banca popolare di bergamo spa

BANCA POPOLARE DI BERGAMO S.P.A.
ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI SOCI DELL’11 GENNAIO 2010
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL’ASSEMBLEA STRAORDINARIA
BPB S.P.A., AI SENSI DELL’ART. 2441, COMMA 6, DEL CODICE CIVILE
DEI
SOCI
DI
EGREGI AZIONISTI,
i competenti organi della Capogruppo UBI Banca, subordinatamente all’ottenimento delle prescritte
autorizzazioni, hanno deliberato un “Progetto di ottimizzazione territoriale” (il “Progetto”) con
l’obiettivo di addivenire ad una razionalizzazione della rete distributiva del Gruppo, volta a
focalizzare le Banche Rete nei rispettivi territori di riferimento, ottimizzare la struttura di costo della
rete distributiva, nonché a semplificare i processi di sviluppo commerciale e di gestione creditizia.
Il Consiglio di Amministrazione della Vostra Banca, condividendo finalità e motivazioni, ha
approvato tale Progetto, che viene quindi sottoposto all’odierna Assemblea per le conseguenti
determinazioni di competenza; in particolare, i trasferimenti di sportelli fra le Banche Rete del
Gruppo, previsti dal Progetto, avverranno mediante conferimenti in natura, a fronte di aumenti di
capitale sociale con esclusione del diritto d’opzione - come previsto dall’art. 2441, comma 4, del
codice civile -.
Al fine di una compiuta valutazione, vengono quindi di seguito illustrati i diversi elementi
caratterizzanti il complessivo progetto di razionalizzazione territoriale.
Linee guida industriali del Progetto
Le preventive analisi di fattibilità del Progetto hanno approfondito in via prioritaria gli aspetti
commerciali, organizzativi, societari e fiscali, con l’obiettivo di identificare un possibile scenario di
riferimento che permetta di:
generare valore economico positivo per il Gruppo
ottimizzare il posizionamento territoriale della struttura distributiva delle Banche Rete
migliorare l’efficacia e l’efficienza commerciale e creditizia delle Banche Rete.
L’ipotesi di riferimento prevede il miglioramento dell’articolazione geografica del Gruppo UBI,
attraverso la focalizzazione delle Banche Rete nei territori storici di radicamento.
L’obiettivo perseguito consente di razionalizzare l’assetto distributivo del Gruppo attualmente
caratterizzato da:
• situazioni di sovrapposizione delle Banche rete del Gruppo in tutte le regioni del Nord Italia e
conseguente limitata specializzazione territoriale
• nell’ambito del Mercato Corporate, numerosità del fenomeno della Banca Pivot.
L’ipotesi sviluppata è di ampia portata e prevede il trasferimento infragruppo di circa n. 300
sportelli e di circa n. 2.300 risorse tra Banca Popolare di Bergamo S.p.A. (“BPB”), Banca
Regionale Europea S.p.A. (“BRE”), Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. (“BPCI”), Banco
di Brescia S.p.A. (“BBS”) e Banco di San Giorgio S.p.A. (“BSG”), radicando la struttura distributiva
delle Banche Rete come di seguito sintetizzato:
BPB diventerebbe banca di riferimento, oltre che nella provincia di Bergamo, anche nelle
province lombarde di Varese, Como, Lecco e Monza Brianza
BRE diventerebbe banca di riferimento per il territorio piemontese
BPCI diventerebbe banca di riferimento:
o nelle province lombarde di Milano e Pavia
o nelle province emiliane di Bologna, Parma, Piacenza, Modena, Reggio Emilia e Ferrara
BBS diventerebbe banca di riferimento, oltre che della provincia di Brescia, anche nelle
province lombarde di Lodi, Cremona e Mantova e nelle province del Triveneto
BSG diventerebbe banca di riferimento per il territorio ligure.
Riflessi tributari dell’operazione
Con riguardo alle imposte indirette, l'operazione di conferimento in esame (complesso aziendale
esistente in Italia) non è soggetta ad IVA [ex art. 2, comma 3, lett. b), D.P.R. 633/1972] e
pertanto, per il principio di alternatività tra IVA ed imposta di registro (artt. 5 e 40, D.P.R.
131/1986), è soggetta a registrazione in termine fisso e con pagamento dell’imposta di registro in
misura fissa (attualmente di Euro 168,00).
Ancora con riferimento alle imposte indirette, laddove nel complesso conferito vi sia anche la
proprietà o altro diritto reale su immobili, le imposte ipotecarie e catastali sono dovute nella misura
fissa di Euro 168,00 ai sensi dell’art. 4 della Tariffa allegata al D.Lgs. 347/1990 (“ trascrizione di…
atti di conferimento di aziende o di complessi aziendali relativi a singoli rami dell’impresa ”) .
Con riguardo alle imposte dirette, il conferimento di aziende esistenti in Italia è neutrale a fini IRES,
ai sensi dell’art. 176, comma 1, D.P.R. 917/1986 (c.d. "TUIR"), in forza del quale "il soggetto
conferitario subentra nella posizione di quello conferente in ordine agli elementi dell'attivo e del
passivo dell'azienda stessa, facendo risultare da apposito prospetto di riconciliazione della
dichiarazione dei redditi i dati esposti in bilancio e i valori fiscalmente riconosciuti". Altrimenti
detto, il soggetto conferitario assume le attività/passività dell’azienda conferita ai medesimi valori
fiscali riconosciuti che avevano presso il conferente.
La struttura dell’operazione
A seguito dell’esame delle diverse opzioni, alla luce degli approfondimenti effettuati e dei pareri
assunti, la modalità tecnica individuata per la realizzazione dei trasferimenti di sportelli infragruppo
e del contestuale riassetto delle partecipazioni degli azionisti di minoranza di alcune Banche del
Gruppo, prevede la seguente articolazione:
i trasferimenti di sportelli avverranno attraverso “conferimenti di rami d’azienda”. Tale
soluzione è stata identificata dalla Capogruppo quale modalità tecnica preferibile, sotto il
profilo societario/contabile. Si segnala che tale soluzione è stata utilizzata da diversi gruppi
bancari italiani nell’ambito di analoghi progetti di razionalizzazione della propria rete
territoriale;
le Banche conferitarie effettueranno aumenti di capitale al servizio dei conferimenti dei rami
d’azienda da parte dalle Banche conferenti;
con la finalità di pervenire ad una razionalizzazione degli assetti partecipativi conseguenti
alle operazioni sopra delineate, si è previsto che le Banche del Gruppo, conferenti,
cederanno le proprie partecipazioni, derivanti dai conferimenti effettuati, alla Capogruppo.
Il conferimento a favore di Banca Popolare di Bergamo ha per oggetto:
n. 24 sportelli “retail” da parte di Banco di Brescia S.p.A.
n. 63 sportelli “retail” da parte di Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A.
n. 10 sportelli “retail” da parte di Banca Regionale Europea S.p.A.
come più esattamente individuati nel dettaglio allegato alla presente relazione, in cui sono altresì
precisati i cespiti oggetto di trasferimento.
Per la determinazione del prezzo delle azioni ci si è avvalsi del supporto consulenziale del Prof.
Mauro Bini, di cui sono state condivise le conclusioni e la metodologia adottata, imperniata sui
seguenti principi:
• il valore di ogni sportello è stato ottenuto capitalizzando il reddito specifico realizzato nel
2008, considerato rappresentativo della capacità medio normale di generazione di utile da
parte di uno sportello - c.d. “reddito medio normale atteso”
• dal valore così ottenuto è stato dedotto il valore attuale del costo figurativo del patrimonio di
vigilanza a fronte degli impieghi di sportello
• poiché gli utili del 2008 sono comprensivi dei redditi rivenienti da prodotti non trasferiti, dal
valore di sportello ne è stato dedotto il valore attuale dei redditi generati
• il valore di ogni sportello e delle banche è stato inoltre rettificato per considerare le risultanze
di quanto accaduto tra il 1 gennaio 2009 ed il 30 settembre 2009
• il valore del ramo è stato poi incrementato del valore di mercato degli immobili trasferiti
Di seguito si fornisce una sintesi dei criteri di valutazione e la descrizione delle difficoltà incontrate
nella valutazione.
Sintesi del criterio di valutazione
Tanto per la valutazione delle azioni delle banche rete quanto per la valutazione dell’avviamento
degli sportelli (conferiti a masse pareggiate) è stato utilizzato un criterio reddituale. Poiché le fonti
informative disponibili sono diverse (in particolare è disponibile una proiezione pluriennale per le
banche rete e solo dati di consuntivo per gli sportelli), i criteri reddituali sono stati declinati in forma
diversa per le banche rete e per gli sportelli. A seguito di ciò si è svolta comunque una
riconciliazione dei valori delle banche rete per somma del valore di tutta la rete di sportelli della
banca (calcolata sulla base della stessa metodologia utilizzata per la valutazione dei rami) e le
altre attività. Ciò premesso i criteri reddituali utilizzati sono stati così declinati.
La stima del valore delle banche rete è avvenuta attualizzando i redditi netti di imposta lungo il
periodo 2009 – 2013 e proiettando in perpetuity una configurazione normale di reddito ed allineata
ai redditi realizzati dalle banche rete nel corso del 2008. Il saggio di attualizzazione dei redditi così
come il saggio di crescita degli stessi oltre il 2013 è allineato a quello utilizzato dagli equity
analysts che seguono il titolo UBI alla data del 30.09.2009. La configurazione di reddito utilizzata
costituisce una misura di reddito liberamente distribuibile agli azionisti e considera quindi il rispetto
dei requisiti minimi di vigilanza.
La stima del valore di ogni ramo conferito è avvenuta capitalizzando in perpetuity i redditi netti di
imposta stimati per ogni ramo per il 2008 e liberamente distribuibili agli azionisti (il reddito di ogni
ramo è stato depurato di una quota di reddito assorbita dal patrimonio di vigilanza necessario per
l’operatività dei rami). I redditi sono stati capitalizzati ad un saggio espressivo del differenziale tra il
costo opportunità del capitale ed i saggio di crescita g dei redditi, allineato alla mediana al
30.09.2009 dei saggi di capitalizzazione adottati dagli equity analysts per la stima del valore del
titolo UBI Banca Scpa.
Difficoltà incontrate nella valutazione
Le difficoltà incontrate nella valutazione attengono a:
a) la scarsa rilevanza ai fini valutativi de i) i redditi realizzati nel corso del 2009 ed ii) i redditi
previsti a budget 2009, sia dai rami che dalle banche rete. Il livello particolarmente contenuto
dei margini di interesse (dovuto al basso livello dei tassi di interesse osservato per l’esercizio
2009) non può essere assunto come medio rappresentativo della capacità di reddito normale
delle masse intermediate e dunque non può essere utilizzato ai fini di una valutazione
reddituale;
b) la stima del reddito netto dei rami conferiti, che ha richiesto di effettuare una stima dei costi
indiretti di pertinenza degli sportelli (personale centrale ed altre spese amministrative) nella
prospettiva di un partecipante al mercato (i costi indiretti di ogni ramo sono stati stimati
moltiplicando il margine di intermediazione del ramo per il rapporto tra la media dei costi
indiretti delle banche rete conferenti e la media dei margine di intermediazione delle banche
rete);
c) l’assenza di budget / piani pluriennali relativi ai rami, che ha imposto di riconciliare la
valutazione delle banche rete che fa uso di stime di reddito lungo il periodo 2009 - 2013
(budget 2009 e redditi estrapolati da budget per il periodo 2010 - 2013) con una valutazione
comparabile a quella dei rami e fondata sulla capitalizzazione dei redditi.
L’operazione di razionalizzazione prevede n. 14 diversi conferimenti di rami d’azienda effettuati
dalle Banche Rete. Ciascuna delle n. 5 Banche conferitarie procederà ad un aumento di capitale al
servizio di conferimenti.
Di seguito, si fornisce una rappresentazione dell’operazione di aumento del capitale sociale della
Banca Popolare di Bergamo con la precisazione che, essendo posta al servizio di operazioni di
conferimento che si inseriscono nell’ambito del più ampio progetto complessivo di operazioni
“under common control”, l’aumento del capitale non farà emergere un sovrapprezzo, in quanto le
azioni - pur in numero rapportato al valore effettivo del ramo conferito - saranno emesse per un
prezzo pari al valore nominale.
Il numero delle azioni da emettere, come risulta dalla citata relazione di stima redatta dal Prof. Bini,
è stato infatti determinato in funzione del valore effettivo attuale del ramo in rapporto al valore per
azione della Banca conferitaria (valore come sopra precisato).
Banca Popolare di Bergamo:
o valore dei rami d’azienda ricevuti: Euro 435.269.844,00 (di cui immobili Euro 13.075 mila
circa)
o nuove azioni ordinarie emesse: n. 94.214.252
o prezzo per azione dell’Aumento di Capitale: Euro 1,00
o prezzo per azione BPB: Euro 4,620
o controvalore dell’Aumento di Capitale: Euro 94.214.252,00
o assegnazione delle azioni:
n. 23.568.210 azioni al Banco di Brescia S.p.A., per un valore complessivo ricevuto di
Euro 108.885.130,00, di cui Euro 5.380 mila per immobili;
n. 64.168.793 azioni alla Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A., per un valore
complessivo ricevuto di Euro 296.459.823,00, di cui Euro 755 mila per immobili;
n. 6.477.249 azioni alla Banca Regionale Europea S.p.A., per un valore complessivo
ricevuto di Euro 29.924.891,00 di cui Euro 6.940 mila per immobili;
Conseguentemente al sopra descritto aumento del capitale sociale, Banca Popolare di Bergamo
procederà alla modifica dell’art. 5 dello Statuto Sociale, nei termini di cui al testo allegato alla
presente relazione, che diverrà efficace contestualmente all’efficacia del conferimento.
La struttura societaria di Banca Popolare di Bergamo al termine delle operazioni di conferimento che non modificano la posizione di soggetto controllante, ai sensi dell’art. 93 del TUF, di UBI
Banca S.c.p.a. - risulta la seguente:
UBI Banca S.c.p.a.:
Banco di Brescia S.p.A.:
Banca Regionale Europea S.p.A.:
Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A.:
93,02%
1,75%
0,48%
4,75%
Le operazioni di conferimento non modificano, altresì, la posizione di Banca Popolare di Bergamo
quale “società soggetta all’attività di direzione e coordinamento” di UBI Banca S.c.p.a., di cui al
Titolo V - Capo IX “Direzione e coordinamento di società” (artt. 2497 e successivi) del codice civile.
Come già anticipato, sono state quindi previste successive operazioni di cessione a UBI Banca
S.c.p.a. dei sopraccitati pacchetti azionari da parte di BBS, BRE, e BPCI, anche al fine di
conseguire una ottimizzazione degli assetti partecipativi derivanti dalle operazioni e per consentire
una più efficace razionalizzazione delle compagini societarie delle Banche Rete.
L’impatto dell’operazione sui ratios patrimoniali
L’insieme delle operazioni delineate produce una serie di impatti sui ratios patrimoniali sia a livello
consolidato che a livello di ogni singola Banca Rete ed in particolare, come emerge dalla seguente
tabella
• emerge un effetto positivo in termini Core Tier 1, Tier 1 e Total Capital Ratio a livello di
Gruppo (+ 13 bps);
• si evidenzia un favorevole incremento di tutti gli indicatori riferiti a BPB; in particolare, il Total
Capital Ratio si attesta al 14,20%.
Ratio
Patrimoniali
Consolidato
BP
Budget 2009
Budget 2009
POST IMPATTI
Delta
Core Tier
Tier
Tot. Capital Ratio
6,84
7,44
11,71
6,96
7,57
11,83%
0,13
0,13
0,13
Core Tier
Tier
Tot. Capital Ratio
10,24
10,24
12,05
12,38%
12,38%
14,20%
2,14
2,14
2,16
Diritto di recesso
Ai sensi degli artt. 2437 e 2497-quater c.c., e dell’art. 34 dello Statuto vigente, non qualificandosi
l’operazione fra le fattispecie espressamente previste da tali norme, non spetta al Socio il diritto di
recesso.
Tempistica
Obiettivo del Progetto è pervenire alla stipula degli atti di conferimento entro il prossimo gennaio
2010.
Proposta di delibera
SIGNORI AZIONISTI,
in considerazione di quanto precede, siete chiamati a deliberare:
- relativamente alla proposta di aumento del capitale sociale,
l’aumento del capitale sociale di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. da Euro 1.256.300.000,00 a
Euro 1.350.514.252,00 - con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 4, c.c.
- mediante emissione di n. 94.214.252 nuove azioni ordinarie con godimento 1.1.2010, da nominali
Euro 1,00 ciascuna, senza sovrapprezzo, da riservarsi
quanto a n. 23.568.210 nuove azioni a Banco di Brescia S.p.A., a seguito del conferimento in
natura, da parte dello stesso, di un proprio ramo aziendale costituito da n. 24 sportelli “retail”;
quanto a n. 64.168.793 nuove azioni a Banca Popolare Commercio Industria S.p.A., a
seguito del conferimento in natura, da parte della stessa, di un proprio ramo aziendale
costituito da n. 63 sportelli “retail”;
quanto a n. 6.477.249 nuove azioni a Banca Regionale Europea S.p.A., a seguito del
conferimento in natura, da parte della stessa, di un proprio ramo aziendale costituito da n. 10
sportelli “retail”;
- relativamente alla proposta di modifica dello Statuto Sociale,
conseguentemente a quanto sopra, la proposta di modifica dell’art. 5 dello Statuto Sociale, come
meglio precisata nell’allegato prospetto riportante la comparazione fra testo vigente e testo
proposto, riferita all’indicazione del nuovo ammontare del capitale sociale.
Bergamo, 14 dicembre 2009
Il Consiglio di Amministrazione
f.to: Il Presidente - Dott. Emilio Zanetti
ALLEGATI:
1) Nota metodologica redatta dal Prof. Mauro Bini: “Gruppo UBI Banca - Stima del valore degli
sportelli conferiti e del valore delle azioni delle Banche conferitarie”
2) Aggiornamento valutazioni al 30.9.2009
3) Composizione (elenco degli sportelli) dei rami di azienda conferiti da BBS, BPCI e BRE a
Banca Popolare di Bergamo S.p.A.
4) Elenco degli immobili conferiti da BBS, BPCI e BRE a Banca Popolare di Bergamo S.p.A.
5) Progetto di modifica dello Statuto Sociale (art. 5): testi comparati
Gruppo UBI Banca
STIMA DEL VALORE DEGLI SPORTELLI
CONFERITI
E DEL VALORE DELLE AZIONI DELLE
BANCHE CONFERITARIE
Nota metodologica
Prof. Mauro Bini
1
Indice
1. Le valutazioni a fini di conferimento
2. L’impostazione della perizia
3. La stima delle banche rete al 31.12.2008
Pag. 3
Pag. 6
Pag. 10
3.1. La stima del valore d’uso delle banche rete
3.2. La stima del saggio di attualizzazione dei redditi
3.3. Il saggio di crescita dei redditi assunto oltre l’orizzonte di
previsione esplicita per le banche rete
4. Il criterio valutativo adottato per la valutazione dei
Pag. 28
rami d’azienda conferiti
4.1. Metodologia di valutazione dei rami conferiti
4.2. Il reddito del 2008 quale reddito rappresentativo della capacità
medio normale di generazione di utile da parte di uno sportello
5 La riconciliazione tra la valorizzazione delle banche
rete e la valorizzazione degli sportelli
6. Aggiornamento dei valori al 30.09.2009
6.1. Il saggio di capitalizzazione dei redditi adottato dagli equità
analysts e la stima del tasso i natura fondamentale al 30.09.2009
6.2. L’analisi degli scostamenti tra dati a consuntivo al 30.09.2009 e
dati progressivi a budget 2009 e l’aggiornamento dei valori
2
Pag. 45
Pag. 48
I
LE VALUTAZIONI A FINI DI CONFERIMENTO
In linea generale le valutazioni a fini di conferimento presentano problematiche
valutative peculiari in relazione al fatto che:
a) abbiano per oggetto aziende o piuttosto rami di azienda;
b) l’azienda conferitaria sia di nuova costituzione o piuttosto già
preesistente;
c) le aziende conferente e conferitaria siano soggetti indipendenti o
piuttosto parte di uno stesso gruppo.
Nel nostro caso i conferimenti hanno per oggetto rami di azienda e riguardano
aziende preesistenti, fra loro non indipendenti, in quanto appartenenti allo
stesso Gruppo. A queste caratteristiche va poi aggiunto il fatto che, nel caso in
esame, si tratta per lo più di conferimenti multipli in quanto vedono coinvolte le
aziende al contempo in qualità sia di conferenti sia di conferitarie
In questi casi le valutazioni a fini di conferimento devono considerare quattro
peculiarità:
a)
oggetto di conferimento sono rami di azienda e non aziende. Questa
circostanza fa sì che non si possa realizzare una perfetta eguaglianza di metodi
valutativi fra l’oggetto del conferimento (il ramo d’azienda) e la conferitaria
(l’azienda), ma ci si debba limitare ad una omogeneità fra metodi. E’ condiviso
in letteratura che le valutazioni di conferimento debbano basarsi sulle
condizioni correnti del ramo conferito e dell’azienda conferitaria, proiettate
nell’orizzonte economico futuro. Qualora si adotti un criterio reddituale, ci si
trova immediatamente di fronte al fatto che con riguardo all’azienda
conferitaria sono disponibili piani ante conferimento, mentre con riguardo ai
rami non esistono piani e programmi futuri. Ed ancora, mentre nel caso
dell’azienda conferitaria il reddito è facilmente individuabile, nel caso di un
ramo di azienda i costi ed i ricavi noti sono solo quelli diretti ed è quindi
necessario un criterio di allocazione dei costi indiretti. In particolare va poi
registrata la ulteriore particolarità secondo cui oggetto di conferimento sono
sportelli bancari “a masse pareggiate” ovvero un particolare ramo di azienda, il
cui margine di interesse è rappresentato da costi e ricavi che non considerano
l’assorbimento di capitale di vigilanza ed il cui valore per gli azionisti è
rappresentato esclusivamente dall’avviamento di sportello (oltre agli eventuali
immobili trasferiti). Ciò rende in concreto inapplicabile qualunque criterio di
valutazione patrimoniale o misto per la valutazione dei rami ed impone
3
l’adozione di criteri di valutazione reddituali puri. Criteri che tuttavia con
riguardo ai rami oggetto di conferimento richiedono – in assenza di piani e di
una contabilità analitica in grado di ribaltare i costi indiretti a livello di singolo
sportello - la individuazione di un reddito medio normale di sportello; con
riguardo alla valutazione delle banche conferitarie richiedono l’utilizzo
dell’ultimo piano disponibile, ante conferimenti. Di qui la rilevata omogeneità
fra metodi valutativi (sia per gli sportelli, sia per le banche conferitarie si adotta
un criterio reddituale e gli stessi tassi di capitalizzazione), che non significa
tuttavia identità di criteri (in quanto per gli sportelli la valutazione ha fatto
riferimento alla capitalizzazione di un flusso di reddito medio normale, mentre
nel caso delle banche conferitarie ha fatto riferimento all’ultima previsione
disponibile pre-conferimenti).
b)
il conferimento interessa soggetti non indipendenti e quindi non è oggetto di
contrattazione fra parti indipendenti accordatesi per un prezzo, ma è regolato a
condizioni eque (ovvero alle stesse condizioni cui potrebbe essere regolata la
cessione di sportelli e l’aumento di capitale con rinuncia del diritto di opzione
fra soggetti indipendenti ed informati, senza obbligo a negoziare in condizioni
ordinate di mercato). Ciò comporta che i criteri di stima dei valori di
riferimento dell’azienda conferitaria e del ramo conferito trovino conforto in un
supporto in una valutazione di natura fondamentale in grado di esprimerne il
fair market value. Questa circostanza è resa di difficile attuazione nell’attuale
situazione di crisi, non solo per l’assenza di transazioni comparabili che
consentano di fare riferimento a prezzi fatti di mercato, ma anche per l’assenza
di condizioni operative rappresentative di capacità di reddito medio normali
delle aziende conferitarie e dei rami oggetto di conferimento. Per questa ragione
è stato necessario stimare un prezzo fattibile adottando la prospettiva di un
generico partecipante al mercato che dovendo negoziare un prezzo di scambio
non potrebbe che riferirsi ai riscontri più recenti ed affidabili in merito alla
capacità di reddito delle aziende e dei rami.
