Esperienze personali

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La malattia dei sesamoidi palmari plantari del Rottweiler :
Aspetti eziopatogenetici ,diagnostici e terapeutici .
Revisione della letteratura ed esperienze personali
Massimo Beccati , C.M.Mortellaro, A. De Francesco
Introduzione
La MS è una patologia peculiare in particolari razze canine ed è caratterizzata da lesioni localizzate ai
sesamoidi palmari e plantari ed ai tessuti peri sesamoidei. Segnalata sporadicamente alla fine degli
anni ’70 e descritta con una nomenclatura varia che non ha contribuito a fare chiarezza(degenerazione
dei sesamoidi, malattia dei sesamoidi, sesamoidi bipartiti, frattura dei sesamoidi, frammentazione dei
sesamoidi) la recente letteratura ortopedica internazionale si è ripetutamente soffermata su tale
patologia che colpisce cani in accrescimento appartenenti a razze grandi o giganti. Tale affezione,che
presenta nella razza Rottweiler una incidenza sorprendente ed inspiegabilmente elevata, deve essere
nettamente distinta dalle più note fratture sesamoidee frequentemente descritte nei “ racing
Greyhounds ”(fatigue fracture). Ben caratterizzata dal punto di vista clinico e radiografico la MS
permane una patologia oscura per ciò che concerne l’eziopatogenesi e i numerosi sforzi volti a
chiarirne la natura hanno fino ad ora sortito come unico effetto il moltiplicarsi delle ipotesi causali.
Richiami anatomici
Le articolazioni metacarpo/metatarso falangee di tutte le dita, ad eccezione del primo dito della mano,
ospitano sulla faccia volare una coppia di ossa sesamoidi, le quali vengono individuate singolarmente
con numerazione araba da 1 a 8, procedendo in senso medio-laterale. Queste piccole strutture
scheletriche presentano forma irregolarmente conica con apice rivolto in direzione prossimale, mentre
in sezione trasversale richiamano grossolanamente un triangolo isoscele avente il lato più corto rivolto
in direzione craniale, verso l’articolazione metacarpo-falangea.
I sesamoidi si articolano principalmente con l’epifisi distale dell’osso metacarpo/metatarso e
secondariamente con i tubercoli volari delle falangi, grazie alla presenza del legamento capsulare
dell’articolazione metacarpo/metatarso-falangea, e dei legamenti sesamoidei propri.
I sesamoidi di ogni coppia sono inoltre resi solidali tra loro grazie alla presenza del robusto legamento
fibro-cartilagineo inter-sesamoideo, il quale forma la doccia sulla quale scorre il tendine del muscolo
flessore profondo delle dita, che a questo livello è avvolto dalla guaina di scorrimento derivata dal
tendine del muscolo flessore superficiale(manica flexoria).
Le ossa sesamoidi della mano e del piede offrono ai muscoli flessori delle dita una vera e propria
puleggia di scorrimento, aumentandone l’angolo di incidenza sulle falangi e ottimizzandone il lavoro.
In particolare il tendine del muscolo flessore profondo delle due dita centrali 3 e 4 decorre esattamente
nel solco inter-sesamoideo, mentre i tendini delle dita laterali 2 e 5( che sono leggermente divergenti
rispetto alle dita3 e 4)corrono in posizione più mediale, sul corpo dei sesamoidi 2 e 7, la cui superficie
volare differisce da quella degli altri sesamoidi per una minore convessità, e il cui apice risulta più
fine rispetto a quello degli altri.Un robusto legamento anulare, posto volarmente ai tendini dei muscoli
flessori, garantisce il mantenimento dei rapporti anatomici descritti.
La vascolarizzazione dei sesamoidi è principalmente affidata ad una fitta trama vascolare propria,
derivata dalle arterie interossee, che penetra all’interno dell’osso attraverso numerosi fori nutritizi, il
cui numero occasionalmente è risultato inferiore nei sesamoidi 2 e 7 rispetto agli altri.
