Appunti di Fusco Gianluca STORIA ECONOMICA (A

Appunti di Fusco Gianluca
STORIA ECONOMICA
(A-L) Anno 2011-2012 (6 CFU)
1° Compitino (no iscrizione) metà corso - 3 domande
2° Compitino, domande
– mercantilismo
– rivoluzione industriale (o un paese o una delle rivoluzioni)
– parte dell'Italia sul nuovo libro
Libri di testo
1°-Dall'espansione allo sviluppo, storia economica dell'Europa
da pag.3 a 146(1°compitino) da pag.203 a 329(2°compitino)
2°-Mezzo secolo di economia italiana
Lez1 19/09
INTRODUZIONE
Storia economica è la storia dello sviluppo economico nel nostro caso dell'Europa, una materia
storica che utilizza le variabili dell'economia per analizzare la realtà.
La rivoluzione industriale inglese della metà del 700 va a definire una cesura ben definita che
separa Storia economica Preindustriale e Storia economica Postindustriale.
Separazione fra storia economica Precapitalistica e Postcapitalistica, e storia economica prestatistica
e postatistica (non esistevano le statistiche come sul censimento, la popolazione veniva valutata con
diversi indicatori).
Perchè se ci guardiamo intorno c'è uno sviluppo economico ineguale? Perchè i paesi poveri non si
sono comportati come i paesi ricchi per svilupparsi? (domanda di uno studioso)
Lo sviluppo economico tiene conto delle risorse delle materie prime, del territorio, del clima;
trovare quindi delle regole per cercare di far sviluppare quei paesi che ne han bisogno non è molto
semplice.
Spesso parliamo di sviluppo economico, di crescita e progresso economico, come se fossero le
stesse cose, ma invece sono tre cose distinte:
Sviluppo Economico:cambiamento strutturale dell'economia del paese, che è dato dalla presenza
maggiore o minore all'interno dell'economia del paese di uno dei 3 settori che definiscono la
struttura del paese, che sono settori primario , secondario e terziario.
Un sistema economico da Agricolo diventa lentamente un paese con caratteristiche di sviluppo nel
settore secondario quando diminuisce il numero degli addetti al settore agricolo e aumenta il
numero degli addetti del settore secondario. (costituisce una cesura il passaggio da settore agricolo a
industriale,inizia rivoluzione industriale in Inghilterra inizio 700, sono cambiamenti irreversibili)
Crescita Economica: è un fenomeno reversibile, posso avere un periodo di crescita ma anche un
periodo di crisi dopo la crescita, un periodo di depressione economica, e poi successivamente un
nuovo periodo di crescita, è la cosiddetta teoria ciclica dello sviluppo.
Appunti di Fusco Gianluca
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Progresso economico: c'è un giudizio morale sull'andamento dell'economia (es. periodo di sviluppo
economico del paese, ma la ricchezza rimane in mani di pochi e la maggior parte della popolazione
non ha beneficio di questo periodo di sviluppo, questo quindi non è progresso), tutti devono avere
giovamento dallo sviluppo del paese per considerare questo avvenimento come un progresso.
Nell'età preindustriale abbiamo un sistema economico agricolo, nella fase successiva la differenza
grossa sarà il cambiamento dove l'agricoltura viene marginata e c'è il passaggio al settore
secondario.
Il settore terziario nell'età preindustriale quasi non esiste, nel periodo successivo lentamente
acquista invece sempre più un'importanza maggiore.
Tecnologia non presente nel primo periodo ed elevato nel secondo.
Reddito procapite stazionario nel primo periodo e in crescita nel periodo successivo (maggiore
distribuzione).
Lez 2 20/09
Teoria dello sviluppo economico
La disciplina è giovane perchè di ricerca storica economica non se ne parla fino all'800.
Adamo Smith (1723-1790) è stato un precursore dello sviluppo economico del passato, la pecca che
hanno avuto questi studiosi è che erano economisti ed hanno studiato la storia economica troppo
sotto il profilo economico del periodo in cui vivevano.
In Germania nella metà dell'800 esce il primo volume de “manifesto del partito comunista” e nel
1878 il primo volume de “il capitale” di Marx.
Da parte degli economisti tedeschi c'è una reazione di tipo scientifico contro la produzione di questi
due volumi (soprattutto il capitale); si crea in Germania una scuola, non dal punto di vista didattico,
ma di pensiero, costituita da un gruppo di persone che lavora per ipotesi e fa delle ricerche per
dimostrarne la validità.
La prima scuola è “la scuola storica degli economisti tedeschi”, prende questo nome perchè è
costituita da economisti, soggetti che dal punto di vista delle caratteristiche scientifiche si
preoccupano di studiare il sistema economico dove operano, e fare delle previsioni su quello che
dovrebbe succedere (previsione di lungo periodo).
Marx fa l'analisi su quello che è accaduto nel passato nell'economia dei vari paesi, e da questa
analisi trova delle conclusioni per dimostrare le proprie ipotesi.
Il difetto degli economisti è che hanno una teoria economica e partono da un modello di sviluppo e
fanno una ricerca storica per trovare una giustificazione al modello a quale fanno riferimento.
La finalità di questi studiosi è di dare il torto a Marx.
Il fondatore di questa scuola è Federico List 1833 da vita alla Zollverein (Zolfarain) prima unione
doganale che l'Europa industriale conosca, che mette insieme una serie di paesi che aboliscono le
dogane interne e impone una tassa unica doganale:
– 1893 Bùcher, viene pubblicata la sua teoria 1902
– Sombart
– Schumpeter, è un testimone delle guerre mondiali e ha un legame particolare con la scuola
di cui parliamo successivamente
– Rostow
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Le varie teorie di questi studiosi sono accomunate dalla teoria degli stadi dello sviluppo economico:
lo sviluppo economico avviene attraverso vari stadi (momenti storici-economici con caratteristiche
comuni attraverso cui ogni paese deve passare per ottenere il massimo sviluppo); si passa da uno
stadio all'altro attraverso la politica economica giusta o sbagliata dei vari territori che può accelerare
o rallentare il passaggio da uno stadio all'altro.
Nello stesso tempo per poter distinguere uno stadio dall'altro bisogna avere determinati parametri.
Bùcher
Bùcher parte da una teoria che prevede 4 stadi, introdurrà successivamente anche un 5° stadio:
– 1°economia familiare
– 2°economia cittadina o municipale
– 3°economia nazionale
– 4°economia mondiale
In un secondo momento introduce fra il 2° e il 3° l'economia regionale.
Si passa da uno stadio all'altro in funzione dei cambiamenti nell'Ampiezza degli scambi e nella
divisione del lavoro.
1) Nel primo stadio c'è poca divisione del lavoro e scambi limitati, il nucleo importante è la
famiglia e si assiste a qualche baratto con il quale il nucleo familiare riceve un surplus (economia
molto chiusa che viene delimitata).
2) Nel secondo stadio c'è già un ampliamento degli scambi e della divisione del lavoro, c'è una città
(es.quelle toscane, sotto il dominio della città c'è il contado, un territorio intorno alla città che è
agricolo e produce per la città), all'interno della città ci sono le produzioni di manufatti, e al di fuori
la produzione agricola e avviene lo scambio fra queste due produzioni; divisione del lavoro.
3)L'economia regionale è un ampliamento di questa situazione, ed è funzionale alla situazione
politica della Germania, più interessante è l'economia nazionale.
4)L'economia nazionale presuppone l'esistenza di uno stato particolare nazionale, non soltanto con
confini determinati, ma uno stato con una politica economica centralizzata, un passaggio quindi
molto importante.
5)L'economia mondiale, (Bùcher sostiene che è il punto di arrivo nel futuro, lui sostiene che la
Germania non ha raggiunto ancora questo stadio).
Bùcher viene attaccato sull'economia familiare perchè considerata troppo rigida e sul secondo
stadio perchè ci debba essere per forza un'acquisizione di materie prime, nel senso che non tutto si
possa produrre tramite il contado.
Lez 3 26/09
Sombart (1902)
L'idealismo è uno dei punti di riferimento più importanti di questo periodo, gli stadi per lui sono 3:
– pre-capitalismo
– capitalismo
– post-capitalismo
Le caratteristiche del sistema economico che bisogna prendere per osservare in che fase si trova un
paese sono:
– livello tecnologico dell'economia del paese che si prende di riferimento;
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– l'organizzazione economica, struttura economica delle varie imprese e organizzazione del
lavoro;
– spirito economico, non è qualcosa di reale e visibile, Sombart intende un complesso di
fattori spirituali e psicologici che possono aiutare o rallentare il passaggio dell'economia di
un determinato territorio da una fase all'altra; questo complesso di fattori psicologici o
spirituale sono propri della Borghesia, infatti le opere principali di Sombart sono “il
borghese” e il “capitalismo moderno”; il borghese attribuisce la possibilità di svolgere
questa funzione di aiuto allo sviluppo economico di un determinato paese, questo è in realtà
quindi lo spirito borghese;
Schumpeter
È uno studioso con caratteristiche particolari, utilizza anch'egli la ricerca storica ma
fondamentalmente interpreta la teoria degli stadi in maniera atipica ed è il precursore della seconda
scuola “gli studiosi della teoria ciclica”, lo stadio di Schumpeter in realtà non è uno stadio ma è un
ciclo, gli stadi non sono dei momenti particolari ma ognuno di essi ha una fase di espansione che
arriva ad un massimo e che corrisponde al punto di crack (di crisi) perchè necessariamente quando
si arriva a questo punto si ha di fronte una fase di depressione; dopo questa fase si arriva al massimo
della depressione e abbiamo una nuova fase di espansione; è un ciclo con la caratteristica della
durata (periodo del ciclo= distanza fra due fasi di massima espansione) di 50 anni:
K
K
50 anni
Lui ritiene importante il punto K, momento in cui si verificano all'interno del sistema economico la
disparità maggiore tra la quantità di merci in circolazione e la qunatità di moneta in circolazione.
Alla base del movimento economico c'è il concetto di innovazione tecnologica, che per l'autore è
una combinazione di fattori produttivi all'interno dell'industria e di tutte le attività economiche, le
innovazioni non vengono mai da sole ma a “grappoli” (l'innovazione di un settore porta anche
all'innovazione in altri settori).
Il tipo di innovazioni che Schumpeter sottolinea è quello del settore energetico; l'innovazione di
partenza è la scoperta del vapore, nuova fonte energetica.
L'analisi dei cicli di Shumpeter
1) Il primo ciclo di Schumpeter è quello che va dalla fine del 1700 al 1850, cioè durante la
prima rivoluzione industriale;
2) Per il periodo successivo, che va dal 1850 al 1900, analizza l'applicazione del vapore in due
settori che diventano propulsivi:
– l'industria dell'acciaio
– le ferrovie
3) 1900 fino al 1950: con l'inizio del 900 abbiamo un ritorno dell'innovazione nel settore
energetico, l'energia elettrica rappresenta un cambiamento che possiamo definire epocale per
la sua caratteristica importantissima che il vapore non aveva, cioè che è trasportabile
(prodotta sulle montagne e trasportata in città), dal punto di vista delle imprese e aziende la
localizzazione di queste non deve tenere conto della presenza o meno di fonti di energia, nel
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4)
–
–
–
periodo preindustriale invece le strutture produttive che avevano bisogno di energia
dovevano essere collocate vicino a queste ultime. Contemporaneamente di sviluppa
l'industria chimica e nella prima metà del 900 viene scoperto il motore a scoppio che porta
alla nascita dell'industria automobilistica.
1950 fino al 2000: egli si domanda cosa potrebbe succedere nella seconda parte del 900, e
prende in considerazione 3 elementi:
energia atomica
conquista dello spazio, che possa portare conoscenze e innovazioni in vari settori
sviluppo dell'industria elettronica
A posteriori possiamo dire che le previsioni non sono state molto azzeccate, la conquista dello
spazio ha dato meno innovazioni tecnologiche di quelle che si potevano pensare.
Primo risultato che da il vapore è il cambiamento dell'industria tessile, ha finalmente una fonte
energetica non più nuova, ma una fonte che richiede il mutamento dei telai, non più in legno ma di
ferro che vengono mossi con il vapore.
Abbiamo una spinta nella produzione dell'industria metallurgica.
Produrre tessuti significa differenziare tessuti, se c'è una spinta dell'industria metallurgica c'è anche
una spinta all'industria chimica che deve differenziare (es.colori per gli indumenti) la produzione
tessile.
C'è una spinta anche per l'industria dei trasporti per portare le merci sul mercato.
Per utilizzare le nuove fonti di energia bisogna avere manodopera, e per avere quest'ultima bisogna
attrarre la popolazione dalle campagne alle città. (schema aulaweb).
Rostow
Tedesco-americano che vive in America nella metà del 900, è considerato come l'ultimo
rappresentante della scuola tedesca.
Il difetto di tutti questi economi della scuola tedesca è quello di avere una PRIORISTICA (hanno in
testa un modello e vanno a ricercarne una conferma).
Rostow fa una ricerca storica, cerca di avere dei risultati statistici sui lavoratori, egli non parte da un
modello ma analizza una serie di dati di diversi paesi per dedurne uno di sviluppo; cerca degli
indicatori che gli permettano di chiarire tutto.
Secondo questo autore ci sono 5 stadi: (pag210-215, 144 e seguenti)
– società medievale, comprende tutta l'età feudale con una società tradizionale, supremazia
dell'aristocrazia, rendimenti decrescenti (limiti tecnologici per cui la produzione aumenta
all'aumentare dei fattori produttivi)
– stadio delle precondizioni, modifica all'interno della struttura sociale di tutto quello di
negativo che c'era nella fase precedente: abolizione di vincoli feudali, aumento popolazione,
lento affermarsi di alcuni servizi come il credito, tendenza della popolazione all'aumento;
– stadio di decollo economico (take off), il più importante, decollo economico, innovazioni:
- settore agricolo
- settore delle manifatture
- nuove fonti di energia
- aumento della popolazione
- sviluppo del credito
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- miglioramento e sviluppo dei trasporti
– stadio di maturità, nessun paese Europeo o Americano a metà del 900 è arrivato a questa
fase che vede uno sviluppo regolare e diffuso;
– stadio dei consumi di massa, moderna società industriale, crescono i redditi individuali, i
territori analizzati da Rostow sono Europa e America.
Gli stadi di Rostow più importanti sono il 2° e il 3°.
Lez 4 ,5,6 → 27/09 - 03/10 - 04/10
Fino ad un certo periodo storico noi prenderemo come soggetto il sistema economico dell'Europa in
generale.
La seconda scuola è quella “ciclica” che ipotizza l'evoluzione dello sviluppo economico.
Cicli di Lungo periodo
Abbiamo superato il blocco mentale degli economisti di prima, dall'elaborazione dei dati si cerca di
arrivare ad un risultato.
Il primo dei cicli è il cosiddetto trend secolare, per riuscire a realizzare l'andamento di una
variabile in un lungo periodo (che mutino lentamente), bisogna avere delle serie storiche valide da
75 a 100 anni.
Il ciclo secolare non è un ciclo ma è una retta, andamento che viene espresso dall'interpolazione di
dati raccolti in questi 100 anni; per cui per fare un commento sul grafico si parla di retta crescente e
decrescente.
Cicli di medio periodo (cicli Kondratiev)
Sono cicli che assomigliano di più a quelli di Schumpeter, hanno una durata da 50 a 60 anni, sono
stati studiati da due studiosi:
– Imbert (Francese)
– Kondratiev
Riguardano l'andamento del sistema economico generale, il loro tentativo fino alla ciclicità del 800
è quello di superare quella precedente.
Cicli Kondratiev sono quelli più vicini in senso formale ai cicli di schumpeter perchè vanno da un
periodo che va dai 50 ai 60 anni; l'uniche diversità sono le motivazioni: variabili economiche che
questo autore prende in considerazione per cercare di spiegare la natura di questa ciclicità che
deriva da un'analisi di dati, attraverso quest'ultima studia una ciclicità e cerca di capire da cosa è
determinata. Ha un approccio monetaristico, cioè la fase di particolare sviluppo del sistema
economico è strettamente collegata con la quantità di moneta in circolazione in un determinato
territorio:
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P=MxV/Q→ legge di Fisher
Dove:
P=prezzi di un determinato territorio
M=q di moneta
V=velocità di circolazione moneta
Q=q di merci in circolazione
La V è uguale a 1, è talmente lenta poiché il rientro degli impieghi, investimenti, ecc., è talmente
lento da poter essere considerato secondo l'autore ininfluente rispetto alla quantità di moneta in
circolazione.
Per un lungo periodo il sistema economico del Europa è bimetallico, cioè circolavano solo monete
d'oro e d'argento.
C'è un limite fisico materiale alla quantità di moneta in circolazione.
Fino all'600 non ci sono nuove soluzioni di cambio.
Successivamente nascono i biglietti di banca convertibili in oro, che vengono adottati inizialmente,
alla fine del 600 dalla banca di Inghilterra e dieci anni prima da quella di Svezia.
