Parole d`Ospitalità gennaio 2015

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SOMMARIO
11 Febbraio 2015 - Giornata mondiale del malato p. 2
Le sette Sataniche : un problema ancora aperto p. 3
Il satanismo, le sue manifestazioni, i suoi protagonisti p. 4
Alla presenza di satana: il punto di vista della criminologia
tra storia e attualità - p. 5
“Ayahuasca e santo daime tra psicopatologia e
sacralità” p. 6
“Ruolo, limiti e pertinenza delle neuroscienze nello studio
di malvagità” p. 7
“Corso di alta specializzazione sulla gestione dei disturbi
psichiatrici in gravidanza e nel post-partum” p. 8
Parole d’Ospitalità
11 FEBBRAIO 2015
GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
ALFREDO MANCINI - COLLABORATORE DI VILLA SAN GIUSEPPE
L
SAPIENTIA CORDIS - “IO ERO GLI OCCHI PER IL
CIECO, ERO I PIEDI PER LO ZOPPO” (GB 29,15)
a Chiesa nella sua storia ha sempre
testimoniato la vicinanza a chi soffre.
In maniera particolare la cura pastorale
e le numerose istituzioni di accoglienza,
assistenza e ricovero per gli ammalati,
nascono dal mandato di Gesù ai suoi
discepoli: “Predicate il Vangelo e curate
i malati”. Papa Francesco in occasione
della XXIII Giornata Mondiale del Malato ,ci spinge
ad amare il prossimo che è nella sofferenza con la
“Sapientia cordis” Sapienza del cuore. Una Sapienza
che non è solo teorica, astratta, piena di ragionamenti,
piuttosto, sincera, concreta, caritatevole. La presenza
e l’azione della Chiesa oggi, devono essere di ampia
corresponsabilità e coinvolgimento. Non si tratta
solo di curare le emergenze e di intervenire nei casi
più drammatici. Bisogna anche analizzare la cause
strutturali che provocano dolore, povertà e disagio
e saper progettare interventi adeguati che mirino a
rimuoverle, promuovendo sinergie e collaborazione
con tutti coloro che sono sinceramente interessati
al bene comune dell’uomo. Le suore Ospedaliere
da sempre affrontano queste sfide al servizio della
Evangelizzazione, per la difesa della vita umana nella
condizione di fragilità attraverso l’assistenza integrale
all’uomo che soffre, manifestando la fedeltà allo
spirito del Fondatore: San Benedetto Menni. Il Carisma
dell’Ospitalità è un atteggiamento fondamentalmente
umano e cristiano, racchiude umanità, accoglienza,
universalità, amore, servizio, aiuto reciproco, cura dei
malati. Ispira il progetto ospedaliero fin dagli inizi e
continua ad illuminare il modo di fare nei Centri della
Congregazione. L’identità Ospedaliera, ci rimanda
all’azione guaritrice di Gesù, “il Buon Samaritano
dell’umanità, che passò nel mondo facendo del bene
e curando i malati”. Secondo questa interpretazione
l’Ospitalità è il carisma che definisce la Congregazione,
la caratteristica più genuina che ne descrive l’identità.
Ospitalità a 360° vuol dire accogliere il malato non
soltanto perché affetto da una patologia ma perché nel
suo essere “Persona, figlio di Dio amato”, attraverso
la propria croce incarna la presenza di quel Gesù che
pur nella sofferenza ama e perdona.
E’ qui riportato un pensiero di San Benedetto Menni
che mostra in tutta la sua semplicità la personale
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Sapienza del Cuore che illumina da sempre il cammino
delle Suore ma anche di noi Operatori, collaboratori
della grande Famiglia Ospedaliera:
Scrive il Padre: “Chiedete al Signore la grazia di
abbracciare le amarezze, e questa è la grazia da
chiedere costantemente, altrimenti poveri noi se
amiamo Gesù soltanto quando avvertiamo un
fervore sensibile e la dolcezza interiore! Ah, Dio
mio, quando saremo davvero umili di cuore nella
verità e non solo nell’apparenza!”