Eziopatogenesi
L’ aspetto eziopatogenetico relativo a questa singolare affezione permane a tutt’oggi irrisolto e
nessuna delle ipotesi formulate è parsa soddisfare in modo esaustivo tale patologia.
Universalmente accettata l’ipotesi che l’aumentata pressione tendinea dei muscoli flessori e la
posizione eccentrica di scorrimento nella doccia sesamoidea degli stessi, può predisporre i sesamoidi
n° 2 e 7 ad insulti di tipo compressivo tale da sfociare in lesioni sia traumatiche che ischemiche .
In modo sicuramente più controverso alcuni Autori, basandosi sul carattere giovanile della malattia, e
sul riscontro nel Rottweiler di un alto numero di patologie ortopediche di natura osteocondrotica,
hanno ipotizzato che alla base della MS potesse esservi un disturbo dell’ossificazione encondrale.
[7,22] Questa ipotesi tuttavia non può spiegare da sola la patologia, l’altissima incidenza della Ms nel
Rottweiler e la scarsità di segnalazioni della malattia in altre razze peraltro diffusamente affette da
lesioni di tipo osteocondrotico, come la razza Bovaro del Bernese, Mastino Napoletano, Dogue de
Bordeaux, Labrador,Golden retriver .
L’ipotesi delle fratture da stress (fatigue fracture) derivante dagli studi approfonditi sulla razza da
corsa Greyhounds ,cani nei quali molto spesso si evidenziavano fratture ai sesamoidi 2 e 7, è stata in
passato più volte affiancata alla razza Rottweiler.
Oggi però tale ipotesi tende ad essere abbandonata sia per la diversità clinica ( nei Greyhound i
sesamoidi si fratturano durante le competizioni con una sintomatologia acuta) sia per la netta
distinzione dal punto di vista radiografico .
Prende invece una valenza più reale la possibilità di interpretare le fratture da stress come fratture
conseguenti a micro-insulti cronici (fratture da durata ,fratture da fatica) dovute all’eccesso perpetuo
di pressione tendinea sui sesamoidi stessi .
In aggiunta,alcuni Autori, suggeriscono come il numero inferiore di fori nutritizi riscontrato a carico
dei sesamoidi 2 e 7 possa renderli maggiormente suscettibili a disturbi vascolari e/o fenomeni di
necrosi ischemica, sia a causa di un apporto ematico quantitativamente più limitato, sia per la
distribuzione vascolare meno multifocale.Di conseguenza la compromissione multifattoriale
(traumi cronici - ipovascolarizzazione) può determinare alterazioni di tipo ischemico che, a loro
volta ,possono o causare una vera e propria necrosi focale o determinare la costituzione di un “locus
minoris resistentiae” sul quale fattori traumatici possono più facilmente esercitare danni degenerativi.
Infine,a proposito di alterazioni acquisite che possono modificare e rendere abnormi, per intensità e
direzione, le linee di forza che attraversano normalmente la mano, non possono essere eluse tutte le
lesioni che causano zoppia, indipendentemente dalla loro sede. In letteratura non è infrequente infatti
la coesistenza, nei soggetti affetti da MS, di diverse affezioni ortopediche quali displasia dell’anca,
frammentazione del processo coronoideo dell’ulna, metatarsal rotation e altre.[10,11,13,14]
ASPETTI CLINICI
Poiché la MS costituisce, più o meno frequentemente a seconda dei vari Autori, un reperto
radiografico occasionale, il suo significato clinico, ossia il suo ruolo di malattia sintomatica versus
malattia asintomatica, risulta quasi sempre di difficile interpretazione, soprattutto in considerazione
della non infrequente coesistenza della MS con altre patologie ortopediche tipiche dei cani di grossa
taglia in accrescimento.[10,11,13,14]
Per questo motivo risulta spesso arduo attribuire univocamente la causa della zoppia alla MS, qualora
nello stesso soggetto vengano inequivocabilmente individuate affezioni ortopediche che nella maggior
parte dei casi risultano asintomatiche (frammentazione del processo coronoideo mediale dell’ulna,
osteocondrite dissecante del condilo omerale, osteocondrite dissecante della testa omerale, ecc.). Nella
pratica, quando si incorre in una malattia che viene comunemente considerata innocente fino a prova
contraria, si è spesso soggetti a due opposti rischi: il primo è quello di sottovalutare la patologia
qualora coesista con altre affezioni scheletriche di meno dubbia colpevolezza; il secondo, al contrario,
è quello di abusarne nella tentazione di porre diagnosi in un soggetto affetto da zoppia, nel quale
l’unico reperto individuato sia… un reperto occasionale. L’errore in entrambi i casi è quello di non
attribuire il giusto valore alla lesione.
