dispensa 3 -

annuncio pubblicitario
Approccio scientifico alla ricerca
 La raccolta di informazioni sull'evento osservato avviene
in modo sistematico e intenzionale;
 Le informazioni sono raccolte ed elaborate in modo
accurato, vale a dire le ipotesi sono formulate in modo da
poter essere accettate (verificate) o smentite dall'esame
attento della situazione empirica.
 I criteri della ricerca sono espliciti.
Disegno sperimentale
 Il primo passo da compiere per effettuare una verifica
sperimentale è la progettazione di un'indagine, ossia di
un "disegno sperimentale".
 Disegno sperimentale un piano di esecuzione
dettagliato di un esperimento.
Disegni di ricerca
Disegni sperimentali
Disegni non sperimentali
 Esperimenti "veri e propri"
 Ricerche osservazionali
 Manipolazione delle condizioni: le
situazioni sperimentali sono
controllate dallo sperimentatore.
 Scelta e assegnazione casuale dei
soggetti.
 Presenza di un gruppo sperimentale
e di un gruppo di controllo.
 Pre-test, test e post-test: le variabili
in studio sono misurate prima di
somministrare il trattamento e dopo
la somministrazione per controllare
gli effetti dopo l'interruzione del
trattamento.
 Quasi-esperimenti: hanno solo una parte
delle caratteristiche precedenti.


Osservazione naturalistica
Osservazione partecipante
 Inchieste demoscopiche
 Ricerche di archivio
 Studi di casi singoli
Osservazione in psicologia
 Da Galileo in poi, anche in Psicologia grande
importanza riveste l'osservazione, che può essere
effettuata sul campo e in laboratorio.
 Senza osservazione non ci può essere ricerca e né
conoscenza. E’ l’osservazione che dà inizio alla
formulazione di ipotesi e di conseguenza alla
ideazione di metodi e strumenti validi per poter
verificare le ipotesi.
Metodo osservativo
 L’osservazione è uno degli strumenti più utilizzati per
l’analisi e la comprensione del comportamento umano.
 Affinché possa essere definita scientifica, l’osservazione
presuppone:
1.
2.
3.
4.
la scelta di una teoria di riferimento,
la scelta di una precisa tipologia osservativa
(partecipante, non partecipante…),
il rispetto delle metodiche che il tipo di osservazione
scelto presuppone,
la raccolta fedele e sistematica dei dati e loro
interpretazione.
Metodo osservativo
 Che cosa osservare
 Chi osservare
 Dove osservare
 Perché osservare
 Come osservare
Metodo osservativo
 Questo metodo si propone di studiare gli organismi animali, e
in particolare il loro comportamento, nel loro ambiente
naturale.
 Per quanto riguarda lo studio sul comportamento umano,
l'assunto dell'obiettività dell'osservazione deve fare i conti
con la difficoltà di stabilire i confini netti e precisi tra chi
osserva e chi è osservato.
 Anche se nell'osservazione controllata, osservatore e
osservato non coincidono mai, tuttavia l'atto di osservare può
modificare o alterare in modo incontrollabile il
comportamento dell'osservato per il semplice fatto che egli sa
di essere osservato.
 diretta o naturalistica - non richiede
strumenti o dispositivi tra osservatore e
osservato; uso di checklist: frequenza,
durata dei comportamenti
OSSERVAZIONE
 indiretta
e condotta in condizioni
controllate – utilizzo di questionari o
interviste
 partecipante o non partecipante a
seconda della misura in cui l’osservatore
interviene nel contesto osservato.
L’osservazione diretta o
naturalistica
 L’osservazione naturalistica viene adottata per lo studio dei
fenomeni e dei comportamenti che si presentano allo stato
naturale, cioè in situazioni di vita reale.
 Uno o più osservatori registrano tutto ciò che avviene, avendo
cura di evitare che stimolazioni di disturbo possano interferire o
alterare la comparsa spontanea di un certo comportamento.
