Introduzione di Paola Dei I testi ed i contributi riuniti in questo volume, nonostante siano nati ciascuno in maniera indipendente, sono stati però concepiti con l’idea che sarebbero stati successivamente legati gli uni agli altri in un unico saggio dove si affronta a tutto tondo il tema del viaggio, on the road again 63 anni dopo il celeberrimo manifesto autobiografico di Jeack Kerouack. Siamo ancora sulla strada, alla ricerca, con esperienze più o meno positive o negative. Ci restano per partire le impronte di quel testo, le ombre di un’esplorazione a cui tutti noi dobbiamo qualcosa e dalla quale non possiamo prescindere per parlare ancora di speranze, incontri, delusioni...certo in un’altro modo, in un’altra epoca ma con l’intenzione di scoprire gli aspetti artistici, artigianali ed architettonici di questo tema caro a scrittori, registi, filosofi. In un’epoca che è insieme degradazione e progresso tecnologico, benessere e malessere, dove l’essere umano rischia di essere travolto e assorbito da ciò che lui stesso ha scoperto, si cerca La Grande bellezza, l’essenza dell’uomo e della spiritualità ancora in viaggio attraverso personaggi che incarnano le passioni, le virtù, i vizi, le incertezze. La percezione di se stessi, o meglio la consapevolezza del proprio Io, nasce innanzi tutto da una riflessione su se stessi. Ed è proprio questa riflessione che in analisi si associa al racconto di sé, alla narrazione e quindi costruisce, fa rinascere. In analisi così come in alcune forme d’arte, nella letteratura ad esempio, dove il dire, il dare corpo alle proprie immagini interiori non può che divenire creazione di un grosso affresco della propria interiorità, un tentativo di sistematizzazione e soprattutto di comprensione di se stessi e dei propri desideri. Un’esplorazione all’interno del possibile che alberga in ognuno di noi[1]. È in questa ottica che nel testo sono raccolti saggi, brani di narrativa, disegni, sculture, riflessioni, approfondimenti, a volte più scientifici, a volte artistici, che lambiscono territori vasti e differenti della produzione umana. A partire dalla psicoterapia strettamente intesa (ogni esperienza scientifica è anche un’esperienza estetica, nel senso che la soluzione di un problema trasforma la dissonanza e la mancanza di chiarezza in armonia, in una globalità che desta meraviglia e stupore), all’arte, al cinema, alla cronaca sociale. Tutto quanto mostri, in sintesi il tentativo dell’uomo di conoscersi. E di farlo al di là dei fronzoli dell’inconsapevolezza, ma procedendo proprio a partire dalla disillusione amletica, dalla consapevolezza che non tutto è comprensibile e non molto modificabile, ma che è il tentativo stesso di venire a capo delle nostre ombre a costituire la conoscenza. La comprensione di sé diviene un vero e proprio riconoscimento: uno scoprire nello specchio la propria immagine senza doversi convincere che sia proprio la nostra. Sapere spontaneamente che... queste sono le nostre emozioni, questi i nostri vissuti, le debolezze e i desideri, queste le nostre richieste al mondo e sentire come esistente il proprio Io[2]. 1.A. Carotenuto: Oltre la terapia psicologica Bompiani Edizioni 2004 2.A. Carotenuto: Oltre la terapia psicologica Bompiani Edizioni 2004 Introduzione | 23 Il testo stesso sarà un viaggio dove Penelope, intesa come arte, disfarrà nel corso della notte, quello che filosofi, teologi, scienziati, avranno intessuto di giorno, in una sintesi che comprende in sé la stessa vita e le contraddizioni dalle quali nessuno di noi è immune. Vorremo arrivare ad una mèta ma allo stesso tempo non vorremo arrivare.. Vorremo arrivarci in fretta però abbiamo bisogno di più tempo... Le più grandi tragedie dell’essere umano sono due, ebbe a dire Oscar Wilde, avere dei sogni