Il cuore prefabbricato - Moretti Prefabbricati

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Il
TRACCEOPERE
cuore prefabbricato
Tracce è una pubblicazione della MORETTI Spa - Via Gandhi, 9 25030 Erbusco (Bs)
Tel. 030 7718111 - Fax 030 7703179 - www.morettispa.it - [email protected]
Tr a c c e M o r e t t i N ° 1 1 e d i z i o n e s p e c i a l e
Creare emozioni che durino nel
tempo attraverso opere che si
fanno ricordare Creare emozioni
che durino nel tempo attraverso
opere che si fanno ricordare
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opere che si fanno ricordare
Creare emozioni che durino nel
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che durino nel tempo attraverso
opere che si fanno ricordare
I casi Campari, Futura e Stormit, oggetto di
questo numero di Tracce Opere, edizione
speciale di
Tracce Moretti, mettono in luce
il contributo dell’edilizia industrializzata come
“il cuore prefabbricato dentro il progetto”.
Una ricerca che dimostra come sia attuale il
recupero dei valori caratterizzanti dell’edilizia di
qualità: quelli del “fare artistico” applicati al “fare
costruttivo”.
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le case history
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Il caso Stormit
Il caso Futura
Il complesso Giò Center, iniziativa edilizia di
Il complesso Futura, che sta sorgendo in un’area
Storm.it Immobiliare, si configura come una
strategica a Nord della città di Brescia, è
delle realizzazioni più interessanti all’interno
destinato a diventare l’emblema dell’evoluzione
del forte sviluppo che sta caratterizzando lo
urbanistica di questa dinamica città lombarda.
scenario urbano di Milano ed in particolare del
Ma il complesso costituisce un esempio molto
quartiere Lorenteggio, ad Ovest della città. Il
interessante al di là del proprio territorio di
complesso integra architettura ed ingegneria
appartenenza, permette infatti di comprendere
hi-tech, per soddisfare l’esigenza di realtà
come si sta orientando il progresso che mette
terziarie e post terziarie come uffici direzionali,
in rapporto dialettico costruttività innovativa,
centri di ricerca, studi per l’elaborazione di
funzionalità e sostenibilità ambientale.
dati informatici, unità di gestione di servizi
Non a caso il complesso servirà anche da
telematici, etc.
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interconnessione logistica con la nuova linea
Le scelte architettoniche e costruttive
Il caso Campari
metropolitana. L’opera nasce dalla lungimiranza
partono proprio da necessità particolarmente
La costruzione della nuova sede direzionale
imprenditoriale dell’impresa di costruzioni
flessibili e non prevedibili a livello di impianti
Campari a Sesto San Giovanni, disegnata
Campana, con la collaborazione dello Studio
e organizzazione degli spazi. La versatilità è
dall’architetto Mario Botta e affidata alla
d’Ingegneria Conter e Moretti Industria delle
quindi il concetto guida dell’intero intervento,
realizzazione di Moretti Contract, si configura
Costruzioni. Da questa sinergia di esperienze
in sintonia con le richieste del mercato
come un significativo esempio di sinergia
e capacità, scaturiscono interessanti soluzioni
immobiliare contemporaneo, comportando
architettonica, fra antico e moderno, all’interno
costruttive in vari aspetti tecnico-applicativi, in
interessanti risvolti a livello di progettazione
di un progetto complessivo che punta al
particolare a livello strutturale.
degli immobili, così come nelle scelte
dialogo coerente fra stile post-terziario e
costruttive, che hanno previsto l’impiego di
valenze storiche del luogo, senza dimenticare
avanzate soluzioni di edilizia industrializzata
l’ecosistema e la vivibilità.
fornite da Moretti Costruzioni.
Il progetto architettonico e l’intervento
2
costruttivo hanno dovuto fare i conti con le pre
esistenze e con il contesto nel quale le nuove
opere vanno a collocarsi, anche dal punto
di vista delle volumetrie e delle superfici. Le
scelte tecniche e di edilizia industrializzata
che caratterizzano il complesso dei nuovi
uffici Campari, esprimono la forte volontà di
innovazione dell’edilizia industrializzata, la
ricerca di qualità estetica e di una vivibilità
complessiva senza precedenti per un edificio di
questo tipo e destinazione.
Tracce è una pubblicazione della MORETTI Spa - Via Gandhi, 9 25030 Erbusco (Bs)
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Registrazione Tribunale di Lecco n. 1471/04 N.C. - Direttore responsabile: Daniele Bianchi - Progetto, coordinamento editoriale e realizzazione: Bianchi Errepi Associati srl - via Pescatori
27, 23900 Lecco (Lc) - tel. 0341 284861 - fax. 0341 284052 - e-mail [email protected] - Hanno collaborato a questo numero: Davide Guerini, Lorenzo Guerini, Leonardo Pedrali,
Evans Zampatti . Un sentito ringraziamento a: arch. Claudio Galliano, arch. Andrea Tagliapietra, ing. Simonetta Conter, arch. Mario Botta, prof. Ezio Giuriani, prof. Paolo Riva,
prof. Giovanni Plizzari - Contributi fotografici: studio Galliano e Tagliapietra: pag. 4, 5, 6, 7, 10, 11, 12, 13; Rino Lo Brutto: pag. 8, 9, 18, 19, 20, 21, 36, 37, 38, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46,
47, 48, 49; studio Botta: pag. 14, 15, 22, 23; studio Marzorati: 16, 17; studio DIM: pag. 25; Audiolux: pag. 26, 27, 30, 31; studio Glass: 28, 29, 35; studio Alborghetti: pag. 32, 33; archivio
Moretti: pag. 33 - Finito di stampare il mese di Novembre 2008 presso gli stabilimenti grafici Euroteam Srl di Nuvolera (BS)
cuore prefabbricat
cuore prefabbricato
progetto
Il cuore prefabbricato dentro il progetto
I contenuti di innovazione e i molteplici motivi
di interesse delle tre case history presentate
in questo numero di Tracce Opere, sono
stati anche i temi di uno specifico incontro
professionale tenutosi il giorno 22 maggio
2008 presso le Cantine Bellavista di Erbusco,
appuntamento al quale hanno partecipato oltre
300 professionisti provenienti da varie regioni
d’Italia.