Tali riscontri sono stati identificati ne:
I. il reddito registrato dagli sportelli nel 2008;
II. i flussi di risultato prospettici delle banche conferitarie utilizzati ai
fini di impairment test al 31.12.2008;
III. l’evidenza che lo scenario di estrapolazione assunto a base
dell’impairment test al 31.12.2008, nel 2013 (ultimo anno di piano e
quindi battente di riferimento per la stima del valore terminale)
prevede una struttura dei tassi di interesse pressoché allineata a
quella del 2007 e del 20081;
La media giornaliera del tasso Euribor ad 1 mese per il 2007, pari al 4,080%, è allineata alla
media dello stesso tasso osservata per il 2008 (media giornaliera 2008 = 4,282%)
1
4
IV. le condizioni operative del 2008 (in termini di struttura dei tassi di
interesse, di mark-up e di mark-down) sono rappresentative di
condizioni medio normali dell’ultimo decennio, fatte salve le
rettifiche su crediti, relativamente alle quali sono state assunte le
rettifiche su crediti da budget 2009.
Sempre con riguardo alla prospettiva del generico partecipante al mercato nella
stima del reddito di sportello sono stati ribaltati costi indiretti, rappresentativi
di condizioni operative medie e non invece quelle delle specifiche banche
conferenti. Ciò in quanto le specifiche condizioni di efficienza o inefficienza
della banca conferente rispetto a condizioni operative medie non
concorrerebbero a formare il prezzo fattibile degli sportelli per un generico
partecipante al mercato, per la semplice ragione, che i costi indiretti fanno
riferimento a strutture necessarie al funzionamento degli sportelli, ma che non
sono oggetto di trasferimento (non rientrano nel perimetro di conferimento).
Allo stesso modo poiché il perimetro di conferimento non prevede il
trasferimento del brand della banca conferente, di esso non si deve tenere conto
in sede di valutazione. Questa circostanza per altro non richiede che il reddito
di sportello venga rettificato in riduzione di un eventuale royalty rate, in quanto
nel mercato degli sportelli bancari, i partecipanti al mercato sono di necessità
altri istituti di credito (strategic buyer) ciascuno già dotato di un proprio brand
estendibile agli sportelli oggetto di cessione senza costi aggiuntivi.
c)
il valore del conferimento deve garantire i terzi (i creditori sociali ed i soci
futuri) in merito alla consistenza dell’aumento di capitale della conferitaria. Nel
nostro caso, tuttavia, essendo il conferimento fra parti “under common control” è
contabilizzato a valore nominale senza sovrapprezzo; valore che rappresenta
una frazione del valore effettivo del ramo conferito;
d)
la presenza di conferimenti multipli non comporta un approccio valutativo
diverso da quello seguito nei conferimenti singoli, ma solo una maggiore attenzione ai
valori assoluti. La dottrina è concorde nel ritenere che nelle valutazioni a fini di
conferimento i valori da stimare (del ramo conferito da un lato e dell’azienda
conferitaria dall’altro) debbono esprimere la ricchezza (ovvero il valore attuale
dei guadagni) che le parti sacrificano con il conferimento in luogo della
ricchezza che concorrono a generare. Ciò richiede che nelle valutazioni dei rami
conferiti e delle aziende conferitarie si adotti la prospettiva ante conferimenti
(c.d. stand alone). Il criterio valutativo deve basarsi sulle condizioni correnti del
ramo conferito e dell’azienda conferitaria. L’unica particolare attenzione che è
necessario adottare nel caso dei conferimenti multipli riguarda il fatto che la
valutazione deve il più possibile esprimere i valori assoluti del ramo conferito e
dell’azienda conferitaria (stand alone).
5
II
L’IMPOSTAZIONE DELLA PERIZIA
Sulla base delle considerazioni sin qui svolte, tenuto conto della particolarità
dei conferimenti e la particolarità delle condizioni di ambiente (che non
permettono di assumere il reddito 2009 come una misura rappresentativa
medio normale della capacità di reddito né delle banche conferitarie né degli
sportelli) è stata adottata una impostazione della perizia in tre stadi.
Primo Stadio
Ad un primo stadio si è proceduto a valutare i rami conferiti e le banche
conferitarie sulla base rispettivamente dei redditi 2008 e delle previsioni 20092013 adottate ai fini di impairment test. In particolare la stima dei valori dei
rami conferiti e delle banche conferitarie si è fondata su:
a) la valutazione degli sportelli, sulla base della capitalizzazione dei redditi
normalizzati 2008 a masse pareggiate, stimati facendo riferimento:
1. con riguardo ai costi indiretti:
a. ai costi indiretti medi relativizzati al margine di
intermediazione del totale degli sportelli di tutte le banche
conferenti del Gruppo;
b. al ribaltamento dei costi indiretti sul reddito dei rami conferiti
in proporzione al margine di sportello;
2. con riguardo al perimetro di conferimento:
a. l’esclusione dal reddito di sportello dei margini residui dei
crediti cartolarizzati da Banca Regionale Europea e dal Banco
di Brescia e non oggetto di trasferimento;
b. l’esclusione dal reddito di sportello dei margini residui degli
impieghi divenuti sofferenza nel corso del 2009 e non trasferiti
alle banche conferitarie;
c. l’esclusione dal reddito di sportello dei margini residui da
carte prepagate non trasferite nell’ambito dei conferimenti;
d. l’esclusione dei redditi di sportello dei margini rivenienti da
obbligazioni della banche conferenti; i benefici derivanti dalla
sottoscrizione di obbligazioni delle banche conferenti da parte
della clientela del ramo (tali benefici sono rappresentati dal
riconoscimento di un interesse su tali obbligazioni inferiore
all’interesse riconoscibile a terzi finanziatori) non vengono
6
e.
f.
g.
h.
infatti trasferiti, ancorché le obbligazioni vengano trasferite
alle banche conferitarie sotto forma di raccolta indiretta;
la riduzione del reddito di sportello per la remunerazione del
capitale di vigilanza (costo opportunità) necessario alla
operatività dello sportello stesso. Ciò in quanto lo sportello
richiede per il suo funzionamento di capitale di vigilanza che
non è oggetto di conferimento. Il capitale di vigilanza è stato
stimato sulla base dei Risk Weighted Asset (RWA) di sportello e
di un coefficiente minimo pari al 6,5%. Il costo opportunità è
stato calcolato sulla base dello spread fra il costo dei mezzi
propri (=cost of equity) ed il rendimento che i mezzi propri
potrebbero avere sul mercato finanziario se investito in attività
che non generano assorbimento di capitale regolamentare
(investimenti privi di rischio). La circostanza per cui anziché
del solo cost of equity si è tenuto conto del differenziale fra il
cost of equity ed il saggio free risk (defiscalizzato) va ricercata
nel fatto che il conferimento riguarda sportelli a masse
pareggiate e che quindi il capitale di vigilanza necessario al
funzionamento di sportello finisce con l’accrescere il capitale
investito di sportello così come definito dal perimetro di
conferimento;
la non considerazione del costo opportunità dell’uso del brand
(che la banca conferente non trasferisce) per via del fatto che la
transazione di sportelli riguarda sempre partecipanti al
mercato strategici in grado di re-brandizzare gli sportelli senza
oneri aggiuntivi;
la depurazione dal reddito di sportello dell’eventuale beneficio
dell’uso di immobili di proprietà. I redditi di tutti gli sportelli
sono pertanto al netto di affitti figurativi;
la stima separata del reddito delle attività di pegno sulla base
del margine di intermediazione (= ricavi netti = ricavi da
attività di pegno – costo della provvista) e dei soli costi diretti
(operativi e del personale). Pertanto non sono ribaltati sulle
attività di pegno costi indiretti, in quanto non ritenuti
significativi, essendo l’attività di pegno una attività accessoria.
3. con riguardo alla fiscalità: all’aliquota fiscale specifica di ciascuna
banca conferente relativa al reddito di banca (esclusi i dividendi da
partecipazioni tassati in regime PEX);
4. con riguardo alle rettifiche su crediti: alle rettifiche su crediti previste
per gli specifici sportelli nel budget 2009.
7
Al valore degli sportelli ottenuto per capitalizzazione del reddito 2008
normalizzato nel senso qui descritto è stato sommato il fair value degli
immobili e delle opere d’arte oggetto di conferimento, la cui stima è stata
direttamente svolta dal Gruppo.
b) la valutazione delle banche conferitarie si è fondata sulla stima del valore in
uso utilizzata a fini di impairment test al 31.12.2008. Tale stima si è fondata
sul budget 2009 e sulla estrapolazione dei redditi 2010 - 2013 sulla base di
alcune ipotesi stringenti, che effettivamente esprimono le prospettive di
reddito delle banche ante conferimento degli sportelli (ovvero nelle loro
condizioni correnti):
1. dinamica dei tassi di interesse implicita nella curva dei
rendimenti;
2. costanza di impieghi economici;
3. progressiva normalizzazione del mix fra raccolta diretta e
raccolta indiretta, con riassorbimento dello sviluppo ipertrofico
dei pronti contro termine;
4. progressiva normalizzazione del mix di raccolta indiretta;
5. costi operativi e rettifiche su crediti pari a quelle stimate a
budget 2009.
Secondo stadio
Obiettivo di questo stadio è disporre di una verifica di conforto in merito al
fatto che utilizzando criteri di valutazione incentrati sui redditi 2008 oltre che
per gli sportelli anche per le banche conferitarie, si sarebbe giunti a valori non
dissimili da quelli ottenuti muovendo dai flussi di risultato attesi 2009-2013. Al
riguardo si è dovuto utilizzare un criterio misto, per la semplice ragione che le
banche conferitarie al contrario degli sportelli non operano a masse pareggiate
ma anzi dispongono di capitale eccedente rispetto al requisito minimo di
vigilanza. Considerando la distribuibilità piena dell’excess capital e
normalizzando i costi indiretti nella prospettiva dei partecipanti al mercato, così
come effettuato nella valutazione reddituale degli sportelli, si giunge a
valutazioni delle banche conferitarie solo marginalmente diversi (tutti gli
scostamenti sono compresi entro il +/- 7,5%) da quelli ottenuti sulla base della
previsione analitica dei flussi di risultato.
Terzo stadio
Obiettivo del terzo stadio è quello di predisporre un aggiornamento delle
valutazioni dei rami e delle banche rete al 30.09.2009. A tal fine si è in primo
luogo verificato che la stima al 30.09.2009 del saggio di attualizzazione dei
redditi (cost of equity) ed il saggio di capitalizzazione dei redditi (cost of equity g) fosse allineata a quella utilizzata al 31.12.2008; una volta verificata la
8
sostanziale invarianza dei tassi si è proceduto ad effettuare una analisi degli
scostamenti intervenuti in termini di margine di intermediazione e di costi sia a
livello di ramo che di banche rete conferitarie (l’analisi per scostamenti ha posto
a confronto i dati di consuntivo al 30.09.2009 vs budget progressivo al
30.09.2009). L’analisi è finalizzata ad individuare le rettifiche di valore da
compiere ai valori dei rami e/o delle banche rete, per aggiornare le valutazioni
al 30.09.2009; al riguardo va ribadito come la stima di valore tanto dei rami
quanto delle banche rete assume che il risultato dell’esercizio 2009 non possa
essere considerato come rappresentativo di una capacità di reddito medio
normale di lungo periodo. Per questa ragione la valorizzazione delle banche si è
fondata sul budget 2009 estrapolato per gli anni 2010 - 2013 e la valorizzazione
degli sportelli, per i quali non si disponeva di analoga informazione, sulla
capitalizzazione del reddito 2008 (al netto delle rettifiche su crediti da budget
2009). La metodologia di analisi ha individuato due tipologie di scostamenti:
a) scostamenti rilevanti, dei quali è necessario comprendere la natura
(recurring e non recurring);
b) scostamenti non rilevanti (o normali).
Gli scostamenti rilevanti non ricorrenti e gli scostamenti non rilevanti vengono
semplicemente detratti dal valore in precedenza stimato al 31.12.2008 (in quanto
si tratta di utile non realizzato, ma implicitamente considerato nella
valutazione). Gli scostamenti rilevanti ricorrenti debbono essere capitalizzati al
costo opportunità del capitale e detratti dal valore.
9
III
LA STIMA DEL VALORE DELLE BANCHE RETE AL 31.12.2008
Il criterio di valutazione delle banche rete è il medesimo utilizzato dal Gruppo
UBI ai fini dell’assolvimento dell’ impairment test al 31.12.2008 del goodwill e
degli intangibili specifici nel bilancio consolidato di UBI Banca e delle
partecipazioni nel bilancio separato di UBI Banca Scpa. Ai fini della stima del
valore recuperabile delle banche rete si è optato in sede di impairment test per la
stima sia del valore d’uso sia del fair value less costs to sell (quest’ultimo criterio
non è stato utilizzato ai fini della determinazione del prezzo per azione di ogni
banca). Di seguito si illustra il criterio utilizzato ai fini della stima del core value
in use di ogni banca rete ossia del valore d’uso di ogni banca rete che esclude il
valore delle partecipazioni detenute dalle banche rete. Ai fini della stima del
valore complessivo di ogni banca rete e quindi del prezzo per azione
(necessario per determinare il numero di azioni da emettere), al core value in use
è stato sommato il valore di carico delle partecipazioni, fatta eccezione per la
partecipazione detenuta da Banca Regionale Europea nel Banco di San Giorgio
(valorizzata pro-quota al valore in uso del Banco di San Giorgio) e per la
partecipazione detenuta dal Banco di Brescia in Banca di Valle Camonica
(anch’essa valorizzata al value in use). Il valore per azione stimato per ogni
banca rete esclude il valore del dividendo distribuito nel corso del 2009.
La formule generali di stima del valore delle banche rete si fondano sulla
attualizzazione dei flussi di risultato (criterio reddituale puro). Il criterio
prevede la integrale distribuzione dell’excess capital di cui dispone la specifica
banca al 31.12.2008 (l’eccesso di capitale è già calcolato al netto del monte di
dividendi da distribuire nel corso del 2009) e di tutti gli utili generati nel
periodo di previsione. L’excess capital corrisponde alla quota di capitale proprio
in eccesso (tier 1) rispetto al requisito minimo di vigilanza pari all’8%. Questa
scelta è stata dettata dalla esigenza di coerenza fra il metodo valutativo adottato
ed i flussi estrapolati, i quali (implicitamente) presuppongono l’integrale
distribuzione dell’utile di esercizio (in quanto le proiezioni sono effettuate a
masse costanti).
La formula generale di valutazione è la seguente:
RnTV
5
Rnbudget 2009
Rnt
(coe N − g )
Vinuso =
+∑ N
+
+ Excapital 2008
(1 + coe1 ) t =2 ∏ (1 + coei ) ∏ N (1 + coei )
i =1
i =1
dove:
10
Rn = reddito netto di budget, di piano o di estrapolazione rettificato in riduzione in coerenza
con l’ipotesi di integrale distribuzione dell’excess capital;
coei = cost of equity calcolato sulla base del CAPM e differenziato di anno in anno in relazione
alla struttura dei saggi risk free impliciti nella curva forward;
g = saggio di crescita oltrer l’orizzonte di piano degli utili netti. In coerenza con la ipotesi di
stabilità delle masse e di non reinvestimento degl utili il fattore g esprime una misura della
capacità della banca di recuperare efficienza nei costi nel lungo termine;
coeN – g = mediana del saggio di capitalizzazione utilizzato dagli analisti che seguono il titolo
UBI Banca;
Excapital2008 = capitale eccedente la dotazione minima di capitale necessario a garantire un Tier 1
Ratio pari all’8%.
3.1 La stima del valore d’uso core delle banche rete
A causa della incertezza di scenario, il Gruppo UBI Banca alla data di redazione
del bilancio per l’esercizio 2008 non ha approvato un piano pluriennale. Ciò per
via dell’esigenza di disporre di tempi più lunghi per individuare le leve
gestionali più appropriate per contrastare le minacce della crisi stessa. A causa
di ciò e di fronte all’esigenza di assolvere alla scadenza annuale dell’impairment
test del goodwill, si è ritenuto opportuno fare riferimento al dettato dello IAS
36.33 lettera c) il quale espressamente consente di effettuare delle estrapolazioni
dei dati dell’ultimo budget approvato dalla direzione aziendale al fine di
disporre degli input necessari alla stima del valore recuperabile delle CGU o dei
singoli assets assoggettati ad impairment test. Naturalmente la estrapolazione
non può considerare un saggio di crescita eccedente il saggio di crescita “a lungo
termine della produzione, dei settori industriali, del paese o dei Paesi in cui l’entità
opera, (…) salvo che un tasso superiore possa esere giustificato”. Ciò ha richiesto nel
nostro caso l’utilizzo di ipotesi prudenti, ragionevoli e documentabili. Infatti si
è scelto:
(a) per motivi di prudenza di assumere un volume di masse intermediate
costante e pari a quelle medie del 2009;
(b) per motivi di ragionevolezza assumere una progressiva ricomposizione dei
mix di raccolta diretta (ripartizione fra raccolta a vista e Pronti contro
termine) e di raccolta indiretta2 (ripartizione fra risparmio gestito ed
amministrato) fino al ristabilimento nell’ultimo anno di previsione dello
stesso mix registrato da ciascuna banca rete nel 2007 (assunto come anno
di riferimento di una condizione pre-crisi finanziaria). Quanto agli
impieghi, invece, si è mantenuta una ripartizione costante allineata al
budget 2009;
(c) per motivi di documentabilità della proiezione fondare le estrapolazioni
sulla base: (i) di un modello desunto dalla storia più recente di ciascuna
2
Escluse le polizze vita.
11
banca rete (dinamica mensile dei mark-up e dei mark-down dal 31.12.2006
e delle commissioni nette) e calibrato sulla base delle previsioni di budget
2009 per la stima dei mark-up e dei mark-down; (ii) del rendimento
normale atteso di mercato azionario per la stima della redditività
prospettica della raccolta indiretta sulla base dei coefficienti della
regressione; (iii) della curva dei tassi forward relativamente alla dinamica
dell’euribor nel periodo 2010-2013 per la stima dei mark-up e dei markdown nel periodo di previsione; (iv) della crescita della raccolta indiretta
(per via del solo effetto mercato) sulla base del tasso euribor atteso.
In sintesi l’estrapolazione considera solo i seguenti effetti:
• progressiva normalizzazione del mark-down e del mark-up sulla base della
struttura dei tassi implicita nella curva dei rendimenti a scadenza e del
rendimento della raccolta indiretta in condizioni di mercato normali; a
tal fine si è considerato un rendimento di mercato azionario pari al
rendimento normale del portafoglio di mercato (cost of equity =
rendimento atteso di un portafoglio a beta unitario);
• progressiva normalizzazione del mix di raccolta diretta a favore di forme
di raccolta caratterizzate da un maggiore mark-down (raccolta a vista vs.
pronti contro termine);
• progressiva normalizzazione del mix di raccolta indiretta a favore di
forme di raccolta caratterizzate da una maggiore redditività (risparmio
gestito ex polizze vite vs. risparmio amministrato)
L’estrapolazione non considera invece:
a) Alcun aumento delle masse intermediate e ciò equivale - a fronte di una
crescita attesa a livello di sistema di depositi e di impieghi - ad ipotizzare
una perdita di quota di mercato di UBI Banca; ipotesi coerente con un
riequilibrio dei mix di raccolta diretta ed indiretta a favore delle
componenti a maggiore redditività;
b) Nessuna nuova iniziativa strategica da parte del Gruppo o delle banche
Rete né in termini di proposta commerciale né di efficientamento né di
razionalizzazione. In questo senso le estrapolazioni considerano la
struttura di Gruppo “as is” come rappresentata nel budget 2009.
Coerentemente con questa scelte la estrapolazione si fonda su regressioni
fondate sulla storia più recente di ciascuna banca rete ed aventi per oggetto sia
il margine di interesse sia le commissioni (nette) sul risparmio gestito e
amministrato. In particolare di seguito si illustrano i criteri che hanno presidiato
la logica delle regressioni compiute ai fini della stima degli utili futuri ed i
principali risultati:
12
1) margine di interesse. Ai fini della stima del margine di interesse UBI Banca ha
fornito allo scrivente la dinamica su base mensile del mark down e del
mark up riferito a ciascuna Banca Rete dal 31.12.2006 (e per ciascun mese
di budget sino al 31.12.2009) Sulla base di questi dati è stato possibile
costruire una relazione statisticamente significativa fra il mark-up ed il
mark-down relativamente ai seguenti aggregati principali:
• impieghi a medio e lungo termine;
• impieghi a breve termine;
• impieghi in divisa estera;
• raccolta a breve termine (comprende raccolta a vista, Pronti C/Termine e
certificati di deposito);
• prestiti obbligazionari
Le regressioni nel caso degli impieghi (a medio e lungo termine, a breve
termine e in divisa estera) assumono la seguente forma:
Mark − up impieghi = α + β × Euribor1m0 + β × Euribor1m−1 + β × Euribor1m−2
+ β × Euribor1m−3
dove:
Euribor 1m = esprime il tasso euribor a quattro diverse scadenze (il mese di riferimento , pedice
0, il mese precedente, pedice – 1, due mesi precedenti, pedice – 2, e tre mesi precedenti, pedice 3).
Come si nota la regressione è costruita per catturare la vischiosità del mark-up
degli impieghi alla fluttuazione mensile dell’euribor.
La regressione nel caso della raccolta a breve termine oltre alla vischiosità del
mark-down alle variazioni dell’euribor ad un mese considera anche la
composizione della raccolta (componente a vista vs. pronti c/termine), infatti
l’equazione di regressione è la seguente:
Mark − down raccolta = α + β × Euribor1m0 + β × Euribor1m −1 + β × Euribor1m − 2
+ β × Euribor1m −3 + β ×
raccolta vista
raccolta a BreveTer min e
dove:
Euribor 1m = esprime il tasso euribor a quattro diverse scadenze (il mese di riferimento , pedice
0, il mese precedente, pedice – 1, due mesi precedenti, pedice – 2, e tre mesi precedenti, pedice 3);
raccoltavista/raccolta a breve termine = rapporto che esprime la composizione della raccolta (a
numeratore il controvalore della raccolta a vista e a denominatore il totale della raccolta a breve
termine rappresentata dalla raccolta a vista, i certificati doi deposito ed i pronti contro termine)
13
La regressione nel caso della raccolta obbligazionaria assume infine la seguente
forma:
Mark − downraccolta = α + β × Euribor1m0 + β × Euribor1m−1
dove:
Euribor 1m = esprime il tasso euribor a due diverse scadenze (il mese di riferimento , pedice 0,
il mese precedente).
2) commissioni nette sul risparmio gestito e amministrato. Ai fini della stima delle
commissioni nette UBI Banca ha fornito la dinamica delle commissioni da
raccolta indiretta su base mensile riferita a ciascuna Banca Rete dal 31.12.2006 (e
per ciascun mese di budget sino al 31.12.2009). Sulla base di questi dati è stato
possibile costruire una relazione statisticamente significativa di rendimento per
il risparmio gestito e amministrato. Si è ritenuto invece opportuno mantenere
stabili le commissioni da polizze assicurative (che pertante sono proiettate
costanti per tutto il quadriennio successivo all’anno di budget).
La regressione alla base della stima delel commissioni nette assume la seguente
forma:
risp gestito
Rracc.indiretta = α + β × RDJEurostoxx −3m + β ×
(risp gestito + risp am min istrato )
dove:
RDJEurostoxx-3m = esprime il rendimento storico cumulato nell’ultimo trimestre dell’indice
Dow jones Eurostoxx
Rispgestito /(rispgestito+rispamministrato) = incidenza del risparmio gestito sul totale del risparmio
gestito + risparmio amministrato.
Come si nota la regressione considera, oltre alla composizione della raccolta
indiretta, anche il rendimento dell’indice azionario. In sede di applicazione dei
coefficienti della regressione ai fini di impairment si è considerato un
rendimento atteso prospettico dell’indice azionario pari al rendimento normale
del portafoglio azionario (costo del capitale con beta unitario).