Per tutto il 700 e metà 800, possono essere emessi biglietti di banca sostitutiva della moneta coniata,
soltanto in proporzione perchè in qualsiasi momento posso presentarmi alla banca centrale e ho
diritto ad avere oro (sono biglietti convertibili in qualsiasi momento).
Il rapporto 100%, si attenua a 70%, e non scende al di sotto di questa percentuale.
Per un certo periodo c'è la sterlina, diventerà un punto di riferimento per i paesi che si impegnano
alla convertibilità della sterlina in oro.
Inizio 900 il dollaro prende il posto della sterlina, fino al 1970 è convertibile in oro, con riferimento
alla quantità d' oro che è nelle riserve degli Stati Uniti.
Nel 71 salta tutto, viene denunciata l'impossibilità di avere sufficienti quantità d'oro per ricoprire
tutti i cambi.
Gold standard: Ad ogni biglietto corrisponde da qualche parte una quantità d'oro.
Il Ciclo Kondratiev è di tipo Monetaristico e rigido, perchè tiene conto del fatto che per avere una
fase di espansione, è la quantità di moneta che deve cambiare, l'unico modo per poter aumentarla
(mix d'oro e argento) è di trovare nuove miniere di oro e argento.
Se si scoprono nuove miniere d'oro e d'argento (più oro per la monetizzazione, aumenta quantità di
moneta, abbiamo cosi una nuova teoria economica).
Questa teoria economica presuppone che in ogni fase di sviluppo economico ci sia un aumento dei
prezzi (inflazione).
In linea teorica se aumenta la quantità di moneta, aumentano i redditi individuali, tendenzialmente
le capacità di spesa della popolazione che ha a disposizione più monete da spendere, che significa
aumento della domanda di beni, fermo restando la quantità di beni che il sistema ha a disposizione
per i soggetti (offerta), può che determinare un aumento dei prezzi.
Qualunque imprenditore con aumento della domanda, anche se i prezzi aumentano, sono spinti ad
aumentare la propria capacità produttiva, ampliando impianti o costruendone di nuovi.
L'aumento della capacità produttiva, determina quindi una maggior utilizzazione della manodopera
(maggior salari e crediti).
Questo durerà fino a quando la Q di beni prodotti non saturerà il mercato (eccessiva produzione), la
conseguenza è che aumenta troppo la Q di beni in circolazione e quindi i prezzi diminuiscono, c'è
quindi una depressione del sistema economico che si è espanso fino a questo momento.
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Analisi del ciclo Kondrat'ev
25 anni di espansione e 25 anni di depressione:
1) dal 1790 al 1815, fase della rivoluzione industriale, nella quale l'economia è in un periodo di
sviluppo ed è caratterizzata da aumento dei prezzi e della produzione. (espansione)
2) Dalla Restairazione alle rivoluzioni del 1848, l'andamento si inverte; l'economia entra in un
periodo di recessione, una fase b caratterizzata dalla discesa dei prezzi.(depressione)
3) Nel ventennio 1850-70, quando trionfa il libero scambio, si ha la grande espansione
economica della Francia durante il 2° impero, le ferrovie hanno un grande sviluppo e si
gettano le basi del boom economico tedesco, l'economia è di nuovo in una fase positiva;
grazie alla scoperta dei giacimenti auriferi di California ed Australia, c'è un aumento dei
prezzi che fa invertire l'andamento del ciclo.(espansione)
4) A partire dal 1873, l'andamento muta di nuovo; si ha la grande depressione che durerà fino
al 1896; si torna ad una fase b; la discesa dei prezzi, provocata dalla concorrenza dei paesi
d'oltremare, dalla riduzione delle tariffe ferroviarie e dei noli e dalla diminuita produzione
dell'oro, determina una crisi nell'agricoltura e nell'industria che colpisce in maniera grave
l'economia europea; il libero scambio cede il posto al protezionismo, la fame di mercati fa
riaprire la corsa al colonialismo.(depressione)
5) Sul finire del secolo la scoperta di nuove miniere d'oro nell'Africa del Sud e in Alaska apre
la via alla belle époque; è una fase a che vede un'espansione economica senza pari, grazie
alla seconda rivoluzione industriale ed ai suoi effetti, che giungerà fini alla fine del primo
conflitto mondiale.(espansione)
6) Il dopoguerra, con le crisi del 21 e del 29, fa entrare di nuovo l'economia in una fase b, che
terminerà con lo scoppio del secondo conflitto mondiale. (depressione)
Critiche al ciclo
I Cicli Kondratiev diventano meno generali e più legati all'andamento dell'economia dei singoli
stati.
Un'altra critica è il concetto di inflazione che per secoli non è stato preso in considerazione come
fenomeno economico da regolamentare, nel 900 non scompaiono questi cicli, ma non sono più cosi
generali, sono più ridotti come crescita dell'ampiezza e della depressione.
Cicli di Breve Periodo (cicli Juglar)
I cicli più brevi durano dai 6 ai 10 anni, di breve periodo, che riguardano fari settori del sistema
agricolo, studiati dallo studioso francese Juglar.
Questi cicli preferiscono chiamarli “crisi”, la parte più importante è la cima, momento di
espansione.
4 settori classici:agricoltura, attività commerciale, attività finanziaria, tutte e 4 diverse sia per il
settore, ma anche per le loro caratteristiche.
Appunti di Fusco Gianluca
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Ci sono diversi tipi di “crisi” Juglar:
1) Crisi agricola → carestia, non viene da sola, viene quando non ci sono abbastanza prodotti
agricoli rispetto alla domanda della popolazione.
Nel 600 c'è una crisi agricola su tutti i paesi che si affacciano sul mediterraneo, aumenta la
mortalità della popolazione e all'interno del sistema economico diminuisce il lavoro, anche
perchè in situazioni di questo genere c'è una spinta più ridotta e c'è la formazione di nuove
famiglie, tutto questo pesa sull'economia e sulla domanda.
.
2) crisi industriale, colpisce maggiormente l'Inghilterra, è un tipo di crisi che in parte la
troviamo in qualche paese dell'Europa nel momento del decollo industriale, trova
maggiormente l'Inghilterra perchè è una crisi di sovrapproduzione che è causata da un
rapporto difficile che si viene a creare fra le nuove tecnologie e gli imprenditori, è un tipo di
crisi che è causata dal fatto che l'imprenditore non è ancora in grado di dominare la nuova
fonte di energia, la nuova fonte motrice (macchina vapore).
C'è sovrapproduzione, perchè l'imprenditore non è in grado di dominare la nuova tecnologia
in proporzione ai bisogni; a volte producendo di più, i costi di produzione diminuiscono,
oppure se la nuova tecnologia non viene utilizzata abbastanza i costi salgono.
3) Crisi commerciale, si intende la crisi che colpisce il commercio internazionale, le
esportazioni dei prodotti, quindi già una crisi che troviamo nei paesi che sono già abbastanza
evoluti, che però hanno difficoltà nel gestire gli scambi internazionali, può essere causata
anche dalla chiusura di un mercato importante, di un flusso commerciale, oppure da un
eccessiva acquisizione di prodotti dall'estero o eccessiva esportazione.
4) Crisi finanziaria, il mercato non è regolamentato a sufficienza, sono crisi molto collegate
con la speculazione che normalmente domina questo tipo di settore.
Non c'è un modello di sviluppo che possiamo applicare all'età preindustriale, c'è qualcuno che ci ha
provato, il problema è stato quando han dovuto dare dei valori alle variabili raccolte, non ci possono
essere numeri perchè non c'era ancora la cultura, la possibilità di raccogliere statistiche economiche
neanche per quello che riguarda la popolazione; il primo censimento avviene nei primi anni del 800.
Per questo periodo utilizzeremo il “trend”, non ci basiamo su dati precisi.
Nel 1960 Fernand Braudel ha cercato di creare un modello particolare, che è senza numeri, ed è
solo un quadro delle linee principali di sviluppo dell'Europa nell'età preindustriali (sul libro
economia mondo).
Si chiama “Economia Mondo”, all'interno di questa economia ci sono dei territori che riescono ad
essere autonomi nel procurarsi le risorse per arrivare allo sviluppo economico.
Il territorio deve seguire determinate condizioni che poi vedremo più avanti.
Economia mondo Europa è il primo esempio.
Non prende in considerazione gli USA, abbiamo:
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– l'economia mondo dell'Africa meridionale
– economia mondo Araba,
– economia mondo cinese,
ognuna di queste ha una periferia, l'autore alla fine si domanda “i nuovi stati americani sono
periferia di questi oppure lo sviluppo fa si che l'Europa diventi periferia dei nuovi stati americani?”
(sul libro studiare → 144 e seguenti ,210 e seguenti 214 (Rostow)
Schumpeter e cicli 212 a 218)
Lez 7 10/10
(da fare tutto sul libro scoperte geografiche colonizzazione spagnola e esplorazione portoghese ,
“ampliarsi degli spazi geografici ed economici” da 31 a 37, 49 a 51, 69 a 73, da 23 a 29, 56-57,97 a
102).
Economia Mondo Europa
La filosofia dell'analisi economica del mondo è quella di considerare quei territori che producono
tutto quello di cui hanno bisogno e non devono fare scambi economici.
Poiché il principio che definisce il territorio è quello di definire dei confini non valicabili, che non
rendono conveniente ipotizzare degli scambi attraverso questo tipo di confine, la realtà territoriale è
chiusa a queste caratteristiche.
A nord è la stessa Europa che consideriamo oggi con gli scambi Scandinavi, la maggior parte di
questi confini sono “fisici”.
L'Europa ha ad Oriente gli Urali e il Caucaso (Marco Polo in Cina c'è andato ottenendo risultati
positivi, noi però consideriamo la quantità come elemento discriminante per determinare se ci sono
degli scambi), consideriamo la difficoltà e i grossi costi per superare queste catene montuose.
L'atlantico è l'altro confine invalicabile prima di superare i quattro viaggi di Colombo passa molto
tempo.
Il terzo confine meridionale è il Sahara al centro di questa realtà economica che si sviluppa lungo
queste linee di confine c'è il mediterraneo dove ci sono traffici importanti da parte dell'Africa del
Nord, quindi l'economia mondo Europa congloba tutti i paesi dell'Africa settentrionale.
L'Europa riesce a produrre tutto all'interno a parte che alcuni prodotti, le spezie, che devono
importare dall'Asia (pepe, noce moscata,ecc..), venivano importate in grandissime quantità, molte di
queste venivano usate in medicina e per la conservazione dei cibi, questa necessità viene definita
come il “buco nero” dell'Economia Mondo Europa.
Gli asiatici non vogliono importare niente dall'Europa ma esportano solo i loro prodotti, questo
buco nero provoca una grossa uscita di moneta metallica, che determina una perdita del sistema
economico.
I traffici con l'Asia però devono essere pagati solo in moneta d'Argento perchè loro accettavano solo
quella.
La seconda ipotesi è quella di come cambia l'economia, e ci si avvia verso uno sviluppo di tutto il
territorio: all'interno di questa economia Mondo Europa esiste quelle che definisce “Città polo”,
città che è circondato da un gruppo di città satelliti, centro urbano evoluto e importante che
rappresenta l'eccellenza di uno o più settori dell'economia; la durata di questo periodo di eccellenza
di queste città è variabile in proporziona al cambiamento dell'economia stessa; progressivamente
queste città diventano sempre più economicamente strutturate complesse.
Questa città che viene definita come elemento dinamico dell'economia mondo, ha anch'essa delle
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caratteristiche:
– polo perchè è in una zona strategica per l'economia, è normalmente la capitale di uno stato
piccolo e non ha normalmente una leadership politica;
– non c'è un egemonia politica del territorio che prendiamo come riferimento, per l'autore non
esiste quasi un impero mondo Europa, cioè questo territorio tranne in un caso che si avvicina
per un certo periodo di tempo ( Carlo quinto, imperatore di quel Sacro romano impero là),
non è mai riunito politicamente sotto un unica egemonia politica, sovrano ecc.
La successione delle città polo (400-700)
L'autore nel segnalare la situazione di leadership di queste città pone un limite cronologico,
dall'inizi del 400 fino alla rivoluzione industriale, all'interno di questo periodo lui vede come città
polo Venezia (Genova), vede poi il grande ribaltamento degli interesse economico dal mar
mediterraneo a mare del Nord, quindi le città polo diventano le più importanti città del Nord
(Bruges), Anversa,Amsterdam e Londra.
Prima del 400, un pacchetto di studiosi dice che il modello potrebbe partire da due secoli prima,
quindi il periodo dal 200 al 400, con qualche aggiustamento si potrebbe dire che esisteva
un'economia mondo, con 2 differenze con:
– non era un economia mondo mono-polare (non c'era solo una città leadership, ma ne
esistono 2, una nel Nord e una nel sud);
– in questo periodo ci sono quindi 2 poli a distanza, ma il polo non è costituito da una sola
città ma da un'insieme di città commerciali di riferimento, che guidano scambi e sviluppo
delle economie, in particolare delle città costiere.
Nel mare del Nord tra il 200 e il 400 esisteva un gruppo di città molto importanti e forti nei traffici e
nei commerci che erano addirittura riunite in una cosiddetta “lega Anseatica o Germanica” , che
rappresentano uno dei primi gruppi di città che riesce ad organizzarsi nella politica economica,
queste città dell' Hansa hanno tutte la caratteristica di avere un'entroterra importante che ha uno
sbocco sul mare, quindi con una posizione privilegiata.
I traffici dell'Hansa sono limitati, commercializzano da est verso ovest . Quindi dalla Russia
vengono trasportati grano, materie prime, e nel viaggio di ritorno vengono trasportati prodotti finiti,
e alcuni prodotti mediterranei.
Stretto del Sund: passaggio che ha i fondali più importanti, è uno stretto fra la parte più a Nord della
Danimarca e la Svizzera (5 Km di lunghezza); tutte le navi erano obbligate a passare da questo
stretto, vi è stata poi messa una dogana per controllare le merci di passaggio, vennero poi costruiti
due castelli con cannoni che servivano a far pagare i commercianti per il passaggio.
Prima città polo Venezia: capitale di uno stato piccolo, aveva tutta la Dalmazia e l'entroterra
(veneto) , entroterra che però venne trascurato.
Ha uno stato forte, in cui si cerca di impedire all'aristocrazia di arricchirsi troppo, lo stato ha in
mano l'economia di questa Repubblica marinara, ed organizza una parte dei traffici, e impedisce ai
privati di arricchirsi oltre modo.
Venezia ha delle colonie nel Mediterraneo, le colonie genovesi sono dentro il mar nero e le colonie
veneziane sono tendenzialmente nel mar egeo; per colonia si intende la stessa cosa di cui si parla
nella colonizzazione portoghese, una volta effettuate le esplorazioni vengono stabiliti dei punti di
appoggio esclusivamente commerciali (la Spagna cerca di acquisire territori, mentre il Portogallo
cerca dei punti economici solo ed esclusivamente per il commercio e non per l'espansione
Appunti di Fusco Gianluca
Appunti di Fusco Gianluca
territoriale).
Nel 1453 cade Costantinopoli, i Turchi si impossessano del Mar Nero e tutte le colonie del mar nero
Genovesi, e non quelle veneziane, Venezia per decenni cerca di difendere le colonie nell'egeo con
varie guerre con i turchi e con numerose pause che determinano grandi pagamenti, quindi questa
protezione la dissangua finanziariamente; per questo motivo non esiste un'attività bancaria a
Venezia.
In questo periodo le navi del mediterraneo hanno paura di uscire dallo stretto di Gibilterra, stesso
fatto per le navi dell'Hansa, gli unici che hanno il coraggio di farlo, cioè di organizzare due convogli
(costituito da un complesso di navi mercantili e protette da delle navi da guerra) sono i veneziani,
che nella seconda metà del 500 vanno lungo la costa Arrivando fino al Nord (sono traffici molto
costosi).
Lez 8 11/10
Genova è partecipe per lo sviluppo dei traffici del Mediterraneo, è uno stato molto diverso da quello
veneziano, è lo stato più debole, perchè è uno stato comandato dai privati, questi hanno le navi e
controllano i traffici, lo stato si limita di coordinare le vicende politiche più importante; è una
Repubblica aristocratica, però per l'aristocrazia comandare lo stato Genovese è uno spreco, è una
perdita di tempo.
Genova quando deve fare delle guerre affitta le navi dai privati, spesso deve combattere con i pirati,
Genova è uno stato che non riesce ad incidere sull'attività economica del territorio.
Genova dopo la perdita delle colonie ha uno shock e deve cercare una nuova destinazione per i
propri capitali, Genova diventa il polo finanziario più importante di tutta l'Europa, c'è una
trasformazione da commercianti a bancari.
I capitali che vengono destinati dalle attività commerciali vengono investiti in attività finanziarie,
avviene un grande sviluppo dell'industria manifatturiera.
