memorizzazione

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MEMORIA:
a cura di Paola Ebranati
Psicologa
Torna alla pagina: perché l'apprendimento collaborativo/cooperativo
Le definizioni della memoria sono tante quanti sono i paradigmi teorici: strutturalista, cognitivista,
associazionista, costruttivista, biologico, psicanalitico.
Per i behavioristi (anni 50) la memoria è la persistenza di quelle modificazioni di comportamento
che sono state apprese(Mc Geoch e Irion). Per i gestaltisti è la ricostruzione di ciò che si sa poichè il
prototipo dell'apprendimento è la comprensione di complessi organizzati (Katona). Per gli studiosi
del comportamento animale e del comportamento del neonato e del soggetto nella prima infanzia la
definizione di memoria dà maggiore rilievo agli aspetti biologici: ogn esperienza che modifica il
pensiero ed il comportamento successivo sia che abbia carattere di coscienza, sia che consista di
risposte automatiche a stimoli (abiti motori e risposte condizionate) (Camaioni).
Per Tulving e il paradigma HIP la memoria è una attività squisitamente umana (definizione più
restrittiva) guidata da processi cognitivi interni legati al linguaggio e alla memoria semantica ed
episodica. Analoga posizione è assunta da Nelson e Hudson (1988) che però la riferiscono alla
memoria autobiografica considerata come un sistema specifico all'interno del più generale sistema
della memoria episodica.Le ricerche sulla memoria hanno seguito l'evolversi della psicologia
generale riflettendo le prospettive:
strutturalista/associativa (Ebbinghaus)(Egli voleva misurare il funzionamento della memoria intesa
come capacità pura, quando non è influenzata dalle conoscenze dichiarative pregresse e dalle
capacità organizzative del soggetto)(Cornoldi,1978). Egli fece uso di metodi statistici e di materiale
sperimentale de-contestualizzato e privo di significato (sillabe).
JM Cattell perfezionò poi il metodo di Ebbinghaus. La tradizione associazionista continua poi con i
comportamentisti (McGeoch e Irion) che si concentrarono sull'apprendimento (risposte
condizionate, fenomeni intraseriali, effetto dell'esercizio distribuito) etc.
I comportamentisti utilizzarono la tecnica ACA (stimolo-risposta-rinforzo) che ha una natura
informazionale e ricorda il meccanismo cibernetico di feedback (il rinforzo viene dato solo alla
risposta giusta). La tecnica ACA verifica se l'apprendimento è del tipo tutto o nulla oppure
incrementale, cioè associato ad una soglia necessaria perchè vi sia il ricordo. E utile ricordare che la
memoria viene studiata attraverso il suo effetto: il ricordo di materiale mnestico appreso,
decodificato, stored e retrievable.
Il modello di Underwood e Schulz prevede che il materiale da apprendere sia costituito di trigrammi
senza senso. Tutto il lavoro sperimentale analizza l'importanza della Frequency con la quale un item
si presenta nel linguaggio, la recency (meccanismo selettivo per cui è possibile selezionare gli
stimoli più recenti da quelli meno).La frequency di una sillaba è connessa con la sua pronunciabilità
e significanza (canestrari).
Per la prospettiva cognitivista, l'uomo è oggetto psicologico che opera una codificazione e decoding
dell'informazione (paradigna HIP). I modelli di memoria più importanti sono stati quelli di Atkinson
e Shiffrin e di Craik e Lockhart.
Il modello di Atkinson e Shiffrin prevede sei stadi di elaborazione delle informazioni nella
memoria, divisa in registri sensoriali, STM e LTM. La memoria ha strutture e processi di
controllo(i processi sono fenomeni transitori sotto controllo del soggetto: ex. buffer di reiterazione
nella STM, rehearsal meccanico e rehearsal di analisi) i processi strutturali sarebbero la STM - con
memory span ridotto- e la LTM.
Nella LTM i processi organizzativi di maggiore interesse per la comprensione delle modalità di
immagazzinamento e ritenzione delle informazioni sono: codificazione, mediazione,
raggruppamento, organizzazione soggettiva(Tulving), semantic clustering ( effetto Bousfield) .
