Determinazione Dirigenziale

Dipartimento XIV
Politiche del Lavoro e dei Piani di Formazione
Permanente per Adulti
Determinazione Dirigenziale
N. 1315
Del 22/12/2008
OGGETTO:
Approvazione delle Linee guida dei
tirocini denominati “Borse Lavoro
Sociali” attivati dall’Amministrazione
Comunale
Il Responsabile del procedimento
( D.ssa Stefania Wyss )
P.O. Promozione e Comunicazione
Dr.ssa Adelaide Norcia
Visto:
per conformità agli obiettivi del
Dipartimento
Il Direttore
Dr. Federico Bardanzellu
IL DIRETTORE
Premesso:
che il Dipartimento XIV – Politiche del Lavoro e dei
Piani di Formazione Permanente per Adulti - promuove e
coordina piani di sviluppo locale, concepiti quali progetti
integrati di sviluppo occupazionale e sociale nell’ambito del
“Piano per lo Sviluppo Locale e la Buona Occupazione” (Del
G.C. n.5 del 09/01/2008) .
che il 5° macro-obiettivo del Piano per lo Sviluppo
Locale della Buona Occupazione per il triennio 2008-2010 si
pone la finalità di “rafforzare le politiche a favore delle fasce
deboli e delle pari opportunità” ;
che in questo ambito è stato istituito il “Tavolo
trasversale permanente per il sostegno e l’accompagnamento
al lavoro per cittadini in condizione di svantaggio sociale”;
considerato che i risultati raccolti nella pubblicazione “
Le varie forme delle Borse Lavoro del Comune di Roma”
hanno costituito l’assunto per i lavori del tavolo medesimo;
che sulla base dell’analisi dei dati e delle informazioni
desunte il Tavolo ha identificato come primo obiettivo la
definizione di Linee guida dei tirocini denominati “Borse
Lavoro Sociali" attivati dall’Amministrazione Comunale;
RAGIONERIA GENERALE
Provvedimento senza rilevanza
contabile
IL DIRIGENTE DELLA IX U.O.
Dott. Claudio Mannino
che è necessario approvare tale documento elaborato
con il contributo di tutti i Municipi;
visto Lo Statuto approvato dal Consiglio Comunale con
Deliberazione n.122 del 2000 e s.m.i.;
visto il D.Lgs. 276/2000
Determina
Per quanto esposto in narrativa,
di approvare le allegate Linee guida dei tirocini denominati
“Borse Lavoro Sociali" attivati dall’Amministrazione
Comunale che costituiscono parte integrante del presente
provvedimento.
Il Dirigente
Dott.ssa Corinna Gemelli
Linee guida dei tirocini denominati “Borse Lavoro Sociali”
attivati dall’Amministrazione Comunale
Normativa di riferimento:

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



Delibera C.C. n. 35 del 15 marzo 2004 (Piano Regolatore Sociale del Comune di Roma)
L.328/2000
Programma comunitario per l'occupazione e la solidarietà - PROGRESS (2007-2013)
L. 196/97 - D.Legislativo 280/97 - D.M. 142/98
Del. G.C. 5 del 09.01.2008 (Piano per lo Sviluppo Locale della Buona Occupazione)
Del C.C. 154/97
Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276
Regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione del 12 dicembre 2002
Indice
- Premessa
- Finalità
Articolato quadro:
1 Definizione dello strumento “Borse lavoro Sociali”
2 Destinatari
3 Soggetti partecipanti alla realizzazione dei percorsi e ruoli complementari:
- Coordinatore
- Promotore
- Soggetti della Rete da strutturare
- Soggetti Ospiti
4 Tutor
5
Misure incentivanti
- Quote contributi economici
- Fonti economiche collegabili alle B.L.S.
6
Monitoraggio e Valutazione
7 Osservatorio BLS
Premessa
Il Dipartimento XIV del Comune di Roma, in seguito agli esiti degli incontri del Tavolo trasversale
permanente per il sostegno e l’accompagnamento al lavoro per cittadini in condizione di svantaggio sociale
(di seguito sempre denominato tavolo tecnico Sociale-Lavoro), nel rispetto di quanto stabilito in materia dalle
indicazioni Europee e dalla legislazione nazionale nonché dell’autonomia organizzativa e gestionale dei
2
singoli Municipi e dei Dipartimenti Capitolini, ritiene opportuno sostenere e promuovere i percorsi di
inclusione socio-lavorativa attivati dall’Amministrazione Comunale
disegnando le direttrici che ne
garantiscano criteri di omogeneità e correttezza.
L’esclusione dal mercato del lavoro è una realtà comune a quella parte di popolazione conosciuta come
“fasce deboli”, e questa frangia diventa ogni giorno più consistente, considerati i tassi di disoccupazione del
nostro paese e i processi di esclusione sociale attivati a cascata dalla perdita del lavoro; diventa quindi
sempre più imprescindibile e urgente fare i conti con il tipo di intervento attivato dall’Amministrazione
Pubblica, con quelli che sono gli effetti delle impostazioni adottate, e con la serie di attese e aspettative che
tali iniziative generano.
I percorsi di tirocini conosciuti genericamente come borse lavoro, strumento adottato principalmente dai
municipi, hanno raccolto la crescente esigenza espressa da quella fascia di popolazione inserita in quadri di
fragilità propria degli adulti in difficoltà e degli adolescenti molto spesso seguiti e presi incarico dai servizi
sociali. Il sostegno e l’accompagnamento professionale nei percorsi di entrata o reinserimento in contesti
lavorativi è diventato uno degli interventi attivabili come strumento di empowerment della persona e della sua
famiglia, e tali iniziative sono state declinate nel territorio romano con modalità molto diverse mantenendo
comunque sempre la costante di “esperienza centrale” all’interno di un più complesso intervento di
promozione e sostegno d’inclusione sociale.
Le borse lavoro per soggetti svantaggiati, non godendo di una disciplina creata ad hoc, si collocano in modo
trasversale tra l’istituto del tirocinio e l’esperienza delle “borse di lavoro” (rispettivamente art. 18 e, art. 26
della L. 196/97).
L’espressione “borse lavoro” usata in vari comuni italiani per indicare le diverse iniziative di tirocini in
azienda senza oneri per le imprese, promossi da servizi istituzionali e rivolti alle fasce più deboli, è stata
mutuata dalla dicitura scelta per descrivere una delle misure adottate dal Governo con il Decreto legislativo
n. 280 del 7 agosto 1997 per fronteggiare la disoccupazione giovanile nelle zone del Mezzogiorno
all’interno di un Piano straordinario che si è sviluppato nei tre anni successivi al 1997 .
La misura varata dal Governo e attuato dal Ministero del Lavoro ha rappresentato un intervento proprio delle
politiche attive del lavoro, che è stata correlata finanziariamente al Fondo per l’Occupazione, ed è stata
inserita in un preciso e coordinato quadro operativo a cui hanno partecipato il Ministero del Lavoro, l’INPS, e
l’INAIL. L’ istituto delle borse di lavoro attualmente non è più attivo non essendo stato più previsto nelle
successive finanziarie.
I progetti delle Borse Lavoro Sociali invece, hanno rappresentato una specifica tipologia di intervento del
nuovo sistema sociale locale, un intervento che non è stato sviluppato all’interno di un quadro sinergico, ma
frutto di isolate progettualità, collegate a fonti finanziarie straordinarie come programmi europei di
promozione all’inclusione sociale, sperimentazioni inserite in alcuni piani regolatori sociali municipali, singole
iniziative correlate a centri di costo locali destinati a tematiche differenziate. L’iniziale sovrapposizione di
termini per indicare le due misure di diversa natura ha generato confusione, attese e aspettative falsate, e
soprattutto ha assecondato una comprensibile ambiguità sulle modalità operative sulle quali basare la
realizzazione di efficaci B.L.S. .
Nelle more della costruzione di un quadro organico regionale e nazionale, nel quale comprendere i progetti
attivati come Borse Lavoro Sociali si ritiene doveroso equiparare tali interventi alle esperienze del tirocinio e
condizionare quindi la loro realizzazione alla disciplina dell’istituto del Tirocinio ( L. 196/97 e D.M. 142/98 ).
Finalità
All’interno delle trasformazioni che il mercato del lavoro ha attraversato negli ultimi dieci anni l’istituto del
Tirocinio, che è compreso nel quadro esposto in premessa, pur non facendone pienamente parte visto che
non ha come obiettivo immediato l'assunzione, ha modificato la propria natura; da occasione di
orientamento e formazione, questo strumento si è rivelato nel tempo come il primo passo verso una
precarietà poco protetta, fino alla recente segnalazione della Commissione Europea sull’uso distorto e
l’abuso di tale strumento in Italia.
Così, se per i tirocini in generale è emersa la necessità di salvaguardare la natura e il senso dell’esperienza,
diventa ancora più imprescindibile nel caso dei tirocini attivati come percorsi di sostegno d’inclusione sociolavorativa, garantire il pieno compimento degli intenti alla base di questi interventi, la cui realizzazione ha il
valore di elemento centrale all’interno di un processo più ampio di sostegno d’inclusione sociale.
Le indicazioni che vengono riassunte e proposte nel successivo articolato, frutto dell’analisi delle esperienze
nel settore realizzate nel Comune di Roma, vagliate e approfondite nel Tavolo tecnico Sociale-Lavoro che si
riunisce presso questo Dipartimento dal settembre 2007 , sono volte a garantire e favorire un intervento
3
completo, corretto ed efficace, in un quadro di superamento delle diversità territoriali esistenti e di quelle che
caratterizzano le diverse scelte tecniche e politiche.
Il proposito è quello di disegnare linee di azione comuni per la realizzazione dei tirocini attivati
dall’amministrazione Capitolina che concorrano a garantire un certo grado di qualità, omogeneità ed equità,
rispettando l’esigenza di impostare dei percorsi ad personam:

Completi: perché sviluppati globalmente in un ottica personalizzata che tiene presente la
complessità delle problematiche affrontate, grazie all’integrazione delle diverse competenze e alla
strutturazione di una rete sinergica di base.

Corretti: perché in linea con le indicazioni normative sui tirocini e su i percorsi di sostegno per le
fasce deboli

Efficaci: come risultato dell’individuazione delle migliori prassi identificate dall’analisi e dalla
valutazione delle esperienze sviluppate negli ultimi anni nel Comune di Roma
Articolato quadro:
1 - Definizione del Servizio delle “Borse Lavoro Sociali”
La definizione “Borsa Lavoro Sociale” (di seguito indicata con B.S.L.) è il risultato di una ricerca operata dai
partecipanti al Tavolo tecnico Sociale-Lavoro per individuare l’espressione più adatta ad indicare in modo
unico e condiviso questa particolare forma di tirocinio protetto, il cui significato oltrepassa l’obiettivo di
orientamento e formazione proprio della classica esperienza di stage, assumendo invece la valenza più
allargata di strumento parziale (rispetto a un progetto globale più ampio) finalizzato a un progetto di sostegno
e promozione d’inclusione sociale.
Le Borse Lavoro Sociali si configurano come una tipologia di intervento essenziale per il nuovo sistema
sociale locale di servizi che hanno la finalità di “attivare” la persona all’interno di un percorso di autonomia
che partendo dalla valorizzazione delle proprie risorse personali, preveda un insieme di azioni di
motivazione, formazione e aggiornamento con una progressiva acquisizione–riacquisizione delle capacità e
autonomie personali attraverso un approccio graduale con le regole dell’azienda, l’attività lavorativa vera e
propria, le relazioni sociali in ambito lavorativo e la concretezza della quotidianità nel mondo del lavoro.
La finalità di questo intervento è rappresentata dall’intento di migliorare l’occupabilità dei soggetti
socialmente più fragili formulando, in contrapposizione ad un modello di “assistenza passiva” , nuove
modalità di prevenzione ed intervento sul disagio all’interno delle quali l’avvicinamento al “lavoro” assume un
ruolo centrale.
Il periodo dell’esperienza in Azienda non costituisce rapporto di lavoro per l’ospitante né per il beneficiario
che conserva lo status di disoccupato/inoccupato; l’eventuale successiva assunzione rappresenta un
possibile esito senz’altro auspicato, ma non ne costituisce un presupposto.
La Borsa Lavoro Sociale, come percorso di reinserimento socio-lavorativo rappresenta un intervento
complesso che, anche semplificando al massimo, comprende molteplici attività che vanno sviluppate su
diversi campi d’azione con la compartecipazione di diverse professionalità, che attraverso competenze
complementari realizzano un intervento incrociato tra politiche sociali , del lavoro e della formazione.
L’equipe multidisciplinare necessaria comprende quindi il servizio sociale territoriale, il centro d’orientamento
al lavoro, il nucleo di tutoraggio e valutazione, il soggetto promotore del tirocinio, il centro di formazione
professionale, servizi tecnici di supporto allo specifico svantaggio del tirocinante ecc…..
L’esigenza di multidisciplinarietà e la necessità di sviluppare una progettualità personalizzata costituiscono
gli elementi centrali delle B.L.S. più riuscite fotografate dalla ricerca “Le varie forme delle borse lavoro del
Comune di Roma” pubblicata dal Dipartimento XIV nel giugno 2007. Dall’analisi di questi due elementi si
sono approfonditi due caratteristiche fondamentali:
a) l’insieme delle attività necessarie alla realizzazione del percorso di B.L.S.
b) le diverse tipologie di B.L.S. realizzate nel Comune di Roma
4
a) I diversi servizi coinvolti nella realizzazione delle B.L.S. per rispondere al criterio di completezza
devono sviluppare le seguenti attività:

Accoglienza, informazione competente e orientamento.

Accompagnamento in un percorso di approfondimento sulle conoscenze, competenze, lacune
possedute.

Lavoro sulla motivazione e raggiungimento di un accordo condiviso per un percorso di: formazione,
tirocinio, inserimento lavorativo.