Ai fini della estrapolazione dei risultati attesi per gli esercizi 2011-2013 si è
ritenuto opportuno effettuare una calibrazione del modello di previsione
fondato sulle regressioni. Ciò per considerare la modificata elasticità dei
coefficienti di mark-up e di mark-down rispetto alla dinamica dell’euribor, in
conseguenza della crisi finanziaria in atto. A questi fini è stata effetuata una
calibrazione del modello sulla base dell’errore di stima compiuto dal modello
stesso relativamente ai margini di mark-up e di mark-down come stimati dal
management nell’ambito del budget 2009. L’errore di misurazione del modello
è stato interpretato come uno shifting strutturale dell’elasticità dei margini al
livello dell’euribor in un contesto post crisi. Di conseguenza si è corretto il
modello sulla base dell’errore di misurazione implicito nella proiezione
simulata del budget 2009 rispetto a quella effettiva.
14
In formula l’analisi compiuta e l’effetto della calibrazione sono i seguenti
(prendendo a riferimento a solo titolo esemplificativo il mark up sugli impieghi
relativamente ad un solo anno: 2010):
Mark − upimpieghi 2010 = α + β × Euribor1m0 , 2010 + β × Euribor1m −1 , 2010 + β × Euribor1m − 2, 2010
+ β × Euribor1m −3, 2010 + ε
d
ove:
ε = errore di misurazione = effetto di calibrazione del modellio = mark-up da budget
2009 – mark-up stimato da regressione 2009
e dove:
Mark − upimpieghi , stimatodaregressione 2009 = α + β × Euribor1m0, 2009 + β × Euribor1m−1, 2009 + β × Euribor1m− 2, 2009 +
+ β × Euribor1m− 3, 2009
Effettuata la calibrazione del modello, sono stati ricavati i tassi euribor impliciti
nella curva dei rendimenti. A tal fine è stata utilizzata la curva dei rendimenti
dei titoli di stato italiani al 31.12.2008. Dai tassi impliciti della curva spot (di
fonte Datastream) sono stati ricavati i tassi euribor sulla base dell’evidenza che il
differenziale storico (da quando esiste il tasso Euribor, ossia dal 01.01.1998) di
rendimento a scadenza tra il tasso ad 1 anno sui titoli di stato italiani ed il tasso
Euribor ad 1 mese è stato nullo. La figura 1 riporta la curva dei rendimenti ed i
tassi impliciti, mentre la figura 2 riporta la dinamica dei rendimenti a scadenza
del tasso Euribor ad 1 mese ed i tassi ad 1 anno.
Lo sviluppo previsto dei tassi euribor ad un mese forward (medi annui) nel
periodo di estrapolazione è riportata nella tabella 1 (3.1.)
Sulla base di questi elementi (i tassi forward) e dei coefficienti di regressione
corretti a seguito della calibrazione del modello è stato stimato il margine di
interesse core di ciascun anno di estrapolazione sulla base della logica
rappresentata nella tabella 2.
Tabella 3.1: Rendimenti a Scadenza e Stima Rendimenti Forward Euribor 1 m
Anno
1
2
3
4
5
6
Rendimento a Scadenza
2.28%
2.75%
3.13% 3.43%
3.65%
3.79%
Rendimento Forward ad 1 Anno
2.28%
2.98%
3.71% 4.19%
4.42%
4.40%
15
Figura 3.1: La curva dei tassi a pronti e a termine al 31.12.2008
5.00%
Tassi ad 1 Anno a Termine
4.50%
4.00%
Rendimento
3.50%
3.00%
2.50%
2.00%
1.50%
1.00%
Curva dei Tassi a Pronti
RScadenza = 2,02% + 0,0055 x Scadenza - 0,0004 x Scadenza2
0.50%
0.00%
0
1
2
3
4
5
6
7
8
Anno
Figura 3.2.: tasso Euribor ad 1 mese e titoli di stato italiani ad 1 anno a confronto
6.0
Media Differenziale di Rendimento Storico = 0,06%
Rendimento Annuo a Scadenza (%)
5.0
4.0
3.0
2.0
1.0
Benchmark Italia 1 Y
Tasso Euribor 1 M
31
/1
30 2/1
/0 99
8
31 4/1
/0 99
9
8
/
31
/1 199
9
2
30 /1
/0 99
9
4
31 /2
/0 00
0
8
31 /2
/1 00
0
2
30 /2
/0 00
0
31 4/2
/0 00
1
31 8/2
/1 00
1
2
/
30
/0 200
1
31 4/2
/0 00
2
8
31 /2
/1 00
2
2
30 /2
/0 00
2
4
31 /2
/0 00
3
31 8/2
/1 00
3
30 2/2
/0 00
3
31 4/2
/0 00
4
8
/
31
/1 200
4
2
30 /2
/0 00
4
4
31 /2
/0 00
5
8
31 /2
/1 00
5
2
30 /2
/0 00
5
31 4/2
/0 00
6
31 8/2
/1 00
6
30 2/2
/0 00
6
4
/
31
/0 200
7
8
31 /2
/1 00
7
2
30 /2
/0 00
7
31 4/2
/0 00
8
8
31 /2
/1 00
2/ 8
20
08
-
16
Tabella 3.2: Logica estrapolativa del margine di interesse core
Proventi Operativi = Margine di Interesse + Commissioni Nette
Margine di Interesse = Margine di Interesse Core + Commissioni di Massimo Scoperto + Altri Interessi
Margine di Interesse Core = Impieghi × (Euribor1M + Markup ) - Raccolta × (Euribor1 M - Markdown ) +
+ (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli) × (Euribor1 M + Spread Netto)
Margine di Interesse Core = Impieghi × (Euribor1M ) + Impieghi × (Markup ) - Raccolta × (Euribor1 M ) - Raccolta × (- Markdown ) +
+ (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli) × (Euribor1 M ) + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Spread Netto)
Margine di Interesse Core = Impieghi × (Markup) + Raccolta × (Markdown ) + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Spread Netto) +
+ (Impieghi - Raccolta + Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Euribor1 M )
Margine di Interesse Core = Impieghi × (Markup) + Raccolta × (Markdown ) + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Spread Netto) +
+ (Free Capital) × (Euribor1 M )
Estrapolato sulla base dell’Euribor
Estrapolato sulla base dell’Euribor e della Ripartizione della Raccolta
Margine di Interesse Core = Impieghi × (Markup) + Raccolta × (Markdown ) + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Spread Netto) +
+ (Free Capital) × (Euribor1 M )
Costante nel periodo 2009 - 2013
Free Capital Costante nel Periodo 2009 – 2013
Euribor 1M: Curva Tassi a Termine
Ai fini della previsione per gli esercizi 2010-2013 sono stati considerati solo i
flussi di redditi addizionali rivenienti da tre principali componenti:
a) il delta margine di interesse legato alle variazioni di mark-up e di
mark-down coerenti con la dinamica dell’euribor implicita nella
curva dei rendimenti e per quanto riguarda il mark down con la
progressiva ricomposizione della raccorda diretta a favore della
raccolta a vista ;
b) il delta di remunerazione del free capital coerente con l’incremento
dell’euribor implicito nella curva dei rendimenti
c) il delta di commissioni di intermediazione (come da
estrapolazione per regressione che considera un rendimento
normale di mercato azionario e da progressiva ricomposizione
del mix di raccolta indiretta a favore del risparmio gestito ).
Questi flussi lordi addizionali sono stati defiscalizzati ad aliquota marginale
piena (ires + irap = 32,4%) e sommati all’utile netto da budget 2009 di ciascuna
Banca Rete espresso al netto degli oneri netti di integrazione previsti nel 2009 e
non ripetibili nei successivi esercizi. Di qui sono stati ottenuti i redditi netti per
gli esercizi 2010-2013 e per il valore terminale (2014) per ciascuna Banca Rete.
Lo schema logico seguito è riprodotto nella tab. 3.
17
Tabella 3.3: Lo schema logico di stima degli utili netti negli anni di estrapolazione
•
•
•
•
Utile netto 2010 = Utile netto da budget 2009 + ∆+ margine di interesse (per gli
aggregati estrapolati tramite regressione) x (1 – Marginal Tax Rate) + Free Capital
2009 x (Euribor1M 2010 – Euribor1M 2009) x (1 – Marginal Tax Rate) + ∆+ commissioni di
intermediazione (come da estrapolazione per regressione) x (1 – Marginal Tax Rate)
+ Oneri Netti di Integrazione Sostenuti nel 2009
Utile netto 2011 =Utile netto da budget 2010 + ∆+ margine di interesse (per gli
aggregati estrapolati tramite regressione) x (1 – Marginal Tax Rate) + Free Capital
2009 x (Euribor1M 2011 – Euribor1M 2009) x (1 – Marginal Tax Rate) + ∆+ commissioni di
intermediazione (come da estrapolazione per regressione) x (1 – Marginal Tax Rate)
Etc.
Utile netto TV = Utile Netto da budget 2013 + ∆+ margine di interesse (per gli
aggregati estrapolati tramite regressione relativi alla curva dei tassi al 2014) x (1 –
Marginal Tax Rate) + Free Capital 2009 x (Euribor1M 2014 – Euribor1M 2009) x (1 –
Marginal Tax Rate) + ∆+ commissioni di intermediazione (come da estrapolazione per
regressione) x (1 – Marginal Tax Rate).
Dove:
Marginal Tax Rate: IRES + IRAP = 32,4%
A questo punto è possibile riproporre la formula generale di valutazione
identificando la fonte di stima di ciascun addendo. La figura 3 riproduce la
suddivisione per addendi della formula generale di valutazione.
Figura 3.3: Gli addendi della formula generale di valutazione e le loro fonti.
+∑
t =2
∏
Rnt
N
(1 + coei )
i =1
+
RnTV
(coeN − g )
∏
N
(1 + coei )
i =1
18
[4]
+ Excapital2008
Excess capital al 31.12.2008
5
[3]
Utile da budget corretto del contributo del
rialzo dei tassi e della normalizzazione del
Mix di raccolta diretta ed indiretta
(1 + coe1 )
Utile da budget al
netto della remunerazione dell’excess capital
e dei dividendi da partecipazioni
Vinuso =
Rnbudget 2009
[2]
Utile coerente con la curva dei tassi, un mix di
raccolta diretta ed indiretta pari al 2007; volumi
di raccolta ed impieghi costanti
[1]
3.2 La stima del saggio di attualizzazione dei redditi
La stima del value in use delle banche rete richiede di stimare il costo
opportunità del capitale ed il saggio di crescita g dei redditi oltre il periodo di
previsione esplicita.
La stima del costo opportunità del capitale (coe, cost of equity) delle banche rete
è stata effettuata sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM):
coe = rf + β x ERP
dove:
coe = costo opportunità del capitale;
rf = tasso risk-free; rendimento a scadenza specifico per ogni anno di
estrapolazione; nel terminal value è posto pari al rendimento a scadenza dei titoli
governativi decennali al 31.12.2008 (benchmark di fonte Datastream).
β = coefficiente beta che esprime il grado di rischio sistematico che la società
analizzata apporta ad un portafoglio ben diversificato, assunto come
rappresentativo del portafoglio detenuto dal generico investitore-azionista. Ai
fini della stima del beta delle banche rete si è prudentemente utilizzato il
coefficiente beta di UBI Banca. Questa scelta è legata al fatto
ERP = premio per il rischio azionario (equity risk premium) relativo al mercato di
riferimento, corrispondente al rendimento eccedente del complessivo indice di
mercato rispetto al tasso risk-free. L’Equity Risk Premium assunto è pari al 5% e
corrisponde alla mediana dei premi per il rischio assunta dagli equity analysts.
L’approccio del Capital Asset Pricing Model, richiede di stimare il beta specifico
della società oggetto di valutazione. In genere il beta viene stimato sulla base de
i) il rapporto tra la volatilità storica dei rendimenti di un titolo (σi) e la volatilità
storica dell’indice di mercato (σmkt), moltiplicato per ii) il coefficiente di
correlazione tra i rendimenti storici del titolo ed i rendimenti del mercato
(ρi,mkt):
Beta =
σi
× ρ i, mkt
σ mkt
I beta che emergono dai calcoli di cui sopra (c.d beta raw o beta grezzi), sono
fondati su dati storici. Per questo motivo vengono in genere rettificati (c.d. beta
adjusted) secondo differenti formule per ottenerne misure di rischio
prospettiche. La formula in genere utilizzata per ottenere una misura di rischio
prospettica è quella di Blume, che si fonda sull’evidenza secondo cui tutti i
coefficienti beta mostrano una tendenza a convergere verso la media del
mercato nel corso del tempo. Il beta aggiustato secondo tale tecnica è pari alla
19
ponderazione tra il beta storico ed il beta prospettico (pari al beta di mercato,
ossia pari all’unità) con fattori di ponderazione pari ad 1/3 e 2/3.
Ai fini della presente perizia lo scrivente in luogo dell’utilizzo di beta
prospettici fondati su stime di beta storici, ha preferito l’utilizzo di un approccio
forward looking, che considera cioè le aspettative di rischio ex ante attese sul
titolo UBI ed implicite nel pricing delle opzioni At The Money trattate sul
mercato di Borsa Italiana di UBI Banca. In ipotesi di mercati efficienti, il prezzo
delle opzioni è sinteticamente ricostruibile mediante la formula di Black &
Scholes, per la quale il prezzo di una opzione call dipende da 1) la scadenza
dell’opzione, 2) il valore dell’attività sottostante l’opzione (il prezzo di UBI
Banca in questo caso), 3) lo strike price dell’opzione, 4) il dividendo atteso
sull’attività sottostante (disponibile mediante le stime degli equity analysts), 5) il
tasso di interesse annuale dei titoli privi di rischio ed infine 6) la volatilità attesa
sui titoli. Potendo disporre del prezzo delle opzioni iscritte sul titolo UBI e
trattate su mercato di Borsa Italiana e dei primi 5 parametri testè elencati, è
possibile ricavare la volatilità attesa sui titoli UBI. Per ricavare il beta atteso sul
titolo è necessario tuttavia poter disporre della volatilità del mercato (σmkt) e del
coefficiente di correlazione tra il titolo UBI ed il mercato (ρi,mkt). La volatilità del
mercato è stata anch’essa desunta dal pricing di opzioni Call At The Money
iscritte sull’indice S&P MIB (proxy dell’indice di mercato) e trattate sul mercato
di Borsa Italiana. Il coefficiente di correlazione tra il titolo UBI ed il mercato è
stato ricavato invece dai rendimenti storici giornalieri a tre mesi del titolo UBI e
dell’indice di mercato Mibtel.
In ogni momento t, il beta di UBI Banca è quindi così stimabile:
σ UBI,t
Beta t =
× ρ UBI,Mibtel, t
σ S&P MIB,t
dove:
σUBI = volatilità annua implicita in opzioni At The Money con attività sottostante
azioni di UBI Banca e trattate sul mercato di Borsa Italiana al tempo t (di fonte
Datastream);
σmkt = volatilità annua implicita in opzioni At The Money con attività sottostante
l’indice di mercato S&P MIB e trattate sul mercato di Borsa Italiana al tempo t
(di fonte Datastream);
ρUBI, Mibtel = coefficiente di correlazione calcolato tra i rendimenti storici
giornalieri a 3 mesi del titolo UBI e dell’indice di mercato Mibtel.
Ai fini della stima del beta di UBI in luogo del dato puntuale al 31.12.2008 (t =
31.12.2008) si è preferito utilizzare la media dei beta giornalieri calcolati
secondo la formula sopra riportata lungo il periodo 30.09.2008 – 31.12.2008. Tale
20
Grafico 3.5. Dinamica rapporto di volatilità tra banche italiane e volatilità del
mercato
5,50x
Unicredit
(Media σi/σmkt = 1,671x)
5,00x
Banca Intesa
(Media σi/σmkt = 1,382x)
4,50x
Banco Popolare
(Media σi/σmkt = 1,229x)
4,00x
BPM
3,50x
(Media σi/σmkt = 1,149x)
MPS
3,00x
(Media σi/σmkt = 1,022x)
σi / σmkt
UBI Banca
2,50x
(Media σi/σmkt = 0,928x)
2,00x
1,50x
1,00x
12
/
08
08
30
/
12
/
23
/
12
/
08
08
16
/
12
/
09
/
12
/
08
08
02
/
11
/
25
/
18
/
11
/
08
08
11
/
11
/
11
/
08
08
04
/
10
/
08
28
/
10
/
21
/
10
/
08
08
14
/
10
/
07
/
30
/
09
/
08
0,50x
media è risultata essere pari a 0,73x. Questo valore si confronta con un beta
storico del titolo al 31.12.2008 pari a 0,68x, calcolato sulla base dei rendimenti
storici mensili del titolo e dell’indice Mibtel a 5 anni (ossia dal 31.12.2003 al
31.12.2008).
Il basso beta che caratterizza il titolo UBI è apprezzabile osservando anche la
dinamica del rapporto tra le volatilità implicite sui principali titoli bancari
quotati in Italia e le volatilità implicite del mercato (figura 5). La media di tale
rapporto giornaliero per il titolo UBI Banca lungo il periodo 30.09.2008 –
31.12.2008, è la più bassa tra le banche italiane ed è l’unica ad essere inferiore
all’unità.
L’Equity Risk Premium assunto è pari al 5% e corrisponde alla mediana dei
premi per il rischio assunta dagli equity analysts (tabella 5). Sulla base di un beta
pari a 0,73x, un equity risk premium pari al 5% ed il saggio risk free implicito nella
curva dei tassi spot di titoli governativi italiani, il costo opportunità dei mezzi
propri è stimabile nel range 5,96% (coe anno 2009) – 8,00% (coe da utilizzare
oltre il periodo di previsione esplicita, cfr. tabella 6).
21
Tabella 3.5: L’Equity Risk Premium di Consenso
Reports dal 01.07.2008 al 31.12.2008 (IIH08)
Equity Risk Data
Emittente
Premium
del Report
Mediobanca
4,00%
16/12/2008
Sal. Oppeneheim
5,00%
04/12/2008
Banca IMI
5,50%
03/12/2008
Unicredit
4,50%
02/12/2008
UBS
5,00%
19/11/2008
Cheuvreux
4,00%
18/11/2008
Merrill Lynch
8,00%
14/11/2008
Abax Bank
4,00%
14/11/2008
Deutsche Bank
5,00%
13/11/2008
Twice
4,50%
13/11/2008
ABN Amro
4,00%
21/10/2008
Banca Finnat
5,00%
20/10/2008
B.ca Intermobiliare 5,00%
14/10/2008
Kepler
4,50%
10/10/2008
Interbanca
5,00%
06/10/2008
Citigroup
6,50%
02/10/2008
Intermonte
5,00%
26/09/2008
HSBC
4,50%
15/09/2008
Banca Akros
4,00%
01/09/2008
JP Morgan
5,14%
12/08/2008
Credit Suisse
5,00%
12/08/2008
Axia
4,50%
09/07/2008
Dresdner Kleinwort 4,70%
01/07/2008
4,88%
Media
5,00%
Mediana
23
# Stime
Società Oggetto del Report
Branded Goods
Telecom Italia
Telecom Italia
Damiani
Mariella Burani
Finmeccanica
Finmeccanica
Sabaf
Mondadori
Caleffi
Snam Rete Gas
Davide Campari
Acque Potabili
UBI Banca
Mirato
Atlantia
Reno De Medici
Telecom Italia
Negri Bossi
Buzzi Unicem
Telecom Italia
Borgosesia
Acea
Tabella 3.6.il cost of equity assunto per la stima del valore d’uso delle banche rete
Anno
A) Tasso Risk Free
(Rendimento a Scadenza Benchmark Titoli
di Stato Italia – Fonte Datastream)
B) Beta
C) Equity Risk Premium
D) cost of equity = A + B x C
1
2
3
4
2,28%
2,75%
3,13%
3,43% 3,65% 4,36%
0,73x
5,00%
5,96%
0,73x
5,00%
6,42%
0,73x
5,00%
6,80%
0,73x 0,73x 0,73x
5,00% 5,00% 5,00%
7,10% 7,32% 8,00%
22
5
TV
3.3 Il saggio di crescita dei redditi assunto oltre l’orizzonte di previsione
esplicita per le banche rete
Ai fini della stima del valore terminale delle banche rete è stata assunta una
configurazione di valore in costanza di masse; ciò implica assumere che:
i) nessun utile venga reinvestito all’interno di ogni specifica banca,
ii) stabilità del mix di raccolta diretta ed indiretta,
iii) le poste di stato patrimoniale (raccolta diretta, impieghi e free capital)
rimangano invariate così come assunto lungo il periodo di previsione esplicita
(il periodo 2009 – 2013) e
iv) il capitale di vigilanza (in particolare la componente tier 1 ratio) sia in
equilibrio e non vi sia alcun fabbisogno addizionale di capitale: ciò per effetto
dell’assenza di nuovi investimenti (che richiederebbero capitale di vigilanza e
reinvestimento di utile) e per l’ipotesi valutativa di distribuzione dell’excess
capital all’inizio del periodo di previsione esplicita.
L’assenza di reinvestimento di utili non implica tuttavia l’assenza di crescita
degli utili.
L’utile netto è stato ipotizzato in crescita nel terminal value per effetto combinato
de:
a)
riduzione dei costi operativi del 2% annuo (assumption coerente a quella
effettuata in sede di stima del fair value less cost to sell delle banche rete, in cui i
costi corporate sono proiettati in perpetuity ad un saggio di crescita pari a -2%);
b)
una crescita delle raccolta indiretta per effetto della sola rivalutazione
delle masse attribuibile alla crescita del mercato (nel periodo di piano la crescita
era stata prudentemente posta pari all’Euribor).
L’effetto combinato di queste scelte si è tradotto prudentemente in un saggio di
crescita nel terminal value pari all’1,5%. Tale saggio garantisce un saggio di
capitalizzazione dei redditi nel terminal value (coe –g) pari al 6,5% ed allineato al
saggio di capitalizzazione adottato dagli equity analysts.
Con riguardo all’effetto esercitato dalla riduzione dei costi operativi sulla
crescita degli utili netti può essere utile far riferimento ad una forma di conto
economico semplificato così costruito:
+ Proventi Operativi
- Costi Operativi
= Utile Lordo
- Imposte su utile Lordo
= Utile Netto
23
Che si traduce in formule:
Utile Netto = Proventi Operativi x (1 – Cost Income Ratio) x (1 – Tax Rate)
dove:
Costi Operativi = Proventi Operativi x Cost Income Ratio
Imposte su Utile Lordo = Utile Lordo x Tax Rate
L’elasticità dell’utile netto agli efficientamenti di costi operativi (a parità di
proventi operativi) è funzione del cost income ratio ed è rappresentabile sulla
base del seguente ratio:
UtileNetto t =1
(Proventi Operativi t =1 ) × (1 - Cost Income Ratio t =1 ) × (1 - Tax Rate)
−1
−1 =
UtileNetto t =0
(Proventi Operativi t = 0 ) × (1 - Cost Income Ratio t =0 ) × (1 - Tax Rate)
[1]
poichè :
Cost Income Ratio t =1 = Cost Income Ratio t =0 × (1 + Crescita % Cost Income Ratio)
Proventi Operativi t =1 = Proventi Operativi t =0
sostituendo nella [1] e semplificando si ottiene :
UtileNetto t =1
[1 - Cost Income Ratio t =0 − Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t =0 )] − 1 =
−1 =
UtileNetto t =0
(1 - Cost Income Ratio t =0 )
=
(1 - Cost Income Ratio t =0 )
- Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t = 0
+
−1 =
(1 - Cost Income Ratio t =0 )
(1 - Cost Income Ratio t =0 )
= 1+
=
- Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t =0
−1 =
(1 - Cost Income Ratio t =0 )
- Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t =0
(1 - Cost Income Ratio t = 0 )
[2]
Dalla formula [2], si ricava come l’elasticità del reddito agli efficientamenti di
costo, sia inferiore all’unità quando il cost income ratio è inferiore al 50% e sia
superiore all’unità negli altri casi.
Così ad esempio con un cost income ratio pari al 45% ed un saggio di crescita
negativo dei costi pari al -2%, il saggio di crescita degli utili sarebbe pari
all’1,60%:
UtileNetto t =1
- Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t = 0
− (−2%) × 45%
−1=
=
= 1,60% ,
UtileNetto t = 0
(1 - Cost Income Ratio t =0 )
55%
mentre con un cost income ratio pari al 50%, il saggio di crescita degli utili
sarebbe pari al 2%.