Fig. 4 24 | Νόστοι Opera di Antonio Sodo e non realizzarli mai ed averne e riuscire a realizzarli. Il viaggio partirà come sempre dalla Mostra d’Arte cinematografica di Venezia per decollare poi a Roma e forse... altrove... l uoghi-nonluoghi, dove io pronuncerò alcune parole inglesi con accento toscano e dove gli americani pronunceranno alcune parole italiane con accento inglese.. ci unirà forse la lingua spagnola.... ma nulla sarà più universale, grandioso e affascinante di questo incontro sulla strada.... on the road. In questa carrellata all’interno del viaggio affrontata tessendo e mettendo in relazione competenze diverse e complementari per esplorare la molteplicità e scoprire concetti polivalenti che si integrano, si mescolano, si compenetrano, senza voler necessariamente mantenere separati gli ambiti di interesse delle varie discipline, che da sole risultano spesso sterili, ogni autore è stato libero di cercare dentro la propria anima la prima sensazione che lo legava alla tematica del viaggio stesso ed ognuno ci ha condotto dentro mondi inimmaginabili, nei quali poteva accadere di veder capovolte tutte le nostre credenze, dove la verità poteva trovarsi nell’ebrezza e non nella sobrietà, dove le strade da percorrere erano interminabili ma dove ciascuno ne ha imboccata una, quella.....la sua...., la prima emersa da un mare di emozioni, da quel caos nel quale a volte la vita ci avvolge come dentro un vortice. Solo dal caos può nascere una stella danzante. (F. Nietzsche) Ho ritenuto giusto non censurare nessuno, non impedire, non limitare.. tranne apportare alcune correzioni autorizzate. Ai lettori il gusto di assaporare, rispecchiandosi, sprazzi di suggestiva bellezza ed a noi... non resta che confidare nella bontà degli sconosciuti che ci leggeranno, alla maniera di Pedro Almodovar o di Tennesse Williams. Cammina, cammina scorsero un lume (V.J. Proop) ... i Film sono sassolini, segni, impronte che di volta in volta ci indicano percorsi, nei quali possiamo rispecchiarci e attraverso i quali possiamo scorgere una piccola luce... Quelle trame, quegli intrighi, quei personaggi scaturiscono come dalla nostra storia. Ci permettono di compiere quello che Demetrio[3] definisce adulterio psicologico nei confronti del nostro Io dominante e trovare altre soluzioni, altre possibilità e viverle insieme ai protagonisti in virtù dei Neuroni Specchio[4]. Durante la visione di un Film, certi di esser solamente stati a sedere tranquilli, spesso non ci rendiamo conto che mentre osserviamo le varie scene ci immedesimiamo, ci proiettiamo, ci narriamo, effettuiamo operazioni catartiche mentre i neuroni specchio lavorano. Questo tipo di Neuroni, scoperti dall’equipe del Professor Rizzolatti, candidato al Nobel per la Medicina, si attivano anche in presenza di scene esterne non compiute dal soggetto, e ci rendono protagonisti di viaggi ed iniziazioni che ci consentono di comprendere sempre più e sempre meglio l’anatomia comparata della psyche. I neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il DNA è stato per la medicina (Achamandran). Quando osserviamo un Film non si attivano soltanto le aree visive e cognitive ma anche quelle motorie come se stessimo camminando ad esempio e quelle limbiche che permettono di sentire le emozioni che la stessa camminata ha generato. Ognuno di noi ha più o meno Neuroni specchio, pare che i sensibili ne abbiamo in numero maggiore e che per questo siano in grado di provare sensazioni più intense, ma a tutti è offerta la possibilità di esplorare le infinite possibilità del nostro essere. Strumento 3. D. Demetrio Raccontarsi, Raffaello Cortina 1996 4. P. Dei (a cura di) Neuroni specchio. Cinematerapia del lutto fra Venezia, Roma e Walt Disney. Edizioni Scientifiche Still, 2011. Prefazione