Introduzione Negri/Einführung Negri

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Giuseppe Negri
Una rivista di cultura in Alto Adige
La rivista «Il Cristallo» - Rassegna quadrimestrale di Varia Umanità - è una pubblicazione del Centro di cultura dell'Alto Adige, fondato il
20 marzo 1956 da un gruppo di persone di cultura con l'intento di dar vita ad una attività culturale tendente a valorizzare e coordinare i
valori culturali esistenti in Bolzano a livello individuale per inserirli nel più ampio dibattito nazionale ed internazionale e favorire così una
sempre più ampia conoscenza e partecipazione allo sviluppo della cultura intesa nel senso più ampio del termine, consapevoli della nostra
favorevole posizione in una regione partecipe di due grandi culture.
Fin dai primi anni della nostra attività ci siamo resi conto che, per avere una forza maggiormente incisiva, al fine di raggiungere gli scopi
che ci eravamo prefissi, non era sufficiente l'attività pubblica affidata esclusivamente alla comunicazione orale, ma che era necessario avere
una forma di comunicazione scritta a cui fare riferimento per poter incidere più in profondità e lasciare una traccia più duratura e più
facilmente reperibile della nostra attività.
E così nel 1959 nacque questa rivista, «Il Cristallo». Dapprima come pubblicazione semestrale, poi quadrimestrale.
L'intento era quello di raccogliere contributi, il più qualificati possibile, su argomenti di sicuro significato culturale che avessero comunque
un qualche aggancio con gli interessi maggiormente presenti nella nostra società, e di avere la collaborazione di persone competenti nei
vari settori del sapere. La rivista è riuscita dal lontano 1959 al presente 1994 ad avere collaborazioni di livello universitario di sicuro
prestigio che si sono così interessate alla nostra vita sociale ed in molti casi hanno stabilito un rapporto culturale costante con l'Alto Adige.
Fra i nomi che hanno contribuito alla vita del «Cristallo» e che sono anche una testimonianza della considerazione che la rivista ha goduto
fin dalle sue origini, ci piace ricordarne alcuni, soprattutto fra i più lontani, che appartengono alla migliore tradizione culturale ed
accademica del nostro paese: Armando Sapori, Nicolò Rasmo, Francesco Flora, Luigi Salvatorelli, Guido Calogero, Renato Monteleone,
Nino Valeri, Luigi Bartolini, Carlo Battisti, Leo Neppi Modona, Nicola Chiaromonte, Giancarlo Susini, Claudio Pavone, Francesco
Capanna, Umberto Carpi, Beppino Disertori, Lucio Lugnani, Giovanni Spadolini, Clemente Riva, Lidia Menapace Brisca, Enrico Maria
Fusco, Giampaolo Calchi Novati, Franco Rella, Marco Boato, Giuseppe Sorge, Giancarlo Pandini, Gabriele Del Re, Giuseppe Marchetti,
Bruno Maier, G .A. Bertozzi, Alfredo Stussi, Elda Tapparelli, Horst Rudiger, Franco Verdi, Antonio Piromalli, Piero Pacini, Graziano
Benelli, Giovanni Zalin, Aldo Capasso, Ennio Cavalli, Marino Biondi, Giorgio Luti, Mario Martinelli ecc. Questi sono solo alcuni tra i
nomi di coloro che ci sono stati più vicini e che oltre alla loro collaborazione ci hanno dato la loro stima e riconoscimento per il lavoro che
portiamo avanti da 37 anni. A questi ci piace aggiungere alcuni professori di università americane che, venuti a conoscenza della nostra
rivista, hanno spontaneamente offerto la loro disinteressata collaborazione: Franco Zangrilli, Antonio Vitti, Antony Costantini, Albert De
Vivo, Giovanna Miceli Jeffries, Raymond Petrillo. Come si può intuire da quanto detto la rivista dovrebbe avere la possibilità di pubblicare
almeno un numero in più all'anno, da quadrimestrale diventare trimestrale, per poter utilizzare al meglio le collaborazioni che ci vengono
inviate. La rivista potrebbe così potenziare, non solo la sua presenza, ma anche l'incisività dei suoi interventi.