Promozione sul territorio della responsabilità sociale delle imprese, e individuazione dei soggetti
disponibili alla collaborazione, con conseguente costruzione di una banca dati con le risorse
individuate e il raggiungimento di Accordi Quadro con Associazioni di categoria artigianali,
imprenditoriali, e di cooperative.

Formale attivazione della B.L.S. attraverso un “Soggetto Promotore” tra quelli indicati dalla norma
(decreto del Ministero del Lavoro 142/98 che attua l’art.18 della Legge 196/97) che si occuperà di
una serie di misure che devono essere rispettate; tra queste: la formalizzazione della convenzione e
del progetto formativo-orientativo che deve essere concordato e firmato dall’Azienda, dal soggetto
promotore, dal servizio coordinatore e dal tirocinante; la dovuta trasmissione di questi documenti
alla Regione, all’Ispettorato, alle OO.SS.; controllo dell’effettivo pagamento dell’Assicurazione INAIL
e RCT e dell’attivazione della procedura S.A.O.L.;

Parallela attivazione formale della B.L.S. e strutturazione dell’equipè multidusciplinare a cura del
Servizio specifico che ha attivato l’intervento (Soggetto Coordinatore)

Abbinamento tirocinante-azienda, e verifica della possibile realizzazione;

Accompagnamento nella prima fase di inserimento in Azienda con funzione di sostegno al
tirocinante e di mediazione con la struttura ospitante.

Tutoraggio e monitoraggio in itinere.

Accompagnamento alla fase finale del tirocinio.

Valutazione
finale, condivisa con il tirocinante, per l’identificazione di passi successivi
all’esperienza