di Nicola Borrelli Introduzione | 25 fantastico nelle mani di un attento psicologo e psicoterapeuta, meno in chi ne fa un uso meramente utilitaristico. La stupefacenti possibilità di un Film ci permettono anche di esplorare quella che nella psicologia junghiana viene definita Ombra, dimensione inafferrabile e irriducibile dell’esperienza umana, ed avvicinarci a possibili soluzioni che scaturiscano dalla coscienza etica del singolo individuo, non soffocata da un rigido moralismo, lontana da un certo ottimismo cristiano-illuministico ma anche dal pessimismo radicale di antropologie filosofico-religiose vecchie e nuove[5]. Jung scriveva nel 1947 che il sogno è una piccola porta nascosta che conduce alla parte più intima dell’anima, a quella che viene definita “notte cosmica”, dove tutto è collegato, l’inconscio collettivo, che con linguaggio onirico ed allusivo ritroviamo nelle fiabe, nei racconti, nei Film. I Film aiutandoci a disturbare le idee preconcette e gli stereotipi culturali e personali aiutano anche a modificare alcuni pensieri desueti e riescono attraverso le immagini a dare voce a disturbi e problematiche che altrimenti non avrebbero la possibilità di essere espressi e/o affrontati. Il Film Ocho Pasos di Selene Colombo in Argentina è riuscito a far avere una legge che obbliga i pediatri a fare test ai bambini a partire dai 18 mesi per valutare l’autismo e la sindrome di Asperger. Una delle tante ipotesi sullo sviluppo della sindrome di Asperger attribuisce il disturbo ad una base disfunzionale del sistema dei neuroni specchio e si può 5. Marie Louise Von Franz: L’ombra e il male nella fiaba Bollati Boringhieri 1995 Titolo originale: Der Shatten und das Bose im Marchen 26 | Νόστοι immaginare quanto in questo senso, la scoperta del professor Rizzolatti sia fondamentale per la ricerca scientifica. I Film sulla malattia dell’oblio ci permettono di entrare in un Mondo altrimenti inimmaginabile ed a renderlo più umano vivendo insieme ai protagonisti quelle emozioni che ci fanno piangere e ridere. Documenti storici per eccellenza ci raccontano in maniera sublime la storia collettiva e quella individuale e talvolta ci aiutano a inseguire i nostri sogni... ….sta a sentire, se non insegui fino in fondo i tuoi sogni tanto vale essere un vegetale... un cavolo... Tratto dal Film: Indian. la grande sfida di Roger Donaldson ...si vive di più andando cinque minuti al massimo su una moto come questa di quanto non faccia certa gente in una vita intera... Tratto dal Film: Indian, la grande sfida di Robert Donaldson ...Non conta quello che dicono i critici, quelli che raccontano la caduta dell’eroe, che dicono dove avrebbe fatto meglio. Quello che conta è il coraggio di chi scende nell’Arena. Tratto dal Film: Indian, la grande sfida di Robert Donaldson Paola Dei Scrittrice, poeta, esercita la Professione di Psicologo Psicoterapeuta Art terapeuta, è Docente di Psicologia dell’Arte per adulti e bambini (IGKGT-CH e AATA- USA) e Didatta Associato FISIG. Parallelamente ai regolari corsi di studio ha effettuato studi artistici. Collabora con il GSA Giornalisti Specializzati Associati ed è Presidente del Centro Studi di Psicologia dell’Arte e Psicoterapie Espressive. Ha ricevuto la Medaglia del Senato della Repubblica per la saggistica nel 2005 con un testo sulla condizione femminile delle Edizioni Istituto Italiano di Cultura e numerosi Premi e riconoscimenti per la Poesia. COSTANTINOS KAVAFIS Itaca Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurati che la strada sia lunga fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e il sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo In Ciclopi e Lestrigoni, no certo né nell’irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l’anima non te li mette