Osservazioni zootecniche e ambientali

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CITTA’ DI GRUMO APPULA
Area Metropolitana di Bari
ASSESSORATO ALL’AMBIENTE
Prot.N.6080 del 16/05/2016
Servizio Ecologia –Regione Puglia
[email protected]
OGGETTO: Osservazioni ambientali su “Avviso avvio procedura AIA/VIA Prometeo2000” (Bollettino n.19
del 25/02/2016)
Facendo seguito alle Osservazioni sullo studio zoologico già presentate, sempre
grazie alla collaborazione e alla disponibilità dell’esperto dott.Giacomo Pinto,
presentiamo altre Osservazioni su:
1) Minacce derivanti da specie non autoctone
2) Legge Galasso Vincolo Ex Lege 491
3) Piano di ripopolamento faunistico del Parco Alta Murgia
4) Attività ricreative penalizzate
1. MINACCE DERIVANTI DA SPECIE NON AUTOCTONE
Una grave minaccia per la biodiversità del territorio potrebbe incombere con
l’immissione di certi odori in quanto potrebbero attirare delle specie non autoctone e
che creerebbero gravissimi danni all’avifauna circostante.
Si tratta di due specie di uccelli frequenti sulle coste e dalle abitudini marine, il
Gabbianello (Hydrocoloeus minutus ) e il più grande e aggressivo Gabbiano Reale
Mediterraneo o Zampe gialle (Larus michahellis ).
E’ già stato accertato che i gabbiani possono spingersi anche oltre i 100 Km
nell’entroterra proprio per dirigersi verso i centri di stoccaggio rifiuti e discariche,
talvolta seguendo i pesanti automezzi che li trasportano.
I gabbiani non solo si nutrono di rifiuti ma sono accaniti cacciatori, molto tenaci e
non demordono facilmente,arrivando addirittura a strappare del cibo dalle mani di un
uomo. Attaccano tutto ciò che si muove e che sia alla loro portata.
In prevalenza si nutrono di pesce ma alla prima occasione non esitano ad attaccare
altri pennuti come per esempio i piccioni o facendo razzie nei nidi facendo strage di
pulli, anche di gabbiani stessi!
Se dovessero arrivare nei pressi del sito interessato al compostaggio sarebbero guai
seri. Uno stabilimento di quella portata potrebbe attirare colonie di gabbiani,
centinaia di individui che se non riuscirebbero a mettere il loro becco nei rifiuti si
arrangerebbero commettendo dei veri e propri atti di pirateria nelle zone circostanti.
Distruggerebbero nidi, attaccherebbero ogni cosa che si muova in cielo o in terra.
Diventerebbero i predatori della zona sterminando altri volatili e divenendo
competitori dei volatili rapaci più grandi come nibbi o poiane. Potrebbero dirigersi
anche nel centro abitato di Altamura insediandosi in città e creando disagi.
Diventerebbe il flagello del falco grillaio, molto più piccolo, che vedrebbero predati i
loro nidi e ne segnerebbe sicuramente l’estinzione dal territorio.
Bisogna tenere presente che un gabbiano reale può arrivare al mezzo metro di
lunghezza con un’apertura alare di ben oltre il metro. Basti vedere a Roma quanti
disagi creano in città dove sono giunti.
Esiste anche un video di un gabbiano che attacca una colomba bianca liberata da
Papa Francesco, questo per spiegare l’aggressività e l’indole di questo volatile,
stupendo da osservare sulla costa mentre si tuffa in mare, ma disastroso in altri
territori a lui poco consoni.
Tra l’altro il progetto dell’impianto di compostaggio è sprovvisto di un piano
“antiaereo”, non se ne preoccupa e mai potrebbe fronteggiare o mitigare questa
minaccia seria dai danni irreversibili.
2. LEGGE GALASSO VINCOLO EX LEGE 491/85
3. PIANI DI RIPOPOLAMENTO FAUNISTICO DEL PARCO ALTA MURGIA
In questi anni, grazie anche al lavoro e alla collaborazione di associazioni ed enti di
protezione animale, il Parco ha potuto avviare dei piani di ripopolamento verso
alcune specie animali autoctone ma a rischio di estinzione dal territorio.
Nel caso dell’Avvoltoio Capovaccaio, per esempio, è stata possibile la
reintroduzione. Per il Falco Grillaio è stato riscontrato un notevole successo.
Tutto questo grazie ai funzionari del Parco, ad ambientalisti e persone che hanno
dedicato il loro tempo per il bene comune e del territorio. Per far si che avvenisse
tutto questo sono state effettuate delle donazioni, a livello pecuniario, per far fronte
alle spese per materiale e strumenti per le imprese. Anche da parte della Comunità
Europea.
