NUMERO 18 | GENNAIO 2017 Coordinamento redazionale Marina Roscani Progetto grafico Sergio Giantomassi Stampa Gruppo Manservigi Per informazioni commerciali Cristina Cognini tel. 392.2049761 02 003 N C O N A • M A 10 PAGINA A Portorecanati il regno della canapa Fino ad aprile stagioni piene di big Futurismo in mostra a palazzo Bisaccioni Una country house costruita in mattoni di calce e fibra naturale con cucina tutta biologica... Undici spettacoli tra Pergolesi e Teatro Spontini con attori del calibro di Sandrelli e Placido... A Jesi una ricca esposizione fino al 26 febbraio dedicata al gruppo dei maceratesi... 05 ANNO A PAGINA 08/09 PAGINA 13 PAGINA PAGINA Abbanda, in marcia per suonare il funky L'inverno è piumino con o senza piume La prima marching band delle Marche spopola con le sue esibizioni di musica e non solo... Il primo esemplare fu realizzato nel 1954, e testato dalla spedizione italiana sul K2... R C H E • A D R I A T I C O Si ricomin cia pens ando posit ivo G ennaio, mese dedicato al dio Giano. Si riparte, addio al vecchio anno e via con il nuovo e la speranza, sempre, che sia migliore. Facciamo finta di crederci, ricominciamo con entusiasmo. La fortuna aiuta gli audaci, dice il vecchio adagio... Da Capodanno alla Befana, le feste si allungano anche in questo mese invernale, poi L’Epifania tutte le feste si porta via. Per chi può, le vacanze di Natale fanno rima con viaggio, in montagna, anche senza neve, o alla ricerca del caldo. I primi giorni dell’anno, sono spesso impegnati dal cambio dei regali. Difficile che nel pacchetto si trovi la misura giusta. E poi ci sono i saldi. Scatta la caccia all’affare. In queste giornate fredde e un po’ livide, il pensiero va a chi è senza casa. Il terremoto, in quelle zone martoriate continua a farsi sentire, mettendo a dura prova tutti, mentre si spalano le macerie e si tenta di ripartire. Speriamo che questo anno con il 17 porti buono, come ci insegnano gli anglosassoni, per i quali è un numero portafortuna, in quanto il 17 marzo viene celebrato San Patrizio, patrono dell’Irlanda. • m.r. 02 PENSARE BIOLOGICO NUMERO 18 | GENNAIO 2017 PAGINA Dalla terra al piatto C’è l’orto fai da te Frutta, verdure di stagione e dolci bio In cucina un laboratorio per sperimentare a km 0 E d è proprio l’orto della country house la star indiscussa. «Gli ospiti- sottolinea la titolare - hanno la possibilità di viverlo e di raccogliere i prodotti che coltiviamo: questo ci consente di far conoscere le culture delle nostre zone, zafferanone, ceci, cardi … che poi riproponiamo nei nostri piatti con sfiziose ricette che rivalutano le nostre tradizioni culinarie». Dai vini rigorosamente locali ai prodotti genuini,passando per i dolci e i rinfrescanti centrifugati, la filosofia del locale si traduce a tavola. Prosciutto tagliato a mano, invitanti zuppe, delizie di canapa e quinoa, sullo sfondo di un’atmosfera da favola: «Selezioniamo accuratamente produttori locali che ci garantiscono freschezza quotidiana e genuinità. Utilizziamo verdure biologiche e appena raccolte dal nostro orto, seguendo sempre la stagionalità della terra. Ci piace pensare la cucina come un laboratorio in cui si sperimentano giornalmente ricette nuove e salutari. Siamo unici nel proporre piatti a base di farina, olio e semi di canapa, che oltre a essere gustosi è ormai dimostrato scientificamente siano molto salutari. Apprezzatissime dai clienti, poi, le nostre colazioni con prodotti freschi e rigorosamente biologici, dolci tipici e marmellate fatti in casa e a.b. estratti di frutta fresca». • PERIODICO DI INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Marina Roscani PROGETTO GRAFICO Sergio Giantomassi IMPAGINAZIONE Icselle Design Studio S.a.s EDITORE Cristina Cognini ANNO 003 STAMPA Gruppo Manservigi Registrazione presso il Tribunale di Ancona N. 