Per queste ragioni la diagnosi di MS richiede una raccolta di dati esaustiva e una ricerca sicuramente
più dispendiosa di quella che faremmo per diagnosticare ad esempio una OCD di spalla, affinché ci si
possa affidare, fidandosi veramente, ad una diagnosi per esclusione.
Segnalamento. I soggetti più colpiti da MS risultano giovani cani di razza Rottweiler. Altre razze,
colpite con minor frequenza ma ugualmente segnalate in letteratura, sono Boxer [7] , Labrador
Retriver [25], Queensland cattle dog [13], Australian cattle dog [25], e altre. La malattia insorge molto
precocemente anche a tre mesi di età secondo alcuni Autori [25], tuttavia non risulta generalmente
sintomatica fino all’età di 9-12 mesi, e non sono infrequenti i casi in cui si manifesta clinicamente solo
in età adulta. [13,16,19,26]
Per quanto riguarda un’eventuale predisposizione di sesso, in letteratura i soggetti di sesso maschile
appaiono maggiormente rappresentati e, dove riportato, quelli orchiectomizzati risultano
maggiormente segnalati rispetto ai maschi interi.[13,19,25] Intuitivamente questi dati vengono messi
in relazione con una maggiore predisposizione dovuta al peso corporeo dei pazienti e sono in accordo
con l’ipotesi eziopatogenetici proposta precedentemente.
Segni Clinici. In letteratura si tende a descrivere due tipi di forme cliniche: una acuta ed una cronica.
Nella prima i segni clinici insorgono improvvisamente con una zoppia da moderata a grave,
eventualmente accompagnata da una tumefazione molle a carico della faccia dorsale dell’articolazione
metacarpo/metatarso-falangea del secondo o del quinto dito, dalla diminuzioni dell’escursione
articolare nella medesima sede e da evidente algia alla palpazione o alla manipolazione del dito. Nella
seconda forma la malattia ha invece un esordio subdolo e progressivo, la zoppia è cronica, di gravità
da lieve a moderata, intermittente, esacerbata dall’esercizio fisico soprattutto su terreni duri e
sconnessi. In alcuni di questi casi è possibile rilevare tumefazione articolare, riduzione dell’escursione
articolare, rumori di crepitio durante l’esecuzione dei movimenti passivi.
Tuttavia accade spesso che soggetti colpiti da MS in forma cronica, condotti a visita per una zoppia
ricorrente, non presentino alcun sintomo specifico.
Per quanto riguarda la possibilità di localizzare correttamente la sede di zoppia evocando una reazione
algica con la palpazione dell’articolazione sospettata, va senza dubbio ricordato che molti cani
dimostrano una scarsa tolleranza alla manipolazione delle dita e che spesso soggetti di razza
Rottweiler risultano scarsamente cooperanti indipendentemente dalla presenza o meno di una lesione
dolorosa. In ogni caso nella letteratura esaminata sembra che la reazione algica sia più frequentemente
evocata durante l’iperflessione o l’iperestensione dell’articolazione metacarpo/metatarso-falangea,
mentre l’applicazione di una pressione localizzata sulla sede articolare sembra provocare reazioni
incostanti soprattutto nelle forme croniche.
