1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Sorgenti 1. Formati 2. Sistemi antifurto 3. Controlli principali 4. Controlli secondari 5. Caratteristiche 6. Connessioni 7. Installazione Altoparlanti 1. Costruzione 2. Tipi 3. Caratteristiche Amplificatori 1. Caratteristiche 2. Prestazioni Classi degli amplificatori 1. Classe A 2. Classe B 3. Classe AB 4. Classe AB plus B 5. Classe C 6. Classe D 7. Classe E 8. Classe F 9. Classe G 10. Classe H 11. Classe S Taratura dei livelli Glossario dei termini Car Audio Come allenare l'udito Sorgenti inizioinizio 1. 2. 3. 4. Formati 1. Minidisc (MD) 2. Digital Audio Tape (DAT) Sistemi antifurto 1. Estraibile 2. Codice segreto 3. Frontale completamente estraibile 4. Frontale parzialmente estraibile 5. Frontale a scomparsa Controlli principali 1. Volume 2. Bassi - Bass 3. Medi - Midrange 4. Acuti - Trebble 5. Fader 6. Bilanciamento - Balance Controlli secondari 1. Dolby Noise Reduction 2. Radio Recall 3. Local 4. Auto Search 5. Tape EQ Switch 6. Illuminazione 5. 6. 7. 7. Full-logic Controls Caratteristiche 1. Potenza RMS/potenza di picco 2. Sensibilità in FM 3. Risposta in frequenza 4. Rapporto segnale rumore 5. Wow e Flutter Connessioni 1. Uscita di potenza (altoparlanti) 2. Uscita pre 3. CD Changer 4. Ingresso pre Installazione inizioinizio Formati Tape (MC) — E' il più datato dei sistemi di riproduzione audio per auto (dopo la radio), ancora attualmente in uso. Il suo vantaggio è l'enorme diffusione di supporti registrati e la relativa semplicità della meccanica, che ormai sui modelli attuali è molto affidabile. Nelle versioni più economiche è totalmente meccanica, ma ora si sta diffondendo il sistema servoassistito anche nella fascia media e medio-bassa di prezzo. Il contro di questo sistema è dato dalle modeste prestazioni, dalla lentezza della ricerca dei brani, e dalla manutenzione abbastanza frequente che richiede. Compact Disc (CD) — Ormai questo sistema ha iniziato a divenire popolare quanto la classica cassetta. Con le nuove meccaniche, il problema del salto di traccia è quasi del tutto eliminato. Le prestazioni sono da riferimento. I grandi vantaggi, sono, oltre alle prestazioni, la velocità d'accesso ai singoli brani, per contro, il supporto va trattato con cautela, grossi graffi possono compromettere l'uso del CD. Minidisc (MD) — Questo formato è conosciuto per la grande praticità, l'insensibilità alle vibrazioni e ai colpi; anche se la qualità non è ai livelli del CD, pur avvicinandosi molto. La diffusione di questo formato, è ancora ridotta. I vantaggi, sono la possibilità di essere registrati, oltre la compattezza del supporto e alla praticità d'uso. Digital Audio Tape (DAT) — Ormai questo formato è relegato solo per l'uso professionale. Quasi tutti i costruttori hanno abbandonato la produzione di DAT per auto. inizioinizio Sistemi d'antifurto Dato il crescente numero d'apparecchi radio rubati, da diversi anni, i costruttori hanno escogitato vari sistemi per prevenirli Estraibile — L'estraibile è un'invenzione tutta Italiana, nel 1980 la ditta Bensi ha costruito un supporto dove inserire l'autoradio, che permetteva la sua completa estrazione dal cruscotto della vettura. Questa era una buon'idea, ma dava dei problemi secondari. Il primo problema era la scarsa affidabilità dei connettori multipli posti tra la parte estraibile e la parte fissa in auto. Questi degeneravano facilmente, causando noiosi falsi contatti e disturbi, inoltre il segnale pre, molto basso di livello, perdeva in qualità. L'altro problema era l'ingombro, che obbligava il proprietario a nasconderla molto spesso sotto il sedile, di conseguenza, il ladro non aveva nessun problema a trovarla. Ed era veramente semplice per il ladro entrare in possesso di un altro estraibile per far funzionare la radio. Codice segreto — Il sistema è stato usato soprattutto a cavallo degli anni 90, ed ora è quasi completamente scomparso. Consisteva in un sistema di codice (normalmente di quattro cifre) da digitare sulla tastiera della radio, quando questa era stata staccata dall'alimentazione dell'auto. Due sono principalmente le cause per cui non è stato più adottato. La prima è che la radio rimane fisicamente tutta in auto, ed un ladro sprovveduto, potrebbe rubarla, ed accorgersi solo in seguito dell'impossibilità di usarla. Il secondo svantaggio, consiste nel fatto che il proprietario, molto spesso dimenticava il codice, poiché esso non era mai necessario finché non fosse staccata la batteria. Questo, di norma, poteva accadere dopo un periodo abbastanza lungo, e con molta probabilità il propreitario non lo ricordava più, oppure veniva smarrito, e con esso l'impossibilità di usare la radio. Frontalino completamente estraibile- Un'idea che ha seguito l'estraibile, è stato il frontalino removibile. Tutto il frontale della radio viene estratto dalla sua sede schiacciando un tasto normalmente posto sul lato destro. Qualche volta, dopo la rimozione del frontalino, un LED rosso lampeggia, ad indicare ai malintenzionati l'assenza di una parte della radio. Il costo molto alto del frontalino, rende antieconomico ai ladri procurarsene uno. Frontalino parzialmente estraibile - Simile al frontalino estraibile, ma con la differenza che viene tolta solo una parte del frontale. Il vantaggio, sta nell'ingombro veramente contenuto del particolare tolto, per contro, il design è vincolato dal sistema di sgancio. Key-card — Usato soprattutto da Balupunkt, consiste in una carta elettronica contenente un codice identificativo, simile ad una carta di credito, da inserire in un'apertura nel frontale. La rimozione di questa carta impedisce il funzionamento della radio. Il vantaggio, è l'estrema compattezza del sistema da togliere dall'auto, lo svantaggio principale consiste nel fatto che la radio rimane fisicamente tutta in auto, ed un ladro sprovveduto, potrebbe rubarla, ed accorgersi solo in seguito dell'impossibilità di usarla. Frontale a scomparsa — Le ultime generazioni di radio, prevedono a scopo di deterrente per i ladri, l'uso di frontali che si oscurano totalmente, apparendo neri, o che ruotano su se stessi per scomparire agli occhi del ladro. Il proprietario non deve togliere e portarsi via niente, solo estrarre le chiavi ed il funzionamento è automatico. inizioinizio Controlli principali Il seguente elenco, include i normali controlli presenti in quasi tutte le autoradio. Nel tempo, con l'aumentare delle complessità, questi controlli si sono sempre più differenziati dagli altri per facilitare l'uso dell'apparecchio, e limitare le distrazioni durante la guida. Ultimamente, alcuni di questi controlli si attivano da comandi a distanza, vicino al volante, o su di esso, ed anche ad attivazione vocale. Volume — Il controllo principale e più usato. L'uso di questo controllo è elementare, nel caso di una manopola, si aumenta in senso orario, a volte è attivato da due tasti + e -. Le recenti autoradio, sono ritornate ad adottare un controllo di volume di tipo rotativo, ma non più analogico (classica manopola con potenziometro), ma sempre elettronico. Spesso, al volume è abbinato un indicatore o grafico o numerico. All'aumentare del volume l'indicazione numerica aumenta. I neofiti associano la formula che più volume = migliore qualità, con l'esperienza s'impara che questo non è sempre vero. Bassi - Bass — Il controllo dei bassi agisce sulla parte più bassa dello spettro audio Medi - Midrange — Questo controllo, è presente solo in alcune autoradio, e permette il controllo della parte centrale dello spettro audio. Modifica principalmente le frequenze prodotte dalla voce umana. Acuti - Treble — Questo controllo, regola la parte alta dello spettro audio. Normalmente, molti prodotti OEM (Original Equipment Manufacturer — Installati di serie), sono dotati solo di questo controllo Fader — Questo intervento, regola l'attenuazione tra i canali anteriori e posteriori del veicolo. Bilanciamento - Balance — Questo controllo regola l'esatta posizione tra desta e sinistra del segnale musicale, intervenendo in attenuazione sul canale predominante. inizioinizio Controlli secondari Con l'evoluzione tecnologica, le autoradio si sono arricchite di molti accessori, con i relativi comandi. Questo ha fatto sì che il frontale si sia totalmente rivoluzionato nel giro di pochi anni. Dolby Noise Reduction — E' un processore incorporato durante la registrazione audio su un nastro, e permette d'eliminare l'indesiderato fruscio, altrimenti sempre presente. Il Dolby B permette una riduzione del rumore di fondo di circa 60 dB, mentre il Dolby C, di oltre 70 dB. Il processo di riduzione, è scomposto in due parti, una avviene durante la registrazione, ed una è presente nella radio, durante la riproduzione. Radio Recall — Questa funzione permette di ascoltare la radio durante il riavvolgimento o