3638/2015 RCC del 28 agosto 2015 Per informazioni commerciali Cristina Cognini Cell. 392.2049761 [email protected] La prima country house in Italia creata in mattoni di calce e canapa Il regno della canapa è da sogno Tra Loreto e Porto Recanati un paradiso ecosostenibile con centro benessere giardino e bistrot di Alessandra Bruno A Porto Recanati c’è un piccolo gioiello ecosostenibile a pochi passi dal mare, che sorge ai piedi della Basilica di Loreto. Si chiama “Ortopì - Country House” ed è la prima struttura ricettiva in Italia costruita con mattoni di calce e canapa con intonaco naturale di farina e uova. Per gustare prodotti a km 0, rilassarsi nel centro benessere, per spezzare i ritmi frenetici restando immersi nel verde. La giovane titolare, Ilaria Astuti, racconta come è nato il progetto: «Ortopì nasce come un sogno di famiglia, quello di creare una struttura ricettiva ecosostenibile, costruita con materiali naturali e di recupero, che rispetti l’ambiente, che rivaluti tradizioni e territorio; un sogno interpretato egregiamente dallo studio di architettura Frontini e Terrana, che hanno progettato la struttura coniugando le più moderne tecniche architettoniche (ventilazione, raccolta dell’acqua piovana, fitodepurazione) con la semplicità e la naturalità dei materiali della tradizione: la canapa, un biocomposito completamente ecologico che permette di ottenere, attraverso il suo isolamento, traspirabilità e regolazione termo igrometrica, consentendo un ottimo comfort abitativo; il legno, le pitture naturali contenenti albume, latte, tuorlo, talco, olio di lino, oli essenziali di agrumi e menta. Un sogno che oggi è diventato realtà». Gli ospiti sono catapultati in una dimensione rilassante e familiare, dove tutto è curato nei minimi dettagli: «La naturalità e l’ecosostenibilità - spiega Ilaria- è tradotta anche nella scelta degli arredi, pezzi unici, progettati e ideati da noi e creati artigianalmente. Abbiamo creato Ortopi dove prima era la nostra vecchia casa di campagna, dove avevamo l’orto che da sempre i nostri nonni hanno coltivato e dove passavamo le estati o ci ritrovavamo. Abbiamo mantenuto la nostra identità estendendola e promuovendola nella ricettività. Con le camere luminose ognuna con vista esclusiva e balcone privato; asciugamani in bamboo, biancheria da letto in canapa lavorata a mano da sarte locali, carte riciclate dai contenitori tetra pak. L’ampio giardino ospita un’ esclusiva piscina in marmo con acqua salata e idromassaggio; relax room con sauna, doccia svedese e cromoterapia». Un protagonista indiscusso è sicuramente l’orto, dai cui prodotti nascono ricette semplici e raffinate, una festa per le papille: «Nel nostro bistrot- svela ancora Ilaria- presentiamo cibi della tradizione marchigiana, ricerchiamo e riproponiamo ingredienti semplici e di origine antichissime , il granturco di Arcevia, la roveja sono solo alcuni esempi, trasformandoli in piatti rifiniti e presentati con cura. Insieme ad ogni piatto ci piace raccontare una storia». La stagione si è conclusa con successo, a degustare le specialità sono stati diversi ospiti illustri, come il cantante Angelo Branduardi: «E’ bello che ne apprezzino la passione e la dedizione, per il 2017 abbiamo già in programma molte interessanti proposte», chiude Ilaria. • 03 Il PERSONAGGIO NUMERO 18 | GENNAIO 2017 PAGINA Marco Santini compositore del brano “Il Cristo delle Marche” è stato ringraziato dal Papa Il violinista di Dio sogna il cinema Suona da quando aveva 5 anni, famoso all'estero vorrebbe COMPORRE la colonna sonora di un film di Talita Frezzi I l “violinista di Dio” è osimano, ha imbracciato lo strumento a soli 5 anni e non ha più smesso di suonare e comporre. Oggi Marco Santini è il tipico esempio del “profeta in patria”, marchigiano umile, schivo e riservato quando si trova nella