(Lettere di P. Benedetto Menni N° 67)
CEI - Giornata del Malato 2015 Sapientia Cordis «Io
ero occhio per il cieco e piede per lo zoppo»
(Gb 29,15)
Parole d’Ospitalità
MEDICINA, ETICA E RELIGIOSITA’
LE SETTE SATANICHE: UN PROBLEMA
ANCORA APERTO
V
ALFREDO MANCINI - COLLABORATORE DI VILLA SAN GIUSEPPE
enerdì 30 Gennaio si sono aperti
ufficialmente per l’anno 2015 i
consueti incontri di formazione
ECM presentati dalla Casa di Cura
con l’intento di far conoscere
sempre di più quelle problematiche
riguardanti lo studio della mente,
del comportamento, delle abitudini,
delle dipendenze con continui aggiornamenti sulla
farmacologia più efficace per la cura di specifiche
patologie psichiatriche. Il corso presentato nel mese di
Gennaio ha posto l’interrogativo sulle problematiche
legate alla conoscenza, i rituali, la psicologia che
investe l’occulto in particolare le sette sataniche.
Questo problema, oltre ad essere legato alla sfera
religiosa trova terreno fertile nella “debolezza spirituale,
psicologica” di molti che cadono ingenuamente nella
rete di manipolatori che attraverso rituali, preghiere
e quant’altro riescono a governare e a gestire la vita
altrui arrivando avvolte a procurare la morte stessa
della persona. L’apertura del convegno ha visto come
primo relatore Sua Eccellenza Basile Tapsoba Vescovo
emerito della diocesi di Koudougou in Burkina Faso dal
(1984-2011). Il Vescovo Basile dallo scorso anno risiede
ad Ascoli Piceno dove gli è stato conferito dal Vescovo
della diocesi ascolana Monsignor Giovanni D’Ercole il
ministero di esorcista. Nel presentare la problematica
delle sette sataniche, il Vescovo, ha ribadito che il male
non è un semplice pensiero, un’idea, ma fonda le sue
radici nella debolezza umana, specialmente quella
che ha perso la speranza quotidiana nella forza della
preghiera, della fede verso “Colui” che ha vinto la Morte
ed il peccato per sempre ovvero Gesù Cristo. Il male
ha aggiunto il Vescovo prende ancora più forza dalle
sette sataniche che attraverso i rituali e le preghiere
diffondono paura e negatività sfruttando molto spesso
quelle situazioni di disagio giovanile che nascono
da incomprensioni famigliari, oppure per esempio
dalla perdita del lavoro. Ad Ascoli Piceno ha detto il
Vescovo ci sono dei piccoli casi che hanno dimostrato
la presenza di queste sette. Ancora il fenomeno non è
dilagante ma c’è e va combattuto prima possibile per
non avere poi conseguenze disastrose. L’intervento si
è concluso invitando tutti a riflettere sulle parole del
salmo 136 che dice:
“Il Signore ci ha liberati dai nostri avversari, perché il
suo amore è per sempre” (Sal 136,24)
Il Signore non abbandona mai i suoi figli, li protegge, li
ama per sempre, avendo vinto con la sua risurrezione
la morte e ogni sorta di peccato.
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Parole d’Ospitalità
IL SATANISMO, LE SUE MANIFESTAZIONI,
I SUOI PROTAGONISTI
(PADRE FRANÇOIS MARIE DERMINE)
Q
ROBERTA VECCHIOTTI - PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
uando si parla di satanismo ci
si riferisce a persone, gruppi
o movimenti che in forma più
o meno organizzata praticano
l’adorazione e l’evocazione del
demonio. Il satanismo è una realtà
ampia e variegata, è un termine
analogico che trova il suo sommo
nelle sette sataniche, pur essendo un fenomeno che
esiste anche al di fuori di queste. Il satanismo dunque
non è una realtà univoca, esistono infatti diverse forme
di satanismo che presentano caratteristiche specifiche.