contro. Devi augurati che la strada sia lunga che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti – finalmente con che gioiatoccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche aromi penetranti di ogni sorta, più aromi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti. Sempre devi avere in mente Itaca raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni e che da vecchio dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos’altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare. PAOLA DEI La struttura del testo ed il lavoro con i Film Il testo si dipanerà a più voci, e sono stati invitati per questo artisti, critici, filosofi, sociologi, intellettuali, psicologi, etc. al fine di analizzare e poi costruire un’unità compositiva di un solo personaggio: il viaggio. Il contatto fra più voci fa parte delle soluzioni creative del montaggio del testo, così come il regista scompone in atti le scene, la messa in scena si frantuma in nodi di montaggio e il nodo di montaggio in inquadrature singole. Le inquadrature o le scene nel libro sono rappresentate dalla suddivisione in parti che dopo questa prima fase introduttiva iniziano a scanzionare la tematica dell’eterno viaggiare. Introduzione | 27 In questo viaggio nel viaggio avremo modo di lavorare, così come si legge nel titolo, con le immagini, con le frasi e la comunicazione senza mai dimenticare i Neuroni specchio, scoprendo di volta in volta la grande fucina creativa che stimola la fantasia e inculca abitudini creative. Nella prima parte una pagina di suggestiva narrativa del grande scrittore Giorgio Pressburger ci introdurrà nel viaggio come fuga verso la libertà con soluzioni compositive e intensità che ricordano la pittura fiamminga del XV e XVI secolo. Velature chiaroscuri e luci che si posano nei punti più disparati e che nel racconto sono rappresentate dai flebili fili di speranza che i protagonisti provano in brevi attimi. Si percepisce, come nella pittura fiamminga, un’integrazione fra figure e paesaggio, dove la luce della speranza è l’elemento che unifica tutta la scena senza per questo confondere i diversi caratteri dei personaggi, ma anzi facendoli emergere dallo sfondo con le loro caratteristiche predominanti. La grande capacità di Pressburger di creare immagini evoca Van Eych ma anche pellicole che hanno fatto la storia del cinema con emozioni indelebili, basta citare The Hurt Locker del 2008 di Katerine Bigelow, una delle ultime registe arrivata alla notte degli Oscar, che non ricorda il racconto di Pressburger per i contenuti, quanto per la gestione del ritmo, l’ansia, la paura che si mescola al coraggio. Nella seconda parte del libro, complice la meravigliosa introduzione di Juan Octavio Prenz, Premio Internazionale Las casas de Las Americas che ci fornirà del bagaglio con cui metaforicamente entreremo nelle esperienze di viaggi personali e racconti filmici di diverse personalità, che, ciascuna a suo modo ci 28 | Νόστοι aiuterà ad esplorare la regia della propria vita e le regie di capolavori senza tempo. Sceneggiatori dei loro percorsi e autori di viaggi inimmaginabili dentro la filmografia internazionale. Troveremo il viaggio dell’intellettuale, della sportiva, dell’amante dell’arte, della donna in generale, del teologo, del lavoro con i malati di Alzheimer, e potremo insieme ai loro racconti esplorare la nostra personale visione del viaggio, camminando insieme e seguendo le loro impronte di vita.. Nella terza parte introdotta da Ernesto G. Laura, uno dei massimi esperti di cinematografia internazionale e già Direttore alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, che ci parlerà del documentario, affronteremo l’architettura composita delle pellicole del 2013 e non solo con l’aiuto prezioso di accademici