sua terra, ma rivoluzionario della musica quando suona all'estero dove è famoso. La ribalta vera e propria è arrivata con “Il Cristo delle Marche”, eseguito al Pantheon che è valso a Santini il ringraziamento e il plauso di Papa Francesco. Come è nato il suo amore per la musica? “Credo di aver amato la musica da sempre. La prima ad accorgersene è stata mia madre, che a 5 anni mi ha iscritto alla Civica Scuola di musica di Osimo”. Da alcuni anni sta lavorando alla genesi di un nuovo genere, una musica contaminata dalla classica, dalla world music da jazz e improvvisazione: come intende rivoluzionare il panorama musicale? “Direi che lo scopo della mia musica non è quello di rivoluzionare, ma di emozionare. Scrivo musica per tutti, secondo me l’arte è per tutti. E tutti hanno il diritto di giudicarla. Non c’è bisogno di capire cos’è un accordo di settima o una cadenza d’inganno per esprimere un giudizio. Basta aprire il cuore e…imparare ad ascoltare!” Può raccontarci la genesi de 'Il Cristo delle Marche'? “Nazareno Rocchetti, scultore, mi chiese di scrivere una melodia per il suo 'Cristo delle Marche', statua di granito nero d’Africa posta all’Avenale di Cingoli. Non avevo mai scritto un brano fino al quel momento. Sono andato in quel posto incantato, ho ammirato la statua e la natura che la abbraccia e ho provato a descrivere quello che sentivo con la musica” Si sarebbe mai aspettato i complimenti e ringraziamenti da Papa Francesco? “Mai e poi mai! Ho suonato 'Il Cristo delle Marche' in giro per il mondo, durante i miei concerti. Una volta lo suonai in Argentina. Javier Lucca, stimato avvocato di Rosario, rimase molto colpito dalla mia melodia e senza dirmi nulla lo portò in dono a Papa Francesco (su di un cd masterizzato!). Prima ho ricevuto un sms sul cellulare e poi una mail. Un altro di quei doni che la vita sa farti, quando meno te lo aspetti”. Collabora con attori e performer teatrali, ma quando si sente davvero artisticamente in equilibrio con la sua identità? “Bella domanda…Quando stai suo- • • • nando sul palco e senti che si crea quell’energia speciale tra te e il pubblico, allora è in quel momento che ti senti bene, in pace col mondo, senti che stai emozionando e che ti stai emozionando. E poco importa se stai suonando in un teatro importante o no, se ti stai esibendo da solo, in duo, o con un’orchestra d’archi…conta solo l’energia che si crea”. A cosa sta lavorando ora? “Nel 2015 è uscito il disco “Op. 1”, che si apre con 'Il Cristo delle Marche' ed è già stato presentato in Germania, Danimarca, Isole Far Oer e tra qualche mese anche in Giappone. Ora sto lavorando a brani inediti e un cd di brani classici interpretati da violino e pianoforte”. - Un sogno? “Mi piacerebbe musicare un grande film”. • • • • Lo scopo della mia musica non è quello di rivoluzionare ma bensì di emozionare basta saper ascoltare Dopo Op1, sto lavorando a dei brani inediti e un cd di classici interpretati da violino e pianoforte 04 FATTI & PERSONAGGI NUMERO 18 | GENNAIO 2017 PAGINA Andò a studiare a Roma dove conobbe Antonio Canova e da quel momento la sua carriera prese il volo di Claudio Desideri Nacqui il 21 marzo del 1800 in un’umile casa visibile nella via a me intitolata, mio padre faceva il sarto M aestro, sicuri di non far torto ad altri, lei è il personaggio più importante nella storia anconetana dell’800. Ho trascorso la mia vita a dipingere, con passione ed entusiasmo. Credo che la mia longevità sia stata strettamente legata al fatto che per dipingere, serve conoscere e studiare, ragionare e approfondire ogni cosa. Nulla è lasciato al caso e ogni interpretazione artistica, per quanto geniale, ha una solida base nel sapere. Ci racconti di lei. Nacqui ad Ancona il 21 marzo del 1800 in un’umile casa ancora oggi visibile nella via a me intitolata. In quegli anni