dispense istituzioni - Dipartimento di Scienze Sociali ed

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Dispense di
Istituzioni di Sociologia
Prof.ssa Maria Giovanna Musso
Assistente Mirco Di Sandro
a.a. 2014-2015
L'oggetto della Sociologia
Che cos'è la sociologia?
Sociologia viene da socio e logos (“discorso” sulla società). É un insieme di
teorie e pratiche di ricerca che hanno come oggetto le relazioni e i processi
sociali. Più precisamente è una particolare forma di osservazione e analisi della
realtà sociale, ispirata al modello delle scienze esatte. Essa si distingue dal
senso comune e da altre forme di rappresentazione della realtà sociale (come
la religione, l'arte, la filosofia) per il carattere sistematico ed empirico
dell'osservazione, per l'uso di metodologie specifiche (quantitative e
qualitative) finalizzate al raggiungimento di precisi obbiettivi conoscitivi, i cui
risultati sono ritenuti validi grazie alla loro riproducibilità e al consenso
scientifico di cui godono.
Metodi e approcci della Sociologia
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Impianto
teorico:
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Approcci:
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Metodologie:
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Obiettivi:
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Olistico: considera l’agire sociale spiegabile in base alla logica del sistema complessivo o
del tutto (hólos)
Individualismo metodologico: considera l’agire sociale spiegabile in base al
comportamento individuale o delle singole parti del sistema sociale
Deduttivo: procedimento teorico-metodologico che procede dal generale al particolare:
dalla teoria e dalle ipotesi si giunge alla deduzione delle implicazioni empiriche
Induttivo: procedimento teorico-metodologico che procede dal particolare al generale:
attraverso l'osservazione dei fenomeni empirici si giunge alla teoria
Quantitative: strategie di ricerca che utilizzano tecniche standardizzate di rilevazione,
elaborazione e controllo dei dati, basati su statistiche e su una serie di tecniche di
misurazione e modelli causali fortemente operazionalizzati
Qualitative: strategie di ricerca molto diverse fra loro (etnografiche, biografiche,
ermeneutiche) accomunate dal ricorso a tecniche di rilevazione delle informazioni non
standardizzate che prediligono la profondità e l’osservazione ravvicinata dell’oggetto di
studio
Descrizione: si mira a descrivere i fenomeni in maniera più o meno dettagliata senza
necessariamente identificare i nessi causali
Spiegazione: i fenomeni vengono analizzati al fine di identificare nessi causali interni ed
esterni, riconducendoli a concetti di carattere generale
Previsione: analisi attenta ai possibili sviluppi dei fenomeni ricavabili mediante
elaborazioni più o meno complesse dei dati disponibili
Origini della Sociologia
La Sociologia nasce nel corso de La Grande Trasformazione (K. Polanyi 1944)che conduce alla modernità,
quando la società diventa un problema.
Scaturisce come riflessione legata al mutamento sociale e alle grandi rivoluzioni della modernità (di carattere
politico, economico e sociale):
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Rivoluzione francese (1789-1799)
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Rivoluzione industriale (fine 1700 in Inghilterra)
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Rivoluzione Americana (1775-1783)
Le principali correnti culturali della modernità:
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Illuminismo (Francia XVIII° secolo)
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Positivismo (Francia XIX° secolo)
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Marxismo (Germania, Gran Bretagna XIX°)
Le principali correnti culturali della modernità
Illuminismo (Francia XVIII° secolo):
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esaltazione della ragione.