Di seguito viene fornita (tabella 7) una esemplificazione del saggio di crescita
degli utili delle banche rete ex Banca Lombarda e Piemontese in ipotesi di
stabilità dei proventi operativi di una banca e di decrescita dei costi operativi
24
del 2% all’anno. La simulazione esclude quindi i benefici derivanti da una
rivalutazione delle masse attribuibile alla sola crescita del mercato.
I cost income ratio assunti nella simulazione sono pari ai cost income ratio assunti
nel Terminal Value per le banche rete ex Banca Lombarda e Piemontese (Banco
di Brescia, BRE, Banco di San Giorgio e Banca di Valle Camonica). Dalla tabella
si può cogliere come il saggio di crescita degli utili sia pari all’1,55% in ipotesi di
cost income ratio pari al 43,66% (dato relativo al Banco di Brescia) e pari al 2,13%
per cost income ratio pari al 51,63% (dato relativo a Banca Regionale Europea).
Tabella 3.7: Riduzione costi operativi vs incremento utile netto banche rete ex BL&P
Banco di Brescia
Valle Camonica San Giorgio
BRE
Cost Income Ratio Terminal Value
43.66%
45.67%
49.15%
51.63%
Saggio di Crescita Costi Operativi
-2.0%
-2.0%
-2.0%
-2.0%
Saggio di Crescita dell'Utile*
1.55%
1.68%
1.93%
2.13%
*Saggio di Crescita dell’utile = [Cost Income Ratio x (- Crescita % Costi)] / (1 – Cost Income Ratio)
Esemplificazione Banco di Brescia
Proventi Operativi
Costi Operativi
Utile Lordo
Taxes @ 32.4%
Utile Netto
Anno 1
100.0
43.7
56.3
18.3
38.1
Anno 2
100.0
42.8
57.2
18.5
38.7
Variazione %
0.00%
-2.00%
1.55%
1.55%
1.55%
Una riduzione del cost income ratio del 2% annuo si giustifica sulla base de:
a) l’evidenza che le banche appartenenti al 31.12.2008 all’indice settoriale Dow
Jones Stoxx Bank hanno subito in mediana nel periodo 1998 – 2007 una riduzione
dei costi operativi3 (scalati per il totale degli attivi) medio annua del 2,78%
(tabella 8);
b) nel settore dei servizi il 2% rappresenta una normale misura di cost efficiency;
in Italia in settori regolamentati sotto il profilo tariffario le authorities richiedono
una riduzione nominale annua dei costi operativi in media pari al 2%.
3
Corrispondente alla voce non interest expenses di fonte Factset
25
Tabella 3.8.: Riduzione dei costi operativi banche europee (1998 – 2007)
Expense NonInterest
(FF) 1998
ExpenseAssets Non
Total
Interest /
(FF)
Total
1998
Asset 1998
ExpenseExpense Assets - Non
CAGR '
NonTotal (FF) Interest / 1998
Interest
2007
Total
2007
(FF) 2007
Asset 2007
Allied Irish Banks
1,506
53,663
2.81%
2,710
177,608
1.53%
-6.55%
Alpha Bank
367
13,366
2.75%
1,088
54,514
2.00%
-3.48%
Banca Carige
322
9,904
3.26%
1,376
27,288
5.04%
4.98%
Banca MPS
2,260
81,452
2.77%
3,807
161,462
2.36%
-1.79%
Banca Pop. Milano
704
23,543
2.99%
1,167
43,395
2.69%
-1.16%
B.co Com.Portugues
962
28,917
3.33%
2,108
87,516
2.41%
-3.52%
Banco de Valencia
98
3,517
2.78%
189
19,544
0.97%
-11.06%
B.co Espirito Santo
553
25,221
2.19%
1,122
68,331
1.64%
-3.16%
Banco Popolare
n.d.
23,015
n.d.
2,462
127,331
1.93%
n.d.
B.co Pop. Espanol
827
23,954
3.45%
1,759
106,665
1.65%
-7.88%
B.co Portugues
404
15,580
2.59%
1,355
40,410
3.35%
2.90%
Banco Sabadell
456
14,684
3.11%
2,728
76,069
3.59%
1.60%
Banco Santander SA
5,460
154,160
3.54%
21,748
902,062
2.41%
-4.18%
Bank Of Greece
n.d.
34,230
n.d.
437
42,661
1.02%
n.d.
Bank Of Ireland
1,110
54,314
2.04%
3,105
197,289
1.57%
-2.86%
Bank Of Piraeus
158
3,798
4.17%
823
46,283
1.78%
-9.05%
Bankinter SA
264
14,614
1.80%
698
49,452
1.41%
-2.69%
Barclays
7,369
310,927
2.37%
20,552
1,669,076
1.23%
-7.02%
BBVA
4,854
132,274
3.67%
12,394
497,679
2.49%
-4.22%
BNP Paribas
5,497
324,393
1.69%
37,706
1,692,786
2.23%
3.08%
Commerzbank
4,151
320,865
1.29%
6,028
611,020
0.99%
-2.97%
Credit Agricole
10,223
389,801
2.62%
33,677
1,411,836
2.39%
-1.05%
Credit Suisse
28,831
402,813
7.16%
15,547
818,527
1.90%
-13.70%
Cred. Valtellinese
217
5,969
3.64%
434
17,174
2.53%
-3.98%
Danske Bank
1,095
79,290
1.38%
6,537
449,122
1.46%
0.58%
Deutsche Bank
16,672
621,143
2.68%
18,000
2,015,577
0.89%
-11.51%
Deutsche Postbank
n.d.
n.d.
n.d.
3,403
202,508
1.68%
n.d.
Dexia
1,480
105,406
1.40%
9,483
603,474
1.57%
1.26%
DnB NOR ASA
610
27,381
2.23%
5,521
185,645
2.97%
3.26%
4,386
n.d.
1,500
68,303
2.20%
n.d.
EFG Eurobank Erg.
EFG International
n.d.
n.d.
n.d.
410
10,890
3.77%
n.d.
Erste Bank
963
51,850
1.86%
5,960
200,073
2.98%
5.39%
26
Segue Tabella 8
Fortis
n.d.
337,978
n.d.
29,162
868,679
3.36%
n.d.
Hsbc Holdings
10,651
412,597
2.58%
33,308
1,611,877
2.07%
-2.44%
Intesa Sanpaolo
4,182
152,633
2.74%
14,570
571,219
2.55%
-0.79%
Jyske Bank
241
10,275
2.34%
453
28,734
1.58%
-4.31%
KBC Ancora
n.d.
n.d.
n.d.
3,441
n.d.
n.d.
KBC Groupe
4,579
147,725
3.10%
9,870
354,816
2.78%
-1.19%
Lloyds Group
5,415
237,995
2.28%
19,208
481,085
3.99%
6.45%
Mediobanca SpA
268
23,682
1.13%
516
57,696
0.90%
-2.58%
NBG
892
38,602
2.31%
3,033
90,097
3.37%
4.27%
Natixis
n.d.
n.d.
n.d.
13,102
519,066
2.52%
n.d.
Nordea Bank
1,829
95,922
1.91%
4,508
388,383
1.16%
-5.37%
Pohjola Bank
153
8,936
1.71%
1,042
25,912
4.02%
9.97%
Raiffeisen Int. Bank
n.d.
n.d.
n.d.
2,644
72,673
3.64%
n.d.
RBS
3,591
115,308
3.11%
29,541
2,583,573
1.14%
-10.53%
S E Banken
3,268
72,453
4.51%
3,604
248,014
1.45%
-11.82%
Societe Generale
7,710
383,533
2.01%
36,165
1,068,630
3.38%
5.96%
St. Chartered
1,880
67,807
2.77%
4,572
225,517
2.03%
-3.42%
Svenska Hand.
996
97,330
1.02%
1,439
196,749
0.73%
-3.66%
Swedbank
1,377
75,636
1.82%
2,968
170,164
1.74%
-0.48%
Sydbank
186
6,366
2.91%
310
17,743
1.75%
-5.53%
UBI Banca
n.d.
n.d.
n.d.
3,319
121,014
2.74%
n.d.
UBS
11,959
584,605
2.05%
23,987
1,371,112
1.75%
-1.72%
Unicredit
3,848
146,472
2.63%
18,381
1,014,318
1.81%
-4.04%
Valiant Holding
83
5,825
1.42%
143
10,809
1.33%
-0.75%
Media
-2.41%
Mediana
-2.78%
Dati in € mln; fonte; Factset Fundamentals
27
IV
IL CRITERIO VALUTATIVO ADOTTATO PER LA VALUTAZIONE DEI
RAMI D’AZIENDA CONFERITI
4.1 Metodologia di valutazione dei rami conferiti
La valutazione di ogni ramo è avvenuta valutando separatamente le differenti
attività trasferite. Si tratta della valutazione de:
a) gli sportelli trasferiti e costituiti dalla sola clientela retail, corporate e
private (nel seguito si parlerà di sportelli facendo riferimento al solo
perimetro costituito da clientela private, corporate e retail);
b) i benefici derivanti dalla gestione della clientela istituzionale ed altri
clienti; poiché l’attività di gestione della clientela istituzionale ed altri
clienti, richiede pressoché l’impiego nullo di risorse (materiali e di
personale), tale attività è stata valutata separatamente dalla valutazione
degli sportelli (va rilevato anche che tale tipologia di attività produce
margini esigui4). I margini di sportello considerati nella valutazione degli
sportelli escludono quindi i margini rivenienti dalla gestione del
rapporto con clientela istituzionale ed altri clienti;
c) l’insieme delle attività necessarie allo svolgimento dell’attività di pegno;
d) gli immobili e le opere d’arte conferite (valutate da UBI Banca).
Il criterio valutativo adottato per la valutazione dell’insieme di sportelli
afferenti un ramo, è un criterio di natura reddituale che capitalizza i redditi
degli sportelli ad un tasso espressivo del differenziale tra il costo opportunità
del capitale (cost of equity) degli sportelli ed il saggio di crescita sostenibile in
perpetuity dei redditi. Poiché ai fini dell’operatività del ramo conferito (dato
dall’insieme di sportelli) è necessario che la banca conferitaria apporti mezzi
propri (finalizzati al rispetto dei requisiti minimi di vigilanza) dal valore del
ramo di sportelli ottenuto capitalizzando i redditi degli stessi è stato dedotto il
valore attuale del costo figurativo del patrimonio di vigilanza necessario
all’operatività di sportello.
Il valore degli sportelli afferenti uno specifico ramo d’azienda conferito è stato
ottenuto quindi capitalizzando i redditi specifici degli sportelli (esclusi i
margini da clientela istituzionale ed altri clienti) afferenti al ramo e realizzati nel
corso del 2008 (rappresentativi della capacità medio normale di generazione di
4 In riferimento al perimetro di conferimento al 30.09.2009 il margine di intermediazione
relativo clientela istituzionale ed altri clienti era pari ad € 0,68 mln, pari allo 0,21% del margine
di intermediazione complessivo (pari ad € 325,69 mln)
28
utile da parte di uno sportello – c.d. reddito medio normale atteso di sportello -)
ad un saggio del 6,5% pari alla mediana dei saggi di capitalizzazione adottati
dagli equity analysts che seguono il titolo UBI ed espressivo del differenziale tra
un costo opportunità del capitale (coe) pari all’8% (il costo opportunità dei
mezzi propri utilizzato per la valutazione delle banche rete appartenenti al
Gruppo UBI al 31.12.2008 ai fini di impairment test) ed un saggio di crescita in
perpetuo dei redditi pari all’1,5%. Dal valore così ottenuto è stato dedotto il
valore attuale del costo figurativo del patrimonio di vigilanza a fronte degli
impieghi di sportello.
Poiché poi gli utili del 2008 sono comprensivi dei redditi rivenienti da:
• crediti cartolarizzati che non verranno trasferiti;
• carte prepagate che non verranno trasferiti;
• obbligazioni della banca conferente i cui benefici non verranno trasferiti
alla banca conferitaria poiché le obbligazioni verranno trasferite sotto
forma di raccolta indiretta;
• impieghi in bonis divenuti sofferenza nel corso del 2009 che non verranno
trasferiti,
dal valore lordo di sportello è stato dedotto:
a) il valore attuale degli utili rivenienti da cartolarizzazioni lungo la sola
vita residua degli stessi crediti cartolarizzati. Con ciò assumendo che alla
scadenza naturale dei crediti cartolarizzati lo sportello sia in grado di
rigenerare impieghi per un importo pari al valore dei crediti
cartolarizzati;
b) il valore attuale degli utili rivenienti da carte prepagate;
c) il valore attuale degli utili rivenienti da obbligazioni lungo la sola vita
residua delle stesse. Con ciò assumendo che alla scadenza naturale delle
obbligazioni lo sportello sia in grado di rigenerare obbligazioni per un
importo in precedenza sottoscritto;
d) il valore attuale degli utili rivenienti dagli impieghi in bonis divenuti
sofferenza nel corso del 2009.
I margini qui considerati sono comprensivi dei margini da finanziamenti
agevolati non trasferiti. L’importo dei crediti agevolati non trasferiti è esiguo
così come i margini da esso generati; questi ultimi riescono solo a coprire
marginalmente i costi da esso generati (i costi indiretti indiretti, le rettifiche, le
imposte e la quota di utile assorbita dal patrimonio di vigilanza individuabili
secondo la metodologia di seguito descritta); complessivamente la quota di utile
allocabile a questa tipologia di prodotto non trasferita è irrilevante. Pertanto lo
scrivente non ha dedotto (sommato poiché trattasi di attività che generano
29
complessivamente perdite) dal valore complessivo degli sportelli il valore
apportato da questa attività.
La formula valutativa adottata è dunque la seguente:
ValoreSportello i =
+
−
Utile i 2008
coe − g
Risk Weighted Asset i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate) )
coe
− Valore Crediti Cartolarizzati di Sportello
− Valore Carte Prepagate di Sportello
− Valore Obbligazioni della Banca Conferente Trasferite
− Valore Attuale Utili da Impieghi in Bonis divenuti Sofferenza nel 2009
RWAi = Attivi Ponderati per il Rischio (Risk Weighted Assets) relativi allo sportello iesimo oggetto di conferimento (pari al rapporto tra gli attivi ponderati per il rischio
della banca conferente ed i suoi impieghi per il 2008 moltiplicato per gli impieghi
specifici di sportello);
Utilei 2008 = Utile dello sportello i-esimo comprensivo degli utili rivenienti da crediti
cartolarizzati(proventi da crediti cartolarizzati = markup crediti cartolarizzati x crediti
cartolarizzati)
Coe = cost of equity = 8%, pari al saggio risk free decennale (4.36%) cui viene sommato
il beta da impairment test di UBI Banca (0,73x) moltiplicato per il premio per il rischio
(pari al 5% e corrispondente alla stima di consenso degli equity analysts).
g = saggio di crescita in perpetuo dei redditi di sportello = 1,5%
Risk FreeImpieghi = TiT Impieghi2008 UBI Banca = 4,5%
coe – g = 6,5% = saggio di capitalizzazione dei redditi di sportello allineato al saggio di
capitalizzazione adottato da equity analyst che seguono il titolo UBI Banca ed allineato
al saggio di capitalizzazione utilizzato per valutare le banche rete ai fini di impairment
test
Ratio Minimo di Vigilanza = requisito minimo richiesto da Banca d’Italia in termini di
Tier 1 ratio (=6,5%)
Tax Rate = Aliquota Fiscale Marginale (IRES + IRAP = 32,4%)
Le principali criticità del criterio valutativo utilizzato fanno riferimento a:
a) la scelta della formula valutativa che deve capitalizzare dei redditi la cui
configurazione esprime dei proventi netti “liberamente distribuibili agli
azionisti”; a questi fini è necessario tener conto del patrimonio di vigilanza
assorbito dagli impieghi di sportello;
30
+
b) la stima dei redditi di sportello, comprensiva di una quota di costi indiretti
sostenuti dalla banca e di pertinenza degli stessi sportelli;
c) il trattamento delle attività/passività non trasferite.
A) Con riguardo alla prima criticità, la contabilità di sportello prevede che lo
stesso operi in un contesto contabile a “masse pareggiate” per il quale tutti i
flussi in entrata generati alle unità operative (gli sportelli) vengono fatti
figurativamente confluire verso la tesoreria, la quale è obbligata a remunerare le
risorse ricevute (ad un tasso interno di trasferimento, c.d. TiT), e tutti i flussi di
cassa in uscita vengono figurativamente erogati dalla tesoreria, la quale ottiene
una remunerazione per l’erogazione effettuata (al tasso interno di
trasferimento). Con un sistema di questo tipo, lo stato patrimoniale di ogni
unità operativa risulta perfettamente pareggiato per scadenze. Solo il centro di
gestione a cui sono stati trasferiti i fondi (la tesoreria) si trova ad avere uno stato
patrimoniale caratterizzato da trasformazione di scadenze. Sotto l’ipotesi
semplificatrice che assuma l’esistenza di un unico tasso interno di trasferimento
per la remunerazione della raccolta ed il finanziamento degli impieghi5,
l’operatività a “masse pareggiate” si traduce nel trasferimento da parte delle
unità operative alla tesoreria unicamente dello sbilancio tra raccolta (flussi in
entrata) ed impieghi (flussi in uscita). Lo sportello si viene a trovare così ad
operare in un contesto caratterizzato da uguali impieghi ed uguale raccolta
(diretta). La continua copertura dei differenziali tra impieghi e raccolta è
garantita in genere dal servizio di tesoreria, il quale provvede figurativamente
ad iniettare liquidità allo sportello nel caso di eccesso di impieghi rispetto alla
raccolta e ad impiegare l’eccesso di raccolta di sportello. La remunerazione (o
l’onere) del differenziale tra impieghi e raccolta è garantita dalla contabilità di
sportello che prevede un margine di interesse pari a:
Margine di Interesse di Sportello =
= (Markup) x Impieghi + (Markdown) x Raccolta
Questa formula prevede implicitamente la remunerazione del differenziale tra
impieghi e raccolta ad un tasso interno di trasferimento (TiT, in genere pari al
tasso interbancario – l’Euribor – corretto per la scadenza degli impieghi o della
raccolta). Ponendo infatti:
Markup = Ra– TiT
Markdown = TiT - Rb
5 Tale ipotesi definiscono un sistema di tassi interni di trasferimento netti (in contrasto con un
sistema di tassi interni di trasferimento lordi). Cfr. A. Resti, A. Sironi, “Risk management and
shareholders’ value in banking”. Cap. 4, §3 “Single and multiple Internal Interest Transfer Rates”.
31
dove:
Ra = Tasso di interesse corrente sugli impieghi
Rb = Tasso di interesse corrente sulla raccolta
Assumendo che il tasso interno di trasferimento per gli impieghi e per la
raccolta (assumendo cioè pari duration di attività e passività) e sostituendo le
due formule nella formula del margine di interesse si ottiene:
Margine di Interesse di Sportello =
= (Ra– TiT) x Impieghi + (TiT - Rb) x Raccolta=
= Ra x Impieghi - TiT x Impieghi + TiT x Raccolta – Rb x Raccolta
Raccogliendo TiT si ottiene:
Margine di Interesse =
= Ra x Impieghi – Rb x Raccolta – TiT x (Impieghi - Raccolta)
Questa rappresentazione garantisce quindi in caso di sportelli in eccedenza di
raccolta che questa venga remunerata dal servizio di tesoreria al tasso
interbancario (caso A, figura 1) ed in caso di carenza di raccolta che a questa
venga imputato un onere figurativo pari alla carenza di raccolta moltiplicato
per il tasso interbancario (caso B, figura 1).
Ai fini di una piena operatività di sportello è necessario tuttavia che la banca di
cui gli sportelli fanno parte provveda a dotare “figurativamente” gli sportelli
dei mezzi propri necessari a garantire il rispetto dei requisiti di vigilanza (pari
agli attivi ponderati per il rischio moltiplicati per il ratio minimo di vigilanza a
livello di tier 1, pari al 6,5%6). L’utile di sportello è stato quindi rettificato
immaginando che il servizio di tesoreria provveda ad iniettare mezzi propri
negli sportelli ad un costo pari al costo opportunità del capitale (c.d. coe). Lo
sportello, in seguito alla ricezione di mezzi propri, investe i mezzi propri al
tasso interbancario (il tasso interno di trasferimento). La figura 2 visualizza la
rettifica fatta all’utile di sportello (con riferimento al caso A evidenziato in
figura 1). Per effetto di questa rettifica l’utile (figurativo) di sportello diviene:
Utile Figurativo di Sportello =
L’assorbimento di capitale di vigilanza per sportello è determinato ipotizzando un coefficiente
minimo di vigilanza pari al 6,50% dei Risk Weighted Assets ossia pari al requisito minimo in
termini di Tier 1 Ratio richiesto da Banca d’Italia.
6
32
= Utile di Sportello + RWA x Tier 1 Ratio x TiT x (1 – Tax Rate) - RWA x Tier 1
Ratio x coe = Utile di Sportello - RWA x Tier 1 Ratio x [coe – TiT x (1 – Tax
Rate)]
Figura 4.1: Contabilità di Sportello “a masse pareggiate”
Caso A
Conto Economico di Sportello
Stato Patrimoniale di Sportello
+ Interessi Attivi su Impieghi
Impieghi
- Interessi Passivi su Raccolta
+ Interessi Attivi su Eccedenza di Raccolta
(Remunerazione Eccedenza di Raccolta)
Raccolta
Eccedenza
Raccolta
= Margine di Interesse a Masse Pareggiate
= Markup x Impieghi + Raccolta x Markdown
Segue figura 4.1
Caso B
Conto Economico di Sportello
Stato Patrimoniale di Sportello
+ Interessi Attivi su Impieghi
Raccolta
- Interessi Passivi su Raccolta
+ Interessi Passivi su Eccedenza di Impieghi
(Oneri su Eccedenza di Impieghi)
= Margine di Interesse a Masse Pareggiate
= Markup x Impieghi + Raccolta x Markdown
33
Impieghi
Eccedenza
Impieghi
Figura 4.2: Rettifiche alla contabilità di sportello “a masse pareggiate” finalizzate
alla necessità di considerare l’assorbimento di patrimonio di vigilanza
Caso A
Conto Economico di Sportello
Stato Patrimoniale di Sportello
+ Interessi Attivi su Impieghi
- Interessi Passivi su Raccolta
+ Interessi Attivi su Eccedenza di Raccolta
(Remunerazione Eccedenza di Raccolta)
Impieghi
Raccolta
Eccedenza
Raccolta
= Margine di Interesse a Masse Pareggiate
Patrimonio
Minimo di
Vigilanza
± Altri Ricavi / Altri Costi
= Risk Weighted Assets di
Sportello x Ratio Minimo di
Vigilanza
- Imposte
= Utile di Sportello Lordo dell'Assorbimento di Capitale
- Costo Figurativo Patrimonio Minimo di Vigilanza di Sportello = Coe x RWA x Ratio Minimo di Vigilanza
+ Remunerazione Figurativa Patrimonio di Vigilanza = Rf x (1-Tax Rate) x RWA x Ratio Minimo di Vigilanza
= Utile di Sportello Netto del Costo Figurativo del Patrimonio Minimo di Vigilanza di Sportello
Si noti come tale configurazione di reddito per effetto delle rettifiche effettuate
esprima:
a) l’utile liberamente distribuibile agli azionisti sotto forma di dividendo
una volta rispettati i requisiti di vigilanza;
b) l’extrareddito generato dallo sportello (utile contabile – utile
economico7).
Similmente a quanto effettuato in sede di impairment test per la valutazione
delle banche rete, ai fini valutativi si è assunto l’operatività degli sportelli in un
regime a masse costanti: con ciò assumendo che la crescita dei redditi (pari
all’1,5%) derivi dal miglioramento del mix di raccolta (maggiore raccolta da
conti correnti ed inferiore raccolta da pronti contro termine) e da efficientamenti
dei costi operativi. Ai fini valutativi dunque gli utili di sportello sono
capitalizzati ad tasso espressivo del differenziale tra costo opportunità del
capitale e saggio di crescita dei redditi, mentre la quota figurativa di utile
assorbita dal capitale di vigilanza, poiché è ipotizzato un regime di impieghi
costante, è stata capitalizzata ad un tasso pari al cost of equity:
ValoreSportello i =
+
Utile i 2008
coe − g
−
Risk Weighted Asset i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate) )
coe
B) Con riguardo alla stima dell’utile di sportello, le principali criticità attengono
alla stima dei costi indiretti di sportello ed alla normalizzazione dei redditi, in
Il reddito economico è pari al patrimonio figurativo di sportello (= ratio minimo di vigilanza x
Risk Weighted Assets di Sportello) moltiplicato per il costo opportunità del capitale.