la Città faceva parte del Regno Italico napoleonico ed era capoluogo del Dipartimento del Metauro. Mio padre, Giuseppe Podestà, era sarto e lavorava per i Francesi come fornitore del vestiario delle truppe. Stanco di sentirsi chiamare Podestì cambio il suo cognome in Podesti. All’età di quindici anni rimasi orfano dei miei genitori e grazie all’interessamento del marchese Carlo Bourbon Del Monte ottenni dal Comune di Ancona un sussidio per studiare all’Accademia romana di San Luca. Nella capitale ebbi la fortuna di conoscere Antonio Canova e da quel momento la mia carriera artistica non si fermò più sino alla mia morte avvenuta alla bellissima età di novantacinque anni. La sua vita fu costellata di successi e le sue opere sono esposte in musei di tutta Italia e anche all’estero. Ho avuto il piacere di lasciare la mia firma su una moltitudine di tele e affreschi. Alcuni dei miei dipinti sono presso la Pinacoteca di Ancona, che avete intitolato a mio nome, ma anche presso il Museo diocesano e la Galleria nazionale delle Marche a Urbino. Sempre ad Ancona, nella Chiesa del Santissimo Sacramento, gli affreschi dei quattro evangelisti che realizzai all’età di ottanta anni e poi quello che tutti conoscete, il Giuramento degli Anconetani esposto oggi in Pinacoteca. Mie opere sono a Brera, al Museo nazionale di Capodimonte, al Palazzo reale di Torino, alla Reggia di Caserta, nei Palzzzi Vaticani, nella Galleria nazionale di Roma e in tante chiese e palazzi di tutta Italia. Per noi anconetani il quadro che la identifica è “Il Giuramento” Ritengo che per la sua collocazione, durata molti anni, nella sala del Consiglio comunale sia l’opera più vista dagli anconetani. Mi fu commissionata dalla Municipalità cittadina nel 1844, grazie all’interessamento del marchese Carlo Burbon Del Monte. La tela rappresenta la forza, la fierezza e l’orgoglio anconetani in occasione dell’assedio del cancelliere del Barbarossa, Cristiano di Magonza, avvenuto nel 1174. Questa tela, che misura 5 metri e 10 di lunghezza per 3 e 85 di altezza, • • A fianco, il chiostro della pinacoteca che porta il nome del grande artista Francesco Podesti. Foto Paolo Zitti Francesco Podesti, grande artista è sicuramente il personaggio più importante nella storia anconetana dell’800 Pittore, scultore poeta una vita lunga ricca di successi • • volò a Londra del 1851 e a Parigi nel 1855 dove ricevette premi importanti nell’Esposizione universale che si tenne in quelle due città. Quando realizzai questo grande quadro, Ancona era ancora parte dello Stato Pontificio che con gli Austriaci teneva la Città sotto un pesante controllo. Gli anconetani accolsero con grande entusiasmo una tela che rappresentava un vero e proprio manifesto d’indipendenza. Il successo fu immenso. Maestro, lei fu anche poeta e scultore. “Ut pictura poesis”, Come nella pittura così nella poesia, scrisse Orazio. L’arte letteraria fu un’altra delle mie passioni. Scrissi soprattutto poesie ma anche romanzi fantastici per ragazzi. Mi cimentai poi nella scultura per realizzare il monumento funebre dedicato alla mia amata figlioletta, Amalia a Santa Maria sopra • la Minerva a Roma e quello per mia moglie Clotilde Cagiati, al Verano. Nella sua vita percorse l’Italia da nord a sud e Ancona? Pensi che già all’età di sedici anni lasciai la Città per studiare a Roma. Il viaggio fu parte saliente della mia vita perché mezzo di conoscenza e ovviamente di lavoro. Milano, Napoli, Torino, Firenze Bologna, Venezia e Roma furono le città a me più care ma Ancona fu sempre nel mio cuore. Nel 1800 la Città fu al centro degli interessi delle grandi potenze europee passando sotto dominazioni Francesi e Austriache che guardarono soprattutto a conservare o rafforzare le opere di difesa lasciando la città e il porto in abbandono. L’opera più importante realizzata in