La Comunicazione Audio-Verbale

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La Comunicazione
Audio-Verbale
Carla Laria
Servizio di Audiologia
Dipartimento di Neuroscienze
A.U.P. Federico II - Napoli
[email protected]
Cosa intendiamo per comunicazione
????
Scambio reciproco, interattivo, intenzionale tra
due o più persone, che si può realizzare con
diverse modalità!
Comunicazione:
modalità ed espressioni
 Verbo-orali,
 Mimico-gestuali,
 Pittografiche,
 Scritte (lettera, sms, web),
 Miste
Comunicazione verbale vs non-verbale
La comunicazione verbale (CV) è un comportamento
specie-specifico che si avvale di un codice e di “segni
linguistici” come strumento di relazione;
La comunicazione non-verbale (CNV) si sviluppa
parallelamente a quest’ultima e costituisce l’insieme di
strategie che consentono lo scambio di messaggi fra
due o più individui attraverso l’attivazione di più canali
e mediante l’uso di segni arbitrari “non-linguistici”,
che hanno un ruolo altrettanto importante nella
mediazione dei contenuti comunicativi.
La comunicazione Audio-Verbale
Intenzionalità
Bisogno
Piacere
Ascolto passivo
Ascolto attivo
La comunicazione Audio-Verbale
 Indici verbali linguistici
= esprimono «cosa» comunicare
Indici verbali extra-linguistici
= esprimono il «colore» della
comunicazione
Il processo comunicativo audio verbale tra due parlantiascoltatori prevede tre diverse fasi:
1. Ideazione e produzione del messaggio
PROCESSO MENTALE
PROCESSO NEURALE
PROCESSO MOTORIO
2. Trasmissione del messaggio in un mezzo
3. Ricezione ed interpretazione del messaggio
PROCESSO FISICO
PROCESSO MECCANICO
PROCESSO NEURALE
PROCESSO MENTALE
Nella «Comunicazione di Diagnosi» è necessario:
Fornire informazioni precise e realistiche
rispetto agli effetti della patologia e di eventuali
disabilità associate
Manifestare totale disponibilità
Predisporsi a situazioni di ascolto e dedicare
tempo per rispondere alle loro domande
Saper “leggere tra le righe”
Capire e condividere la sofferenza, ma
infondere speranza
Cercare di stabilire un rapporto empatico
Quando incominciano i processi
comunicativi del neonato ?
…Da subito!!!!
predisposizione innata
all’apprendimento del linguaggio, il
piccolo umano è in grado di
apprendere in un tempo
relativamente breve un sistema
complesso come la lingua cui è
esposto.
Pre-requisiti biologici
 Prima che inizi lo sviluppo del linguaggio il
bambino deve essere pronto ad acquisirlo.
 Anche prima che il bambino pronunci la
prima parola è già iniziato un lungo processo
di sviluppo delle abilità linguistiche.
Pre-requisiti biologici
Adeguato sviluppo e funzionamento
dell’apparato uditivo
 Esperienza acustica
Percezione acustica
Udito
PERIFERIA UDITIVA
 La coclea appare macroscopicamente matura a partire
dalla 33° settimana di età gestazionale; ma il processo di
differenziazione cellulare inizia già alla 10-12° settimana
dopo il concepimento.
 Il feto è in grado di udire negli ultimi due mesi di vita
intrauterina
Udito
PERIFERIA UDITIVA
 La maturazione dei neuroni afferenti primari del ganglio
spirale del Corti segue un percorso strettamente legato
allo sviluppo cocleare.
 La mielinizzazione inizia distalmente a partire dalla 22°
settimana e si completa a livello centrale verso la 29°
settimana gestazionale.
 In seguito, la densità di mielina aumenta
progressivamente, portando alla completa maturazione
della conduzione elettrica lungo le vie acustiche entro il
primo anno di vita.
Udito
CORTECCIA UDITIVA
 Mentre la coclea e le vie uditive del tronco sono
funzionalmente attive alla nascita, l’encefalo è
completamente immaturo e continua a svilupparsi
ancora per molti anni.
 La stimolazione ambientale promuove nel tempo la
maturazione e la successiva stabilizzazione dei circuiti
neurali degli strati corticali della corteccia uditiva.
 La percezione uditiva e alcune capacità di
discriminazione sonora sono innate, ma alcune abilità
sensitivo-motorie, percettive e cognitive vengono
acquisite nella prima infanzia entro il 2° anno di vita.
