fondersi
e formare dei ponti calcifici che bloccano l’articolazione e quindi
bloccano il movimento provocando dolore.
Zone colpite:
colonna cervicale
grandi articolazioni
piccole articolazioni
Sintomi:
dolore
impotenza funzionale (non riuscire a muovere l’articolazione in modo corretto)
contrattura muscolare dovuta al dolore (muscoli si contraggono per proteggere la zona
dolorante)
articolazione gonfia dovuta ad un eccesso di produzione di liquido sinoviale
scricchiolii (le articolazioni fanno crack crack) – segno di inizio di artrosi
Cosa fare:
(artrosi è una malattia degenerativa non guaribile ma controllabile)
ridurre il sovrappeso
evitare sovraccarichi e sforzi
mobilizzazione con ginnastica passiva e attiva
evitare ambienti freddi e umidi
terapia antinfiammatoria nei momenti acuti sotto controllo medico
uso di tutori nelle fasi acute
controllo degli effetti negativi della terapia farmacologica (es.: gastriti)
interventi in artroscopia – per rimuovere pezzi di cartilagine e limitare gli osteofiti
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