«Il Cristallo» si articola in quattro sezioni. La prima di carattere saggistico in senso lato, la più consistente dal punto di vista quantitativo,
che tratta di preferenza argomenti di carattere letterario, storico, filosofico cercando di presentare argomenti che siano parte dell'attualità
culturale italiana e tedesca e che possano avere, in qualche modo, una relazione con la nostra regione. Questa sezione si apre con un saggio
politico-economico relativo agli avvenimenti più significativi altoatesini, nazionali ed internazionali. Tale collaborazione, che fin dall'inizio
fu assunta dal prof. Claudio Nolet, costituisce ormai un documento insostituibile per la conoscenza in forma organica e precisa della storia
altoatesina degli ultimi trent'anni.
L'iniziativa prese corpo quando ci siamo resi conto che una pubblicazione come la nostra, per avere ragione d'essere, non poteva ignorare la
vita politica, economica e sociale del proprio paese, pur conservando, con il maggiore rigore possibile, una posizione al di sopra delle parti.
Fu così che all'inizio degli anni sessanta la rivista si propose di seguire costantemente gli avvenimenti politici dell'Alto Adige con
l'intenzione di offrire ai lettori una cronaca «sine ira ac studio» utile per ripensamenti e sintesi personali. Ormai i toni della polemica sullo
statuto di autonomia e sui rapporti delle minoranze linguistiche con lo Stato erano alti, i ragionamenti dei commenti politici sulla stampa
erano chiaramente indirizzati alla difesa di punti di vista rigidi, si era in piena controversia con la contrapposizione di tesi giuridiche e
interpretazione dei documenti. La redazione della rivista ritenne che fosse indispensabile un'opera di informazione sia pure elementare per
fare emergere i termini del conflitto così come effettivamente erano sentiti e pensati dalle parti in causa. Si trattava di cercare di ridurre al
massimo lo spessore valutativo del discorso che avrebbe per altro conservato un residuo di soggettività nella scelta degli argomenti. Chi ha
seguito le cronache e le note sugli avvenimenti politici avrà notato che con gli anni il metodo espositivo si è affinato nella misura in cui
l'informazione era meno dipendente dalla stampa e in più di un caso era di prima mano.
La rivista ha ospitato diversi interventi, anche appassionati, sulla questione altoatesina, ha così espresso una sua linea politica caratterizzata
dall'impegno a superare le contrapposizioni nazionalistiche e a realizzare le condizioni di un incontro della cultura italiana e di quella
tedesca. Non c'è stato mai un momento in cui «Il Cristallo» non abbia fatto scelte precise a costo di distinguersi nettamente da coloro che
preferivano la semplificazione dei problemi con la conseguenza di dare per scontato che non c'era altra logica che quella della dicotomia
amico-nemico.
"Già questa impostazione del discorso parve un atto di coraggio per una rivista in lingua italiana, tanto poco maturo era allora il pensiero
autonomistico che oggi è invece considerato l'orizzonte di qualsiasi politica in Alto Adige, anche dai nostalgici del periodo fascista.
Una seconda sezione, diretta da Pier Luigi Siena, Note d'arte, è dedicata agli avvenimenti artistici più significativi in Italia o all'estero. In
questa sezione si sente in modo particolare il limite dello spazio che la rivista, per ovvie ragioni, può concedere a questi argomenti che per
la loro stessa natura presuppongono la riproduzione di opere d'arte oggetto del discorso.
La sezione Note regionali si occupa di quegli avvenimenti che, come dice il titolo, si sono realizzati in regione, e che meritano di essere
ricordati, nel campo del teatro, della musica, delle arti figurative.
L'ultima sezione è dedicata alle recensioni. In questa parte cerchiamo di dare notizia di quelle pubblicazioni che spesso sfuggono alla
grande stampa perché non rientrano nel complesso gioco dell'industria editoriale, ma che hanno comunque un indubbio interesse culturale.
In questa sezione vengono naturalmente privilegiate quelle opere che hanno a che fare in qualche modo con l'Alto Adige, o per il contenuto
o per l'autore, siano esse in lingua italiana o tedesca.
Di norma ogni numero, per ovvie ragioni di costo, deve essere contenuto nelle 150 pagine, il che condiziona la scelta dei contributi e i
tempi della loro pubblicazione, ma crediamo di essere riusciti fino ad oggi a superare con un certo equilibrio questa difficoltà, se
consideriamo il numero dei collaboratori che sono rimasti fedeli alla rivista ed il numero di coloro che si dichiarano disposti alla
collaborazione.
La redazione ha inoltre curato la pubblicazione di alcune opere che per il loro contenuto e per il momento in cui sono state pubblicate ha
corrisposto ad una particolare esigenza culturale. Esse sono:
Sergio Dragogna, L'autonomia provinciale nel quadro della Regione Trentino-Alto Adige, 1963.