 L’osservazione naturalistica è una tra le tante metodologie che
può essere utilizzata proficuamente per studiare ad esempio:



comportamento infantile,
l’interazione tra coetanei
il rapporto genitori-figli.
OSSERVAZIONE DIRETTA O NATURALISTICA
CONDOTTA UTILIZZANDO
APPROCCIO ETNOGRAFICO
APPROCCIO ETOLOGICO
Approccio etnografico
 Questa tecnica è stata usata per analizzare situazioni
relazionali e sociali, vita di gruppi più o meno strutturati e
comunità.
 Il ricercatore, una volta individuato l'ambiente nel quale dovrà
essere eseguita la ricerca, trascorre un periodo di
familiarizzazione con gli abitanti del luogo, per farsi accettare
dagli stessi, onde poter interagire e ricevere informazioni il più
possibile spontanee.
Approccio etnografico
 L'applicazione di questo metodo prevede il ricorso alla tecnica
del protocollo quotidiano, che consiste nella compilazione
pressoché quotidiana di un "diario" o degli eventi significativi
riscontrati nelle interazioni attivate durante il giorno, con
particolare riferimento alle:
 opinioni espresse,
 alle trame di comportamento manifestatasi, in corrispondenza di una
determinata situazione sociale, etc.
 Alla fine della ricerca, spetta al ricercatore descrivere un
quadro coerente dei processi socio-psicologici osservati,
avanzando ipotesi interpretative atte a rendere più plausibili
i comportamenti osservati.
Approccio etologico
 Già
Zacharias Konrad Lorenz (1903-1989) sottolineava
l’importanza dell’osservazione diretta e obiettiva nell’Etologia
come componente necessaria per poter desumere
comportamenti specifici in un singolo animale, che possano
però essere generalizzati anche agli altri componenti della sua
specie, e significativi per l’evoluzione e l’adattamento della
specie.
 Finalità
 dimostrare la funzione adattiva di un comportamento
 far emergere la relazione tra comportamento e ambiente
 esaltare i meccanismi causali
L’osservazione del contadino e
l’osservazione del cacciatore
 L’approccio di Lorenz prevedeva di non intervenire nel contesto
ambientale durante la fase osservativa, perché lo scopo
dell’osservazione etologica è scoprire moduli comportamentali
innati specie-specifici esibiti dagli animali, i quali devono essere
liberi di mostrarli così come il processo evoluzionistico li ha forgiati e
trasmessi ai soggetti appartenenti a quella specie, con lo scopo di
garantire la loro sopravvivenza.
 Lorenz distingue due tipi di osservazione degli animali:
 l’osservazione di tipo cacciatore, adottato da Tinbergen,
 l’osservazione di tipo contadino, preferita da altri ricercatori,
come Lorenz stesso.
osservazione del cacciatore
osservazione del contadino
 Consiste nell’osservare gli animali
in libertà nel loro ambiente,
cogliendo
così
direttamente
l’adattamento ecologico della
specie studiata.
 Consiste nel possedere animali,
allevarli e moltiplicarli tenendoli in
cattività.
Utilizzando la tecnica del contadino il ricercatore può osservare più specie
contemporaneamente e, paradossalmente, uno dei vantaggi consiste proprio nel
vedere i disturbi del comportamento dell’animale causati dalle condizioni
ambientali innaturali.
la causa interna
(neurofisiologica,
genetica) che scatena il
comportamento
le tappe di sviluppo
di un animale nel
corso della propria
vita (ontogenesi)
ETOLOGO
la causa esterna
(ambiente) che
determina il
comportamento
l’utilità appunto di ogni comportamento
ai fini della sopravvivenza (funzione),
ossia come la specie sia riuscita a
adattarsi all’ambiente (filogenesi).
Approccio etologico
 Nello studio dello sviluppo del comportamento umano:
 l’importanza dei fattori biologici (nell’attaccamento madrebambino)
 l’organizzazione sociale dei bambini in età prescolare
IL METODO OSSERVATIVO
Non partecipante
Due tipi di tecniche
osservative
Partecipante
- L’osservazione “non partecipante” o naturalistica: osservare
dall’esterno cercando di non interferire in alcun modo con la
situazione osservata (analogia con l’etologia).