Alcuni Autori infine rimandano all’esecuzione dell’anestesia semeiologica il definitivo accertamento
della sede algica responsabile di zoppia.
Si ricorda questo dato soprattutto per dovere di cronaca, in quanto l’esecuzione di una tale metodica,
in un soggetto che non fosse già di per sé davvero cooperante, non sembrerebbe affatto una procedura
di tutto riposo.
Aspetti Radiografici
I numerosi autori che ci hanno preceduto hanno ritagliato ampio margine alle descrizioni dei quadri
radiografici,questo a significato dell’importanza diagnostica dell’esame in questione.
Per quanto riguarda la posizione ideale,al fine di ottenere un immagine che minimizzi gli errori
interpretativi,diversi Autori sono concordi nell’identificare la dorso-volare la proiezione migliore
supportata da quella latero-mediale,in taluni casi di dubbia interpretazione si sono adottate delle
proiezioni oblique().
I rilievi radiografici caratteristici della MS sono molto vari, ma nello stesso tempo patognomonici
della stessa malattia. I sesamoidi colpiti possono presentare margini irregolari, profili alterati e piccole
aree radio-opache di diverse dimensioni suggestive di parziale frammentazione del sesamoide stesso.
La localizzazione dei frammenti è varia,in quanto possono essere reperiti prossimamente distalmente
o su entrambe le facce laterali .Molto spesso alla frammentazione sesamoidea ,soprattutto nei casi
cronici,si aggiungono imponenti calcificazioni peri-articolari .Spesso tali calcificazioni sono in
presenza tanto cospicua sia in dimensioni che in quantità da circondare l’intero sesamoide ed essere
causa di interpretazioni forvianti.
Va inoltre ricordato come i sesamoidi sia palmari che plantari possono presentarsi bipartiti o tripartiti
risultanti da un difetto dei centri di ossificazione di natura congenita e che nel cane vengono
comunemente individuati a carico dei sesamoidi 2 e 7. Tale alterazione genetica può talvolta mimare
una frammentazione sesamoidea
Terapia. La MS si presenta spesso come reperto radiografico occasionale, non essendo correlata ad
alcuna sintomatologia. Per questo motivo il trattamento chirurgico non è indicato nei casi in cui i
reperti radiografici non siano inequivocabilmente accompagnati dalla manifestazione clinica della
malattia. Tuttavia anche nei casi in cui la Ms sia effettivamente responsabile di zoppia, l’approccio
chirurgico risulta piuttosto controverso.
E’ riconosciuto che la sesamoidectomia tende a determinare alterazioni articolari di tipo degenerativo
a carico dell’articolazione metacarpo/metatarso-falangea interessata. Sebbene nella maggior parte dei
casi, dopo la rimozione del sesamoide frammentato, si verifichi un rapido miglioramento della zoppia,
questa remissione risulta temporanea e limitata ai primi mesi dall’intervento chirurgico. Infatti,
nell’unico studio sugli esiti a lungo termine della sesamoidectomia, ad un follow up di almeno 6 mesi
gli stessi soggetti che inizialmente avevano mostrato la completa risoluzione dei sintomi (83%)
risultano lameness-free solo in tre casi su dieci. Per tutti gli altri pazienti si riferisce invece una zoppia
intermittente, aggravata dall’esercizio fisico e associata a segni di dolore metacarpo-falangeo, con
sintomi significativamente più gravi rispetto al gruppo di controllo che aveva ricevuto un trattamento
conservativo.
Il trattamento medico, che prevede un lungo periodo di riposo associato eventualmente
all’applicazione di un dispositivo di contenimento e alla somministrazione di FANS, risulta nella
maggior parte dei casi in un miglioramento clinico apprezzabile, anche se raramente si ottiene la
risoluzione dei sintomi.
Esperienze personali
Sono 17 i Rottweiler affetti da Ms da Noi diagnosticati e che soddisfano i requisiti da noi richiesti
basati su: visita ,esami radiografici,terapia e follow up annuale.
