Guardate che purtroppo questi casi che sembrano eccezionali

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26/04/04 (2^ora)
MEDICINA LEGALE
prof. Marchetti
Guardate che purtroppo questi casi che sembrano eccezionali , anche se ,a volte , la televisione ne
parla sono ,invece, frequenti.Ad esempio,spesso la malata di mente pone il diniego di essere incinta
cioè nega il suo stato di gravidanza non accettando nessun tipo di assistenza e attuando anche dei
comportamenti lesivi per il feto come fumare o assumere sostanze stupefacenti.Eppure noi non
possiamo fare nulla perché la legge ci vieta di intervenire in caso di condizioni cliniche mentre
possiamo intervenire in modo coattivo in caso di condizioni di patologia mentale.Con questi
presupposti capite che noi non possiamo attuare nessun tipo di terapia coattiva nei confronti
Di tutte quelle condizioni,compresa la pedofilia, ma anche dei soggetti psicopatici che potrebbero
,almeno teoricamente giovarsi di una qualche terapia di natura psichiatrica.Questo perché ,intanto
questi soggetti non presentano mai una condizione acuta che richieda degli interventi
d’emergenza;poi sono delle condizioni che pur non essendo socialmente accettabili , abbiamo delle
difficoltà nel definirli come patologici in senso proprio.Anche se talvolta qualcuno li definisce come
sicuramente patologici, bisogna andare cauti perché abbiamo pochi criteri che ci permettono di dire
cosa è sano e cosa patologico soprattutto per le malattie mentali.Questo discorso vale per tutte le
patologie; ad esempio i limiti clinici dell’ipertensione sono variati nel tempo; nel caso
specifico,inoltre, il definire un paziente iperteso può avere dei risvolti medicolegali non indifferenti
come l’esenzione da certe attività.
Nel caso della pedofilia primaria noi sappiamo che non si associa a una particolare condizione
mentale cioè tutte le ricerche fatte non hanno individuato delle caratteristiche psicologiche
particolari a carico dei pedofili ;soggetti con caratteristiche psicologiche differenti possono mettere
in atto lo stesso comportamento .Quindi non è possibile tracciare un profilo psicopatologico del
pedofilo ma lo possiamo solo identificare per questa sua predilezione , che può essere assoluta o
meno per questo suo interesse per i soggetti prepubere
Le condizioni di stress socioeconomico come la perdita del lavoro,licenziamento, crack economico
di varia natura sono spesso e volentieri associate a risposte di natura parafilica e pedofilica.
Bisogna pensare che i comportamenti sessuali hanno un grosso impatto di tipo sociale molto forte:la
maggior parte delle parafilie porta il soggetto ad avere dei guai con la giustizia.
Il voyeurismo cioè il soggetto che si eccita nel vedere, propriamente dal vivo,altre persone che si
spogliano o che hanno un rapporto sessuale ,è considerato come minimo come un reato di molestia.
L’esibizionista cioè colui che mostra i propri genitali a soggetti, in genere minorenni, ma comunque
non consenzienti compie reato di atti osceni in luogo pubblico.
I feticisti sono coloro che si eccitano solo entrando in possesso di alcuni oggetti particolari
femminili come le scarpe, le calze , i capelli(una perversione di moda del primo novecento era
rappresentato dai tagliatori di trecce).Per il feticista è importante impossessarsi dell’oggetto ; cioè
non lo va comprare.
Ci sono stati dei procedimenti penali contro soggetti che hanno aggredito ragazze per impossessarsi
di una loro scarpa.
Il masochista è colui che si eccita se viene umiliato (masochismo di tipo morale) o se gli vengono
inflitte delle sofferenze fisiche. Esistono nel mondo delle signorine che vengono addestrate per
infliggere punizioni (sono le severe dominatrici delle inserzioni dei giornali)..