Monitoraggio e valutazione del servizio offerto
b) La natura dei progetti attivabili distingue 3 tipologie di Borse Lavoro Sociali
all’obiettivo primario ricercato:
in relazione
1. B.L.S. di pre-inserimento: rivolte alle persone che hanno la necessità di aggiornare o ampliare le
proprie competenze lavorative per poter sperimentare un ruolo professionale che possa essere
spendibile nell’attuale mercato del lavoro;
2. B.L.S. di orientamento-formazione: rivolte alle persone che devono acquisire o allargare le
proprie capacità lavorative e quindi assumere nuove competenze specifiche; o a ragazzi che hanno
bisogno di un esperienza simile per facilitare e motivare successive scelte formative-scolastiche;
3. B.L.S. di socializzazione : rivolta alle persone che non possono essere inserite nel circuito
lavorativo per problemi vari (di età, di salute, di alto grado di “incollocabilità”) e quindi necessitano di
un maggior livello di accompagnamento. Questo terzo tipo di esperienza rappresenta quelle BLS
che utilizzano come aziende ospiti particolari soggetti che fungono da “palestre sociali”, specifiche
aree di accoglienza che genericamente possono essere rappresentate da : Coop. Soc. integrate,
Laboratori di socializzazione, centri d’iniziative sociali estemporaneee ecc………
2- Destinatari
5
Dalla necessità di concordare una descrizione condivisa tra il mercato del lavoro e le politiche
sociali per l’area delle “fasce deboli” si conviene che i destinatari delle Bls siano :
 I lavoratori svantaggiati (D.L., n. 276/2003), e
 tutte le persone in età lavorativa per le quali i servizi sociali assumano la formalizzazione di
un progetto d’intervento globale che comprenda un percorso di tirocinio (art.7 Del. C.C.
154/97)
Sebbene tra le problematiche collegate all’esclusione sociale, un ruolo rilevante sia assunto dalla condizione
di disabilità, e anzi, molto spesso, “disabili” e “fasce deboli” sono accezioni utilizzate indifferentemente, in
realtà lo svantaggio da tutelare e proteggere nella realizzazione delle B.L.S. è più di ordine economico,
psicologico e sociale in generale.
Infatti, per le persone disabili un certo tipo di protezione con la strutturazione di “percorsi preferenziali” è
stato faticosamente conquistata, ed oggi le norme per il diritto al lavoro dei disabili sono precisamente
rintracciabili nella legge 68/99; per quanto riguarda invece altri aspetti del disagio che incrementano processi
di esclusione, il sistema di protezione sociale non è altrettanto definito.
Al fine di massimizzare al meglio le risorse a disposizione è necessario che i Soggetti Coordinatori delle
B.L.S. promuovano e sostengano i tirocini per le categorie protette (art.1 e 18 legge 68/99 ) sempre
coinvolgendo il “Collocamento Obbligatorio” del C.P.I. e gli specifici servizi della A.S.L. attraverso la
realizzazione dei previsti specifici tirocini formativi o di orientamento finalizzati all’assunzione.
Le persone che rientrano nel target primario delle B.L.S. sono quelle che hanno incontrato nel proprio
ciclo di vita eventi critici di varia natura (precarizzazione o perdita del lavoro, non autosufficienza, movimenti
migratori, sfaldamento del nucleo familiare di riferimento, malattia, perdita dell’abitazione, etc…….) . Tale
vulnerabilità sociale, spesso caratterizzata da situazioni multiproblematiche, difficilmente è riconosciuta
come tale dalla norma, che storicamente ha invece un orientamento indirizzato a precise categorie. Al di là
delle descrizioni, i destinatari individuati per le B.L.S. si richiamano al Decreto Legislativo 10 settembre 2003,
n. 276 art. 2 lettera k)che definisce «lavoratore svantaggiato»: qualsiasi persona appartenente a una
categoria che abbia difficoltà a entrare, senza assistenza, nel mercato del lavoro ai sensi dell'articolo 2,
lettera f), del regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione del 12 dicembre 2002 relativo alla
applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a favore della occupazione, nonche' ai
sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge 8 novembre 1991, n. 381;
Le caratteristiche soggettive di queste persone hanno quindi come denominatore comune il loro stato di
grave disagio sociale riconosciuto dai servizi sociali, e lo stato di inoccupazione o disoccupazione; i servizi in
accordo con l’utente, “costruiscono” un percorso individualizzato di uscita dalla marginalità sociale che può
prevedere un periodo di inserimento in Borsa Lavoro.
Diventa fondamentale, per quanto riguarda le iniziative attivate dai Municipi, giungere a una conformità di
base rispetto ai destinatari delle B.L.S. promosse dai Servizi Sociali. E’ di primaria importanza che ogni
realtà strutturi la propria progettualità di settore non vincolandola a singole fasce d’età, ma prevedendo
contemporaneamente l’attivazione di percorsi differenziati per obiettivo (punto 1 lettera b) e per classe d'età,
concordando nel tavolo tecnico Sociale-Lavoro comuni criteri di priorità.
3 - Soggetti
complementari:
partecipanti alla realizzazione dei percorsi (equipe multidisciplinare) e ruoli
- Promotore:
dall’art 18 della L. 196/97 e D.M. 142/98 possono essere soggetti promotori:
1. Agenzie regionali per l’impiego e sezioni circoscrizionali o strutture pubbliche, con compiti e funzioni
analoghe, individuate dalle leggi regionali;