Il satanismo razionalista vede in Anton Szandor LaVey
nato a Chicago nel 1930, il suo fondatore. Sin da
giovanissimo LaVey cominciò ad interessarsi di musica
e di arti occulte.
I satanisti razionalisti ritengono che l’individuo e
la sua ragione siano le uniche realtà fondamentali
dell’esistenza. La concezione di Satana come essere
reale è esclusa dalla dottrina. Satana non viene inteso
come essere personale ma come simbolo del desiderio
dell’uomo di emanciparsi, è una rappresentazione
simbolica di trasgressione e anticonformismo.
Il satanismo luciferiano invece è una forma di satanismo
di orientamento manicheo, venera Lucifero, ma non
lo considera il principio del male, bensì “il portatore
di luce” ribelle contro Dio e complementare a esso. I
4
Luciferiani, ripudiando l’iconografia classica di Satana,
non si considerano satanisti.
Il satanismo per eccellenza e maggiormente “mediatico”
è il satanismo occultista. Satana è considerato il simbolo
del Male in una visione del mondo anticristiana,
edonista e immorale. Tra i rappresentanti si ricorda Il
Tempio di Set, fondato nel 1975 a San Francisco da
Michael Aquino. Nonostante le apparenze, il satanismo
occultista non è la forma più pericolosa, tale primato
spetta infatti al satanismo giovanile o acido.
Nel Satanismo acido rientrano tutti quei gruppi satanici
o pseudo-satanici dunque non definiti e organizzati,
dove il numero di discepoli non supera le dieciquindici persone, i cui componenti, generalmente
giovani di età compresa tra i quattordici e i venti anni,
associano alla ritualità l’uso di droghe che, a volte, li
spinge a commettere crimini anche gravi. I reati di cui
si macchiano (profanazione di chiese, tombe, tortura/
sacrificio di animali) non sono però gravi come nei casi
di satanismo occultista in cui l’efferatezza dei crimini
commessi è superiore.
Fenomeno clandestino che sfugge a qualsiasi forma
d’indagine, il satanismo giovanile contiene dunque in
se elementi fortemente pericolosi: l’imprevedibilità,
la mancanza di strutturazione e definizione interna,
poiché non confinato in un luogo o in un gruppo ben
preciso/strutturato.
Parole d’Ospitalità
ALLA PRESENZA DI SATANA: IL PUNTO DI
VISTA DELLA CRIMINOLOGIA TRA STORIA E
ATTUALITÀ (PROF. ADOLFO FRANCIA)
P
ROBERTA VECCHIOTTI - PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
erito all’interno del tribunale per le
istanze demonologiche e in diversi casi di
satanismo tra cui il famoso caso delle tre
ragazze (Veronica, Ambra e Milena) che
a Giugno 2000 uccisero, con diciannove
coltellate e colpi di pietra, Suor Maria
Laura Mainetti a Chiavenna, un tranquillo
paese della Valtellina e del noto caso delle
bestie di satana, il professor Adolfo Francia, Ordinario
presso la Facoltà di giurisprudenza dell’università degli
studi dell’Insubria, è intervenuto al convegno che si è
svolto presso la Casa di Cura Villa San Giuseppe di Ascoli
Piceno il 30 gennaio 2015 dal titolo “Le sette sataniche:
attualità di un problema ancora aperto”. Da sempre
interessato ed esperto della tematica, il Professor
Francia ha presentato un interessante excursus storico
sui principali testi che hanno trattato l’argomento già
dal XV secolo, tra questi citiamo: il Malleus Maleficarum
(Martello delle Streghe), il più famoso e famigerato
manuale dell’inquisitore.
