L`impero Arabo Leonardo Fibonacci

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L‟impero Arabo
Dopo la morte di Maometto nel 632 l‟impero arabo si espanse, trasmettendo così le loro
Cifre Arabe che tutt‟ora noi usiamo.
L‟impero Arabo nel 638 si estese fino in Palestina.
Fecero molte conquiste tra cui:
- L‟Egitto, l‟Iraq nel 641
- l‟Afganistan e le coste della Spagna.
Gli arabi nel 673 assediarono Costantinopoli (Istanbul) Ma non la conquistarono.un tentativo
per terra e per mare da parte degli arabi di conquistare la capitale dell'impero Romano d„Oriente,
Costantinopoli. La fanteria araba, comandata da Maslama ibn ʿAbd al-Malik, fu sconfitta dalle mura
apparentemente inespugnabili di Costantinopoli e dagli attacchi dei Bulgari mentre la flotta fu
sconfitta dal micidiale fuoco greco e i sopravvissuti perirono in un naufragio che li coinvolse nella
rotta verso casa. È stata spesso comparata con la più famosa battaglia di Poitiers, infatti il fallito
assedio di Costantinopoli bloccò per i successivi 700 anni l'espansione musulmana nel sudest del
continente europeo.
I califfi erano le persone più importanti della Società Araba, il califfo risedeva a Bagdad
La capitale, chiamata anche la Casa della Sapienze, dove vengono riscritti e tradotti importanti
Manoscritti della Matematica greca, come importanti opere di Archimede.
Inoltre ci sono importanti matematici arabi del nono e dodicesimo secolo che faranno
da maestri a Fibonacci tra cui al-Khwarizm(780 a.C-850 a.C..) , Abu Kamil
(850 a.C-930 a.C)
Leonardo Fibonacci
Leonardo Fibonacci (detto anche Leonardo da Pisa) era figlio di Guglielmo di Bonacci
Da cui viene il nome Fibonacci.
Leonardo Fibonacci è la rinascita della matematica in Occidente.
Fibonacci era anche un abile mercante, infatti parti con una nave da Pisa con direzione
Bugia che si trova tra Tunisi e Algeri.
A Bugia c‟era una base di commercio di candele.
Grazie a Leonardo Fibonacci che viaggiò a Bugia possiamo conoscere le cifre arabe.
Fibonacci scrisse importanti libri per la matematica tra cui il più importate il Liber abaci.
Il Liber abaci è considerato un ponderoso vero e proprio manuale di aritmetica e algebra
con il quale, all'inizio del XIII Secolo, Fibonacci ha introdotto in Europa il sistema numerico
decimale indo-arabico e i principali metodi di calcolo ad esso relativi. In effetti il libro non
tratta l'utilizzo dell'abaco e il suo titolo può essere tradotto in Libro del calcolo.
IL Libro è composto da 15 capitoli dove si spiega la matematica:
1-La conoscenza delle nove figure indiane, e come con esse si scrivano tutti numeri;
quali numeri si possano tenere in mano e come, e l‟introduzione all‟abaco.
2-La moltiplicazione degli interi.
3-L‟addizione degli stessi.
4- La sottrazione dei numeri minori dai maggiori.
5-La divisione dei numeri interi per numeri interi.
6-La moltiplicazione degli interi con le frazioni, e delle frazioni senza interi.
7-La somma, la sottrazione e la divisione degli interi con le frazioni e la riduzione delle parti di
numeri in parti singole.
8- L‟acquisto e la vendita delle merci e simili.
9- I baratti delle merci, l‟acquisto di monete e simili.
10- Le società fatte tra consoci.
11- La fusione delle monete e regole correlative.
12- La soluzione di questioni diverse, dette miscellanee.
13-La regola delle doppia falsa posizione, e come con essa si risolvano pressoché tutte le questioni
miscellanee.
14-Il calcolo delle radici quadrate e cubiche per moltiplicazione e divisione o da estrazione e il
trattato dei binomi recisi e delle loro radici.
15- Le regole delle proporzioni geometriche; e le questioni di algebra di algebra e almucabala.
L‟opera è suddivisa in quattro parti, la prima (che comprende i primi sette capitoli) è
un‟introduzione all‟algebra e ai nuovi numeri, non fa riferimenti alla vita reale ma presenta esempi
sempre più complessi così da abituare il lettore ai nuovi numeri. Seguono poi quattro capitoli che
presentano molti possibili problemi nella mercatura, qui il lettore mette alla prova le nuove
conoscenze e capisce la superiorità dell‟algoritmo indiano rispetto a quello romano. Il dodicesimo
capitolo è il più ampio, comprende problemi di matematica “divertente”, uomini che trovano borse,
conigli che si moltiplicano, divisione di cavalli, ecc. La terza parte (tredicesimo capitolo) tratta il
metodo della doppia falsa posizione, uno dei metodi più potenti della matematica araba e
medioevale. L‟ultima parte tratta questioni più astratte, estrazione di radici, binomi recisi e
proporzioni con la geometria. Vengono presentate le nove figure degli indiani e il signum 0,
operazioni su interi e le frazioni, criteri di divisibilità, ricerca del massimo comune divisore e il
minimo comune multiplo, regole di acquisto e di vendita, cambi monetari, regole del tre semplice e
tre composto, ecc. La parte algebrica è dedicata interamente allo studio delle equazioni algebriche
quadratiche secondo i metodi di al-Khwarizm, Abu Kamil, Al-Karaji. Definisce solo tre termini
primitivi dell‟algebra, il termine noto, la radice quadrata, il quadrato, che gli serviranno poi per
studiare le equazioni dei primi due gradi tratte dall‟algebra di al-Khwarizm, che introduce tramite
queste sei equazioni:
I quindici capitoli del libro sono colmi di problemi di natura disparata ma il dodicesimo è quello più
ricco e vario, dove tratta i numeri perfetti e il problema della coppia di conigli, quello per cui è
famoso: “Determinare quanti conigli si avranno alla fine dell‟anno partendo da una coppia che sarà
fertile a partire dal secondo mese.”
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