Durante i lavori del convegno sono stati
presentati dai diretti protagonisti della
progettazione e della costruzione delle
opere, fra cui lo studio Mario Botta di
Lugano, i fattori tecnico-realizzativi che
le pongono all’avanguardia per quanto
riguarda le possibilità applicative dell’edilizia
industrializzata, grazie anche all’integrazione
fra materiali diversi. Un contributo molto
importante è venuto inoltre da docenti
universitari che hanno sottolineato come i
fattori di innovazione insiti nei tre casi vanno
molto al di là degli specifici cantieri ed edifici,
per toccare argomenti fondamentali per
lo sviluppo dell’architettura e dell’edilizia
di oggi e di domani. Un fatto che è stato
ricordato anche da qualificate personalità
del settore della cultura architettonica e
dell’imprenditoria, primo fra tutti
Vittorio Moretti, che hanno voluto portare
il loro saluto e il loro contributo ai lavori
del convegno, moderato con competenza e
passione da Ettore Mocchetti.
dentro il
dentro il
il
il
progett
il convegno
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Il Caso Stormit
Principio guida dell’intero intervento è il concetto di
flessibilità, in sintonia con le richieste di un mercato
immobiliare che pone fra le sue domande fondamentali
la possibilità di decidere la configurazione e l’utilizzo degli
spazi in ragione della domanda. Questo fatto ha comportato
interessanti conseguenze a livello di progettazione e nelle
scelte costruttive.
Il caso Stormit
TRACCEOPERE
CAP, VETRO, ALLUMINIO, LEGNO E CERAMICA,
PER UN COMPLESSO POLIFUNZIONALE
Questo complesso edilizio costituisce una delle realizzazioni particolarmente interessanti
dal punto di vista architettonico e costruttivo all’interno del forte sviluppo che sta
caratterizzando lo scenario urbano di Milano ed in particolare il quartiere Lorenteggio, ad
Ovest della città. Il GIÒ CENTER, un’iniziativa di Storm.it Immobiliare, integra architettura
e soluzioni ingegneristiche all’avanguardia, per soddisfare le necessità e aspettative di
realtà terziarie e post terziarie (come uffici, centri direzionali, centri di ricerca, unità
di elaborazione di dati e servizi), con scelte architettoniche particolarmente moderne,
funzionali ed efficienti nelle soluzioni costruttive e nell’organizzazione degli spazi.
L’intervento ha previsto l’edificazione di un fabbricato disposto su due livelli interrati e 5
fuoriterra, per uno sviluppo d circa 18.000 m2.
Dal punto di vista tecnico-costruttivo, abbiamo un edificio che presenta una maglia
piuttosto grande, dai 16 ai 17 metri di luce. Vedendo lo sviluppo in pianta, la forma di
sinistra può dirsi convenzionale, mentre quella di destra dà una nota di originalità a tutta la
struttura. La realizzazione di questo edificio, ha presentato alcune complessità progettuali
e operative che meritano attenzione. Prima di tutto lo spazio di azione era assolutamente
ridotto, perché l’area si presentava circondata a destra da due strade che si incrociano
e in alto e a sinistra da altri due edifici. Per far fronte a questa difficoltà siamo ricorsi al
metodo, sperimentato con successo, di intervenire con gru edili di grande prestanza.
Un’operazione che ha comportato un impegno e una cura particolarmente elevati, vista
la pesantezza dei moduli impiegati per la struttura: da un minimo di trenta quintali fino
ad un massimo di oltre i 150 quintali. L’edificio presenta una doppia orditura di pilastri
rettangolari ai due piani inferiori e circolari ai piani superiori, i quali vengono giuntati
ogni due piani, sia all’interno che all’esterno. Ulteriore caratteristica la doppia trave con
curvatura diversa, con tegoli tagliati a “fetta di salame” per adeguarsi alla geometria. Il
tegolo è a campata unica. La parte esterna è rotonda, con tutte le travi rotonde, la parte
superiore è a raggiera secondo quanto previsto dal progetto architettonico.
Ing. Evans Zampatti
Amministratore delegato Moretti Prefabbricati
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Questo progetto comprende realizzazioni residenziali,
commerciali e terziarie e prevede ampie aree verdi.
Inizialmente il piano di riqualificazione urbana aveva
previsto, nel lotto Storm.it, una costruzione dalla forma
rigidamente rettangolare. Fortunatamente siamo riusciti
a qualificare il progetto con una struttura e una forma
alleggerita, prevedendo una parte curva e delle spine
di collegamento. La parte di edificio a forma di emiciclo
è quella più rappresentativa dell’intero immobile. Sulla
copertura sarà realizzato un giardino pensile ad utilizzo
di break area, così come l’ultimo piano, leggermente
arretrato rispetto alla facciata principale. Le due spine
sono collegate da un tunnel aereo in acciaio e vetro,
anch’esso dedicato allo svago e ai momenti di pausa
lavorativa. A verde sarà anche la corte, con uno specchio
d’acqua in una vasca ornamentale, il cui scopo, oltre ad
essere di tipo estetico è anche di tipo funzionale. Fungerà
infatti da riserva idrica per l’impianto antincendio.
La facciata principale è in alluminio e vetro. Di fronte
sorgerà una struttura in acciaio che ha la duplice funzione
di frangisole e di canale di accesso all’involucro della
facciata, per eventuali interventi di manutenzione.
Le scale di sicurezza esterne sono due rotonde e una
quadrata, il rivestimento esterno sarà in rete d’acciaio,
mentre all’interno saranno realizzate con dei rampanti
prefabbricati e un cilindro portante realizzato in opera.
L’ingresso presenta una facciata ventilata con piastrelle di
ceramica bianca, e la hall è costituita da vetro trasparente.
Tutto l’immobile è stato progettato senza conoscerne
completamente e in forma analitica le finalità di utilizzo.
Le uniche richieste strutturali della società proprietaria, il
Gruppo Gestim, sono state massima flessibilità e grandi
spazi per piano.
La forma planimetrica da noi prevista comprende circa
3500 metri quadrati per ciascun livello e l’edificio si
sviluppa per cinque piani fuori terra, destinati al terziario,
e due piani interrati destinati a parcheggi, archivi e locali
tecnici.
L’intera struttura è libera da pilastri aggiuntivi a quelli
delle estremità. Sempre per rispondere all’esigenza di
flessibilità, la struttura è stata pensata con due blocchi
di comunicazione verticale, ascensori e scale, tali da
dividerlo in due porzioni per piano. Al piano terra, oltre
alla hall di ingresso e agli uffici, ci sarà una parte vuota
che consentirà di vedere l’interno del giardino anche
dalla strada. Inizialmente il progetto non contemplava
l’impiego di soluzioni in prefabbricato, ma con dei
metodi e materiali tradizionali. L’incontro con il Gruppo
Moretti Prefabbricati ci ha portato a conoscere meglio
le potenzialità dell’edilizia industrializzata, le infinite
opportunità del prefabbricato di qualità. Grazie alla loro
collaborazione abbiamo rivisto alcune operazioni del
progetto, in totale sinergia con la committenza Storm.
it, dimostrazione dell’ottimo rapporto sinergico che può
sorgere tra edilizia industrializzata e edilizia tradizionale.
