UNITÀ STATISTICHE E POPOLAZIONE

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UNITÀ STATISTICHE E POPOLAZIONE
L’oggetto dell’osservazione di ogni fenomeno individuale che costituisce il fenomeno collettivo `e
detto unità statistica.
L’insieme delle unità statistiche costituisce il collettivo o popolazione.
Esempi di unità statistiche:
- ciascun individuo di una popolazione,
- ciascun una coppia di sposi,
- ogni esercizio industriale.
Prima di qualunque indagine risulta essenziale delimitare con precisione la popolazione che si vuole
esaminare.
Esempi di popolazione:
• tutti gli occupati di una data regione in un dato momento,
• tutte i clienti di un azienda in un dato anno,
• tutti gli studenti universitari iscritti in una università
entro il 30 settembre 2001.
POPOLAZIONE E CAMPIONE
Le informazioni disponibili, di interesse per l'analisi statistica possono costituire:
• Popolazione: se il collettivo comprende tutte le unità omogenee rispetto ad una caratteristica
comune;
• Campione: se il collettivo in esame costituisce un sottoinsieme della popolazione di riferimento.
- consente di ridurre costi e di approfondire alcuni aspetti…
Problema della rappresentatività
…. Esperimento……
Nel primo caso l'analisi dei dati rilevati consente di raggiungere l'obiettivo dell'analisi statistica che
è quello di descrivere le caratteristiche della popolazione di riferimento
Nel secondo caso l'analisi dei dati rilevati è uno strumento per pervenire a conoscenze sulla
popolazione di riferimento
Attenzione, anche in presenza di rilevazioni complete non possiamo giungere alla formulazione di
modelli di validità generale, le conclusione valgono per quella popolazione (…superpopolazione: la
pop. osservata è la determinazione di un modello sottostante…)
UNITA STATISTICHE E UNITA DI RILEVAZIONE
L’unità di rilevazione a volte può non coincidere con l’unità statistica che forma il collettivo.
Ad esempio:
• Censimenti demografici:
unità statistica: individuo
unità di rilevazione: famiglia
• Censimenti industriali:
unità statistica: unità locale
unità di rilevazione: impresa
Attenzione
La definizione corretta dell’unità che e dell’unità di rilevazione `e condizione fondamentale per
l’esattezza della ricerca. L’inclusione o esclusione errata di numerose unita può portare a
cambiamenti significativi nella popolazione e quindi a conclusioni fuorvianti.
CARATTERI E MODALITA'
CARATTERI, fenomeni, variabili
Il carattere di una unità statistica è una caratteristica degli elementi della popolazione, è l'aspetto
rilevato in corrispondenza di ogni unità statistica
MODALITA'
Sono le differenti forme secondo cui si manifesta il carattere, Sono le categorie o i valori che
ciascun carattere presenta in corrispondenza di ogni unità statistica
Requisiti di un carattere in base a cui effettuare un’analisi di dati:
1) il carattere deve poter assumere modalità differenti;
2) più elementi delle popolazione possono avere la stessa modalità del carattere;
3) devono esistere almeno due elementi delle popolazione per cui il carattere si presenta con
modalità differenti.
Ad esempio, il personale di un’azienda può essere descritto in base a: sesso, età, anzianità di lavoro,
salario, numero di figli a carico, comune di residenza, et .
Requisiti delle modalità:
devono essere
1) esaustive, cioè in grado di interpretare qualunque manifestazione del carattere (importanza della
modalità "altro")
2) mutuamente esclusive, ogni elemento della popolazione deve possedere una sola modalità del
carattere (settore di attività - specificare "prevalente");
LE SCALE DI MISURAZIONE DEI CARATTERI
Nomenclatura italiana
1. caratteri qualitativi o variabili qualitative o variabili categoriali o mutabili):
sconnessi o ordinati (attributi);
2. caratteri quantitativi o variabili quantitative (misure, numeri).