L'attività finanziaria genovese in un'attività di prestito con la corona di Spagna.
La Spagna è stata divisa in regno di Castiglia e di Aragona, il primo è il regno più grande della
Spagna, più ampio dal punto di vista territoriale ma più povero (costituito maggiormente da
altopiani appartenenti al dominio arabo), ci sono allevamenti di pecore (5 milioni di pecore allevate
nei latifondi della nobiltà e i nobili non destinano il loro capitale per i propri terreni ma solo per
l'allevamento, questo danneggia la produzione agricola) e per questo l'economia di questo regno è
basata sull'esportazione della lana che poi viene lavorata in altri centri del mediterraneo.
Mai in questo periodo c'è stata una filosofia di far lavorare le materie prime nel luogo dove sono
prodotti, questo perchè i costi di lavorazione sono minori.
É un quadro non tutto positivo.
Il Regno di aragona comandato da Ferdinando d'Aragona, ha un fiume che lo attraversa, ha delle
città, è più piccolo però più economicamente rilevante.
Alla metà del 400 Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona si sposano però con l'accordo che
ognuno comandi il proprio territorio, cosi avendo una libertà di gestione del potere politico
economico del paese.
Isabella di Castiglia cerca di liberare L'Andalusia dagli arabi in modo pesante, dicendogli di
convertirsi o andarsene.
Viene accordato che i due regni si sarebbero unificati quando i due avrebbero avuto dei figli.
Alla fine l'unica discendente ufficiale è Giovanna La Pazza che non regnerà mai, Giovanna poi si
sposerà e darà alla luce Carlo I di Spagna.
La Spagna possiede le Baleari, la Sardegna, La Sicilia, tutta l'Italia meridionale e ha una accordo
Appunti di Fusco Gianluca
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politico con Genova, un accordo politico importante per arrivare al ducato di Milano senza passare
dalla Francia.
Giovanna La Pazza sposa Filippo Il Bello D'Asburgo, è un discendente degli Asburgo e non regnerà
mai, è figlio di Massimiliano D'Asburgo ed è imperatore del Sacro romano impero d'Occidente
(Germania, Polonia, Russia e una parte del territorio della ex Jugoslavia non controllato da Venezia,
le fiandre).
Alla fine del 400 Massimiliano d'Asburgo sposa Maria di Borgogna che è l'erede del regno dei Paesi
Bassi (che erano sotto il dominio francese), quando diventa regina dei paesi bassi Maria di
Borgogna, i feudatari cercano di toglierla di torno, Lei chiede aiuto militare da Massimiliano, li
sconfigge e poi sposa Massimiliano.
Hanno un solo figlio che non regna, e quando muore Massimiliano di Spagna, Carlo erede del
nonno, eredita tutti i territori degli Asburgo.
Per diventare imperatore del sacro romano impero ci volevano 5 voti di 5 feudatari che
governavano i territori dell'Europa centrale, questi 5 voti si comprano, e allora la prima operazione
finanziaria che Carlo deve fare è acquistare questi voti, e trovare i soldi per farlo, chiese prestito ai
banchieri genovesi e ai banchieri tedeschi “Fùgger” di Augusta.
Subito dopo essere diventare sovrano di tutto il territorio spagnolo e di aver ereditato tutti i territori
degli Asburgo, intorno al 1520 Carlo incomincia a chiedere prestiti destinati ad ottenere i 5 voti,
viene incoronato dal Papa “imperatore del sacro romano impero”.
Nel 1550 abdica e ridivide il regno nelle due parti (di provenienza materna spagnola, e di
provenienza paterna asburgica) e le dona al fratello e al figlio.
Il periodo più importante per la finanza genovese sono gli anni di Carlo e i rapporti con Filippo II.
Bruges (Paesi Bassi)
Una volta passato questo periodo di crescita e sviluppo del Mediterraneo, viene ceduto il potere a
Bruges, che era un porto del Nord Europa che è sempre stato il porto di arrivo degli unici minimi
traffici spagnoli al Nord (Gibilterra- Bruges, lungo costa).
Bruges non diventa una città polo di primaria importanza, ma lo diventerà Anversa, è però anch'essa
in una situazione particolare, ha delle capacità strutturali che la potrebbero far diventare una delle
importanti città per i traffici, viene definita “albergo” perchè all'interno di Bruges manca una vera e
propria classe mercantile, tutta l'attività mercantile di Bruges appartiene agli stranieri, quindi
dipende dalla presenza di mercanti di altri paesi che svolgono l'attività economica.
L'aristocrazia che governa si occupa di attività fondiaria e manifatture ed è in balia di scelte
economiche di soggetti stranieri.
Bruges
Nel 1480 Massimiliano d'Asburgo fa un editto che tiene conto di questa situazione sociale di
Bruges, togliendo ai mercanti stranieri tutto il loro potere commerciale.
Il porto di Bruges chiude, e con il 1480 c'è il Boom di Anversa.
Anversa diventa la nuova città polo.
Anversa (1480)
È uno sbocco dell'industria manifatturiera della lana inglese lavorata nei Paesi Bassi (è migliore di
quella spagnola).
C'è commercio, entroterra manifatturiero e centro finanziario, troviamo ad Anversa una borsa per la
prima volta che però è una borsa merci e non ancora finanziaria.
Appunti di Fusco Gianluca
Appunti di Fusco Gianluca
Nel 1580 finisce la leadership di Anversa e questo è un momento particolare, perchè alla fine del
500 c'è una guerra con arabi ed ebrei che stavano acquisendo potere nel territorio (viene definita
guerra religiosa, ma era tutt'altro che religiosa).
La Spagna decide di combattere contro i rappresentanti di queste teorie religiose (nuova borghesia
mercantile finanziaria che sta acquisendo maggiore potere nei Paesi Bassi del Nord), all'interno di
questa guerra la città viene distrutta dal Duca D'Alba.
Il risultato di questa guerra è che in realtà la Spagna perde perchè le armate proteggono i Paesi
Bassi, e nasce lo stato olandese.
Nasce la Repubblica delle 7 province al Nord dei Paesi Bassi con Capitale Amsterdam , e al Sud
cattolici.
17/10
Intorno alla metà del 400 c'è la rivoluzione dei noli, le merci vengono trasportate in stiva e i costi di
queste vengono pagati dai proprietari e non dai proprietari delle navi; le merci sono accompagnate
dai proprietari.
Il Concetto di “spedizioniere” : Colui che si assume il rischio di trasporto di un bene da una località
all'altra, è un'invenzione degli olandesi di Amsterdam.
I traffici per via terreste che ci interessano sono quelli internazionali di breve distanza però sono
costosi per le varie tasse doganali.
I traffici che ci interessano sono i traffici fra Nord e Sud (città mercantili nord-centro Europa, e
quelle del mediterraneo comprese quelle del nord Africa), il problema sono però le Alpi, difficili da
superare, e quindi stabiliscono di incontrarsi più o meno a metà.
Si viene a formare un fenomeno importante che sono le “fiere di merci”(raduni di soggetti che
hanno prodotti da scambiare), fiere internazionali, le prime di queste si svolgono nella regione di
Champagne vicino a Parigi, li ruotano tutti gli scambi fra Nord e Sud Europa, è una regione
governata da dei feudatari indipendenti dal sovrano, è quindi un territorio che da sicurezza per la
difesa delle persone, delle merci, aiuto perchè quando si sviluppano questi incontri i feudatari
aiutano i mercanti per il deposito merci.
Di solito a queste fiere si incontrano 300-400 persone a volta, è un punto di aggregazione dei
mercanti con prodotti di grande valore ma di poco volume (lana...ecc).
Dal 1250 queste fiere diventano delle istituzioni che vengono riconosciute a livello internazionale
con regole a scadenze fisse, c'è tutta una burocrazia e amministrazione che regolamenta gli scambi e
le regole che devono essere seguite;c'è la presenza di una diversità di monete che i mercanti usano
per gli scambi, ognuno arriva con merci con prezzo a monete differenti (del paese di provenienza), a
inizio fiere veniva quindi fatto un elenco per i cambi, creando una moneta immaginaria, “lo scudo
di Marco”, cambio delle monete quindi in rapporto con una nuova unità di conto.
Le Fiere internazionali sono:
– Fiera dell'Epifania,
– Fiera di Pasqua,
– Fiera del 15 di Agosto,
– Fiera dei Santi;
Ci vuole 1 mese per arrivare in fiera, la fiera dura un mese, e ci vuole un mese per tornare indietro,
quindi le fiere si svolgono ogni 3 mesi per questo motivo, per un motivo di organizzazione.
Successivamente le fiere si spostano a Lione.
Dal 1337 al 1453 avviene la guerra dei cent'anni fra Inghilterra e Francia combattuta
Appunti di Fusco Gianluca
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esclusivamente sul territorio francese, le perdite dal punto di vista economico sono soprattutto dalla
parte francese.
Le fiere cercano di svolgersi in luoghi protetti e sicuri, una volta che si allontanano dallo
Champagne hanno un periodo di svolgimento a Ginevra e poi si spostano a Lione, che in quel
tempo era del Ducato di Savoia e non della Francia.
I problemi degli incontri sono di vario genere:
– per il tipo di merci che possono essere trasportate sulle carovane;
– per le monete diverse, che bisogna imporre un tasso di cambio con una nuova moneta (da
ricordare che le monete erano metalliche, i mercanti arrivavano con i sacchetti con queste
monete metalliche, e per questo c'era il rischio di furto da parte di ladri.
Lo scopo è di ridurre il più possibile la quantità di moneta contante da portar dietro, gli ultimi giorni
di fiera sono appositi per stabilire crediti e debiti compensando le varie partite, è un'operazione di
alta capacità.
Viene inizialmente creato un libro mastro per registrare i crediti e i debiti che ci sono fra i mercanti.
Il nuovo scopo è quello di rinunciare nei limiti possibili a risolvere i rapporti finanziari dei
mercanti e cercare di rimandare i pagamenti alla fiera successiva; vengono inventate delle lettere di
cambio (prime cambiali), che servono a rimandare il pagamento dei saldi fra i mercanti, promessa
di pagamento dilazionata nel tempo e nello scambio.
Questo fa si che si possa viaggiare con meno monete.
Qualunque interesse che venga richiesto nel concedere una somma a un soggetto come prestito, non
può essere chiesto, perchè qualsiasi tipo di interesse è considerato dalla chiesa cattolica come usura.
Le cambiali che vengono redatte alle fiere vengono redatte con una moneta diversa da quella del
debitore, e quindi gli interessi in questo modo vengono nascosti.
Queste lettere di cambio in questo periodo hanno la particolarità che ognuna rappresenta dei
pagamenti che vengono effettuati per aver scambiato delle merci, la lettera di cambio diventerà nel
secolo successivo il metodo di cambio più usato per concedere prestiti da parte dei banchieri.
Le fiere quindi crescono e la prima settimana servirà per compensare i debiti di cambio.
L'agricoltura (stud. Schema su aulaweb e sul libro), rimane prima maggiore e poi minore
fondamentalmente un substrato importante nella produzione dell'Europa.
C'è un enorme peste che riduce del 30% la popolazione dell'Europa.
18/10
All'interno del sistema economico la popolazione rappresenta l'andamento quantitativo della
domanda dei beni, l'aspetto qualitativo è in funzione dei bisogni dei soggetti.
Andamento della popolazione nell'età preindustriale
Nell'età preindustriale avere dei numeri non è impossibili, ma sono numeri che riguardano territori
diversi, riusciamo a dare solo delle indicazioni sull'andamento, riparliamo di “trend”.
La difficoltà non impedisce di dare delle tendenze all'andamento dell popolazione, un indicatore
può essere l'andamento delle terre, meglio vanno queste più c'è popolazione, ci sono indicatori
fiscali che possono dare informazioni per certe zone e per altre no; (1801 → primo censimento in
Svezia).
Appunti di Fusco Gianluca
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A pasqua c'era il precetto pasquale tutte le parrocchie dovevano tenere conto della popolazione, ed
era una specie di rilevazione della popolazione quindi.
Dal 200 al 1337 (peste nera, riduzione del 30% della popolazione, descritta da qualche storico come
un aiuto per la sopravvivenza economica, perchè non si sarebbe riusciti a sfamare tutti e sarebbe
stato un problema) il periodo preindustriale fra alti e bassi vede una popolazione in aumento, che
significa domanda di beni in aumento con le caratteristiche sottolineate nell'agricoltura, con
momenti di crisi non indifferenti.
Scoperta del nuovo mondo 1492 e nuovi prodotti alimentari importati, Colombo fa 4 viaggi, porta
in Europa di nuove piante, e però l'Europa non riesce ancora a capire come usare queste piante
(patate, mais,ecc), ci vuole quasi un secolo per capire come bisogna utilizzarle.
Alla fine del 500 la pianura padana è tutta coltivata con il mais.
C'è un cambiamento completo del regime alimentare della popolazione.
Uno degli studiosi che ha studiato questo argomento Carlo Maria Cipolla, secondo lui nel anno
mille nel mondo ci sono 250 milioni di abitanti che sono per quanto riguarda l'Europa 30-35
milioni, l'altro dato che possiamo valutare è che se l'Europa nell'anno 1000 conta 30-35 milioni di
abitanti alla fine del 300, dopo la peste nera e la ripresa successiva alla peste, sono già 80 milioni.
Dopo questo periodo c'è un aumento ma in modo diverso della popolazione.
All'interno degli stati, che sono tutti tendenzialmente piccoli, ammesso che i sovrani sapessero
quanta era la popolazione del loro territorio, la quantità della popolazione circostante era
considerata un segreto di stato, non poteva essere conosciuta, perchè poteva essere una capacità di
diversa dagli attacchi degli altri.
Se prendiamo le cronache coese delle città c'è un'indicazione di massima del numero della
popolazione, ma il difetto di questi dato deriva che questi cronachisti vivevano alla corte del
sovrano, e all'epoca chi aveva più popolazione aveva lo stato più importante, quindi questi dati
possono essere considerati “gonfiati”.
La popolazione aumenta, allora intanto l'età media è 40 anni, per aumentare ci deve essere una
natalità elevata, una seconda osservazione è che la natalità che viene presa in considerazione,
poiché l'aumento è derivato dalla somma di natalità e mortalità, i demografi in generale prendono in
considerazione solo la natalità legittima (matrimoni regolari), questo sfalsa pesantemente i dati,
comunque anche con questi indicatori e ipotesi tendenzialmente l'andamento della natalità viene
sottostimato.
Se la natalità è fondamentalmente di tipo legittimo, la variabile che ci interessa è la nuzialità
(tendenza al matrimonio), famiglie che possono dare vita ad una natalità legittima; nonostante che
ci sia un aumento della popolazione sostenuto ci sono tutta una serie di regole che cercano di ridurre
la nuzialità.
La natalità è alta ma sempre al di sotto del massimo biologico (50 bambini x 1000 persone in
generale ma sposate), c'è un controllo delle nascite a monte, per impedire la nascita eccessiva di un
numero di figli.
Per il demografo la divisione delle terre è l'aumento della popolazione, da un altro punto di vista,
significa perdite delle terre del gruppo familiare allargato.
In alcuni paesi dell'Europa c'è il concetto dell'importanza di non dividere i patrimoni familiari
all'interno della classe aristocratica, diritto di primogenitura, in presenza di una pluralità di figli il
patrimonio è destinato solo al primogenito che ha diritto di ereditare la terra, il fondo, in modo che
il potere della famiglia non diminuisca, mantenendo cosi potere e prestigio della famiglia.
Le figlie femmine hanno 2 possibilità:
– si sposano, e gli viene data una “dote”, cioè una somma e vengono tagliate fuori dal resto
dall'eredità;
– andare in convento con la “dote” che permette di vivere senza soffrire da altri punti di vista,
Appunti di Fusco Gianluca
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in posizioni abbastanza elevate;
i secondogeniti e i terzogeniti entrano magari in convento con la loro “dote”, sono frati, e diventano
fra i fornitori di maggiori nascite illegittime, oppure si dedicano alla carriera militare, girando il
mondo e guadagnando anche molti soldi, però con una difficoltà a formare una famiglia stanziale.
Gli Spagnoli che hanno una serie di secondogeniti (nobili poveri) abbastanza notevoli hanno un
grosso problema di instabilità delle corone, in più mentre in altri paesi la carriera militare è vista
come un modo di ottenere finanze, in Spagna gli Hidalgos soffrono questa posizione perchè si è
ricchi solo se si possiede dei grandi fondi, quindi non basta la ricchezza ricevuta tramite carriera
militare.
Dalla Spagna al Nuovo Mondo vengono esportati dei feudatari (gli Hidalgos) che corrispondono ai
primogeniti che avevano ricevuto il patrimonio, e gli Hidalgos vanno a svolgere questo ruolo nel
Nuovo Mondo, avendo la possibilità di acquisire e amministrare le nuove terre anche se erano
secondogeniti in Spagna.
