L`indagine sulla popolazione del dipartimento di

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Latina Oggi
Domenica 17 Febbraio 2013
Rispetto alla media le donne si ammalano di più di tiroide, gli uomini di tumore allo stomaco
Nucleare e malattie, lo studio
L’indagine sulla popolazione del dipartimento di epidemiologia del SSR Lazio
DIECI anni di studio, dal 1996
al 2006, per effettuare una valutazione epidemiologia della
popolazione residente nelle
vicinanze delle centrali nucleari di Borgo
Sabotino e del
Garigliano. Il
risultato?
«Continuare la
s o r veg l i a n z a
ep id em io lo gica della popolazione utilizzando i sistemi
informativi
correnti e i registri di popolazione». Protagonisti dello
studio consegnato nel febbraio 2011 sono il Dipartimento di
Epidemiologia
del SSR Lazio,
il Registro Tumori di Popolazione, Asl Lazio, il Registro
Nominativo
delle Cause di
Morte, Asl Lazio, l’Agenzia
Regionale Protezione Ambientale Lazio. I protagonisti
della ricerca tengono ai «raggi
x» tutta la popolazione residente entro sette chilometri
dalle rispettive centrali nucleari, quasi quarantamila persone, e arrivano al risultato
secondo cui «la
mortalità (entro sette chilometri dalle centrali) non è diversa da quella
della popolazione regionale«. Un dato
tranquillizzante a cui però si
aggiunge una
postilla ovvero risulta che «Le
donne, residenti entro sette
chilometri dalle centrali mostrano un eccesso statisticamente significativo di incidenza del totale dei tumori radiosensibili e in particolare del
tumore della tiroide rispetto a
quanto si osserva, nello stesso
periodo, per le donne residenti
I medici
che hanno
redatto
il registro
malattie
VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA
Dieci anni di studio dal ‘96 al 2006 per effettuare una valutazione
epidemiologica della popolazione residente nella provincia
DINAMICA
Il sdgkljadòg jsdka gjklòsd
gjklòasdkgj asdg sdagg
nella provincia di Latina (53%
in più)». E non solo. «All'interno dei sette chilometri lo
studio ha mostrato per gli uomini un eccesso statisticamente significativo di mortalità per
tutte le cause, per tumore dello
stomaco (nella
fascia tra i due
e i quattro chilometri dalle rispettive centrali) e malattie
cardiovascolari
(nella stessa fascia) la cui relazione con
l’esposizione
indagata è improbabile». E ancora: «Per
quanto riguarda l’incidenza di
tumori tra i bambini, il Registro Tumori ha segnalato tra il
1996 e il 2006 tre casi di
tumore linfatico in età pediatrica (un caso tra 0-1 km e due
casi tra 4-5 km) e un caso di
tumore cerebrale nella fascia
dell’area studiata più distante
IL CASO
Nelle foto
alcune
immagini
della
centrale
nucleare
del
Garigliano
oggetto
di studio
L’AREA MONITORATA
Entro i sette
chilometri
dalla centrale
dalle centrali (6-7 km)». A
complicare l’indagine al fine
di avere un quadro più verosimile della situazione, non pochi fattori. Tra questi va osservato che si è dovuto escludere
la popolazione di Minturno
per mancata georeferenziazione limitandosi ai comuni di
Latina, Santi Cosma e Damiano e Castelforte. Inoltre, rilevante è risultata anche l’assenza di informazioni certe sugli
inquinanti emessi dagli impianti e sulle modalità della
loro diffusione ed eventuale
contaminazione delle matrici
aria, acqua e suolo. Infine, «la
ridotta dimensione della popolazione coinvolta non ha permesso di effettuare un’analisi
approfondita sullo stato di salute dei bambini». Una ricerca
con molti limiti quindi ma che,
ugualmente, ha rivelato delle
anomalie significative.
Fra. Fur.
P ROTAG ON I ST I
dell'indagine di valutazione epidemiologica dello stato di
salute della popolazione residente nelle
vicinanze delle centrali nucleari di Borgo Sabotino e del
Garigliano sono Simone Bucci, Carla
Ancona, Francesca
Mataloni, Chiara
Badaloni, Francesco
Forastiere e Marina
Davoli per il Dipartimento di Epidemiologia del SSR
Lazio, Susanna Busco e Fabio Pannozzo per il Registro
Tumori di Popolazione, Asl Latina,
Elisabetta Cupellaro per il Registro
Nominativo delle
Cause di Morte, Asl
Latina, Roberto
Sozzi ed Ennio Zaottini per l'Agenzia
Regionale Protezione Ambientale Lazio.
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