quel secolo fu il Teatro delle Muse che sorse dopo che furono abbattuti il medioevale Palazzo del Podestà, l’isolotto dei Filippini • chiese. Sono state cancellate opere di grande valore storico e con esse le radici di una comunità. Oggi gli Anconetani dimostrano di avere un grande interesse nel riscoprire la loro storia. In effetti è così. In un momento in cui il Mondo è a portata di tutti, credo che avere chiare le proprie origini sia fondamentale. E’ come avere il timone in una barca nella tempesta. Penso che gli Anconetani si stiano rendendo conto di quanto sia bella la loro Città, importante la sua storia e soprattutto quante opere d’arte ha tra le sue mura. Andare a cercare fuori da queste mura va benissimo ma solo dopo aver conosciuto la propria città, credo sia indispensabile. Forse il momento potrebbe essere maturo per organizzare una grande mostra sulle mie opere. Sono o no uno dei pittori più importanti dell’Ottocento? • e la Chiesa di San Nicola. Come notate Ancona non ha mai smesso di distruggere per costruire e non sempre con qualcosa di bello, vedi il palazzo della Rai in Piazza della Repubblica. In questo stesso modo sono andati perduti nei secoli, palazzi, mura, • NUMERO 18 | GENNAIO 2017 05 musiche di strada PAGINA Spopola la prima marching band delle Marche che rivisita il funky e il blues a passo di danza Abbanda: l’orchestra scende in piazza Da James Brown alle sigle Tv, 16 musicisti danno spettacolo alle feste a colpi di coreografi e note di Alessandra Bruno L a musica da ascoltare e guardare, in una parola Abbanda. E’ la prima marching band made in Marche, nata dall'incontenibile passione di 16 ragazzi per le note e il movimento. Ogni esibizione diventa spettacolo puro, dove il ballo si fonde a diversi generi musicali, dal sound funk al rhythm ‘n’ blues. Stefano, Luca, Mauro, Filippo, Mirko, Andrea, Fabio, Massimo, Gabriele, Carlo, Francesco, Marco, Paolo, Marco E., Samuele e Domenico hanno dato vita ad un progetto senza eguali, facendo tesoro delle loro diverse formazioni musicali. Gli ingredienti all’apparenza sono agli antipodi,ma la miscela funziona alla perfezione. I fantastici sedici girano tutta la regione avvolgendo il pubblico in un turbinio di frizzante creatività. A parlare dell’armonia del gruppo, è proprio Domenico Cellini, vice presidente dell’associazione. Quando e come è nata la band? «Abbanda nasce nel 2012, ormai ci siamo fatti le ossa. In quel periodo era da un pò che Paolo Luzi, presidente dell'associazione, aveva questa idea in mente: durante una festa ha ascoltato la P-Funking Band di Perugia prendendo lo slancio per iniziare. In principio sarebbe dovuta essere solo una band di percussionisti, poi è stata ampliata ai fiati. Il passaparola con gli amici del conservatorio, ha fatto il resto ed eccoci qui». Qual è il segreto del successo? «L’esclusività del progetto è dovuta al fatto che siamo l'unica marching band delle Marche, proponiamo un tipo di spettacolo molto dinamico e la gente • • non fa fatica a lasciarsi coinvolgere. Il nostro obiettivo è uno solo, quello di divertirci facendo divertire la gente». Quali stili mescolate? «Il genere al quale ci ispiriamo è principalmente il funky arrangiato nello stile americano, tra i componenti ci sono diplomati al conservatorio e musicisti che provengono da altri tipi di formazione come bande e gruppi di musica leggera». I vostri cavalli di battaglia? «I Got You di James Brown e alcune sigle televisive ri-arrangiate come il mitico “theme” dei Ghostbusters». Ritmo scatenato e passi di danza, come fate? «Le coreografie nascono come dalla tradizione delle Marching Band , poi c’è lo zampino di una nostra fedelissima amica che, con molta pazienza, cura tutti i nostri movimenti per lo spettacolo». Dove vi esibite principalmente? «Piazze, strade, teatri locali e ovunque ci