XIII Congresso della Società Internazionale di Oncologia Oculare

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COMUNICATO STAMPA
XIII Congresso della Società Internazionale di Oncologia Oculare
Dal 26 al 30 giugno, Centro Didattico del Policlinico Le Scotte, Siena
Tutte le informazioni su www.unisi.it/eventi/isoo
Per quattro giorni Siena sarà il punto di riferimento internazionale per l’oncologia oculare. Dal 26 al
30 giugno, oltre trecento oculisti provenienti da tutto il mondo confronteranno i propri studi in
occasione del XIII Congresso della Società Internazionale di Oncologia Oculare, organizzato dalla
dottoressa Doris Hadjistilianou del policlinico Santa Maria alle Scotte, responsabile del Centro di
Riferimento per il Retinoblastoma dell’U.O.C. Oculistica diretta dal professor Aldo Caporossi.
Nell’ambito dell’oncologia oculare, il policlinico di Siena è ormai diventato un importante centro
d’eccellenza. “Questo particolare ed affascinante settore dell’oftalmologia – spiega Doris
Hadjistilianou – è stato fondato a Siena nel 1952 dal professor Renato Frezzotti che, per oltre 50
anni, si è dedicato con competenza, grande impegno e umanità ai tumori dell’occhio”. In ricordo del
professor Frezzotti, scomparso quest’anno, verrà presentata la lettura magistrale del congresso
tenuta da Jerry Shields, presidente della Società Internazionale di Oncologia Oculare. Le quattro
giornate vedranno avvicendarsi sedute parallele, corsi e letture magistrali sui più recenti studi dei
tumori dell’occhio, dal melanoma dell’uvea ai tumori orbitari e delle palpebre, con particolare
attenzione al retinoblastoma. “Si tratta di un tumore della retina che colpisce i bambini -spiega
Doris Hadjistilianou - riscontrabile già nel primo anno di vita”. Attualmente il retinoblastoma
colpisce un bambino ogni 15.000, e si manifesta spesso come un riflesso biancastro della pupilla o,
meno frequentemente, come uno strabismo. “Il trattamento di questi tumori varia a seconda dello
stadio della malattia - continua Doris Hadjistilianou - e può costringere all’asportazione dell’occhio
malato, con successivo impianto di protesi, in casi di estrema gravità. Grazie ad una diagnosi
precoce ed a protocolli terapeutici conservativi, una elevata percentuale degli occhi affetti vengono
salvati”. L’interesse dell’ambiente scientifico per l’oncologia oculare sta crescendo in tutto il
mondo, come dimostrato sia dalla grande affluenza di professionisti prevista per il congresso che
per il numero di relazioni pervenute, che hanno superato le 450 unità.
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