l'avanzamento del nastro. Local — Questa funzione elimina le stazioni deboli durante la ricezione radio, in modo da favorire le stazioni locali più forti come intensità di segnale. Auto Search — Questa funzione ferma l'avanzamento del nastro quando incontra una parte non registrata per alcuni secondi. Facilita la ricerca dell'inizio e la fine di un brano. Sulle radio dotate di meccanica servoassistita, questa funzione permette anche di scegliere di quanti brani avanzare o retrocedere. Normalmente è accompagnata da un'indicazione sul display. Tape EQ Switch A volte questa funzione è completamente automatica (la meccanica riconosce un'apertura sul dorso della cassetta), a volte c'è un interruttore. Quest'equalizzazione, si rende necessaria durante l'uso di nastri al Metal o al Cromo. Illuminazione Molte autoradio, includono la possibilità di cambiare il colore dell'illuminazione. L'intenzione è di offrire una radio che si abbini al meglio con il colore dell'illuminazione del cruscotto dell'auto. E' comunemente attivabile manualmente da un interruttore. Full-logic Controls — S'intende quando le varie funzioni non sono attivate direttamente dall'utente, ma avvengono tramite servomotori, o solenoidi. Questo tipo di meccanismo, oltre ad essere più silenzioso, è anche più affidabile, perché tutte le funzioni avvengono con la giusta forza ed intensità. Normalmente, questo include anche l'inserimento del nastro inizioinizio Caratteristiche Quando si deve scegliere un'autoradio, bisogna conoscere bene ciò che indicano le caratteristiche. Questo ti aiuterà nella scelta della sorgente più idonea per l'uso che intendi fare Potenza RMS/Potenza di picco (o Massima) — La potenza RMS, è la potenza continua misurata in Watt. Questa misura identifica la reale potenza che l'amplificatore interno della radio è in grado di generare. E' misurata tenendo in considerazioni tutte le frequenze audio (da 20 Hz a 20 Khz), e con una distorsione contenuta. La potenza di picco o massima, è invece la potenza misurata per un brevissimo periodo con un segnale singolo (normalmente 1 Khz), e la distorsione è molto alta. Sensibilità in FM — La capacità del sintonizzatore nel ricevere le varie stazioni radio Più piccolo è questo valore, migliore sarà la capacità di ricezione. E' espresso in dBf (decibel femtowatts) o in microVolts. Risposta in frequenza — La capacità della radio di riprodurre correttamente lo spettro audio. Maggiormente esteso è questo valore, maggiore sarà la banda passante. Un altro valore che deve essere legato alla risposta in frequenza, è l'oscillazione in dB, indicata con +/- XX dB. Un'indicazione della risposta in frequenza senza l'oscillazione minima e massima, non è attendibile. Rapporto segnale/rumore — Una buona radio, deve riprodurre la musica ad un volume sostenuto, ma allo stesso tempo, deve mantenere i rumori di fondo ad un livello molto basso. Come rumore, s'intende il rumore termico generato dai componenti elettronici e dal riproduttore di nastri o CD. Non s'intende il rumore indotto dall'impianto elettrico dell'auto. Wow and Flutter — Indica le variazioni della velocità di scorrimento del nastro. minore, è questo valore, meglio è. Comunque, una variazione inferiore a 0.3% è inudibile L'orecchio umano è in grado di distinguere una variazione di 3 Hz a 1 kHz, perciò valori inferiori non sono percepiti. inizioinizio Connessioni Queste connessioni permettono di interfacciare la sorgente con altri processori esterni e/o amplificatori. Le connessioni base sono quelle degli altoparlanti, ma ormai quasi tutte le radio sono dotate di connessioni aggiuntive, quali uscite preamplificate e altri vari connettori per future espansioni. Uscita di potenza (altoparlanti) — Queste connessioni permettono di collegarsi agli altoparlanti. Normalmente sono collegate direttamente agli altoparlanti, ma a volte, passano attraverso una rete di crossover passivi. Ci sono alcune regole da rispettare per non danneggiare la radio durante il collegamento di questi cavi: 1. Assicurarsi che nessun cavo tocchi una parte di carrozzeria, o parti metalliche del cestello degli altoparlanti. 2. Non cortocircuitare i cavi. 3. Non collegare in mono usando solo due conduttori, uno di un canale e uno dell'altro. Con questo tipo d'amplificatori non è possibile. 4. Assicurati che per ogni uscita si sia un carico minimo di 4 Ohm. Su carichi inferiori, normalmente, le prestazioni decadono sia come potenza sia come banda passante, con il rischio anche di rotture. 5. Non collegare nessun'uscita amplificata direttamente agli ingressi RCA di processori o amplificatori. Questo causa l'immediata bruciatura dei transistors finali. Per questo tipo di connessioni, esistono degli amplificatori (come Orion) o processori (come AudioControl) che lo permettono. In ogni modo, leggere scrupolosamente le istruzioni Uscite preamplificate — Questa connessione permette l'interfacciamento con processori e/o amplificatori esterni.. Alcune sorgenti dispongono di due uscite pre (front e rear) ed in alcuni casi tre front, rear e non fader (in pratica fissa). A volte c'è un'uscita pre dotata di crossover elettronico per il subwoofer. CD Changer — Questa connessione normalmente non è universale. Quasi mai è possibile usare un CD Changer diverso dalla marca della sorgente. Le informazioni sullo stato del CD Changer sono visualizzate sul display principale. E' collocata sul retro della radio, ed è costituita di una presa multipolare da collegarsi direttamente al CD. In qualche autoradio, il segnale audio è separato da quello di comando, e viaggiano su due diversi cavi con relative connessioni Ingresso pre — Spesso collocato sul retro della radio, ma in alcuni casi anche sul frontale, permette di gestire un segnale da una fonte esterna come un TV, oppure un lettore CD o MD portatile. In qualche caso la connessione è posta sul pannello anteriore. L'attivazione di quest'ingresso avviene tramite un apposito comando. inizioinizio Installazione Un'installazione corretta della sorgente è molto più importante di quanto si crede. La prima cosa da assicurarsi, è il fissaggio rigido ed esente da vibrazioni dell'unità principale in cruscotto. Deve essere fissata rigidamente per prevenire le vibrazioni che si possono ripercuotere sia sulla riproduzione del nastro sia sul CD. A questo scopo, sono ottime delle lame metalliche preforate da fissare nella parte posteriore. Assicurarsi che il telaio dell'autoradio non entri con troppo sforzo nella sua sede, ciò potrebbe causare delle deformazioni della meccanica. L'integrazione estetica segue nell'ordine d'importanza. Molte vetture richiedono di particolari supporti o mascherine di plastica per adattare l'autoradio alla predisposizione di serie. Questi supporti sono reperibili presso gli installatori specializzati. Controllare che non ci siano delle fessure in vista ai lati della radio, e assicurarsi il perfetto allineamento orizzontale con il resto del cruscotto. Arriviamo ora alle connessioni elettriche. Siccome l'autoradio è il "cervello" del sistema, le connessioni devono essere eseguite a regola d'arte per non compromettere tutto il resto del lavoro. Il miglior sistema è la saldatura diretta dei cavi, e il loro isolamento tramite tubetti termorestringenti. Da scartare l'idea che una buona connessione posa essere fatta con nastro adesivo, oppure morsetti di vari tipi. Fa le connessioni assicurandoti della perfetta fusione dello stagno, ed ordina molto bene i cavi, potrà essere utile in futuro. Nel caso che l'auto sia prevista di una connessione multipolare, usare la connessione corrispondente, saldandola ai cavi in uscita dall'autoradio. L'uso di questo tipo di connessione, rende particolarmente semplice la possibilità di sostituire l'autoradio con modelli superiori, o smontarla nel caso di manutenzione o guasto. Logicamente assicurarsi della perfetta corrispondenza dei cavi della radio con quelli della vettura. Consigli: Mai provare i cavi a caso, si rischiano danni all'impianto elettrico dell'auto, e la possibilità d'apertura degli air-bag. Se possibile, procurati lo schema di connessione. Da tenere presente che moti costruttori, possono sostituire il colore dei cavi senza preavviso. Se i connettori RCA che usate sono privi d'isolamento esterno (con il corpo completamente metallico), usate dei tubetti di comma isolante per separarli da eventuali contatti con la massa del veicolo. Questo è necessario perché alcuni costruttori d'autoradio non usano collegare la massa dell'uscita preamplificata alla stessa massa del vicolo. Nel caso che una connessione RCA di questo tipo (massa flottante) dovesse toccare accidentalmente il telaio della vettura, la qualità del segnale potrebbe degenerare, e probabilmente aumenterebbero i disturbi indotti dall'impianto elettrico dell'autovettura. Quando devi cercare