Edizione Primavera 2016 dell`Osservatorio ANIMA

COMUNICATO STAMPA
Edizione Primavera 2016 dell’Osservatorio ANIMA - GfK
sul risparmio delle famiglie italiane
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Aumenta la progettualità, a dispetto di una fiducia nel futuro del Paese in
leggero calo.
Arretra, ai livelli di un anno fa, la propensione ad investire; tuttavia, i
prodotti finanziari risultano ancora preferiti rispetto a immobili e liquidità e
la soddisfazione per i propri prodotti di investimento aumenta
ulteriormente.
Solo un terzo degli investitori conosce o ha sentito parlare del “bail in”.
Milano, 9 maggio 2016 – Meno ottimisti sulle prospettive dell’Italia da qui a un anno,
ma comunque disposti a fare progetti per sé stessi e per la propria famiglia. Meno
propensi ad investire in generale, ma comunque soddisfatti, e anche leggermente più
che in passato, per gli investimenti in soluzioni di investimento già compiuti. Il mood
dei risparmiatori italiani, nel primo trimestre del 2016, si mostra così, a macchia di
leopardo. È quanto rivela l’edizione primaverile dell’Osservatorio semestrale
promosso da ANIMA Sgr, l’operatore leader indipendente del risparmio gestito
italiano, in collaborazione con la società di ricerche di mercato GfK.
La rilevazione - che ha come obiettivo di indagare sui comportamenti finanziari delle
famiglie italiane in funzione dei loro progetti – è stata realizzata su un campione di
1.391 adulti “bancarizzati” (cioè titolari di un conto corrente bancario o postale),
rappresentativo di circa 41 milioni di individui, fra cui si contano quasi 11 milioni di
investitori (cioè possessori di almeno un prodotto di investimento). Vediamo nei
dettagli quanto è emerso.
RISPARMIATORI MENO POSITIVI SULLE PROSPETTIVE PER L’ITALIA …
L’Osservatorio registra un peggioramento del sentiment: se ad ottobre 2015 il 21%
dichiarava che dopo un anno la congiuntura dell’Italia sarebbe migliorata, oggi invece
è il 13% del campione generale dei bancarizzati che ha dato lo stesso parere
ottimista (GRAFICO 1), mentre dal 16% diventano il 22% coloro che ritengono che la
situazione “peggiorerà di molto” nel prossimo anno.
… MA PIU’ PROPENSI A PROGETTARE E A FARE SPESE
Può sembrare in contro tendenza, tuttavia sia i bancarizzati che gli investitori
manifestano, se pur in modo lieve, una maggiore inclinazione a progettare (GRAFICO
2): ad ottobre 2015 si parlava del 48% dei bancarizzati, oggi invece a riferire di avere
una serie di progetti nel cassetto per i prossimi mesi è il 51% (mentre per quanto
riguarda il sottoinsieme degli investitori dal 68% di ottobre si sale ancora al 72%). Per
quanto riguarda le tipologie di progetti va evidenziato il consueto vantaggio, in questo
preciso momento dell’anno, dei progetti “di spesa” rispetto a quelli “di risparmio”,
che si spiega, in particolare, perché le famiglie pianificano le vacanze estive, oppure
pensano a ristrutturare casa, piuttosto che all’istruzione dei figli ecc.: per i
bancarizzati, se ad ottobre si trattava del 34%, la presente rilevazione riporta il 37%
che ha dichiarato di avere in programma progetti di spesa.
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GRAFICO 1 Secondo lei, la situazione del nostro Paese, tra un anno sarà…
? Base: totale bancarizzati e sotto insieme investitori. Valori %. Bancarizzati
Base: totale bancarizzati. Valori %.
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GRAFICO 2 Può dirmi se ha qualche progetto per i prossimi mesi, per lei, per la sua vita, per
la sua famiglia?
Base: totale bancarizzati e sotto insieme investitori. Valori %.
MENO REMORE PER LE SPESE SUPERFLUE MA NON PER QUELLE IMPORTANTI
Per quanto riguarda le strategie intraprese in vista dei propri progetti si riscontra
un’ulteriore minore attenzione verso la riduzione delle “spese superflue”: per i
bancarizzati dal 66% di ottobre si passa al 64%, mentre per gli investitori dal 63% si
arriva addirittura a quota 59%. Tuttavia, per il sottoinsieme degli investitori resta una
priorità ridurre le “spese importanti” (dal 13% si sale al 16%), così come l’azione di
accumulo, ovvero mettere del denaro da parte (dal 46% si sale al 49%).
