problemi legati all`invecchiamento

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Dr.ssa Sara Faggin
Medico Veterinario Comportamentalista
n.iscr. OMV:VI 456
cell.3498386789 – [email protected] - www.sarafaggin.it
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I PRINCIPALI PROBLEMI COMPORTAMENTALI DEL GATTO
PROBLEMI COMPORTAMENTALI LEGATI ALL’INVECCHIAMENTO GATTO
Negli ultimi anni, grazie ai progressi fatti in campo veterinario nella cura e nella prevenzione
delle patologie degli animali da affezione e grazie alla maggiore attenzione dei proprietari
verso i loro amici animali, è sempre più frequente incontrare cani e gatti di età avanzata.
Con l’aumentare dell’età anche negli animali, così come nell’uomo, si assiste alla comparsa
d’inevitabili cambiamenti psicofisici: il fisico e gli organi interni perdono lentamente la loro
funzionalità e le capacità mentali subiscono un progressivo declino. Se queste modificazioni
compaiono in maniera graduale e sono di lieve entità, possono considerarsi fisiologiche e
riconducibili al normale processo d’invecchiamento. Se, al contrario, esse compaiono
velocemente e si accompagnano a disturbi di grave entità, che interferiscono con una vita
normale, sono il sintomo di un invecchiamento patologico.
Anche il cane e il gatto, purtroppo, possono andare incontro ad un invecchiamento patologico.
Mentre alcuni soggetti, infatti, mantengono quasi inalterate le loro capacità cognitive,
emotive ed un buono stato di salute generale, altri, in breve tempo le perdono con un
progressivo peggioramento della qualità di vita e di relazione.
Intervenire sia sui problemi fisici che su quelli comportamentali è possibile ed è indispensabile
al fine di garantire al paziente geriatrico una dignitosa qualità di vita e di relazione con
l’ambiente e le persone.
L’evidente impossibilità di arrestare il processo d’invecchiamento non deve, infatti,
impedire la ricerca di soluzioni
e d’interventi volti a migliorare la qualità di vita
dell’animale anziano.
Il raggiungimento dell’età geriatrica può variare nel gatto in relazione allo stile di vita e
all’alimentazione, mentre, a differenza del cane, non sono presenti grandi differenze in base
alla razza. Secondo recenti studi il 28% dei gatti tra gli 11 e i 14 anni presenta disturbi
comportamentali legati all’invecchiamento mentre dopo i 15 anni la percentuale aumenta fino al
50%.
Le modificazioni psicofisiche patologiche che si riscontrano nell’animale anziano possono avere
due cause: alcune malattie organiche o l’invecchiamento cerebrale patologico.
Le endocrinopatie, l’insufficienza d’organo, gli stati dolorifici, causati ad esempio dall’artrosi o
da patologie del cavo orale, le neoplasie, le malattie del sistema nervoso centrale, le malattie
sistemiche, le malattie infettive ecc. possono essere l’origine della comparsa di alcune
alterazioni comportamentali nel paziente geriatrico o contribuire alla loro insorgenza. In
altri casi, invece, i problemi del comportamento che si riscontano nell’animale anziano sono
riconducibili ad un invecchiamento cerebrale patologico.
La progressiva perdita delle funzioni cerebrali e in particolare modo la diminuzione della
capacità di trasmissione delle informazioni e di produzione di neurotrasmettitori da parte
dei neuroni sono all’origine delle modificazioni comportamentali legate all’invecchiamento.
La perdita di funzionalità delle cellule cerebrali è da considerarsi un processo fisiologico
normale che, nel corso degli anni, è solitamente compensato dalla presenza di moltissimi altri
neuroni che, “prendendosi carico” del lavoro di quelli mancanti o alterati, mantengono quasi
inalterate le funzioni cerebrali. Quando questo fenomeno della compensazione perde
efficacia, per esempio per alcune malattie o per disfunzioni metaboliche o per una condizione
cronica di stress, o per la presenza di una patologia comportamentale o ancora per una
predisposizione genetica, si assiste alla perdita della corretta funzionalità cerebrale e di
conseguenza alla comparsa di alcuni disturbi.
Nel gatto, le manifestazioni che più di frequente si accompagnano ad un invecchiamento
cerebrale patologico, sono: lo stato confusionale, il problema eliminatorio, le alterazioni
alimentari e del sonno. Concretamente un gatto affetto da invecchiamento cerebrale
patologico può manifestare: miagolii e vocalizzi durante il giorno e soprattutto di notte
senza un motivo apparente, alternanza di scarso appetito ad eccesso d’ingestione di cibo,
eliminazione di feci e urina fuori della cassettina, progressivo isolamento da resto della
famiglia, difficoltà a addormentarsi e risvegli improvvisi, diminuzione o assenza delle
attività di gioco e di relazione con i familiari.
La terapia dei problemi comportamentali legati all’invecchiamento è principalmente volta a
migliorare la qualità di vita e di relazione del paziente. Il trattamento è principalmente
costituito da una terapia farmacologica, dalla terapia comportamentale e da adeguate misure
dietetiche e modificazioni dello stile di vita. La terapia comportamentale ha il compito di
stimolare le funzioni cognitive ed emotive dell’animale attraverso: la ripresa di semplici
attività di gioco, la ripresa di una relazione stimolante con i proprietari e l’arricchimento
ambientale.
Dr.ssa Sara Faggin
Medico Veterinario Comportamentalista
n.iscr. OMV:VI 456
cell.3498386789 – [email protected] - www.sarafaggin.it
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