Governabilità e rappresentatività Molto brevemente, la differenza fra

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Governabilità e rappresentatività
Molto brevemente, la differenza fra proporzionale e
maggioritario si può riassumere così: il maggioritario
favorisce la governabilità, il proporzionale favorisce la
rappresentatività: col primo il parlamento è egemonizzato
da pochi partiti, col secondo il parlamento ha una
composizione abbastanza fedele all'orientamento degli
elettori. Spetta al legislatore decidere quale dei due
utilizzare.
Le modalità di voto sono modificabili con una legge
ordinaria, approvabile dalla maggioranza di Governo. In
altri Paesi, la Costituzione stabilisce le principali modalità
di voto e la modifica delle modalità elettorali richiede
procedure lunghe e articolate di revisione costituzionali,
quanto meno leggi da approvare con maggioranze
qualificate (dei 2/3 circa del Parlamento) difficilmente
raggiungibili dalla sola maggioranza di Governo, in modo
tale che le regole democratiche siano condivise.
Per il Senato, la legge elettorale, rispetto a quello della
Camera, deve tener conto dell’articolo 57, comma 1 della
Costituzione, secondo cui il “Senato della Repubblica è
eletto a base regionale”
Talora, esiste un vincolo temporale che vieta di modificare
le norme elettorali a tre mesi di distanza dal giorno delle
elezioni
Il sistema maggioritario
Il sistema elettorale maggioritario è quello
matematicamente più semplice. In molti paesi tra cui Gran
Bretagna, Stati Uniti, India e Francia, viene utilizzato un
sistema elettorale maggioritario basato su un collegio
uninominale. In ciascun collegio elettorale è in palio un
unico seggio, che viene assegnato al candidato che ottiene il
maggior numero di voti. In alcuni sistemi è sufficiente
ottenere la maggioranza relativa dei voti (sistemi
uninominali a un turno), in altri è necessario ottenere la
maggioranza assoluta. Nei sistemi del secondo tipo, nel
caso in cui nessun candidato raggiunga la maggioranza
assoluta dei voti al primo turno di votazioni è previsto un
secondo turno, detto ballottaggio
Metodo del quoziente
Nella prima famiglia di metodi proporzionali, si stabilisce
un quoziente elettorale che sarà il costo di un seggio in
termini di voti, e si vede quante volte tale quoziente entra
nel totale dei voti che una lista ha preso in una
circoscrizione. La parte decimale del quoziente servirà per
assegnare i seggi che non si è riusciti ad assegnare con le
parti intere del quoziente. Tali seggi andranno alle liste che
avranno i resti più alti in ordine decrescente.
Per individuare questo quoziente elettorale, ci sono vari
metodi:
Quoziente Hare (o Naturale): si divide il totale dei voti
validi (V) per il numero dei seggi da assegnare nella
circoscrizione (S):
Quoziente Hagenbach-Bischoof: si divide il totale dei voti
validi (V) per il numero dei seggi da assegnare nella
circoscrizione più uno (S+1):
I metodi più utilizzati sono i quozienti Hare e HagenbachBischoof.
Il sistema elettorale è costituito dall’insieme delle regole
che si adottano in una democrazia rappresentativa per
trasformare le preferenze o voti espressi degli elettori
durante le elezioni in seggi da assegnare all'interno del
Parlamento o più in generale di un'assemblea legislativa.
Talvolta all'espressione si dà un significato più generale,
che comprende l'intero insieme delle norme che regolano le
elezioni:
Un sistema elettorale è composto da due elementi
fondamentali: il sistema di votazione e il metodo per
l'attribuzione dei seggi. Quest'ultimo richiede l'applicazione
di una formula matematica predefinita, che viene detta
"formula elettorale".
Tradizionalmente, la formula elettorale era classificabile in
due grandi categorie:
• formule maggioritarie (che sono le più antiche e
tendono a premiare i candidati o partiti vincitori in
collegi uninominali o plurinominali);
• formule proporzionali (che sono state elaborate a
partire dalla seconda metà dell'Ottocento e tendono a
stabilire un rapporto proporzionale tra i voti ottenuti da
un partito e i seggi ad esso assegnati).
• sistemi misti.
Il sistema proporzionale
Il sistema elettorale proporzionale, o di lista,ha elemento
caratterizzante l'assegnazione dei seggi in circoscrizioni
elettorali plurinominali, suddividendoli fra le varie liste in
proporzione ai voti ottenuti. Si presenta quindi come un
sistema elettorale basato sulla democraticità e
rappresentatività in quanto permette di fotografare le
divisioni politiche effettive del Paese.
Aspetto positivo, quindi, è la possibilità di una
rappresentanza parlamentare che rifletta in maniera meno
distorta possibile la reale situazione politica di un paese,
con una significativa tutela delle minoranze. Qualora i
partiti siano notevolmente frazionati, però, il proporzionale
riflette questo frazionamento reale in parlamento.
I meccanismi proporzionali sono essenzialmente due:
quello del quoziente e i più alti resti, e quello dei divisori e
le più alte medie.
Sistemi corretti (o misti)
Non esiste un sistema elettorale che si possa considerare
perfetto, ma entrambi i tipi possiedono i propri vantaggi e i
propri svantaggi. Per ovviare a tali inconvenienti, si sono
col tempo andati ad elaborare sistemi corretti, o misti, dei
due modelli originari.
Sistemi maggioritari corretti con recupero di quote
proporzionali. La maggior parte dei seggi viene assegnata
con criterio maggioritario uninominale, mentre una parte
viene assegnata con criterio proporzionale.
Sistemi proporzionali; l'inconveniente maggiore è quello di
creare instabilità governativa, perché, garantendo i partiti
minori e , a causa dell'alta frammentazione, le maggioranze
sono spesso assai risicate.
Per ovviare al primo inconveniente esistono due metodi,
uno implicito ed uno esplicito.
A - quello implicito si ottiene limitando la dimensione delle
circoscrizioni elettorali.
B - quello esplicito consiste nell'introdurre una clausola di
sbarramento (o di accesso),
Per aggirare invece il secondo problema, un meccanismo
tipico (ma assai poco utilizzato nel mondo) è quello di
attribuire un premio di maggioranza (bonus), consistente in
una quota variabile di seggi assegnati “in regalo” alla lista o
coalizione vincitrice della tornata elettorale.
Metodo dei divisori
Nella seconda famiglia di metodi proporzionali, quello dei
divisori e le più alte medie, si dividono i voti totali di
ciascuna lista di candidati in un collegio per una serie di
coefficienti lunga fino al numero di seggi da assegnare nel
collegio, e si assegnano i seggi alle liste in base ai risultati
in ordine decrescente, fino ad esaurimento dei seggi da
assegnare. La serie dei divisori è ciò che differenzia i vari
metodi:
Metodo D'Hondt (noto in USA come metodo Jefferson): si
dividono i totali di voti delle liste per 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, ...
fino al numero di seggi da assegnare nel collegio
Metodo Nohlen: per 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, Metodo SainteLaguë: per 1, 3, 5, 7, 9, 11, 13, 15, Metodo Sainte-Laguë
corretto o Metodo danese: per 1.4, 3, 5, 7, 10, 13, 16, 19,
22, Metodo belga: per 1, 1.5, 2, 2.5, 3, 3.5, 4, 4.5, Metodo
Huntington: per 1.41, 2.45, 3.46, 4.47.
Dal punto di
vista degli esiti, il metodo più favorevole ai piccoli partiti è
il Sainte-Laguë (anche corretto), il più favorevole ai grandi
partiti è il Nohlen, seguito dal D'Hondt
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