Università degli Studi di Catania

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Università degli Studi di Catania
Dipartimento di Scienze Umanistiche
Prof. Alessandro Lutri
Indicazioni redazione Prova finale e/o Tesi di laurea
Al fine di richiedere la possibilità di svolgre un lavoro di argomento antropologico come Prova
finale per la laurea di I livello, è necessario aver acquisito la preparazione di base derivante
dall’aver sostenuto l’esame dell’insegnamento, in cui lo studente è entrato in contatto con i
temi e i concetti della conoscenza antropologica, e la metodologia di studio etnografica.
Il lavoro di ricerca all'interno dell'ambito della conoscenza antropologica si configura,
essenzialmente nell’individuazione di un oggetto di indagine il più possibile circoscritto, sia
in termini tematici che territoriali, al fine di consentire meglio lo studio e l'analisi di un
fenomeno sociale e/o culturale quale espressione di soggetti o collettività che vivono in
precise località.
Lo svolgimento del lavoro può essere indirizzato verso:
- la ricerca sul campo: raccolta diretta di dati e informazioni, rilievi sul campo, fonti orali, fonti
archivistiche, ecc.;
- la storia degli studi e della ricerca: approcci antropologici, studi etnografici e ricerche svolte
in ambito locale;
Gli studenti interessati a svolgere la Prova finale in Antropologia culturale e che non hanno
sostenuto il relativo esame dovranno avere una adeguata preparazione sui temi delle
discipline demo-etno-antropologiche attraverso i seguenti testi consigliati:
- Barnard A. (2002), Storia del pensero antropologico, Bologna, il Mulino.
- Matera V. (2004), La scrittura etnografica, Roma, Meltemi.
Il lavoro deve dimostrare la competenza del candidato nell’uso degli strumenti (concettuali,
bibliografici, ecc.) della materia. Deve essere scritta in buon italiano, senza alcun errore di
ortografia e di sintassi con una punteggiatura accurata, un linguaggio appropriato, un tono
formale, un uso consapevole della terminologia disciplinare. Si consigliano periodi brevi,
lineari, che riflettono la chiarezza delle idee.
La tesi deve essere una elaborazione fatta realmente dal candidato. Non possono dunque
essere copiate parti di altri testi se non per brevi citazioni, poste scrupolosamente fra
virgolette ed in carattere corsivo, con citazione dell’opera da cui il brano è tratto.
Il lavoro può essere di tipo compilativo –se basata solo su una bibliografia ragionata– o
sperimentale – se ha comportato un lavoro di rilevazione con ricerca sul campo
L’elaborato inizia sempre con l’indice e segue, in generale, il seguente
schema:
- introduzione : obiettivi, metodi, limiti cronologici e spaziali, ecc.
- stato degli studi sull’argomento trattato
- sviluppo dell’argomento nelle sue articolazioni
- conclusioni
- bibliografia
Si ricorda inoltre che:
. a tesi concordata si dovrà compilare e consegnare al docente la scheda di tesi (a
esclusivo uso del relatore) – vedi modulo allegato;
. per ogni tesi è richiesto il coinvolgimento di un correlatore
2) Indicazioni grafiche
- Comporre pagine di circa 27/30 righe (calcolate su una pagina priva di note a piè pagina)
- Utilizzare un carattere di 12 punti se si impiega Times New Roman (o un altro carattere
di impatto grafico equivalente)
- Le note in corpo 11, giustificato
- Ogni capoverso ( a capo, con rientro)
- Le pagine vanno numerate e stampate sul fronte/retro di ogni foglio
- Il foglio deve avere margini di circa 3 cm. ca. su ogni lato. Se si vuole mantenere centrato
il testo una volta che il tutto sarà rilegato si può tener conto sul lato sinistro di circa 1cm. di
spazio che andrà perso per la rilegatura
- Utilizzare un'interlinea di una linea e mezzo (1,5) nel testo normale, ma singola per le
citazioni di più di due righe
- Organizzare la gerarchia (concettuale e grafica) del testo come segue:
Titolo della PARTE ( I,II,III ecc.) – (corpo 14 grassetto – tutto maiuscolo)
Titolo del capitolo (I,II,III ecc.) – (corpo 14 grassetto)
Titolo del paragrafo (1,2,3,ecc.) – (corpo 12 corsivo)
Titolo del sottoparagrafo (1.1, 1.2,.. 2.1, 2.2…) – (corpo 12 corsivo)
3) Notazioni grafiche
ABBREVIAZIONI
cap. = capitolo
cfr. = confronta
col. (coll.) = colonna
f. (ff.) = foglio
n. (nn.) = nota
n° (nn) = numero (plurale senza punto)
n. s. = nuova serie
p. (pp.) = pagina
s. d. = senza data
sg. (sgg .) = seguente (andrebbe però evitato: meglio citare sempre le pagine con
esattezza)
s. l. = senza luogo di stampa
suppl. = supplemento
s. v. = sotto voce
t. (tt.) = tomo
tav. (tavv.) = tavola
traduz. it. = traduzione italiana
vd. = vedi
vol. (voll.) = volume
CITAZIONI:
- si inseriscono tra virgolette inglesi "...";
- il testo va riportato in corsivo;
- i tagli nelle citazioni si indicano con [...];
- tutte le parole straniere (inoltre latino, greco) vanno in corsivo;
- le spiegazioni di parole vanno in corsivo tra parentesi tonde;
SEGNI DI INTERPUNZIONE:
- il punto va dopo le virgolette, i trattini degli incisi, le parentesi di chiusura, l’indicazione
della nota;
- dopo ogni segno d’interpunzione va lasciato uno spazio.