2. Università e istituti di istruzione universitaria statali e non statali abilitati al rilascio di titoli
accademici;
3. Provveditorati agli studi;
4. Istituzioni scolastiche statali e non statali che rilascino titoli di studio con valore legale;
5. Centri pubblici o a partecipazione pubblica di formazione professionale e di orientamento;
6. Comunità terapeutiche, enti ausiliari e cooperative sociali;
7. Servizi di inserimento lavorativo per disabili gestiti da enti pubblici delegati dalla Regione;
8. Istituzione formative private senza scopo di lucro, sulla base di una specifica autorizzazione
regionale.
6
Sostenendo l’equiparazione della misura delle B.L.S. ai percorsi realizzati dall’istituto “tirocinio” , si
riconosce il ruolo di Promotore agli Enti citati dalla legge, ma si ritiene fondamentale completare l’elenco dei
soggetti responsabili aggiungendo nel
modello di Convenzione, allegato al D.M. 142/98,
la
corresponsabilità nel processo dei servizi invianti, come “Soggetti Coordinatori” per sottolineare la funzione
di Patrocinio assunta dall’Ente Locale.
Si precisa inoltre la necessità di svincolare dalla disciplina esclusivamente i percorsi B.L.S. di
socializzazione considerati come Laboratorio di Tirocini finalizzati sopratutto ad obiettivi di lotta
all’esclusione sociale (compresi nella suddivisione definita nel punto 1 b3).
- Coordinatore:
Il ruolo di coordinatore del progetto di BLS viene assunto dal Servizio che attiva i progetti BLS
all’interno dell’Amministrazione Pubblica.
In questi anni i soggetti che, all’interno dell’Amministrazione Comunale hanno realizzato le più note
esperienze equiparabili alle B.L.S. sono riconducibili a:
 Servizi Sociali Municipali
 Servizi del Dipartimento V
 Servizi del Dipartimento XIV
 Servizi del Dipartimento XV
 Servizi del Dipartimento XI
 Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze
Dal momento che, gli interventi attivati dai servizi sociali municipali risultano essere quelli che maggiormente
hanno assunto aspetti altamente differenziati (finanziari, progettuali e gestionali) così come emerge dalla
ricerca “Le varie forme delle borse lavoro del Comune di Roma” pubblicata a cura del Dipartimento XIV nel
2007, si ritiene utile fornire agli stessi definite indicazioni al fine di garantire una corretta impostazione della
misura B.L.S. che consenta la piena assunzione del ruolo di “Coordinatore”.
Ogni Municipio dovrà istituire all’interno del Servizio Sociale una specifica area B.L.S. che comprenda
almeno un assistente sociale con funzioni di coordinamento e un’altra unità di supporto di natura
amministrativa; tale area rappresenterà per il servizio sociale municipale il soggetto referente al quale
convogliare le segnalazioni per l’attivazione di un progetto globale che comprenda una B.L.S.
Quando la funzione di coordinatore è assunta da altro servizio che all’interno dell’Amministrazione Comunale
attivi progetti che comprendano B.L.S. l’area sopra descritta rappresenterà il referente che per conto del
servizio sociale sarà chiamato a partecipare nell’equipè multidisciplinare che seguirà il tirocinio.
Il servizio coordinatore nominerà di volta in volta il referente che a cui verrà affidata la titolarità del progetto
globale dell’intervento.
Più in generale, compito del soggetto coordinatore (indipendentemente dalla natura dell’ufficio) sarà quello di
strutturare le condizioni che garantiscano organicità curando la sinergia delle forze complementari che
necessariamente devono essere messe in campo per la realizzazione di un intervento a così alto grado di
complessità (attraverso protocolli d’intesa tra i Municipi e i Servizi territoriali A.S.L., Dipartimenti specifici,
accordi, costituzione di equipe multidisciplinari trasversali tra Enti, Convenzioni di accordo con tutti gli altri
Soggetti coinvolti nella realizzazione della B.L.S. eccc…...) per un intervento coerentemente integrato nel
tessuto della comunità locale, in sinergia (progettuale e operativa) tra le politiche sociali e quelle
occupazionali
-Soggetti della Rete da strutturare (ognuno dei quali può assumere il ruolo di soggetto coordinatore
o compartecipante) :
 C.O.L (Centro Orientamento Lavoro).:
I Centri di Orientamento Lavoro compartecipano nella realizzazione dei progetti in modo
fondamentale, innanzitutto con il C.O.L. Tirocini (come soggetto promotore privilegiato) e inoltre,
si suggerisce di collegare operativamente ogni Servizio che attivi BLS (attraverso protocollo
d’intesa) con un C.O.L. . La collaborazione con tali uffici, nel rispetto delle specifiche e diverse e
competenze si realizzerà con il contributo di tutte le figure presenti nel C.O.L. : “Operatore di
accoglienza” (informazioni aggiornate e invii reciproci) “Orientatore” (partecipazione a moduli
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tecnici nella fase di orientamento e nel monitoraggio) “Animatore Territoriale” ( Collaborazione
nella presentazione delle BLS alle aziende del territorio, nella costituzione di Banche dati, e nella
segnalazione di opportunità dal territorio)
 C.F.P. (Centro Formazione Professionale) :
Collaborazione per la costruzione di moduli formativi ad hoc per il sostegno di percorsi
d’inserimento che necessitino di fasi ‘aula.
 C.P.I. (Centro per l’impiego):
Collaborazione con gli uffici Provinciali all’interno del territorio romano per la partecipazione a