Redatto nel 1486 dagli inquisitori domenicani tedeschi
Jacob Sprenger e Heinrich Kramer, il testo espone le
basi teoriche su cui si fondava la caccia alle streghe e
le indicazioni pratiche che l’indagatore ecclesiastico
avrebbe dovuto seguire per smascherare streghe ed
eretici.
Questo trattato è il più noto dei tre principali testi che
vennero pubblicati su tale argomento alla fine del XV
secolo: gli altri due furono il Formicarius di Johannes
Nider, completato tra il 1436 e il 1438 e il De lamiis et
phitonicis mulieribus (Delle streghe e delle indovine) di
Ulrich Molitor (1489).
E’ stato lui, il primo esperto sulla tematica ad introdurre
il concetto di Male descritto come un fenomeno,
un’entità presente, che esiste, ma che spesso i meri
metodi scientifici non sono in grado di spiegare.
Non sempre, infatti, è possibile trovare un perché, dare
delle spiegazioni certe, a volte le spiegazioni causali
di alcuni fenomeni non ci sono, accade dunque che
quando tali dimostrazioni non vengano trovate oppure
non si possono o non si vogliono fornire, la spiegazione
demonologica risulta essere quella maggiormente
diffusa.
Si cerca quindi in tutti i modi di trovare un’esplicazione
del Male, ma in certi momenti e in determinate
situazioni, la spiegazione di tale Male non siamo in
grado di darla.
La ricerca del Male quindi si realizza spesso
dall’accettazione di stigmi forzati, ma a volte è
importante accettare che una spiegazione, un perché
di questo fenomeno non c’è e non la possiamo dare.
Il Male rappresenta il disordine, il caos, la completa
disarmonia. Il male esiste ed è “nell’intercapedine dei
comportamenti”.
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Parole d’Ospitalità
“AYAHUASCA E SANTO DAIME TRA
PSICOPATOLOGIA E SACRALITÀ”
(PROF. G. MARTINOTTI)
I
LAURA ORSOLINI - PSICHIATRA IN FORMAZIONE SPECIALISTICA
l termine setta deriva da due verbi latini sequor
«seguire» (un esempio, un insegnamento) e seco
«troncare» (un rapporto). Le sette, di qualsiasi
natura esse siano, possiedono di fatto una duplice
matrice. Se da un lato sottolineano l’importanza
del gruppo, della condivisione di credenze, valori
e modus operandi; dall’altro il processo di fine
manipolazione mentale che subiscono gli adepti
ad una setta finisce per gradualmente annullare
l’identità originaria dell’individuo incoraggiandone
la dipendenza dal gruppo, l’allontanamento e la
progressiva rottura dei rapporti all’esterno di essa. La
manipolazione è un processo di carattere sociale, che
coinvolge tutti i membri della setta, tanto gli adepti
quanto il leader.
Al pari di una setta, nella Chiesa del Santo Daime,
movimento religioso afferente alla dottrina cristiana
sincretica, successivamente conosciuta come la ‘setta
della droga’, gli adepti, al pari dei leader, compiono
una serie di rituali di pregherie, di meditazione e
cerimonie (chiamate ‘trabalhos’) durante le quali
avviene il consumo di una bevanda allucinogena. Il
movimento fu fondato dall’afro-brasiliano Raimundo
Irineu Serra (1892-1971), conosciuto anche come
Mestre Irineu, nella città amazzonica di Rio Branco nel
1930. La bevanda, Ayahuasca (in lingua quechua ‘liana
delle anime’), ribattezzata nel culto di Mestre Irineu
come Santo Daime o semplicemente Daime1 , è una
bevanda sacramentale con proprietà enteogene2 , la
cui preparazione e consumo sono parte integrante
dei rituali della Chiesa sincretica amazzonica.
L’Ayahuasca è ottenuta dal decotto delle foglie
dell’arbusto Psychotria Viridis (conosciuta come la
‘Regina della Foresta’) e dalle liane polverizzate della
Banisteriopsis Caapi. La Psychotropia viridis contiene
una potente sostanza allucinogena (conosciuta come
dimetiltriptamina o DMT) mentre la Banisteriopsis
Caapi contiene composti alcaloidi che potenziandone
gli effetti allucinogeni della DMT.
