Il mondo economico chiede di sospendere i contratti normali

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IL CASO
Il mondo economico chiede di sospendere i contratti normali
Leggermente diversa è la lettura della situazione proposta da Safra-Sarasin. Gli
analisti dell’istituto di credito basilese si
aspettano che la recessione arrivi un po’
prima, con il Pil in negativo nei primi due
trimestri. La stima sull’intero 2015 rimane per contro positiva e si attesta a +0,4%,
in netto calo comunque rispetto al +1,4%
visto in precedenza. Secondo gli specialisti renani il peggioramento della congiuntura avrà però anche come effetto di
diminuire le pressioni al rialzo sul franco.
Intanto, per rimanere in Ticino, la diret-
trice del Dipartimento delle finanze e
dell’economia Laura Sadis ha incontrato
ieri una delegazione di rappresentanti
delle parti sociali: associazioni economiche, dei sindacati, del settore turistico e
dei consumatori. L’incontro – si legge in
una nota – ha permesso al Dfe di cogliere
le preoccupazioni e le considerazioni dei
settori maggiormente toccati dalle conseguenze dell’apprezzamento del franco. Non sono però previste, per il momento, misure cantonali. Eppure Camera di commercio e Associazione industrie ticinesi hanno presentato una serie
di richieste: tra queste quella di “valutare la sospensione temporanea o la non
entrata in vigore – sempre temporanea –
dei contratti normali di lavoro per quei
settori particolarmente pregiudicati dal
rafforzamento del franco svizzero”. I
contratti normali di lavoro prevedono
minimi salariali vincolanti e sono stati
varati – sovente con il disaccordo della
parte imprenditoriale – per evitare il dilagare del dumping salariale. Oltre a incidere sui costi del lavoro, le associazioni
imprenditoriali ticinesi chiedono anche
di non peggiorare le condizioni-quadro
nelle quali opera l’economia svizzera.
“Tasse e imposte non vanno assolutamente aumentate e nel limite del possibile, diminuite”, si legge nel comunicato.
Tassa posteggi in freezer?
L’invito, pare sia stato raccolto dal ministro Claudio Zali, che ieri al ‘Quotidiano’,
ha dichiarato di non ritenere «prioritario
introdurre la tassa di collegamento in
questo momento». Parole che preludono
al congelamento del controverso balzello sui posteggi?
GENE
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