Riflessioni sulla “Dei Verbum”

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A
Michelangelo Tábet
Riflessioni sulla “Dei Verbum”
In occasione del ° anniversario della promulgazione
della Costituzione Dogmatica
Copyright © MMXV
Aracne editrice int.le S.r.l.
www.aracneeditrice.it
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via Quarto Negroni, 
 Ariccia (RM)
() 
 ----
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: aprile 
Indice

Prefazione

Abbreviazioni e sigle
Parte I
La cost. dogm. Dei Verbum e la sua ricezione
nella esort. apost. Verbum Domini
A. Riflessioni attorno alla cost. dogm. Dei Verbum

Introduzione
Breve iter del documento,  – Il Proemio (n. ): dal Concilio di Trento
al Vaticano , .

Capitolo I
La Rivelazione è orientata a Cristo (nn. –)
. L’amore salvifico di Dio,  – . La preparazione della salvezza in
Cristo,  – . Cristo, pienezza della Rivelazione,  – . La fede, via di
accesso alla Rivelazione,  – . Il perché della Rivelazione, .

Capitolo II
La trasmissione della divina Rivelazione (nn. –)
. La Tradizione fondante,  – . La Tradizione, una struttura dinamica,  – . L’interdipendenza tra Scrittura e Tradizione,  – . Il
Magistero della Chiesa, .

Indice


Capitolo III
Ispirazione, verità e interpretazione della Sacra Scrittura
(nn. –)
.a. L’ispirazione biblica,  – .b. La verità della Bibbia,  – ..
L’interpretazione della Scrittura,  – a) Struttura,  – b) Il primo principio fondamentale: la parola divina nel linguaggio umano,  – c) Il secondo principio: la lettura nello Spirito,  – d) Lo sfondo teologico dei principi dell’ermeneutica,  – .. Ispirazione biblica, condiscendenza e
Incarnazione, .

Capitolo IV
L’Antico Testamento (nn. –)
.. La storia della salvezza e i libri dell’Antico Testamento,  – ..
La perenne attualità dell’Antico Testamento,  – .. Unità dei due
Testamenti, .

Capitolo V
Il Nuovo Testamento (nn. –)
.. L’eccellenza del Nuovo Testamento,  – .. I Vangeli: preminenza
e origine apostolica,  – .. La storicità e la formazione dei Vangeli, 
– a) La storicità dei Vangeli,  – b) La formazione dei Vangeli,  – ..
L’unità intrinseca di tutto il Nuovo Testamento, .

Capitolo VI
La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa (nn. –)
.. La Chiesa venera la Sacra Scrittura,  – .. Le traduzioni,  –
.–. Lo studio e la lettura della Scrittura, .
B. L’esortazione apostolica Verbum Domini, un documento
sulla Parola di Dio nella Chiesa e per il mondo

Introduzione

Capitolo I
Il contesto storico della Verbum Domini
Indice


Capitolo II
La prospettiva teologica della Verbum Domini
.. L’analogia della Parola e la sua comunicazione,  – .. L’interpretazione della Sacra Scrittura nella riflessione sull’ermeneutica odierna, 
– .. L’accoglimento della Parola di Dio nella Chiesa e nella vita del
cristiano (nn. –),  – ... La liturgia, luogo privilegiato della Parola di
Dio,  – ... La Parola di Dio nella vita ecclesiale considerata in genere, 
– .. La parola di Dio rivolta al mondo (–),  – .. Riflessioni
conclusive, .
Parte II
L’ispirazione biblica nel Concilio Vaticano II
Una lettura storico–esegetica

Introduzione

Capitolo I
Precedenti magisteriali e teologici
.. Fino alla soglia del Concilio Vaticano ,  – .. Dal Concilio Vaticano
 al Vaticano ,  – ... L’ispirazione nel Concilio Vaticano ,  – ... Le
grandi encicliche bibliche,  – ... Il dibattito teologico alla soglia del
Vaticano , .

