saggio sull`aids

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SAGGIO BREVE
DESTINAZIONE: quotidiano
42 MILIONI DI SIEROPOSITIVI NON VALGONO UNA CURA
L’aids non cessa di progredire, una vera e propria piaga che miete milioni di vittime ogni
anno. I 5 milioni di infetti del 2002 vanno a contribuire ai 42 milioni di sieropositivi totali nel
mondo. Di questi solo meno del 4% ha accesso alle cure, ed essere contagiati in un paese
povero equivale ad una quasi sicura morte. (1)
COSA BISOGNA FARE
I motivi del contagio sono tanti, ma tra i fattori che sicuramente contribuiscono a diffondere
maggiormente l’epidemia, c’è la povertà e la fame. Questo spiega perché la maggior parte
delle morti per aids avvengano nei paesi sottosviluppati. Quindi una prima soluzione del
problema è eliminare la fame del mondo, lo sfruttamento dei popoli più poveri. Questi purtroppo sono solo bei propositi, perché i paesi occidentali non accetteranno mai di perdere i
loro privilegi economici.
Nel caso specifico del virus HIV, gli stati dovrebbero operarsi per rendere accessibili a tutti
le cure, ora disponibili solo per una minima parte della popolazione mondiale. Gli stati si
devono impegnare a finanziare la vendita di farmaci nelle zone povere del mondo, senza
gli oneri dei dazi e dei brevetti che li rendono inacquistabili dai più poveri.
Un'altra soluzione sono i progetti di prevenzione ed istruzione nei paesi sottosviluppati,
come insiste Peter Plot, direttore generale dell’Unaids (2). Anche questi sono programmi
costosi, ma che danno frutti: si osserva che laddove si è insegnato il funzionamento della
malattia ed a eliminare i rischi di contagio, le infezioni sono diminuite notevolmente.
GLI STATI IGNORANO LE RICHIESTE
Per realizzare i progetti atti a combattere il virus, sono però indispensabili soldi, moti soldi,
che devono essere forniti dagli stati. Gli stati del G8 si erano impegnati con grandi proclami ad eliminare il problema delle grandi malattie infettive, attraverso il finanziamento dei
farmaci e dei progetti di prevenzione. Peccato che nessuno di questi bei discorsi lo si sia
visto applicato. Le cure continuano ad essere appalto solo per i più ricchi e i fondi non sono ancora sufficienti. Peter Plot (2) afferma infatti che i fondi attuali dovrebbero almeno
raddoppiare.
Invece assistiamo al silenzio da parte di molti stati, tra cui quello più potente, gli Stati Uniti,
che, come in moltissime altre questioni importanti, non fa altro che salvaguardare i propri
interessi.
Ma anche altri stati, come l’Italia, da sempre tra quelli in prima linea su certe questioni umanitarie, ora fa qualche passo indietro. Ermete Realacci ha denunciato con
un’interrogazione parlamentare (3) i gravi tagli operati dal nostro governo nei confronti dei
finanziamenti per il “fondo globale per la lotta all’aids, tubercolosi e malaria”, solo per coprire i buchi del bilancio statale. Si tratta di un episodio molto grave, che oltre ad andare
contro alla morale, non rispetta gli accordi internazionali presi con altri stati riguardo al
“fondo globale”, rischiando di compromettere tutta l’attività: ora rischiano di saltare anche i
finanziamenti di altri stati, quello degli Usa in primis.
Se questo si chiama risolvere i problemi…
(1) rapporto annuale 2002 dell’Unaids (2) intervista sul “Corriere della Sera” del 27/11/2002
(3) articolo su “Yahoo! Notizie” del 13/09/04
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