Prima si pensava che il sadismo fosse appannaggio più degli uomini ed il masochismo delle donne
oggi questo non vale più anzi.Per il genere femminile c’è poi una condizione particolare di
masochismo che consiste nel piacere sessuale nell’essere sculacciate in particolare con una specie di
racchetta di legno. Questa parafilia si ha spesso nelle coppie femmina femmina.
Alla domanda :come vivono i soggetti questa condizione,il prof risponde che essi si accorgono in
genere intorno alla pubertà del problema e lo vivono con vergogna vista anche la grande
riprovazione sociale a riguardo nei paesi occidentali.
Queste parafilie non rispondono ai trattamenti farmacologici eccetto agli inibitori degli ormoni
sessuali ;per loro è stata proposta però la terapia di condizionamento:si danno degli stimoli
avversativi nel caso in cui il soggetto tenda ad avere interesse sessuale verso alcune distorsioni. Il
soggetto viene sottoposto a stimoli visivi ed acustici ;le immagini sono inizialmente neutre poi
pedopornografiche lo stesso vale per i suoni che , alla fine, possono consistere in un vero e proprio
racconto che si associa alle immagini .Con la pletismografia peniena che misura l’ erezione , si
valuta l’eccitazione sessuale del soggetto.Quando lo strumento segnala l’ erezione o si dice al
soggetto di pensare ad altro per vedere se è in grado di controllarsi o si danno degli stimoli uditivi e
visivi avversativi.
Queste terapie hanno un effetto molto scarso ma si usa all’ estero come strumento diagnostico
anche se presenta i suoi limiti visto che anche soggetti senza manifestazioni precedenti possono
presentare eccitazione alla visione di materiale pedopornografico.
Questi trattamenti, inoltre sono ai limiti del rispetto della dignità della persona.
I resilienti sono quei soggetti in grado di superare il trauma nello specifico sono persone che si
trovano i n condizioni fisiche migliori di quanto ci si aspetterebbe dopo essere stati sottoposti a
particolari condizioni fisiche(parliamo quindi di quei soggetti prepuberi e che sono stati oggetto di
particolari attenzioni fino a violenze).
Si è visto ultimamente che i resilienti arrivano fino al 50 % del totale.Inoltre oggi c’è una corrente
che sostiene che meno il trauma viene rievocato e meno esercita il suo effetto negativo.
Se questo dato venisse confermato avrebbe dei risvolti in pratica infatti oggi per raccogliere la
testimonianza di un bambino detta protetta si è aiutati da uno psicologo ed il bambino non entra mai
in contatto con il suo ipotetico violentatore.Molti sostengono che ,nonostante questi accorgimenti, il
rievocare possa essere solo più dannoso.
Il prof racconta di una madre che aveva accusato il marito di fare popi popi alla figlia(il popipopi
suscita l’ entusiasmo della folla e dalla platea cominciano a levarsi ipotesi di “interventi preventivi”
nei confronti di questo padre .Il prof dice che si fa la diagnosi di pedofilia solo se si vede il
comportamento.)In questo caso, in cui l’accusa è lieve forse non è proficuo portare il bambino in
tribunale etc.
Inoltre nell’ episodio specifico in realtà i genitori erano in via di separazione.
Il prof ci fa notare come lo stesso comportamento da parte della madre non avrebbe suscitato nulla e
come attualmente ci sia la tendenza a far fare da mammo al papà e questo va bene finchè non
cambia la percezione (traduco io :finchè nella coppia tutto funziona).
Inoltre c’è il problema delle false denunce da parte dei bambini che possono attribuire un
comportamento ad una persona senza che questa l’ abbia messo in atto. Ci racconta a tal proposito
di un esperimento in cui alcuni bambini venivano visitati dal pediatra nei genitali ed altri no ma poi
, anche i bambini che non erano stati visitati avevano dichiarato il contrario .
L’ultimo esempio riguarda una bambina che interpretava con risvolti sessuali le pratiche
igienicosanitarie che il padre, separato, era costretto ad effettuare sulla bambina per i suoi problemi
di stitichezza.
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Cristina Alessandrini.
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