20
L’osservazione “partecipante”:
- Si entra come parte attiva della situazione che si
vuole studiare (tipica della ricerca etnografica).
- Partecipazione per un periodo alle normali attività del
gruppo da osservare (gruppo di lavoro, sportivo, etc.)
Rispetto all’osservazione partecipante vi sono sia vantaggi
che svantaggi:
- Possibilità di modificare il comportamento dei soggetti
osservati (col tempo diviene normale).
- Mantenere il giusto distacco
21
Tecniche di registrazione
 Rilevazione carta matita (si usa nella fase descrittiva di una
ricerca o nella formulazione delle ipotesi );
 Registrazione su nastro audio (esistono due tipi di
registrazione audio:
1. Registrazione continua, ossia l’osservatore registra in tempo
reale dall’inizio alla fine ogni comportamento.
2. Registrazione solo degli eventi significativi per la ricerca, in
periodi stabiliti di tempo);
Tecniche di registrazione
 Film e videotape (consentono di fissare l’azione in maniera
permanente ed oggettiva );
 Check list (è una lista predeterminata dei comportamenti che
un soggetto manifestare e che il ricercatore osserva );
 Check sheets (è una scheda costruita in modo da avere alcune
informazioni essenziali);
 Registratore di eventi (permette di di registrare
comportamenti preselezionati e la loro durata).
Le fasi osservative
1. Fase descrittiva:
osservazione naive;
b) elaborazione di una check listlista di comportamenti
c) organizzazione della check list (categorie o classi)
a)
2. Fase esplorativa:
 Formulazione di ipotesi
 Indagine pilota
 Modalità di registrazione
3. Valutazione sistematica:
- scelta del campione
- accordo tra gli osservatori
Alcuni suggerimenti
1. Segmentare le attività.
2. Fissare degli intervalli di tempo per lo svolgimento delle
attività.
3. Adottare approcci didattici attivi, esperienziali e basati su
molteplici modalità senso-motorie.
4. Fornire continui feedback all’allievo.
5. Utilizzare immagini e colori correlati all’attività.
6. Incrementare il livello di stimolazione
Alcuni suggerimenti
1. Riconoscere e rinforzare i comportamenti positivi.
2. Ignorare i piccoli comportamenti disturbanti.
3. Limitare le «punizioni».
4. Predisporre un sistema di poche, necessarie e chiare regole
di comportamento.
5. Favorire la reiterazione e la generalizzazione del sistema di
regole.
Interventi sull’allievo
Interventi di potenziamento cognitivo sulle
funzioni di base (attenzione, working
memory, ecc.).
Livello ludico-sociale
Livello emotivo
Disordine rispetto pianificazione
Problema dei bambini con ADHD è quello di non riuscire a focalizzare
l’attenzione sugli stimoli rilevanti.
 Attivazione dell’attenzione
 Si richiama l’attenzione dell’allievo sulle attività da svolgere
oppure già svolte;
 Ricognizione
 Si guida l’allievo ad elencare i compiti da eseguire o già
eseguiti;
 Monitoraggio
 Si individuano sul banco i materiali collegati con l’attività da
svolgere, considerando lo spazio fisico necessario oppure
nel caso di una attività già svolta, individuare tutti gli oggetti
da riporre
Osservazione sistematica
dell’attenzione
OSSERVA
 Osservare ci serve a capire, capire ci serve ad agire in
modo mirato e a non disperdere tempo ed energie.
 Un primo aspetto di cui divenire consapevoli è questo:
 ogni bambino agisce e si comporta in un contesto, per cui
spesso reagisce a ciò che in quel contesto avviene
OSSERVA
 Per molti genitori ed insegnanti è stato illuminante rendersi
conto che di alcuni comportamenti problematici, era possibile
individuare degli eventi antecedenti che si verificavano
sempre allo stesso modo e delle conseguenze altrettanto
ricorrenti.