Capitolo II
La costituzione dogmatica Dei Verbum (DV )
.. Rivelazione ed ispirazione,  – .. La chiave teologica dell’ispirazione biblica: la formula « ut Ipso in illis et per illos agente »,  – .. Gli
agiografi veri autori della Sacra Scrittura,  – ... Il significato della formula « veri auctores »,  – ... L’influsso divino nelle facoltà dello scrittore
sacro,  – .. L’universalità dell’azione divina e la collaborazione degli
agiografi come veri autori, .

Capitolo III
Il valore ermeneutico dell’ispirazione biblica
.. L’ispirazione e la verità della Bibbia,  – .. L’ispirazione e l’ermeneutica biblica,  – .. Attualizzazione ed inculturazione della
Bibbia, .

Riflessioni conclusive
Indice

Parte III
Ispirazione, condiscendenza divina e Incarnazione

Introduzione

Capitolo I
La ricezione della dottrina della condiscendenza divina nella teologia attuale
.. Una pagina della storia dell’esegesi biblica,  – .. Συγ κάταβασις ,
un termine basilarmente cristiano,  – .. Crisostomo, il « dottore
della συγ κάταβασις »,  – .. Concetto di « condiscendenza » nel
Crisostomo,  – .. Condiscendenza e senso letterale, .

Capitolo II
L’analogia fra « Verbum Dei Incarnatum » e « Verbum Dei scriptum » nell’esegesi patristico–medievale e nell’esegesi moderna
.. L’esegesi patristica,  – .. L’esegesi medievale,  – .. L’esegesi
cattolica recente,  – .. La teologia protestante, .

Capitolo III
Ispirazione biblica, condiscendenza divina ed Incarnazione nell’enc. Divino afflante Spirito e nei suoi precedenti testi magisteriali

Capitolo IV
Ispirazione, condiscendenza ed Incarnazione nella Dei Verbum e
nel Catechismo della Chiesa Cattolica
.. La Dei Verbum,  – .. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, .

Capitolo V
Scrittura ed Incarnazione nel discorso « De tout coeur » di Giovanni
Paolo  del  aprile 

Capitolo VI
Ispirazione biblica e Incarnazione nel documento della PCB, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa
Indice


Considerazioni conclusive
.. Riassunto storico,  – .. Φυλαντρωπία e συγ κάταβασις , 
– .. Συγ κάταβασις e ἀκρίβεια,  – .. Ispirazione ed Incarnazione,  – .. L’analogia del linguaggio biblico, .
Parte IV
« Lo studio della Sacra Scrittura anima della Teologia »
(DV )

Introduzione

Capitolo I
Sguardo storico sul rapporto fra l’esegesi e la teologia
.. Scrittura e teologia nei Padri: la Bibbia al centro della teologia e della
pastorale,  – .. La separazione fra esegesi e teologia nel periodo della
scolastica,  – .. Il Rinascimento e la riforma protestante: rottura
all’interno del sapere teologico,  – .. Lo sviluppo della teologia
cattolica postridentina, .

Capitolo II
Lo “studio della Scrittura come anima della teologia” nella proposta magisteriale di questo secolo
.. Il documento conciliare Dei Verbum,  – .. I precedenti conciliari,  – .. La formula « lo studio della Sacra Pagina sia come l’anima
della Sacra Teologia » in altri documenti magisteriali, .

Capitolo III
Riflessioni di teologi ed esegeti sul rapporto esegesi e teologia dopo
il Concilio Vaticano 
.. Dal postconcilio fino agli anni ‘,  – .. Il documento della PCB
L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, .

Riflessioni conclusive
Parte V
Ispirazione biblica e canonicità dei libri sacri: problemi limiti

Introduzione
Indice


Capitolo I
Possono esistere libri o testi ispirati non canonici?

Capitolo II
Quale forma del testo è canonica?
.. La Bibbia dei  e la questione sulla sua ispirazione,  – .. I
diversi tipi testuali e la loro ispirazione, .

Capitolo III
Si può parlare di un’ispirazione biblica durante il processo parziale
di formazione canonica dei libri sacri?
.. Ispirazione e processo di formazione dei libri canonici,  – .. Un
testo di origine meramente umana può diventare Scrittura?, .