con il tester il cavo di massa, durante le prove, accendi e spegni le luci. In questo modo, eviterai di confondere il cavo di massa con quello delle luci, che quando sono spente, possono dare la stessa indicazione di massa. Se preferisci collegare il telaio dell'autoradio direttamente alla massa del veicolo, assicurati di usare un solo cavo, non due (anche quello originale del cablaggio). Questo impedisce la creazione di un grond-loop (anello di massa), che potrebbe generare disturbi. Scegli un tester a bassa impedenza per eseguire le prove sui cavi (tester analogico). Non usare per la ricerca dei cavi una lampadina. Altoparlanti Nota: i subwoofer non sono inclusi in questa sezione inizioinizio Costruzione Tipi 1. Larga banda 2. Componenti 3. Coassiali Caratteristiche 4. Risposta in frequenza 5. Impedenza 6. Potenza 7. Compilanza/Vas 8. Efficienza 9. Sensibilità inizioinizio Costruzione L'altoparlante è un trasduttore, capace di convertire l'energia elettrica in energia meccanica, in questo caso acustica, poichè il movimento meccanico sposta una massa d'aria. E'costituito dalle seguenti parti Magnete - Magnet Bobina mobile - Voice Coil Cono - Cone Cestello - Frame (Basket) Centratore - Spider (Suspension) Bordo o sospensione - Surround (Suspension) Parapolvere - Dust Cap (dome) -Nessun altoparlante è in grado di coprire l'intero spettro audio. Molto spesso, diversi altoparlanti abbinati assieme vengono usati per ottenere questo. Gli altoparlanti di piccolo diametro sono usati per riprodurre le frequenze alte, mentre gli altoparlanti di grande diametro sono usati per le frequenze basse. Questa regola non è l'unica che un costruttore considera quando deve costruire un altoparlante. Ci sono altre regole come vediamo di seguito: 1. Perché un altoparlante possa riprodurre correttamente le alte frequenze, il suo cono deve essere leggero, in modo da avere i movimenti più rapidi. Per questo si usano coni di piccolo diametro. 2. Più piccola è la membrana e meno aria essa muoverà. 3. La dispersione angolare è inferiore man mano che le frequenze aumentano. Se viene usato un altoparlante a cupola che ha una dispersione maggiore, bisogna considerare la minore tenuta in potenza che esso ha. 4. Oltre alla massa leggere per una veloce risposta, un cono deve essere anche rigido, in maniera da non deformarsi agli alti volumi 5. Un cono pesante e grande non si fletterà e quindi avrà delle migliori prestazioni ad alto volume. Ma richiederà maggior potenza a tutti i livelli per suonare correttamente. 6. Alle alte potenze, è generato molto calore all'interno del magnate. Un magnete grande aiuta anche a dissipare le alte temperature. 7. A volte sono usati dei fori di ventilazione nel magnete per abbassare la temperatura. 8. Per le frequenze basse un cono deve essere di grande diametro, in modo da spostare una massa d'aria maggiore. Come puoi costatare, un altoparlante non può avere tutte queste caratteristiche assieme. Per non incorrere in errori bisogna sapere esattamente che caratteristiche chiedere ad un altoparlante, perché ognuno è costruito con una ben precisa finalità, sta a te decidere cos'è più importante per il tuo sistema. inizioinizio Tipi C'è una grande varietà d'altoparlanti in commercio. Larga banda - Full Range —E' normalmente usato come altoparlante installato di serie sulle vetture, ed è progettato per riprodurre la maggior parte di spettro audio, nei limiti del possibile. Questo tipo d'altoparlanti è preferito dai costruttori quando devono ridurre i costi. Normalmente è dotato di un piccolissimo magnate e del cono in carta leggera. Anche il cestello è spesso in plastica. Questi altoparlanti si trovano anche in commercio, ed anche se meglio rifiniti, offrono delle caratteristiche simili, o di poco superiori. Componenti - Component —I componenti, sono conosciuti anche come componenti separati o sistemi multivia. Sono costituiti da diversi altoparlanti, ciascuno con caratteristiche adatte alle frequenze da riprodurre. Queste frequenze che devono riprodurre, li collocano in determinate categorie. Queste categorie, per definizione, sono sei: 1. Supertweeter (10kHz - 20kHz) 2. Tweeter (2.5kHz - 10kHz) 3. Midrange (320Hz - 2.5kHz) 4. Midbass (160Hz - 320Hz) 5. Woofer (80Hz - 160Hz) 6. Subwoofer (20Hz - 80Hz) Nota: queste frequenze sono solo come riferimento. Alcuni sistemi usano due o tre diversi componenti. Sono scelti in modo da riprodurre l'intera gamma audio. Molto spesso, con la scelta di tre componenti (subwoofer, midbass, e tweeter) si riesce a coprire l'intera gamma di frequenze udibili (20Hz — 20kHz) Quando sono usati i componenti separati, si rende necessario l'uso di un crossover che elimina le frequenze indesiderate agli altoparlanti che non sono in grado di riprodurle. Per compiere questo lavoro, il crossover causa una leggera distorsione (sfasamento), ed una perdita di potenza. Coassiali - Coaxials —I sistemi coassiali sono una migliore alternativa rispetto ai sistemi largabanda. Questi altoparlanti sono stati studiati per riprodurre l'intero spettro audio, senza costare una fortuna. Un coassiale è costituito da due o più altoparlanti (woofer midrange, tweeter e a volte supertweeter) montati su un supporto all'interno del cono principale (woofer), ed usano il medesimo asse di propagazione. Il filtro crossover spesso è incluso, ma a volte può essere separato. Ci sono tre tipi di coassiali oggi sul mercato. 1. Due vie, e consiste in un woofer ed un tweeter. 2. Tre vie, e consiste in un woofer un midrange ed un tweeter. 3. Quattro vie, e consiste in un woofer un midrange, un tweeter e un supertweeter. inizioinizio Caratteristiche Risposta in frequenza — Misura la capacità di un altoparlante di riprodurre una certa gamma di frequenze. Per esempio, la dicitura 30 — 18 kHz +/- 3 dB, significa che quell'altoparlante è in grado di riprodurre tutte le frequenze da 30 Hz a 18.000 Hz, con il massimo discostamento dallo zero di riferimento di + o - 3 dB. Un'indicazione senza i dB, non è completa, inoltre, minore sono i dB, migliore e più lineare sarà la risposta in frequenza. Impedenza —Questa caratteristica indica la resistenza dell'altoparlante quando questo è in lavoro. Potenza —Indica la potenza che l'altoparlante è in grado di sopportare senza raggiungere temperature troppo alte da arrecare danni permanenti. Oltre a questo termine, bisogna indicare che tipo di potenza: RMS, massima, o di picco. Normalmente se la potenza RMS è di 10W, la potenza massima è di 20W e quella di picco di 40W. Compilanza o Vas - Indica un volume d'aria che ha le stesse caratteristiche d'elasticità e cedevolezza della sospensione dell'altoparlante. Questo valore non indica meglio o peggio se è più alto o più basso, indica come dovrà essere usato per ottenere le massime prestazioni. Efficienza —La capacità dell'altoparlante di trasformare l'energia elettrica in meccanica. Normalmente espresso in percentuale. Più alto sarà questo valore, migliore sarà la capacità di suonare forte con la medesima potenza applicata. Sensibilità —L'intensità del suono che un altoparlante è in grado di generare ad una certa distanza con una certa potenza. Normalmente la distanza è di un metro e la potenza è di un watt. E' espressa in decibel, ed un alto valore indica la capacità di suonare più forte con la stessa potenza. Amplificatori inizioinizio 1. 2. Caratteristiche 1. Ingressi RCA 2. Ingresso High-level 3. Filtri/Crossover 4. Canali 5. RCA outputs (Line Out) 6. Regolato/non regolato 7. Muting 8. Mono/tri mode 9. Protezioni Prestazioni 1. Banda passante 2. Risposta in frequenza 3. Distorsione THD (Total Harmonic Distortion) 4. Rapporto segnale/rumore (S/N) 5. Separazione stereo 6. Stabilità (ohms) 7. Potenza d'uscita inizioinizio Caratteristiche Ingressi RCA Tempo addietro, i costruttori d'elettroniche, usavano delle connessioni multipolari per collegare l'autoradio con gli amplificatori. Questo sistemi di connessione era diverso da ogni costruttore, e ciò impediva l'intercambiabilità degli amplificatori. Poi è stato introdotto come sistema universale il collegamento tra i diversi apparecchi fatto con le connessioni RCA. Il segnale che si trova alle uscite RCA di un'autoradio, è prelevato prima di subire processi d'amplificazione, e quindi di qualità notevolmente superiore. Il segnale preamplificato è molto debole, sarà compito poi dell'amplificatore aumentarlo fino ad essere in grado di pilotare gli altoparlanti. Nota: non collegare agli ingressi RCA di un'amplificatore un segnale d'alto livello, salvo che questo non sia specificato dal costruttore dell'amplificatore. Serve munirsi di un adattatore composto da un partitore resistivo e dei condensatori per disaccopiare la Corrente continua presente su questo segnale. Questo si rende necessario quando si vuole usare una sorgente priva delle uscite preamplificate. La qualità del segnale in questo caso sarà notevolmente più bassa. Ingresso ad alto livello Un'amplificatore che ha quest'ingresso permette l'utilizzo d'autoradio prive di segnale preamplificato. Filtri/Crossover Indica la presenza all'interno dell'amplificatore di filtri crossover incorporati. Questo aiuta molto in certi casi: 1. L'aumento di prezzo è minimo e non serve più il crossover esterno 2. Un crossover elettronico, contrariamente ad un passivo, non presenta nessuna perdita di segnale. 