Si cerca di ritardare l'età di matrimonio delle donne per cercare di ridurre l'età fertile in cui si può
procreare legittimamente, la terza caratteristica è di ritenere che lo studio e il matrimonio non siano
concepibili insieme, il matrimonio è considerato una distrazione dallo studio, sono dei
comportamenti che incidono sulla natalità che rimane al di sotto del massimo biologico.
La speranza di vita va dai 40 ai 45 anni, ma bisogna aspettare fino all'800 per arrivare ai 60-65 anni.
Lo studioso divide la mortalità in:
– ordinaria, funzionale alle condizioni di vita e andamento del ciclo della vita dei soggetti (va
a considerare l'alimentazione);
– mortalità catastrofica, che considera guerre, epidemie e carestie, queste non vengono mai da
solo ma sono sempre strettamente unite, se c'è una guerra, i rifornimenti li prendono
depredando il territorio dove si sta combattendo, questo determina una carestia, si arriva
successivamente poi alle epidemie determinate dal meno cibarsi che aumenta la debolezza
delle persone;
Nonostante questa situazione il trend della popolazione aumenta:
fino al 1347 (fine della guerra dei 100 anni) il trend è in ascesa, c'è riduzione dell'offerta di
manodopera, riduzione dei salari, aumento dei prezzi.
La Germania, l'Inghilterra e la penisola Iberica sono i territori in cui si manifesta di più la
pestilenza, in Italia fortunatamente è in concentrazione minore.
Dopo la peste nera c'è una diversificazione territoriale nel modo in cui si svolge la democrazia dei
vari paesi.
Nel 600 la popolazione rincomincia ad aumentare in maniera eccessiva, con cambiamenti
alimentari, il sistema non entra in crisi dal punto di vista delle risorse; anche in funzione dell'arrivo
delle nuove possibilità alimentari dal Nuovo Mondo, inizia a migliorare la vita, le condizioni
igieniche, la medicina non migliora, ma nel complesso si può dire che si assiste ad una diminuzione
della mortalità lenta e progressiva, (le nascite continuano ad aumentare e la mortalità comincia a
diminuire).
Appunti di Fusco Gianluca
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Quantità
Trend secolare della popolazione, nascita
in crescita
natalità
mortalità
Natalità in crescita e mortalità
in decrescita
anni
Nei vari paesi si assiste a particolare e pesante aumento della popolazione (rivoluzione
demografica), secondo alcuni studiosi se non ci fosse stata la rivoluzione demografica non ci
sarebbe stata la rivoluzione industriale (perchè c'è una aumento della manodopera).
Un altro elemento decisivo è il trasferimento di un numero vasto di persone che si spostano da una
parte all'altra e portano delle innovazioni con sé, questo determina degli squilibri.
Verso alla fine dell'800 si fa sempre più attenzione, iniziano le prime politiche sociali e familiari di
controllo delle nascite (muoiono 300X100 dei nascituri).
Un sistema economico può avere una serie di grossi problemi non solo per i cambiamenti della
quantità della popolazione, ma anche da parte dello spostamento di gruppi di popolazioni importanti
per la loro numerosità o per le caratteristiche particolari che hanno questi soggetti.
Ci sono 3 momenti nella storia in cui c'è stato questo tipo di fenomeno, determinato dalla possibilità
di avere redditi migliori nelle città derivante dalla possibilità di ottenere nuovi lavori:
– verso le città industriali, dove esplodono le fabbriche;
– spostamento dalle città piccole alle grandi;
– spostamento sia dalle campagne che dalle città più piccole verso i porti, in cui ci sono
numerosi traffici, e che quindi costituiscono un'ulteriore attrattiva.
Fino al 600 le due città più grandi dell'Europa sono Napoli e Parigi che arrivano a 200 mila abitanti;
le città medie 50 mila abitanti, le città di cui abbiamo parlato precedentemente nei commerci come
quelle dell' Ansa non superavano i 25 mila abitanti.
Il problema è quello di riuscire a dar da mangiare a queste popolazioni in spostamento.
Il regno di Spagna era stato per buona parte meridionale occupata dagli arabi, per molto tempo
l'ultimo baluardo degli arabi in Spagna era in Andalusia, gli arabi erano agricoltori molto esperti
specializzati in sistemi di irrigazione, l'Andalusia, nel Califfato di Granada, era l'unica specializzata
in produzioni mediterranee.
Gli ebrei erano specializzati negli investimenti sulle produzioni.
Quando alcune classi sociali non perfettamente integrate nella realtà economica suscitano una
Appunti di Fusco Gianluca
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grande invidia, all'interno della struttura spagnola dove non c'erano ne agricoltori provetti ne grandi
commercianti, si crea una reazione della Regina Isabella La cattolica che si maschera ancora una
volta sotto una guerra santa.
Nel 1492 ella dichiara guerra al califfato di granada e riesce a cacciare tutti gli arabi e gli ebrei dal
territorio a meno che non si convertano alla religione cattolica; gli arabi si devono allontanare e
anche se hanno delle loro terre devono abbandonarle senza poterle vendere, stessa cosa per gli ebrei
se avevano qualche investimento su delle produzioni.
Questi si spostano verso l' Africa, e soprattutto gli ebrei verso la Germania.
L'allontanamento tramite guerra, persecuzione crea un gep (grosso problema) all'interno
dell'economia spagnola, ma questa gente porta un aiuto economico in altre zone dell'Europa, gli
ebrei vengono solo cacciati dal regno di Castiglia, nel 1530 iniziano le persecuzioni degli ebrei e
degli arabi anche nel regno di Aragona, è quindi un processo più lento che permette alla
popolazione di organizzarsi in maniera più autonoma rispetto al regno di Castiglia.
Emigrazione nel nuovo mondo, che non è cosi importante dal punto di vista del numero, la
differenza sta nel fatto che intanto i soggetti che possono emigrare nel nuovo mondo sono quelli del
regno di Castiglia e non quelli di aragona, e visto che è uno spostamento definitivo, questi vogliono
vedere se c'è la possibilità di fare fortuna nel nuovo mondo, quindi un viaggio di osservazione della
fortuna, e per questo motivo poi sarebbero tornati indietro nella loro terra, quindi non si può definire
una vera e propria emigrazione.
Più importante è l'ultimo caso di spostamento di manodopera, è uno spostamento che non è elevato
dal punto di vista dei numeri, ma è importante dal punto di vista delle tecniche, conoscenze che
hanno i soggetti che si spostano; alla fine del 500 all'interno dei Paesi Bassi prima della nascita
dell'Olanda vi era un'industria tessile di trasformazione della lana prodotta dall'Inghilterra; i
feudatari venivano visti come gli acquisitori della rendita che dava questa industria tessile, i tessitori
si trasferiscono dai Paesi Bassi del Sud a quelli del Nord perchè questi appartengono al gruppo
borghese della società e sono tendenzialmente protestanti, successivamente dai paesi bassi del nord
questi tessitori migreranno in Inghilterra. In questo momento quindi trasferimento di persone va a
rappresentare anche il passaggio di conoscenze lavorative e tecniche da un territorio all'altro e
trasporto quindi anche di nuovi lavori in territori nuovi.
24/10
Nel complesso i redditi della popolazione che vengono investiti a seconda delle scelte di questi
soggetti costituiscono la Spesa Globale che costituisce tutto il sistema dell'Europa.
La Spesa Globale può essere:
– privata: è funzionale ad una classificazione dei bisogni dei singoli soggetti, normalmente c'è
una classificazione che li mette in ordine di importanza, quella classica suddivide i bisogni
dei soggetti in :
1) bisogni fisici: per i quali occorre destinare una quota del reddito
- il primo bisogno fisico è l'alimentazione, varia in funzione della classe sociale della
popolazione, oltre ai cereali che sono al primo posto ci sono le spezie provenienti dall'Asia,
al quale la popolazione deve destinare una piccola quota di reddito, perchè questi prodotti
sono gli unici insieme al sale per la conservazione degli alimenti, quindi sono a domanda
rigida, oltre a questi ricordiamo anche il vino, considerato alimento di base in quanto
energetico e apportatore di meno malattie dell'acqua che non sempre è cosi pulita per essere
bevuta, si calcola in media che la popolazione preindustriale utilizzasse un litro di vino a
Appunti di Fusco Gianluca
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testa , poi abbiamo alimentazione, pesce solo per le popolazioni che vivevano lungo le coste,
il pesce che veniva conservato era costosissimo ed era utilizzato solo all'interno degli ordini
religiosi e per rispettare i giorni di magra, che erano oltre 150, quindi non raggiunge la
popolazione normale, da sottolineare l'importanza delle produzioni che provengono dal
nuovo mondo, che permette una nuova varietà prima che l'incremento del reddito permetta
di avere una migliore alimentazione;
- bisogno di un'abitazione: dal punto di vista urbanistico, con il periodo della rivoluzione
industriale, ma anche in quello successivo, c'è una stratificazione delle abitazioni di tipo
orizzontale (centro della città → zona industriale, dove c'è costo minore → la borghesia
cerca posti migliori), il nucleo urbano delle città più antiche non vede una divisione della
città orizzontalmente ma verticalmente, poichè i nuclei che si vengono a creare all'interno di
queste città erano dei centri di potere , al piano terra c'erano le botteghe, poi al secondo
piano c'erano le abitazioni di maggior pregio, e al terzo piano c'erano le abitazioni della
servitù;
– cure mediche, bisogno di assistenza, è un bisogno che per lungo tempo non costa, perchè
quel poco di cure mediche che si riesce ad avere è dato dalla beneficenza da parte dei più
ricchi, i primi servizi sociali da parte dello Stato si riescono ad avere solo agli inizi dell'800;
2) bisogni psicologici:
- vestiario, scende i questo secondo gruppo di bisogni perchè la maggior parte dei tessuti e
delle necessità di vestiario da parte della popolazione è prodotta con l'auto-produzione, fa
parte di quelle risorse che vengono auto-prodotte dalla famiglie, successivamente il vestiario
porta ad un investimento di una quota importante e quindi andrà a rappresentare la
ricchezza delle varie persone a seconda dei vestiti che hanno (es. un vestito all'anno era al
massimo che si poteva avere nelle classi sociali), questi vestiti costosi avevano ricami con
pietre preziose (questi vestiti potevano costare come delle navi)
- bisogni culturali: sono difficili nell'età preindustriale da individuare, perchè fino alla metà
del 400 i libri non girano, ma girano solo manoscritti all'interno degli ordini religiosi dei
monaci,è molto importante sottolineare l'elemento su cui si scrive, prima si scriveva sulla
pergamena (ricavata dalla pelle delle pecore, unico materiale scrittorio che fino alla fine del
400 si conosceva, oltre al papiro degli egiziani)
- bisogni spirituali: si pensa che questi bisogni siano gratuiti, ma invece la chiesa si fa
pagare per questi servizi;
– pubblica: la spesa delle istituzioni pubbliche riguarda guerre, rapporti diplomatici, la
politica, edifici di rappresentanza.
All'interno degli investimenti pubblici si può mettere forse una cosa sola con aggiunta di
un'altra cosa da parte degli storici.
Questa prima cosa sono le comunicazioni, ogni comunità deve badare alle strade di transito
che attraversano i propri territori, quindi tenuta dei ponti e manutenzione delle strade; gli
storici si chiedono se le esplorazioni da parte della Spagna e de Portogallo possono essere
considerati investimenti,
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Privato
– consumi
– investimenti privati : in risparmio non ce ne sono perchè non si può risparmiare, gli
investimenti li troviamo se consideriamo investimento le merci da commercializzare per i
traffici marittimi ma anche quelli terrieri, è più un'immobilizzazione ; dovrebbe essere dal
punto di vista economico un investimento in impianti ma questo non esiste in questo periodo
perchè l'industria tessile ha degli impianti poco costosi per cui non servono investimenti;
l'unico tipo di attività che richiede impianti fissi è l'industria metallurgica l'attività di questo
tipo di industria viene svolta nelle ferriere; l'altro settore in cui c'è un investimento di tipo
industriale è l'industria di produzione della carta che vedremo poi ci sarà dal 500, questo
processo ha bisogno di essere continuo e deve avere una struttura fissa e viene chiamato
“edificio da carta”, edificio in cui si possano svolgere tutte le funzioni per creare la carta.
(studiare popolazione e agricoltura, messi in relazione DOMANDA ESAME) → aulaweb
Il Sistema Monetario, I mezzi di pagamento → aulaweb (La moneta)
Una delle classificazioni più diffusa fra gli storici dei mezzi di pagamento, li distingue:
– mezzi di pagamento;
– mezzi limite, gli storici intendono una componente del reddito dei singoli territori che
sfugge a qualsiasi tipo di controllo, cioè l'autoconsumo, solamente che da un punto di vista
formale, nei mezzi limite si distingue: autoconsumo, baratto, e acquisto di beni che non
prevede ancora l'uso della moneta, cioè tramite i cosiddetti consumi gratuiti
Per autoconsumo si intende capacità di produrre all'interno del nucleo familiare ciò che
serve alla famiglia, non sempre all'interno del nucleo si ha la capacità di produrre quello che
serve, nel nucleo quindi ci si può specializzare nel produrre qualcosa e svolgere degli
scambi senza passaggio di moneta tra un nucleo e l'altro (non è considerato baratto questo,
perchè avviene all'interno di gruppi familiari); è considerato baratto quando si fa riferimento
al mercato, cioè scambi sul mercato senza passaggio di moneta; e non fra famiglie vicine; i
consumi gratuiti sono per esempio l'assistenza, l'acqua, c'è una serie di risorse di cui i gruppi
familiari hanno bisogno che però si acquisiscono senza l'uso della moneta;
– mezzi classici: moneta, bene che viene utilizzato per la misurazione del valore dei beni che
si scambiano; bisogno quindi di trovare un bene che sia divisibile, e che permetta di
misurare il valore degli altri beni che vengono scambiati; all'interno dell'Europa giravano
solo monete d'argento, le monete d'oro non esistevano se non una o due; però dall'inizio del
400 il sistema monetario Europa diventa un sistema bimetallico (d'oro e d'argento), che
vengono cognate nelle zecche, il cui valore corrisponde alla quantità del metallo presente
nella moneta, in realtà crea comunque problemi all'interno del mercato perchè girano
monete di tipo diverso cognate dalle diverse zecche che decidono pesi diverse, questo porta
problemi di contabilità, questo implica di creare una moneta di conto all'interno dell'Europa
per commerciare; la moneta di conto in Europa era la lira, moneta mai cognata, di
riferimento per avere una uniformità nella determinazione dei prezzi di beni, è divisibile e si
adatta a determinare i valori dei beni che vengono scambiati e i valori delle transazioni; le
zecche sono cittadine e non statali; vengono scelti oro e argento, con la differenza che la
Appunti di Fusco Gianluca
Appunti di Fusco Gianluca
moneta d'oro viene usata per il commercio internazionale mentre l'argento per il commercio
interno.
Esiste la cosiddetta moneta di bilione, composta da argento e rame (monetine, spicciolini),
usate nelle piccole transazioni all'interno della città, fa parte comunque del sistema
monetario come terzo tipo di moneta.
La scelta di oro e argento non è stata molto intelligente, perchè di miniere d'oro l'Europa né
ha una sola, mentre quelle di argento sono di più e concentrate nel centro Europa; questa
scarsità dei beni (oro e argento) è criticabile anche perchè non si tratta di metalli usati solo
per la monetazione, esistono due mercati paralleli che cercano di procurarsi oro e argento: la
Chiesa che li utilizza per i propri apparati, e le classi più ricche che utilizzano questi mercati
per i gioielli, per l'ornamentazione dell'abbigliamento e per il vasellame che è presente nei
loro edifici.
Le zecche spesso pur lasciando il valore facciale della moneta non modificato, cercano di
mettere meno oro nella moneta di quello che è stabilito, avendo un guadagno.
Pratica della “tosatura”, le monete d'oro hanno un doppio assalto da parte delle zecche che
tendono a metterne meno, e da parte di alcuni utenti che cercano di limare il più possibile la
moneta e ricavarne oro, quindi per questo è stata messa una filettatura in seguito intorno alla
moneta che impediva la tosatura.
In certi pagamenti internazionali i compratori pretendono di pesare quindi le monete e non
di contarle, si fa quindi l'equivalente del peso d'oro che andava a rappresentare il valore del
bene.
Fino alla metà del 400 c'è una grossa difficoltà rapporto fra la quantità di moneta in circolazione e
quella che effettivamente serve. C'è quindi una richiesta più alta rispetto alla fabbricazione della
moneta.
Dopo la metà del 400 fino alla metà del 500, migliorano le cose per l'arrivo in Europa di quantità
d'oro abbastanza rilevanti e la scoperta di nuove miniere di argento, possibilità di monetizzare una
maggiore quantità di metallo che provengono da zone diverse;
Le miniere sono sempre tendenzialmente nel centro Europa, c'è qualche progresso tecnico che
permette di sfruttare meglio le miniere di argento.