Arch.Claudio Galliano e Andrea Tagliapietra
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Realizzazioni in C.A. prefabbricato per
progetti di altissima qualità
In collaborazione con progettisti, responsabili dello sviluppo costruttivo e
società di engineering, Moretti Prefabbricati realizza elementi e sistemi in
C.A. che pur utilizzando le tecniche dell’edilizia industrializzata, e quindi
assicurando l’ottimizzazione dei costi, sono perfettamente coerenti con
le richieste specifiche di ogni progetto, anche dal punto di vista dell’integrazione con particolari richieste architettoniche e tecnico-applicative,
rivelando una personalità unica.
Nelle foto il centro polifunzionale di Reggio Emilia che utilizza prefabbricati Moretti
MORETTI PREFABBRICATI Srl
Via Gandhi, 9 - 25030 Erbusco (Brescia) - Italia
Tel. 030 7718111 - Fax 030 7703179
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Grandi interventi e realizzazioni chiavi in
mano per produrre, dirigere, abitare
Moretti Contract è la società del Gruppo Moretti capace di sviluppare integralmente interventi e grandi progetti, di elevato pregio architettonico e caratterizzati da innovative soluzioni tecnico-costruttive, nel campo
dell’edilizia industriale, commerciale, sportiva, abitativo-residenziale e
nel terziario avanzato. Un’esperienza specialistica di fama internazionale
che comprende anche cantine e resort, testimoniata da opere ai massimi
livelli del settore.
Nelle foto gli uffici Campari a Sesto San Giovanni interamente realizzati da Moretti Contract
MORETTI CONTRACT Srl
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Il Caso Campari
La costruzione della nuova sede direzionale Campari a Sesto San Giovanni si configura come un significativo
esempio di sinergia architettonica fra
antico e moderno, all’interno di un
progetto complessivo che punta al dialogo coerente fra le valenze storiche
del luogo e l’innovazione. Il progetto
architettonico e l’intervento costruttivo hanno dovuto fare i conti con le pre
esistenze e con il contesto nel quale
le nuove opere vanno a collocarsi, anche dal punto di vista delle volumetrie e delle superfici. Ricordiamo che
stiamo parlando di un’opera di oltre
12.000 metri quadrati e una struttura
che si erge fino a raggiungere più di
35 metri di altezza fuori terra.
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Il caso Campari
TRACCEOPERE
UN CANTIERE AD ALTA EFFICIENZA
Il comparto Campari era costituito da una fabbrica centenaria e da un parco situati nel
comune di Sesto S. Giovanni. L’intervento di riqualificazione di quest’area ha previsto
la demolizione dei vecchi stabilimenti e l’edificazione di nuovi edifici fra loro collegati.
La nuova sede Campari è stata ricostruita attorno ad una memoria architettonica del
vecchio edificio ed in fianco sono state realizzate due torri residenziali che equilibrano e
completano l’impatto estetico di tutto il comparto.
Il progetto architettonico è stato redatto dall’Arch. Mario Botta, il progetto urbanistico
dall’Arch. Giancarlo Marzorati, ed il progetto esecutivo e l’ingegnerizzazione dall’ufficio
tecnico Moretti Contract.
La nuova sede Campari è costituita da nove piani fuori terra per un totale di circa
12000m2, da una lobby di circa 1500m2 e da un museo di circa 1000m2 collocato nella
palazzina storica.
Sono previsti anche due piani interrati per un totale di circa 12000m2.
La struttura che compone l’edificio è interamente prefabbricata.
Per i piani interrati si è utilizzata una prefabbricazione di travi, pilastri e solai in calcestruzzo. I piani fuori terra sono composti da una stecca di nove solai e da un corpo ponte che
posto ortogonalmente scavalca la palazzina storica dell’edificio industriale esistente.
Il corpo stecca è stato realizzato con una struttura mista acciaio e prefabbricato in c.a.
Nello specifico i pilastri e le travi sono in acciaio e i solai in cemento armato prefabbricato.
Questa soluzione ha permesso di contenere la dimensione delle colonne portanti e di
poter realizzare travi con lo stesso spessore dei solai.
L’utilizzo di solai in cemento ci ha permesso di avere una resistenza al fuoco di 120’ senza l’utilizzo di ulteriori protezioni e di avere una maggiore rigidità delle strutture e quindi
un maggior comfort in termini di vibrazioni e di acustica.
Il corpo a ponte è caratterizzato da due grandi travi reticolari lunghe 50mt e alte 9mt
(due piani). Ognuna delle 2 travi pesa circa 130 tonnellate e appoggia su cuscinetti basculanti che contrastano le forze indotte dagli sbalzi termici. Siccome le travi potevano
introdurre degli sforzi di torsione, sono state accostate ad un solaio di tipo scatolare
che li contrasta.
Per gli impalcati del corpo ponte si è optato per una prefabbricazione completamente in
acciaio che ha permesso di mantenere leggera la struttura stessa.
La piazza coperta, denominata Lobby, è stata realizzata con strutture prefabbricate in
legno lamellare. Ha una conformazione ad arco in modo che il suo volume si raccordi
gradualmente con il parco storico esistente anche grazie al giardino pensile che la caratterizza in copertura.
Le facciate, ulteriore elemento distintivo del progetto, presentano invece una “doppia
pelle” in vetro e cotto a vista, tramite l’utilizzo di tavelle che, oltre a definire un’identità
estetica, hanno funzione frangisole e contribuiscono a migliorare la regolazione termica
dell’intero edificio.
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Tutta la facciata è in prefabbricato e viene montata a moduli con un sistema di appoggio a terra altamente tecnologico, impiegando i più moderni strumenti laser.
Era necessario avere una superficie di ricevimento della
facciata con una serie di attacchi molto precisi, corredati
da appositi dispositivi di regolazione.
Questa tecnologia ha permesso di evitare l’utilizzo di
ponteggi esterni.
Per la climatizzazione si è realizzata una centrale a pompe di calore che utilizza l’acqua di falda permettendo di
avere fluidi caldi e freddi sempre disponibili per le diverse
necessità stagionali. Ciò permette che l’edificio sia indipendente dalla rete pubblica di teleriscaldamento e che
abbia un’efficienza molto elevata dal punto di vista dei
consumi energetici.
Questa scelta tecnologica, unita ad una grande cura degli
isolamenti termici ed a facciate in vetrocamera ad alte
prestazioni ha permesso la certificazione in Classe Energetica B a questa opera dalla “pelle in vetro”.