 Ad es: tutte le volte che viene affidato un nuovo compito, Marco
si alza dal banco e disturba i compagni o chiede di uscire, la
maestra lo punisce
 Tutte le volte che si esce a fare una passeggiata, Luca insiste
perché mamma e papà gli comprino un gioco, insiste così tanto
che alla fine loro cedono e lui perde immediatamente interesse
per il gioco che aveva tanto insistentemente richiesto.
Osservazione sistematica delle
abilità e delle compromissioni
PROGETTA
 Creare una routine e dare Informazioni
 Per ciascuno di noi è importante sapere cosa sta per




succederci, perché ci troviamo dove ci troviamo e qual è il
nostro ruolo in quel momento, anche per i bambini, tanto più
per i bambini che facilmente perdono di vista un compito e un
obiettivo, allora aiutiamo il bambino ad autoregolarsi creando
una routine e informandolo su cosa lo aspetta.
Creare dei cartelloni con immagini che rappresentano le
attività
Ricaricare le batterie
Coinvolgere il bambino proponendogli dei compiti di aiutoinsegnante
Gratificare con un sistema a punti o smile o stelle
Esegui
 I bambini vanno coinvolti :
 nella stesura di regole, costruzione di cartelloni o schede
promemoria;
 nell’identificare i comportamenti desiderati se vogliamo che
siano motivati ad applicarli
 Le regole vanno sempre formulate in positivo e non devono
essere molte
 Alza la mano prima di parlare
 Aspetta che l’altro abbia finito di parlare prima di dire la tua
 Ascolta guardando negli occhi
 Resta al tuo posto e aspetta che la maestra ti dica che puoi alzarti
 Invece di dire: Non parlare, non alzarti ….
Rifletti
Riflettiamo su
come stiamo
facendo, su
cosa funziona
e cosa no.
Aggiusta il tiro ma…
a piccoli passi…
Problematiche motorie ed
esclusione sociale
 Individuare di attività che non richiedono eccessivo
autocontrollo comportamentale
 Porre le attività in ordine crescente di complessità
 Favorire attività intrinsecamente relazionali
 Utili per diverse fasce di età
Contratto educativo
1. Essenzialità
 Poche regole e strettamente necessarie
Chiarezza
2.

Regole chiare e con una struttura sintattica semplice che indichi il
comportamento atteso senza ambiguità
Da evitare «l’allievo deve comportarsi in modo educato»
Va bene «l’allievo deve sistemare sul banco i materiali
necessari per la lezione»
Temporalità
3.

Inserire nelle regole un riferimento temporale entro cui manifestare il
comportamento atteso
«… entro cinque minuti dall’entrata in aula»
Contratto educativo
 Regole di controllo comportamentale
 Hanno come obiettivo quello di limitare o inibire
comportamenti problematici
«durante gli spostamenti per i corridoi, si cammina»
 Regole relazionali
 Hanno come obiettivo la promozione di rapporti prosociali
tra allievi e nei confronti dell’adulto.
«a mensa o in bagno si aiutano i compagni in difficoltà»
Evitare una moltiplicazione infinita delle regole
Individuare le regole insieme ai bambini
Monitoraggio costante delle regole:
può essere chiesto ad esempio il supporto di un tirocinante
Sistema a punti:
1. Premiare i comportamenti positivi assegnando punti agli
allievi
2. Sottrazione di punti per comportamenti negativi
Rinforzo:
Gli allievi potranno scambiare i punti accumulati con
«rinforzatori»:
• Materiali
• Sociali (lodi)
• Dinamici (svolgere un’attività gradita)
• Responsabilizzanti (l’insegnante affida un particolare
ruolo)
Cosa fare in famiglia e non solo
 Prevedere attività di sfogo per il bambino:
 Attività all'aria aperta, come la corsa, le passeggiate sono buoni sfoghi
per il bambino che non riesce a stare fermo;
 attrezzare una camera dove possa giocare, senza il controllo diretto,
senza paura di rompere o rovinare alcunché.