I PRODOTTI FINANZIARI MANTENGONO IL LORO VANTAGGIO SUGLI IMMOBILI
NONOSTANTE L’INIZIO ANNO NEGATIVO PER I MERCATI..
Se in occasione dell’ultima rilevazione si era registrata una maggiore e generalizzata
propensione ad investire, l’attuale rilevazione invece ha rivelato un passo indietro:
per i bancarizzati dal 39% si passa al 33% e per gli investitori dal 73% al 68%.
Focalizzandosi poi sulle singole tipologie di investimento va sottolineato come il
ritorno di interesse per il “mattone” dell’autunno scorso non venga oggi confermato
per i bancarizzati (dal 13% si scende all’11%), per cui si veda il GRAFICO 3 (mentre
per gli investitori resti stabile a quota 18%). Resta la preferenza per i prodotti
finanziari rispetto a immobili e liquidità, anche se in calo sia fra i bancarizzati (dal
27% al 22%) sia fra gli investitori (dal 67% al 56%). Sulla minore propensione agli
investimenti hanno pesato le difficoltà di alcune banche italiane e l’avvio d’anno
negativo dei mercati azionari.
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GRAFICO 3 Se lei oggi avesse dei soldi da investire, in cosa investirebbe?
Base: totale bancarizzati. Citazioni guidate, risposte multiple. Valori %.
E CHI HA PUNTATO SU PRODOTTI DI INVESTIMENTO È ANCORA PIÙ SODDISFATTO
L’impatto sulla propensione ad investire non pesa però sulla soddisfazione per i propri
investimenti, che anzi sale: passa dal 51% al 53% la quota di chi si dichiara “molto” o
“abbastanza” soddisfatto, contro il 14% di chi è “poco” o “per niente” soddisfatto
(GRAFICO 4).
IL TERMINE “BAIL IN” ANCORA UNO SCONOSCIUTO AI PIÙ
Il termine “bail in” (la normativa introdotta nell’ordinamento italiano dal 1° gennaio
di quest’anno e volta a gestire le crisi degli istituti di credito, affinché le perdite
delle banche e i relativi salvataggi non gravino più su contribuenti e debito pubblico)
non è ancora entrato nel vocabolario della maggioranza degli italiani. Solo un terzo
degli investitori sa di che si tratta o ne ha sentito parlare (GRAFICO 5).
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GRAFICO 4 Nel complesso quanto si ritiene soddisfatto dei suoi prodotti di investimento?
Base: sottoinsieme investitori. Valori %.
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GRAFICO 5
Nota metodologica
Il presente documento contiene i risultati della nona rilevazione dell’Osservatorio ANIMA – GfK,
condotta tra il 21 marzo e il 5 aprile 2016, su un campione di 1.391 “bancarizzati”, che rappresenta
circa 41 milioni di italiani maggiorenni titolari di un conto corrente (ovvero il campione è
rappresentativo dell’84% della popolazione italiana). All’interno di questo bacino in Italia si contano
quasi 11 milioni di “investitori” risparmiatori. Il questionario prevede domande standard su cui
costruire un trend di medio lungo periodo e relative ai progetti degli italiani e alle strategie per
realizzarli, al possesso attuale e alla soddisfazione per prodotti di risparmio/investimento nonché a
prefigurazioni. Il questionario è inoltre costituito da domande non ricorrenti legate all’attualità. La
somma dei valori può essere leggermente diversa da 100, per via di arrotondamenti.
Gruppo ANIMA
Il Gruppo ANIMA è l’operatore indipendente leader in Italia dell’industria del risparmio gestito, con un
patrimonio complessivo in gestione di oltre 70 miliardi di Euro (a fine marzo 2016). Sintesi di percorsi e
specializzazioni differenti e complementari, il Gruppo ANIMA si presenta oggi con una gamma di
prodotti e di servizi tra le più ampie a disposizione sul mercato. Il Gruppo ANIMA articola la propria
offerta in fondi comuni di diritto italiano e Sicav di diritto estero. Opera anche nel settore della
previdenza complementare per aziende e privati, e in quello delle gestioni patrimoniali e istituzionali.
Per maggiori informazioni consultare il sito www.animaholding.it
Contatti:
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