Storia d'Italia dal 1914 al 1948. Lezioni di Brunello Vigezzi, Franco Catalano, Franco Bonacina, Ferdinando Vegas, Claudio Pavone,
1961.
Problemi di economia politica. Lezioni di Giorgio Lunghini, Alberto Giulini, Giovanni Bellone, Giovanni Ciocca, Giorgio T agi, Ignazio
Musu, 1966.
I Nuovi studi pascoliani. Saggi di L. Anceschi, P. Bonfiglioli, A. Domeniconi, E.M. Fusco, B. Gelger, C.F. Goffis, H. Rudiger, A. Trafia,
E. Varady, C. Varese, R Weiss, 1963.
Luigi Serravalli, 42 poesie, 1971.
Giuseppe Pantozzi, L'ordinamento giuridico dell' assistenza sociale, 1965.
Gian Pietro Fazion, ICH con interventi visivi di Francesco e Ernesto Cote, 1969.
Gianni Faustini, La stampa italiana in Alto Adige dall'Annessione al Fascismo, 1978.
Claudio Nolet, La provincia difficile. Vent'anni di cronache politiche, 1961-1981.
Renato Maturi, Studio sul dialetto della Val di Sole, 1963.
Nel dicembre 1988 è stato pubblicato un supplemento al N. 3/88: «Il Gattopardo. Trent'anni dopo», in occasione del trentennale della
pubblicazione del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con saggi di Fabrizio Bagatti, Renato Bertacchini, Giorgio van Straten,
Pietro Cataldi, Umberto Carpi, Marino Biondi, Michael Klein. Supplemento praticamente esaurito per le numerose richieste pervenute da
università italiane e di lingua tedesca.
Nel dicembre 1990 è stato pubblicato il supplemento al N. 3/90: «Letteratura e industria», con l'intento di continuare il discorso avviato nel
1961 da Elio Vittorini sul «Il menabò IV» sui rapporti tra industria e letteratura anche a livello di linguaggio. Il supplemento comprende
saggi di Marino Biondi, Giorgio Luti, Alberto Cassani, Patrizia Giordani.
Maggio 1992: Centouno Profili, di Giancarlo Mariani, prefazione di Paolo Bozzi dell'Università di Trieste. Copertina Bepi Mosna.
Dicembre 1993: Storta di un teatro. Lo Stabile di Bolzano 1950-1993 di Roberta Petrolli.
Numerosi e costanti sono anche i rapporti e gli scambi con riviste e pubblicazioni nazionali ed estere come: «Annali della Normale di Pisa»
di «Classe lettere e filosofia»; «Il Mulino», Bologna; «Politica internazionale», Milano; «Lectura Dantis», University of Virginia;
«Canadian Journal of italian studies», Fournier Editor Stelio Cro - McMaster University - Special Editor Linguisties; «La grotta della
vipera», Cagliari; «Piceno», Centro studi storici ed etnografici del Piceno; «Studi romani», Roma; «Rivista Rosminiana»; «Ausonia»,
Firenze; «Atti della Società di studi romagnoli»; «Actum Luce», Rivista di studi lucchesi; «Bollettino di storia della filosofia», Università
di Lecce; «Annali» della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Lecce; «Analisi», dell'Università di Barcellona; «Bollettino C.I.R.
V.I.»; «Contenuti», Cosenza; «Ottocento» e «Novecento», Azzate- Varese; «Siculorum Gymnasium» dell'Università di Catania: «Skolast»,
Bolzano; «Quaderni di cultura classica» dell'Università di Urbino.
All'atto della fondazione il Comitato di redazione era così formato: prof. Stelio Danese, prof. Giulio Debiasi, prof. Antonio Domeniconi,
prof. Giuseppe Farias, prof. Carlo Lazzerini, prof. Ermes Lovera, prof. Renato Maturi, prof.ssa Lidia Menapace Brisca, prof. Giuseppe
Negri, prof. Claudio Nolet, prof. Luigi Serravalli; direttore responsabile prof. Giuseppe Negri.
Attualmente il Comitato di redazione è così composto: prof. Giulio Debiasi, prof. Giuseppe Farias, prof. Carlo Lazzerini, prof. Renato
Maturi, prof. Giuseppe Negri, prof. Claudio Nolet, sig. Pier Luigi Siena. Rassegna politico-economica: prof. Claudio Nolet; rassegna
artistica sig. Pier Luigi Siena; direttore responsabile: prof. Giuseppe Negri.
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