ASFODELO Associazione di volontariato per l`Educazione

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ASFODELO
Associazione di volontariato per l’Educazione Ambientale
PARCO REGIONALE DEL MATESE: da Castello del
Matese alla Valle Orsara e alla Valle dell’Inferno
 Parco Regionale del Matese
 notizie storiche
 itinerario
a cura di Giuseppina Moleta
Tel. 0817145681 - 3490692869
E-mail: [email protected]
homepage: http://assoasfodelo.altervista.org/
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PARCO REGIONALE DEL MATESE
Il Parco Regionale del Matese è stato istituito il 12 Aprile 2002, per
salvaguardare uno dei più grandi ed importanti massicci di natura calcarea e
dolomitica presenti nella nostra regione. Si estende per 33.326,53 ettari e costituisce
una delle zone di maggiore interesse naturalistico e ambientale dell'Appennino
centro-meridionale caratterizzando, con la configurazione dei rispettivi versanti, il
territorio della Campania, del quale costituisce il limite orientale della piana dell'alto
casertano, ed il territorio molisano individuato dalla direttrice Benevento - Isernia.
NOTIZIE STORICHE
Castello del Matese è una piccola cittadina arroccata su uno sperone
terrazzato di roccia a 476 mt s.l.m. da cui si domina, con uno splendido colpo
d'occhio, buona parte della Valle del Volturno e della Valle Telesina, fino alle
ultime propaggini del Taburno e, sull'estremo orizzonte, del Vesuvio.
Le origini del paese si perdono al tempo dei Sanniti Pentri. Alcuni storici
ritengono che l'antica Allifae fosse l'odierna Castello; altri invece l'antica
Piedimonte o la parte alta di essa. Di certo è che Castello del Matese, nel X - XI
secolo, era roccaforte, prima di Alife e poi di Piedimonte, con cui ha condiviso fino
al XIX secolo la storia civile, militare ed amministrativa.
ITINERARIO
Dalla P.zza Cannavina di Castello Matese, percorrendo viottoli e stradine
rurali, in parte su fondo naturale, in parte su fondo cementato o asfaltato, si
raggiunge la Fonte dei Monaci in circa 50’.
Dalla Fonte dei Monaci (404 mt s.l.m.) s’imbocca il sentiero contrassegnato
con il segnavia 14B che, in dolce salita lungo la Valle Orsara, conduce, in 50’, nel
pianoro delle Grassete a quota 630 m s.l.m. Il pianoro, un tempo coltivato, è un
tipico campo carsico, con vegetazione a macchia mediterranea, circondato ai bordi
da una faggeta.
Dal fondo del pianoro si percorre un breve tratto di fitto bosco fino ad un
abbeveratoio per animali. Da qui in poi la vegetazione va diradandosi, poiché inizia
una profonda spaccatura nelle rocce, un canyon scavato dall’azione erosiva
dell’acqua. Siamo nel Vallone dell’Inferno (775 metri s.l.m.), il cui nome sembra
derivi da una feroce battaglia che vide una truppa di Saraceni, intrappolati nelle
strettoie, bersagliati dall’alto dalle popolazioni locali, “un vero inferno”. Il percorso
si dirama nel letto di un torrente, attivo solo in inverno, per circa 2 km, tra rupi
altissime. Si oltrepassa una prima briglia di cemento, poi una seconda, i ruderi di un
monastero cistercense, costruito nel 1200 dai monaci dell'Abbazia di Santa Maria
della Ferrara di Vairano Patenora, e si raggiunge, in 60’, il punto più suggestivo
della Valle, le cosiddette “Pinteme Jonte” ovvero pareti di roccia unite. Siamo alla
cascata dell’Acqua Ricciuta; in questa zona nidificano ancora alcuni esemplari di
aquila reale.
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La Fontana dei Monaci
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