L’intero progetto è stato sviluppato e realizzato da Moretti
Contract con un preciso piano di intervento che prevede
un planning ed un timing rigorosi, dove le varie squadre di
lavoro intervengono ottimizzando le dinamiche operative
ed esaltando la qualità del costruito.
Tutto l’edificio Campari è circondato da strade e da una
linea metropolitana e quindi in un sito difficile in cui operare. Per costruire quest’opera si è dovuto realizzare una
berlinese di pali su tutto il perimetro del comparto per
procedere agli scavi degli interrati che hanno interessato
tutta l’area.
Leonardo Pedrali
Responsabile progettazione Moretti Contract
Le Residenze di via Campari
L’area degli ex stabilimenti Campari a Sesto San Giovanni
costituisce uno dei più interessanti esempi di riqualificazione urbana, un laboratorio per l’architettura e la cultura
costruttiva contemporanea anche per quanto riguarda
edifici residenziali. La caratterizzante personalità architettonica degli edifici, creati anch’essi da Mario Botta, unisce
un impatto estetico di alto pregio a soluzioni finalizzate a
valorizzare la qualità dell’abitare e del vivere. L’obiettivo
complessivo dell’impatto architettonico è quello di andare
oltre il semplice effetto di involucro, per ridurre la vista
delle grandi volumetrie con un particolare e accattivante
gioco di rifrazioni. Le Residenze di Via Campari si caratterizzano per tecnologie ad alta efficienza che, mentre
agiscono in sinergia per ridurre i consumi e l’impatto
ambientale, favoriscono allo stesso tempo il comfort. Fra
gli elementi caratterizzanti del progetto spiccano anche i
giardini pensili, che andranno ad armonizzarsi con il verde
del parco circostante. Un attrezzato centro fitness direttamente all’interno dell’area residenziale aggiunge ulteriore
concretezza alla vocazione al benessere.
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Il caso Campari
TRACCEOPERE
Il progetto di riqualificazione dell’area dismessa dello stabilimento di Sesto San Giovanni ha previsto la ricollocazione
dei nuovi uffici Campari oltre la costruzione di un adiacente comparto residenziale.
L’edificio che diventerà il nuovo quartier generale del management Campari ha uno sviluppo imponente dal punto di vista dimensionale, si è quindi cercato di risolvere il problema con soluzioni che architettonicamente “movimentano” le
diverse parti, per rendere più gradevole l’impatto con un accattivante gioco di rifrazioni create soprattutto dalle tavelle
in cotto. Si determina infatti una variazione continua del valore di superficie in ragione del ciclo solare, che si modifica
naturalmente secondo le ore della giornata. E’ stata inoltre adottata la soluzione di lasciare delle trasparenze e dei
momenti di respiro visivo da ogni lato, creando un parallelo ideale anche con l’antica palazzina Campari. L’obiettivo,
nell’idea di Mario Botta, è quello di andare oltre il semplice effetto di involucro protettivo, per riqualificare l’edificio
storico, quindi la memoria dell’azienda, come soggetto ancora attivo.
Accanto alla parte riguardante l’ex stabilimento, sono stati inseriti edifici destinati ad abitazioni di pregio, caratterizzati
da una forma di un quarto di cerchio. Le due torri sono posizionate l’una accanto all’altra seguendo una diagonale
immaginaria verso il basso in direzione della villa. La ragione della scelta è stata quella di non creare strutture che si
incombessero sulla città, ma che si armonizzassero con il contesto circostante.
L’obiettivo è quello di riqualificare l’area, conservando però un importante bene storico come lo stabilimento. Per
questa ragione il vecchio edificio della fabbrica, risalente al 1904, è stato mantenuto ed il nuovo edificio adibito all’amministrazione vi è stato costruito al di sopra.
La parte dello stabilimento conservata e recuperata è adibita a museo strutturato su due livelli. Si affaccia su una piazza coperta di circa 1400 m2 pensata per convegni, sfilate di moda e grandi eventi. La copertura è di manto erboso, in
continuità con il grande parco e con l’idea di ecosostenibilità che guida tutto il progetto. Adiacente, sorgerà una grande
vasca “reflecting pool” in cui, grazie ad un magico effetto dell’acqua, si rifletteranno le forme degli edifici circostanti.
Circa 4500 degli oltre 11 mila metri quadrati di parco saranno destinati al Comune, e quindi donati alla popolazione di
Sesto. La parte rimanente fungerà da area naturale dell’edificio Campari.
Un’opera che, in sostanza, rappresenta la migliore sinergia tra modernità e storia, tra alta tecnologia e bellezza della
tradizione, tra natura e prestigio. Una qualità architettonica, questa, che si mostra all’esterno ma anche all’interno. Al
primo piano troviamo una grande balconata che si affaccia sulla piazza, il secondo livello del museo, una zona adibita
a ristorazione, una palestra per i dipendenti di Campari e uffici. Proseguendo al secondo piano, vediamo un grande
nucleo centrale, con una struttura in pianta libera, inizialmente progettata con una serie di pilastri distanti 6 metri
ciascuno, ma poi riproposta con una distanza di almeno 12 metri, come suggerito da uno studio del gruppo Moretti.
Un’idea che è stata ben accolta da tutte le parti coinvolte nell’intervento.
Salendo al terzo piano, si trova lo snodo dei due edifici incrociati. Un grande ponte valica l’edificio storico ed è pensato
come grande open-space (metri 16x50). Quarto e quinto piano sono occupati da uffici e sono strutturati nello stesso
identico modo.
Al sesto piano sono previste una cucina spaziosa ed una grande sala da pranzo per gli incontri di affari, il tutto abbellito
da una immensa terrazza costituita dal ponte.
Per quanto riguarda i materiali impiegati, sia le residenze che la parte degli uffici sono costituite da tavelle di cotto di
1.20 metri, posizionate per creare una magica illusione di vibrazione della facciata in ogni momento della giornata e da
qualunque punto di vista la si osservi. L’effetto è creato dalla sinergia di tre particolari posizioni dei moduli in cotto su
tutta la parte di edificio: piatti, inclinati verso l’alto e inclinati verso il basso.
Studio Mario Botta, Lugano
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Immobili “firmati” Moretti: valore
dell’investimento e cultura dell’abitare
Valorizzazione dei patrimoni immobiliari, programmi integrati per la
realizzazione di progetti innovativi, vendita di immobili finalizzata a capitalizzare investimenti elevati per gli investitori: sono questi gli obiettivi
sui quali si fonda l’impegno di Moretti Real Estate, società che opera nel
campo delle strategie di marketing immobiliare, commerciale e finanziario. Una realtà profondamente sinergica alle altre imprese del Gruppo
Moretti, per la quale rappresenta un partner propositivo e collaborativo
nel dialogo con il mercato immobiliare.