 No eccesso di giocattoli, perché si distrarrebbe ancor prima; fornitegli
giochi sicuri e possibilmente infrangibili, uno per volta.
 Nella scelta dei giochi, orientatevi su quelli che favoriscono un'attività
più strutturata (costruzioni, Lego);
 evitate i giochi che lo farebbero scatenare, come il pallone, l'acqua, la
pittura, a meno che non abbiate ambienti particolarmente adatti.
 L'eccitazione aumenta l’iperattività, cercate di limitare i giochi di
movimento, come correre su e giù per le scale o lungo il corridoio o di
lotta coi coetanei o i fratelli.
Cosa fare in famiglia e non solo
 Non farlo stancare eccessivamente
Quando un bambino è stanco, esausto, non si sa
controllare e l'iperattività è ancor più evidente: fatelo
riposare o dormire quando è stanco.
 Tenete in ordine la casa/gli spazi
Il bambino iperattivo si scatena meno se tutt'intorno c'è
ordine e ci sono regole che riguardino l'ora di andare a
letto la sera, quella del risveglio, l'ora dei pasti, del
sonnellino.
Cosa fare in famiglia e non solo
 Evitate cerimonie, negozi, supermercati
Un bambino iperattivo mal sopporta di stare fermo. Lo stesso può
dirsi per negozi o supermercati, dove fare acquisti, con un bambino
sempre in giro a toccar tutto, diventerebbe impossibile.
 Costanza nella applicazione delle regole
disciplina pianificata, poche regole, ma da far rispettare. Evitare
"non fare questo, smettila, ecc."
 Castighi ma non di tipo fisico
Meglio utilizzare punizioni mandandolo in castigo in camera sua o in
un angolo senza parlare.
Poiché il livello di attenzione del bambino è scarso, se dovete
punirlo, fatelo subito dopo che ha combinato una marachella, in
modo che capisca il senso della vostra punizione. Non gridate
quando lo volete correggere, rischiate imitazione:
tono di voce fermo e calmo.
Cosa fare in famiglia e non solo
 Incentivare i periodi di attenzione
Premiate il bambino se mantiene più a lungo l'attenzione: è il
sistema migliore per modificare il suo comportamento e per
prepararlo alla scuola. A casa, sotto la vostra responsabilità,
aiutatelo a mantenersi attento ai compiti o a prestare
attenzione a un particolare argomento.
Provare con la lettura di libri: prima quelli illustrati, poi passate
a leggere delle storie. Incoraggiatelo a disegnare e colorare.
 giochi a difficoltà crescente:
 Costruzioni, puzzle, domino, carte (stimolano particolarmente la
memoria e la concentrazione).
Cosa fare in famiglia e non solo
 Collaborare alle iniziative per un miglior inserimento
scolastico
La frequenza alla scuola materna serve a inserire il
bambino nel mondo sociale, fatto di rapporti umani e di
regole valide per tutti.
Il passaggio alle elementari può risultare troppo impegnativo
per bambini iperattivi: può allora essere utile l'attesa di un
anno all'asilo affinché possa abituarsi a rimanere attento più a
lungo.
Comunicare alla scuola delle problematiche del bambino.
Lavoro sulla preparazione del
compito
Selettività e compito
 Per indagare la
selettività vengono
usate delle matrici
in cui il soggetto
deve discriminare
uno stimolo target
in mezzo a
distrattori.
Osservazione sistematica delle
abilità e delle compromissioni
Incrementare livello di difficoltà del
compito
 Livello di iconicità,
passando da stimoli
concreti a figure astratte;
 Complessità dello stimolo,
incrementando il carico
percettivo;
 Grado di somiglianza tra
target e distrattori,
richiedendo un maggiore
sforzo di selettività
Modificare la struttura della prova:
l’allievo deve individuare lo stimolo
target
Si può intervenire anche su compiti che richiedono la
gestione in parallelo: Shift di Risposte.
 deve spostare l’attenzione tra un set di risposte e l’altro;
 Inibire il set appena impiegato
 Mantenere l’attenzione per un tempo sufficiente
Scarica