3. Semplifica molto il cablaggio esterno. 4. Riduce la possibilità di rumori indotti dall'auto In molti casi è possibile la regolazione della frequenza oltre all'interruttore d'attivazione. Nel caso di filtri d'equalizzazione, alcuni costruttori permettono la possibilità di scegliere sia la frequenza d'intervento, sia il guadagno, alcuni solo il guadagno, altri, solo l'interruttore d'accensione. Questo tipo di filtri permette di correggere la risposta sulle basse frequenze, incrementandola o linearizzandola. La scelta di filtri si può estendere anche a filtri subsonici che sono impiegati per ridurre l'escursione sui subwoofer a vantaggio della tenuta in potenza e della distorsione Canali Ogni amplificatore ne ha almeno uno a più. Per ogni canale dell'amplificatore, esiste una corrispondente uscita. Un amplificatore a due canali dispone di due uscite. Normalmente una per il canale sinistro ed una per il canale destro. Alcuni amplificatori hanno un numero di canali superiore, 4, 5, 6, 8. In questo caso bisogna tenere presente che: 1. Un canale aggiuntivo può essere ricavato prelevando il segnale positivo di due canali diversi, perciò un 2 canali può diventare un tre, come un quattro canali può divenire un cinque od un sei canali e così via. 2. L'amplificatore spesso incorpora un processore che è in grado di sommare il canale destro ed il sinistro per ricavarne uno mono. In alcuni casi, è possibile trovare sui multicanali (oltre a due), una sola coppia d'ingressi, in questo caso sarà il crossover elettronico al suo interno a smistare il segnale corretto ad ogni uscita. RCA outputs (Line Out) In questo caso, l'amplificatore è provvisto di una coppia di RCA che dispongono dello stesso segnale che arriva all'amplificatore. In alcuni casi quest'uscita è regolata da un crossover. Questo sistema amplia molto le possibilità d'espansione del sistema. Un solo cavo lungo collegherà il primo amplificatore alla radio, mentre un breve cavo collegherà il secondo ampli al primo. In certi modelli, l'uscita preamplificata ausiliare può essere addirittura preamplificate da un preamplificatore presente all'interno dell'amplificatore. Un altro vantaggio dell'uscita pre, sta nel fatto che con questa è possibile collegare due amplificatori su una radio che dispone solo di un'uscita pre. Nel caso si volesse sdoppiare l'uscita pre con il classico adattatore ad "Y", l'impedenza vista dalla radio sarà dimezzata, e pure il livello d'uscita. In queste condizioni si avrà un decadimento delle prestazioni audio. La cosa non succede sugli amplificatori dotati di pre output. Regolati o non regolai Un'amplificatore regolato, s'intende quel prodotto che ha al suo interno un circuito atto a stabilizzare la tensione d'alimentazione indipendentemente dagli sbalzi presenti in auto al variare del numero di giri del motore. Qui sotto abbiamo paragonato due amplificatori, uno regolato (Y) ed uno non regolato (X) Amplificatore X (non regolato) Produce 100W con 13 Volts. Ipotizzando un rendimento del 50%, ricaviamo i seguenti dati: Consumo in W = (Potenza d'uscita x 100) / n (efficienza) Consumo in W = (100 Watts x 100) / 50% Consumo in W = 200 Watts Convertendo il consumo in W in corrente (A) a 13 Volts Consumo in corrente (A) = Potenza consumata / tensione in Volts Consumo in corrente = 200 Watts / 13 Volts Consumo in corrente = 15.4 Amps Questo significa che usando un amplificatore non regolato, avremmo un consumo di 15.4 A. a 13 V. per una potenza di 100W Che cosa succede se la potenza scende a 12 Volts? Siccome l'amplificatore X consuma 15.4 A, si avrà una riduzione della potenza Consumo in W = consumo in corrente x tensione in Volts Consumo in W = 15.4 A x 12 Volts Consumo in W = 184.8 Watts Potenza d'uscita = n(efficienza x consumo in W) / 100 Potenza d'uscita = (50 x 184.8) / 100 Potenza d'uscita = 92.4 Watts Avremmo che l'amplificatore X produrrà 92.4 Watts a 12 Volts. E a 11 Volts solo 84,7 Watts. Come si può notare la potenza è in stretta relazione con la tensione d'alimentazione. Per Pro, all'aumentare dell'alimentazione s'innalzerà anche la potenza, perciò a 14 Volts avremmo ben 107.8 Watts. Amplificatore Y (Regolato) Produce 100W con 13 Volts. Ipotizzando un rendimento del 50%, ricaviamo i seguenti dati: Consumo in W = (Potenza d'uscita x 100) / n (efficienza) Consumo in W = (100 Watts x 100) / 50% Consumo in W = 200 Watts Convertendo il consumo in W in corrente (A) a 13 Volts Consumo in corrente (A) = Potenza consumata / tensione in Volts Consumo in corrente = 200 Watts / 13 Volts Consumo in corrente = 15.4 Amps Questo significa che usando un amplificatore regolato, avremmo un consumo di 15.4 A. a 13 V. per una potenza di 100W Che cosa succede se la potenza scende a 12 Volts? Siccome l'amplificatore è regolato, si avrà un aumento del consumo di corrente, ed una potenza d'uscita che rimarrà costante. Consumo in corrente (A) = consumo in W / tensione il V. Consumo in corrente (A) = 200 / 12 Volts Consumo in corrente (A) = 16,7 A In questo caso l'amplificatore produrrà sempre 100 W di potenza, ma il suo consumo salirà a 16.7 A. E a 11 V richiederà 18.2 A di corrente d'alimentazione. Muting Questa funzione evita il fastidioso rumore (bump o stick) che a volte si ascolta all'accensione o allo spegnimento di un amplificatore. I diversi costruttori usano differenti circuiti per evitare quest'inconveniente. Non esiste un sistema superiore ad un altro, l'importante è che l'amplificatore ne sia dotato Mono Ponticellare in mono un amplificatore, significa sommare il segnale proveniente dal canale destro assieme a quello del sinistro. Il nuovo canale avrà di conseguenze tutte le informazioni presenti sui canali destro e sinistro. Normalmente per ponticellare in mono un'amplificatore, vengono usati solo i positivi di entrambi i canali. In alcune configurazioni, i canali da usare sono il + del sinistro assieme al — del destro, o viceversa.. Leggere con accuratezza le istruzioni dell'amplificatore, non tutti gli amplificatori possono essere collegati in mono. Protezioni I costruttori includono delle protezioni per allungare la vita del prodotto e per ridurre gli interventi nei centri d'assistenza. Quando un amplificatore è progettato, non è possibile ipotizzare come il suo proprietario lo userà. Per evitare di sovvradimensionarlo in ogni sua parte, con ovvi ripercussioni sul prezzo, le protezioni sono un'ottimo sistema. Protezione termica Viene monitorizzata la temperatura in diversi punti, sulle alette di raffreddamento e all'interno dell'amplificatore. Quando la temperatura sale otre un livello prestabilito, l'amplificatore si pone in stand-by per un periodo, in maniera da smaltire l'eccesso di temperatura. Protezione da cortocircuito (Overload Protection) Viene monitorizzata la corrente che scorre nel circuito d'amplificazione. Quando questa aumenta oltre il limite consentito, l'amplificatore si ferma finche non è spento e riacceso. In questi casi, è opportuno controllare il cablaggio e risolvere il problema prima di riaccendere l'amplificatore. Normalmente, la protezione si attiva in queste condizioni: 1. Un cavo qualsiasi dell'uscita altoparlanti tocca il telaio dell'auto 2. Due cavi entrano in contatto uno con l'altro 3. La bobina mobile dell'altoparlante va in cortocircuito a causa di una bruciatura 4. L'impedenza su cui lavora l'amplificatore è più bassa di quella specificata dal costruttore inizioinizio Prestazioni 1. 2. 3. 4. 5. 