Nelle foto le Residenze di Via Campari a Sesto San Giovanni sviluppate dal Gruppo Moretti
MORETTI REAL ESTATE S.r.l.
Via Gandhi, 9 - 25030 Erbusco (Brescia) - Italia
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Realizzazioni in legno lamellare per
l’architettura di tendenza
Le realizzazioni in legno lamellare Moretti Interholz, la capacità di rispondere in modo propositivo e risolutivo alle richieste dei progettisti, dalla
consulenza al montaggio finale, sono testimoniate da opere in numerosi
settori costruttivi, diverse per esigenze e tipologie, ma accomunate da
una qualità che si nota immediatamente e dura nel tempo: centri sportivi,
complessi commerciali, cantine e aziende agricole, beauty farm, luoghi di
culto, sale meeting e di incontro.
Nelle foto l’impianto polivalente Lauro Grossi di Parma che utilizza legno lamellare Moretti
MORETTI INTERHOLZ S.r.l.
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Il complesso Futura presenta interessanti soluzioni
dove si evidenziano gli sviluppi applicativi dell’edilizia
industrializzata, con particolare riferimento all’integrazione
tecnologica fra materiali diversi e l’utilizzo strutturale del
legno lamellare per la realizzazione di ampi piani orizzontali.
Questa case history permette quindi di comprendere
come si sta orientando il progresso che mette in rapporto
costruttività, funzionalità e sostenibilità ambientale.
Il Caso Futura
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Il caso Futura
TRACCEOPERE
UNA TORRE CON SOLAI
COLLABORANTI LEGNO
LAMELLARE - CALCESTRUZZO
Il complesso si colloca alla fine della Val Trompia, zona
che sta assumendo una sempre maggiore centralità
dal punto di vista commerciale, residenziale e logistico,
con implicazioni socio-territoriali che superano l’ambito
urbano. Non a caso all’interno del complesso sarà
ricavato un parcheggio coperto per 165 posti auto, che
servirà da interconnessione logistica con la nuova linea
metropolitana. Organizzato su circa 16.000 m2 coperti,
presenta edifici che spiccheranno nello skyline dell’area
nord della città. L’elevata altezza dell’unità centrale, oltre
60 metri fuori terra, si armonizza con scelte architettoniche
che ne ingentiliscono l’impatto, primo fra tutti i giardini
pensili e le terrazzature a verde, che lo renderanno
piacevolmente inconfondibile. Il complesso accoglierà
negozi e strutture commerciali per oltre 8000 m2, mentre
circa 5500 m2 saranno riservati ad appartamenti ed uffici
di elevato pregio, con tutte le più moderne soluzioni
tecnico-funzionali a livello di accoglienza, comodità,
risparmio energetico.
Emblematica della struttura caratterizzante e della
qualità del moderno prefabbricato è la soluzione a solaio
collaborante in legno lamellare e calcestruzzo, peculiarità
della costruzione dell’edificio a torre. Non si tratta di
una serie di travetti affiancati uno a uno, ma di interi
pannelli prodotti e assemblati in stabilimento e portati sul
posto. In sostanza, il materiale è arrivato sul cantiere già
prefabbricato, e in loco abbiamo provveduto solamente
a montarlo, aggiustarlo ed ultimare tutto con un getto
integrativo.
Questa soluzione ci ha permesso una notevole riduzione
di peso: si pensi che il solaio, travi comprese, pesa circa
180 chilogrammi a metro quadro, molto meno della
metà di un solaio tradizionale. Inoltre, notevole anche
il vantaggio a livello di tempo: il lavoro è stato ultimato
in tempi ridottissimi, sempre, però, con la garanzia di
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massima qualità. Nonostante la complessità strutturale e di forma dell’edificio, in parte circolare, non è stato registrato
avanzo di materiale. Un secondo aspetto da sottolineare: l’analisi urbanistica dell’area ci ha posto di fronte al problema
che le due parti laterali della costruzione non erano equilibrate da baricentro di inerzia. Considerando che ci trovavamo
a costruire in zona sismica 3, abbiamo dovuto studiare un sistema che rispondesse alle peculiarità contestuali. La
soluzione è stata quella di ricorrere a due giunti di materiale areoplastico molto particolari, che sotto sforzi istantanei
non si muovono, ma sotto sforzi durevoli, determinati generalmente dal cambio di temperatura stagionale, si dilatano
fino a 5-8 centimetri. Questi giunti hanno una portata di circa 40 tonnellate diversamente dai tradizionali pistoni con
olio che ne tollerano solo 10. Questo ci ha permesso di considerare le due parti laterali come un blocco unico, con
notevole risparmio economico e di calcolo sulle sezioni. Inoltre abbiamo così introdotto un elemento antisismico che
in futuro sarà sempre più indispensabile, se si desidera costruire edifici di questa portata.
Lorenzo Guerini
Presidente Moretti Interholz
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37
Il caso Futura
TRACCEOPERE
Il complesso Futura nasce da un’iniziativa della Campana Costruzioni e in particolare di Giuliano Campana, il cui obiettivo
era realizzare una costruzione proiettata nel futuro. Il complesso Futura risponde esattamente a questa ambizione,
per una serie di motivi: innanzitutto per la presenza, all’interno del lotto, della stazione metropolitana, peculiarità che
contraddistingue il complesso da tutti gli altri edifici della città di Brescia. In secondo luogo, perché questo complesso
è dotato di tutte le tecnologie al servizio del comfort e della qualità del vivere e abitare. C’è una zona commerciale,
un’area direzionale e uno spazio residenziale. Ognuna di queste tre parti, è vicina ma ben distinta dall’altra.
Il fulcro di tutto il complesso è la piazza, ribassata rispetto alla via Trumplina, che funge da anello di congiunzione delle
tre unità strutturali.
Dal punto di vista costruttivo sono state scelte diverse tipologie di materiale, dal prefabbricato in calcestruzzo, al ferro,
al legno lamellare. Per gli involucri esterni, sono state impiegate principalmente vetrate e “brie soleil”. Il progetto ha
previsto una superficie coperta nel piano interrato di 18.000 m2 a fronte di un lotto libero di 21.000 m2. Le difficoltà
operative, dunque, erano notevoli, per il ridotto spazio di azione. Inoltre, il progetto prevedeva due piani interrati,
pertanto è stato eseguito uno scavo movimentazione terra di ben 120 mila metri cubi di terra. Le maglie strutturali
previste (m10x10) aumentavano il livello di difficoltà di costruzione: luce elevata, spazi molto ridotti e tempi limitati.
