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Comunicato stampa del 18 giugno 2007.
Convegno svoltosi a Carrara nei giorni 15 e 16 giugno sul tema della TBC.
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TBC: La tubercolosi è una malattia antica di grande attualità che non va sottovalutata al fine di
circoscriverne e limitarne la diffusione.
Venerdì 15 e sabato 16 giugno si è svolto a Carrara, inaugurato del Prefetto della Provincia di
Massa-Carrara dr.Carlo Striccoli, il Convegno nazionale sul tema “TBC: una malattia antica di
grande attualità”, organizzato dall’Ispettorato Provinciale delle Infermiere Volontarie della Croce
Rossa Italiana di Massa-Carrara in collaborazione con l'U.O. Formazione dell'ASL 1.
Responsabili del Progetto, l'Ispettrice Provinciale delle Infermiere Volontarie Patrizia Isoppo e la
dr.ssa Rigoletta Vincenti, pneumologa dell’ASL 1 di Massa, membro del Gruppo di Studio AIPO,
iscritta al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana di Massa-Carrara.
Il Congresso ha visto la partecipazione di illustri relatori provenienti da tutto il territorio nazionale,
tra cui il dr. Giorgio Besozzi, Responsabile Nazionale del Gruppo di Studio dell’Associazione
Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), da sempre impegnata nel trattamento della tubercolosi.
Oltre 200 i partecipanti, suddivisi fra medici, infermieri, personale sanitario, rappresentanze dei vari
Ispettorati Regionali delle Infermiere Volontarie di Croce Rossa e Operatori Sociali e Sanitari della
Croce Rossa Italiana.
Il Convegno si è rivelato un’importante occasione di confronto e di aggiornamento circa lo stato
attuale della patologia che, da quanto è emerso nel corso dell’incontro, viene ancora sottovalutata.
In Italia e, in genere, in occidente, la tubercolosi è sotto controllo, ma non ancora debellata.
Problemi importanti, legati ad aspetti sociali più che clinici, ne rendono difficile la totale
eradicazione: le nuove povertà, i massicci flussi di immigrati provenienti dai Paesi in via di
sviluppo, i problemi sociali interni legati alla popolazione autoctona. Tutti questi fattori, insieme
alla presenza di pazienti più “fragili”, come quelli affetti da HIV, gli anziani con molte patologie e i
portatori di malattie critiche che necessitano di terapie immuno-depressive, ostacolano un completo
ed effettivo eradicamento della TBC.
Gli specialisti hanno confermato che in Italia, così come in altri Paesi d’Europa, abbiamo tutti gli
strumenti diagnostici e quelli terapeutici per controllare la tubercolosi; tuttavia, è necessario agire
parallelamente su due fronti, quello clinico e quello sociale.
Proprio perché fra le categorie più a rischio ci sono i poveri, gli immigrati e i portatori di patologie
croniche, è importante costituire e sviluppare la rete di collegamento tra ospedali e servizi
territoriali che renda possibile ottimizzare la gestione dei casi.
Tra i medici viene sottolineato il fatto che la sintomatologia presente in un paziente viene raramente
ricondotta alla tubercolosi; nel cercare di ricondurre i sintomi alla malattia da cui potrebbe essere
affetto il paziente che ricorre alle cure mediche, raramente si pensa alla TBC. La vera prevenzione
della malattia, quindi, può essere messa in atto dagli stessi medici che, durante la cura dei pazienti,
devono tenere in considerazione la TBC come una malattia possibile da cui difendersi e considerare
i sintomi del paziente riconducibili anche alla tubercolosi, favorendo una diagnosi precoce della
malattia.
A livello sociale, la necessità di migliorare la condizione socio-economica della popolazione a
rischio ricopre un ruolo primario per limitare il diffondersi della malattia, ma si conoscono bene le
difficoltà connesse alla lotta alla povertà.
Dal punto di vista medico, dunque, l’unico orizzonte possibile è proprio la prevenzione di carattere
sanitario. Al momento non esiste una vaccinazione efficace contro la tubercolosi. Lo stesso BCG, il
vaccino utilizzato obbligatoriamente dal 1970 al 2000, non è più consigliato per alcune categorie di
soggetti a partire dall’anno 2001.
Anche le forme di tubercolosi farmaco-resistenti sono in aumento; questo rende più che mai attuale
e pressante il tema della ricerca, che deve essere sostenuta e incrementata, per trovare nuovi mezzi
atti a contrastare la malattia.
Ogni anno, i nuovi malati di tubercolosi sono circa 5000 in Italia e 2 milioni nel mondo. Gli infetti
con il Bacillo Tubercolare sono stimabili in 5 milioni in Italia e 2 miliardi nel mondo; essi
rappresentano il serbatoio della malattia per gli anni futuri.
La tubercolosi è, quindi, una malattia antica di grande attualità, che non va sottovalutata né
ignorata, bensì va studiata e monitorata costantemente, al fine di circoscriverne e limitarne la
diffusione.
Venerdì 15, dopo la prima sessione del Convegno, si è tenuto un incontro tra relatori, specialisti e
rappresentanti dell’Amministrazione Pubblica, a cui era presente la Deputata On. Elena Emma
Cordoni, per sottolineare come sia necessario creare una sinergia fra il personale medico e sanitario
e gli amministratori locali.
Interventi sanitari ed interventi sociali non devono essere scissi; la lotta di contrasto alla malattia
deve essere globale per risultare efficace e radicale. Questo è anche il messaggio lanciato dall’OMS
per la Giornata Mondiale per la Lotta alla Tubercolosi, celebrata ogni anno il 24 marzo.
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