Cornelio NEPOTE - Scuola e cultura oggi

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Cornelio NEPOTE
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Nato circa il 100 a.C. a Ticinum (Pavia) ma visse a Roma
Dice Plinio che morì dopo il 27
Fu uomo colto, ma non di pensiero né di azione
Fu accanto ai neoteroi (infatti Catullo gli dedicò il Liber)
Si avviò alla poesia, ma scrisse pochi versi “parum severi”
Rapporti con Cesare e Pompeo
Fu amico di Cicerone, tanto che Microbio parla addirittura di un libro di epistole ciceroniane
intitolato “Ad Cornelium Nepotem”.
Da giovane scrisse i CHRONICA, ove fissava l’origine di Roma al 751 (anziché al 753) scritto
sul modello di Apollodoro di Atene. Erano 3 libri ed erano strutturati come compendio di
preistoria e storia fino ai suoi tempi. Restano pochi frammenti
o EXEMPLA
5 libri, con aneddoti a sfondo moraleggiante che servì per i Dicta et facta memorabilia di Valerio
Massimo
o VITA CATONIS
In più libri
o VITA CICERONIS
Ricordata da Gallio
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DE VIRIS ILLUSTRIBUS
o 12 o 18 libri.
o Raccolta di biografie divise per categorie: re, generali, storici, poeti, grammatici, oratori,
uomini di stato. Ogni categoria era divisa in due sezioni: greci e romani.
o Resta solo 1 libro: de excellentibus ducibus exterarum gentium, con 22 biografie, ed una
sezione di re guerrieri (de regibus). Dei Romani restano 2 biografie della sezione de historicis
Latinis: Catone il Censore e Pomponio Attico.
o Dedicata ad Attico, quindi fu pubblicata prima del 32 a.C. (anno della morte di lui).
o Apparentemente non la scrisse con intenti nazionalistici, perché è l’unico storico romano che
parla bene di Annibale! Ma forse l’intento celebrativo è nascosto: esaltando Annibale potrebbe
aver voluto glorificare ancor più il popolo romano che riuscì a sconfiggere un nemico tanto
grande e potente.
o La sua opera influenzerà le “Vite Parallele” di Plutarco (I sec. d.C.)
o L’idea del confronto risale alla tradizione peripatetica e confluirà poi in Plutarco stesso.
o Mirò più a finalità moralistiche e pedagogiche che storiche, esponendo virtù, vizi, aneddoti,
curiosità….
o > non è un vero storico, ma un biografo, tanto che la sua opera è piena di inesattezze storiche
relativamente a tempi e luoghi delle vicende: non gli interessava l’esattezza storica, ma si
preoccupava di far emergere bene il personaggio che aveva partecipato o determinato un certo
evento
o Risulta arido, senza partecipazione spirituale a ciò che narra.
o Lo stile è semplice e privo di ornamenti retorici.
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