Nel semantic clustering, il cluster di items diventa più stabile se gli elementi di una stessa categoria
semantica vengono presentati in ordine sequenziale e non casuale. Mediazione (Hull e Bartlett) gli
stimoli vengono modificati dai soggetti nel momento in cui vengono appresi e devono essere
riprodotti. Le modificazioni più sostanziali si hanno con figure-stimolo ambigue, in funzione anche
delle istruzioni verbali date al soggetto (Carmichael). Paivio (in Canestrari) ha notato che immagni
visive vengono evocate in corrispondenza di stimoli-items verbali. La loro classificazione
sull'Imagery value è predittiva della capacità di recupero e quindi sulla capacità di riproduzione. Il
modello di Atknson e Shiffrin riconosce (teoria dualistica) una funzione distinta alla LTM e STM,
il modello di Craick e Lockhart non è propriamente dualistico: le fasi della STM descriverebbero il
ricordo più transitorio, mentre le fasi LTM descrivono l'analisi più profonda (stimoli ricordati più a
lungo - LTM come memoria semantica) Wickelgren (1970) parla di una memoria intermedia sulla
base di dati neuropsicologici (Penfield) e sulla base di fenomeni di ipermnesia sotto ipnosi.
Esiste una memoria di lavoro visuo spaziale e uditivo-articolatoria (Baddeley e Logie e Reisberg in
Marucci "Le Immagini Mentali" NIS 1995), le ricerche psicolinguistiche (Chomsky Noam) hanno
dimostrato che l'informazione sensoriale di tipo acustico (immagini ecoiche) (struttura superficiale
della frase - porzione fonologico/fonetica) decade in pochissimo tempo nella STM mentre nella
LTM rimane la struttura profonda, semantica del materiale linguistico.
Il primo stadio dell'elaborazione : riconoscimento dell'informazione avviene nei registri sensoriali
degli organi di senso, che inviano alla STM (il cui memory span è 15-30 sec).
La STM è una memoria di lavoro (magazzino ) limitata. Molta ricerca evolutiva ha ipotizzato che le
differenze fra le prestazioni dei bambni e degli adulti dipendano dalla diversa efficenza e velocità
nella esecuzione di un compito (Case, 1978). N4ell'anziano le prestazioni cognitive tendono a
diminuire per allungamento dei tempi di reazione più che per deterioramento delle strutture. Se un
compito richiede un memory span superiore a quello posseduto dal soggetto, si può verificare un
fallimento (Bryant e Trabasso). Questi autori hanno ipotizzato che l'incapacità dei bamini del
periodo preoperatorio di risolvere problemi come quello della transitività delle relazioni non
dipende dalla mancanza di capacità logiche, ma da una scarsa efficienza della codifica della STM
(tali limiti impediscono ai bambini di tenere a mente le premesse ed anche compiere l'inferenza) Se
la memoria di lavoro è tutta occupata dalla conservazione delle informazioni, non può compiere più
nessun'altra operazione mentale (esperimento di Siegler). Es: nelle prime fasi dell'acquisizione della
lettura tutte le risorse mentali sono assorbite nel riconoscimento dei grafemi, poichè la
ricomposizione dei singoli suoni in una parola è faticoso. Quando la lettura diventa automatizzata
(elaborazione della STM veloce), allora la STM può dedicarsi al riconoscimento dei significati che
è relativamente più semplice. Nella elaborazione delle informazioni la STM si serve dei sistemi di
conoscenza che si trovano nella LTM(esperienza passata, conoscenze linguistiche e non linguistiche
culturalmente determinate) che vengono costruite dall'individuo nella sua nterazione con il mondo
fisico e sociale. Underwood fa distinzione (anche sulla scorta di Paivio) fra memoria verbale e non
verbale. Paivio ha dimostrato che items ad alto valore di immagine - parole concrete - sono più
facilmente ricordati come pure quelli ad alta significanza per il soggetto. Questo concorda con il
fatto che (Benedetti) il sistema limbico ed ippocampale giocano un ruolo nel processo di
memorizzazione, che viene integrato negli schemi motivazionali. I nomi concreti ad alto valore di
immagine verrebbero codificati attraverso il sistema per immagini; quelli a basso valore di
immagine verrebbero codificati verbalmente. Il riconoscimento percettivo è frutto di una interazione
fra le conoscenze generali del soggetto ( analisi top-down o conceptually driven) e le informazioni
contenute nell'input (analisi data-driven). Questa interazione genera lo schema di
memoria attraverso cui viene esaminato l'insieme dei dati (Norman e Bobrow,1976); poichè lo
schema è anche top-down esso rende conto anche del modo in cui viene interpretata una
configurazione ambigua o del tipo di stile soggettivo che valuta la forma complessiva o gestalt della
figura piuttosto che i dettagli. La MTL serve per: 1) rievocare informazioni elaborate
precedentemente 2) elaborare materiale nuovo per attribuirvi significato.