Durante le cerimonie Daimiste, il Daime diventa
il tramite di contatto con il divino in quanto aiuta
l’adepto ad indirizzare l’esperienza spirituale.
In portoghese ‘Dai-me’, letteralmente ‘datemi’, ‘dammi amore’, ‘dammi forza’.
Enteogeno è una sostanza psicoattiva capace di indurre stati alterati della coscienza ed esperienze allucinatorie con
contenuti tipicamente mistici. L’etimologia della parola deriva dal greco ἔνθεος (entheos) e γενέσθαι (genesthai),
letteralmente ‘capace di generare Dio al suo interno’.
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Parole d’Ospitalità
“RUOLO, LIMITI E PERTINENZA DELLE
NEUROSCIENZE NELLO STUDIO DI
MALVAGITÀ” (PROF. F. IASEVOLI)
L
LAURA ORSOLINI - PSICHIATRA IN FORMAZIONE SPECIALISTICA
e ricerche in ambito neurobiologico
hanno proposto diverse teorie in grado
di fornire una qualche spiegazione
scientifica ai comportamenti considerati
‘intrinsecamente malvagi’ di cui è
emblematico il satanismo.
Dal punto di vista neurobiologico
distinguiamo due tipi di agiti aggressivi/
violenti. Un comportamento aggressivo su base
prettamente
reattiva/impulsiva/emozionale,
che
rappresenta tipicamente la risposta che mettiamo in
atto nei confronti di una minaccia/aggressione esterna;
ed una seconda componente che è rappresentata
dal comportamento aggressivo di tipo strumentale
o premeditato (anche definitivo appetitivo). La
componente appetitiva non è tipicamente associata
ad una frustrazione o ad una risposta ad una minaccia
immediata ma permette di ricevere un certo reward/
piacere. Studi neurobiologici hanno evidenziato
specifiche alterazioni di alcune aree/circuiti cerebrali
(corteccia prefrontale e amigdala), implicati nella
genesi di entrambe le componenti dell’aggressività.
Quando cerchiamo di spiegare il concetto di
malvagità dal punto di vista scientifico, dobbiamo
necessariamente introdurre anche il concetto di
empatia, ovvero la capacità dell’individuo di mettersi
nei panni dell’altro. Alcuni individui mostrano delle
specifiche alterazioni a livello di alcune aree cerebrali
capaci di compromettere la capacità empatica e,
pertanto, predisporli a difficoltà nell’espressione
delle manifestazioni affettive nonché mancanza di
rimorso/colpa e mancanza di attaccamento verso
gli altri. Tale sottogruppo connota le personalità
cosiddette psicopatiche1. Gli psicopatici sono capaci di
azioni di una abnorme malvagità. Le azioni violente
dello psicopatico sono le espressioni di un passaggio
interiore privo di significati affettivi, profondamente
desolato e disumanizzato. La maggior parte dei leader delle sette sataniche
esprimono entrambe le componenti di aggressività,
oltre ad una marcata labilità emotiva ed impulsività.
Solo una minoranza possiede delle caratteristiche
tipicamente psicopatiche.
Il termine psicopatia, originariamente utilizzato per connotare ogni disturbo psichiatrico è stato recentemente
abbandonato nell’accezione originaria del termine. Il costrutto della psicopatia è stato successivamente rivisto e, ad
oggi, delinea un disturbo della personalità definito da una serie di comportamenti e relativi tratti della personalità
che sono valutati come negativi e dannosi da un punto di vista sociale.