7
34
maniera tale da rappresentare una configurazione prudente di reddito
proiettabile in perpeuity. La contabilità analitica di sportello prevede la
determinazione di un margine di interesse (“a masse pareggiate”, così come
prima espresso), costi diretti di sportello (personale dipendente di sportello ed
affitti figurativi degli immobili adibiti all’operatività di sportello) e rettifiche su
crediti. La contabilità analitica di sportello esclude i costi indiretti di sportello,
rappresentati da spese amministrative e spese per il personale non impiegato
negli sportelli ma coinvolto nella loro gestione. Tali costi sono stati stimati sulla
base dei costi indiretti della banca rete conferente sportelli e ribaltati sugli
sportelli sulla base del margine di intermediazione di sportello. La figura 3
visualizza le differenti macrocategorie di voci di conto economico di sportello
di cui si è dovuto effettuare una stima (evidenziata in rosso). La figura
evidenzia come le spese amministrative e del personale di sportello si
suddividano in costi diretti e costi indiretti.
Figura 4.3: Voci di conto economico di sportello non determinante analiticamente
dalla contabilità di sportello
+ Margine di Intermediazione di Sportello
(1)
- Spese Amministrative di Sportello
- Costi Diretti di Sportello
(2)
- Costi Indiretti di Sportello
(3)
(4)
- Rettifiche su Crediti di Sportello
= Utile Lordo di Sportello
- Imposte @ Tax Rate Normale di Banca Rete Conferente
= Utile di Sportello
(5)
(1) - (2) - (3) - (4) - (5)
35
Figura 4.4: Spese amministrative e del personale di sportello
A loro volta i costi diretti di sportello si suddividono (figura 4) in costi del
personale ed affitti figurativi di sportello (si tratta di affitti figurativi di
immobili attrezzati per l’operatività di sportello), mentre i costi indiretti si
suddividono in altre spese del personale sostenute dalla banca rete e non
ribaltate su sportelli ed altre spese amministrative sostenute dalla banca rete e
non ribaltate sugli sportelli. L’operatività degli sportelli è garantita oltre che dal
personale di sportello, dal personale di banca rete (f.ni centrali, poli di delibera).
Tali costi (c.d. altre spese del personale) sono stati allocati sugli sportelli (figura
5) sulla base del margine di intermediazione specifico di sportello. Le altre
spese del personale sono state calcolate detraendo dal totale delle spese per il
personale adjusted (per componenti straordinarie prevalentemente costituite da
oneri di integrazione) di banca rete il (a) totale delle spese per il personale di
sportello ed il (b) totale delle spese per amministratori (queste non verrebbero
“ribaltate” dalla banca rete una volta trasferiti gli sportelli). Il totale delle “altre
spese per il personale” è stato relativizzato al totale dei margini di
intermediazione degli sportelli di ogni specifica banca rete e l’allocazione di
questi costi è quindi avvenuta moltiplicando il rapporto ottenuto per il margine
di intermediazione specifico di sportello (si fa sempre riferimento al solo
perimetro di sportello costituito da clientela retail, corporate e private). Con ciò si
assume implicitamente che tutti i costi del personale di banca rete, fatta
eccezione per il costo degli amministratori, gravino sulla gli sportelli costituiti
dalla sola clientela retail, corporate e private.
36
Figura 4.5: Criterio di allocazione agli sportelli delle altre spese per il personale di
banca rete (diverse dalle spese per il personale di sportello)
Altre Spese Personale Banca Rete Ribaltate su Sportelli
+ Spese Personale AdjustedBanca Rete j
Totale Margine
di SportelloBanca Rete j
- Totale Spese Personale di SportelloBanca Rete j
- Spese per AmministratoriBanca Rete j
Spese per Funzioni Centrali,
Poli di DeliberaBanca Rete j
=
Margine da SportelliBanca
x
Margine di Sportelloi
x
Margine di Sportelloi
A
B
Spese per il Personale
Adjusted (da Bilancio)
Dati in '000 €
Banca Regionale Europea
Banco di Brescia
Banca Popolare Commercio e Industria
Banca Popolare di Bergamo
Spese per il
Personale da
Bilancio
Spese Personale (Oneri
di Integrazione) - da
Bilancio
Totale Spese per
il Personale di
Sportello
146.249
179.612
152.542
285.835
148.543
182.954
155.711
288.082
2.294
3.342
3.169
2.247
102.057
131.580
112.556
215.609
Banca Regionale Europea
Banco di Brescia
Banca Popolare Commercio e Industria
Banca Popolare di Bergamo
C
Spese per
Amministratori (da
Bilancio)
1.591
1.687
1.336
1.299
D=A-B-C
Spese per il
Personale (F.ni
Centrali)
42.600
46.345
38.651
68.927
E
Totale Margine di
Intermediazione da
Sportelli
396.952
641.092
468.060
1.003.053
F=D/E
Altre Spese del
Personale /
Totale Margine
10,7%
7,2%
8,3%
6,9%
Fonte Input Spese: Bilanci Societari al 31.12.2008; Fonte Margine di Intermediazione da Sportelli: Controllo di Gestione UBI Banca
Le “altre spese amministrative” allocabili ai differenti sportelli (figura 6) di
ciascuna banca rete sono state stimate muovendo dagli agli oneri operativi di
ogni banca rete (adjusted per componenti straordinarie quali oneri imputabili
all’integrazione tra il Gruppo ex BPU ed il Gruppo ex Banca Lombarda &
Piemontese) cui sono state dedotte le spese per il personale di banca rete e le
spese effettivamente sostenute per affitti (già considerate negli affitti figurativi).
Le “altre spese amministrative” di ogni banca rete sono state ridotte di una
quota di spese attribuibili all’headquarter della banca rete (ossia quelle spese che
rimarrebbero comunque in capo alla banca rete anche cedendo tutti gli
sportelli), qui stimata pari al 5%. L’allocazione delle “altre spese
amministrative” è avvenuta sulla base della media dei rapporti tra “altre spese
amministrative” delle banche rete oggetto dei conferimenti ed il totale dei
margini di intermediazione di sportello (pari al 21,2%).
37
Figura 4.6: Criterio di allocazione agli sportelli delle “altre spese amministrative”
per il personale di banca rete (diverse dalle spese per il personale di sportello)
Altre Spese Amministrative di Banca Rete Ribabaltate su Sportelli
+ Oneri Operativi AdjustedBanca Retej
Media
- Spese Personale Adjusted Banca Retej
Totale Margine da Sportelli Banca Rete j
- Spese per Affitti Banca Retej
x
1-
Costi
Headquarter
Costi TotaliUBI Banca
x
Margine di Sportelloi
(Altre Spese
Margine di
Amministrative Adjusted
Other Costs / Income
Intermediazione
+ Rettifiche Imm. Mat. ed
Ratio
di Sportello
Imm. - Affitti) x 0,95
BRE
BBS
BPCI
BPB
98.654
138.457
102.302
167.391
A=B+C
Spese Amministrative
Adjusted
BRE
BBS
BPCI
BPB
101.883
146.060
123.083
201.497
Other Costs / Income
Ratio Normalizzati
396.952
641.092
468.060
1.003.053
24,9%
21,6%
21,9%
16,7%
21,2%
21,2%
21,2%
21,2%
Media
21,2%
21,2%
B
Altri Costi
Normalizzati Impliciti
Ribaltati su Sportelli
84.347
136.223
99.456
213.135
C
Spese
Amministrative
Recupero Imposte di
Bollo + Spese
Aggregazione
122.675
176.774
143.898
255.513
20.792
30.714
20.815
54.016
Rettifiche Materiali +
Spese per Affitti
Immateriali
8.670
11.455
3.507
3.729
6.707
11.772
18.904
29.025
Figura 4.7: Stima dell’aliquota fiscale gravante sui redditi di sportello
Imposte su Dividendi (in regime di PEX)
Imposte 08 − (5% × 27,5%) × Dividendi e proventi simili 08
Tax RateBanca Rete =
*
Reddito ante imposte 08 − Dividendi e proventi simili 08
*
* Importi al netto degli oneri di integrazione
Banca Regionale Europea
Banco di Brescia
Banca Popolare Commercio e Industria
Banca Popolare di Bergamo
Tax Rate Normalizzato
39,05%
37,24%
43,94%
35,85%
*Al Netto di Componenti Straordinarie (Oneri di integrazione)
Fonte: Bilanci Societari 2008
38
=(59786-6730*(0,05*0,275))/(159594-6730)
=(118114-3838*(0,05*0,275))/(320850-3838)
=(59014-5*(0,05*0,275))/(134306-5)
=(209351-0*(0,05*0,275))/(583892-0)
Ai fini della proiezione in perpetuity di una prudente configurazione di reddito,
similmente a quanto fatto in sede di impairment test, sono state utilizzate le
rettifiche su crediti previste nel budget 2009 in luogo delle rettifiche su crediti
realizzate nel corso del 2008. Le rettifiche su crediti assunte per l’ i-esimo
sportello sono quindi le rettifiche su crediti da budget 2009 specifiche per
sportello (stimate dal controllo di gestione UBI).
Ai fini della determinazione delle imposte gravanti sull’utile lordo di sportello
è stato fatto uso di una aliquota fiscale pari a quella gravante sui redditi al netto
di componenti straordinarie realizzati nel corso del 2008. L’aliquota (figura 7) è
stata determinata sulla base delle imposte e dei redditi lordi di imposta al netto
delle componenti straordinarie escludendo i dividendi da partecipate e le
imposte su dividendi da partecipate (in regime di participation exemption).
C) Gli utili di sportello così stimati sono comprensivi dei redditi rivenienti da
crediti cartolarizzati8 che non verranno trasferiti. Se tuttavia conferendo lo
sportello non viene trasferito il reddito relativo al credito cartolarizzato, la
capacità di generare redditi da crediti viene trasferita con il conferimento (il
personale di sportello che ha contribuito alla formazione del credito poi
cartolarizzato viene infatti trasferito). A livello valutativo la problematica
relativa ai crediti cartolarizzati di sportello non trasferiti, si è tradotto nel
dedurre dal valore di sportello (cum utili rivenienti da crediti cartolarizzati), il
valore attuale dei crediti cartolarizzati lungo la loro vita residua ed al netto di
una quota di costi indiretti, di rettifiche su crediti ed imposte ad essi allocabili.
Con ciò assumendo che alla scadenza naturale dei crediti cartolarizzati lo
sportello sia in grado di rigenerare impieghi per un importo pari al valore dei
crediti cartolarizzati. La formula valutativa adottata per la valorizzazione dei
crediti cartolarizzati è la seguente:
Valore Crediti Cartolarizzati Sportelloi =
Margine da Crediti Cartolarizzati Sportelloi

- Impieghi Cartolarizzati Sportello × Cost of Risk da Cartolarizzazione

i

 × (1 − Tax Rate ) × a ¬
n coe
- Costi Indiretti Allocabili su Impieghi da Cartolarizzazioni Sportelloi



− Impieghi Cartolarizzati Sportelloi × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk free) 
Margine da Crediti Cartolarizzati = markup da cartolarizzazioni x impieghi
cartolarizzati + margine da servizi su crediti cartolarizzati (stimato nello
specifico da UBI Banca Scpa).
8 Si tratta delle cartolarizzazioni di crediti del Banco di Brescia realizzata nel corso del 2008
mediante il veicolo UBI Finance e la cartolarizzazione di crediti del Banco di Brescia e di Banca
Regionale Europea realizzata agli inizi del 2009 mediante il veicolo UBI Finance 2 srl.
39
Cost of Risk Cartolarizzazioni = (Rettifiche su crediti dello sportello i-esimo /
impieghi di sportello i-esimo) x Impieghi Cartolarizzati Sportelloi
Tax rate = tax rate specifico per provenienza del credito cartolarizzato (Banca
Regionale Europea o Banco di Brescia)
n = vita media residua crediti cartolarizzati = 17,9 anni (Crediti Cartolarizzati
BRE) ; 11,63 anni (Crediti Cartolarizzati BBS)
coe = cost of equity = 8%
an¬coe = fattore di una rendita a n anni al tasso pari al cost of equity. Pari a 7,39
per i crediti cartolarizzati del Banco di Brescia e pari a 9,35 per i crediti
cartolarizzati di Banca Regionale Europea
Costi Indiretti = altri costi del personale ed altre spese amministrative allocati
sulla base del margine di intermediazione riveniente da cartolarizzazioni
D) Gli utili di sportello così stimati sono comprensivi dei margini rivenienti da
carte prepagate che non verranno trasferiti. Il contributo al valore di sportello
dato da questa attività è stato stimato capitalizzando al saggio coe – g l’utile
netto (margine – costi indiretti allocabili – imposte) stimato per queste attività:
Valore Contributo Carte Prepagate Sportello i =
+
Margine da Carte Prepagate Sportello i 2008 × (1 - Costi % Indiretti) × (1 − Tax Rate Banca Rete Conferente)
coe − g
E) Il valore degli sportelli stimato è comprensivo del valore apportato dai
margini rivenienti da prestiti da prestiti obbligazionari emessi dalle banche
conferenti i cui benefici (dati dal markdown moltiplicato per l’importo
dell’obbligazione sottoscritto dagli specifici clienti dello sportello i-esimo) non
verranno trasferiti (il prestito obbligazionario verrà conferito sotto forma di
raccolta indiretta). Se tuttavia conferendo lo sportello non viene trasferito il
reddito riveniente dal prestito obbligazionario, la capacità di generare redditi
da obbligazioni viene trasferita con il conferimento (poiché è trasferito il
rapporto di clientela titolare dell’obbligazione sottoscritta). A livello valutativo
la problematica relativa ai prestiti obbligazionari emessi dalle banche
conferenti, si è tradotto nel dedurre dal valore di sportello (cum utili rivenienti
da obbligazioni), il valore attuale dei redditi da prestiti obbligazionari lungo la
loro vita residua ed al netto di una quota di costi indiretti ed imposte ad essi
allocabili. Con ciò assumendo che alla scadenza naturale dei prestiti
obbligazionari lo sportello sia in grado di rigenerare prestiti per un importo
pari al valore dei prestiti in precedenza sottoscritte dalla stessa clientela. La
formula valutativa adottata per la valorizzazione dei prestiti obbligazionari
emessi dalle banche conferenti è la seguente:
40
Valore dei Redditi Sportelloi da Prestiti Obbligazionari Emessi da Banca Conferente =
Margine da Obbligazioni Sportelloi

- Costi Indiretti Allocabili su Obbligazioni Sportello  × (1 − Tax Rate ) × a n¬coe
i

Margine da Obbligazioni = markdown da obbligazioni x importo delle
obbligazioni.
Tax rate = tax rate specifico per provenienza del prestito obbligazionario
n = vita media residua dei prestiti obbligazionari; tale vita è stata fatta
coincidere con la duration stimata dei complessivi prestiti al 30.10.2009
maggiorata del tempo intercorso tra il 31.12.2008 (data della valutazione ed il
30.10.2009 (data di stima della duration)
Costi Indiretti = altri costi del personale ed altre spese amministrative allocati
sulla base del margine di intermediazione riveniente da cartolarizzazioni
F) I redditi realizzati nel corso del 2008 sono comprensivi dei redditi generati
dagli impieghi divenuti sofferenza nel corso del 2009 e non oggetto di
trasferimento. Dai valori stimati è stato quindi dedotto il valore attuale del
margine relativo ad impieghi trasformatisi in sofferenza nel corso del 2009 (il
margine9 da sofferenze è stato considerato al netto di imposte ed al netto di una
remunerazione della componente figurativa del patrimonio assorbito dagli
impieghi trasformatisi in sofferenza). Prudentemente i costi indiretti e le
rettifiche su crediti a budget 2009 sono stati mantenuti costanti10.
La formula valutativa adottata è la seguente:
Valore Dedotto dal Ramo i relativo ad Impieghi divenuti sofferenza nel 2009 =
+
−
Margine da Impieghi Divenuti Sofferenza Ramo i 2008
× (1 − Tax Rate Banca Retei )
coe − g
RWA Impieghi Divenuti Sofferenza i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate Marginale))
coe
Poiché non si disponeva alla data della valutazione del margine generato nel 2008 dagli
impieghi divenuti sofferenza, esso è stato stimato pari al markup degli impieghi specifici del
ramo ove si è generata la sofferenza moltiplicato per il saldo contabile delgi impieghi passati a
sofferenza al 31.12.2008.
10 Le rettifiche su crediti utilizzate per la valutazione (rettifiche su crediti a budget) sono quindi
attribuite interamente al perimetro trasferito (e non anche agli impieghi divenuti sofferenza nel
corso del 2009). Tale prudenza è compensata dal fatto che nell’analisi per scostamenti, utile
all’aggiornamento delle valutazioni al 30.09.2009 ed effettuata a livello di ramo, le rettifiche su
crediti a budget (che comprendono gli impieghi divenuti sofferenza) vengono poste a confronto
con le rettifiche riportate a consuntivo che escludono le rettifiche su sofferenze.
9
41
RWAi Impieghi Divenuti Sofferenza = Stima Attivi Ponderati per il Rischio (Risk
Weighted Assets) relativi agli impieghi divenuti sofferenza appartenenti al ramo
sportello i-esimo oggetto di conferimento = RWA Banca Rete / Impieghi Banca Rete x
Impieghi Divenuti Sofferenza
Margine da Impieghi Divenuti Sofferenzai 2008 = Margine da Impieghii,2008 / Totale
Impieghi Ramoi,31.122008 x Impieghi Divenuti Sofferenzai,31,12.2008 = Markup Impieghi
Ramoi x Impieghi Divenuti Sofferenza Ramoi
Coe = cost of equity = 8%, pari al saggio risk free decennale (4.36%) cui viene sommato
il beta da impairment test di UBI Banca (0,73x) moltiplicato per il premio per il rischio
(pari al 5% e corrispondente alla stima di consenso degli equity analysts).
g = saggio di crescita in perpetuo dei redditi di sportello = 1,5%
Risk FreeImpieghi = TiT Impieghi2008 UBI Banca = 4,5%
Patrimonio Assorbito = requisito minimo richiesto da Banca d’Italia in termini di Tier 1
ratio (=6,5%)
Tax Rate = Aliquota Fiscale Marginale (IRES + IRAP = 32,4%)
***
Ai fini della stima del valore del ramo è necessario sommare:
a) il valore degli immobili e delle opere d’arte conferite (il cui valore è stato
stimato da UBI Banca Scpa);
b) per quanto concerne le attività conferite da Banca Regionale Europea a
Banca Popolare Commercio & Industria è stato sommato il valore delle
attività di pegno;
c) il valore della clientela istituzionale conferita unitamente al conferimento
degli sportelli.
Con riguardo all’attività di pegno, poiché essa non richiede capitale, il suo
valore è stato ottenuto capitalizzando ad un saggio del 6,5% i redditi rivenienti
dall’attività di pegno. I redditi da attività di pegno sono stati forniti dal
controllo di gestione di UBI Banca e sono stati misurati deducendo dal margine
di intermediazione i costi diretti e le imposte, calcolate sulla base di una
aliquota fiscale pari a quella di Banca Regionale Europea. La tabella che segue
illustra la valorizzazione dell’attività di pegno conferita da banca Regionale
Europea a Banca Popolare Commercio & Industria.
Il valore invece della clientela istituzionale e degli altri clienti conferiti nel’iesimo ramo è stato stimato mediante la seguente formula:
42
Valore Clientela Istituzion ale ed Altri Clienti Ramoi =
+
−
Margine da Clientela Ramoi 2008
× (1 − Tax Rate Banca Retei )
coe − g
RWA Impieghi da Clientela Istituzion ale e ALtri Clienti i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate) )
coe
La formula evidenzia come per valutazione delle clientela istituzionale e di altri
clienti siano stati assunti costi marginali (diretti ed indiretti) nulli (i costi infatti
sono stati interamente allocati sul perimetro di clientela retail,corporate e private).
4.3 Il reddito del 2008 quale reddito rappresentativo della capacità medio
normale di generazione di utile da parte di uno sportello
Il criterio valutativo adottato ha capitalizzato i redditi realizzati dagli sportelli
nel corso del 2008. Con ciò assumendo che i redditi del 2008 rappresentino fatta eccezione per le rettifiche su crediti - al meglio la capacità medio normale
prospettica di generazione di redditi da parte degli sportelli.
La proiettabilità del margine di interesse realizzato nel corso del 2008 in
perpetuity si giustifica sulla base del fatto che i markup ed i markdown realizzati
nel corso del 2008 dalle differenti banche rete siano simultaneamente:
a) allineati ai markup ed ai markdown realizzati del sistema bancario italiano
nel corso del 2008; la tabella 5 mostra come il markdown realizzato dal
sistema bancario italiano nel 2008 sia stato pari all’ 1,79%, allineato al
markdown medio delle banche reti conferenti (pari all’1,74%); il markup
invece lucrato dal sistema bancario italiano nel 2008 (pari al 2,34%) è
superiore alla media dei markup realizzati dalle banche rete conferenti
sportelli (media markup = 1,61%); ciò tuttavia per la differente politica di
prestito del Gruppo UBI, orientata rispetto al sistema bancario italiano a
concedere prestiti di natura meno rischiosa; il differenziale di redditività
dunque si giustifica sulla base del fatto che il costo del rischio
mediamente sostenuto dal sistema bancario italiano (che esprime la
rischiosità dei prestiti concessi) è superiore al costo del rischio sostenuto
dalle banche rete del gruppo UBI. E’ sufficiente ad esempio osservare che
l’intero sistema italiano ha sostenuto per il 2008 un costo del rischio pari
allo 0,62%11 rispetto ad un costo del rischio per Banca Regionale Europea
o del Banco di Brescia pari allo 0,39% (cfr. assumption costo del rischio
per cartolarizzazioni);
11 Costi del rischio sistema Italia = Rettifiche su Crediti Sostenute dalle banche italiane = Totale
Esposizioni verso clientela banche italiane = € 12.629 mln / € 2.054.747 mln = 0,62%. Fonte
rettifiche su crediti sistema Italia: relazione annua 2008 Banca d’Italia, tavola 16.4. Fonte
esposizione verso clientela sistema Italia: relazione annua 2008 Banca d’Italia, tavola 16.3.
43
b) allineati ai markup ed i markdown di lungo termine del sistema bancario
italiano. A livello di sistema bancario italiano i markup ed i markdown
complessivamente lucrati dalle banche italiane nel corso del 2008 (markup
= 2,34%; markdown = 1,79%) sono perfettamente allineati alla media di
lungo periodo (da quando è stato adottato l’euro) dei markup e dei
markdown complessivi delle banche (tabella 1).
Tabella 4.1: Markup e markdown di lunog termine del sistema bancario italiano
Markup
Markdown
1999
2,28%
1,70%
2000
2,27%
2,16%
2001
2,04%
2,53%
2002
2,28%
2,06%
2003
2,79%
1,58%
2004
2,77%
1,23%
2005
2,53%
1,25%
2006
2,22%
1,63%
2007
1,96%
2,06%
2008
2,34%
1,79%
Media 1998 - 2008
2,35%
1,80%
Fonte: ABI Monthly outlook (“Evoluzione dei mercati finanziari e creditizi”); maggio 2009; figura pag. 20
44
V
LA RICONCILIAZIONE TRA LA VALORIZZAZIONE DELLE BANCHE
RETE E LA VALORIZZAZIONE DEGLI SPORTELLI
La valorizzazione delle banche rete è stata effettuata facendo uso delle
proiezioni di reddito (non stimabili con accuratezza per gli sportelli) delle stesse
lungo il periodo 2009 – 2013. Il valore degli sportelli è stato invece stimato
capitalizzando il reddito di sportello (normalizzato) realizzato nel corso del
2008 al netto di una remunerazione normale del patrimonio di base minimo
necessario all’operatività di sportello. Questa configurazione di reddito esprime
sia una misura dell’utile liberamente distribuibile agli azionisti (una volta
rispettati i requisiti di vigilanza) sia una misura di extrareddito di sportello.
