Giuseppe Ungaretti

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Giuseppe Ungaretti
( Alessandria D’Egitto, 1888- Milano, 1970)
1. La vita : confronta sul manuale
2. Le opere:
– Il Porto sepolto, 1916
– Allegria di naufragi, 1919
– L’Allegria, 1931 ( raccoglie i componimenti delle prime due raccolte)
– Sentimento del tempo, 1933
– Il dolore, 1947
– Vita d’un uomo, 1969 ( edizione completa di tutta la sua opera)
3. La Poetica
– La componente biografica è sempre molto importante ( intitola, non a caso, l’edizione
completa della sua opera “Vita d’un uomo”). Letteratura e vita sono infatti strettamente
connesse tra loro: la letteratura ha il compito di svelare il senso nascosto e più profondo
delle cose, di illuminare l’essenza stessa della vita ( NB: è diverso però dall’intreccio
ostentato di arte e vita che troviamo in D’Annunzio).
– Quella di Ungaretti è una poesia ESSENZIALE: elimina qualsiasi componente puramente
descrittiva e realistica attraverso una estrema riduzione della frase, per arrivare alla
funzione essenziale della parola.
– Uso dell’ANALOGIA: mette in contatto immagini lontane, apparentemente slegate ( ad
esempio in “San Martino del Carso” abbiamo l’analogia cuore/paese straziato; oppure in
“Soldati” l’analogia soldati/foglie). Riprende così la lezione dei futuristi ( le parole in libertà)
ma senza la violenza e il caos che contraddistingueva l’avanguardia. Si rifà anche ai
simbolisti ( Baudelaire)
– Il poeta è una specie di “sacerdote della parola” che ne coglie il senso più profondo ed
essenziale. Il mistero della vita, infatti, non può essere svelato attraverso un discorso esteso
ma deve essere fissato in poche, necessarie e pregnanti parole: il mistero della vita può
essere solo “illuminato” a tratti.
– La poesia di Ungaretti parte sempre dall’esperienza personale ( ad esempio la guerra o il
dolore per la perdita del figlio) ma diventa poi universale, ogni UOMO vi può ritrovare la
propria esperienza.
4. L’Aspetto formale
– distruzione del verso tradizionale: versi liberi e molto brevi ( per sollecitare la riflessione, la
lettura spezzata)
– sintassi semplice ed essenziale che possa cogliere l’attimo di illuminazione ( la strofa è
spesso costituita solo dalla frase principale, poche le subordinate)
– spesso manca il verbo ( in quanto il verbo è simbolo di azione, di concretezza)
– la parola, spesso isolata al centro della pagina e unica protagonista del verso, viene fatta
risuonare in maniera autonoma e pura
– modelli lessicali: il monolinguismo di Petrarca e Leopardi ( no plurilinguismo dantesco)
– rifiuto di proposizioni dal tono declamatorio ( come le interrogative e le esclamative)
– soppressione della punteggiatura
5. L’Allegria: i temi
– componente biografica ( che diventa però paradigmatica e universale)→ San Martino del
Carso
– infanzia e adolescenza→ I Fiumi
– Esilio, estraneità → In Memoria
– esperienza dolorosa del fronte→Veglia
– ritrovata identità → I Fiumi
– Confine precario tra la vita e la morte → Soldati
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