tutte le iniziative rivolte al target denominato “fasce deboli” o definizioni equiparabili.
 SERVIZI SOCIALI territoriali :
Tali servizi compartecipano alle B.L.S. sia come soggetti invianti che come soggetti di sostegno
complementare in tutti quei casi in cui la caratteristica del disagio è collegata alla loro specifica
natura. La presenza del personale operante in tali servizi va deve essere sempre promossa,sostenuta
e incentivata.
Uffici Dipartimentali ed Extradipartimentali :
Tutti i servizi comunali che, occupandosi di tematiche collegate ai destinatari definiti al punto 2
avviino per questi una progettualità di promozione e sostegno all’inclusione socio-lavorativa.
Citiamo, tra quelli che presentano evidenti collegamenti con il tema: Garante dei detenuti, C.O.L.
Carceri, Dipartimento XI, Dipartimento V, Programma Integra, Dipartimento XIV, Agenzia
Comunale per le Tossicodipendenze, Dipartimento XV, e il Dipartimento XVI; ma non si esclude
che altri uffici non contemplati in elenco abbiano assunto ulteriori iniziative.
-Soggetti Ospitanti:
Possono essere aziende ospitanti tutti i datori di lavoro privati e pubblici, nei limiti e con le modalità
indicate dalla normativa nazionale (art.1 D.M. 142/98);
I tre tipi di B.L.S. definiti in precedenza (di pre-inserimento / di formazione / di socializzazione
(laboratori di tirocinio) corrispondono direttamente anche a tre tipologie di Aziende Ospitanti in
relazione al grado di spendibilità delle competenze acquisibili e dell’eventuale disponibilità a un
possibile successivo inserimento lavorativo: grado molto alto nella prima, medio basso nella
seconda, nullo nella terza.
4 - Tutor
La funzione del tutoraggio nelle B.L.S. assume un valore centrale poiché avviare un processo di
reinserimento sociale che passi attraverso l’esperienza del tirocinio con persone che vivono forme
di deprivazione materiale e/o vari tipi di fragilità sociale comporta, oltre alla gestione di tutti
quegli elementi propri di questa attività, anche la strutturazione di vari sistemi di sicurezza che
proteggano la persona dai suoi stessi limiti, o dai fisiologici meccanismi aggressivi propri del
mondo del lavoro. Infatti, molto spesso il significato che assume tale esperienza per una persona
che vive situazioni di svantaggio o marginalità va ben oltre l’esercizio di apprendimento e di
graduale accesso al mondo del lavoro e quindi, la possibilità di un “fallimento” dell’esperienza ha
una portata più globale e conseguenze più complesse. Nel Decreto attuativo dell’istituto del
Tirocinio viene specificatamente indicata tra i compiti del soggetto promotore quello di garantire la
presenza di un tutor come responsabile didattico-organizzativo delle attività; a questi, il soggetto
ospitante dovrà corrispondere un responsabile aziendale dell’inserimento dei tirocinanti a cui fare
riferimento. Nel caso delle B.L.S. il servizio coordinatore si farà garante di supportare questa
funzione di tutoraggio con un referente che assicurerà una visione d’insieme nell’ottica
complessiva dell’intero progetto globale attivato.
Il referente sarà indicato dal Servizio che attiverà la B.L.S., all’interno della più ampia equipe
multidisciplinare, e potrà essere interno all’Amministrazione, o esterno e collegato a un Ente di
privato Sociale che collabora nella realizzazione del percorso. Lo svolgimento di tale ruolo potrà
essere esercitato da uno dei seguenti profili professionali: educatore professionale, assistente
sociale, psicologo, pedagogista, Funzionario Servizi Orientamento al Lavoro, docente di C.F.P. .
8
Lo stesso referente non potrà seguire più di cinque tirocinanti contemporaneamente ; suo specifico
compito è rappresentato da una funzione di supporto e sostegno in tutte le distinte fasi del tirocinio:
 abbinamento tirocinante-azienda, e verifica del possibile grado di realizzazione del progetto
globale;
 accompagnamento nella prima fase di inserimento in Azienda con funzione di sostegno al
tirocinante e di mediazione con la struttura ospitante;
 sostegno al tirocinante e monitoraggio in itinere;
 Cura della fase conclusiva dell’esperienza;
 Valutazione finale condivisa con l’equipe multidisciplinare e il tirocinante stesso per
l’identificazione di passi successivi all’esperienza.
La presenza e la nomina del referente del tutoraggio da parte del soggetto coordinatore è vincolante
all’avvio di una B.L.S.
5- Misure incentivanti
Anche se il periodo dell’ inserimento in azienda non costituisce rapporto di lavoro per l’impresa ospitante né
per il tirocinante che conserva lo status di disoccupato/inoccupato, il progetto di B.L.S. comprende sempre
un contributo economico a cura dell’Ente locale, intervento che assume una valenza di riconoscimento e
valorizzazione dell’esperienza, nonché il significato di un sostegno/sostituzione al reddito; è inoltre
auspicabile che nel lavoro d’ informazione e ricerca delle imprese sul territorio sia promossa anche
una compartecipazione economica di queste aziende per la piena realizzazione di un percorso di
responsabilità sociale.
Altra caratteristica dell’incentivo economico per il tirocinante è rappresentata dal soggetto erogante che non
potrà essere rappresentato direttamente dalle casse comunali, sia per evitare l’associazione a finalità di tipo
assistenziali, sia per non collegare l’intervento economico ai tempi burocratici dell’amministrazione.