Capitolo IV
L’ispirazione come criterio di canonicità: la coscienza della canonicità e della sacralità della Bibbia
.. L’ispirazione come criterio di canonicità,  – .. Ispirazione e
canonicità delle Scritture nel popolo d’Israele,  – .. Ispirazione e
canonicità delle Scritture nella Chiesa, .

Riflessioni conclusive

Bibliografia generale
Prefazione
Sono passati  anni da quando fu promulgata la cost. dogm. Dei Verbum sulla « Divina Rivelazione », documento che attuò un rinnovato
interesse per la Sacra Scrittura, sia dal punto di vista pastorale che
scientifico. La costituzione venne emanata dal Concilio Vaticano  e
promulgata da Papa Paolo  il  novembre , in seguito all’approvazione dei vescovi riuniti in assemblea, con  voti a favore
e solo  contrari . La stessa qualifica « costituzione dogmatica », una
delle due promulgate dal Concilio insieme alla Lumen gentium, costituzione dogmatica sulla Chiesa, prospetta la Dei Verbum come uno
dei principali testi conciliari, non mancando coloro che addirittura lo
ritengono il più centrale. In questo senso sono significative le parole
di Benedetto  che si leggono all’inizio dell’esortazione postsinodale
Verbum Domini sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della
Chiesa, documento che, come si sa, raccoglie le conclusioni della 
Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio svoltasi
nell’ottobre  . Per la loro importanza le riportiamo integralmente:
« Siamo consapevoli di aver messo a tema, in un certo senso, il cuore
stesso della vita cristiana, in continuità con la precedente Assemblea
sinodale sull’Eucaristia come fonte e culmine della vita e della missione
della Chiesa. Infatti, la Chiesa si fonda sulla Parola di Dio, nasce e vive
di essa. Lungo tutti i secoli della sua storia, il Popolo di Dio ha sempre
. Per quanto riguarda l’importanza che Paolo  diede alla Dei Verbum, cf L. M,
Paolo  e l’Associazione Biblica Italiana – Un magistero fecondo, LEV, Città del Vaticano .
Il volume raccoglie i sette interventi rivolti dall’allora Romano Pontefice all’Associazione
Biblica Italiana tra il  e il , negli incontri che, in occasione delle Settimane bibliche
nazionali, si svolgono ogni due anni a Roma. Dai discorsi affiora la preoccupazione del
Pontefice perché il documento conciliare servisse ad un vero rinnovamento ecclesiale.
Nella testimonianza di padre Giuseppe Danieli, contenuto nel volume, si segnala come
« Paolo è stato davvero un grande e devoto ascoltatore della Parola di Dio, un grande Pastore
della Chiesa universale in un periodo difficile e molto importante, un sincero difensore
della ricerca biblica ».
. Il testo si può rinvenire in vatican.va/holy_father/benedict_xvi/apost_exhortations/
documents/hf_ben–xvi_exh__verbum–domini_it.html#_ftn.