In questo contesto è nata la sinergia tra la Campana Costruzioni e il Gruppo Moretti. Una collaborazione che si è rivelata
davvero vincente. L’intervento di messa in opera è stato pensato diviso per lotti. Nell’aprile del 2006 ha avuto inizio il
primo. La costruzione è cominciata con la prima parte di struttura dei muri perimetrali, delle fondazioni e del blocco
del vano scala e ascensore delle due torri. Già nel luglio 2006 è avvenuto il montaggio del prefabbricato e sono stati
ben visibili i primi tre piani del “nocciolo” della prima torre, quella più elevata. Questo è emblematico della sincronia
perfetta tra costruttore e prefabbricatore, in quanto si è riusciti a realizzare le mensole porta travi del prefabbricato nei
tempi previsti e senza alcun problema durante la fase di montaggio.
Nel mese di agosto i primi tre piani erano già ultimati. Ad ottobre 2006 sono stati montati anche i due piani interrati
dei parcheggi del secondo lotto. A febbraio 2007 si è raggiunto un livello elevato della torre A e si è proceduto con le
fondazioni della seconda torre, con una platea più piccola. A luglio 2007 è stato completato anche il quarto lotto e ad
ottobre dello stesso anno è stato ultimato il montaggio di tutta la parte direzionale. In dicembre tutto il nocciolo della
seconda torre era concluso. A marzo di quest’anno anche la torre B è stata completata.
Il rivestimento della facciata rappresenta un’innovazione interessante per edifici di questo tipo. Da un punto di vista
strettamente funzionale, questo involucro in vetro permette di non dover intervenire, negli anni, ad operazioni di
ristrutturazione muraria o tinteggiatura. Operazioni che, a questa altezza, risulterebbero sicuramente complicate.
Inoltre la notevole intercapedine d’aria contribuisce a prevenire qualsiasi forma di umidità. Anche il livello di isolamento
termico è ottimo, e l’intero complesso è stato classificato in classe energetica B, grazie anche al riscaldamento a
pavimento e a vetri ad elevato spessore, oscurabili attraverso un sistema elettrico.
Per gli interni, è stato utilizzato un sistema di chiusure con pareti in cartongesso molto semplici da spostare per
eventuali interventi negli impianti a parete. Per facilitare ulteriormente questo tipo di esigenza, agli acquirenti verrà
consegnato un cd contenente le fotografie di tutte le pareti e gli impianti. Questo affinché sappiano esattamente quali
sono i punti in cui, eventualmente, intervenire.
Infine un tocco di raffinatezza newyorchese: sul tetto verrà posizionata una piscina.
Studio Conter
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40
Il Convegno
il
cuore prefabbricato
dentro il
progetto
Interessanti spunti di riflessione sulle possibilità
costruttive dell’edilizia industrializzata contemporanea,
attraverso tre casi di innovazione e integrazione
tecnologica fra materiali diversi.
22 maggio 2008 - Cantine Bellavista di Erbusco
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42
il
cuore prefabbricato
dentro il
progetto
Il valore della qualità con nuove idee e solide certezze.
“Questo incontro è nato dal desiderio di mettere in evidenza aspetti che possono restare
celati in alcune importanti realizzazioni e altresì rappresentano il “cuore” che batte dentro
l’abito dell’architettura.
Un’iniziativa che desidera mettere in luce come l’edilizia industrializzata ha intrapreso
percorsi evolutivi molto interessanti”.
Vittorio Moretti Presidente Gruppo Moretti Spa
43
il
cuore prefabbricato
dentro il
44
progetto
L’edilizia industrializzata di qualità sta vivendo una
nuova
evoluzione
sia
in
ambito
architettonico,
che
ingegneristico e cantieristico.
“Le testimonianze oggetto di questo appuntamento, rappresentano esempi evolutivi per
comprendere meglio lo sviluppo delle tecniche costruttive, ma anche per valutare le nuove
sinergie fra sviluppo architettonico, ingegneristico e cantieristico.
Dal punto di vista imprenditoriale questa evoluzione rappresenta una sfida entusiasmante,
che ci sollecita a ripensare pratiche consolidate e ci invita a puntare verso un’innovazione
profonda dei meccanismi classici del lavoro in edilizia.
Certamente i termini programmazione e pianificazione assumono un’importanza crescente,
questo però non vuole dire che la componente umana venga posta in sottotono. Semmai
il contrario, a tutti i livelli di ruoli e responsabilità. Il settore delle costruzioni può guardare
con fiducia al proprio futuro puntando proprio su un nuovo dialogo fra industrializzazione di
processo e capacità professionali per attuarlo”.
Giuliano Campana Presidente Collegio Costruttori di Brescia
45
La ricerca universitaria è partner delle imprese.
“Ritengo particolarmente importante che a questo momento di approfondimento sia pre-
sente in forma attiva anche il mondo universitario. E’ attraverso iniziative come queste,
infatti, che non solo possiamo confrontare idee e percorsi, ma trovare nuovi spunti per svi-
luppare collaborazioni di cui tutti abbiamo bisogno.
L’università e la formazione non possono fare a meno dell’industria, così come l’industria,
se vuole evolvere nell’innovazione, deve tenere conto di quanto esprimono gli istituti di
ricerca e il lavoro che si effettua in varie facoltà. Sono quindi particolarmente felice che
L’Università di Brescia sia fra i promotori di questo appuntamento professionale, nel quale
vengono messi in giusta luce valori e risultati significativi di un impegno comune”.
Prof. Roberto Busi Direttore del Dipartimento
di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e
Ambiente - Università degli Studi di Brescia
46
il
cuore prefabbricato
dentro il
progetto
47
il
cuore prefabbricato
dentro il
48
progetto
Comprendere le potenzialità dell’edilizia industrializzata
contemporanea.
“Campari, Futura, Stormit. Tre opere che meritano attenzione per la complessità operativa
degli interventi, nei quali sono state effettuate operazioni di costruzione diverse da quelle
tradizionalmente attuate con i prefabbricati.
Ritengo che il tema guida di questo incontro sia di profondo interesse per chi opera nel
settore, per chi studia o per chi desidera soltanto capire meglio l’evoluzione dell’architettura
e della nuova cultura del costruire. La questione dell’integrazione nel cantiere tra
prefabbricatore, progettista e costruttore, è un argomento particolarmente emblematico e
in questo senso vale la pena insistere nel definire e comprendere questo nuovo orizzonte
delle costruzioni”.
Ettore Mocchetti
49
L’evoluzione dei sistemi strutturali nelle costruzioni
aumenta le opportunità, sempre tenendo conto dei comportamenti
sismici. L’integrazione legno-cemento si ripropone in questo senso
come essenziale nell’edilizia di oggi e di domani.