6. Banda passante- La risposta in frequenza che un'amplificatore riesce ad avere con una deviazione massima di +/- 3 dB. Un'amplificatore con una risposta piatta, riprodurrà tutte le frequenze alla stessa intensità, con ovvi benefici nella resa musicale. Risposta in frequenza — come la banda passante Distorsione THD (Total Harmonic Distortion) - La distorsione armonica, si riferisce alle armoniche che un amplificatore può generare e quindi aggiungere ad un segnale originale. Questo è il risultato dell'interazione di diversi componenti e del tipo di progetto utilizzato. La distorsione THD è la somma di tutte le distorsioni prodotte dai singoli componenti del circuito. Inferiore è questo dato migliore sarà l'amplificatore sotto questo aspetto Rapporto segnale/rumore (S/N). E' la differenza tra il minimo segnale riprodotto dall'amplificatore (rumore di fondo) ed il massimo. Questo è espresso in dB, e la frequenza di priva generalmente è 1 kHz. Più alto questo valore, meglio è. Separazione stereo- La capacità di un amplificatore di eliminare qualsiasi segnale da un canale con un segnale sull'altro. Una separazione di 100 dB, indica che il segnale presente sul canale non pilotato, e 100 dB inferiori come intensità. Più alto è questo valore, meglio è. Stabilità (ohms) - La minima impedenza raccomandabile su cui far lavorare amplificatore. Se non è rispettata questa raccomandazione, si possono causare il surriscaldamento e di conseguenza seri danni all'amplificatore. Come esempio illustriamo qui sotto cosa succede diminuendo il carico di lavoro di un amplificatore, passando da 4 a 2 Ohm. 7. Corrente in uscita = radice quadrata (potenza d'uscita / carico) Corrente in uscita = radice quadrata (100 Watts / 4 Ohms) Corrente in uscita = 5 Amps In quest'amplificatore, scorrono 5 Ampere di corrente sui transistors finali per generare una potenza d'uscita di 100 W con 4 Ohm di carico Ora, che cosa accade se facciamo lavorare lo stesso amplificatore su un carico di 2 Ohm? Corrente in uscita = radice quadrata (potenza d'uscita / carico) Corrente in uscita = radice quadrata (100 Watts / 2 Ohms) Corrente in uscita = 7.07 Amps Come puoi vedere, in queste condizioni scorrono sui transistors finali ben 7.07 A e se questi sono dimensionati per 5 A o 6 calcolando una certa tolleranza, si avrà come conseguenza la bruciature degli stessi.. Potenza d'uscita- Indica la potenza dell'amplificatore in Watts con un certo carico (Ohm).. Questo è il dato probabilmente più conosciuto di un amplificatore, ma non ne indica assolutamente la qualità. Anche in questo caso, la potenza può essere dichiarata a diverse tensioni di alimentazione, e con diverse distorsioni. Per confrontare realmente due o più amplificatori tra loro, bisogna assicurarsi che quando un costruttore dichiara la potenza sia specificato: Potenza RMS, il carico in Ohm, la tensione d'alimentazione, la distorsione e la frequenza usata per la misura. Se non si ha tutti questi parametri, non è possibile confrontare la potenza di due amplificatori. Classi d'Amplificatori inizioinizio Tutti gli amplificatori sono caratterizzati da una classe d'appartenenza, in funzione del ciclo di lavoro e di riposo dei suoi transistors finali. Classe A Classe B Classe AB Classe AB plus B Classe C Classe D Classe E Classe F Classe G Classe H Classe S inizioinizio Classe A In questa classe, il transistor di potenza opera da solo per il 100% dell'intero ciclo. Il transistor è in conduzione per l'intero periodo di riproduzione dell'onda sinusoidale. A causa di questa configurazione, essi sono scarsamente efficienti (20%), e richiedono molta più potenza dall'alimentazione di quanta non è in grado di generare. Normalmente sono molto grandi a causa dell'enorme superficie di smaltimento termico che occorre per produrre pochi Watts. Questo tipo di circuitazione ha il vantaggio d'essere molto lineare, e di avere una bassa distorsione. inizioinizio Classe B Gli amplificatori che operano in questa classe, usano due transistors finali, ed ognuno lavora per il 50% del ciclo. Un transistor opera per il ciclo positivo, l'altro per quello negativo. Questa tipologia di costruzione ha una buon'efficienza (50%). Questa circuitazione, però e scarsamente lineare. Inoltre il secondo problema e nel punto zero, dove finisce di operare il primo transistor ed inizia il secondo, c'è una forte distorsione, detta distorsione d'incrocio. Questa distorsione è udibile molto bene ai bassi volumi ed alle alte frequenze. inizioinizio Classe AB Questa circuitazione ha certi aspetti simili sai alla classe A che alla B. La configurazione consiste in due transistors, uno per la semionda positiva ed uno per la negativa, che conducono un po' più del 50%, ma molto meno del 100%. Questi amplificatori hanno una efficienza come la classe B (50%), ma senza la distorsione d'incrocio che li contaddistingue. Questo è possibile, perché i singoli transistors lavorano per una piccola percentuale in classe A, proprio nella zona d'incrocio, dove finisce di lavorare il primo ed inizia il secondo. inizioinizio Classe AB plus B Questo progetto prevede l'uso di una coppia di transistor che lavorano in classe AB, abbinati ad un'altra coppia che opera in classe B. In questo modo, si ottiene un'efficienza migliore, soprattutto ai bassi volumi d'utilizzo. inizioinizio Classe C Questa classe d'amplificatori, è usata solamente negli amplificatori RF (Radio Frequenza). Consiste in un alto numero di transistors, che conducono per molto meno del 50% del ciclo. Significa che ogni transistor lavora solo per un breve periodo del ciclo, rimanendo a riposo per il resto del tempo. Si traduce in un'altissima efficienza, perciò alte potenze con bassi consumi. La distorsione d'incrocio è molto alta, ma non influente ai fini dell'utilizzo in campo RF inizioinizio Classe D Questo circuito è costituito da diversi transistors che operano nell'intero ciclo, al 100%. Il loro ciclo è in funzione del segnale d'ingresso, ed ogni transistor opera solo in due condizioni, al 100% o al 0%. Se il segnale è zero tutti i transistors non operano, se il segnale è al massimo, lavorano al 100%. L'onda in uscita da questo circuito è simile ad un segnale digitale (onda quadra), poi una rete di filtri passa-basso provvedono a riportarla come si presentava in origine. Questo tipo di amplificazione, ha un'efficienza altissima, supera il 90%, perciò in spazi e consumi contenuti si possono ottenere grandi potenze. Il principale svantaggio, e che possono variare la loro timbrica in funzione del carico su cui lavorano. inizioinizio Classe E Questa classe non è usata negli amplificatori audio, poiché opera con segnali di forma rettangolare, e non sinusoidale come nell'audio. Consiste in un unico transistor usato come switch. inizioinizio Classe F Questa classe non è usata negli impieghi audio. Usa il suo stesso segnale in uscita per riconvertirlo in ingresso in maniera da ottenere un'altissima efficienza, ma per contro la banda passante è limitatissima, e la risposta è innaturale. inizioinizio Classe G E' un sistema che prevede la variazione dell'alimentazione al variare del segnale in ingresso, e questo per modulare l'uscita. Normalmente è impiegato in abbinamento ad uno stadio finale in classe AB.. L'alimentatore fornirà il minimo della corrente in assenza di segnale, per poi erogare il massimo alla presenza di forti segnali. In pratica il sistema d'alimentazione segue costantemente il segnale audio e si adatta ad esso. In questo modo si riducono i rumori di fondo e l'efficienza aumenta in maniera considerevole. inizioinizio Classe H La classe H è simile alla classe D, con la differenza che la tensione d'alimentazione, in questo caso non segue l'intensità del segnale, ma è modulata come il segnale. La tensione d'alimentazione è modulata con il sistema PWM (Pulse Width Modulation) con un periodo che varia in funzione del segnale dal 10% al 90%. In questo modo, si riducono notevolmente i consumi, ottenendo un'efficienza molto alta. inizioinizio Classe S Anche questa classe non è usata nei sistemi audio a causa della sua scarsa banda passante ed alta distorsione. Regolazione dei livelli inizioinizio In un impianto car audio, si rende necessario eseguire delle regolazioni per la taratura finale del sistema, poiché, i costruttori non si sono uniformati su uno standard per quanto riguarda i livelli d'uscita in mV. E l'impedenza delle uscite preamplificate. Queste differenze d'impedenza causano delle perdite di prestazioni nella catena audio. Può capitare abbastanza facilmente che usando una sorgente, che presenti un segnale preamplificato indistorto, si abbia dopo l'amplificatore una forte distorsione. Questo è causato dalla saturazione dello stadio d'ingresso di quest'ultimo. Questa è la ragione del perché quasi tutti gli amplificatori hanno la regolazione della sensibilità in ingresso. Senza approfondire con complessi calcoli matematici come allineare i livelli dei vari prodotti che compongono la catena audio, vedremmo di affidarci al nostro udito. Regolazione dei livelli — 1a Procedura Questo è il sistema più semplice e rapido per tarare la maggior parte dei sistemi car audio. 1) Con tutte le connessioni effettuate ed i segnali connessi, fate riprodurre alla vostra sorgente un brano particolarmente dinamico e ritmato. Con le regolazioni d'ingresso degli amplificatori o dei processori a valle della sorgente, aumentate il volume della sorgente al massimo, o finché non si nota un inizio di distorsione. 2) Scollega l'uscita del primo processore di segnale della linea, e gradualmente aumenta il volume finché in uscita non si ottiene un segnale d'intensità pari alle specifiche dichiarate dal costruttore. La seguente fase è in funzione al numero di processori che si trovano dopo il primo. 