Prefazione
trovato in essa la sua forza e la comunità ecclesiale cresce anche oggi
nell’ascolto, nella celebrazione e nello studio della Parola di Dio. Si deve riconoscere che negli ultimi decenni la vita ecclesiale ha aumentato
la sua sensibilità intorno a questo tema, con particolare riferimento
alla Rivelazione cristiana, alla viva Tradizione e alla sacra Scrittura. A
partire dal pontificato di Papa Leone , si può dire che vi sia stato
un crescendo di interventi atti a prendere maggiore consapevolezza dell’importanza della Parola di Dio e degli studi biblici nella vita
della Chiesa, che ha avuto il suo culmine nel Concilio Vaticano  e
in modo speciale con la promulgazione della Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione Dei Verbum. Essa rappresenta una pietra
miliare nel cammino ecclesiale: “I Padri sinodali [. . . ] riconoscono
con animo grato i grandi benefici apportati da questo documento alla
vita della Chiesa, a livello esegetico, teologico, spirituale, pastorale ed
ecumenico ». In particolare è cresciuta in questi anni la consapevolezza
dell’“orizzonte trinitario e storico–salvifico della Rivelazione” in cui
riconoscere Gesù Cristo, quale “mediatore e pienezza di tutta intera la
Rivelazione”. La Chiesa confessa incessantemente ad ogni generazione che Lui, “col fatto stesso della sua presenza e con la manifestazione
che fa di sé con le parole e con le opere, con i segni e con i miracoli, e
specialmente con la sua morte e la sua risurrezione di tra i morti, e
infine con l’invio dello Spirito di verità, compie e completa la Rivelazione”. È a tutti noto il grande impulso che la Costituzione dogmatica
Dei Verbum ha dato per la riscoperta della Parola di Dio nella vita della
Chiesa, per la riflessione teologica sulla divina Rivelazione e per lo
studio della sacra Scrittura. Non pochi sono stati anche gli interventi
del Magistero ecclesiale su queste materie negli ultimi quarant’anni.
La Chiesa, nella consapevolezza della continuità del proprio cammino
sotto la guida dello Spirito Santo, con la celebrazione di questo Sinodo
si è sentita chiamata ad approfondire ulteriormente il tema della divina
Parola, sia come verifica dell’attuazione delle indicazioni conciliari, sia
per affrontare le nuove sfide che il tempo presente pone ai credenti in
Cristo » (n. ).
Il volume che presentiamo vuole essere un piccolo contributo per
onorare il documento conciliare nel ° anno della sua pubblicazione,
con l’intento che questo documento sia sempre meglio conosciuto
e valorizzato. Come sicuramente è capitato a tanti biblisti, lo studio
della Dei Verbum è stato per me un argomento che ha occupato lunghe
Prefazione

ore di riflessioni e ha impregnato profondamente il mio insegnamento. Gran parte del materiale inserito nel volume proviene delle mie
pubblicazioni sul tema, aggiornate e ripensate, in un’unità organica e
in una prospettiva più ampia, per quest’occasione . Si è voluto, però,
al contempo, conservare la peculiarità di ogni contributo, in modo
che potesse essere letto nella sua individualità, così come fu originariamente pubblicato. Questo spiega la presenza di brani o citazioni
che sostanzialmente si assomigliano, integrandosi, tuttavia, in modo
confacente, nei diversi contesti in cui appaiono.
L’opera è divisa in cinque parti. La prima contiene il testo di una
conferenza pronunciata il  marzo  nella sede del Seminario Arcivescovile di Genova, nel «Ciclo di corsi di aggiornamento per il clero».
Essa offre una visione generale di tutto il documento, evidenziando,
secondo i casi più o meno brevemente, numero dopo numero, gli
elementi che sono stati ritenuti i più essenziali e di maggiore attualità
del testo conciliare, e mettendo in rilievo alcuni aspetti che hanno
avuto un particolare approfondimento nell’esortazione apostolica Verbum Domini di Benedetto . In questa parte, quindi, è dato un certo
spazio a tematiche quali: la storia della salvezza; la nozione di divina
Rivelazione, Scrittura e Tradizione; il rapporto fra loro e con il Magistero della Chiesa; la nozione d’ispirazione divina, verità biblica e
condiscendenza della divina Sapienza; le regole d’interpretazione del
testo biblico; il tema della natura, del contenuto e dell’importanza sia
dell’Antico che del Nuovo Testamento e ciò che riguarda la loro unità;
l’origine apostolica dei Vangeli e la loro storicità; infine, la prospettiva
pastorale della Scrittura nella vita della Chiesa.
Nella seconda parte si esamina, in particolare, il tema dell’ispirazione biblica, argomento magistralmente elaborato dai Padri conciliari e
proposto con ricche e importanti sfumature nella DV . Per meglio
comprendere il significato del brano in questione, in questa seconda
. La prima parte è frutto di diversi studi, alcuni pubblicati nella rivista « Studi Cattolici », come ad esempio « Dei Verbum »: una rilettura nel cinquantenario, « Studi Cattolici », n.
 (giugno ) –. La seconda e terza parte sono state pubblicate in un mio volume,
già esaurito, Teologia della Bibbia. Studi su ispirazione ed ermeneutica biblica, Armando, Roma
, –; –. La quarta parte, nell’opera da me curata, La Sacra Scrittura anima della
teologia, LEV, Città del Vaticano , –. Infine, la quinta parte proviene dal volume A.
I (a cura di), Scrittura Spirata, Atti del Simposio Internazionale sull’Ispirazione
promosso dall’Ateneo Regina Apostolorum, LEV, Città del Vaticano , –.