La nostra casistica comprende 10 maschi e 7 femmine con una età compresa tra i 5 mesi e tre anni.
In tredici cani era presente una zoppia (11 anteriormente e 2 posteriormente) presente dai 15 giorni ai
3 mesi.Tale zoppia era insorta improvvisamente in 9 paziente mentre nei restanti la zoppia aveva un
esordio subdolo - intermittente.
L’algia alla palpazione era facilmente evocabile prevalentemente sull’articolazione metacarpo-tarso
falangea del secondo e quinto dito, sebbene solamente in due articolazioni era evidente una
tumefazione dei tessuti molli .In sei casi, positivi alla palpazione metacarpo o tarso falangea,si
associava una algia al gomito (in tutti i casi bilateralmente) .
Ai fini diagnostici in tutti i casi sono state utilizzate pellicole radiografiche ad altissima sensibilità e
definizione,monoemulsione,associate ad uno schermo di rinforzo alle terre rare verdi emittenti.
I dati tecnici scelti sono stati i seguenti:distanza fuoco pellicola cm.100 ,esposizione
120ms,320mA,40mAs,kV44-46.La ripresa dei radiogrammi più dimostrativi è risultata nelle
proiezioni dorso-volare ed oblique antero - posteriori mediali con rotazione di 15° e 30°.
Per migliorare la qualità diagnostica si ricorso all’anestesia generale i tutti soggetti e alla separazione
delle dita con cuscinetti di materiale radio trasparente (cotone) .
Su di un totale di 42 sesamoidi interessati dal processo degenerativo ,in 36 casi si trattava di quelli n°2
e 7 per una incidenza dell’ 85,9%, mentre solamente tre casi presentavano lesioni radiografiche ai
sesamoidi plantari.In tre casi di positività palmare erano coinvolti anche i sesamoidi 3,4, e 5 .
La distribuzione sull’arto anteriore vede colpiti nella totalità 14 sesamoidi sulla mano sinistra e 23
nella mano destra,mentre sul bipede posteriore 2 sesamoidi affetti sono localizzati a sinistra e tre a
destra.Il quadro radiografico era estremamente variabile da caso a caso. In alcuni pazienti il sesamoide
affetto appare bipartito,con margini generalmente lisci e regolari ,in altri e più frequentemente,sembra
quasi disgregato,perde la sua forma e viene sostituito da più corpi calcificati in numero variabile da
tre a sette a densità radio-lucente maggiore.Talora tali frammenti assumono forme tondeggianti od
ovoidali,per lo più con un corpo centrale grande e modeste formazioni periferiche a volte di
dimensioni puntiformi.La localizzazione dei vari frammenti appare in rapporto alle dimensioni e alla
forma.Come abbiamo potuto constatare ,in accordo ad altri autori (v&F 1986) i frammenti più grandi
tendono a disporsi dorso- lateralmente, mentre quelli piccoli si localizzano spesso lateralmente .
Alle alterazioni delle ossa sesamoidee si associano frequentemente calcificazioni peri articolari o
capsulari più o meno estese in taluni casi inoltre si è potuto osservare formazioni reattive periostali in
corrispondenza delle estremità distali del metacarpo e delle falangi .
In due soggetti clinicamente e radiograficamente “positivi” in più sedi anatomiche visto la
permanenza dei dubbi sulla reale causa della zoppia si è proceduto all’esecuzione di anestesie
semeiologiche intra-articolare ottenendo l’esclusione che la MS fosse la reale causa di zoppia.
Dei tredici pazienti sintomatici , è stata attribuita alla MS la causa di zoppia a nove di essi .
Negli altri quattro casi,pur presentando alterazioni radiografiche sesamoidee , l’eziologia era da
ricondursi ad altre patologie( FCP,Metatarsal Rotation,displasia dell’anca ) .
