Saluto della Presidente del Consiglio di Stato Laura Sadis alla festa

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Laura Sadis
Dipartimento delle finanze e dell'economia
Saluto della Presidente del Consiglio di Stato Laura Sadis
alla festa del 50esimo dei Sindacati Indipendenti Ticinesi - SIT
Muralto, sabato 25 giugno 2011
Gentile Signora Presidente,
Egregio Signor Segretario generale,
Lodevoli autorità federali, cantonali, comunali,
Gentili Signore, egregi Signori;
è un grande piacere per me portare il saluto del Consiglio di Stato alla festa per il 50°
anniversario della nascita dei Sindacati Indipendenti ticinesi, un sindacato sebbene ancora
giovane, già solido e maturo, in quanto arricchito dalle preziose esperienze che Franco
Celio ci delineerà a breve.
Giovane perché – oltre a essere mio coetaneo – il SIT si inserisce in una tradizione
sindacale che in Svizzera risale al diciannovesimo secolo, più precisamente al 1880,
quando nacque l’Unione sindacale svizzera. Una tradizione contraddistinta
¾ certo da un mondo sindacale più debole rispetto ad altre realtà a noi vicine: basti
pensare che la Svizzera appartiene a una minoranza di 5 paesi – unitamente a
Francia, Giappone, Stati Uniti e Olanda – in cui il tasso di organizzazione sindacale è
diminuito dalla Seconda guerra mondiale; un fenomeno accentuandosi ancora
maggiormente con la trasformazione del contesto internazionale degli anni 90;
¾ ma non per questo meno influente, anzi: ne siano la prova, per la grande histoire, lo
sciopero generale del 1919 che ha aperto le porte al sistema proporzionale e alla
settimana di 48 ore, per la petite histoire invece – a spese mie e dell’allora collega di
Governo Pedrazzini, presente in sala – il referendum sulla revisione della legge
sull’ordinamento degli impiegati dello Stato.
Un’influenza che però, al di là di questi esempi, si è storicamente sviluppata più
discretamente, nel solco di un partenariato sociale dalla base solida – in quanto risalente
alla Pace del lavoro stipulata nel 1937 – e dagli effetti positivi, in quanto all’origine della
creazione di un benessere non indifferente nel nostro Paese, evidentemente nel rispetto
dei diritti dei lavoratori. Tale autoregolazione delle relazioni fra parti sociali si fonda sul
principio di sussidiarietà tipicamente svizzero, che personalmente interpreto
¾ non tanto come l’intervento dello Stato quando gli attori non riescono a risolvere i
problemi,
¾ ma soprattutto come la valorizzazione delle capacità e delle iniziative propositive,
creative e positive della società tramite la presenza di uno Stato non invadente, ma
autorevole ed equo quando è presente e soprattutto garante dei diritti fondamentali,
fra i quali anche quelli dei lavoratori.
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Ben vengano quindi le molteplici piattaforme di dialogo – alle quali partecipano
evidentemente anche i SIT – fra sindacati e padronato, ma anche fra di essi e lo Stato, in
modo che le parti sociali possano contribuire attivamente ai processi decisionali, sia
negoziando con lo Stato alcune decisioni, sia partecipando all’implementazione delle
stesse. Un modus operandi, converrete, emblema della cultura politica svizzera che spero
rimarrà anche in futuro quella della responsabilità.
Ai Sindacati indipendenti ticinesi
¾ rivolgo quindi i miei ringraziamenti per il loro prezioso impegno nella salvaguardia
dei diritti dei lavoratori e, più in generale, per la loro partecipazione alla vita
democratica cantonale,
¾ ma soprattutto rivolgo i miei più sinceri auguri per un futuro radioso e improntato
alla salvaguardia delle pari opportunità per tutti!
Grazie per l’attenzione.
Laura Sadis
Vale quanto pronunciato
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