La memoria episodica è quella autobiografica (biodati) . Le info sono organizzate in modo
- associativo
- cronologico
- legato ai contesti spazio-temporali in cui è avvenuta l'esperienza. La memoria semantica contiene
rappresentazioni relative ai concetti e alle loro relazioni, conoscenze bene organizzate , cioè il
sistema semantico che rende possbile l'uso del linguaggio. Queste conoscenze sono condivise da
tutti i soggetti che appartengono ad una certa cultura. Si parla di sistema semantico e non
semplicemente concettuale, perchè la memoria semantica utilizza il sistema linguistico per
organizzare le conoscenze. Anne Brown (1975) ha descritto la differenza fra memoria episodica e
semantica assimilandola alla differenza fra memoria in senso stretto e m. in senso lato (Piaget e
Inhelder). Katherine Nelson, dal punto di vista evolutivo ha ipotizzato che la memoria semantica
deriverebbe da quella episodica. La Nelson ipotizza che un particolare tipo di schema sia l'elemento
chiave che segna il passaggio da una memria di tipo episodico a una di tipo semantico. Gli schemi
cui fa riferimento Nelson sono gli Scripts (Shank e Abelson
1977) già riprodotti dagli studiosi di AI. Lo script è una rappresentazione di una sequenza di azioni
routinarie socialmente condivise e determinate da precisi scopi all'interno
della quale sono codificati i ruoli delle persone, degli oggetti e dei contesi spazio-temporali in cui si
verificano. Per Nelson la conoscenza attraverso lo script precede la conoscenza concettuale e dallo
script si sviluppa il sistema concettuale. Nelson critica la posizione di Piaget, per il quale la
rappresentazione del mondo da parte del bambino include necessariamente le esperienze sociali.
Quindi il percorso evolutivo per Nelson si articola: dalle categorizzazioni percettive alla
rappresentazione globale indifferenziata degli eventi , alla enucleazione dei diversi elementi che
partecipano agli eventi, da questo momento lo sviluppo segue due direzioni parallele che
concorrono alla costituzione della memoria semantica: da una lato la conoscenza dello script si fa
sempre più astratta e adatta a predire il comportamento proprio e altrui; dall'altro si ha la
costituzione del sistema dei concetti.
Il paradigma costruttivista (Bartlett e Piaget) (Neisser) si concentra sulle operazioni compiute dal
soggetto.La memoria è un insieme di processi che selezionano, organizzano, rielaborano e
trasformano le info provenienti dall'esterno; un rulo fondamentale è assegnato alla percezione (leggi
gestaltiche offrono indicazioni per capire come registriamo le info in memoria). La dimensione
temporale dell'esperienza viene tramutata in dimesnioni spaziali e viene resa interpretabile sulla
base degli stessi principi che vengono applicati alla percezione (Koffka). La memoria coinvolge
quindi l'ntera personalità; gli atti di rievaocazione e riconoscimento fanno parte di una situazione
dinamica. Per Neisser (per il quale la m. è un processo che opera su, utilizza e sintetizza le tracce
passate) le strutture cognitive o schemi vengono prodotte nel momento stesso in cui il soggetto
ricorda e non sono mai uguali a quelle costruite nel passato. Un'applicazione di ciò si ha nel
colloquio clinico e in ambito di interazione terapeutica, ove è importante la narrazione come
ricostruzione della storia individuale, sulla base anche della narrazione del rapporto terapeutico,
l'assegnazione di un senso alle rappresentazioni attuali, l'assegnazione di un senso ai vissuti emotivi
come vengono esperiti nella relazione terapeutica. Nel lavoro con gli anziani va posta enfasi sul
passato che va presentificato.
Nella prospettiva genetica di Piaget (Mémoire et Intelligence) vi sono tre ipotesi centrali sul piano
evolutivo:
1) la registrazione di ricordi, 2) il riconoscimento e la rievocazione si basano su un processo di
codificazioni e decodificazioni sulla base di un codice modificabile con lo sviluppo.
2) questo codice è legato all'intelligenza e si modifica secndo lo sviluppo delle strutture operatorie
3) la conservazione dei ricordi è assicurata dall'esercizio funzionale degli schemi operativi.
Dagli anni 70 ad oggi (In Handbook of Child Psychology di Mussen ) si assiste a una revisione
interna della teoria dell'apprendimento che subisce l'influenza dell'approccio genetico, il quale mette
in rilievo l'importanza dello sviluppo, sia nella scala evolutiva che nell'individuo.