Sistema Uditivo Centrale
100
sviluppo
coclea
0
sviluppo
corteccia
nascita
6 anni
% prestazione
% prestazione
50
Sensazione vs Percezione
 La sensazione interviene quando le
informazioni vengono in contatto con i
recettori sensoriali
 La percezione è l’interpretazione della
sensazione
Sensazione vs Percezione
 Sensazione:
 processo di ricezione, trasmissione e
conversione di informazioni sensoriali “grezze”
dagli ambienti interni ed esterni al cervello
 Percezione:
 processo di selezione, organizzazione ed
interpretazione delle informazioni sensoriali
Fisica e Rappresentazione
 “I sensi non ingannano, inganna il giudizio”
Johann W. Goethe (1749-1832)
Fisica e Rappresentazione
Non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe; tutte
le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito. E‘
ipmtortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea
saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona.
Fisica e Rappresentazione
Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di
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ltetrea, ma la palroa nlel’insmiee.
Percezione verbale
PERCEZIONE UDITIVA
orecchio interno
•SCOMPOSIZIONE IN BANDE
•ANALISI DEL SEGNALE
INNATA
tronco – talamo - corteccia
•PERCEZIONE DI LOUDNESS
E PITCH
PRECOCE
•INTERAZIONE BINAURALE
AUTOMATICA
vie uditive ascendenti
•MEMORIABASATA
A BREVESU
TERMINE
ESPERIENZE UDITIVE
•ANALISI FONETICA
LINGUA SPECIFICHE
SENSAZIONE ACUSTICA
TARDIVA
Sistema corticale
•MEMORIA A LUNGOCOMPLESSA
TERMINE
•ANALISI LINGUISTICA
PERCEZIONE
LINGUAGGIO
Apprendimento del linguaggio
Sistema a due vie
Articolazione
VIA
DORSALE
Input
uditivo
Interscambio
Acusticomotorio
Corteccia
uditiva
primaria
Interscambio
Suonocomprensione
VIA
VENTRALE
Caratteristiche di elaborazione del
linguaggio verbale nel I anno di vita
 Asimmetria ricezione/produzione
 Avanzate competenze in comprensione
 Ridotte capacità produttive
VIA VENTRALE > VIA DORSALE
PERCEZIONE VERBALE NEL BAMBINO
 Riesce a discriminare categorie della lingua non nativa fino a
12 mesi di età sebbene questa capacità si riduca già tra 8 – 10
mesi
 Riesce a percepire differenziazioni vocaliche già intorno ai 6
mesi
I bambini americani non sono in grado di discriminare la
/i/ della lingua inglese ma sono in grado di
differenziarla dal medesimo suono della lingua svedese
(kuhl et al 1992)
 Riesce successivamente a «selezionare» categorie
consonantiche, processo che alla base del riconoscimento di
parole
(Boysson-Bardies, 1998)
Tappe dello Sviluppo Percettivo
A partire dalla 24° settimana di gestazione il bambino è
in grado di percepire suoni esterni che variano da 4 KHz
a 250 Hz
Già nella prima settimana di vita
 Preferenza per i suoni linguistici
 Maggior quantità di vocalizzazione durante l’ascolto
di suoni linguistici (legame acustico-motorio)
Percezione
0-1 mese: I neonati sono capaci, sin dalla nascita, di
percepire i contrasti linguistici tra fonemi:
studi su:
- suzione (aumento della forza di suzione in presenza di stimoli nuovi),
- abituazione (orientamento del neonato verso lo stimolo nuovo o nessuna
risposta in presenza di stimoli già uditi),
- generalizzazione (girare la testa verso i suoni appartenenti ad una categoria
linguistica, ma non ad altre);
Sono capaci di discriminare intonazione ed accento:
qualità del timbro, differenze di ritmo, di intensità, di
durata;
DISCRIMINAZIONE dei suoni linguistici
ADULTO
Discrimina gli indici acustici in modo categoriale, tende a
percepire gli indici acustici che distinguono i fonemi, ignora gli
indici acustici che non determinano cambiamenti fonemici
BAMBINO
Capacità di discriminare parecchi (tutti?) gli indici acustici
presenti nei suoni linguistici
(se così non fosse il bambino sarebbe predestinato a parlare una
lingua particolare)
TRASCRIZIONE IPA
<6 mesi
58 fonemi
>10-12 mesi
24 fonemi
TRAPEZIO VOCALICO
28
7
DISCRIMINAZIONE dei suoni linguistici
Studio della capacità del bambino di DISCRIMINARE SUONI
LINGUISTICI attraverso la misurazione di comportamenti riflessi:
 ORIENTAMENTO RIFLESSO (sospensione dell’attività in
corso per orientarsi verso il nuovo stimolo)
 VARIAZIONE DELLE PULSAZIONI CARDIACHE
Introduzione di un sottofondo linguistico: ripetizione di un
suono costituito dalla successione di sillabe (ba ba ba)
- Orientamento riflesso, rallentamento del ritmo caridiaco