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critica dell'ordine feudale, condanna dell'assolutismo monarchico e sostegno alle idee repubblicane
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affermazione delle libertà e della dignità dell'individuo
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fiducia assoluta conferita alla scienza e all'idea di progresso
(Cfr.) Denis Diderot e Jean-Baptiste Le Ronde D'Alembert,
L’encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences et des métiers, 1728
Positivismo (Francia XIX° secolo):
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fiducia in tutto ciò che è “positivo”, reale, tangibile e sperimentabile
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analisi della realtà sociale attraverso il metodo scientifico
●
rifiuto delle teorie metafisiche ed estensione del metodo scientifico ai campi del sapere che riguardano
l'uomo e la società
(Cfr.) Auguste Comte, Cours de philosophie positive, 1830
Marxismo (Germania, Gran Bretagna XIX° secolo):
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materialismo storico
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analisi critica del capitalismo e lotta di classe
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analisi della realtà sociale imperniata sui processi economici e i rapporti di produzione
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denuncia dello sfruttamento e dell’alienazione
(Cfr.) Karl Marx, Friedrich Engels, Il Capitale, 1867-1894
La legge dei tre stadi di Auguste Comte
- 1° Stadio Teologico: l'uomo spiega l'ignota origine dei fenomeni attribuendone le
cause a forze divine superiori (es. il fulmine è un dardo scagliato da Zeus) Infanzia
dell'umanità
- 2° Stadio Metafisico: l'uomo rifiuta la spiegazione divina e cerca nell'essenza astratta
dei fenomeni la spiegazione a tutto (es. il fuoco brucia perché possiede l'essenza del
calore, la virtù calorifica) Adolescenza dell'umanità
- 3° Stadio Positivo: l'uomo spiega i fenomeni studiandone le leggi empiriche (es. il
fulmine è una scarica elettrica) Maturità dell'umanità
Cours de philosophie positive, Auguste Comte, 1830
La Rivoluzione Industriale
La Rivoluzione Industriale nasce e si afferma in Inghilterra verso la fine del XVIII° secolo. Introduce un
nuovo modo di produzione che si realizza attraverso l'industria ed il sistema fabbrica. Acquista un’impronta
capitalistica nella società occidentale
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Nuova organizzazione del lavoro: dall’autoproduzione (artigianato ed agricoltura) alla produzione
standardizzata e di massa
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Concentrazione di grandi masse di lavoratori salariati nelle fabbriche
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Divisione sociale del lavoro e parcellizzazione tecnica
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Separazione tra luogo di vita e luogo di lavoro
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Sincronizzazione dei ritmi sociali su quelli dell’industria e delle macchine
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Polarizzazione delle classi sociali e conflitto tra datori di lavoro (capitalisti) e lavoratori (proletari)
L'urbanizzazione
Urbanizzazione: progressiva concentrazione della popolazione nelle città, spopolamento delle campagne e
progressiva trasformazione delle aree naturali e rurali in aree dominate da modelli urbani oppure in aree
depresse e marginali.
La città è:
Per Marx: luogo di concentrazione dei profitti (capitali) dell'industria; luogo di sfruttamento e di
segregazione delle classi (K. Marx, Das Kapital, Libro I, 1867)
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Per Weber: luogo di libertà in cui si concentrano le strutture embrionali del capitalismo nascente: libero
mercato, lavoro libero e processi di autodeterminazione politica (Max Weber, Die Stadt, 1913-14)
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Per Simmel: luogo di individualizzazione e spersonalizzazione con relativa perdita dei valori affettivi e dei
principi comunitari. Ambito di diffusione del denaro e di “razionalizzazione economica” della vita sociale (G.
Simmel, La metropoli e la vita dello spirito, 1903)
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La modernità è…
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Per Tönnies: passaggio dalla Comunità alla Società
Per Marx: affermazione dei rapporti capitalistici e del conflitto tra le classi sociali (dialettica borghesia vs
proletariato), dell’alienazione e dello sfruttamento. La modernità è destinata a chiudersi con la fine del capitalismo,
l’avvento di una società senza classi, la fine dello sfruttamento e la redistribuzione della ricchezza
Per Weber: fase della massima affermazione della razionalità e del capitalismo ispirato all’etica protestante.