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Parole d’Ospitalità
“CORSO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE SULLA
GESTIONE DEI DISTURBI PSICHIATRICI IN
GRAVIDANZA E NEL POST-PARTUM”
ALESSANDRO VALCHERA - PSICHIATRA, DIRETTORE SANITARIO E SCIENTIFICO DELLA CASA DI CURA “VILLA SAN GIUSEPPE” – ASCOLI PICENO
la salute psichica della donna e lo
sviluppo del feto nonché pregiudicare
lo sviluppo di un idoneo sistema di
attaccamento
materno-infantile,
il
successivo sviluppo neuro-cognitivo del
bambino e predisporre all’insorgenza di
futuri disturbi psichiatrici in età infantoadolescenziale.
La Fondazione Internazionale per il
Sostegno della Ricerca in Psichiatria
Onlus (FORIPSI Onlus) in collaborazione con la
Casa di Cura Villa San Giuseppe di Ascoli Piceno e
la Soroptimist International d’Italia – Club Teramo,
organizza un Corso di alta specializzazione finalizzato
alla conoscenza ed approfondimento dei disturbi
psichiatrici in gravidanza e nel puerperio. L’obiettivo
è fornire ai clinici strumenti idonei all’inquadramento
diagnostico-clinico, prognostico e di gestione
psicofarmacologica e psicoterapeutica delle patologie
psichiatriche perinatali. Il corso, rivolto a Medici
e Psicologi, si articolerà in 6 moduli formativi da
Marzo a Giugno 2015. Il corso sarà tenuto da docenti
provenienti da diverse Università Italiane e dal Sistema
Sanitario Nazionale.
27 febbraio 2015
Metodologia della ricerca scientifica
Evidence Based Medicine
vs medicina narrativa
Responsabile Scientifico
Alessandro Valchera
13 marzo 2015
[email protected]
Segreteria Scientifica
Morena Ciarrocchi
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ASO-TSO:
aspetti medico legali
17 aprile 2015
Alcologia e dipendenze patologiche
rm
[email protected]
Medicina legale e psichiatria
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Federica Faini
Fabiola Panichi
27 marzo 2015
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Massimo Marconi
Laura Orsolini
Melissa Panichi
Donatella Petritola
Walter Roberto
Evento Speciale
I disturbi del comportamento alimentare:
disidentificazione tra modo di essere e patologia
Interrelazione tra alcol
e altre dipendenze
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CORSI E.C.M. 2015
DI VILLA S.GIUSEPPE
L’Organizzazione Mondiale della Sanità
definisce il genere come un determinante
critico di salute e di malattia mentale
(OMS, 2008). Il periodo perinatale
che comprende il concepimento, la
gravidanza, il puerperio e si protrae fino
ad un anno dal parto, rappresenta una
fase cruciale per la vita della donna. In
questa fase la donna attraversa una fase di
metamorfosi biologica, neuroendocrina,
fisica, psicologica e sociale che la predispone ad una
particolare vulnerabilità emotiva e psichica. Nonostante
il periodo perinatale sia tradizionalmente considerato
un periodo di benessere psichico per la donna, in
realtà, rappresenta un passaggio critico, vissuto da
molte donne con inquietudine e preoccupazione.
Alcuni disturbi psichiatrici potrebbero peggiorare o
esordire de novo durante il periodo gestazionale e
puerperale. Fondamentale è riconoscere i prodromi
di un disturbo psichiatrico e la sintomatologia clinica
eventualmente associata in modo da assicurare la
tempestività degli interventi. Un disturbo clinicamente
rilevante non prontamente diagnosticato e trattato può
gravemente compromettere il decorso gestazionale,
C O N I L PAT R O C I N I O D I
Provincia di
Comune di
Medaglia d’Oro al Valor Militare
Medaglia d’Oro al Valor Militare
Ascoli Piceno
REDAZIONE: Suor Agnese Baldi-Superiora, Massimo Badolato, Alessandro Valchera, Alfredo Mancini
COLLABORATORI: Alfredo Mancini, Roberta Vecchiotti, Laura Orsolini
Ascoli Piceno
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