Nomenclatura anglosassone
1. un carattere è espresso su scala nominale (sconnessa) se per le sue modalità `e possibile
affermare soltanto se sono uguali o diverse -- fenomeni dicotomici;
2. un carattere è espresso su scala ordinale se `e possibile soltanto dare un ordine alle sue modalità
(ovviamente oltre a uguali o diverse) -- codifica numerica…, quantificazione…;
3. un carattere è espresso su scala a intervalli se il carattere `e (quantitativo) misurabile a partire da
un’origine arbitraria; per tali modalità possiamo definire non solo rapporti di maggiore/minore
ma distanze - Rimane arbitraria l'unità di misura e l'origine del sistema di misurazione (lo zero)
Esempio: la temperatura
4. un carattere è espresso su scala a rapporti o proporzionale se il carattere `e (quantitativo)
misurabile a partire da uno zero assoluto. Per tali caratteri è univoca e naturale la fissazione
dell'origine, che corrisponde all'assenza del fenomeno (è arbitraria l'unità di misura)
Esempi: reddito, numero di componenti di una fam., occupati, fatturato, PIL,
Corrispondenze fra le due nomenclature:
A. carattere qualitativo sconnesso può essere espresso su scala nominale
B. carattere qualitativo ordinato può essere espresso su scala ordinale
C. carattere quantitativo può essere espresso su scala a intervalli o di rapporti (quest'ultima è più
frequente)
I caratteri quantitativi possono essere:
1) discreti: l'insieme delle modalità assumibili può essere messo in corrispondenza biunivoca con
un insieme di numeri interi (sono, quindi in numero finito, o un'infinità numerabile)
Es.: valore aggiunto, fatturato,
2) continui: l'insieme delle modalità assumibili può essere messo in corrispondenza biunivoca con
un insieme di numeri reali
Es.: numero di addetti, numero di clienti, numero di incidenti sul lavoro…
…un carattere continuo, al momento della rilevazione, della misura, può assumere solo un
numero finito di modalità
La scala di misurazione secondo la quale sono espressi i caratteri rilevati condiziona con riferimento
alle metodologia statistiche applicabili
E' possibile passare da una scala a quelle precedenti ( e ciò comporta una perdita di informazioni)
ma non il viceversa
I caratteri più semplici sono quelli che comportano solo due modalità chiamati anche caratteri
dicotomici:
• un salariato può essere di sesso maschile o femminile;
• un individuo può avere più o meno di 65 anni;
• un pezzo meccanico può essere funzionante o difettoso.
Il numero di modalità di un carattere varia a seconda del grado di dettaglio dell’informazione
disponibile. Ad esempio il carattere “tipologia dell’utente Enel” può comportare i casi seguenti:
• due modalità: privato, azienda;
• tre modalità: privato, professionista, azienda;
• quattro modalità: privato, professionista, azienda, ente pubblico;
• cinque modalità: privato, professionista, azienda, ente pubblico, non dichiarato (se, in
un’inchiesta, alcune persone rifiutano di rispondere a tale domanda).
LA RILEVAZIONE STATISTICA
Abbiamo detto che può essere censuaria o campionaria
Piano della Rilevazione
Premessa: Definire con esattezza lo scopo della rilevazione.
1. Individuare con precisione la popolazione, l’unità statistica e l’unità di rilevazione;
2. Stabilire i caratteri quantitativi e/o qualitativi da rilevare per ogni unità;
3. Indicare i mezzi tecnici per raccogliere le informazioni su tali caratteri, cioè disegnare il
questionario, scegliere la tecnica di rilevazione;
