individualizzazione, personalizzazione

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Appunti di didattica, parte III – p. 1 / 3
Individualizzazione
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individuo, indivisibile, atomo (di quale molecola?)
individuo e società
specificità di ciascuno rispetto agli altri – Aristotele:
– individuo è ciò che distingue esseri che potrebbero essere uguali
– la forma che costituisce l’essere di ciascuno
individualismo
insegnamento comune a un gruppo, ma diversificato per singolo allievo (in difficoltà)
– quantità di tempo a disposizione
– tecniche di rinforzo
– spazio e contesto relazionale
strategie didattiche di differenziazione
stessi traguardi finali, da raggiungere in modo diverso a seconda delle specificità / fragilità
individuali
idea di giustizia del processo e.
realizzazione di cittadinanza attiva
superamento di diversità individuali (svantaggi)
adesione alla società
recupero di svantaggi esito di costrutti sociali (disabilità non più vista come disgrazia
personale, ma come costrutto sociale, come conseguenza della struttura della società)
duplice tensione:
1. attenzione alle singolarità (alle specificità dell’individuo)
2. uniformità dei risultati (obiettivo comune da raggiungere da parte di tutti i membri
del gruppo)
Questioni aperte
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diversità individuale (differenza?) rispetto agli esiti: da ridurre? da valorizzare?
traguardi uguali per disuguali? ce la si fa?
l’uguaglianza degli esiti realizza il fine del sistema educativo?
Individualizzazione in Italia
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dagli anni ‘70
logiche di pianificazione politico-sociale
organizzazione curricolare di fine secolo
forte insistenza su uguaglianza di approdi [contrasta selettività gentiliana]
contrasto al fenomeno degli abbandoni
programmazione dell’attività didattica del docente, collegialità, progettualità
obbligatorietà di tutto il curricolo (no insegnamenti facoltativi, 1977)
attività integrative per gruppi (della classe o di classi) per interventi individualizzati, che
portino tutti allo stesso traguardo
valutazione: giudizi analitici per materia + osservazioni sull’apprendimento e la maturazione
rischio che obiettivi minimi  minima qualità [abbassamento delle aspettative]
Programmi 1985, abilità di base + attitudini individuali
– programmazione curricolare
– impianto costruttivista
Legge Moratti 2003, personalizzazione + individualizzazione
Legge 170/2010 DSA individualizzazione + personalizzazione
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013)
Appunti di didattica, parte III – p. 2 / 3
– individualizzazione: attività di recupero individuale per potenziare abilità o acquisire
competenze
– personalizzazione: metodologie e strategie didattiche per promuovere potenzialità e
successo formativo in ogni alunno [mediatori didattici, stili di apprendimento,
calibrazione interventi]
Persona umana
a)
b)
c)
d)
e)
f)
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iniziata: si innesta in una tradizione, storia, contesto; è in relazione a
libera: può iniziare relazioni, scegliere tra alternative
originale: dà origine giudizi e azioni suoi propri, creando qualcosa che non c’era prima
unica: agisce come nessun altro
responsabile: risponde di giudizi e azioni; accetta le conseguenze dei propri atti
simbolo: unità che integra le varie dimensioni
personalità storica come intreccio:
– atti liberi, unici, responsabili, simbolici
– conseguenze sociali
– vincoli del carattere iniziato della persona umana
Personalizzazione
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accompagna ciascuno a riconoscere condizionamenti esterni
a trasformarli e superarli
per dar valore alle qualità personali (a-f)
azioni di i. e a. che
• riconoscono centralità della persona
• valorizzano la persona
• promuovono le sue qualità
il vincolo e la possibilità
• trasformare i vincoli biologici / sociali in occasioni di irrobustimento di a-f
Idee di disabilità
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modello individuale  «Personal tragedy theory»
modello sociale  «Society’s failure» anni ‘80
modello bio-psico-sociale
Esclusione
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disabilità come stigma, impraticabilità dei sistemi scolastici per le persone con disabilità
logica del rifiuto e della delega  esclusa la presenza dell’alunno disabile dalla scuola
pubblica
grandi Comuni e istituzioni si fanno carico del problema con le scuole speciali
emarginazione e segregazione
Medicalizzazione
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negli anni ‘60 lo Stato inizia a occuparsi degli alunni disabili  incrementa e rafforza le
strutture speciali
approccio di tipo medico, disabilità percepita in riferimento al deficit  stigma e delega a
figure specializzate
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013)
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Inserimento
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dagli anni ‘70 democratizzazione dell’insegnamento, fenomeno della scuola di massa,
implosione delle scuole speciali
apertura del sistema scolastico all’accoglienza degli alunni con disabilità
inserimento degli alunni con disabilità nelle classi ordinarie, ma senza pianificazione
didattica né strategie adeguate
Integrazione
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tenere insieme ‘elementi’ diversi
– “rendere integro, tutto intero, completo”
– ma anche “unire cose separate”
prendo il fanciullo con disabilità e lo metto in aula e lo sostengo perché ce la faccia anche
lui come gli altri
persona umana: renderla completa, vicariare eventuali deficit per mantenerla in armonia con
se stessa e nel contesto sociale, mettere insieme le sue capacità per avvalorarle
L 517/1977 e L 104/1992  dalla logica assistenziale alla centralità dello studente e al suo
diritto alla piena educazione
programmazione di tipo curricolare, organizzazione scolastica più flessibile
assunzione di responsabilità condivisa dei percorsi educativi (figure di sostegno).
Educazione inclusiva
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rimozione di ogni barriera alla partecipazione / all’apprendimento attraverso il superamento
della logica dei Bisogni Educativi Speciali
• considerare e valorizzare le differenze di ciascuno alunno (di genere, lingua, cultura,
condizione o stile di a.), favorendo la partecipazione di tutti ai processi di i. / a.
• considerare e valorizzare i modi propri e personali di porsi nei processi di a. e nelle relazioni
• aspira a creazione di una scuola per tutti
 ripensamento e riorganizzazione di contesti, approcci, strategie, strumenti: non adatto
l’allievo con disabilità all’ambiente, ma propongo un ambiente che non crei problemi a
nessuno
Progressione storica
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Visione classica
esclusione
inserimento
integrazione
inclusione
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Visione ecumenica
esclusione
inserimento
integrazione in una scuola inclusiva
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013)
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