Di seguito si illustra come se, ai fini della valorizzazione delle banche rete fosse
stato utilizzato il medesimo criterio per la valorizzazione degli sportelli
(clientela retail, corporate e private), si sarebbe pervenuti ad un risultato simile a
quello ottenuto in sede di impairment test, a significare di come il reddito
realizzato nel corso del 2008 rappresenti una buona proxy dei redditi futuri
realizzabili. La riconciliazione viene effettuata con riguardo ai c.d. core value in
use, ossia al valore in uso delle differenti banche rete conferenti escluso il valore
delle proprie partecipate (ad esempio il core value in use di Banca Regionale
Europea esclude il valore della partecipazione detenuta nel Banco di San
Giorgio). Ai fini della riconciliazione tra i valori da impairment test ed i valori
utilizzati ai fini dei trasferimenti dei rami d’azienda si è fatto riferimento ad una
valutazione secondo il criterio patrimoniale misto per somma di parti: il core
business della banca, costituito dagli sportelli, e le altre attività (il trading, la
gestione dei grandi clienti, ecc.). Il criterio valutativo ha considerato così come
effettuato ai fini di impairment test separatamente l’excess capital. Secondo questo
criterio il valore di ogni banca rete è stimabile come sommatoria tra il
patrimonio netto (al netto di intangibili, partecipazioni e dividendi12), il valore
attuale degli extraredditi rivenienti dall’attività di sportello (ossia il valore
12 Gli intangibili sono dedotti perché implicitamente stimati come valore attuale degli
extraredditi, i dividendi e le partecipazioni perché il confronto viene effettuato con i core value
in use da impairment test, che escludono il valore delle partecipazioni e già considerano
distribuiti i dividendi a valere sull’utile realizzato nel corso del 2008.
45
stimato degli sportelli13) ed il valore attuale degli extraredditi rivenienti dalle
altre attività.
Equity Value = Patrimonio Netto Allocato a Core Business + Valore Attuale Extraredditi Core Business +
+ Patrimonio Netto Allocato ad Altre Attività di Banca + Valore Attuale Extraredditi Altre Attività + Patrimonio Eccedente
Equity Value = Risk Weighted Assets Core Business × Tier 1 Ratio Minimo + Valore Attuale Extraredditi Core Business +
+ Risk Weigh ted Assets Altre Attività × Tier 1 Ratio Minimo + Valore Attuale Extraredditi Altre Attività + Patrimonio Eccedente
Valore Attuale Extraredditi Core Business = Valore degli Sportelli
Extraredditi da Altre Attività = Utile Netto da Altre Attività - (Tier 1 Ratio Minimo × Risk Weighted Assets Altre Attività) × coe
dove
coe = cost of equity
in ipotesi di costanza di impieghi (crescita impieghi e risk weighted assets = 0%) il valore attuale degli extraredditi da altre attività è così esprimibile :
Utile Netto da Altre Attività
(Tier 1 Ratio Minimo × Risk Weighted Assets Altre Attività) × coe
−
coe - g
coe
Ai fini della riconciliazione tra i valori si è:
1) ricostruito l’utile del 2008 di ogni banca rete (tabella 1) qui considerata
seguendo la medesima logica adottata per la costruzione degli utili di
sportello; a questi fini l’utile al netto delle componenti straordinarie e dei
dividendi da partecipate (che definisce l’utile core) di ogni banca rete è stato:
a) depurato delle rettifiche su crediti effettivamente realizzate nel corso del
2008; in luogo delle rettifiche su crediti realizzate nel corso del 2008 sono
state imputate le rettifiche su crediti previste nel budget del 2009;
b) depurato dei costi indiretti specifici di banca rete; in luogo dei costi
indiretti specifici di banca rete sono stati considerati i costi indiretti
impliciti nella valutazione degli sportelli.
2) Spaccato il patrimonio netto (al netto di dividendi, intangibili e
partecipazioni) in patrimonio minimo investito in sportelli (utilizzato ai fini
della valutazione degli sportelli), excess capital e patrimonio minimo di base
investito in altre attività (ricavato per differenza; cfr tabella 2).
3) Spaccato l’utile normalizzato core del 2008 in utile da sportelli (dato dalla
sommatoria degli utili da sportelli), utile da excess capital (pari all’excess
capital al netto di dividendi al 31.12.2008 moltiplicato per il tasso interno di
trasferimento medio annuo degli impieghi – pari al 4,5% - defiscalizzato
all’aliquota fiscale marginale del 32,4%) ed utile da altre attività. L’utile da
altre attività è ricavato deducendo dall’utile normalizzato core l’utile da
sportelli e l’utile da excess capital:
Utile da Altre Attività: Utile Core Normalizzato 2008 – (Excess
Capital31.12.2008 x Tit Impieghi x (1 – Marginal Tax Rate)) – Utile da Sportelli
Già si è detto infatti in precedenza come l’utile di sportello al netto della remunerazione del
patrimonio minimo di vigilanza necessario all’operatività di sportello rappresenti una misura
degli extraredditi di sportello.
13
46
Potendo disporre dell’utile riveniente da altre attività e del patrimonio netto ad
esso allocato è possibile stimare il valore attuale degli extraredditi da altre
attività Il valore che si ottiene di ogni banca rete, pari alla somma tra
patrimonio netto al netto di dividendi, partecipazioni ed intangibili (pari alla
sommatoria tra il patrimonio minimo allocato a sportelli, il patrimonio minimo
allocato ad altre attività e l’excess capital), valore degli sportelli e valore attuale
degli extraredditi rivenienti da altre attività mostra scostamenti contenuti
rispetto al valore da impairment test (scostamento compreso fra il - 7,5% ed il il
6,2%
47
VI
AGGIORNAMENTO DEI VALORI AL 30.09.2009
Una volta stabilito che l’utilizzo dei redditi normalizzati del 2008 conduce a
risultati prossimi a quelli ottenibili attualizzando i redditi 2009 – 2013 da
estrapolazione, ai fini dell’aggiornamento dei valori delle banche rete e dei rami
al 30.09.2009 (rispetto ai valori al 31.12.2008) si è in primo luogo verificato che lo
scostamento in termini di tasso al 30.09.2009 non fosse rilevante (il
denominatore della formula di valutazione). Va tuttavia rilevato come un rialzo
o un ribasso del costo opportunità del capitale / saggio di crescita dei redditi in
perpetuity, modifichi sia il valore delle banche rete che il valore dei rami
conferiti. Ipotizzando uguali variazioni (in termini %) dei valori di tutte le
banche rete e dei rami conferiti, il numero di azioni da emettere da parte delle
banche rete non muterebbe in relazione al cambiamento del saggio di
attualizzazione / crescita dei redditi. Ciò che rileva quindi è la sensibilità
relativa del rapporto tra valore del ramo conferito e valore per azione della
banca conferitaria a variazioni di tasso.
6.1 Il saggio di capitalizzazione dei redditi adottato dagli equity analysts e la
stima del tasso di natura fondamentale al 30.09.2009
Per controllare la congruità del saggio di capitalizzazione dei redditi (= coe – g
= (8% - 1,5% = 6,5%) utilizzato per la stima del valore delle banche rete al
31.12.2008, lo scrivente aveva verificato l’allineamento del proprio saggio di
capitalizzazione dei redditi con quello utilizzato dagli equity analysts che
seguono il titolo UBI (tabella 1). Il Gruppo UBI ha fatto pervenire alla data del
08/10/2009 un prospetto di sintesi dei costi opportunità del capitale e saggi di
crescita dei redditi nel lungo termine adottati dagli equity analysts. Poiché non vi
è disponibilità pubblica di report emessi sul titolo UBI sul sito di Borsa Italiana,
la funzione investor relations del Gruppo UBI ha fatto richiesta delle assumptions
adottata per la valutazione della banca. La tabella 2 mostra come il saggio di
capitalizzazione dei redditi sia rimasto sostanzialmente allineato al valore del
6,5%, per effetto di un allineamento sia del costo opportunità del capitale che
del saggio di crescita dei redditi.
Con riguardo infine all’aggiornamento della stima del tasso seguendo la
medesima metodologia utilizzata in sede di impairment test, la figura che segue
mostra la dinamica del beta, calcolato seguendo la metodologia descritta al §
4.2. La figura evidenzia come il beta calcolato seguendo la medesima
metodologia sia pari a 0,75x: si tratta di un valore sostanzialmente allineato a
quello al 31.12.2008 pari a 0,73x.
48
Tabella 6.1: I costi opportunità del capitale adottati dagli equity analysts
(impairment test al 31.12.2008)
UBI Banca /
UBI Banca /
Emittente
Data
Banking
Banking Activity
Activity
Banca IMI
15/12/2008
10.25%
n.d.
Banca Leonardo
02/02/2009
8.60%
n.d.
Credit Suisse
05/02/2009
9.00%
2.00%
Deutsche Bank
Equita
Exane
Execution
Fox Pitt Kelton
HSBC
JP Morgan
Kepler Capital Markets
13/01/2009
03/02/2009
14/01/2009
02/12/2008
24/11/2008
01/12/2008
27/11/2008
23/01/2009
Mediana
9.70%
8.30%
9.00%
10.50%
8.50%
8.80%
10.00%
10.10%
9.00%
2.50%
n.d.
n.d.
n.d.
3.00%
n.d.
n.d.
n.d.
2.50%
Tabella 6.2: I Saggi di capitalizzazione dei redditi adottati dagli equity analysts
Emittente
cost of equity
Crescita di Lungo Termine
Fox Pitt Kelton
9,00%
5,00%
HSBC
9,00%
3,00%
Deutsche Bank
9,20%
2,50%
Keefe Bruyette & Woods
9,30%
5,80%
Autonomous Research
8,98%
3,00%
10,00%
2,00%
Credit Suisse
9,00%
2,00%
Unicredit
9,50%
6,50%
Exane BNP
8,50%
2,50%
Natixis
9,00%
2,00%
Equita
9,20%
2,90%
Goldman Sachs
8,50%
0,00%
Mediobanca
8,60%
0,70%
10,10%
2,00%
8,00%
2,00%
9,00%
2,50%
UBS
Intesa
Centrosim
Mediana
49
Figura 6.1: Dinamica del beta di UBI Banca dal 31.12.2008 al 30.09.2009
1,10x
1,00x
Beta
0,90x
0,80x
= 0,75x
= 0,73x
0,70x
0,60x
0,50x
31-dic-08
31-gen-09
28-feb-09
31-mar-09
30-apr-09
31-mag-09
30-giu-09
31-lug-09
31-ago-09
30-set-09
Poiché al 30.09.2009 l’equity risk premium (ERP) non è variato (cfr. tabella 3) e
pari al 5% ed il tasso risk free decennale dei titoli di stato italiani era stimabile al
30.09.2009 nel 4,19% (media daily dal 30.06.2009), sulla base di un beta pari a
0,75x il costo opportunità dei mezzi propri del Gruppo UBI è stimabile nella
misura del 7,94%, sostanzialmente allineato al costo dei mezzi propri adottato
in sede di impairment test al 31.12.2008:
coe UBI = Risk Free + Beta UBI x ERP = 4,19% + 0,75 x 5% = 7,94%
Tabella 6.3: L’equity risk premium di consenso
Equity Reports dal 09.07.2009 al 01.10.2009
Emittente
Equity Risk Premium Data del Report Società Oggetto del Report
6,00%
01/10/2009
Marr
Banca IMI
4,00%
30/09/2009
Enervit
Banca Akros
5,00%
18/09/2009
Telecom Italia
UBS
5,50%
15/09/2009
Caleffi
Abax Bank
4,50%
11/09/2009
Elica
Twice
5,00%
11/09/2009
Eurotech
Intermonte
4,50%
21/08/2009
Replay
Unicredit
7,50%
31/07/2009
Italcementi
Merrill Lynch
4,00%
30/07/2009
Geox
Cheuvreux
4,50%
22/07/2009
Telecom Italia
Deutsche Bank
4,50%
09/07/2009
Banca MPS
Kepler
Media
5,00%
# Stime
11
50
6.2 L’analisi degli scostamenti tra dati a consuntivo al 30.09.2009 e dati
progressivi a budget 2009 e l’aggiornamento dei valori
L’analisi degli scostamenti è finalizzata ad individuare le rettifiche di valore da
compiere in aggiunta a quelle di perimetro (catturate in precedenza) ai valori
dei rami e/o delle banche rete, per aggiornare le valutazioni al 30.09.2009. Al
riguardo va considerato che la stima di valore tanto dei rami quanto delle
banche rete assume che il risultato dell’esercizio 2009 non possa essere
considerato come rappresentativo di una capacità di reddito medio normale di
lungo periodo. Per questa ragione la valorizzazione delle banche si è fondata
sul budget 2009 estrapolato per gli anni 2010 - 2013 e la valorizzazione degli
sportelli, per i quali non si disponeva di analoga informazione, sulla
capitalizzazione del reddito 2008 (al netto delle rettifiche su crediti da budget
2009). La valutazione delle banche è stata poi riconciliata con quella degli
sportelli.
L’analisi degli scostamenti per ramo mette a confronto i risultati di budget 2009
(al 30.09) con i consuntivi al 30.09 (facendo riferimento al solo perimetro di
sportelli costituito da clientela retail, corporate e private). Entrambi espressi senza
l’effetto c.d. dei giorni valuta. Ciò in quanto non si dispone di un budget dei
rami con effetto giorni valuta (l’effetto giorni valuta è tuttavia trascurabile a
livello di Gruppo UBI al 30.09.09 ed è pari a 23 mln di euro). L’analisi degli
scostamenti è compiuta a livello di margine di intermediazione e rettifiche su
crediti. Non si dispone del dettaglio dei costi (che tuttavia a livello di singole
banche rete non mostrano scostamenti rilevanti). L’analisi degli scostamenti
considera le perdite su crediti generate dal portafoglio crediti in bonis ed incagli
al 31.12.2008 al netto dei crediti passati a sofferenza nel corso del 2009 e stornati
nella valutazione al 31.12.2008. In particolare il dato di consuntivo di rettifiche
su crediti esclude le rettifiche su crediti in bonis ed incagli passati a sofferenza
nel corso del 2009. L’effetto degli scostamenti delle rettifiche su crediti, quando
rilevante è approfondito dal risk management di Gruppo che proietta il costo del
rischio atteso negli anni di nuovo piano.
Per quanto concerne le banche rete l’analisi degli scostamenti mette a confronto
i risultati di budget 2009 (al 30.09) con i consuntivi al 30.09. Entrambi espressi
con l’effetto c.d. dei giorni valuta. Ciò in quanto il budget 2009 delle banche
cattura l’effetto valuta; l’analisi degli scostamenti considera le perdite su crediti
generate dall’intero portafoglio crediti.
Gli scostamenti di utile rilevati possono essere divisi in due categorie diverse:
A) scostamenti rilevanti, dei quali è necessario comprendere la natura (recurring
e non recurring);
51
B) scostamenti non rilevanti (o normali).
Gli scostamenti rilevanti non ricorrenti e gli scostamenti non rilevanti vengono
semplicemente detratti dal valore già in precedenza stimato (in quanto si tratta
di utile non realizzato, ma implicitamente considerato nella valutazione)
Gli scostamenti rilevanti ricorrenti debbono essere capitalizzati e detratti dal
valore.
La soglia di rilevanza degli scostamenti di reddito deve essere coerente con la
valutazione. La valutazione reddituale si fonda sulla attualizzazione di flussi
rischiosi (i redditi attesi) ad un tasso che considera un premio per il rischio
(sistematico). La valutazione quindi già considera implicitamente che i redditi
possano subire scostamenti (in quanto rischiosi) e già considera il “costo” di
quegli scostamenti nel premio per il rischio.
La misura “normale” degli scostamenti impliciti nel saggio di capitalizzazione
può essere ricavata da:
– il rischio sistematico implicito nel costo del capitale utilizzato ai fini di
valutazione (pari all’8%);
– un livello di confidenza giudicato accettabile ed assunto pari al 95%.
La misura di rischio sistematico medio normale può essere ricavata sulla base
della volatilità normale del mercato e dal coefficiente beta (figura 1).
Figura 6.1: Identificazione del rischio sistematico
Se:
βj =
rj × σ j
σm
Allora:
σ m × β j = rj × σ j
Rischio
sistematico
Deviazione standard
del portafoglio di
mercato
Coefficiente beta usato per la stima del
del costo del capitale nella valutazione
di banche e rami
52
Tabella 6.4: Determinazione del massimo scostamento tollerabile
Assumptions: deviazione standard normale di mercato = 20%
livello di confidenza = 95%
Cost of Equity (Rendimento Normale Annuo)
Deviazione standard di Mercato Annua
Rendimento Normale (a nove mesi)
Deviazione standard a Nove Mesi
Livello di Confidenza
Multiplo Zk
Scostamento Massimo Accettabile al Ribasso
Scostamento Massimo Accetabile al Rialzo
8,00%
20,00%
5,94%
12,12%
95%
1,64485
-14,00%
25,88%
Costo del capitale
Utilizzato nella
valutazione
9/12
= (1+8%)
-1
= 20% x Beta UBI x √9/12
0,7
= 5,94% - 1,64 x 12,12%
= 5,94% + 1,64 x 12,12%
Scostamento negativo massimo normale = - 14%
Figura 6.2: Razionale per la determinazione del massimo scostamento tollerabile
Distribuzione dei rendimenti medi attesi
Lo scostamento % così rilevato è espresso
in termini di valore (W):
∆W = WEffettivo / WAtteso Budget -1
e poiché:
WEffettivo= UtileEffettivo / coe
WPrevisto= UtileAtteso Budget / coe
∆W = UtileEffettivo / UtileAtteso Budget -1
Lo scostamento % rilevato si traduce nello
scostamento % tra UtileEffettivo ed UtileAtteso
a Budget
Rendimento medio atteso = coe
Confidenza al 95%
Soglia di scostamento negativo = coe – 1,64 X σ
53
Se gli scostamenti si distribuiscono come una normale una misura dello
scostamento annuo massimo tollerabile, con un livello di confidenza del 95%,
una deviazione standard di mercato di lungo termine del 20% ed un costo
opportunità del capitale dell’8% (ed un beta pari a 0,73x) è definibile dalla
seguente formula:
Massimo scostamento annuo tollerabile =
= coe – Deviazione Standard di Mercato annua x BetaUBI x Zk
Massimo scostamento a nove mesi tollerabile =
= ((1+coe)^9/12 -1) – (Deviazione Standard di Mercato annua) x √9/12 x BetaUBI x
Zk
ove Zk (valore assunto da una variabile normale standardizzata a media nulla e
varianza unitaria) rappresenta il multiplo da applicare alla deviazione standard
di mercato idoneo ad identificare il valore critico ricercato (figura 2). Per un
livello di confidenza del 95% Zk assume un valore pari ad 1,64.
La tabella 4 evidenzia i calcoli per determinare lo scostamento massimo
tollerabile a nove mesi (in positivo ed in negativo), mentre la figura 2 visualizza
il razionale dello scostamento massimo tollerabile.
Sulla base della soglia individuata (-14%), gli scostamenti sono divisi in due
categorie:
• Scostamenti non rilevanti (che hanno impatto sul reddito inferiore al
14%);
• Scostamenti rilevanti che hanno impatto sul reddito superiore al 14%)
Gli scostamenti rilevanti sono a loro volta riconducibili a due categorie:
• Scostamenti one-off
• Scostamenti ricorrenti
La suddivisione nelle due categorie è ottenuta sulla base delle analisi compiute
dal Gruppo relativamente alla proiettabilità o meno degli scostamenti negativi
sul piano.
54
Il valore aggiornato dei rami e delle banche rete è ottenuto sulla base del
seguente algoritmo:
W30.09.2009 = W31.12.2008 − ∆Rnonrilevanti − ∆Rrilevanti one−off −
Delta in valore assoluto come
rilevati al 30.09
∆ rilevantiricorrenti
coe
Delta annualizzati
(considerati solo per la
parte ricorrente)
capitalizzati
Con riguardo alle banche rete la tabella 5 evidenzia come gli scostamenti
intervenuti tra utile riportato a consuntivo al 30.09.2009 e budget progressivo al
30.09.2009 siano principalmente attribuibili alle rettifiche di valore su impieghi.
Le restanti voci di conto economico non presentano infatti significativi
scostamenti, per effetto di proventi operativi al di sotto delle attese e oneri
operativi inferiori alle attese. I proventi operativi sono stati inferiori alle attese
principalmente per effetto di tassi di interesse inferiori a quanto preventivato a
budget: UBI Banca prevedeva infatti un livello del tasso Euribor ad 1 mese al 2%
per il 2009, mentre la media dei tassi giornalieri ad 1 mese calcolata tra il
01.01.2009 ed il 08.12.2009 si è attestata allo 0,92%. Lo scostamento a livello di
tasso di interesse ha portato lo scrivente a verificare se i tassi attesi nel lungo
termine fossero ancora allineati ai tassi impliciti nel budget 2009 e le
estrapolazioni dei redditi lungo il periodo 2010 – 2013 (con l’anno assunto
come normale per la costruzione del terminal value è rappresentato dal 2014).
55
Aggiornamento valutazione
conferimenti sportelli
Banca Popolare Bergamo
Nota metodologica ed Aggiornamento dei Valori al 30.09.2009
Professor Mauro Bini,
Milano, 10/12/2009
Nota metodologica
I problemi e lo schema logico adottato
1)
2)
3)
Variazioni di perimetro (i rami valutati in precedenza – c.d.
perimetro teorico – sono diversi dai rami oggetto di effettivo
conferimento – c.d. perimetro effettivo)
Analisi degli scostamenti fra risultati di budget 2009 e di
consuntivo 2009;
Stima degli impatti sulle valutazioni dei rami e delle banche rete
degli scostamenti dei risultati
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
3
Schema logico aggiornamento valori: effetto perimetro sui
rami + effetto scostamenti su rami e banche
Fase 1
Fase 2
Effetto
Perimetro
(riguarda solo
i rami)
Analisi degli
scostamenti
Fase 3
Individuazione
della soglia di
rilevanza degli
scostamenti e della
loro natura
Fase 4
Aggiornamento dei
Valori
(recurring o no)
Delta redditi
Non rilevanti
Effetto
perimetro
Rilevanti
One-off
Valore
RAMI Valore
RAMI
Delta
redditi
Redditi
Budget Redditi
2009 Actual
2009
Vecchio
perimetro
c.d.
perimetro
teorico
Nuovo
Perimetro
c.d.
perimetro
effettivo
Scostamenti al 30.09
Delta
rilevanti
Delta
non rilevanti
Ripartizione
degli
Scostamenti
in categorie
Delta
Rilevanti
One-off
Delta
Rilevanti
recurring
Analisi
della
Cause
One-off o
recurring
Valore
RAMI
Effettivi
e
Banche
Rilevanti
Recurring
capitalizzati
In valore
assoluto
Capitalizzati
Valore
RAMI
Effettivi
e
Banche
aggiornato
Aggiornamento valori
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
4
1. Variazioni di perimetro
•
•
•
•
Le variazioni di perimetro comportano che si ri-aggiorni la valutazione dei rami sulla
base del medesimo criterio utilizzato in precedenza (risultati 2008 al netto delle
rettifiche da budget 2009, capitalizzati)
Le variazioni di perimetro hanno rilievo con riguardo a grandi clienti, clienti
istituzionali, dipendenti, sportelli minori e sofferenze
La valutazione ha una diversa granularità (i dati forniti consentono una valutazione
per rami oggetto di conferimento e non per singoli sportelli)
La valutazione usa gli stessi input (margine e costi diretti di sportello 2008,
allocazione di costi indiretti sulla base del margine di intermediazione,
identificazione dei costi indiretti normali nella prospettiva del partecipante al
mercato, rettifiche su crediti da budget 2009 e ripartite sulle unità contabili che
compongono PBU e CBU sulla base della consistenza degli impieghi al 31.12.2008).
Per quanto attiene agli impieghi passati a sofferenza nel corso del 2009, si è proceduto
a rettificare il margine di sportello al 31.12.2008 per il margine stimato per gli
impieghi passati a sofferenza (= markup del ramo x Impieghi a sofferenza).