Questi finanziamenti verranno senz’altro meno, perché nessuno finanzierebbe un
progetto sapendo che nel territorio c’è un sito di compostaggio.
Alcuni animali avrebbero bisogno di questo tipo di sostentamento, come per esempio
la Gallina Prataiola ( Tetrax Tetrax ) o anche chiamata Otarda Minore. Si ritiene che
siano rimasti pochissimi esemplari o addirittura si sia già estinta sul territorio. Se il
Parco volesse proporre, giustamente, un piano di ripopolamento, difficilmente
otterrebbe finanziamenti e il progetto andrebbe a monte prima ancora di iniziare.
Verrebbe svalutato il Parco e all’opinione pubblica sembrerebbe discutibile la
posizione della Regione e dei funzionari che hanno concesso certi permessi per
favorire un impianto di compostaggio. Come dare un colpo di scure al nostro
territorio e sminuirne il pregio. A contrario, magari, la Regione e i suoi funzionari
potrebbero ottenere i giusti riconoscimenti per aver permesso la salvaguardia
dell’ambiente e delle specie. Ricordiamo che il Parco dell’Alta Murgia è unica nel
suo genere e ha già ottenuto riconoscimenti in breve lasso di tempo.
Il nostro Parco può solo migliorare avendo un potenziale di sviluppo eccelso e
dovremmo favorire i progetti che riguardano il Parco e la sua tutela. Una perla del
nostro territorio.
(Tetrax Tetrax)
4. ATTIVITA’ RICREATIVE PENALIZZATE
Diverse sono le attività ricreative che vengono praticate sulle Murge, nel Parco e
nelle zone contigue: Escursionismo, Mountain Bike, Footing e Bird Watching.
Nel tempo libero molti cittadini si dedicano a passeggiate tra la natura, corsa sulla
piana di Mellitto, corse in bici e anche pic-nic.
Tutte queste attività saranno penalizzate dagli odori che verranno sprigionati dallo
stabilimento Prometeo 2000. Chi dovrebbe respirare quell’odore dopo una corsa
salutare di qualche km? Come si potrebbe solo pensare di organizzare pic-nic nei
giorni caldi e miti come si è solito fare da decenni a questa parte a Mellitto, Quasano
o nei pressi della foresta di Mercadante?
Da calcolare che sono luoghi che attirano anche cittadini non necessariamente nativi
del posto. Masserie e agriturismo verrebbero danneggiati irreversibilmente creandosi
anche una cattiva reputazione.
Il Parco dell’Alta Murgia è noto per comprendere una varietà di uccelli molto varia,
dal piccolissimo Scricciolo alla grande Gru Cenerina, una biodiversità unica nel suo
genere.
Questa caratteristica attira molti appassionati per le attività di Bird Watching. Muniti
di binocolo, libri guida, registratore e macchina fotografica, i “birder” si appostano in
una zona e attendono osservando intorno, riconoscendo specie di uccelli e riportando
appunti e nozioni, talvolta anche imparando a riconoscerne il verso e magari
scoprendo novità nei comportamenti faunistici o addirittura scoprendo nuove specie.
Il Parco dell’Alta Murgia è senz’altro tra i migliori posti al mondo per questo genere
di attività garantendo agli appassionati un numero interessante di specie.Questo è
motivo di pregio per il Parco che detiene tutte le possibilità per migliorare queste
caratteristiche.
Ma con l’impatto odorigeno, tra l’altro proprio all’entrata del Parco, chi si
apposterebbe? Non sarebbe neanche una buona presentazione per tutti coloro che
dirigendosi nel materano da Bari dovranno necessariamente fare quella strada, si
potrebbe dire alle porte d’ingresso per il Parco.
Voi mettereste mai una busta di rifiuti sull’uscio di casa vostra? Ovviamente no e non
ci fareste una bella figura.
Il Parco è la casa di tutti noi “murgiani” e vorremmo preservarla, non sminuirla da
pregio a pattume.
Il Parco perderebbe credibilità, valore, turisti e soprattutto reputazione. I murgiani
vivrebbero col rancore nei confronti degli artefici di tutto questo ma vorrebbero solo
preservare la loro terra. Si può essere ricordati nella storia per aver preservato un
patrimonio unico nel suo genere o per averne contribuito alla rovina?
Per tutti queste motivazioni qui elencate, il nuovo impianto di compostaggio non
potrà assolutamente nascere in quel sito, perché provocherebbe diversi danni
ambientali a tutta la zona, nonché ai residenti.
L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE
(ing.Savino Domenico)
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