inglesi, polacchi, messicani, spagnoli, grandi collaboratori che ci regalano suggestioni che conducono alla comprensione di soluzioni artistiche nuove. Nella quarta parte infine la parola ai critici che ci permetteranno di cogliere il senso del viaggio, inteso nella sua accezione più ampia, nella filmografia del 2013. Segue poi un lavoro con le immagini della fotografa Doralisa D’Urso e l’Epilogo, l’arrivo ad una metaforica destinazione dentro di noi, nella quale non importerà riportare i fatti esatti, possibilità resa impossibile anche dalla perdita quotidiana di Neuroni, quanto riconsocersi nelle sensazioni, nelle emozioni, nelle percezioni, proprio in virtù del linguaggio onirico e allusivo. Infine la premiazione delle Verdissime.com Come utilizzare il libro in maniera pratica Immagine, comunicazione e neuroni specchio saranno le nostre guide Basta una foto, un sogno ad evocare in noi sensazioni infinite. Il cinema utilizza il linguaggio onirico e allusivo delle immagini, dei sogni, quale allora migliore occasione per attingere al repertorio delle immagini filmiche ed incominciare, macchina fotografica alla mano, a raccontare le nostre sensazioni, oppure blocchetto da disegno, o, ancora, quaderno sul quale tradurre sensazioni, emozioni, percezioni associandole ad immagini, sceneggiatori e scenografi della nostra vita. Immagini indelebili Uno dei Film che rende molto bene l’idea della potente capacità dell’immagine filmica è The Doors di Oliver Stone. Il sogno di Jim Morrison era quello di essere seppellito al cimitero di Père Lachese in Francia, dove sono sepolte le più grandi personalità della cultura classica, al termine del Film, Oliver Stone, senza aggiungere parole, ci mostra il cimitero e le tombe di Baudelaire, Isadora Duncan, Oscar Wilde, Alexander Alekjn e quella di Jim Morrison. Il sogno di Jim, seppure avvolto nel mistero di una tomba troppo piccola, si è realizzato, a voler significare che i cantanti sono divenuti a tutti gli effetti i poeti contemporanei. Spunti operativi Create uno spazio scenico e su di esso costruite la vostra messa in scena. Basta una frase da trasformare in un paesaggio per entrare nel grande mondo sommerso dell’immagine e della capacità evocativa ad essa associata, che in russo viene definito Obraz[6], (termine che in italiano dovrebbe essere tradotto con resa per immagini o immaginità, in quello dei simboli). Es: Il viale alberato è spettrale, prendendo la frase provate a trasformare la parola in immagine, poi, come già suggerito, macchina fotografica alla mano o blocchetto per schizzi e appunti, alla maniera di Monet che rappresentò la Cattedrale de Notre Dame de Rouen ed il suo giardino delle ninfee in momenti diversi dell’anno e con diversi stati d’animo, incominciate a trovare le vostre soluzioni sceniche per raccontare un viaggio o il viaggio della vostra vita come isnegnava il grande Eizenstein. Seguendo la scia di Fabio Mazzieri potrete raccontare i luoghi e l’anima dei luoghi, seguendo invece la scia di Antonio Sodo potrete raccontare i volti, le persone e gli incontri. Poi, aiutati dagli autori del testo, cogliete l’occasione per conoscere meglio le lezioni di regia di ogni cineasta citato e non solo, come insegnava il grande regista Sergej M. Ejzenstein, e le suggestioni che i loro Film hanno evocato in ognuno degli autori presenti. Cercate le sensazioni, cogliete tutte le caratteristiche di un evento, cercate il senso che anima ogni accadimento. 