3) Se il secondo componente dopo il primo che abbiamo già regolato, ha anch'esso la possibilità di essere regolato, porre l'uscita del primo allo stesso livello d'accettazione del secondo. A questo punto regolare l'uscita del secondo fino ad ottenere un segnale di un livello corretto per l'amplificatore. Per la maggior parte degli amplificatori, 2 Volts vanno bene, altrimenti controllare le specifiche del costruttore. 4) Se dopo il primo processore di segnale è connesso direttamente l'amplificatore, regolare l'uscita di quest'ultimo come nel punto 3. IMPORTANTE: tieni sempre la sensibilità dell'amplificatore al minimo. Questo farà diminuire il rumore di fondo, la possibilità di disturbi ed aumenterà la dinamica totale. Regolazione dei livelli — 2a Procedura Nel caso si disponga solo di una sorgente e l'amplificatore: 1. Con tutte le connessioni effettuate ed i segnali connessi, fate riprodurre alla vostra sorgente un brano particolarmente dinamico e ritmato. Con le regolazioni d'ingresso degli amplificatori o dei processori a valle della sorgente, aumentate il volume della sorgente al massimo, o finché non si nota un inizio di distorsione. 2. Aumentare gradatamente la sensibilità dell'amplificatore finché non s'iniziano a percepire le prime avvisaglie di distorsione. A quel punto fermarsi e ridurre leggermente la sensibilità, in modo da non farlo distorcere. 3. Nel caso siano usati due amplificatori (uno per il subwoofer ed uno per il fronte anteriore), iniziare la regolazione con il meno potente. Regolazione dei livelli — 3a Procedura 1) Usare un analizzatore di spettro ed un rumore rosa, controllando l'uscita d'ogni componente sia come livello sia come linearità Glossario dei termini Car Audio inizioinizio Ampere 1. La carica elettrica di base che indica quanta corrente scorre in un circuito elettrico. 2. La quantità di corrente che scorre in un circuito se applichiamo la tensione di 1 Volt e la resistenza di 1 Ohm. Amplificatore 1. Un apparecchio che incrementa l'ampiezza del segnale applicato al suo ingresso. 2. Un apparecchio che genera un gran segnale in uscita avendo al suo ingresso un piccolo segnale. Ampiezza La misura dell'ampiezza di un segnale misurato in V. Analizzatore di spettro in tempo reale Un apparecchio che su un display può visualizzare l'intensità delle varie frequenze costituenti lo spettro audio. Per rilevare l'acustica dell'ambiente si usa un microfono e come segnale il rumore rosa. Con lui è possibile incrementare notevolmente le performance di qualsiasi sistema, e soprattutto in pochissimo tempo Attivo Qualsiasi apparecchio che richiede di un'alimentazione per funzionare. Bassi La gamma di frequenze gravi, generalmente il suo limite superiore è 100Hz. Bass Reflex Un sistema di diffusore che utilizzando un tubo od una porta accordata, permette all'aria all'interno della cassa di rinforzare l'emissione dell'altoparlante principale. Può essere chiamata anche vented o ported BL (misurati in Tesla metro). Il prodotto del flusso magnetico di un altoparlante per l'altezza della bobina mobile dello stesso. Capacità Un componente in cui l'impedenza scende con l'aumentare della frequenza. E' chiamato anche condensatore. Normalmente è usato nei crossover come filtro passa-alto. Può essere usato per immagazzinare energia. Conduttore Un materiale che non oppone resistenza al passaggio della corrente. Constant Q / Q- costante Un'equalizzatore progettato per mantenere costante al variare dell'ampiezza la banda passante. E' usato su equalizzatori a terzi d'ottave in maniera da non interferire durante le regolazioni sulle frequenze adiacenti. Corrente alternata (AC) Una corrente prodotta quando gli elettroni si muovono prima in una direzione e poi nell'altra. Il segnale musicale di qualsiasi tipo è d'origine alternata (AC) Corto circuito Un circuito in cui l'ingresso dell'alimentazione è posto a massa prima o all'interno del circuito stesso. Ciò causa un forte passaggio di corrente con conseguente surriscaldamento e bruciature se non si protegge l'alimentazione con dei fusibili Crossover attivo Un singolo prodotto, costituito da diverse sottoparti progettate per operare dei tagli di frequenza. L'intero spettro di frequenze è diviso in più parti, ed inviato tramite esaltazione od attenuazione agli amplificatori. Il crossover elettronico opera prima degli amplificatori. Crossover vedi Crossover passivo & Crossover attivo dB L'abbreviazione di Decibel. Vedi Decibel. Decadimento Il periodo in cui un analizzatore di spettro usa per la misura. Un decadimento rapido si usa per visualizzare il segnale musicale, un decadimento lento è preferito per le misure più accurate. Decibel (Abbreviato dB) l'unità di misura per descrivere un'intensità di segnale o di livello audio. Lavora in scala logaritmica, ed un incremento di 3 dB, significa un aumento del doppio, un aumento di 6 dB, un incremento del quadruplo, ecc. E' 1/10 di un Bel Distorsione Qualsiasi differenza apportata alla forma del segnale originario, dopo che questo è passato attraverso i sistemi d'amplificazione. DSM (Discrete Surface Mount) E' processo di montaggio dei componenti su una scheda del circuito elettronico. In SMD sono usati dei velocissimi robot, i componenti sono molto più piccoli, e si possono risparmiare spazi utili, oppure aumentare lo spessore delle piste per migliorare l'efficienza del circuito. Dual-Bandwidth Una caratteristica degli equalizzatori AudioControl. Questo circuito provvede ad una regolazione maggiormente accurata nella zona più critica, quella delle basse frequenze. Dinamica La differenza in Decibel tra il segnale più basso e d il più alto che un sistema od un brano musicale può riprodurre. Nel caso di un sistema completo è la differenze tra il rumore di fondo, e la massima potenza erogata dall'amplificatore. Nel caso di una registrazione, è la differenza tra il rumore di fondo, e la massima quantità di segnale che il supporto usato può accettare. Efficienza Generalmente s'intende come efficienza il rapporto tra l'energia totale applicata e l'energia prodotta. E' espressa in percentuale. Un'altoparlante normalmente ha un'efficienza molto bassa, che va dal 1% al 3%. Significa che tra il 97% ed il 99% della potenza è dissipato in calore. Un amplificatore per uso automobilistico, normalmente ho un'efficienza del 50%. Equalizzatore E' un nome improprio per definire un controllo di tono multiplo, che può fare parecchie cose, tra qui correggere i difetti acustici. Comunque da 30 anni si continua a chiamarlo così. F3 (misurata in Hz). La frequenza in cui la potenza del sistema si dimezza, ed indica anche il limite minimo riproducibile Fattore di smorzamento La capacità di un'amplificatore di controllare il carico al fermarsi del segnale. Normalmente più alto è questo valore, meglio è. Il fattore di smorzamento è calcolato dividendo il carico di lavoro (impedenza dell'altoparlante) con l'impedenza d'uscita dell'amplificatore. Questo significa che un'amplificatore che lavora a 4 ohm avrà un basso più frenato e controllato dello stesso amplificatore che invece è fatto lavorare a 2 Ohm Fb (misurata in Hz). La frequenza di accordo di una cassa acustica in bass reflex. Filtro passa-banda Un filtro (attivo o passivo) che permette il passaggio solo di determinate frequenze, attenuando quelle precedenti e quelle seguenti. Frequenza centrale La frequenza in un segnale in cui si ha il picco minimo o massimo di intensità. Fusibile Un sistema di protezione elettrica. In pratica consiste in un filo conduttore di sezione ben calcolata che fonde quando passa su di lui una corrente superiore a quella prestabilita. Grafico Questo equalizzatore, ha le varie regolazioni fisse come frequenza, ma variabili come ampiezza. Il suo nome lo deva al fatto che molti equalizzatori sono dotati di sliders, che una volta regolati visualizzano graficamente la curva impostata. Ground Loop Indica quando due o più componenti elettronici sono connessi a masse con diversi potenziali. Quando questo accade, la leggera differenza di potenziale tra i due apparecchi genera dei fastidiosi ronzii e rumori. Hertz (Hz) L' unità di misura della frequenza. Un Hertz è uguale ad un ciclo di una semionda per secondo Impedenza (misurata in Ohm). La resistenza che un conduttore oppone al passaggio della corrente alternata Infrasonico A volte detto subsonico. Sono le frequenze che vanno da 1Hz a 20Hz, sono inudibile dall'orecchio umano, ma causano ugualmente il movimento accentuato dei subwoofer. Queste frequenze impegnano molto anche gli amplificatori, che devono lavorare per riprodurre frequenze inudibili. Sono generate da oscillazioni a bassa frequenza, come il camminare su un pavimento di legno durante una registrazione, oppure sono date dall'acoustic feedback, o da scarse registrazioni. Possono danneggiare i subwoofer. Larghezza di banda 1. L'area di frequenze comprese tra i punti a —3 dB di un filtro passabanda. 