Prudentemente i costi indiretti e le rettifiche su crediti a budget 2009 sono stati
mantenuti costanti.
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
5
2. Analisi degli scostamenti
•
L’analisi degli scostamenti è finalizzata ad individuare le rettifiche di valore da
compiere in aggiunta a quelle di perimetro (catturate in precedenza) ai valori dei
rami e/o delle banche rete, per aggiornare le valutazioni al 30.09.2009;
•
Al riguardo va considerato che la stima di valore tanto dei rami quanto delle banche
rete assume che il risultato dell’esercizio 2009 non possa essere considerato come
rappresentativo di una capacità di reddito medio normale di lungo periodo. Per
questa ragione la valorizzazione delle banche si è fondata sul budget 2009 estrapolato
per gli anni 2010 - 2013 e la valorizzazione degli sportelli, per i quali non si disponeva
di analoga informazione, sulla capitalizzazione del reddito 2008 (al netto delle
rettifiche su crediti da budget 2009). La valutazione delle banche è stata poi
riconciliata con quella degli sportelli sulla base di una capitalizzazione dei redditi
2008.
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
6
segue
•
•
•
L’analisi degli scostamenti mette a confronto i risultati di budget 2009 (al 30.09)
con i consuntivi al 30.09. Entrambi espressi senza l’effetto c.d. dei giorni valuta. Ciò
in quanto non si dispone di un budget dei rami con effetto giorni valuta (l’effetto
giorni valuta è tuttavia trascurabile a livello di Gruppo UBI al 30.09.09 è pari a
23mln. di euro)
L’analisi degli scostamenti è compiuta a livello di margine di intermediazione e
rettifiche su crediti. Non si dispone del dettaglio dei costi (che tuttavia a livello di
singole banche rete non mostrano scostamenti rilevanti, vedi slide successiva)
L’analisi degli scostamenti considera le perdite su crediti generate dal portafoglio
crediti in bonis ed incagli al 31.12.2008 al netto dei crediti passati a sofferenza nel
corso del 2009 e stornati nella valutazione al 31.12.2008. In particolare il dato di
consuntivo di rettifiche su crediti esclude le rettifiche su crediti in bonis ed incagli
passati a sofferenza nel corso del 2009. L’effetto degli scostamenti delle rettifiche su
crediti, quando rilevante è approfondito dal risk management di Gruppo che
proietta il costo del rischio atteso negli anni di nuovo piano.
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
7
Scostamenti di oneri operativi a livello di banche rete
Oneri operativi
Consuntivo
Budget
∆%
Banca Popolare Commercio & Industria (198.414)
(200.874)
-1,22%
Banca Regionale Europea
(177.934)
(181.981)
-2,22%
Banco di San Giorgio
(33.644)
(33.617)
0,08%
Banca Popolare di Bergamo
(370.318)
(372.168)
-0,50%
Banco di Brescia
(240.378)
(248.922)
-3,43%
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
8
Banche
•
•
L’analisi degli scostamenti mette a confronto i risultati di budget 2009 (al 30.09) con i
consuntivi al 30.09. Entrambi espressi con l’effetto c.d. dei giorni valuta. Ciò in
quanto il budget 2009 delle banche cattura l’effetto valuta;
L’analisi degli scostamenti considera le perdite su crediti generate dall’intero
portafoglio crediti.
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
9
3. Individuazione della soglia di rilevanza degli scostamenti e
loro natura
•
Gli scostamenti di utile rilevati possono essere divisi in due categorie
diverse:
– A) scostamenti rilevanti, dei quali è necessario comprendere la natura
(recurring e non recurring)
– B) scostamenti non rilevanti (o normali)
•
Gli scostamenti rilevanti non ricorrenti e gli scostamenti non rilevanti
vengono semplicemente detratti dal valore già in precedenza stimato (in
quanto si tratta di utile non realizzato, ma implicitamente considerato nella
valutazione)
•
Gli scostamenti rilevanti ricorrenti debbono essere capitalizzati e detratti
dal valore
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
10
•
La soglia di rilevanza degli scostamenti di reddito deve essere coerente con
la valutazione. La valutazione reddituale si fonda sulla attualizzazione di
flussi rischiosi (i redditi attesi) ad un tasso che considera un premio per il
rischio (sistematico). La valutazione quindi già considera implicitamente
che i redditi possano subire scostamenti (in quanto rischiosi) e già considera
il “costo” di quegli scostamenti nel premio per il rischio.
•
La misura “normale” degli scostamenti impliciti nel saggio di
capitalizzazione può essere ricavata da:
– Il rischio sistematico implicito nel costo del capitale utilizzato ai fini di
valutazione
– Un livello di confidenza giudicato accettabile
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
11
Il rischio sistematico implicito nel costo del capitale utilizzato ai
fini di valutazione
•
La misura di rischio sistematico medio normale può essere ricavata sulla base
della volatilità normale del mercato e dal coefficiente beta.Infatti:
Allora:
Se:
βj =
rj × σ j
σm
σ m × β j = rj × σ j
Rischio
sistematico
Deviazione standard
del portafoglio di
mercato
Coefficiente beta usato per la stima del
del costo del capitale nella valutazione
di banche e rami
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
12
Calcolo della soglia di scostamento normale
Assumptions: deviazione standard normale di mercato = 20%
livello di confidenza = 95%
Cost of Equity (Rendimento Normale Annuo)
Deviazione standard di Mercato Annua
Rendimento Normale (a nove mesi)
Deviazione standard a Nove Mesi
Livello di Confidenza
Multiplo Zk
Scostamento Massimo Accettabile al Ribasso
Scostamento Massimo Accetabile al Rialzo
8,00%
20,00%
5,94%
12,12%
95%
1,64485
-14,00%
25,88%
Costo del capitale
Utilizzato nella
valutazione
= (1+8%) 9/12 -1
= 20% x Beta UBI x √9/12
0,7
= 5,94% - 1,64 x 12,12%
= 5,94% + 1,64 x 12,12%
Scostamento negativo massimo normale = - 14%
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
13
Distribuzione dei rendimenti medi attesi
Lo scostamento % così rilevato è espresso
in termini di valore (W):
∆W = WEffettivo / WAtteso Budget -1
e poiché:
WEffettivo= UtileEffettivo / coe
WPrevisto= UtileAtteso Budget / coe
∆W = UtileEffettivo / UtileAtteso Budget -1
Lo scostamento % rilevato si traduce nello
scostamento % tra UtileEffettivo ed UtileAtteso
a Budget
Rendimento medio atteso = coe
Confidenza al 95%
Soglia di scostamento negativo = coe – 1,64 X σ
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
14
• Sulla base della soglia individuata (-14%), gli scostamenti sono
divisi in due categorie:
– Scostamenti non rilevanti (che hanno impatto sul reddito
inferiore al 14%)
– Scostamenti rilevanti che hanno impatto sul reddito superiore al
14%)
• Gli scostamenti rilevanti sono a loro volta riconducibili a due
categorie:
– Scostamenti one-off
– Scostamenti ricorrenti
La suddivisione nelle due categorie è ottenuta sulla base delle
analisi compiute dal Gruppo relativamente alla proiettabilità o
meno degli scostamenti negativi sul piano
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
15
Esempio di scostamento rilevante
•
•
•
BPCI evidenzia a settembre 2009 un rischio credito (rettifiche di valore)
significativamente superiore a quello previsto di budget (0,80% vs. 1,20% annualizzato).
E’ stato chiesto al Risk Management (Gruppo UBI) di compiere una analisi sulla
dinamica del rischio credito attesa per gli esercizi futuri:l’analisi sintetizzata nella
tabella di pagina seguente evidenzia che il rischio credito è destinato a ri-normalizzarsi
già nel 2010
Lo scostamento pur rilevante è stato ritenuto one-off
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
16
Analisi dello scostamento rilevante
NOTA METODOLOGICA SULLA STIMA DEL COSTO DEL CREDITO DI BANCA POPOLARE COMMERCIO & INDUSTRIA
NELL’ORIZZONTE TEMPORALE 2010 - 2013
Premessa
La stima dell’evoluzione del costo del credito di Banca Popolare Commercio & Industria (di seguito BPCI) è stata eseguita considerando l’attuale rischiosità del
portafoglio, espressa dalle valutazioni del modello interno di rating, proiettata nell’orizzonte temporale di riferimento in funzione dello scenario macroeconomico
ipotizzato. Gli elementi che caratterizzano l’approccio sono:
•
•
•
Dati di partenza ed assunzioni;
Scenario macroeconomico;
Componenti del costo del credito.
Dati di partenza ed assunzioni
L’elaborazione è stata effettuata utilizzando i dati di rischiosità e composizione del portafoglio crediti di BPCI aggiornati a giugno 2009. La composizione del
portafoglio crediti verso clientela ordinaria, in termini di forme tecniche e distribuzione geo-settoriale, è stata mantenuta costante per l’intero arco di tempo
considerato. La proiezione è fatta sia considerando l’attuale perimetro sportelli, sia la situazione a tendere derivante dall’ottimizzazione territoriale e non include i
coefficienti di riproporzionamento utilizzati per le svalutazioni collettive del mese di giugno 2009.
Scenario macroeconomico
La relazione generale tra la rischiosità delle controparti e il quadro macroeconomico è stata stimata analizzando la relazione storica tra i tassi di decadimento,
suddivisi per area geografica e settore economico, e le variabili macroeconomiche esplicative individuate (in allegato).
Sulla base delle relazioni individuate è stata stimata l’evoluzione della rischiosità delle controparti, nell’arco temporale considerato (2010-2013) suddiviso in
sottoperiodi annuali, del portafoglio crediti di BPCI considerando lo scenario macroeconomico definito nell’ambito del piano industriale.
Le proiezioni considerano congiuntamente l’effetto di due fenomeni indotti dallo scenario macroeconomico:
•
•
la variazione di classe di rating delle controparti, incluso anche il passaggio nello stato di default;
la variazione delle probabilità di default, a parità di classe di rating, per effetto dell’aggiornamento di tali dati in seguito ad una variazione dei tassi di
decadimento osservati.
Componenti del costo del credito
Il costo del credito è stato stimato considerando due elementi:
•
•
le rettifiche analitiche, stimate sulla base della perdita attesa di inizio periodo;
la variazione delle rettifiche collettive, stimate sulla base della variazione della perdita attesa tra l’inizio e la fine di ciascun sottoperiodo considerato
nell’orizzonte temporale dell’analisi. Tale differenza è stata riparametrata considerando il differenziale implicito tra perdita attesa, così come calcolata in
base ai modelli interni allineati ai requisiti definiti dalla normativa di vigilanza prudenziale (circ. 263/06), e gli accantonamenti effettuati a fini di bilancio.
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17
segue
Anno
Ottimizzazione
Territoriale
Perimetro
"as-is"
2010
0.718%
0.766%
2011
0.617%
0.674%
2012
0.485%
0.536%
2013
0.451%
0.501%
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18
4. Aggiornamento dei valori
Il valore aggiornato dei rami e delle banche rete è ottenuto sulla base del seguente algoritmo:
Wnew = Wold nuovoperimetro − ∆Rnonrilevanti − ∆Rrilevanti one−off −
Delta in valore assoluto come
rilevati al 30.09
∆ rilevantiricorrenti
coe
Delta annualizzati
(considerati solo per la
parte ricorrente)
capitalizzati
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19
Aggiornamento delle Valutazioni
1)
2)
3)
4)
5)
Le formule valutative adottate per l’aggiornamento delle
valutazioni
Sintesi dei Valori dei Rami ed Aumenti di Capitale al Servizio
dei Conferimenti
Confronto tra valutazioni su nuovo vs vecchio perimetro
Analisi degli scostamenti a livello di banca rete
Analisi degli scostamenti a livello di ramo
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21
Le formule valutative adottate
Le formule valutative adottate sono le medesime rispetto a quelle adottate in precedenza, fatta eccezione per:
a) Il margine da crediti cartolarizzati di ogni ramo è stato calcolato dal controllo di gestione analiticamente (in precedenza il
margine di ogni ramo relativo a crediti cartolarizzati veniva stimato moltiplicando il markup complessivo delle
cartolarizzazione per gli impieghi cartolarizzati specifici del ramo);
b) dal perimetro sono esclusi i margini relativi a carte prepagate (in precedenza inclusi);
c) dal valore complessivo di ogni ramo è stato escluso il valore attuale del margine da obbligazioni specifiche di banca rete per la
vita residua stimata al 31.12.2008 (le duration residue medie al 30.10.2009 delle obbligazioni bancarie sono comprese tra 0,89 ed
1,54 anni). Con ciò assumendo che lo sportello afferente ad uno specifico ramo sarà in grado di rigenerare il margine da
obbligazioni una volta scadute le obbligazioni stesse;
Le formule allocative dei costi di sportello adottate sono le medesime rispetto a quelle adottate in precedenza.
Con riguardo alla variazione di perimetro intervenuta si è assunto che i costi di personale diretto di filiale (retail), corporate
banking e private banking unit non varino in relazione all’esclusione di masse specifiche di clientela: si assume quindi
l’invarianza dei costi di personale al variare di perimetro.
Tutti i costi del personale ed i costi indiretti di banca rete sono stati allocati su clientela retail, corporate e private.
Con riguardo alla valutazione delle clientela istituzionale e di altri clienti sono stati assunti costi marginali (diretti ed indiretti)
nulli. Il margine di intermediazione da prestiti obbligazionari è stato escluso dalla valutazione (il margine da obbligazioni
complessivamente trasferito è pari allo 0,4% del margine di intermediazione complessivamente trasferito ed è quindi
irrilevante).
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22
segue
Dai valori stimati per ogni ramo, è stato dedotto il valore attuale del margine relativo ad impieghi trasformatisi in
sofferenza nel corso del 2009 (le sofferenze non vengono infatti trasferite; il margine da sofferenze è stato
considerato al netto di imposte ed al netto di una remunerazione della componente figurativa del patrimonio
assorbito dagli impieghi trasformatisi in sofferenza). La formula valutativa adottata è la seguente:
Valore Dedotto dal Ramo i relativo ad Impieghi divenuti sofferenza nel 2009 =
+
−
Margine da Impieghi Divenuti Sofferenza Ramo i 2008
× (1 − Tax Rate Banca Rete i )
coe − g
RWA Impieghi Divenuti Sofferenza i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate Marginale) )
Dove:
coe
RWAi Impieghi Divenuti Sofferenza = Stima Attivi Ponderati per il Rischio (Risk Weighted Assets) relativi agli impieghi divenuti sofferenza appartenenti al ramo
sportello i-esimo oggetto di conferimento = RWA Banca Rete / Impieghi Banca Rete x Impieghi Divenuti Sofferenza
Margine da Impieghi Divenuti Sofferenzai 2008 = Margine da Impieghii,2008 / Totale Impieghi Ramoi,31.122008 x Impieghi Divenuti Sofferenzai,31,12.2008 = Markup Impieghi
Ramoi x Impieghi Divenuti Sofferenza Ramoi
Coe = cost of equity = 8%, pari al saggio risk free decennale (4.36%) cui viene sommato il beta da impairment test di UBI Banca (0,73x) moltiplicato per il premio per il
rischio (pari al 5% e corrispondente alla stima di consenso degli equity analysts).
g = saggio di crescita in perpetuo dei redditi di sportello = 1,5%
Risk FreeImpieghi = TiT Impieghi2008 UBI Banca = 4,5%
Patrimonio Assorbito = requisito minimo richiesto da Banca d’Italia in termini di Tier 1 ratio (=6,5%)
Tax Rate = Aliquota Fiscale Marginale (IRES + IRAP = 32,4%)
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23
Sintesi Valorizzazione Rami Ricevuti in Conferimento ed
Aumenti di Capitale a Servizio dei Conferimenti
Dati in €
Banca Pop.
Bergamo
A) Valore Core da Impairment Test
5.806.436.612
B) Valore Partecipazioni da Impairment Test*
C) Value in Use 31.12.2008 = A + B
5.065.184
5.811.501.796
D) Scostamento Utile (Effettivo vs Budget) al 30.09.2009 = (Utile
Effettivo30.09.2009 - Utile Previsto a Budget30.09.2009)
-6.993.415
E) Value in Use 31.12.2008 Corretto per Scostamento = C + D
F) n° Azioni al 31.12.2008
G) Valore per Azione = E / F (arrotondato al 3° Decimale)
H) Totale Valore Sportelli Ricevuti in Conferimento
da Banco di Brescia
da Banca Popolare Commercio & Industria
da Banca Regionale Europea
I) Totale Valore Clientela Istituzionale Ricevuta in Conferimento
da Banco di Brescia
da Banca Popolare Commercio & Industria
da Banca Regionale Europea
5.804.508.381
1.256.300.000
4,620
418.967.225
103.463.392
292.778.096
22.725.737
3.226.775
41.738
2.925.883
259.155
Dati in €
J) Totale Valore Immobili, Opere d'Arte ed Attività di Pegno
Ricevute in Conferimento
Immobili Ricevuti da Banco di Brescia
Immobili Ricevuti da Banca Popolare Commercio & Industria
Immobili Ricevuti da Banca Regionale Europea
K) Totale Valore Rami Ricevuti in Conferimento = H + I + J
da Banco di Brescia
da Banca Popolare Commercio & Industria
da Banca Regionale Europea
I) Azioni Emesse al Servizio del Conferimento di Rami = K / G
a Beneficio di Banco di Brescia
a Beneficio di Banca Popolare Commercio & Industria
a Beneficio di Banca Regionale Europea
Banca Pop.
Bergamo
13.075.844
5.380.000
755.844
6.940.000
435.269.844
108.885.130
296.459.823
29.924.891
94.214.252
23.568.210
64.168.793
6.477.249
* Le partecipazioni sono valorizzate al loro valore di carico
vs
n° Azioni da emettere sulla base della precedente valutazione =
93.121.488 (∆% = +1,17%)
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24
Sintesi Valorizzazione Rami Conferiti ed Aumenti di Capitale a
Servizio dei Conferimenti
Dati in €
Banco di
Brescia
B.ca Pop.
Comm. &
Industria
B.ca Regionale Banco San
Europea
Giorgio
A) Valore Core da Impairment Test
B) Valore Partecipazioni da Impairment Test*
C) Value in Use 31.12.2008 = A + B
3.382.944.526 1.737.320.802 1.774.571.259
38.735.216
1.563.346
145.158.367
3.421.679.742 1.738.884.148 1.919.729.626
330.237.095***
885.771
331.122.866
D) Scostamento Utile (Effettivo vs Budget) al 30.09.2009 = (Utile Effettivo30.09.2009 - Utile Previsto a
Budget30.09.2009)
3.255.273
91.420
E) Value in Use 31.12.2008 Corretto per Scostamento = C + D
F) n° Azioni al 31.12.2008
G) Valore per Azione = E / F (arrotondato al 3° Decimale)
H) Totale Valore Sportelli Ricevuti in Conferimento da Banca Popolare di Bergamo
I) Totale Valore Clientela Istituzionale Ricevuta in Conferimento da Banca Popolare di Bergamo
J) Totale Valore Immobili, Opere d'Arte ed Attività di Pegno Ricevute in Conferimento da Banca Popolare
di Bergamo
-14.414.355
8.546.001
3.424.935.015 1.724.469.793 1.928.275.628
872.500.000 650.000.000
865.218.115**
3,925
2,653
2,229
78.467.163
46.267.595 176.750.830
5.552.551
1.413.952
205.018
331.214.286
58.560.833
5,656
23.385.629
56.405
0
46.472.614
K) Totale Valore Rami Ricevuti in Conferimento da Banca Popolare di Bergamo = H + I + J
11.840.156
I) Azioni Emesse al Servizio del Conferimento di Rami a Beneficio di Banca Popolare di Bergamo= K / G
0
0
0
182.303.381
68.715.937
79.881.115
35.837.198
23.442.033
4.144.631
* Le partecipazioni in B.co San Giorgio ed in B.ca di Valle Camonica detenute rispettivamente da BRE e dal Banco di Brescia sono valorizzate al value in use da impairment test
Le altre partecipazioni sono valorizzate al loro valore di carico
** Azioni Ordinarie Equivalenti
*** Value in Use cum Aumento di Capitale pari ad € 75 mln (azioni emesse pari a 13,94 mln)
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25
Sintesi Valorizzazione Rami Conferiti da
Banca Popolare di Bergamo
(clientela corporate, private e retail)
Dati in ‘000 €
(A)
(B)
(C)
Banca Conferitaria
Totale Margine di
Intermediazione
Totale Costi Personale
Totale Affitti Figurativi
BBS
BPCI
BRE
BSG
Totale complessivo
27.247
72.244
41.876
9.931
7.931
18.927
13.208
2.936
683
2.478
1.380
357
(D)
Totale Altri Costi del
Personale (Spese Personale
F.ni Centrali)
1.872
4.964
2.878
682
151.298
43.002
4.898
10.397
(E)
(F)
(G) = A - (B + C + D + E + F)
(H) = G x (1 - Tax Rate Banca
Conferente)
Totale Altre Spese
Banca Conferitaria Amministrative
Totale Rettifiche su Crediti
Totale Utile Lordo
Allocate
BBS
5.790
3.901
BPCI
15.351
7.388
BRE
8.898
4.464
BSG
2.110
900
7.070
23.135
11.049
2.945
4.535
14.840
7.087
1.889
Totale complessivo
44.198
28.351
32.149
(I) = H / (coe - g) = H /
(8% - 1,5%)
Banca Conferitaria
BBS
BPCI
BRE
BSG
(J) = SML Impieghi 2008 x RWA Banca (K) = J x [coe - Tit
Conferente
436.174
(M)
BBS
BPCI
BRE
BSG
16.654
x 6,5%
Impieghi
164.524
(N)
2.972
4.438
(L) = J - K
21.864
45.585
29.044
5.471
Totale Valore Netto di
Sportello cum Eccezioni
47.909
182.722
79.990
23.589
101.964
334.210
(O)
Totale Valorizzazione Totale Valorizzazione Impieghi
Totale Scostamenti
Attività non Trasferite 31.12.2008 Divenuti Sofferenza
809
738
1.169
2.517
806
944
188
239
Totale complessivo
x (1 -
Tax Rate Marginal )] / coe
Totale Valorizzazione
Totale Valorizzazione
Totale Patrimonio Assorbito
Lorda di Sportello
Patrimonio Assorbito
69.773
35.279
228.307
73.555
109.034
46.864
29.060
8.827
Totale complessivo
Banca Conferitaria
Totale Utile Netto
(P) = L - (M + N) + O
-95
-2.285
228
224
Totale Valore Netto di
Sportello Post Scostamenti
46.268
176.751
78.467
23.386
-1.929
324.871
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26
Sintesi Valorizzazione Rami Conferiti a
Banca Popolare di Bergamo
(clientela corporate, private e retail)
Dati in ‘000 €
Banca Conferente
BBS
BPCI
BRE
(A)
(B)
(C)
(D)
Totale Margine di
Totale Altri Costi del Personale
Totale Costi Personale
Totale Affitti Figurativi
Intermediazione
(Spese Personale F.ni Centrali)
36.559
7.853
856
2.643
149.263
35.250
3.227
12.326
13.126
3.646
426
1.409
Totale complessivo
198.947
(E)
Banca Conferente
BBS
BPCI
BRE
46.749
(F)
(G) = A - (B + C + D + E + F)
Totale Altre Spese
Totale Rettifiche su Crediti
Totale Utile Lordo
Amministrative
Allocate
7.768
3.874
31.716
24.482
2.789
1.608
Totale complessivo
42.274
BBS
BPCI
BRE
(H) = G x (1 - Tax Rate Banca
Conferente)
Impieghi
13.564
42.261
3.248
8.513
23.691
1.980
59.074
34.184
x (1 -
Tax Rate Marginal )] / coe
(L) = J - K
Totale
Totale Valorizzazione
Totale Valore Netto di Sportello
Valorizzazione Lorda Totale Patrimonio Assorbito
Patrimonio Assorbito
cum Eccezioni
di Sportello
130.964
37.670
23.346
107.618
364.478
113.507
70.346
294.132
30.460
12.044
7.464
22.996
Totale complessivo
Banca Conferente
(K) = J x [coe - Tit
16.377
Totale Utile Netto
29.964
(I) = H / (coe - g) = H / (J) = SML Impieghi 2008 x
(8% - 1,5%)
RWA Banca Conferente x 6,5%
Banca Conferente
4.510
525.902
163.221
101.156
(M)
(N)
(O)
Totale
Valorizzazione
Attività non
Trasferite
Totale Valorizzazione
Impieghi 31.12.2008 Divenuti Totale Scostamenti
Sofferenza
424.746
(P) = L - (M + N) + O
Totale Valore Netto di Sportello
Post Scostamenti
BBS
BPCI
BRE
1.684
2.949
86
1.181
4.123
321
-1.289
5.718
136
103.463
292.778
22.726
Totale complessivo
4.719
5.625
4.565
418.967
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Ordinario di Finanza Aziendale
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27
La stima del valore dei rami (esclusi immobili, opere d’arte, attività di pegno,
clientela istituzionali ed altri clienti) ante recepimento scostamento budget
vs consuntivo e ante effetto sofferenze 2009 - Nuovo vs Precedente Perimetro
Il valore stimato complessivo degli sportelli (clientela retail, corporate e private) conferiti a e da Banca Popolare
di Bergamo e fondato sul nuovo perimetro, non si discosta significativamente rispetto al precedente valore
stimato.