Invenzione polvere da sparo, permette di arrivare maggiormente in profondità per estrarre più
argento, non sarebbe servita la polvere da sparo se non si fossero usate due nuove tecnologie: le
pompe che aspiravano l'acqua dalle gallerie e carrelli su rotaie che permettevano il trasporto fino in
superficie del metallo, prima il metallo veniva trasportato a spalla.
Per quanto riguarda l'oro ci sono piccole quantità nuove che provengono dalle esplorazioni
geografiche del Portogallo (questo periodo viene definito periodo dell'oro Lusitano, Lusitano perchè
la Lusitania era il Portogallo).
Da tener conto che i portoghesi avevano dei traffici importanti con le coste dell'Africa (soprattutto
con il Marocco), questi avevano molto oro, e nei traffici usavano l'oro con una certa abbondanza,
ma non informavano i portoghesi da dove proveniva questo oro; i Portoghesi pensano che questo
oro venga dal Sahara, in realtà arrivava dal Sudan; però i portoghesi sono premiati da queste
esplorazioni dalle miniere d'oro perchè riescono comunque a trovarlo, creano a Lisbona un centro
importante “casa della mina” (grande magazzino sotto il controllo del sovrano), successivamente
diventerà un grande magazzino per le spezie che arrivano dall'Oriente.
Contemporaneamente si somma alle prime quantità d'oro che Colombo porta dall'America Centrale,
egli però pensava che questo fosse il Giappone, trova in queste isole delle quantità di oro
alluvionale che in qualche modo compensa il fatto di poter portare dell'oro ai sovrani; quindi anche
Appunti di Fusco Gianluca
Appunti di Fusco Gianluca
questo va a rappresentare un aiuto al sistema monetario.
Il terzo periodo è dopo il 1550 fino alla fine del secolo in cui vengono importati oro argento dal
nuovo mondo, ma questo importo è eccessivo.
Colonizzazione della Spagna del Messico, del Venezuela e la scoperta di numerose quantità di
metalli che queste zone avevano, si dice che c'era tanto argento che per le civiltà del luogo era un
metallo qualsiasi tanto è che ci costruivano i tetti delle case.
La quantità d'oro che arriva in questo periodo è molta.
Nonostante la quantità d'oro che arrivi il commercio internazionale è in grado di assorbire l'oro che
arriva, anche se chiaramente l'oro si deprezza.
Prima dell'arrivo dell'oro dal nuovo mondo → per acquistare un grammo di oro servono 11 grammi
di argento;
Dopo l'arrivo → 1gr oro = 6,4 gr argento
Per circa 3 decenni vengono importate 200 tonnellate all'anno di argento, successivamente a questo
quindi 1gr oro = 147 gr argento; c'è una “rivoluzione dei prezzi”, l'argento non vale più niente.
Il termine rivoluzione dei prezzi arriva perchè gli storici sono impreparati ad affrontare l'inflazione,
questa è la prima vera grande inflazione che il sistema economico europeo subisce.
Il 300 e il 400 hanno avuto prezzi stabili, forse nel 400 anche un po' in diminuzione, il trend però è
comunque stabile e anche con le prime importazioni d'oro.
Con questa rivoluzione non si riesce a prendere dei provvedimenti per affrontare un aumento dei
prezzi, è di sua natura un problema spagnolo all'inizio; l'inflazione è causata dalla numerosa
importazione d'argento.
Il problema della Spagna è molto complicato, in quanto l'inflazione è spagnola, ma ci sono dei
rapporti economici con il resto dell'Europa e quindi l'inflazione si trasferisce come un virus.
Questa inflazione dura fino ai primi decenni del 600.
Tutte le risorse che provengono dal nuovo mondo vengono sprecate dal sovrano a pagare la corte e
nelle guerre, invece che essere indirizzate per lo sviluppo economico della Spagna.
Gli unici a trarne vantaggio sono i banchieri genovesi e in parte i banchieri tedeschi perchè il
sovrano spagnolo aveva continuamente bisogno di denaro e questi glielo prestavano, cambia la
lettera di cambio, l'operazione che riguarda le merci, nasce un'operazione di finanziamento, con
interessi del 35-40%, che fanno si che il debito del sovrano rispetto a questi banchieri continui ad
aumentare, gli unici che chiedono meno interessi (30%) sono i banchieri tedeschi.
All'inizio del 600 abbiamo il periodo delle bancarotte spagnole; bancarotta spagnola significa
trasformare i debiti di breve scadenza in debiti di lunga scadenza; viene ridotto l'interesse al 7%, la
cui restituzione viene impostata a transh nel tempo, l'ultimo pagamento viene fatto nell'800.
I banchieri hanno tutti dei patrimoni di salvaguardia, ottenuti da famiglie nobili.
FINE PRIMO COMPITINO
1°Compitino → ;ercantilismo: Olanda e Inghilterra, mercantilismo francese no!
Appunti di Fusco Gianluca
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15/11
L'età moderna, periodo che va da fine 400-550 alla fine del 700 inizio 800.
è un periodo dal punto di vista politico caratterizzato dalla formazione di stati nazionali, stati molto
grandi e tale fenomeno interessa varie parti d'Europa ( a parte Italia e Germania).
Lo stato nazionale si deve confrontare con problemi molto inferiori con gli stati più piccoli.
collegato con la nascita dello stato nazionale c'è la nascita tra 16° e17° secolo una politica
economica che prende il nome di mercantilismo, criterio che guida in campo economico il
comportamento degli stati nazionali.
Questa politica si basa su un'idea di fondo, la ricchezza veniva identificata con il possesso di oro e
argento, lo scopo quindi di questa politica economica era quello di aumentare la moneta che lo stato
possiede.
La politica economica fornisce il modo di aumentare la quantità di moneta dello stato anche se
questo stato non ha queste miniere.
Uno stato deve riuscire ad esportare merci, prodotti, per un valore superiore rispetto alle merci o ai
prodotti che importa, ovvero avere la bilancia commerciale in attivo, è chiaro che non tutti i paesi ci
riusciranno se tutti utilizzano la stessa politica.
Bisogna scoraggiare le importazioni, ridurle, e aumentare le esportazioni.
Ridurre le importazioni: si utilizza il sistema dei dazi, supponiamo che siamo in Francia e vogliamo
comprare dei prodotti in Italia e lo stato vuole evitare che accada e che la merce desiderata sia
comprata solo in Francia: lo stato impone dei dazi per far entrare delle merci da altri stati, mentre
quelli interni convengono di più perchè non hanno dazi; si scoraggeranno le importazioni di prodotti
finiti ma non quelle delle risorse.
Aumentare le esportazioni di prodotti finiti: esportazioni di prodotti finiti perchè valgono di più,
viceversa si mette un dazio altissimo sulle esportazioni di risorse, perchè se si esportassero
avvantaggerebbero gli altri paesi.
In Francia si avvia una politica volta ad incoraggiare il potenziamento di attività produttive
esistenti, è la nascita di attività di produzione di beni, punta sulla produzione di teli di lusso, la
Francia è un paese che ha sempre avuto un ruolo importante della corte e dell'aristocrazia che ha
sempre acquistato una grande quantità di beni di lusso, questi beni li comprava dall'Italia che era
uno dei centri di eccellenza in queste produzioni, per questo la Francia incomincia a produrre teli di
lusso per liberarsi dalla dipendenza dall'Italia, questa permetteva un guadagno.
In Francia a Lione c'era l'associazione dei maestri tessaioli, questi maestri sono finanziati per
permettere la produzione di questi.
Lo stato per incentivare gli investimenti usa la privativa, cioè una sorta di diritto di monopolio
(esclusiva di vendere questo bene in questo territorio), si ha quindi un mercato di sbocco sicuro.
Altri incentivi riguardano finanziamenti, prestiti e sussidi a persone che vogliono iniziare queste
attività, si danno quindi forti incentivi a coloro che vogliano diventare imprenditori, però i francesi
non danno molto risultato a questi incentivi, quindi lo stato diventa imprenditore da sé.
Gli altri interventi fatti per favorire lo sviluppo di attività produttive riguardano interventi funzionali
a ridurre i costi di produzione, cioè abbassando il prezzo dei fattori produttivi, ci sarà quindi una
politica demografica, perchè all'aumentare della popolazione aumenta l'offerta di lavoro, a parità di
domanda aumenta il salario lavorativo.
Gianbattist Colbert, spesso si identifica il mercantilismo francese come “Colbertismo”.
Appunti di Fusco Gianluca
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L'Olanda si organizza raccogliendo soldi dai privati per l'attività di commercio coloniale, crea una
compagnia commerciale “privilegiata”, privilegiata perchè lo stato olandese consente solo la
compagnia di commerciare con le proprie colonie, siamo in stato di monopolio, la prima che nasce è
la compagnia delle indie orientali nel 1602, anche nota con la sigla VOC, si dall'inizio si prevede
che chi investe in questa società sa che queste quote investite verranno riconsegnate dopo 10 anni,
questo ha il vantaggio che chi gestisce la compagnia può pianificare i viaggi per le spedizioni
commerciali, ha un capitale a disposizione per un periodo definire.
Nel 1612 la compagnia si rifiuta di restituire le quote degli investimenti, gli investitori, non ci
rimangono male perchè comunque la loro quota era raddoppiata e gli avevano fatto avere un ricavo.
L'Olanda aveva buon successo con l'oriente ma meno con l'occidente.
Gli olandesi scelgono di pagare con altri prodotti e non con la moneta, c'è quindi una diversa logica
anche nello scambio con i paesi orientali.
Il fatto che L'Olanda sia in grado di esportare dei manufatti significa che l'Olanda ha sviluppato una
capacità produttiva, è efficiente nella produzione tessile, del tabacco e in agricoltura,
; ha un'economia più dinamica.
L'altro settore più importante legato all'Olanda è il discorso finanziario, diventa un'importante
piazza finanziaria, soprattutto Amsterdam.
Si passa da un'agricoltura per l'autoconsumo ad una agricoltura per il mercato.
C'è la coltivazione dei tulipani, verso metà 600, il primo crollo della borsa di Amsterdam è legato al
mercato dei bulbi di tulipani, il loro valore era cresciuto in maniera spropositata, il prezzo è caduto
comportando perdite per chi aveva investito sul prezzo di questo bene.
Un'altra fonte di lucro per l'Olanda è il cosiddetto commercio di ri-esportazione, l'Olanda aveva una
marina mercantile molto sviluppata e quindi era leader nei trasporti marittimi, si va a comprare la
materia prima da qualche parte la utilizza, la trasforma e la rivende.
L'Olanda va a comprare queste materie prime dovunque, anche nelle colonie degli altri, questo gli è
permesso dalla marina che è molto efficiente.
Questo però sarà l'origine dei problemi con l'Inghilterra.
L'Inghilterra ha delle caratteristiche geografiche ambientali molto particolari, innanzitutto è un'isola
che la rende staccata dal continente.
Nel 500, avviene un cambiamento, l'Inghilterra era un buon produttore di lana grezza, nel corso del
500 l'Inghilterra smette di esportare lana ed esporta tessuti di lana, questo significa che L'Inghilterra
ha incominciato a sviluppare una produzione esterna, con la conseguenza che vale più esportare
prodotti finiti che materie prime.
L'Inghilterra è dotata di materie prime, il fatto che sia un'isola fa si che certe aree siano
raggiungibili via mare, è uno dei paesi che si lancia nelle avventure coloniali come l'Olanda, la
compagnia coloniale delle indie orientali nasce nel 1600.
Entrano in conflitto Inghilterra e Olanda, questo provoca una forte reazione Inglese, all'Inghilterra
da fastidio l'atteggiamento olandese nel commercio di esportazione, e che questi caricano merci
dovunque anche nei territori e nelle colonie inglesi.
Si scontrano due idee, il concetto di mare libero (non esistono acque territoriali), gli inglesi sposano
l'idea di mare chiuso, possibilità di prevedere uno spazio di mare come parte del territorio.
Da queste due visioni nascono forti contrapposizioni fra i due stati.
Nel 1651 l'Inghilterra emana un provvedimento “atto di navigazione”, questo prevede che:
1) nelle acque inglesi la pesca è solo inglese
2) nei porti inglesi si possono sbancare merci che se vengono dall'Asia, dall'Africa e
dall'America devono provenire da navi Inglesi, se provengono dall'Europa possono arrivare
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su navi inglesi oppure dei paesi di provenienza delle risorse (le navi sono inglesi quando ci
sia una percentuale di sudditi inglesi)
L'Olanda non la prende bene e viene fatta una guerra nei due anni successivi, e vince l'Inghilterra.
L'Olanda per reagire a questo continua a esportare merci in Inghilterra e riesce ad aggirare il
provvedimento
mimetismo di bandiera, le navi a bordo avevano tante bandiere a seconda della convenienza.
Pirata: rapinatore del mare
corsaro: pirata autorizzato, acquista una patente per predare delle navi nemiche.
Nel 1660 L'Inghilterra emana un 2° atto di navigazione:
1) alza la quota di personale dell'equipaggio che deve essere inglese (¾ dell'equipaggio)
2) registrare tutte le navi inglesi
gli olandesi riescono comunque a sviare.
Nel 1663 l'Inghilterra studia un terzo e ultimo provvedimento lo “Staple Act” , che obbliga le
colonie inglesi a commerciare solo con la madre patria, questo ha 2 vantaggi grandi:
1) estromette l'Olanda
2) le colonie possono solo comprare i beni di cui hanno bisogno solo dall'Inghilterra
L'Inghilterra diventa cosi il nuovo leader marittimo.
L'Olanda ricicla sul fattore finanziario, espande i centri di finanza internazionale.
Pag da 105 a 137
21/11
La Rivoluzione Industriale
Processo di cambiamento economico, tecnologico e sociale che trasforma un paese da
prevalentemente agricolo ad un paese prevalentemente industriale.
Questo passaggio comporta una serie di cambiamenti:
– divisione del lavoro più efficiente e razionale, man mano che i paesi si industrializzano
ciascun paese avrà sempre più interesse a produrre ciò che gli conviene produrre, che sa
produrre meglio, perchè ciò che non produce lo importa dall'esterno, in un economia
preindustriale invece ogni paese doveva cercare un livello di produzione minima
– aumento produttività in tutti i settori, prevalentemente nel settore tessile, metallurgico ed
estrattivo;
– gli imprenditori avranno sempre più un ruolo maggiore
– allargamento reti commerciali, porterà la rivoluzione dei trasporti;
– cambiamenti di natura sociale: aumento popolazione, maggiore urbanizzazione, progressivo
abbandono campagne e nascita delle città, cambiamento degli stili di vita (usi, costumi),
emergerà la classe operaia, maggior consapevolezza di come funziona l'economia e dei
cambiamenti che sorgono.
Il termine rivoluzione di per sé indica un processo rapido, si manifesta in pochi anni, molti studiosi
utilizzano questo termine, alcuni lo giustificano anche, altri invece usano il termine rivoluzione
come comodità, e pensano che si debba usare il termine “processo di industrializzazione”, perchè è
un processo lungo nel tempo, e non lento come si può pensare (dal 700 alla fine dell'800); accanto
agli elementi di novità portati da questa rivoluzione industriale, per tutta la 1a rivoluzione
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industriale e anche dopo continueranno a perdurare delle aree di arretratezza.
È un cambiamento epocale.
Le rivoluzioni industriali attualmente sono 2.
la prima rivoluzione da 1770, fino a circa 1850.
La seconda da circa 1870 alla fine della seconda guerra mondiale, anni 50.
In mezzo alle due rivoluzioni c'è la rivoluzione dei trasporti, applicazione del vapore per il
trasporto:
– ferrovie
– navigazione a vapore
Non tutti i paesi si industrializzano contemporaneamente sia nel contesto Europeo che fuori.
L'industrializzazione ha inizio in un solo paese, l'Inghilterra che rimane l'unico paese al mondo che
si sta industrializzando, sarà l'esempio tipico della rivoluzione, sarà presa a modello.
Dopo l'Inghilterra, c'è il Belgio circa nel 1830, andrà più o meno a pari passo con la Francia,
Francia che avrà una trasformazione più lenta con più ostacoli, che terminerà con la seconda
rivoluzione industriale.
Usa e Germania si industrializzano da fine della prima all'inizio della seconda rivoluzione
industriale, hanno quindi degli aspetti di trasformazione tipici un po' della prima rivoluzione e un
po' della seconda, hanno quindi elementi di una e dell'altra.
Dopo arrivano tutti i paesi detti ritardatari, che a fine 800 sono ancora arretrati, definiti come “late
camers” e “second camers”, cioè i paesi dell'area mediterranea: Italia, Spagna, Grecia, dell'area
alpina come la Svizzera, poi la Russia e Portogallo, Giappone.