4. Fissare l’estensione della rilevazione in ordine al territorio, al periodo.
5. Nel caso di rilevazioni campionarie, definire il piano di campionamento
LE FASI DELL'INDAGINE
Legame con i vari tipi di errore non campionario
PROGETTAZIONE
1. Definizione degli obiettivi
2. Definizione dell'universo e scelta della lista
3. Scelta del periodo di riferimento
4. Definizione del piano di campionamento
5. Scelta delle variabili da rilevare
6. Definizione dell'unità di analisi e di rilevazione
7. Scelta della tecnica di rilevazione
8. Formulazione del questionario e pretest
attori
lista
disegno campionario
tecnica di rilevazione
questionario
RILEVAZIONE SUL CAMPO
1. Istruzione ai rilevatori
2. Selezione delle unità
3. Assegnazione ai rilevatori
4. Impiego dei supervisori
5. Rilevazione
attori
rilevatore
tecniche di rilevazione
intervistati
REGISTRAZIONE DEI DATI
1. Immissione dati, creazione del data base
2. Revisione e controllo
3. Correzione
4. Codifica
Attori
Revisori
Controllori
ELABORAZIONE E DIFFUSIONE
1. Eventuale stima (se errori non campionari, se rilevazione campionaria)
2. Valutazione dell'errore
3. Verifica di pertinenza
4. Preparazione di un report che sia "fruibile"
In queste fasi sorgono alcuni tipi di errore non campionario




Si prevengono gli errori
Si programma il controllo degli errori
Si attuano eventuali correzioni
Si valuta l'errore totale (camp. e non)
LE INDAGINI PANEL
Campione di unità statistiche contattate per periodi di tempo successivi
Rilevazione effettuata con continuità consente la valutazione delle variazioni (cambiamenti di stato)
e la valutazione dell'efficacia di provvedimenti di politica economica, di azioni di marketing
Rotazione per:
- rappresentatività
- abbandoni
Condizionamento
LE FONTI
Oltre a indagini/esperimenti ad hoc, possiamo ricorrere a collezioni di dati predisposti da società
esterne, istituti ufficiali o non, dati pronti per essere analizzati
Importanza della fonte per attendibilità
Fonte ufficiale: Istituto Nazionale di Statistica - ISTAT - attivo dal 1926
Con decreto legislativo 06/09/89 è stato istituito il Sistan che coordina gli enti "pubblici" che
rilevano, elaborano e diffondono informazioni statistiche:
Istat, uffici di Statistica delle Pubbl. amministrazioni, Regioni, Province, Prefetture, Comuni, Usl….
PRINCIPALI INDAGINI EFFETTUATE IN ITALIA
Ogni anno l'Istat svolge circa 200 indagini.
3%
5%
35%
57%
ambiente
demografico
sociale
economico
Censimenti
della popolazione e delle abitazioni
dell'agricoltura
dell'industria, commercio, servizi e artigianato
Indagine Istat sui bilanci delle famiglie - consumo
Rilevazione in valore dei consumi (alim. e non, in classi) + possesso di beni durevoli +
informazioni strutturali + reddito
Indagine Istat sulle Forze di Lavoro
Effettuata ogni tre mesi, rileva la condizione occupazionale
Indagine Istat multiscopo
Effettuata a scadenze da definire, in ognuna delle quali si raccolgono informazioni su un diverso
argomento di interesse sociale (la scuola , il tempo libero, la salute…)
Indagine Istat sul Valore aggiunto (o PIL)
VA=valore aggiunto dai fattori produttivi (L, K, I) a materie prime e semilavorati
Indagine della Banca d'Italia sui bilanci delle famiglie - reddito
Rilevazione di reddito, risparmio e patrimonio reale e finanziario, utilizzo degli strumenti finanziari
Indagine panel Nielsen Italia - società di ricerche di mercato - sui consumi
Rilevazione dei consumi in termini di marche, formati, canali distributivi utilizzati, promozioni.
Fonti Statistiche
• ISTAT
– Annuario Statistico Italiano
– Compendio Statistico Italiano
– Annuari Specifici
_ Censimenti generale dell’agricoltura, dell’industria
_ Indagine sulle forze lavoro, sui consumi delle famiglie.
• Banca d’Italia
• Istituti privati: Banche, Il Sole 24 Ore, etc.
• Eurostat, ONU, etc.
• Istituti di Sondaggi: Doxa, Abacus, Nielsen, et .
http://www.istat.it
Fonti interne ed esterne
Interne: quasi ogni azienda oggi conserva i documenti relativi all'attività svolta, in archivi
informatizzati.
Sono, in parte, dati di bilancio: vendite, prezzi, clienti, fatturato, capitali, debiti/crediti,
organigramma
Da queste informazioni si possono ottenere grafici, tabelle, indicatori di andamento temporale.
Fonti statistiche ed amministrative
Informazioni raccolte non per scopi statistici ma amministrativi (ad es. fiscali, da associazioni di
categoria, ecc.)
Problemi di:
- definizioni
- rappresentatività
La misura di PIL, consumo, reddito + metodi di misura
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