L’esperienza di tirocinio in azienda potrà essere di durata trimestrale, estensibile sino alla durata massima
prevista dalla vigente normativa, non ulteriormente prorogabili ad eccezione della B.L.S. di socializzazione
per le quali si conviene la necessità di costruire sistemi di continuità o di valutare l’opportunità di
trasformazione dell’esperienza in tirocinio collegato ad altra finalità.
Gli inserimenti riconducibili ai tre tipi, sopra descritti, saranno collegati a un contributo economico
pari alle seguente quote:
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€ 450 per la BLS di pre-inserimento ( per una durata massima di tre mesi, con un orario che potrà
variare tra le 20 e le 30 ore settimanali)
€ 300 per la BLS di orientamento-formazione ( per una durata massima di sei mesi estensibile
sino alla durata massima prevista dalla vigente normativa, con un orario che potrà variare tra le 15 e
le 25 ore settimanali)
€ 200 per i laboratori di Tirocinio la BLS di socializzazione (senza vincoli di durata con un limite
massimo di impegno orario non superiore alle 20 ore settimanali )
Per sostenere la realizzazione di un progetto globale che comprenda l’attivazione di una B.L.S. il Servizio
Sociale provvederà a mettere in atto le misure di sostegno e sollievo familiari necessarie per affrontare
serenamente il periodo di stage (attività di assistenza domiciliare, inserimento negli asili nido comunali, in
centri diurni per anziani fragili, ecc..)
Al termine del tirocinio il soggetto coordinatore della B.L.S. avrà cura che sia rilasciata una dichiarazione
sullo stage effettuato nella quale saranno descritte in dettaglio le competenze acquisite; il documento potrà
anche assumere il significato di un attestato di referenze per sostenere un successivo tentativo
d’inserimento lavorativo.
Fonti economiche collegabili alle B.L.S. :
 L. 328
 Del. C.C. 154/97
 F.S.E.
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F.N.L.D.
Finanziamenti Comunali, Provinciali Regionali, Nazionali collegati a Bandi specifici di settore
Risorse economiche ricavate da iniziative specifiche di Fund Raising finalizzate al sostegno di
progetti sull’inclusione socio-lavorativa
6 - Monitoraggio e Valutazione
Il Servizio B.L.S. attraverso l’equipe multidisciplinare coinvolta in ogni singolo progetto globale
valuterà i materiali prodotti in corso di svolgimento del tirocinio (foglio di accesso per il
tirocinante; per l’azienda; relazione intermedia dell’azienda; foglio di chiusura stage per il
tirocinante; per l’azienda; foglio presenze ) presentati e illustrati nel dettaglio dal “Tutor del
progetto globale” in riunioni che si convocheranno mensilmente.
Il report di valutazione sarà curato dal Servizio che attiverà la B.L.S. e condiviso con il tirocinante
come base dello svolgimento completo del più ampio progetto d’intervento globale.
7 - Osservatorio BLS: Attività di tutela del rispetto delle linee guida
Presso il Dipartimento XIV verrà istituito un osservatorio BLS articolato in 3 distinti nuclei d’intervento che
vigileranno e sosterranno i servizi coordinatori in caso di difficoltà nella realizzazione delle direttrici indicate
dalle linee guida. Le aree d’intervento individuate corrispondono a:
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Servizi B.L.S. (garanzia della “Multidisciplinarietà Professionale” e assistenza tecnica)
Registro delle Imprese
Raccolta dati e Conformità e uniformità della modulistica
Ciascuna dei tre nuclei di intervento dell’osservatorio corrisponde a determinati nodi del percorso visti in
un’ottica integrata e coordinata di sistema; la loro azione sinergica concorrerà al raggiungimento dello scopo
generale: mettere a sistema gli interventi necessari per sostenere lo sviluppo dei percorsi di inserimento
socio-lavorativo delle fasce più deboli.
In ogni Area vengono sviluppati i particolari aspetti critici che fanno capo alle Linee di Azione indicate da
questo documento:
Nucleo 1: I Servizi B.L.S. :
Insieme alla necessità di uniformare l’offerta prevista nel Comune di Roma sarà cura di questa area
evidenziare e definire le differenze che caratterizzano le diverse realtà territoriali con le specifiche
opportunità. Tra i suoi obiettivi : sostenere la strutturazione, il miglioramento e la promozione della
compresenza di figure professionali complementari. Si offre altresì la possibilità per ogni Municipio o
Dipartimento che intenda attivare percorsi di B.L.S. di un confronto e supporto tecnico-amministrativo .
Nucleo 2: Registro delle Imprese:
Quest’area, partendo dalla ricostruzione dell’esistente, avrà il compito di ricostruire un albo nel quale siano
comprese le Aziende che hanno partecipato o che intendano partecipare alla realizzazione di B.L.S. con un
lavoro di aggiornamento permanente.
Nucleo 3: Raccolta dati e Conformità e uniformità della modulistica :
Area che raccoglierà e terrà aggiornate l’insieme delle informazioni qualitative e quantitative dell’esperienza
romana nel settore. Verrà curata la raccolta sistematica di tutti i diversi materiali utilizzati
dall’Amministrazione Comunale per la formalizzazione, così da produrre un modello di documentazione
generale.
Il Tavolo tecnico Sociale-Lavoro diviene quindi l’organismo di raccordo delle tre aree di lavoro, all’interno del
quale si opererà una verifica complessiva dei risultati raggiunti.
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