Rostow analizza i 5 stadi di crescita che portano allo sviluppo economico e al processo di
industrializzazione, per creare questo modello ha studiato l'Inghilterra nel suo processo di
industrializzazione:
- società tradizionale: economia preindustriale, bassa crescita demografica, bassa produzione
agricola che non consente la crescita della popolazione entro un certo limite.
-Fase delle precondizioni: periodo di accumulazione di capitali, di cambiamento, un periodo in cui
deve avvenire la rivoluzione agraria: tra fine 600 e prima metà del 700 inizia la recinzione dei
campi aperti e delle terre comuni. Le terre comuni, erano di proprietà della comunità del villaggio,
nessuno era quindi vero proprietario, quindi le terre venivano sfruttate liberamente da tutti in
maniera intensiva e per questo scarsamente produttive; i campi aperti erano di proprietà privata, i
contadini possedevano diversi appezzamenti non confinanti fra loro, la terra quindi era sottoposta
ad una rotazione coatta, la terra non era utilizzata nel giusto modo e non venivano fatti investimenti.
In Inghilterra quindi fra la seconda metà del 600 e il 700 incomincia un fenomeno di recinzione dei
campi aperti e delle terre comuni, le terre vengono viste come una fonte di guadagno, la divisione
della terra avviene tramite atti parlamentari concessi dal parlamento inglese, con la recinzione dei
campi ciascuno acquisisce e può esercitare il diritto sulla propria terra; nascono le prime aziende
agricole, c'è lo sviluppo dell'allevamento grazie alla sostituzione del maggese al foraggio; aumento
della resa dei terreni grazie all'allevamento in stalla, aumento circolazione della terra e nuove
colture provenienti dall'America.
Tutto questo porta alla rivoluzione demografica, aumenta il tasso di natalità, questo comporta
l'aumento della forza lavoro disponibile, conseguente riduzione dei salari.
I trasporti iniziano a svilupparsi senza l'apporto delle nuove tecnologie (macchina a vapore) che si
svilupperà per il trasporto su strade a pedaggio private, (chi guadagna sulle strade conta di
guadagnare anche per fare manutenzione) e per il trasporto marittimo; ci sono comunicazioni
agevoli grazie alla costruzione di canali navigabili costruiti da consorzi e società private che
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guadagnano tramite pedaggi. L'Inghilterra sveva già un territorio favorevole, strade abbastanza
efficienti, nel caso inglese la rivoluzione arriva quando il paese è quasi totalmente industrializzato.
Avviene la rivoluzione commerciale.
- Fase del take off: processo di accelerazione economica spontanea che trasforma l'economia e
porta stabilmente ad un livello produttivo più elevato con tassi di crescita senza precedenti;
rivoluzione tessile riferita alla produzione del cotone, sviluppo del settore metallurgico riferito a
ferro e ghisa, del settore estrattivo riferito all'estrazione di carbon coke, sviluppo delle industrie
leader.
- Fase della maturità: alla fine di essa crescono le risorse destinate ai consumi e gli investimenti
diminuiscono
- Fase dei consumi di massa: le imprese investono nei processi di standardizzazione della
produzione, conseguono quindi economie di scala, diminuzione dei costi e aumento del volume
della produzione, questa fase sarà chiarà nel caso degli USA e meno nell'Europa.
Perchè la rivoluzione industriale ha preso a svilupparsi proprio nella metà 700 e perchè in
Inghilterra?
Un secolo prima eravamo ancora nella fase delle precondizioni, questo sia dal punto di vista
agricolo che dal punto di vista del settore secondario, ci sono delle strozzature delle fasi produttive,
il settore secondario senza determinate innovazioni non poteva andare avanti, proprio grazie ad una
serie di innovazioni che riescono a superare questo problema la produzione e la produttività
possono crescere.
es. produzione del cotone, la fase più inefficiente di questo processo produttivo era la filatura, il
semilavorato si accumulava, guarda caso le innovazioni saranno per la fase della filatura, la
necessità aguzza l'ingenio, questo consente di baipassare questo vincolo.
es.2 industria estrattiva, estrazione carbon coke, accade che i giacimenti superficiali si esauriscono,
bisogna andare più in profondità, si ritrova l'acqua e bisogna trovare un strumento per estrarre
l'acqua, questo macchinario va con il vapore, la strozzatura era questa.
Dalla metà del 700 in avanti succede questo, perchè prima non ce n'era la
In Inghilterra perchè c'è Potere specifico adeguato, potere al Parlamento, tutela dei brevetti, c'era un
apparato politico istituzionale che favoriva gli investimenti.
c'erano i capitali tratti dalle colonie ecc. che possono essere investiti nelle nuove industrie.
L'Inghilterra aveva un vasto approccio coloniale che permetteva di avere più materie prime, c'era un
buon mercato di capitali, ruolo importante di Londra, centro commerciale e finanziario più
importante del Mondo, aveva superato Amsterdam; nelle fasi iniziali del processo di
industrializzazione inglese vi è una certa spinta verso un processo di meccanizzazione, sostituzione
della macchina al lavoro dell'uomo, man mano il boom demografico poi cambierà le cose, a questo
si aggiunge che il 700 è un secolo di crescita economica, si diffondono le idee liberiste di Adam
Smith, l'Europa è un grande mercato di sbocco per l'economia inglese, grande potenza della marina
mercantile e inglese che continua a conquistare nuovi mercati.
L'Inghilterra aveva confini ben definiti, aveva una certa stabilità interna e una buona rete di vie di
comunicazione.
22/11
l'apice del predominio britannico economico si ha negli anni 70 dell'800, quando ha già completato
il suo processo di industrializzazione, L'Inghilterra in questo momento registra il tasso del 2,4 % del
Pil, negli anni 90 l'economia continuerà a crescere ma più lentamente della crescita tedesca e
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americana, alla fine dell'800 perde la leadership economica, viene superata da Germania e Usa, si
ha un lungo predominio monetario da parte della sterlina.
Intorno agli anni 70-80 dell800 l'Inghilterra produceva più cotone di tutta l'Europa messa insieme,
produceva metà della ghisa mondiale, e verrà superata solo all'inizio degli anni 90 dalla Germania e
fine 800 dagli stati uniti, per tutto l'800 la produzione inglese di carbone procapite (rapportata al
numero di abitanti) è doppia rispetto a quella degli altri paesi; più o meno intorno agli anni 20
dell'800, l'agricoltura aveva ancora un ruolo importante, settore che impiegava il maggior numero
dei lavoratori, questo dimostra che il processo di industrializzazione inglese è lento e impiega più di
un secolo, che presenta elementi di continuità con il passato, individuiamo alcune aree evolute
dell'Inghilterra: regione dell'Ankashire, sviluppo della lavorazione del cotone, utilizza i primi
macchinari per filare, altra regione è lo Yorkshire sviluppata nella produzione di lana, impiego dei
macchinari più lento, più tardivo.
Il fattore chiave della 1a rivoluzione industriale è dato dai cambiamenti di natura tecnologica che
però riguardano solo il cambiamento di alcuni settori, almeno inizialmente l'introduzione delle
innovazioni non porta a cambiamenti rilevanti a livello di reddito, inizialmente i redditi crescono
poco, ma è la premessa indispensabile per quello che sarà il cambiamento nel corso dell'800 e prima
metà del 900, per dare un idea nel corso del lungo periodo il Pil dei paesi più industriali cresce di 60
volte.
Queste innovazioni tecnologiche si manifestano a grappoli cioè che si parte dal concetto di
invenzione, l'invenzione ha un ruolo economico rilevante solo quando trova un'applicazione pratica,
l'invenzione diventa innovazione, ma generalmente (Schumpeter) la trova con la finalità di risolvere
le strozzature nel processo produttivo, l'offerta cresce perchè cresce la domanda, questo fa si che
nasca uno stimolo a produrne altre di innovazioni, le prime innovazioni riguardano le fasi di
filatura, nel momento in cui verrà fatto questo, la strozzatura del processo produttivo si sposta più
avanti, nella tessitura, il semilavorato si accumula.
L'innovazione chiave nell'ambito di energia è la macchina a vapore, macchinario considerato il
simbolo della prima rivoluzione industriale, è un macchinario che viene man mano migliorato per
renderlo sempre più efficiente, la pompa che serviva a succhiare l'acqua dalle miniere è simile alla
macchina a vapore, questa pompa richiedeva molto carbone per funzionare, James Watt 1769-1775,
riesce attraverso una separazione del condensatore dal cilindro e dal pistone riesce ad ottenere un
macchinario più efficiente, anche questo macchinario passa in miglioramenti successivi che fanno si
che questo migliori, più potenza con meno carbone, questo funzionava solo con bassi livello di
pressione, successivamente verrà inventato un macchinario nuovo che lavora anche ad alta
pressione e con sempre meno carbone, questo macchinario inizia a trovare largo impiego (macchina
a vapore), inizia ad essere applicata:
– nel settore tessile;
– nelle miniere
– nelle ferriere
– nei mezzi di trasporto
Sfruttamento energia idraulica, l'innovazione più importante previene da Eulero la costruzione della
turbina, che permette di trasformare il flusso d'acqua in energia, in lavoro.
Settore della metallurgia, prima della rivoluzione industriale, in questo settore il bene principale era
il ferro, che veniva prodotto con due varianti: ghisa e ferro battuto.
La ghisa era molto dura e per questo motivo fragile veniva usato per cannoni e posate, e il ferro
meno duro e più resistente serviva per utensili, venivano prodotti attraverso il sistema del basso
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fuoco (forni piccoli), attraverso il metodo di decarbonizzazione, cioè togliendo carbone alla ghisa,
questo processo evidenzia dei punti di criticità:
– il carbone di legna era una fonte di energia che andava ad esaurimento (per togliere il
carbone);
Innovazioni:
– utilizzo del carbon coke
– budellaggio, prevede la produzione di forni di grande dimensione
Le innovazioni della seconda rivoluzione industriale saranno fondamentali per la produzione di
acciaio a basso costo, nella prima rivoluzione c'era solo produzione di ghisa e ferro.
Nel settore tessile, il cambiamento fondamentale si ha nell'800, il primo problema affrontato era
quello della filatura, era un lavoro per donne perchè servivano mani piccole, le innovazioni trovano
riscontro nella lavorazione del cotone e molto meno nella lana.
Il settore di produzione del cotone è un settore nuovo, innanzitutto perchè il cotone arrivava dal
Nuovo Mondo, proviene dalle colonie britanniche, il tessuto di cotone veniva prodotto anche in
India, e all'inizio del 700 l'Inghilterra importa il cotone colorato dall'India, fa il “Calicò Act”, che gli
permette di importare il cotone colorato dall'India, successivamente impone un divieto di importare
il prodotto finito dall'India perchè incomincia a produrlo da sé.
L'Inghilterra ha la materia prima in grandi quantità, il prodotto è nuovo, incontra i gusti della gente
perchè è leggero e facilmente colorabile, è un prodotto più resistente rispetto alla lana.
Le innovazioni in questo ambito sono:
– negli anni 60 del 700 vengono prodotti: filatoio ad acqua, è un macchinario piuttosto
ingombrante composto da due coppie di rulli, rulli che sostituiscono il lavoro umano, più
questi rulli vengono distanziati più la fibra è lunga, il problema è che il macchinario era
molto grande e se si volevano produrre prodotti molto sottili si rischiava di romperli; l'altro
macchinario prodotto chiamato “Jenny”consentiva di filare più fili contemporaneamente
attraverso il meccanismo della “spoletta volante”, si riusciva ad ottenere una trama che
poteva essere più o meno sottile;
– 1769 l'elemento cruciale sarà la combinazione di queste due innovazioni: Cropton produrrà
un macchinario che combinerà i rulli e insieme metterà la spola volante,il macchinario si
chiamerà Mule-Jenny, si otteneva un prodotto più efficiente e con meno costi di produzione;
– negli anni 70 a questo macchinario sarà applicata la macchina a vapore.
Prima dell'introduzione di questo macchinari per filare a mano 5 libbre di cotone ci volevano 5000
ore, dopo la costruzione di questi macchinari il tempo si riduce a 300 ore.
Si trattava di macchinari molto costosi e quindi molto meno diffusi fino almeno al 1815-20.
Il problema inizia poi a spostarsi nella fase successiva, il telaio all'inizio era manuale, si dimostra
non sufficiente a smaltire la produzione che arrivava.
Le innovazioni qui si susseguono:
– 1785 produzione del primo telaio meccanico che si diffonde anch'esso ma che inizia a
diffondersi negli anni 20-30 dell'800.
I primi paesi industrializzati saranno quelli che hanno buone dotazioni di carbone, tutti questi
macchinari alla nascita della macchina a vapore richiede molto carbone.
I maggiori territori con più carbone sono:
1) Inghilterra e Belgio;
2) Francia con meno giacimenti di carbone difficili da sfruttare
3) la Germania incomincia ad utilizzare i propri giacimenti di carbone nella metà dell'800;
Appunti di Fusco Gianluca
Appunti di Fusco Gianluca
4) Nel resto dell'Europa prevale l'utilizzo dell'energia idraulica per la scarsità del carbone, e
questo è uno dei motivi per cui si svilupperanno più tardi;
Man mano che il processo di industrializzazione va avanti l'innovazione incomincia a trovare nuovi
settori di produzione, come il gas per l'illuminazione delle città e delle fabbriche, con la possibilità
di lavorare nelle fabbriche anche di notte.
Il Belgio
È il primo paese che si è industrializzato dopo l'Inghilterra, che erano i Paesi Bassi del Sud, sotto il
dominio spagnolo.
Fine del 700 dominio napoleonico.
Il Belgio entra all'interno di un grande impero, si creano una serie di rapporti: il Belgio rimane per
circa 15 anni alleato con l'Olanda, nel 1830 si separa e diventa il regno del Belgio, viene applicata
una ,monarchia costituzionale, e inizia il processo di industrializzazione.
Segue il processo di industrializzazione inglese, riesce a starci dietro anche per la vicinanza
territoriale, e grazie allo spionaggio industriale.
Il Belgio aveva grandi tradizioni nel settore manifatturiero: produzione di lino, questo implica un
rapido passaggio dalle produzioni tradizionali alle produzioni più moderne.
Il Belgio ha disponibilità di ferro e carbone, negli anni 20 incomincia a svilupparsi un polo
siderurgico per la produzione di ferro e ghisa.
A seguito degli eventi del dominio napoleonico il Belgio vedeva la Francia come il principale
sbocco economico.
La casa reale aiuta il processo di industrializzazione del Belgio:
– favorisce istituzioni bancarie, “societè general du belgique” e “bache du belgique” che
favoriranno la costituzione di imprese e costruzione ferrovie;
La costruzione della rete ferroviaria ha inizio negli anni 30, se ne fa carico lo stato e gestisce tutta
la rete principale, lascerà ai privati la costruzione delle reti secondari, a metà del 800 incomincerà a
riscattarle.
C'è un rapporto di scambio fra industrie e ferrovie.
Il Belgio produce molto per le esportazioni.
28/11
Il Sistema dei trasporti all'interno della rivoluzione industriale (291 → 307)
Il mondo dei trasporti ( in senso largo) cambia tutto, con i primi decenni dell'800, nei vari paesi
dell'Europa e a seconda delle varie necessità.