Valorizzazione Netto Rami (Perimetro Nuovo, Clientela Retail, Private, Corporate)
Banca Conferitaria
Banca
Conferente
Dati in '000 €
BBS
BBS
BPB
BPB
105.934
47.100
BPCI
BRE
BPCI
BRE
BSG
181.553
79.183
23.401
291.183
22.910
Valorizzazione Netto Rami (Perimetro Vecchio, Clientela Retail, Private, Corporate)
Banca Conferitaria
Banca
Conferente
Dati in '000 €
BBS
BBS
BPB
BPCI
BRE
BPB
102.666
49.833
BPCI
BRE
BSG
179.306
81.188
21.334
Nuovo Perimetro Lordo
vs
Precedente Perimetro
289.656
21.486
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28
segue
Gli scostamenti sono contenuti e compresi nel range -5,48% / + 9,69%. Gli scostamenti sono spiegabili sulla base
delle seguenti determinanti:
a) Il conferimento di masse che si caratterizzano per un maggiore / inferiore margine di intermediazione
b) Eventuale presenza di maggiori (minori) impieghi (anche a parità di margine di intermediazione) che
determinano un maggiore (minore) assorbimento di patrimonio;
c) Presenza di significativi margini da obbligazioni e da carte prepagate (prima compresi nella valutazione ed
ora esclusi).
Scostamento Assoluto (Nuovo vs Precedente)
Banca Conferitaria
Banca
Conferente
Dati in '000 €
BBS
BBS
BPB
BPB
3.267
-2.733
BPCI
BRE
BPCI
2.247
BRE
-2.005
BSG
2.066
1.527
1.424
Scostamento %
Banca Conferitaria
Banca
Conferente
Dati in '000 €
BBS
BBS
BPB
BPCI
BRE
BPB
3,18%
-5,48%
BPCI
1,25%
0,53%
6,63%
BRE
-2,47%
Nuovo Perimetro Lordo
vs
Precedente Perimetro
BSG
9,69%
Lo scostamento di valore intervenuto per il ramo
conferito al Banco di San Giorgio è imputabile ai
minori impieghi trasferiti (SML 2008 Impieghi
Vecchio Perimetro = € 275,48 mln; SML Impieghi
2008 Trasferiti Nuovo Perimetro = € 200,82 mln) che
ha determinato un minore assorbimento di
patrimonio di vigilanza. A livello di margine di
intermediazione non si osservano significativi
scostamenti tra vecchio perimetro e nuovo
perimetro (MINTER Vecchio Perimetro = € 10,31
mln; MINTER Nuovo Perimetro cum Eccezioni =
9,93 mln; ∆ % = -3,7%).
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29
Dinamica degli Scostamenti a Livello di Banca Rete
(Budget vs Consuntivo al 30.09.2009)
Margine di Interesse
Consuntivo
30.09.2009
Banca Popolare Commercio & Industria
Banca Regionale Europea
Banco di San Giorgio
Banca Popolare di Bergamo
Banco di Brescia
Banca Popolare Commercio & Industria
Banca Regionale Europea
Banco di San Giorgio
Banca Popolare di Bergamo
Banco di Brescia
Budget
30.09.2009
Altri Proventi
∆%
-0,55%
-7,69%
5,66%
1,35%
-4,25%
Consuntivo
30.09.2009
Risultato Gestione Operativa
Consuntivo
Budget
∆%
30.09.2009 125.470
30.09.2009 -9,41%
113.660
Rettifiche su Crediti
Consuntivo
Budget
∆%
30.09.2009 -59.716
30.09.2009 25,93%
-75.200
-177.934
-33.644
-370.318
-240.378
-181.981
-33.617
-372.168
-248.922
98.516
16.361
314.325
209.263
-23.121
-8.116
-82.218
-45.408
Utile al Lordo delle Imposte
Banca Popolare Commercio & Industria
Banca Regionale Europea
Banco di San Giorgio
Banca Popolare di Bergamo
Banco di Brescia
39.154
74.706
8.108
230.513
159.996
Budget
30.09.2009
61.254
69.841
9.112
245.073
160.089
∆%
-36,08%
6,97%
-11,01%
-5,94%
-0,06%
Imposte su Operatività Corrente
Consuntivo
30.09.2009
-20.430
-22.866
-3.353
-86.191
-57.728
Budget
30.09.2009
-28.700
-25.842
-4.304
-92.489
-60.153
∆%
-28,82%
-11,52%
-22,11%
-6,81%
-4,03%
326.345
275.699
47.776
686.303
451.623
∆%
Oneri operativi
Budget
∆%
30.09.2009 -1,22%
-200.874
5,12%
15,55%
0,06%
3,24%
312.074
276.450
50.005
684.643
449.641
Budget
30.09.2009
Consuntivo
30.09.2009
-198.414
93.718
14.159
314.135
202.702
-10,75%
11,04%
2,92%
-2,86%
6,03%
Consuntivo
30.09.2009
203.987
158.513
30.441
426.984
284.115
Consuntivo
30.09.2009
122.358
117.186
17.335
259.319
167.508
∆%
202.868
146.331
32.164
432.740
272.029
-2,22%
0,08%
-0,50%
-3,43%
109.206
130.119
17.841
251.903
177.612
Budget
30.09.2009
Proventi Operativi
-22.446
-4.786
-63.941
-41.128
-4,37%
0,27%
4,66%
-0,24%
-0,44%
3,01%
69,57%
28,58%
10,41%
Risultato Netto Gestione Ordinaria
Consuntivo
30.09.2009
18.724
51.840
4.756
144.322
102.269
Budget
30.09.2009
32.554
43.999
4.808
152.584
99.936
∆%
-42,48%
17,82%
-1,08%
-5,41%
2,33%
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
30
segue
Il valore dello scostamento tra utile netto riportato a consuntivo al 30.09.2009 e l’utile netto previsto a budget al
30.09.2009 di ogni banca rete è stato recepito nella valutazione delle banche rete
Utile Netto
Dati in '000 €
Banca Popolare Commercio & Industria
Banca Regionale Europea
Banco di San Giorgio
Banca Popolare di Bergamo
Banco di Brescia
Consuntivo
30.09.2009
20.161
50.639
4.745
143.073
101.643
Budget
30.09.2009
34.576
42.093
4.654
150.066
98.388
∆%
-41,69%
20,30%
1,96%
-4,66%
3,31%
∆ Assoluto
-14.414
8.546
91
-6.993
3.255
Scostamenti
non Recurring
Lo scostamento per Banca Popolare Commercio & Industria pari ad € 14,4 mln a livello di utile netto diviene non
recurring (ossia si riassorbe) nella misura in cui si considerino rettifiche su crediti calcolate muovendo dal costo
del rischio stimato dalla banca per il 2010, pari allo 0,766% ed allineate a quelle di budget 2009 (che faceva uso di
un costo del rischio pari allo 0,80%). Lo scostamento intervenuto a livello di rettifiche su crediti è infatti pari ad €
15,8 mln (= Rettifiche su Crediti a Consuntivo – Rettifiche su Crediti a Budget) ed è allineato allo scostamento di
utile (€ 14,4 mln).
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
31
Dinamica degli Scostamenti a Livello di Rami Trasferiti
(Marg. Intermediazione e Rettifiche su Crediti a Consuntivo vs
Budget al 30.09.2009 - Clientela Corporate, Private e Retail)
Gli scostamenti a livello di margine di intermediazione (consuntivo vs budget) sono esigui ed allineati alla
dinamica osservata a livello di banca rete.
Rettifiche su Crediti a Consuntivo 30.09.2009 Rami Conferiti
Margine di Intermediazione Consuntivo 30.09.2009 Rami Conferiti
Banca Conferitaria
Banca Conferitaria
BBS
BBS
BPB
BPB
21.334
17.728
BPCI
BRE
BPCI
BRE
43.351
26.365
Dati in '000 €
BSG
5.766
84.705
7.637
Banca
Conferente
Banca
Conferente
Dati in '000 €
BPB
BPB
BPCI
BRE
18.257
BPCI
45.972
89.427
8.314
BPCI
BRE
-6.641
-2.887
BSG
-217
-1.667
-155
Banca Conferitaria
BRE
26.556
BSG
5.854
Dati in '000 €
Banca
Conferente
Banca
Conferente
BBS
BPB
23.653
-2.537
BPCI
BRE
Banca Conferitaria
BBS
BPB
-1.648
Rettifiche su Crediti a Budget 30.09.2009 Rami Conferiti
Margine di Intermediazione Budget 30.09.2009 Rami Conferiti
Dati in '000 €
BBS
BBS
BBS
BBS
BPB
BPCI
BRE
BPB
-1.950
-2.915
BPCI
-5.612
BRE
-3.442
BSG
-663
-18.346
-1.029
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
32
segue
Margine - Rettifiche Consuntivo
Margine - Rettifiche Delta
Banca Conferitaria
BBS
BPB
BPB
19.686
15.191
BPCI
BRE
BPCI
Banca Conferitaria
BRE
36.710
23.478
BSG
5.549
83.038
7.482
BBS
Banca
Conferente
Banca
Conferente
BBS
Margine - Rettifiche Budget
BPB
15.343
BPCI
BRE
BPCI
BRE
BPB
-152
BPCI
BRE
-3.650
363
BSG
358
11.957
197
BBS
40.360
BRE
BSG
23.114
BPB
BPCI
BRE
BSG
5.191
71.081
7.286
Banca
Conferente
Banca
Conferente
BBS
BPB
21.703
BBS
BPCI
Margine - Rettifiche Delta (Defiscalizzato)
Banca Conferitaria
Banca Conferitaria
BBS
BPB
-2.017
Margine - Rettifiche Delta %
BBS
BPB
BPCI
BRE
-1.289
-95
-2.285
228
224
5.718
136
Banca Conferitaria
Banca
Conferente
BBS
BBS
BPB
BPB
-9,29%
-0,99%
BPCI
BRE
BPCI
-9,04%
16,82%
2,70%
BRE
1,57%
BSG
6,89%
Tax Rate da Gestione Ordinaria a Consuntivo
30.09.2009 (utilizzato per la defiscalizzazione dello
scostamento):
BBS: 36,08%
BPB: 37,39%
BPCI: 52,18%
BRE: 30,61%
Prof. Mauro Bini
Ordinario di Finanza Aziendale
nell’Università Bocconi
33
Ramo conferito da BBS a BPB - Unità Contabili
Banca
Originaria
Tipologia
Codice
ABI
CAB
Regione
Provincia
Comune
Indirizzo
Banca
Destinataria
1
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10112
3500
10900
LOMBARDIA
Como
COMO
VIA GALLIO ANGOLO VIA BOSSI
BPB
2
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10114
3500
51620
LOMBARDIA
Como
OLGIATE COMASCO
VIA ROMA 75
BPB
3
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10116
3500
51060
LOMBARDIA
Como
CANTU'
LARGO ADUA N. 11
BPB
4
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10117
3500
51460
LOMBARDIA
Como
LOMAZZO
VIA MONTE GENEROSO 11
BPB
5
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10126
3500
10802
LOMBARDIA
Varese
VARESE
VIA SANVITO SILVESTRO 60
BPB
6
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10127
3500
22800
LOMBARDIA
Varese
BUSTO ARSIZIO
CORSO EUROPA - ANGOLO PIAZZA VENZAGHI
BPB
7
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10128
3500
50520
LOMBARDIA
Varese
SARONNO
VIA GARIBALDI 5
BPB
8
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10129
3500
10801
LOMBARDIA
Varese
VARESE
VIA B. LUINI 3
BPB
9
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10131
3500
50600
LOMBARDIA
Varese
UBOLDO
VIA ITALIA 2
BPB
10
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10136
3500
50241
LOMBARDIA
Varese
GALLARATE
VIA TORINO 28
BPB
11
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10171
3500
10800
LOMBARDIA
Varese
VARESE
Via Veratti 10
BPB
12
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10172
3500
50270
LOMBARDIA
Varese
GEMONIO
Via Verdi 24
BPB
13
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10173
3500
50580
LOMBARDIA
Varese
TRADATE
Via A. Cantore 1
BPB
14
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10174
3500
50640
LOMBARDIA
Varese
VENEGONO SUPERIORE
Piazza Monte Grappa 8
BPB
15
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10175
3500
50690
LOMBARDIA
Varese
SUMIRAGO
Via Brioschi 2
BPB
16
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10176
3500
50240
LOMBARDIA
Varese
GALLARATE
Via Raffaello Sanzio 2
BPB
1 di 2
Ramo conferito da BBS a BPB - Unità Contabili
Banca
Originaria
Tipologia
Codice
ABI
CAB
Regione
Provincia
Comune
Indirizzo
Banca
Destinataria
17
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10184
3500
32390
LOMBARDIA
Monza e Brianza
AGRATE BRIANZA
Via Marco d'Agrate 61
BPB
18
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10188
3500
20400
LOMBARDIA
Monza e Brianza
MONZA
Via Cavallotti 27
BPB
19
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10194
3500
32540
LOMBARDIA
Monza e Brianza
BIASSONO
VIA CESANA E VILLA 104
BPB
20
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10196
3500
20401
LOMBARDIA
Monza e Brianza
MONZA
VIA CAVALLOTTI 136
BPB
21
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10199
3500
34070
LOMBARDIA
Monza e Brianza
VIMERCATE
VIA MAZZINI 72
BPB
22
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10347
3500
22900
LOMBARDIA
Lecco
LECCO
PIAZZA MANZONI 16
BPB
23
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10354
3500
51500
LOMBARDIA
Como
MARIANO COMENSE
MARIANO COMENSE
BPB
24
BBS
Filiale (senza Minisportello)
10357
3500
51530
LOMBARDIA
Lecco
MERATE
Via Manzoni 56
BPB
2 di 2
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5
Ramo conferito da BRE a BPB - Unità da Bilancio
Banca
Originaria
Tipologia
Codice
ABI
CAB
Regione
Provincia
Comune
Indirizzo
Banca
Destinataria
BRE
Filiale (senza Minisportello)
70045
6906
22900
LOMBARDIA
Lecco
LECCO
Via Resinelli 2
BPB
BRE
Filiale (con Minisportello)
70121
6906
20400
LOMBARDIA
Monza e Brianza
MONZA
Piazza Duomo 5
BPB
BRE
BRE
BRE
Filiale (con Minisportello)
Filiale (con Minisportello)
Minisportello
70127
70128
70128/1
6906
6906
6906
10900
10800
10800
LOMBARDIA
LOMBARDIA
LOMBARDIA
Como
Varese
Varese
COMO
VARESE
VARESE
Viale Giulio Cesare 26/28
Via Magenta 3
Via Luigi Borri 146
BPB
BPB
BPB
BRE
Filiale (senza Minisportello)
70134
6906
33920
LOMBARDIA
Milano
TREZZO SULL'ADDA
Piazza Libertà 1
BPB
BRE
Filiale (senza Minisportello)
70135
6906
50330
LOMBARDIA
Varese
INDUNO OLONA
Via Porro 28
BPB
BRE
Filiale (con Minisportello)
70140
6906
11101
LOMBARDIA
Bergamo
BERGAMO
Via Brigata Lupi 2
BPB
BRE
Filiale (senza Minisportello)
70249
6906
50370
LOMBARDIA
Varese
LAVENO-MOMBELLO
Via Labiena 89
BPB
BRE
Filiale (senza Minisportello)
70312
6906
11100
LOMBARDIA
Bergamo
BERGAMO
Piazza Pontida 3
BPB
1 di 1
Immobili Conferiti da BBS a BPB
Codice
Banca
Banca
Filiale
originaria
destinataria
BBS127
BBS127
BBS
BBS
BBS127
BBS176
BBS176
Comune
Provincia
Indirizzo della Filiale
Indirizzo delle Stabile
Società Proprietaria
Categoria
BPB
BPB
BUSTO ARSIZIO
BUSTO ARSIZIO
Varese
Varese
CORSO EUROPA - ANGOLO PIAZZA VENZAGHI
CORSO EUROPA - ANGOLO PIAZZA VENZAGHI
PIAZZA VENZAGHI, 2
PIAZZA VENZAGHI, 2
BBS
BBS
FILIALE
BOX
BBS
BBS
BBS
BPB
BPB
BPB
BUSTO ARSIZIO
GALLARATE
GALLARATE
Varese
Varese
Varese
CORSO EUROPA - ANGOLO PIAZZA VENZAGHI
Via Raffaello Sanzio 2
Via Raffaello Sanzio 2
PIAZZA VENZAGHI, 2
VIA RAFFAELLO SANZIO, 2
VIA RAFFAELLO SANZIO, 2
BBS
BBS
BBS
BOX
FILIALE
BOX
BBS176
BBS
BPB
GALLARATE
Varese
Via Raffaello Sanzio 2
VIA RAFFAELLO SANZIO, 2
BBS
BOX
BBS176
BBS
BPB
GALLARATE
Varese
Via Raffaello Sanzio 2
VIA RAFFAELLO SANZIO, 2
BBS
BOX
BBS176
BBS
BPB
GALLARATE
Varese
Via Raffaello Sanzio 2
VIA RAFFAELLO SANZIO, 2
BBS
BOX
BBS176
BBS
BPB
GALLARATE
Varese
Via Raffaello Sanzio 2
VIA RAFFAELLO SANZIO, 2
BBS
BOX
BBS176
BBS172
BBS172
BBS
BBS
BBS
BPB
BPB
BPB
GALLARATE
GEMONIO
GEMONIO
Varese
Varese
Varese
Via Raffaello Sanzio 2
Via Verdi 24
Via Verdi 24
VIA RAFFAELLO SANZIO, 2
VIA GIUSEPPE VERDI, 24
VIA GIUSEPPE VERDI, 24
BBS
BBS
BBS
BOX
FILIALE
POSTO AUTO
BBS172
BBS
BPB
GEMONIO
Varese
Via Verdi 24
VIA GIUSEPPE VERDI, 24
BBS
POSTO AUTO
BBS172
BBS357
BBS175
BBS
BBS
BBS
BPB
BPB
BPB
GEMONIO
MERATE
SUMIRAGO
Varese
Lecco
Varese
Via Verdi 24
Via Manzoni 56
Via Brioschi 2
VIA GIUSEPPE VERDI, 24
VIA ALESSANDRO MANZONI, 56
VIA BRIOSCHI, 2
BBS
BBS
BBS
MAGAZZINO
FILIALE
FILIALE
BBS171
BBS
BPB
VARESE
Varese
Via Veratti 10
VIA VERATTI, 10
BBS
FILIALE
BBS171
BBS
BPB
VARESE
Varese
Via Veratti 10
VIA VERATTI, 10
BBS
UFFICIO
BBS171
BBS
BPB
VARESE
Varese
Via Veratti 10
VIA VERATTI, 10
BBS
UFFICIO
BBS174
BBS
BPB
VENEGONO SUPERIORE
Varese
Piazza Monte Grappa 8
PIAZZA MONTE GRAPPA, 8
BBS
FILIALE
BBS174
BBS
BPB
VENEGONO SUPERIORE
Varese
Piazza Monte Grappa 8
PIAZZA MONTE GRAPPA, 8
BBS
BOX
BBS174
BBS
BPB
VENEGONO SUPERIORE
Varese
Piazza Monte Grappa 8
PIAZZA MONTE GRAPPA, 8
BBS
BOX
BBS174
BBS
BPB
VENEGONO SUPERIORE
Varese
Piazza Monte Grappa 8
PIAZZA MONTE GRAPPA, 8
BBS
BOX
VALORI DI MERCATO
DEFINITIVO
870.000
750.000
850.000
720.000
240.000
1.350.000
600.000
Immobili Conferiti da BPCI a BPB
Codice
Banca
Banca
Filiale
originaria
destinataria
BPCI2235
BPCI
BPB
Comune
Provincia
Indirizzo della Filiale
Indirizzo delle Stabile
Società Proprietaria
Categoria
MARCHIROLO
Varese
Strada Statale 233
Strada Statale 233
BPCI
FILIALE
VALORI DI MERCATO
DEFINITIVO
755.844
Immobili Conferiti da BRE a BPB
Codice
Banca
Banca
Filiale
originaria
destinataria
BRE127
BRE
BPB
BRE135
BRE
BPB
BRE249
BRE
BPB
BRE121
BRE
BRE134
BRE
Comune
Società Proprietaria
Categoria
VALORI DI MERCATO
Provincia
Indirizzo della Filiale
Indirizzo delle Stabile
COMO
Como
Viale Giulio Cesare 26/28
VIALE GIULIO CESARE, 26/28
BRE
BOX
INDUNO OLONA
Varese
Via Porro 28
VIA PORRO, 28
BRE
FILIALE
LAVENO-MOMBELLO
Varese
Via Labiena 89
VIA LABIENA, 89
BRE
FILIALE
580.000
BPB
MONZA
Milano
Piazza Duomo 5
PIAZZA DUOMO, 5
BRE
FILIALE
3.190.000
BPB
TREZZO SULL'ADDA
Milano
Piazza Libertà 1
PIAZZA LIBERTA, 1
BRE
FILIALE
920.000
DEFINITIVO
1.960.000
290.000
BANCA POPOLARE DI BERGAMO S.p.A. - Assemblea Straordinaria dell’11 gennaio 2010
Progetto di modifica dello Statuto Sociale - Testo raffrontato e commentato
STATUTO - TESTO VIGENTE (ed. 06/2009)
STATUTO - TESTO PROPOSTO
- testo integrale -
soli commi interessati da modifica, fermo il resto
(… omissis …)
(… omissis …)
Natura dell’adeguamento / commento
TITOLO II - Capitale sociale - Azioni
Art. 5
Il capitale sociale è di Euro 1.256.300.000,00 (un
miliardoduecentocinquantaseimilionitrecentomila/00),
interamente sottoscritto e versato, ed è ripartito in n.
1.256.300.000 (unmiliardoduecentocinquantaseimilioni
trecentomila) azioni ordinarie del valore nominale di un
Euro ciascuna.
articolo modificato
Il capitale sociale è di Euro 1.350.514.252,00
(unmiliardotrecentocinquantamilionicinquecento
quattordicimiladuecentocinquantadue/00)
1.256.300.000,00
(unmiliardoduecentocinquantasei
milionitrecentomila/00), interamente sottoscritto e
versato, ed è ripartito in n. 1.350.514.252 (unmiliardo
trecentocinquantamilionicinquecentoquattordicimi
laduecentocinquantadue) 1.256.300.000 (unmiliardo
duecentocinquantaseimilionitrecentomila)
azioni
ordinarie del valore nominale di un Euro ciascuna.
Il capitale sociale può essere aumentato anche con
conferimenti di beni in natura e complessi aziendali.
Le azioni sono nominative ed indivisibili.
Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto ad un voto.
Oltre alle azioni ordinarie potranno essere emesse
anche azioni fornite di diritti diversi.
La partecipazione al capitale sociale è regolata dalle
norme vigenti.
(… omissis …)
(… omissis …)
1
Viene aggiornato l’ammontare del capitale sociale ed il
numero di azioni in cui esso è ripartito, a seguito
dell’aumento deliberato dall’Assemblea Straordinaria
al servizio dei conferimenti di rami d’azienda da parte
di altre Banche del Gruppo.