6.Paola Dei (a cura di) Il potere al Cinema. Dall’Architettura del Lido all’Auditorium di Renzo Piano, Prefazione di Nicola Borrelli Edizioni Scientifiche Still, 2012 Introduzione | 29 La regia, come già abbiamo avuto modo di dire, presenta molte caratteristiche simili alla psicoterapia e ci guida a cercare soluzioni sceniche e non solo al nostro personale viaggio. Ecco allora che l’ostilità, l’intimità, la tensione, la gioia, potranno trovare la loro collocazione in una scena, in un ambiente ed avere a possibilità di essere descritte con l’aiuto di Film che attivano i nostri Neuroni Specchio. La potenza della sceneggiatura Qualcuno ebbe a dire che il cinema è immagine e il teatro è parola, ci sono però delle frasi che non hanno tempo e che riescono a comunicare con una perfetta sintesi creativa, tutto ciò che deve essere detto. A volte basta una parola giusta al momento giusto per far sì che una emozione o uno stato d’animo si trasformino o per darci il coraggio di affrontare situazioni che altrimenti non avremo mai la forza di affrontare. Alcune frasi di Film celebri hanno fatto la storia della cinematografia internazionale. Piccole perle di saggezza da trascrivere su un taccuino per poi aprirlo ogni giorno casualmente e pronunciare la frase che è nella pagina. Poi chiudere gli occhi e meditare sulla stessa frase, fuori dal caos e dalla confusione esterna. Un momento di incontro con noi stessi per comprendere meglio la nostra composita architettura interna. Quella frase, quelle parole, pronunciate lentamente riempiendo la bocca e l’anima, ci dice qualcosa di noi e dell’inconscio collettivo. Il testo è costellato di frasi tratte da Film per evocare, ritrovare, pronunciare e ricordare momenti immortali 30 | Νόστοι che come un filo rosso uniscono negli anni le vite di tanti individui. Una delle frasi più note nella storia del Cinema è tratta dal Film: Via col vento di Victor Fleming, tratto dal romanzo di Margareth Mitchell[7]. Chi non ricorda e quale donna non ha mai detto il meraviglioso: Domani è un’altro giorno! Pronunciato da Rossella O’hara, così come quale uomo non ha mai detto: Francamente me ne infischio. Pronunciato da Rhett Butler. Fra immagini e frasi i neuroni specchio ci accompagneranno in tutto il viaggio. Molti dei percorsi descritti sono stati realizzati nei vari gruppi di lavoro che porto avanti, nel lavoro con la Malattia di Alzheimer di cui seguirà un capitolo, nei gruppi con persone ammalate di tumore, alle quali viene dedicata una pagina in ricordo di Graziella, etc. Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia diventa più bello. Questa tecnica è chiamata Kintsugi..rendere belle le persone che hanno sofferto..questa tecnica si chiama amore.. Il dolore è parte della vita. A volte è una parte grande e a volte no, ma in entrambe i casi, è una parte del grande puzzle, della musica profonda del grande gioco. Il dolore ha due cose: ti insegna, ti dice che sei vivo.. Poi passa e ti lascia cambiato, e ti lascia più saggio a volte. 7. Dei Paola: Figli al cinema. Prevenire il bullismo e guarire dal mal d’amore a Venezia. Edizioni Zona. Prefazione di R. Barzanti, G. Napoli, G. Ippoliti In alcuni casi ti lascia più forte. In entrambe le circostanze il dolore lascia il segno e tutto ciò che d’importante potrà mai accadere nella tua vita, lo comporterà in un modo o nell’altro. (Jim Butcher) Fig. 5 Dina D’Isa, Paola Dei e Giorgio Pressburger nello Spazio della Regione Veneto – Hotel Excelsior. Mostra d’Arte Cinematografica 2011 Immagine. Presentazione del libro: Neuroni specchio Cinematerapia del lutto fra Venezia Roma e Walr Disney a cura di Paola Dei Prefazione di Nicola Borrelli Edizioni Scientifiche Still Introduzione | 31 Fine anteprima... Puoi trovare la scheda di questo libro sul sito www.edizionialtravista.com Catalogo libri Altravista | Libri di antropologia, ambiente, scienze sociali, benessere, saggistica, narrativa... Ordina on line. Spedizioni in tutta Italia. EDIZIONI ALTRAVISTA Edizioni Altravista, Via D. Alighieri, 15 - 27053 Lungavilla (PV) tel. 0383 364 859 - fax 0383 377 926