Affermazione del potere burocratico e diffusione delle forme più razionali dell’azione. La sua dinamica implica il
pericolo per le società occidentali di restare schiacciate all’interno di una «gabbia d’acciaio»
Per Durkheim: sviluppo della differenziazione sociale e della divisione tecnica del lavoro, passaggio dalla solidarietà
meccanica a quella organica
Per Parsons: l’ultimo stadio di un’evoluzione sociale articolata in tre fasi.
–
Primo stadio: scarsa differenziazione tra gli individui, riconoscimento dei valori religiosi e vita sociale
centrata sulle relazioni di parentela
–
Stadio intermedio: società molto più differenziate, integrate dallo Stato e da istituzioni religiosoecclesiastiche
–
Stadio moderno: rapporti e procedure formali, piena alfabetizzazione ed istituzionalizzazione delle
leggi, economie di tipo industriale e forme di governo democratico
L'evoluzione della modernità secondo gli autori
contemporanei
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Giddens: la modernità vive una fase di radicalizzazione dei processi (modernità radicale) caratterizzata dalla
globalizzazione, dalla finanziarizzazione dell’economia e dall’istituzionalizzazione dei poteri sovra-nazionali. Il
disembedding (dissolvimento, scollamento) rappresenta l’effetto più tangibile e consistente della
radicalizzazione delle tendenze tipiche delle società precedenti
A. Giddens, The Consequences of Modernity, 1990
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Beck: la fase attuale della modernità è caratterizzata dalla riflessività crescente delle società; queste
riflettono sul loro avanzamento in termini di effetti prodotti dallo sviluppo. Il tratto centrale dell’analisi di
Beck risiede nella nozione di rischio diffuso, che caratterizza la «seconda modernità», una fase intermedia
che precede un probabile crollo delle istituzioni sociali moderne. Notevole attenzione è rivolta anche alla
nuova organizzazione del potere: partendo dai processi di europeizzazione, Beck afferma che il potere nel
pieno della globalizzazione tende a distribuirsi e concentrarsi su livelli sovra-nazionali, dando luogo al
fenomeno del cosmopolitismo
U. Beck, La società del rischio. Verso una seconda modernità, 1986
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Bauman: la modernità liquida rappresenta per Bauman una fase in cui si liquefanno le relazioni tra gli
individui, perdendo il valore e la solidità tradizionali. L’epoca contemporanea di distingue poi per la perdita di
sovranità degli Stati-Nazione e ciò determina effetti nocivi, specie sulle fasce più povere della popolazione. Il
ridimensionamento del Welfare State infatti comporta la crescente esclusione sociale e la formazione di
nuovi poveri (underclass), esclusi dal pieno accesso ai consumi e costretti a vivere delle «vite di scarto»
Z. Bauman, Liquid modernity, 2000
I concetti di Habitus e Campo di Pierre Bourdieu
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Il concetto di campo: una rete o una configurazione di relazioni oggettive tra
posizioni. Il campo è – proprio come in un gioco – una delle arene sociali in cui gli
attori agiscono, sviluppano strategie e si contendono risorse
Capitale culturale e processi educativi nella stratificazione sociale: a differenza
dell’analisi marxista ortodossa, Bourdieu introduce le variabili culturali (come
l’educazione scolastica e familiare, le influenze del contesto di nascita o di crescita)
come discriminanti della stratificazione sociale. La riproduzione sociale, infatti,
rappresenta il canale di trasmissione dei privilegi e dei valori di un certo gruppo
sociale alle generazioni discendenti attraverso l’acquisizione di un determinato
habitus
Il concetto di Habitus rappresenta la chiave della riproduzione, in quanto racchiude
e determina le pratiche e i valori costitutivi della vita sociale. Il concetto, infatti,
definisce «un sistema di modelli percettivi, di pensiero e di azione acquisiti
stabilmente e generati da condizioni oggettive, che tendono a persistere anche
dopo il mutamento di tali condizioni»
Il conflitto nelle scienze sociali
Il termine conflitto viene da cum-fligere, ovvero una collisione tra due o più attori
I contributi classici della sociologia:
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K. Marx: il conflitto scaturisce dai rapporti di produzione e dallo sfruttamento della
forza-lavoro e pertanto è conflitto di classe
–
M. Weber: il conflitto rimanda ad una stratificazione sociale in termini di classi, ceti
e partiti
–
T. Veblen: il conflitto è legato alla distribuzione ineguale del potere e all’esistenza
delle élites
–
G. Simmel: il conflitto è complementare all’ordine e alla coesione sociale e
attraversa trasversalmente i gruppi e si sviluppa nelle diverse dimensioni (politica,
economica e culturale)
Il Funzionalismo
Il funzionalismo (Stati Uniti, prima metà del 1900): corrente di pensiero che studia le funzioni
che un fenomeno, un’istituzione o un comportamento individuale svolgono all'interno di un
sistema sociale.
