Hiv, ricercatori italiani scoprono "la porta di casa" del virus

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Hiv, ricercatori italiani scoprono "la porta di casa" del virus
Lo studio del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie di Trieste. Si tratta di un passaggio fondamentale per
eradicare l'infezione. "Una via per sviluppare nuovi farmaci"
di VALERIA PINI
Lo leggo dopo
UN GRUPPO di ricercatori italiani ha scoperto quella che potrebbe essere definita "la
porta di casa" del virus dell'Hiv. Si tratta di un passo importante per sviluppare cure che
possano in futuro eradicare l'infezione. Lo studio del Centro internazionale di ingegneria
genetica e biotecnologie (http://www.icgeb.org/italiano.html)di Trieste è riuscito a capire
dove il virus si insidia una volta arrivato nelle cellule infettate. La scoperta, i cui primi
risultati erano già stati anticipati
Lo studio italiano ha identificato "la porta" del
virus dell'hiv
(http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2015/03/02/news/scoperto_dove_virus_hiv_si_nasconde_nelle_cellule-108580824/), è stata
presentata durante la Conferenza italiana su Aids e retrovirus (Icar) (http://www.icar2015.com/index.php) di Riccione.
Verso nuovi farmaci. "Sarà ora possibile preparare farmaci mirati a bloccare l'integrazione del Dna del virus. Questi potrebbero
consentire l'eradicazione definitiva dell'infezione", ha spiegato il professor Mauro Giacca, responsabile della ricerca, medico
ricercatore e direttore del Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologie (http://www.icgeb.org/italiano.html)(Icgeb).
"Abbiamo sviluppato una tecnica di microscopia sofisticata che permette di capire dove va a finire il Dna del virus - ha aggiunto
Giacca - . L'abbiamo trovato tutto nella periferia del nucleo, vicino ai pori nucleari, ovvero alle porte di ingresso attraverso cui le
molecole entrano e escono dal nucleo. Il virus sfrutta il passaggio attraverso queste porte e, non appena entrato nel nucleo, va a
integrare il proprio Dna in quello della cellula". Questo è con ogni probabilità il motivo per cui la replicazione del virus, una volta
raggiunto questo punto preciso, si spegne.
Dna e virus. In questa maniera, la cellula che contiene il virus sfugge al sistema immunitario e diventa insensibile ai farmaci.
Questi ultimi sono molto efficaci nel bloccare la malattia e quindi nel mantenere il paziente apparentemente sano, ma sono
totalmente inefficaci nell'eliminare il virus. Ecco perché, dei 65 milioni di persone infettate a partire dagli anni '60 ad oggi, nessuno è
mai guarito definitivamente. "Adesso che noi sappiamo con quali fattori il virus interagisce, sarà possibile preparare farmaci mirati a
bloccare l'integrazione del Dna del virus. Questi potrebbero consentire l'eradicazione definitiva dell'infezione", ha aggiunto Giacca.
Più a rischio fra i 30 e i 39 anni. Nel corso di Icar, la VII Conferenza italiana su Aids e retrovirus, che ha riunito in questi giorni a
Riccione 800 esperti provenienti da tutto il mondo sono stati presentati dati sull'Hiv. In Italia, le fasce d'età colpite sono tutte quelle
sessualmente attive, ma soprattutto quelle tra i 30 e i 39 anni. "C'è una preoccupante quota di infezioni tra i 25 e i 29 anni - ha detto
una delle presidenti del Congresso, Laura Sighinolfi responsabile della struttura semplice per la gestione Infezione da HIV della
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara - Questi sono nati quando l'infezione era già nota, ed una corretta informazione
durante l'adolescenza avrebbe potuto evitare il contagio. Per questo che bisogna puntare ulteriormente alla comunicazione e la
prevenzione, soprattutto per le nuove generazioni".
I dati. Dal 1981 circa 78 milioni di persone sono state infettate dal virus dell'immunodeficienza umano, che distrugge le cellule
immunitarie lasciando il corpo esposto a patologie opportunistiche come la tubercolosi e la polmonite. Trentanove milioni di
persone sono morte, secondo le stime Onu. I farmaci antiretrovirali, inventati a metà degli anni '90, permettono di tenere sotto
controllo l'infezione, ma non possono né eliminare il virus né prevenire il contagio.
TAG aids (http://www.repubblica.it/argomenti/aids), hiv (http://www.repubblica.it/argomenti/hiv),
la porta di casa dell'hiv (http://www.repubblica.it/argomenti/la_porta_di_casa_dell'hiv), dna (http://www.repubblica.it/argomenti/dna),
ricerca sull'aids (http://www.repubblica.it/argomenti/ricerca_sull'aids),
Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologie di Trieste
(http://www.repubblica.it/argomenti/Centro_internazionale_di_ingegneria_genetica_e_biotecnologie_di_Trieste),
Icgeb (http://www.repubblica.it/argomenti/Icgeb), Mauro Giacca (http://www.repubblica.it/protagonisti/Mauro_Giacca)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
(21 maggio 2015)
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