In tutti e nove i casi si è intrapresa una terapia medica con anti infiammatori (ac.acetilsalicilico 15
mg/kg/die ) e riposo forzato ottenendo un netto miglioramento della sintomatologia con assenza di
zoppia in taluni soggetti.
Discussione
La predisposizione alla MS nel cane giovane di razza Rottweiler ci trova concordi con gli studi che ci
hanno preceduto, sebbene il rilevamento clinico che radiografico di tali lesioni sia a nostro avviso non
è infrequente in razze diverse.
Per quanto riguarda l’ipotesi eziologica sulla base delle nostre esperienze la MS è da ritenersi
sicuramente una patologia multifattoriale.
In aiuto di questa tesi, l’esame istologico eseguito su sesamoide affetti da tale patologia (in cani non
inclusi nella nostra casistica),ha messo in evidenza quadri morfologici favorevoli per un danno
cronico che ha, o in virtù di microlesioni su base ischemica o su base traumatica, determinato piccole
necrosi ossee che a loro volta hanno comportato la formazione di un tessuto osseo riparativo.
Non si tratterebbe pertanto di una lesione su base osteocondrotica, intendendo con questo termine un
difetto di ossificazione encondrale, bensì di un processo riparativo, esitante con la formazione di osso
anomalo,conseguente ad un danno cronico.
Il fatto che vengano colpiti soggetti di razze di grossa taglia e nella fase del loro maggiore
accrescimento corporeo, indica che probabilmente vi sono alla base microtraumatismi esercitati da
strutture tendinee e legamentose sottoposte a forti sollecitazioni per stiramento e compressione.
La compromissione del “microcircolo” e del “microambiente” sesamoideo può determinare alterazioni
di tipo ischemico che, a loro volta possono sfociare in vere necrosi ossee predisponendo l’osso stesso
a microframmentazioni.
E’ altresì chiaro come un osso in rapido accrescimento ,e soprattutto quando il processo è reso
accentuato dall’apporto di sostanze integrative (calcio ,vitamine D )possa non avere ancora una
vascolarizzazione adeguata alla massa tissutale corporea e quindi possa più facilmente andare incontro
a lesioni come sovra descritto.
Inoltre un osso in rapido accrescimento può sottostare, per stiramento, a lesioni del periostio e
dell’osso sotto periostale (sesamoide 2 e 7 ?), che, a loro volta,possono riparare con fibrosi e osso
iperplastico .
In patologia umana esistono condizioni patologiche di vario tipo accomunate da analoghi meccanismi
di tipo fisiopatologico ed eziopatogenetici; Ad esempio : sesamoidite plantare nelle donne portatrici di
tacco,sindrome del tunnel carpale, tenopatie professionali ( es.martello pneumatico),sesamoidite
dell’alluce (è questo forse il quadro più vicino a quello del Rottweiler sia per la localizzazione che per
la l’età dei soggetti).
Dal punto di vista clinico, la difficoltà nel localizzare l’arto affetto da zoppia e la frequente non
collaborazione dei pazienti, pone l’attribuzione della causa di zoppia come uno dei punti più insidiosi
dell’iter diagnostico.
A questi, molto spesso si aggiungono patologie in altri distretti ,le quali concorrono a rendere ancor
più difficoltosa l’individuazione della sede causale della zoppia .
L’elevata incidenza di lesioni dei sesamoidi n° 2 e 7soprattutto a carico dell’arto anteriore sia destro
che sinistro ,ci trova concordi con tutti gli studi precedenti ,nel ritenere questi ultimi sede
preferenziale di tali lesioni.
L’esame ortopedico, in tutti i nostri pazienti affetti dalla MS ha evidenziato un quadro clinico
uniforme ,dove l’algia ai movimenti passivi e alla palpazione profonda della articolazione metacarpotarso falangea risultano essere aspetti molto significativi.
Contrariamente ad alcuni Autori(r&r),raramente abbiamo rilevato tumefazioni articolari o rumori di
crepitio all’esecuzione dei movimenti passivi.