Trasformazione dei trasporti vuol dire:
– migliorare le strade:
- in Inghilterra il governo comincia a chiedere un pedaggio per usare una linea di traffico
abbastanza efficiente;
– allargare i canali:
- in Inghilterra i canali costituiscono un'importantissima risorsa, queste strade “d'acqua”
Appunti di Fusco Gianluca
Appunti di Fusco Gianluca
sono importanti perchè al di là di quelli che sono i canali più importanti che vedono la
partecipazione e pianificazione da parte dello stato, esistono delle ramificazioni che
permettono di raggiungere punti strategici, queste ramificazioni vengono finanziate dal
tessuto economico sociale per una migliore amplificazione della rete;
- in Francia c'è la particolarità di avere un'attenzione dal punto di vista culturale per i canali ,
nasce il “corps des ponts et Chaussées”, con costituzione di una scuola che fa nascere dei
tecnici specializzati nella costruzione e nella modificazione di queste vie di trasporto;
- in Italia, il Po è navigabile per commerci trasversali;
– costruzione di ferrovie, le locomotive funzionano con delle macchine a vapore, le
costruzioni ferroviarie hanno 2 funzioni diverse:
- l'Inghilterra è la prima ad utilizzare nuovi sistemi, la rivoluzione industriale inglese si fa
anche con le ferrovie, le ferrovie sono uno di quei elementi che vengono presi come base
alla rivoluzione industriale inglese; le prime ferrovie sono costruite esclusivamente dai
privati, dai singoli imprenditori, costruisce con propri investimenti dei pezzetti di ferrovia,
senza aiuto da parte dello stato, l'interesse di questi imprenditore è di raggiungere con costi
minori le fonti di materia prima e i mercati; quindi ci sono all'interno dello stato ferrovie a
pezzetti, c'è quindi difficoltà di collegamento perchè le ferrovie sono al di fuori di ogni
pianificazione statale, nel momento in cui lo stato si rende conto delle potenzialità di questo
nuovo mezzo di trasporto, cerca di trasformare queste linee spezzate, molto diffuse in
qualche cosa di organico; il trasporto di persone è qualcosa di cui il privato si interessa fino
ad un certo punto, che deve essere preso in considerazione, e quando lo stato decide di
prenderne il controllo deve anche avere un'utilità sociale, ci possono essere alcuni
collegamenti con le zone del paese fatti per permettere al paese di essere più coeso e di
permettere alle persone di spostarsi da una parte all'altra, è un sistema di unificazione del
paese; quindi l'Inghilterra finisce poi per avere tutta una serie di problemi per cercare di
mettere ordine nel nuovo sistema di comunicazione;
- negli altri paesi, la tecnologia è già avanzata perchè già adottata dall'Inghilterra, i paesi
importano le locomotive da parte delle industrie metallurgiche inglesi che si sviluppano
anche grazie a questo, in questi paesi il rapporto che si viene a instaurare fra sviluppo delle
ferrovie e rivoluzione industriale è diverso da quello inglese, lo sviluppo ferroviario è il
risultato della rivoluzione industriale, in seguito alle conoscenze che si sono avute
dall'Inghilterra, la rivoluzione industriale degli altri paesi porta ad uno sviluppo delle
industrie meccaniche e metallurgiche negli altri paesi; la Francia e la Germania utilizzano un
sistema misto, cioè costruito in parte dai privati e in parte dallo stato, questo succede
particolarmente in Germani, dove lo stato di Bismarck è molto forte e cerca di dare delle
linee guida molto forti (la Germania è l'unione fra tanti piccoli stati indipendenti intorno alla
Prussia, nel 1833 nasce lo Zollferein è la prima unione doganale europea ed è anche il primo
nucleo dello stato tedesco, List fondatore dello Zollferein decide l'abolizione delle dogane
interne, in pratica un'unificazione economica di tutto il territorio, dal punto di vista esterno
c'è l'accordo di usare nei confronti del mondo esterno un'unica tariffa doganale); il Belgio è
l'esempio per quello che riguarda le scelte ferroviarie di maggior efficienza, cioè che lo stato
belga, stato molto piccolo con risorse finanziarie ridotte, fa un disegno sul proprio territorio
di quello che è il quadro delle comunicazioni ferroviarie che pensa possa essere il più
Appunti di Fusco Gianluca
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efficiente per il proprio territorio, e si assume tutte le spese, diventa quindi il centro
ferroviario più efficiente d'Europa, chiaramente lo stato deve poi raccogliere quello che
ricava dal mercato finanziario per coprire questa grossa uscita; la Francia disegna a grandi
linee la struttura dell'organizzazione del trasporto ferroviario nel paese e costruire una parte
di queste linee, spetta allo stato l'esproprio delle terre dove deve passare la ferrovia, la
conclusione delle reti ferroviarie viene assegnata ai privati (costruzione stazioni, acquisto
locomotive, ecc.) con il regime della concessione, i privati hanno il diritto di gestire queste
infrastrutture a seconda dell'importo che hanno investito, in modo da rientrare nell'importo
investito, questo è lo stesso sistema che verrà utilizzato dall'Italia unificata, con qualche
problema per la scelta delle linee, viene approvato un progetto di costruzione delle ferrovie
che ha un difetto: la scelta delle linee ferroviarie da costruire non è motivata dalle scelte
economiche, ma l'idea è che la ferrovia sia uno dei fattori di unificazione del paese fra Nord
e Sud, ci si pone il problema di superare le Alpi, e di andare da Nord a Sud, ma andare dal
Tirreno all'Adriatico è un problema perchè non ci sono linee che permettono di raggiungere i
due commerci marittimi, questo c'è ancora oggi, quindi sono scelte che paghiamo ancora
oggi; il secondo difetto della programmazione è l'eccessiva lunghezza del diritto di
concessione che viene fatto ai privati, si formano tre compagnie ferroviarie che si assumono
il compito di completare le stazioni e le zone ferroviarie, che durano per un tempo troppo
superiore rispetto al capitale che avevano investito per la conclusione di queste ferrovie, la
fine di queste compagnie è stabilita nel 1908, anno in cui lo stato si riprende tutte le ferrovie;
da un punto di vista finanziario c'è un aumento delle finanze perchè la maggior parte delle
compagnie che si formano sono società per azioni che diventano le protagoniste di tutta
l'attività finanziaria e di borsa che si svolge nella borsa di Parigi, dove vengono quotate tutte
le compagnie ferroviarie.
La Russia costruisce “La transiberiana”, linea costosissima che termina agli inizi del 900, va
a rappresentare la presenza dello stato in tutto il territorio, questa attraversa tutta una serie di
territori inabitati, che rappresenta una perdita; Gli USA finanziano in parte la ferrovia che va
dall'Atlantico al Pacifico, dal punto di vista politico vuole dare modo di vedere
l'unificazione del paese, accanto al prestigio e al desiderio di far capire che il paese sia unito
da un oceano all'altro fa si che anche gli stati più interni si uniscano al paese; c'è una
partecipazione fra stato e privati con una scelta di questo tipo: costruzione della base delle
linee ferroviarie, man mano che si procede da un oceano all'altro, vengono date in
concessione le terre in coltivazione ai coloni le zone che la ferrovia attraversa in modo da
non avere lo stesso problema della Russia, lentamente questo progetto porta dei risultati;
– navigazione a vapore (anche sul libro), è prima sui fiumi e poi in mare, perchè sui fiumi ci
sono meno onde, e visto che vanno avanti tramite una ruota c'è bisogno di inventare l'elica
per l'accelerazione dei trasporti marittimi, navigazione che si evolve contemporaneamente
con il passaggio dagli scafi in legno a scafi in metallo, il problema delle navi a vapore è che
devono partire con metà della stiva ripiena di combustibile per i viaggi, e quindi c'è meno
posto per le merci e per le persone;
– diffusione delle notizie
– automobile, agli inizi del 900 causa una rivoluzione pari all'applicazione della macchina a
vapore per i trasporti
– 1914, iniziano a volare gli aerei, utilizzati prima nella prima guerra mondiale e poi iniziano
Appunti di Fusco Gianluca
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a essere utilizzati per i trasporti
Il Belgio ha maggior possibilità di trasformare il carbone in carbon cock e quindi averne un
maggiore utilizzo.
L'Italia è in difficoltà ad avere il decollo industriale perchè non ci sono materie prime, l'Italia
riuscirà a fare un salto di qualità con l'industria Idroelettrica.
Francia e Germania partono insieme nello sviluppo, ma poi nascono successivamente dei
rallentamenti da parte della Francia:
– il decollo francese è lasciato alla libera imprenditoria, è un decollo a cui lo stato non da delle
linee guida ,molto importanti, mentre la Germania, una volta unificata, con la guida rigida di
Bismark il decollo parte più velocemente;
– la guerra franco-prussiana, finisce nel 1860, la Germania vince sulla Francia, la Francia
perde l'Alsazia e la Lorena ed è obbligata a pagare una cifra enorme di riparazioni di guerra,
c'è quindi un passaggio enorme di risorse finanziarie dalla Francia alla Germania, la
Germania quindi si trova ad avere molte risorse finanziarie a disposizione che permettono
alla Germania di prendere delle strade per un miglior decollo industriale
– la Francia è il regno della piccola-media impresa, la Germania oltre alle numerose risorse
finanziarie si trova in particolare le due regioni annesse, che sono molto importanti dal
punto di vista economico: l'Alsazia era la regione francese più industrializzata, l'industria
tessile era avanzata; il ferro che si trovava nella Lorena non era stato utilizzato dalla Francia
perchè aveva delle contaminazioni di fosforo che ne impedivano la trasformazione tramite i
macchinari di quel tempo, la Germani trova il modo di utilizzare queste risorse particolari
con nuovi macchinari, e quindi questa contaminazione viene superata.
L'energia elettrica all'inizio viene vista come qualcosa di opzionale, ma quando la si riesce a
produrre in quantità notevole e può essere posta all'interno del sistema produttivo, diventa un grosso
guadagno grazie alla sua “trasferibilità”, c'è quindi una maggiore libertà per la localizzazione
industriale, con il carbone questo non poteva avvenire perchè non era trasferibile come l'energia
elettrica.
In Germania c'è un grande sviluppo dell'industria chimica, settore che si sviluppa velocemente
sopra gli altri settori:
– sull'agricoltura, permette una maggiore produzione grazie alla protezione delle piantagioni
– sull'industria tessile, per la colorazione permette la riduzione dei costi
Motore a scoppio, rivoluziona il sistema di trasporto, introducendo altri settori che aiutano lo
sviluppo; tutto questo è il risultato di ricerca che avviene maggiormente in Germania.
29/11
Appunti di Fusco Gianluca
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Attività bancaria
alla fine del 600 era ancora molto artiginanale per le tecniche e gli strumenti che questa attività era
riuscita a portare avanti, era gestita dai privati.
Il primo sviluppo è il passaggio di questa attività dai privati allo stato:
– in Italia il passaggio dalla banca privata a quella privata; il concetto di banco pubblico
deriva dalla paura dei fallimenti dei banchi privati, che in seguito al periodo delle bancarotte
spagnole, non era stato restituito quello che in passato era stato prestato dai vari enti privati,
il concetto di banco pubblico è applicato allo stato, lo stato garantisce i depositi delle
banche, i banchi pubblici sono pubblici in quanto continuano ad essere privati ma lo stato
garantisce i depositanti sui depositi bancari;
Incomincia ad affermarsi il concetto di banca nazionale, c'è un rapporto complesso fra le
riserve dei metalli preziosi e le monete cartacee.
– la banca d'Inghilterra diventa una delle banche più importanti insieme a quelle francesi,
l'Inghilterra alla fine del 600 sono abili e riescono a non restituire i prestiti che chiedono per
guerre e attività del governo nei confronti di molti banchieri, alla fine del 600 avviene la
nascita della banca di Inghilterra : il sovrano avendo bisogno il di un milione e duecento
sterline, e non trovando banchieri che possano fornirglieli, uno scozzese di nome Patterson
ha un'idea particolare, riesce a mettere un numero tale di finanziatori da potere mettere
questo capitale a disposizione per il sovrano, ma contratta qualcosa di diverso, chiedendo
come contropartita il diritto di fondare una banca il cui capitale sociale non è versato ma è
rappresentato dal prestito che è stato fatto al sovrano, c'è quindi la fondazione di un'impresa
bancaria il cui capitale sociale in pratica non c'è, ottiene il permesso di svolgere tutta una
serie di attività bancarie-finanziarie utilizzando come risorsa gli interessi che la corona paga
per il prestito avvenuto.
– Banche francesi e tedesche si dividono in banche d'affari (banche che raccolgono capitali sul
mercato finanziario e concedono prestiti per operazioni di scadenza maggiore, corrono più
rischi delle banche di deposito) e banche di deposito ( chiedono interessi maggiori a quelli
dei depositanti).
– L'Inghilterra utilizza riserve d'oro per la sterlina;
– lo sviluppo della banca in Germania: la Germania è il regno della grande impresa, è il centro
dello sviluppo e della ricerca di molti settori che permettono di svolgere attività
imprenditoriali in modo migliore; in Germania esiste la banca mista, un unico sistema di
organizzazione dell'attività bancaria, la banca mista è una banca non specializzata, una
banca che si ritiene in grado di fare sia prestiti a piccolo- medio termine che a lungo termine,
a breve termine per le industrie che hanno bisogno di essere finanziate per situazioni
particolari (acquisto di materie prime e pagamento della manodopera), prestiti che
riguardano uno o al massimo due tipi di esercizio; molto più complesso è il discorso dei
prestiti a lungo termine, le imprese li chiedono per le infrastrutture (costruzione nuove
imprese o ampliamento, macchinari); questo tipo di banca riesce a collegarsi con le imprese
in maniera efficienze, si viene a collegare un intreccio di interessi fra il mondo delle imprese
e delle banche che va a creare anche intrecci di partecipazione e controllo reciproco, questo
avviene perchè la maggior parte delle imprese sono s.p.a.; in Germania questo sistema
funziona, questo permette una spinta per lo sviluppo, decollo tedesco.
Appunti di Fusco Gianluca
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– L'Italia è il primo paese ad importare la banca mista, è alla base del decollo industriale
italiano, le 2 banche principali che permettono questo sono : il credito italiano e la banca
commerciale; in un secondo momento anche il Banco di Roma.
Erano banche sostanzialmente piccole che svolgevano queste attività, non esistevano delle
istituzioni di peso che potessero stabilire un collegamento con le imprese come avveniva in
Germani, vengono quindi fondate queste 2 banche.
Sono due banche miste:
- vengono fondate con capitale fondamentalmente tedesco, la Germania ha raggiunto un
livello di sviluppo notevole, mentre l'Italia è ancora all'inizio (piccola-media impresa), non
ha tecnologia, siccome sono le banche tedesche che finanziano l'Italia per lo sviluppo, la
tecnologia arriva dalla Germania, e quest'ultima ha un grande ricavo proveniente appunto da
questa esportazione di capitale e tecnologia; tutto questo in Italia funziona, questo intreccio
di azioni tra banche e imprese non ha problemi in Germania, ma in Italia ha riscontro
passivo con l'avvento della crisi del 29, una crisi azionaria in particolare delle imprese
italiane, i pacchetti azionari non valgono più; verranno quindi create all'interno dell'IRI delle
imprese a partecipazione statale, che vanno a stabilire il primo esempio di intervento statale
all'interno dell'economia; con la legge del 36 ogni istituto può fare attività bancaria di
deposito e di collegamento con i risparmiatori, però per i finanziamenti a lungo termine
devono nascere degli istituti specializzati, la maggior parte delle banche recente,mente si è
cercata di distaccare da questa legge, nasce il concetto di banca “universale” che corrisponde
alla banca mista, è quindi una replica.
Riorganizzazione del sistema bancario italiano
L'Italia deve ridurre gli istituti di immissione, si arriva alla fine degli anni 80 con 3 istituti di
immissione: Banco di Sicilia, Banco di Napoli, Banco degli istituti sardi (fusione fra banco di
Genova e quello di Torino).
Gold standard e tre aree in cui viene divisa l'Europa (da 325 a 329)
05/12
Nel 1861 Unificazione dell'Italia, all'interno dell'Italia c'era un grande disordine.
Area lombardo veneto, 1866 si unifica all'Italia dopo la fine della guerra con l'Austria, c'è industria
della seta e del cotone, stava iniziando l'industria siderurgica e meccanica; più ci si sposta al Sud più
è raro trovare attività industriali; nell'ex stato pontificio non si hanno grandi attività industriali.
Al momento dell'Unità d'Italia, il paese è ancora prevalentemente agricolo (+ del 60% degli italiani
sono agricoltori), lo sviluppo industriale è quindi appena agli inizi.
Con l'avvento dell'Unità nazionale, il nuovo stato si deve adeguare a fare i conti con queste realtà
differenziate fra loro, ci sono una serie di provvedimenti con obbiettivo unificazione legislativa ed
economica del paese.
I primi 15 anni del nuovo regno, da un punto di vista politico sono caratterizzati dai governi della
cosiddetta destra storica che quindi conformemente alle ideologie di questo schieramento si punta
sul liberismo economico con riduzione dei dazi per favorire il traffico internazionale, si punta ad
ottenere un pareggio di bilancio.
In questo periodo si investe sulla costruzione di strade, ferrovie perchè ci si rende conto che creare
una rete infrastrutturale è una condizione indispensabile perchè questi ex staterelli possano
Appunti di Fusco Gianluca
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interconnettersi uno con l'altro; creare le basi per dare vita ad un unico mercato nazionale.
Si lavora molto in questo campo perchè la ferrovia è in questa fase il mezzo di trasporto terrestre
che permette di superare i problemi di comunicazione che c'erano in età preindustriale, dal punto di
vista industriale in questo periodo si assiste ad una crescita del settore tessile, in particolare quello
della seta che viene esportata anche in altri stati come Francia e Inghilterra.
Per lo sviluppo di metallurgia e meccanica l'Italia si trova di fronte ad alcuni problemi che
condizionano e rallentano il processo:
– l'Italia non ha materie prime e quindi è dipendente dall'importazione e deve trovare qualcosa
da esportare;
– il fatto che l'Italia debba comunque importare la tecnologia per costruire gli impianti
produttivi e che abbia un mercato ristretto, non c'è nessun motivo che spinga imprenditori
stranieri a esportare in Italia le nuove tecnologie e i nuovi impianti;
Nasce il triangolo industriale Torino-Milano-Genova, sono le città che possono avere più incentivi
tecnologici, inoltre Genova essendo anche un grande porto può esportare maggiormente ed essere la
via per fare arrivare in Italia le materie prime e fornire le industrie del Nord Ovest del paese.