Autori principali: Talcott Parsons (1902-1979) e Robert Merton (1910-2003)
Nozioni fondamentali:
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sistema sociale
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relazioni ed interrelazioni
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ruolo
●
funzione
●
differenziazione
●
Integrazione sociale
Talcott Parsons
●
Il sistema sociale per Parsons è un insieme interrelato di parti che interagisce con l’ambiente esterno ed interno ed è capace di
auto-regolazione. Ogni parte svolge una funzione (esigenza funzionale) necessaria alla riproduzione dell’intero sistema. Le 4
funzioni che ogni sistema è in grado di svolgere sono contenute nello schema AGIL:
SCHEMA AGIL
La struttura dell’azione sociale è il risultato dell’interazione tra:
A- adaptation,
adattamento
G- goal attainment,
raggiungimento dello
scopo
I- integration,
integrazione
L – latent pattern
maintenance,
conservazione della
struttura latente
●
Azione
●
Attore
●
Situazione
●
Orientamento normativo
●
I sistemi sociali son il frutto di processi di differenziazione articolati intorno all’esistenza di variabili strutturali.
Le variabili strutturali: parametri in base ai quali è possibile distinguere società e culture diverse, nonché strumento per classificare
le aspettative e la struttura delle relazioni:
–
Ascrizione/acquisizione: es. datore di lavoro e scelta del lavoratore in base al CV o all’anzianità
–
Diffusione/specificità: es. rapporto tra amici o relazione paziente-medico
–
Affettività/neutralità affettiva: es. relazione di coppia e relazioni di lavoro (cenni su La scuola come sistema sociale e
l’affettività in ambito educativo)
–
Universalismo/particolarismo: es. insegnante e classe (con o senza il proprio figlio tra gli alunni)
–
Collettività/individuo: es. imprenditore (profitto individuale) e funzionario P.A. (interesse collettivo)
La teoria sistemica
Sistema: in generale è un insieme di elementi in relazione tra loro tali per cui l’azione di un elemento suscita
trasformazioni nel resto delle sue parti
I sistemi possono essere meccanici, biologici, fisici, sociali, ecc. Pur essendo diversi, il loro funzionamento
risponde ad alcuni principi fondamentali:
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Auto-regolazione
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Equilibrio
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Totalità
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Equi-finalità
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Auto-referenzialità
Sistemi aperti e sistemi chiusi
Sistema e ambiente
Macchine triviali e sistemi complessi
I sistemi sociali:
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iper-complessità
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storia
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memoria
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linguaggio e senso
●
riflessività
L'interazionismo simbolico
Approccio psicosociale incentrato sull’interazione tra le diverse istanze del soggetto e della
dinamica tra pensieri, emozioni e comportamento sociale.
Superamento delle radici teoriche collegate a:
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Pragmatismo (Charles Pierce, William James, John Dewey)
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Comportamentismo (Watson, Skinner, Dewis)
I principali esponenti sono:
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George Hebert Mead (1863-1931): Sé, Me, Io (Self, I, Me) e Altro generalizzato
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Hebert Blumer (1900-1987): interazione simbolica e interazione non simbolica
●
Erving Goffman (1922-1982): drammaturgia della vita quotidiana
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