Pur sapendo della frequente “positività” clinica delle articolazioni ancillari ai sesamoidi n°2 e 7
l’individuazione della sede e del grado di algia risultano essere particolarmente difficoltosi.
Infatti ,nella nostra esperienza,più volte ci siamo trovati di fronte a pazienti che manifestavano,ad una
prima visita foci di algia in determinate articolazioni,le quali risultavano totalmente indenni ad un
secondo controllo clinico (anche dopo pochi minuti) .
Questa incertezza clinica derivante da una algia virtualmente migrante sulle articolazioni suddette
pone l’esame radiografico come passaggio obbligatorio ai fini diagnostici.
La sedazione o l’anestesia totale del paziente associata ad un posizionamento corretto della mano e/o
piede sono a nostro avviso”tappe” obbligatorie al fine di ottenere una nitida immagine radiografica
che possa ridurre la possibilità di errori interpretativi .
Il grado e le caratteristiche delle alterazioni radiografiche non possono essere correlate all’intensità di
algia dimostrato durante la visita ortopedica, in quanto, sulla base della nostra esperienza e di diversi
Autori (v &R ),apparenti quadri radiografici”gravi”avevano in sede clinica evidenziato assente o
modesta algia e viceversa.
Per quanto riguarda gli aspetti radiografici ,il rilevamento frequente di calcificazioni peri articolari ci
vede confermare quanto esposto dagli studi precedenti sulla patognomicità di tali lesioni.Inoltre come
evidenziato da Read anche nella nostra esperienza abbiamo potuto notare come i frammenti possano
modificarsi sia in dimensione , (solitamente aumentata quasi a dar la sensazione che più frammenti si
fondano), sia nel posizionamento (migrazione intrarticolare).
In caso di dubbio diagnostico persistente anche dopo l’esame radiografico, abbiamo potuto constatare
come l’anestesia semeiologica sia in grado di confermare o meno il ruolo delle lesioni sesamoidee
nell’ esatto determinismo della causa di zoppia.
L’esatta diagnosi di MS quindi,si basa principalmente nell’esclusione di patologie concomitanti le
quali, in riferimento alla razza Rottweiler,possono frequentemente coesistere a tal punto da rendere
ardua la corretta individuazione della causa della zoppia .
La scarsa chiarezza in alcuni aspetti anatomici degenerati sommati ad una insufficiente esperienza
chirurgica in riferimento alla MS, ci ha visto adottare un protocollo medico terapeutico cauto
improntato sulla terapia medica . Tale protocollo che prevede un lungo periodo di riposo associato a
trattamenti farmacologici anti infiammatori (Noi abbiamo preferito l’acetil-salicilico), è risultato nella
maggior parte dei casi in un miglioramento clinico apprezzabile ,anche se raramente si è ottenuto la
risoluzione dei sintomi .
Tuttavia il grado di compromissione funzionale residuo risulterebbe del tutto accettabile per la
maggior parte dei proprietari.
Conclusioni
Nella letteratura degli ultimi trent’anni gli aspetti eziopatologico, clinici e diagnostici della MS
appaiano oggetto di vivace dibattito, pur essendovi una sostanziale convergenza di opinione tra i vari
Autori.
Rimane del tutto ignorata invece l’esatta incidenza delle forme sintomatiche di MS rispetto alla
totalità dei reperti radiografici.Il Rottweiler risulta, una delle razze più diffuse in Italia e sarebbe
auspicabile, attraverso uno studio di screening della popolazione, raggiungere un’indicazione quanto
più possibile attendibile sull’efficacia “innocenza” della MS.
Il trattamento di questo affezione, che vede concorde la maggior parte degli Autori, non può che
risultare invece del tutto incerto, vista la diffusa omissione in letteratura degli esiti a lungo termine
delle procedure chirurgiche riportate, a fronte dell’unico lavoro che a questo riguardo sembra tutt’altro
che ottimista.
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