Secondo la rassegna nel capitolo apprendimento memoria e comprensione nell'handbook di Mussen
(Brown, Ferrara e Campione) i tre aspetti di questo cambiamento riguardano: uso di strategie da
parte dei bambini (derivato da un apprendimento interattivo)
- introduzione di materiale significativo e organizzato nelle esperienze sull'apprendimento
- lo studio della metacognizione introdotto da Flavell nel simposio del 71 sul tema :"Che cosa si
sviluppa nello sviluppo della memoria?" Flavell orienta l'attenzione sul deficit di produzione per cui
i bambini non usano le loro conoscenze dei loro processi cognitivi e della loro memoria per
controllare intenzionalmente i loro processi di apprendimento. Negli anni 80 e successivamente, le
ricerche sullo sviluppo strategico si sono moltiplicate , emergono temi come: il cambiamento
(polemica fra i sostenitori degli stadi e quelli della contnuita) il tema dell'accesso consapevole alle
conoscenze pregresse e la distinzione fra conoscenze fattuali (declarative knowledge) (cfr. Chamot e
O'Malley nel caso della ESOL) e conoscenze strategiche; l'uso della conoscenza nel ricordo, nella
comprensione dei testi e del linguaggio (ricerche sugli scripts - sviluppo delle strategie Brown,
Campione, Ornstein e Nans).
Con l'età, aumentando il numero degli stimoli, crescono le strategie di organizzazione del materiale.
I raggruppamenti semantici possono inoltre essere favoriti dall'istruzione data dall'adulto. Ricerche
recenti sugli anziani (Andreani, Amoretti e Ratti 1992) indicano che il declino mnestico dopo i 70
anni è minore nei soggetti con istruzione elevata, anche quando imparano materiale nuovo.
Dal punto di vista neurofisiologico, non esiste un centro neurnale della m. le funzioni mnestiche
sono regolate dall'attività corticale le cui cellule conservano le
tracce (maggiore attivita proteosintetica e RNA sntetica con possibilità di vicarazione): Hilgard e
Atkinson sostengono che l'engramma è del tutto ipotetico, la m. è l risultato dellintera attività
corticale in tutti i lobi. L'ipotesi (ipotesi biochimica) che nelle cellule nervose la traccia mnestica si
depositi sotto forma di particolari molecole di RNA sarebbe confermata dal
fatto che è possibile trasferire biologicamente la memoria da un individuo ad un altro (animali
inferiori). Ci sarebbe un parallelismo fra trasmissione genetica della m. e trasmissione della m.
genetica depositate in DNA.
In ambito psicoanalitico si parla di trasmissione intergenerazionale della vita psichica (Baranger) e
anche transgenerazionale. La reintegrazione è il tipo di ricordo più completo. A livello di
reintegrazione Freud S. parla di "amnesia infantile" a proposito dell'estrema difficltà a ricordare gli
eventi dell'infanzia. Per S.Freud, alla base di essa c'è la rimozione. Il riconoscimento è
l'identificazione in una esperenza successiva di uno stimolo precedentemente esperito.
I disturbi della m. comprendono le amnesie retrograda ed anterograda (dopo lesioni traumatiche o
assunzione di sostanze narcotizzanti), possono essere
a etilogia organica o psicogena (amnesia post traumatica) . Secondo la legge di Ribot, nell'amnesia
il sogg. perservera nel ricordare i dati acquisiti in un remoto passato e lascia decadere quelli piu
recenti.
Le amnesie organiche si dividono in . a) a. assiali (s. reticolare ascendente - sistema limbico incapacità di apprendere dati nuovi), c'è disturbo della narrazione ma adattamento discreto al
presente.
b) amnesie corticali con distruzione parziale o totale degli
engrami corticali, e con drastica riduzione della capacità di formare nuove associazioni.
Amnesie organiche transitorie (da ictus amnestico, amnesia traumatica).
Amnesie senili. Le a. psicogene sono prodotte da disturbi affettivi in soggetti normali. Nell'a.
infantile (Freud S: ) Freud vede la condizione delle amnesie successive e- in particolare -
quella dell'amnesia isterica (sintomo nevrotico per cui si dimentica quello che non si vuole
ricordare).
Ipermnesia permanente: tipica anche degli idiots savants. E' una ipertrofia della m. che non
necessariamente si correla ad una intelligenza superiore. Ipermnesie transitoria: capacità
momentanea di attingere a materiali solitamente inaccessibili alla coscienza (stati febbrili,
condizioni di tossicità elevata, crisi maniacali o epilettiche, stati di trance ipnotico).
Paramnesie: i ricordi vengono deformati nel contenuto e nel significato, in base alla psicopatologia
in atto durante l'evento. Essa si può presentare come confabulazione o reminescenza (criptomnesia).
Per valutare la memoria si possono utilizzare anche le scale Weschler.
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