VIRGOLETTE:
- inglesi " ": nei dialoghi, nelle citazioni, nei dialoghi interni e per parole usate in senso
diverso da quello corrente.
CORSIVO
- per i titoli delle opere, per i termini latini e stranieri e per le citazioni.
NOTE
- a piè di pagina, numerate capitolo per capitolo; nel testo, il rinvio alla nota va posto in
esponente dopo i segni di interpunzione ( usare il comando Word : inserisci-nota
specificando che si tratta di nota a piè di pagina)
- ibidem, idem, eadem vanno in corsivo, se per intero; se abbreviate : ibid., ID., EAD.
4) IMMAGINI/TABELLE/FIGURE
- a seconda dei casi le immagini, tabelle o figure inserite nel testo vanno corredate di
didascalia o da annotazione di rimando al testo
5) Norme per la compilazione delle note e della bibliografia
Una bibliografia ricca e aggiornata è indicativa di un buon lavoro scientifico.
Ogni utilizzo del lavoro svolto da altri deve essere corredato dal relativo riferimento
bibliografico.
Ogni riferimento bibliografico citato nel testo deve comparire nella bibliografia. Nella
bibliografia possono essere incluse anche pubblicazioni di interesse generale, inerenti il
tema trattato, che non compaiono nel testo.
L’apparato critico ( le note) deve fornire i riferimenti bibliografici dai quali sono tratte
le informazioni o segnalare problemi marginali o fornire il quadro degli studi su un
determinato argomento, secondario rispetto a quello trattato nella tesi.
Nelle note a fondo pagina i rimandi bibliografici devono presentarsi nella forma
sintetica ad esempio: Remotti F. 2000, pp. 80-91.
I rimandi sintetici sono ripresi e sciolti nella bibliografia:
ad esempio
in nota: Remotti F. 2000, pp. 80-91
in bibliografia: Remotti F. (2000), Prima lezione di antropologia, Bari, Laterza;
Per più di due autori indicare il primo e poi et al. e nello scioglimento in bibliografia tutti gli
autori e il titolo per esteso:
in nota: Angelici P. et al., 1980
in bibliografia: Angelici P., Apergi F., Faeta F., Lanternari V., Portelli A., Puccini S.,
Lombardi Satriani L.M., Sobrero A.M., Squillacciotti M., Tentori T. (1980), Studi
antropologici italiani e rapporti di classe, Milano, Franco Angeli Editore
Inoltre
* l’anno di edizione va posto fra parentesi dopo il nome dell’autore
* il luogo di stampa va indicato nella lingua originale;
* dopo il luogo di stampa indicare l’editore, ad es.: Bari, Laterza;
* se si tratta di una traduzione: trad. it. di poi titolo originale, luogo e anno, ad esempio:
Douglas M. (1990), Come pensano le istituzioni, Bologna, il Mulino, trad. it. di How
Institution Think, Syracuse, Syracuse, University Press, 1986.
* più testi dello stesso autore in bibliografia:
- vanno posti in ordine cronologico
- dopo il primo utilizzare ID. al posto del nome
* in nota le citazioni a seguire della stessa opera vanno fatte precedere da ibidem o
ibid.omettendo il nome dell’autore ad esempio:
Remotti F. 2000, pp. 80-91
ibid. pp. 130-145
ibid. pp. 160-175
* se il saggio è in più volumi:
Leroi-Gourhan A. (1979), Il gesto e la parola. La memoria e i ritmi, Torino, Einaudi, II;
* se i volumi di un’opera sono stati pubblicati in anni diversi, si indicano le date di stampa
del primo e dell’ultimo
* se l’opera è ancora in corso di pubblicazione, si indica la data di stampa del primo
volume, seguita da un trattino:
Battaglia S. (1961- ), Grande dizionario della lingua italiana, Torino, UTET
* per le miscellanee:
- indicare il nome del curatore:
Nardi E. (a cura di) (2004), Musei e pubblico. Un rapporto educativo, Milano,
FrancoAngeli;
* se manca il curatore , il primo degli autori seguito dalla dicitura et al .;
* per gli articoli:
- in atti di convegni e in miscellanee:
Casotti A. (1993), Per una antropologia del conflitto, in Sermenti F. Antropologia delle
società complesse, Torino, Einaudi, pp. 1 - 4;
- in riviste:
Melloni B. (1993), Strutture familiari nella piana risicola piemontese, in "La ricerca
folklorica" 27, pp. 5 - 10;
* per i convegni:
in nota: I musei italiani verso l’Europa 1995
in bibliografia: I musei italiani verso l’Europa (1995), (Atti del Convegno internazionale,
Milano, 19-20 novembre 1993) Sutera S. (a cura di), Fiesole, Amalthea
* per i cataloghi
in nota: Antichi tessuti peruviani 1984
in bibliografia: Antichi tessuti peruviani (1984), (Catalogo della Mostra – Milano. Museo
Poldi Pezzoli), Laurencic Minelli L. (a cura di), Milano, Electa
Scheda riassuntiva
Proposta per Tesi di Laurea di (nome/cognome) ………………………………….
Indirizzo …………………………………………………………………………………
Recapito telefonico ……………………………….
Recapito e mail:……………………………………
Facoltà………………………………………………
Corso/Laurea specialistica ……………………………………..……………………
Tesi concordata il ………………………………..
Previsione discussione ………………………………..
Soggetto
Titolo provvisorio……………………………….……..………………………………
Obiettivi di studio …………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………….
Contenuto (proposta)
………………………………………………………………………………………….
Proposta correlatore …………………………………………………………………
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