Prof. Enzo Giuriani
Docente presso
l’Università degli Studi
di Bergamo
Desidero prima di tutto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito
Questo materiale consente elevate deformazioni e quindi permette
a organizzare questo incontro. Un’occasione di dialogo, confronto
all’edificio soggetto a sollecitazioni sismiche di muoversi molto più
e scambio di esperienze tra il mondo di chi costruisce, quello di
lentamente del terreno sottostante. Questo sistema è innovativo
chi progetta e quello di chi si spende nella ricerca tecnologica di
perché consente di progettare la struttura della costruzione senza
settore.
l’aggiunta di sistemi antisismici interni, con un notevole vantaggio
L’obiettivo del mio intervento è quello di mettere in luce specifici
economico e di tempo.
aspetti che riguardano le strutture in cemento armato e alcune
Tuttavia, è da tenere in considerazione che il neoprene ha una
prospettive di evoluzione che, proprio in questo campo applicativo,
durata nettamente inferiore a quella che regolarmente si ipotizza
si stanno profilando all’orizzonte. Comincerò con l’introdurre
per gli edifici, questo implica costanti interventi di manutenzione e
l’argomento dell’organizzazione antisismica degli edifici. Ad oggi
sostituzione.
ci sono tecnologie differenti per risolvere questo tipo di necessità
Esiste poi un’altra soluzione che si sta ultimamente sviluppando in
costruttiva. Il compito di un sistema antisismico è quello di
tutta l’area europea. Si tratta dell’impiego dei mattoni in terra cruda.
ammortizzare tutte le vibrazioni e gli urti esterni di materiali che
Non è un metodo nuovo e, erroneamente, è stato spesso affiancato
tendono a staccarsi dall’edificio, e trasferire queste sollecitazioni
all’idea delle costruzioni precarie del terzo mondo. In realtà è stato
al diaframma di piano; questo, a sua volta, deve agganciarsi ad un
appurato che molte abitazioni, anche qui in Italia, sono state pensate
sostegno resistente, che può essere un nucleo corpo scale, come
con questo tipo di sistema antisismico. Oggi stiamo facendo dei passi
nell’edificio Futura.
a ritroso nel tempo per recuperare e, ovviamente, perfezionare questa
Un primo metodo antisismico può essere, ad esempio, quello di
tecnologia. Questo metodo si rivela oggi notevolmente efficace, da
controventare l’edificio interessato con dispositivi reticolari, che
un lato per il risparmio energetico e per l’elevata capacità isolante
sotto l’effetto di un’azione orizzontale si dimostra assolutamente
del materiale, dall’altro perché questi mattoni, prodotti senza la
in grado di sopportare le sollecitazioni. Le norme di costruzione
cottura ma con il semplice processo di essicazione, hanno un costo
e sicurezza impongono che i telai impiegati per questo sistema
nettamente inferiore.
antisismico abbiano una buona duttilità. Questo si traduce in pilastri
Le spiacevoli esperienze di intense scosse sismiche in Pakistan, in
assolutamente integri e in molte cerniere plastiche altamente
India e in Turchia, regioni in cui sono molto diffuse costruzioni con
resistenti. Uno dei problemi delle strutture a telaio cui devono far
questo tipo di materiale, dimostrano che quando la terra cruda è
fronte i tecnici e i progettisti di sistemi antisismici è quello della
abbinata agli elementi lignei delle case innervate, i risultati, a fronte
possibile congestione dei ferri, che influisce sull’efficacia dei nodi.
di sollecitazioni anche violente, sono molto positivi.
Un metodo alternativo è il sistema a setti. Questa soluzione è quella
che più si adatta ai tradizionali sistemi costruttivi della cultura
edile italiana. Se risolta con la cura dovuta, consente infatti di
rispondere non solo all’esigenza della capacità portante ultima, ma
anche alle verifiche nelle condizioni di esercizio. Anche il sistema
a setti è progettato per dissipare energia. Questo significa che,
come le cerniere del telaio, deve essere plastico e duttile. Ancora
oggi, tuttavia, nella letteratura edile e di architettura ci sono molte
perplessità sull’effettiva duttilità di questo sistema, difficilmente
verificabile su ampia scala negli edifici di elevata portata.
Un altro sistema nato dai recenti studi tecnologici di settore, ma
ancora in fase sperimentale, è quello degli isolatori di neoprene.
50
Prof. Paolo Riva
Docente presso
l’Università degli Studi
di Bergamo
Ritengo che un intervento così complesso come quello per cui sono
flessionale. Tutte le masse partecipate significative, infatti, sono
stato invitato, necessiti di riferimenti specifici con i quali sostenerlo.
caratterizzate da comportamenti flessionali. Ciò significa che questo
Per questo ho deciso di occupare il tempo a mia disposizione
edificio ha difficoltà intrinseche nel controllo degli spostamenti.
parlando, nello specifico, del complesso Futura di Brescia.
Guardando poi il modello, esso non prevedeva collegamento tra gli
Lo scopo della mia presentazione è quello di fare conoscere in modo
elementi verticali e gli impalcati, non formando a tutti gli effetti un
più analitico i processi e le problematiche emerse durante la fase di
nucleo.
verifica antisismica affidata al team dall’Ing. Alborghetti.
Nella fase di correzione antisismica dell’edificio, si è proceduto,
Qualsiasi problema emerga nello studio di un edificio, pone gli analisti
quindi, con l’inserimento di pendini rigidi di collegamento tra elementi
di fronte ad un bivio determinato dall’origine del difetto riscontrato.
verticali e impalcati, utili per controllare gli spostamenti oppositivi
È fondamentale comprendere se il problema è determinato da un
degli impalcati stessi. La seconda verifica di frequenza segnalava,
errore di costruzione o da un errore del modello. Spesso le due cose
ora, un sensibile progresso, passando da 0.15 herz a 0.6 herz. Questa
non vengono scisse, generando confusione e, conseguentemente,
correzione ha portato l’edificio ad acquistare un livello antisismico
difficoltà di soluzione.
del tutto accettabile e funzionale.
Per quanto riguarda lo specifico caso Futura, i primi sopralluoghi hanno
Continuando l’analisi del modello, un altro limite era nelle fondazioni.
permesso di riscontrare immediatamente delle problematiche.