2. Gamma di lavoro di un componente elettronico. Le (Misurata in millihenri, mH). L'induttanza elettrica della bobina mobile dell'altoparlante. LED Light-Emitting Diode. Un piccolo semiconduttore capace di emettere luce istantaneamente. Non produce calore, perciò e molto indicato come sistema di segnalazione. E' usato anche su analizzatori di spettro per merito della sua velocità d'accensione e spegnimento. Massa Questo termine indica il potenziale zero di un circuito elettrico. Una buona massa è decisiva per le corrette prestazioni del sistema, come erogazione di potenza e assenza di disturbi. Microfono di misura Uno speciale microfono progettato solamente per rilevare la risposta in frequenza di un ambiente. La sua risposta è perfettamente piatta. Eventuali irregolarità, sono compensate da un'equalizzazione nel sistema di misura. Di norma il costo è molto alto. Ottava E' un metodo per dividere lo spettro audio. Un'ottava è il doppio della precedente e la meta di quella che segue. Parametrico Un'equalizzatore dove si può intervenire sia come regolazione della frequenza sia come ampiezza della stessa. E' normalmente usato su sistemi professionali, date le sue prestazioni, la sua versatilità e la sua complessità nell'uso. Passivo Un componente che non richiede d'alimentazione. Normalmente presenta una perdita sul segnale manipolato Perdita di linea La quantità di segnale persa a causa di componenti passivi sulla linea del segnale, quali crossover passivi o resistenze d'attenuazione PFM Programmable Frequency Match. Un sistema usato da AudioControl per determinare con precisione la frequenza di lavoro di un filtro subsonico, dove anche pochi Hz possono fare la differenza. Pink Noise — Rumore rosa E' un segnale dove sono riprodotte tutte le ottave dello spettro audio con la stessa intensità. E un segnale fondamentale per la taratura e la messa punto dei sistemi audio con l'aiuto di un analizzatore di spettro in tempo reale. Potenza (misurata in Watts RMS). Questa è la potenza continua che una bobina mobile di un'altoparlante immersa nel suo campo magnetico, riesce a dissipare senza danneggiarsi. Gli altoparlanti, in ogni modo si possono danneggiare se l'amplificatore arriva al clipping. Quando l'amplificatore entra in clipping produce delle onde quadre di distorsione, che possono essere considerate come corrente continua, benché la musica sia composta esclusivamente da corrente alternata. Quando l'amplificatore del subwoofer entra in clipping, è molto difficile accorgersene, perché è questa distorsione alle bassissime frequenze è poco udibile. Punto a -3dB La frequenza in cui si ha un'attenuazione di 3 dB. Indica l'inizio o la fine di una risposta in frequenza o il punto di crossover. Q Può essere definito Q sia il rapporto tra la larghezza di banda e la frequenza centrale di un filtro, sia il rapporto tra la reattanza e la resistenza in un circuito in serie, come il rapporto tra la resistenza e la reattanza in un circuito in parallelo. Qes Il Q di un'altoparlante alla frequenza di risonanza considerando solo le perdite elettriche. Qms Il Q di un'altoparlante alla frequenza di risonanza considerando solo le perdite meccaniche. Qtc Il Q di un'altoparlante o di un diffusore in cassa chiusa alla frequenza di risonanza considerando solo le perdite resistive. Qts Il Q di un'altoparlante alla frequenza di risonanza considerando solo le perdite resistive. Quality Factor Definito anche Q, è definito come il centro della frequenza diviso per la larghezza di banda. Resistenza Ciò che oppone resistenza al passaggio della corrente elettrica in un circuito, si misura in Ohm (). Resistenza in DC (Re) (misurata in Ohm). La reale resistenza di un'altoparlante misurata con un normale voltmetro. Normalmente è più bassa dell'impedenza nominale dell'altoparlante. Un altoparlante a 4 Ohm normalmente ha una resistenza in DC che va da 3.2 a 3.5 Ohm. Può essere utile quando non si è sicuri dell'impedenza di un altoparlante. Risonanza in aria libera (Fs o Fo) (misurata in Hz). La frequenza in cui l'altoparlante vibra con facilità. La Fs, non è l'unico parametro che indica come un determinato altoparlante suonerà sulle basse frequenze. Root Mean Square (RMS) vedi Voltaggio effettivo S Factor la descrizione della risposta in frequenza di un diffusore in configurazione passabanda. Generalmente indica anche la banda passante. Semiconduttore Un materiale che secondo i casi si può comportare sia come un conduttore, sia come un isolante. Senso convenzionale di scorrimento della corrente Il senso che la corrente assume quando deve scorrere da un punto d'alto potenziale ad un punto con il potenziale inferiore. Serie Un circuito dove i componenti sono collegati uno dopo l'altro come in una catena. Serie-Parallelo La connessione di componenti sia in serie sia in parallelo tra loro, allo scopo di aumentare la tenuta in potenza rispetto al singolo componente. Sound Pressure Level (SPL) La misura della pressione sonora in un ambiente, espressa in dB, o più correttamente in dBA. Il rumore ai bordi di una strada cittadina è di circa 60 dBA. 1 dB, è la più piccola differenza udibile nella variazione d'intensità sonora. Teoricamente 1 dB è il minimo segnale udibile dall'orecchio umano, mentre 120 dB sono il limite del fastidio, 130 il limite del dolore. SPL vedi Sound Pressure Level SPLo (misurato in dB). L'efficienza di riferimento di un'altoparlante misurata ad 1kHz ad un metro di distanza con 1 W. Subsonico vedi Infrasonico Superficie effettiva (Sd) (misurata in metri o centimetri quadrati). E' l'effettiva area radiante di un altoparlante, incluso una parte del bordo. Tensione effettiva Un valore di tensione di un segnale in AC che abbia gli stessi effetti di un'equivalente tensione in CC. Conosciuta anche come RMS (Root Mean Square). Treble — Acuti Le alte frequenze dello spettro audio. Tweeter Piccolo altoparlante adatto a riprodurre le frequenze acute. Vas (misurato in litri o piedi cubi). Volume Acoustic Suspension. E' il volume dell'aria che ha la stessa cedevolezza delle sospensioni di un'altoparlante. Vb (Misurato in litri o piedi cubi) Il volume interno di un diffusore. Vd Il volume ingombrato dall'altoparlante misurato considerando la sua escursione massima. Volt L'unità di misura della tensione elettrica (V) Volume Normalmente riferito al volume interno di un diffusore, ottenuto moltiplicando le tre dimensioni della cassa (L x H x P) Watt L'unità di misura per la potenza elettrica. 1 W, per definizione, si ha quando in un circuito scorre una corrente di 1 A con una tensione di 1 V. Woofer Normalmente un altoparlante di grande diametro adatto a riprodurre le frequenze basse. Xmax (misurata in millimetri o pollici). E' la misura dell'escursione lineare di un altoparlante considerando solo un verso. Come allenare l'udito inizioinizio In un certo senso gli altoparlanti sono come degli strumenti musicali — Ma strumenti di tipo straordinario, alternano suoni come la batteria, la chitarra, la tastiere ed altri suoni, che gli arrivano sotto forma di elettricità. Bisogna capire la complessità di questi componenti. Sicuramente questa parte del sistema audio è la più difficile e più dura da mettere a punto, ed è difficile da testare, nonostante l'aiuto di molti strumenti. Apparecchi "puri" come un lettore di CD, possono essere misurati e testati abbastanza bene dai tecnici con le misure strumentali. Ma a causa di moltissimi elementi soggettivi, è in pratica impossibile determinare le corrette caratteristiche di un sistema d'altoparlanti solo con dei test strumentali. Il solo test valido per determinare le caratteristiche e le performance di un sistema d'altoparlanti, è l'orecchio umano. Ma anche in questo caso, l'orecchio umano non è infallibile, esperienze e culture diverse di chi ascolta, possono influenzare il giudizio. Avere la possibilità di ascoltare e giudicare in maniera obiettiva non è facile, e non è né un dono di natura e non è neanche casuale. Se vogliamo che le nostre orecchie siano un sistema di "misura" corretto, dobbiamo usarle come tutti gli strumenti di precisione: prima andranno calibrate su uno standard di riferimento. Questo standard sarà logicamente la musica da vivo. Dopo di ché capiremmo cosa significa fedeltà: ottenere risultati come dal vivo! In comparazione al costo di diversi milioni che una strumentazione potrebbe costare per un audiofilo amatore, il costo di poche migliaia di lire per il biglietto di un concerto, è una spesa molto abbordabile, e questo è il miglior inizio per calibrare il nostro udito. La miglior musica da ascoltare per imparare ed aggiustarsi