Nel 1876 finisce il governo della destra storica, e nasce il governo della sinistra storica che dura
fino al 1900.
C'è un ritorno verso una logica protezionista, aumento dei dazi, riduzione degli scambi
internazionali, protezionismo verso il commercio statale e concorrenza con il commercio straniero.
Il contesto internazionale cambia, salvare il commercio statale dalla concorrenza straniera.
L'Italia dal 1878 adotta una prima tariffa protezionista in particolare i dazi doganali sui cereali, si
protegge un prodotto agricolo perchè incomincia ad arrivare in questo periodo i cereali degli USA e
vengono a costare meno quest'ultimi. Alzando i dazi su questi cereali si convince che ci sia una
maggior convenienza sull'acquistare i cereali italiani piuttosto che importarli dall'estero.
In questo periodo si adottano dei dazi anche per proteggere dei beni industriali, per esempio prodotti
siderurgici, ma non quelli dell'industria meccanica, questo fa si che alcuni settori soffrano per la
concorrenza internazionale.
Iniziano poi a svilupparsi nuove attività industriali, per tenere il passo dei cambiamenti degli altri
paesi, lo stato soprattutto per l'industria meccanica (costruzione,navi e ferrovie), commissiona alle
imprese italiane la produzione per costruire infrastrutture ferroviarie anziché produrre navi per la
marina, lo stato fa la scelta politica ed economica di non comprare più dall'estero finanziando le
industrie italiane e spingendole a produrre e a svilupparsi.
Per vedere una fase di crescita sostenuta dell'industria bisogna attendere gli anni dal 1895 fino alla
vigilia della prima guerra mondiale (1914).
Cominciano in questo periodo a diffondersi la chimica (in particolare nei settori dei fertilizzanti), la
produzione di acciaio che serve per tutta una serie di trasformazioni a valle, nascono le prime case
automobilistiche, si svilupperà in questo periodo il settore dell'elettricità utilizzando “il carbone
bianco”, cioè l'energia idroelettrica proveniente dalle montagne.
Nel 1905 tutta la rete ferroviaria diventa statale, lo stato fa rientrare un servizio che prima ad un
momento prima era privato.
Le compagnie ferroviarie private allora investono sul settore elettrico che si dispone come il miglior
settore per trarre profitti.
Appunti di Fusco Gianluca
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Alla vigilia della prima guerra mondiale Piemonte-Lombardia- Liguria, l'agricoltura ha perso peso e
l'industria ha preso forza, il resto dell'Italia è ancora prevalentemente agricolo.
Prima guerra mondiale, alcuni settori traggono molto vantaggio dalla guerra, sono tutti quei settori
che producevano i beni che funzionali per l'impegno militare dell'Italia; la Fiat nella guerra passa da
4000 a 40000 lavoratori, l'Ansaldo da 6000 a 56000, producevano per l'esercito.
Ad un certo punto la guerra finisce e la fine della guerra che in qualche modo era stata una crescita
per molte imprese, porta una serie di problemi successivi, non c'è più domanda militare, lo stato non
ordina più niente e interrompe gli ordini in corso e i pagamenti per questi ordini, le imprese sono
obbligate a licenziare molto personale e in molti casi rischiano il dissesto, (l'Ansaldo per esempio è
in fallimento, viene salvata dalla banca d'Italia).
Nel 1920 nasce la contestazione operaia.
Nel giro di un paio di anni cambia la situazione, con la marcia su Roma 29 ottobre del 22, il re da il
compito a Mussolini di guidare il paese, nasce la dittatura fascista.
Negli anni 20 vengono varate una serie di misure per incentivare la produzione agricola, bonifica
delle aree costiere paludose e misure per sostenere la produzione nazionali dei cereali attraverso dei
dazi che svantaggi che scoraggiano l'importazione, e incoraggiano la produzione interna al paese,
questa prende il nome di “battaglia agricola”, per soddisfare la domanda interna di cereali, il
risultato è modesto, perchè la produzione di cereali aumenta leggermente, e si è smesso di coltivare
altri prodotti i cui prodotti finali erano oggetto di esportazione, questo avviene perchè gli agricoltori
che producevano cereali erano maggiormente sussidiati da parte dello stato.
Un'altra politica è quella di rivalutazione monetaria che prende il nome di “quota 90”; nel 1926
Mussolini (153 lire italiane= 1 lira sterlina) ritiene di riportare ad un valore di forza la moneta
nazionale (93 lire italiane = 1 sterlina), per far questo si attuarono una serie di misure che gravarono
sull'economia del paese:
– taglio delle retribuzione operaie e degli enti pubblici
– meno competizione delle esportazioni italiane verso l'estero
Vicino all'obbiettivo di Mussolini quindi si arriva ad un risultato non positivo per l'economia
italiana.
Nel 1929 l'Italia entra nella crisi internazionale, iniziata dal crollo della borsa di Wall Street
(americana).
Per fronteggiare la crisi (vedere file su aulaweb).
Si sviluppa l'Istituto di credito → banca mista e universale, la banca mista è stata un elemento vitale
perchè è riuscita a finanziare le industrie e investire su delle azioni industriali, “fratellanza siamese”
la banca e le industrie si legano a filo doppio, sono accumunate dalla fortuna ma anche dalla
sfortuna.
Con la crisi del 29, le banche si trovano a corto di liquidità, anche perchè gli americani hanno
incominciato a non investire più in Europa e hanno ritirato tutti i capitali investiti per l'Europa, il
rischio è che la crisi contagi banca ed industria ed entrambe falliscano, si trattava di industrie e
banche molto importanti, e un fallimento avrebbe avuto un peso fortissimo, si attua quindi un
massiccio intervento pubblico per evitare questo tracollo, nel 1931 viene istituito un istituto di
credito pubblico INI (istituto nobiliare italiano), per concedere dei prestiti (le banche non lo
potevano fare), ma in realtà nel 1933 viene istituito l'IRI (istituto per la ricostruzione industriale),
Appunti di Fusco Gianluca
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articolata in due sezioni:
– una per i finanziamenti industriali ;
– una sezione per gli smobilizzi, doveva essere un intervento temporaneo in cui l'IRI rilevava
le partecipazioni azionari delle banche che avevano verso delle imprese industriali, e passata
la crisi li avrebbe rimessi sul mercato ai privati;
Nel 1937 ci si accorge che tutto ciò non è possibile, e quindi si decide di trasformare L'IRI da ente
temporaneo a permanente, e nascono le partecipazioni pubbliche, dove tutta una serie di aziende ha
un pacchetto controllato dall'ente pubblico; in questo caso lo stato acquista le azioni che di tutte
queste imprese avevano le banche, non è quindi una nazionalizzazione.
Il peso di questa operazione è rilevante perchè lo Stato in questo modo controlla tutte le imprese dei
vari settori strategici.
Collegato a questo intervento tramite l'IRI, nel 1936, lo stato fa una legge bancaria,
“specializzazione del credito”, non può più esistere la banca mista.
A complicare lo scenario della crisi, ci sono delle vicende di politica internazionale italiana, l'Italia
per confrontarsi con le grandi potenze inseguiva “il mito dell'impero”, voleva avere delle nuove
colonie, nel 1935 l'Italia invade l'Etiopia, questa guerra impone delle sanzioni economiche che
impediscono agli altri stati di esportare prodotti verso l'Italia, per questo motivo si inaugurò la
politica autartica (autosufficiente in tutti i settori), questo spinse all'adozione di alcuni
provvedimenti che dopo il conflitto portarono a qualche aspetto positivo, ad esempio per recuperare
alcuni metalli si incominciò a fare raccolta differenziata dei rifiuti, un'azienda chimica dell'epoca la
Montecatini avviò degli esperimenti per la scoperta di nuove sostanze che consentirono ad uno dei
maggiori chimici Natta di ottenere il premio Nobel nel 1950.
Alla vigilia della seconda guerra mondiale, ancora la maggior parte delle persone è occupata in un
settore agricolo e l'industria è ancora in fase di sviluppo, in Liguria Piemonte Lombardia e Veneto le
occupazioni sono maggiormente in settore industriale, migliora anche lo stile di vita, il PIL
raddoppia, non è distribuito però in tutto il territorio nazionale, diffuso soprattutto al Nord e
maggiormente in Liguria.
6/12
Cap. 2° e 3° Mezzo secolo dell'economia italiana (da 59 a 160) → domanda compitino
Nascita dell'IRI in funzione della caduta della banca mista, viene diviso poi in delle finanziarie
settoriali di molta importanza, perchè occupano un numero di addetti notevole.
Dal 1945 al 1953, periodo della ripresa dell'economia italiana ed europea che esce dalla guerra, la
situazione dopo la guerra è disastrata in tutta l'Europa :il 40% delle ferrovie, dei ponti è
inutilizzabile dopo la guerra, l'80% della marina mercantile non esiste più; in più l'Italia porta con se
la cronica mancanza del carbone.
Gli USA si rendono conto della situazione, e inizia una serie di aiuti verso l'Europa, all'inizio poco
organizzati, e poi nel 1947 con il “Piano Marshall” questi aiuti sono più mirati e organizzati.
I primi aiuti sono alimentari, medicinali, credito all'industria (importazioni di carbone per il 40% e
materie prime per iniziare ad effettuare delle lavorazioni).
Nella prima fase c'è uno stanziamento di 100 milioni di dollari finanziato dal sistema bancario
americano, nel frattempo ci si accorge delle necessità, inizia una seconda fase che è strutturata ma
Appunti di Fusco Gianluca
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fino ad un certo punto, si chiama UNRRA (United Nations Relief and Rehabilitation
Administration), è un programma con una base importante e non è affidata ad aiuti casuali nella
politica degli USA, sono 250 milioni di dollari, questo avviene nel 1946-47, scatoloni con coperte,
vestiti, aiuti umanitari; è il risultato di un impegno molto importante, ma la popolazione in questi
due progetti viene prima dei sistemi economici, gli USA hanno bisogno di partner per svolgere la
propria economia, con il Piano Marshall che decolla nel 1947, ha dal punto di vista della politica
americana motivazioni economiche ma anche politiche, comprende 16 paesi dell'Europa che
vengono aiutati, dovrebbe essere un piano quadriennale, ma in realtà durerà molto di più.
Gli stati uniti hanno bisogno di soddisfare la loro bilancia dei pagamenti e le proprie importazioni,
lo sforzo finanziario che viene fatto è qualcosa di eccezionale perchè sono 12 mila 383 milioni di
dollari.
Al di là del primo problema che è economico, c'è la strategia politica per non sottomettersi
all'egemonia sovietica.
Viene data molta importanza alla Germania vinta, per farla rientrare nell'economia Europea, le
finanze vengono distribuite: 23% all'Inghilterra, 21% in Francia, 11% in Italia e Germania.
Il piano Marshall è del 1946 però partirà negli anni 50, fino al 1947 l'Italia ha un governo di Unità
Nazionale che vede destra e sinistra alleate con a capo del governo Alcide De Gasperi, nel 47 egli si
dimette, dopo alcuni anni rifiuta l'appoggio della sinistra al governo e instaura un governo di
minoranza democristiano.
In Italia da un lato ci sono le grandi imprese statali, qualcosa di piccolo ancora c'è (per quanto
riguarda le imprese che non sono statali), il tessuto della piccola-media impresa rimane alla base
dell'economia.
Ci sono 2 forme attraverso le quali si riescono a cogliere dagli USA le risorse finanziarie:
– Grants: sono delle cessioni gratuite di beni in buona parte alimentari da parte degli USA nei
confronti dello stato italiano, gestiti dal ministero dell'industria e ricevute dallo stato che
deve provvedere alla distribuzione, li distribuisce a prezzi politici, lo stato italiano in questo
momento è privo di riserve valutarie per acquisire importazioni, sebbene a prezzi politici,
lentamente lo stato italiano cerca di rifarsi delle riserve valutarie;
– Loan: vengono ceduti dei finanziamenti e non più dei beni, per ottenere le risorse finanziarie
tramite questo sistema occorre che le industrie presentino dei piani di sviluppo
particolarmente sviluppati con requisiti puntuali valutati poi dal governo degli USA, il
difetto di questo tipo di situazione è che la piccola-media impresa non è in grado di
prsentare dei progetti con delle caratteristiche in grado di ottenere i finanziamenti dagli USA
per ampliare gli impianti.
Per la difficoltà di accedere a questi finanziamenti, le riserve valutarie ricevute vendendo i beni
tramite il sistema dei Grants, vengono indirizzate per aiuto delle piccole-medie imprese.
Nel 1950 l'Italia ha il 20% in più nell'attività economica.
Pag 67, tipo di merci che attraverso il Grants lo stato italiano chiede mandando in atto questo
sistema che si evolve in maniera autonoma, il 37% delle merci è carbone, quasi il 30% il cotone,
18% i cereali, 15% macchinari e attrezzature, per quanto l'industria meccanica si sia ripresa occorre
ancora importare macchinari.
Il vantaggio competitivo dell'Italia all'interno di un panorama disastrato è che in realtà questo paese
continua ad essere un paese senza materie prime che lavora per l'esportazione in cui c'è tanta
Appunti di Fusco Gianluca
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manodopera a basso prezzo e bassi salari; i costi dei prodotti sono competitivi all'interno del
mercato internazionale.
È un grosso sforzo che però ha un difetto che ci portiamo dietro ancora adesso, non aiuta a evitare
gli squilibri regionali
(pag.71) Le zone dell'Italia usufruiscono in maniera più importante di queste risorse di aiuto da
parte degli USA sono le tre regioni del triangolo industriale.
Il piano Marshall dura fino al 1951, poi continua in maniera un po' più soft nel periodo successivo.
In questo periodo c'è una ripresa delle produzioni militari, che arrivano alla NATO.
I settori sono gli stessi nelle attività economiche italiane con qualche diversità:
– il primo settore che cresce è quello meccanico (Filmeccanica ha in mano il 43%
dell'industria meccanica);
– il secondo settore è quello dell'industria siderurgica, 1951 nasce la CECA comunità
economica del carbone e dell'acciaio;
– l'industria chimica aveva avuto uno sviluppo particolare nel periodo fascista, significa anche
petrolio ormai e non solo più fertilizzanti e questo è un settore che è destinato a crescere;
– si rimettono in sesto le centrali elettriche (il 90% l'energia è idroelettrica)
– una costante è l'industria tessile, il 18% della forza lavoro degli anni 50 è impiegata
nell'industria tessile ed è ancora una volta destinata quasi esclusivamente alle esportazioni;
– campo petrolifero, nel 1953, nasce l'ente nazionale idrocarburi (ENI), nel 1926 c'era l'AGIP,
gli americani però non vogliono finanziare questo tipo di industrie, ci si riesce lentamente
però e quella che era l'AGIP diventa ENI (divisa in tante AGIP), dal 1953 al 1962 quello che
ha portato avanti questo campo è Enrico Mattei.
– Fiat e la Piaggio partecipano a questa fase di sviluppo nell'industria automobilistica;
Il 1950 è la cassa del mezzogiorno
1957, Trattato di Roma
Dopo gli anni 50 il tessuto economico del paese è ristrutturato in maniera notevole e nel periodo
successivo (periodo più brillante della storia economica italiana) si assiste ad una serie di
cambiamenti importanti, per esempio nel campo assistenziale.
Nel periodo degli anni 50 si passerà da un sistema contributivo, pensioni calcolate con questo
sistema, ad un sistema retributivo.
L'Italia non migliora le ferrovie ma è lo stato che costruisce il maggior numero di autostrade,c'è il
monopolio su queste infrastrutture da parte di 3 imprese.
L'Italia è all'avanguardia nella produzione di elettrodomestici bianchi (frigoriferi, lavatrici)
I sistemi di pagamento
Nel 1946 il fondo monetario internazionale che si è formato fa una riunione importante a Bertol
Wruts per cercare di dare una stabilità nei rapporti di cambio.
Appunti di Fusco Gianluca
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1959-1971 vengono stabiliti i cambi fissi, i paesi che partecipano alla riunione si mettono d'accordo
per fare in modo che le loro valute abbiano un range di variazione che vada -1% al +1%, il punto di
riferimento è il dollaro. (625 £ per 1 $)
La moneta cartacea rimane inconvertibile, gli USA crea una riserva d'oro per le emissioni di dollari.
1971 → Nixon dichiara che gli USA non hanno più la convertibilità in oro dei dollari cartacei.
Nel frattempo l'integrazione dei paesi dell'Europa è aumentata, l'Europa si trova al primo passo
verso l'Euro, si fonda lo SME (sistema monetario Europeo), dove c'è un impegno dei paesi a
mantenere l'oscillazione dei loro cambi, ma con la limitazione da -0,5% a +0,5%.
Edilizia: viene fatto il piano IMACASA.
Dal 1973 al 1990 (studiare sul libro, 2° capitolo), “Golden Age”
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