- Abituazione al suono, il sottofondo perde la caratteristica di novità,
normalizzazione del battito
Cambiamento del sottofondo acustico (pa pa pa)
- Se il bambino percepisce la variazione introdotta ci sarà di nuovo una modifica nel
battito
- Se il bambino non percepisce la differenza tra il vecchio stimolo (ba) e il nuovo
stimolo (pa) non ci sarà nessuna modificazione comportamentale
L’abilità del bambino di discriminare due stimoli viene valutata nel confronto
statistico del numero di risposte al riflesso di orientamento che si verificano quando
lo stimolo varia rispetto a quando lo stimolo non viene modificato
Bambini al di sotto dei sei mesi sono in grado di discriminare
un discreto numero di indici acustici che identificano i
fonemi:
-occlusive (p, b, t, d, k, g), nasali (m, n), vocali;
- scarsa discriminazione dell’informazione
frequenze delle fricative (v, f);
alle
altre
Studio su bambini provenienti da tre diversi contesti
linguistici:
Scopo: discriminare contrasti fonemici PRESENTI e NON
PRESENTI nella loro lingua
 a 6 mesi, i bambini erano in grado di discriminare i contrasti fonemici
di tutte e tre le lingue
 verso l’anno i bambini non sono più in grado di discriminare i
contrasti fonemici non presenti nella lingua di appartenenza che erano
invece in grado di distinguere in precedenza
Werker & Tees (1984)
SVILUPPO FONOLOGICO (percezione)
da 0 a 6-10 mesi il bambino è in grado di estrarre
informazioni fonetiche universali ovvero di discriminare
fonemi anche non presenti nella propria lingua
da 6-10 mesi a 18-24 mesi: riconoscimento delle categorie
fonetiche presenti nella lingua materna, la capacità di
discriminazione precedente decade per quei fonemi che non
fanno parte della lingua di appartenenza (interazione con
l’ambiente)
ATTENUAZIONE O PERDITA, alcune capacità
discriminanti non sono necessario all’interno di alcune
lingue, perdita della capacità di discriminazione tra questi
contrasti fonologici
Es. nel giapponese adulto, incapacità di discriminare
tra /r/e /l/
Le capacità di discriminazione non ancora presenti alla
nascita devono essere acquisite. Apprendimento dell’abilità
tramite gli input linguistici e la maturazione del SNC
NEL NEONATO LE ABILITÀ RECETTIVE
SONO MOLTO PIÙ SVILUPPATE RISPETTO A
QUELLE PRODUTTIVE
 notevole capacità di discriminare le differenze tra
suoni linguistici
 ridotte capacità di riproduzione degli stessi
La capacità di processing cerebrale
dello stimolo sonoro nel neonato
 Preferential hearing
 Preferenza di ascolto della voce materna
 Capacità di percepire indici acustici relativi agli
accenti ed alla prosodia (aspetti musicali e non
semantici)
LIVELLI GERARCHICI
DI PERCEZIONE VERBALE
 Detezione : assenza/presenza del suono
 Discriminazione : uguale/diverso, è la capacità di
differenziare due stimoli in base all'analisi dei tratti
soprasegmentali e segmentali
 Identificazione : capacità di ritrovare uno stimolo
confrontandolo con un numero limitato di stimoli
(closed set)
 Riconoscimento : capacità di ripetere lo stimolo
senza l’aiuto di una scelta multipla (open-set)
 Comprensione : è il livello più alto e corrisponde al
significato del messaggio.
Trasmissione del messaggio in
un mezzo
PROCESSO FISICO
P
150
PROCESSO MECCANICO
PROCESSO NEURALE
PROCESSO MENTALE
Late
A.C. Belt and Para Belt
Pa
Pb
Middle (MLR/SSR)
A.C. Core
M.G.B.
V
IV
Fast (ABR)
I
I.C.
III
II
L.L.
ECochG
M
C
PS
ms 2
C.N.
PA
5,6
30
IHC
150
SOC
OHC
Auditory nerve
EEG
Basilar membrane
T.B.
Vie uditive
nuclei cocleari del tronco encefalico,
ricevono assoni del ganglio spirale del Corti
oliva superiore decussazione fibre nervose
collicolo inferiore del mesencefalo, localiz.
sorgente sonora (confronto tempo e
intensità)
corpo genicolato mediale del talamo,
processi integrativi
corteccia uditiva primaria riconoscimento
e memorizzazione, risposte volontarie
Corteccia uditiva
La corteccia uditiva primaria
(A1, A2, R) è costituita dalle
aree dette CORE e BELT
La corteccia uditiva
secondaria è costituita dalle
aree associative dette
PARABELT:
Prefrontale (BROCA)
Temporale Posteriore
(WERNICKE)
Planuum temporale
La corteccia uditiva primaria
(A1, A2, R) è tonotopica.
È responsabile dell’analisi
spettro-temporale dei fonemi.
La corteccia uditiva
secondaria non è tonotopica.
È responsabile dell’analisi
semantica.
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