l'orecchio è senz'altro la musica classica. Infatti, un'orchestra produce una gran varietà di suoni, con grandi livelli dinamici e un'infinità di posizioni diverse. Ma calibrare le nostre orecchie sul suono di un'orchestra, (supponendo che il suono delle varie orchestre sia simile tra loro) è solo una parte del lavoro da compiere. La più grande difficoltà è mantenere nel tempo la calibrazione, in pratica ricordarsi il suono ascoltato. In poche parole, bisognerebbe ricordarsi l'evento musicale dal vivo per poterlo paragonare al suono ascoltato dagli altoparlanti dell'auto. Per educare correttamente l'orecchio, dovremmo scomporre il suono in più parti elementari, e di seguito, cercheremo di descrivere come farlo. Per apprezzare il suono dal vivo, bisogna imparare ad avvicinarsi a gradi. Sai benissimo quanta difficoltà di memoria serve per ricordarsi un'immagine o un disegno complesso nei suoi particolari e nei suoi colori. Con i suoni, è molto peggio. Ma fortunatamente è possibile educare la nostra memoria tonale — almeno come primo livello — cosicché, potremmo regolare e tarare il nostro impianto riferendoci ad un ascolto della musica live. La prima cosa da fare è suddividere l'intero evento musicale in parti più piccole e meno complesse. In questa maniera sarà più facile ricordarsele a memoria, e serviranno come termine di paragone quando dovrai ascoltare l'impianto in auto. Per un'analisi critica di un sistema d'altoparlanti, vi suggeriamo un criterio di base su come suddividere il brano musicale: strumenti a corda, percussioni, ottoni, organo, e pieno orchestrale (con il piano). Essi sono caratterizzati da performance diverse tra loro, come potremmo vedere di seguito, ma in alcuni casi le caratteristiche si sovrappongono, generando lo stesso risultato da due fonti diverse. Per questo, è utile avere diversi brani da ascoltare, in modo da distinguere e selezionare bene i vari suoni. 1. Strumenti a corda: ascolta la setosità dei violini; la solidità del suono con il contrabbasso e la viola. Non sono suoni aspri se suonati correttamente. Quando suonano assieme tutti i violini della prima fila di un'orchestra, il suono dovrebbe essere chiaro, limpido, brillante, senza la presenza di nessun suono stridulo e/o aspro. Usa come brano una buona incisione di violini in un'orchestra, una che non usi un microfono molto direzionale (chiuso). Regola i controlli di tono nella posizione neutra (zero) — è un requisito essenziale perla riuscita di una messa a punto — e ascolta qualsiasi ruvidità, o qualsiasi sfumatura aspra nel suono dei violini. Questo è il sintomo di una non linearità nella risposta in frequenza. Un picco sui tweeter di 3 o 4 dB, può compromettere il suono vellutato di un violino. Ascolta anche il passaggio tra le alte e basse frequenze, quando suonano la viola ed il contrabbasso, e sono messe in evidenza le ottave inferiori. Dovresti sentirle solide e possenti, come se formassero le basi su cui si appoggia tutta l'orchestra. Se il suono del basso è leggero ed instabile, gli altoparlanti probabilmente saranno carenti sulle frequenze inferiori ad 80 Hz. 2. Percussioni: Ascolta i veloci transienti, i suoni taglienti dei piatti, l'assenza di sovrapposizioni sulle frequenze più basse. Quando il batterista colpisce lo strumento, il suono riprodotto, dovrebbe avere la velocità e l'impatto di un'esplosione, come una collisione. Questo evento è definito come transiente. Un suono che ha un attacco rapidissimo, ed altrettanto rapido è il suo decadimento, Si può notare dai piatti della batteria, il rullante, il pizzicato di una chitarra. Anche l'impatto del martelletto sulla corda di un piano è ottimo per giudicare la risposta ai transienti di un sistema d'altoparlanti. Altoparlanti di scarsa qualità non hanno la capacità di ottenere dei validi e veloci transienti. I loro coni hanno troppa inerzia e/o una certa deformazione meccanica. Hanno una risposta lenta e progressiva durante la riproduzione di un fronte d'onda ripido, e spesso oltrepassano l'escursione massima consentita, perché il loro movimento non è frenato, e continuano nella loro corsa. Risultato: il suono delle percussioni risulta perdere del tutto la sua vivacità e velocità, e non dà più emozioni, diventa lento e spesso le prime ottave si accavallano le né sopra le altre. 3. Ottoni: ascolta le sfumature metalliche". Il suono forte in primo piano di una tromba è il miglior test per valutare la risposta nella gamma medio-alta di un altoparlante. Dovrebbe essere riprodotto con delle sfumature leggermete metalliche. Dalle esperienze avute dal concerto, dovresti ricordarti le vibrazioni degli ottoni, ed il senso di brillantezza che il trombone è capace di emettere nei registri più bassi. Ma non confondere la brillantezza con l'asprezza. Il suono degli ottoni dovrebbe dare un senso di cristallinità, come poi gli altoparlanti dovrebbero riprodurlo. Un suono debole, aspro, tradisce delle carenze sul tweeter. 4. Organo: ascolta la nota fondamentale suonata con il pedale . Le note che vengono suonate con i pedali da un'organo di grandi dimensioni, sono le frequenze più basse che un sistema riesce a riprodurre. Alcune di queste note sono collocate sotto i 40 Hz, e saranno ascoltate più con il corpo che con le orecchie. Questo è un test definitivo per un subwoofer su un sistema audio. Solo i migliori altoparlanti riescono a rendere giustizia alle frequenze così basse. Molti subwoofer di dimensioni contenute, riproducono le armoniche, ma non la fondemantale di un'organo. Normalmente queste frequenze sono un'ottava sotto le normali frequenze riprodotte come basso da un "normale" genere musicale. Se un sobwoofer distorce, è molto probabile che riproduca la prima armonica, cioè una frequenza superiore di un'ottava alla fondamentale. Puoi accorgerti di questo facendo riprodurre al sistema un'organo ad un volume moderato, non a pieno volume. Se un subwoofer è di buona qualità sarai in grado di notare queste frequenze molto basse in modo chiaro e ben separato dal resto dei bassi. Anche alzando il volume il basso deve rimanere stabile è ben modulato. Un sub che passa questa prova ti darà grandi risultati con ogni genere di musica. 5. Pieno orchestrale con piano: ascolta i dettagli musicali, e la limpidezza generale. Full orchestra is the payoff. All the factors singled out so far go together into the making of orchestral sound. Yet within the blended sonority of the whole ensemble, watch for certain details that are the hallmarks of good sound and attest to a speaker's merit. As you listen, again summon the memory of a live performance and listen for evidence of the cellists' bows digging hard into the strings with a little grunt at the beginning of the note. Occasionally a good speaker (and a good recording) will reveal the tonguing of the woodwinds in a sole passage of the puff of air that precedes and envelops the sound of the tuba. If you can hear such small, almost imperceptible dabs of tonal coloration, you are assured of your speaker's ability to reveal sonic detail. Il pieno orchestrale è una prova molto importante. Tutti i fattori analizzati finora entrano insieme nel pieno orchestrale, e tutti contemporaneamente. Tuttavia all'interno delle singole sonorità mescolato nell'insieme, emergono determinati particolari che sono i marchi di garanzia di buono suono ed attestano se un'insieme di altoparlanti è. Come ascoltare, ancora radunare in memoria i vari ricordi ed aspettare di sentire la prova dei violini che iniziano l'attacco d'ogni nota con un leggero grugnito. Un buon sistema di altoparlanti (e una buna registrazione) riveleranno occasionalmente il soffio di aria che precede ed avvolge il suono della tuba. Se potete sentire tali piccoli, particolari quasi impercettibili di colorazione e di tonalità, siete riusciti ad ottenere un'ottima fedeltà dal vostro sistema Riproduci un brano in cui sia registrata un'orchestra con un pianoforte. Dovrei riuscire ad ascoltare chiaramente il pianoforte emergere dal resto degli strumenti, distinguendo tutti i passaggi e le sfumature tonali. Questo è un'indicatore importante che definisce l'abilità degli altoparlanti e risolvere complessi tessuti musicali con chiarezza e senza affaticare l'ascolto, ne tantomeno ammassare il resto degli strumenti. Questo tipo di chiarezza di riproduzione, forse è la cosa più importante da chiedere ad un sistema di altoparlanti. Si dovrebbe riuscire a rilevare ogni singolo strumento anche nel pieno di un'esecuzione orchestrale. Ma logicamente, devi aver abituato il tuo udito a riconoscere i singoli strumenti dall'insieme, dividendo il suono in varie parti ed analizzandolo in maniera analitica. L'esperienza di un'ascolto da vivo, è il miglior "corso d'ascolto" a cui potrei mai partecipare, e capirai la bellezza della vera musica. inizioinizio