Considerando che l’edificio è svincolato dalla struttura prefabbricata
Il nucleo scale centrale era l’unico elemento di resistenza sismica in
degli interrati e, di fatto, dal punto di vista sismico, è totalmente
un edificio che si erige su ben 14 piani. Questo fattore ha costituito
indipendente dal resto della struttura, si intuisce che manca resistenza
un focus critico di potenziale insufficienza antisismica per la restante
antisismica nelle fondamenta. In questo caso la soluzione era quella
parte della costruzione. Utilizzando una terminologia tecnica, il peso
di realizzare una fondazione a massa notevolmente elevata, pertanto
di tutto l’edificio grava su quell’unico core, con un comportamento
sono stati aggiunti due metri di getto pieno e una fondazione di altri
torsionalmente instabile.
tre metri. Un blocco di calcestruzzo di massa tale da consentire di
Osservando, poi, la struttura dell’intero complesso, è possibile notare
centralizzare l’azione sismica. Si è intervenuto, poi, con l’alimentare
che è costituito da una struttura mista: la parte sismoresistente
le sezioni di pendini da 60 a 89 mm. Questo passaggio ci ha garantito
costituita da un vano scale e ascensore piuttosto massiccio, e, la parte
una frequenza migliore.
rimanente costituita da masse in legno e cemento piuttosto leggere.
Questo caso è emblematico dell’importanza di coniugare corretta-
Pertanto, eccetto la parte di vano scale, il resto del complesso non
mente modellazione e comportamento strutturale dell’edificio, per
contribuisce ad una resistenza antisismica. Inoltre, nello scheletro
capire dove il limite dell’uno incida poi sull’altro.
dell’architettura si può notare la mancanza di impalcati verticali
in congiunzione a quelli orizzontali, segno di scarsa rigidezza
dell’edificio. Il risultato delle nostre prime verifiche è stato una
frequenza eccessivamente bassa, 0.15 Herz, che, tradotto in tempo
cronologico è pari a circa 6,5 secondi, un tempo assolutamente non
soddisfacente dal punto di vista dinamico.
In questo caso, il problema si evidenziava sia dell’edificio che del
modello. Dalla verifica sull’edificio è emerso che il primo e il secondo
modo di vibrare era torsionale. Proprio qui stava il problema: un
edificio progettato al meglio dal punto di vista sismico, dovrebbe
esibire, sui primi modi di vibrare, prevalentemente un comportamento
51
Questo intervento vuole essere un rapido percorso in merito
elastico, che caratterizza il comportamento di piccoli spostamenti
all’impiego e ai vantaggi di questo materiale, che affonda le sue
tipici delle condizioni di esercizio.
radici nella storia della civiltà umana e delle costruzioni, ed oggi sta
Un aspetto molto importante nelle strutture in legno è che i parametri
vivendo una nuova giovinezza. Partirò, pertanto, con l’introdurre il
meccanici sono particolarmente influenzati dal grado di umidità.
ruolo del legno nell’edilizia di ieri.
Per quanto riguarda la rottura, un meccanismo composto da due
Quando pensiamo al legno nelle costruzioni storiche, viene
cerniere elasticizzate in due punti, determina un buon comportamento
automatico associarlo agli impalcati lignei o a capriate e soffitti di
di resistenza. Questo è uno dei sistemi previsti dall’Eurocodice 5 nella
vecchie chiese o castelli. Con l’evoluzione della ricerca di settore, il
parte relativa ai connettori.
legno è stato recuperato, non solo per la sua piacevolezza estetica,
ma anche come elemento altamente antisismico. Come dimostrano
alcune immagini di edifici caratteristici della Turchia dopo un forte
Prof. Giovanni Plizzari
terremoto, il legno è un materiale dotato di ottima resistenza a
flessione, specie se associato al cemento o al calcestruzzo. Inoltre,
Docente presso
l’Università degli Studi
di Brescia
come già sostenuto a proposito dei solai in legno lamellare misto a
calcestruzzo nel caso della torre del complesso Futura, permette una
notevole riduzione di massa corporea dell’edificio.
Oggi, le qualità del legno sono nuovamente tornate alla ribalta,
spaziando dall’edilizia tradizionale al campo della bioarchitettura e
della bioedilizia, che concepiscono le strutture architettoniche in
continuità con la natura.
L’unione di due materiali costruttivi come legno e calcestruzzo, è
fondamentale per una serie di ragioni. Innanzitutto conferiscono
alla struttura leggerezza estetica ed effettiva, ma anche la rigidezza
necessaria ad una costruzione ottimamente antisismica. L’effetto
diaframma che ne risulta determina, infatti, il livello di sismoresistenza
dell’edificio e, allo stesso tempo, costituisce un ottimo mezzo di
comfort acustico. A tutto ciò si aggiunge il vantaggio costruttivo della
rapidità di gestione e di messa in opera.
È assolutamente importante che in queste strutture miste ci sia
la collaborazione tra la cappa di calcestruzzo e il solaio in legno
sottostante, attraverso i connettori. Questa tecnica, studiata fin dagli
anni ‘90 come soluzione di rinforzo per le strutture già esistenti, oggi
viene adottata anche nelle costruzioni nuove, con la particolarità
che, mentre di solito le luci prese in considerazione erano di quattro
o cinque metri, ora si parla di luci più importanti: di otto metri e più.
La ricerca applicata al caso Futura ha riguardato sia lo studio del
comportamento locale della singola connessione, sia la struttura nel
suo insieme, attraverso prove sperimentali su scala reale. Il modello
di connettore adottato è costituito da una trave su un appoggio
52
Complesso Futura - Brescia
9300
DAVANZALE H= 280
B. UOMINI
PROIEZIONE EDIFICIO
± 0.00
± 0.00
ARCHIVIO
BAGNO DIS.
B. DONNE
ANTI BAGNO
VANO IMPIANTI
VANI IMPIANTI
LOCALE CUSTODE
0.000.00
AAAA
UFFICIO
UFFICIO
B. UOMINI
UFFICIO
± 0.00
DAVANZALE H= 280
DAVANZALE H=167 DAVANZALE H=167
H SOTTOTRAVE 435
DAVANZALE H=167
Uffici Campari - Sesto San Giovanni
CAMPARI GALERY
LOBBY
+ 1.30
± 0.00
DAVANZALE H= 95
H SOTTOTRAVE 435
DAVANZALE H= 95
DAVANZALE H= 95
VIALE GRAMSCI
DAVANZALE H= 95
+ 1.30
± 0.00
BAGNO DIS.
ANTI BAGNO
+ 1.30
BAGNO DONNE
BAGNO UOMINI
Uffici Stormit - Milano
RIMESSA
A m2
DAVANZALE H= 280
CONFINE PARCO PUBBLICO
ANTI BAGNO
BAGNO DIS.
PROIEZIONE EDIFICIO
DAVANZALE H= 280
B. DONNE
LOCALE PULIZIE
DAVANZALE H= 280
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