Prefazione
parte abbiamo intrapreso una lettura “storico–esegetica”; cioè, si è
prospettato un percorso storico dei precedenti magisteriali e teologici,
fin dall’epoca più antica, per inquadrare e poi esaminare, in dettaglio,
il numero della DV dedicato all’esposizione sull’ispirazione e sulla
verità della Bibbia. In particolare, ci siamo soffermati sullo sviluppo
realizzatosi dopo il Concilio Vaticano , grazie alle grandi encicliche bibliche e al dibattito teologico sorto alla soglia del Concilio Vaticano .
In questo stesso capitolo viene approfondito il significato ermeneutico
dell’ispirazione, sia per quanto si riferisce alla verità della Bibbia sia
soprattutto per quanto riguarda il problema dell’ermeneutica stessa.
Nella terza parte si è affrontato lo studio del n.  della DV, un
numero breve ma di straordinaria importanza, dal momento che prospetta, da un’altra angolazione, ancora poco indagata dagli studiosi,
la comprensione del mistero dell’ispirazione biblica. Questa viene
intesa nel suo rapporto, sia con la condiscendenza divina manifestatasi
nella rivelazione del messaggio di salvezza culminato in Cristo, sia nel
rapporto con la stessa Incarnazione del Verbo, dove la Parola di Dio
assunse una natura umana con tutte le sue debolezze, a eccezione
del peccato. Nello sviluppo di questo tema ci siamo anche affacciati
alla dimensione storica, tracciando un breve excursus dell’argomento,
che trova in san Giovanni Crisostomo una eccezionale configurazione, tanto che viene reputato il « dottore della synkatabasis ». Il nostro
percorso si è inoltre esteso ai periodi successivi al Vaticano . Sembra,
infatti, giusto sottolineare che, nella sua applicazione alla Scrittura,
sono state l’enc. Divino afflante Spiritu, prima, e la DV , poi, a proporre la dottrina della synkatabasis alla coscienza della Chiesa universale,
segnalando l’analogia esistente fra il Verbum Dei Incarnatum ed il Verbum Dei scriptum, come si esprimeva la teologia medievale, ossia, fra
l’Incarnazione del Verbo e la Sacra Scrittura.
La quarta parte del nostro lavoro è dedicata alla nota espressione
della DV , « lo studio della sacra Pagina sia come l’anima della sacra
teologia », asserzione che esprime la rilevanza insostituibile della Scrittura, insieme con la Tradizione, nell’elaborazione teologica, la quale
deve trovare in esse il suo fondamento perenne. In seguito ad uno
sguardo storico sulla formulazione della frase citata, abbiamo svolto
una riflessione sul suo significato nel testo conciliare e considerato il
suo accoglimento nella teologia posteriore.
Infine, benché non fosse un tema considerato direttamente nella
Prefazione

DV, abbiamo voluto dedicare la quinta parte dello studio a esaminare
il rapporto fra l’ispirazione e la canonicità dei libri ispirati. Il motivo
si rinviene nella crescente attualità dell’argomento, poiché, grazie
alle scoperte archeologiche e all’approfondimento dello studio sulla
storia del testo biblico, è apparso in modo sempre più manifesto
che l’ispirazione biblica è un concetto che non sembra vincolato
esclusivamente a una forma univoca del testo scritturistico, ma che
potrebbe far riferimento a diverse forme e addirittura a momenti
successivi nella sua redazione. Il dibattito è aperto e, anche per questo,
s’impone una riflessione che aiuti, per quanto possibile, a trovare una
soluzione al problema.
Per concludere, vorrei ringraziare tutti coloro che direttamente o
indirettamente hanno contribuito alla realizzazione di quest’opera,
con i loro suggerimenti e correzioni, con l’incoraggiamento e lo
stimolo.
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