sia da far festa». Cullate un sogno? «Suonare brani scritti totalmente da noi all'interno di eventi importanti nelle piazze più grandi d'Italia e, perché no, d'Europa». Un momento che ricordate con affetto? «La nostra prima esibizione all'Artistrada di Colmurano: neanche noi ci aspettavamo di avere una reazione dal pubblico così accesa e divertita. La nostra performance aveva fatto centro ed eravamo…ancora in fase di sperimentazione». Che rapporto avete con i fan? «Bellissimo, sono la nostra linfa. Il più bel complimento che generalmente riceviamo è riferito alla nostra capacita' di trasmettere allegria semplicemente divertendoci, facendo sembrare tutto il nostro impegno e il costante studio una cosa del tutto naturale». • • • • • Domenico, della band la nostra unica mission è divertire Un sogno? Esibirci nelle piazze d’Europa • • Alcune immagini delle esibizioni di piazza della prima marching band delle Marche, Abbanda 06 le note solidali NUMERO 18 | GENNAIO 2017 PAGINA Stake&Simo, sulle note di “Se non hai” raccolgono fondi per la ricostruzione Il ballo della terra è canzone Versi pop e rap nel testo scritto da due musicisti marchigiani per raccontare le emozioni del sisma di Alessandra Bruno C uore e anima nella canzone “Se non hai…”, il primo singolo dedicato al terremoto del Centro Italia. Due musicisti, il maceratese Valerio La Fontana, in arte Stake, e Simone Cesaro di Castelfidardo, alias Simo Whitesoldier, hanno unito i talenti per un progetto benefico rivolto alle popolazioni colpite dal sisma. Il ricavato del brano, in digital download negli store più diffusi e su Apple e ITunes, sarà devoluto al 100% per la ricostruzione. Nel videoclip le immagini immortalate dal videomaker Federico De Marco. In questa intervista “doppia” conosciamo meglio gli autori. Come è nata l'idea? Stake>Volevo raccontare quello che avevo provato scrivendo una canzone, ne ho parlato con Federico (De Marco) e a lui è piaciuta subito: mi ha proposto di realizzare un videoclip con le sue immagini girate dalle zone rosse. Volevamo lanciare un messaggio di speranza. Simo> E’ nata da Stake che poi in un secondo momento mi ha chiesto di partecipare scrivendo alcune parti del testo. Il tuo nome d'arte? Stake> E’ la mia scommessa personale, ho puntato su me stesso, con un progetto solista. Simo> Rappresenta il mio stile di vita. Per inseguire il bene e l'amore, bisogna essere capaci di lottare e l'immagine di un "soldato bianco" e' stato un po' l'ossimoro che mi ha fatto identificare in questo concetto. La tua formazione musicale? Stake> Ho iniziato studiando il basso elettrico, poi chitarra e infine voce, migliorando la tecnica con l'aiuto di tre maestri di canto, in due scuole di musica. Tanti ascolti dei generi più differenti e altrettanti live in tutta la regione. Simo> Molto articolata. Dall'età di 12 anni ho dedicato la mia ricerca musicale allo studio del ritmo in tutte le sue forme, prima attraverso le percussioni, poi la batteria fino ad arrivare al rap. Il pop e il rap si mescolano alla perfezione, qual è il segreto? Stake> E’ aprirsi a nuove influenze, raccontare la stessa storia con stili di- Stake&simo CANTANTI Siamo arrivati al cuore, ora sogniamo di costruire una scuola per i bimbi che l’hanno persa versi, mixare le stesse emozioni. Simo> Saper mescolare le stesse emozioni, poi il genere viene da sé. Abbiamo vissuto in prima persona questo terremoto e questo ci ha uniti anche nella musica. Vi aspettavate questo successo? Stake> Abbiamo realizzato tutto in pochi giorni, lo scopo era quello di raccogliere fondi e lanciare un messaggio di rinascita. Non dovevamo risultare bravi, ma sapevamo che questo tipo di musica è diretto e arriva alla gente. Simo> A dire il vero no. Siamo rimasti molto sorpresi dell'impatto mediatico , ma la cosa che più mi fa piacere è aver percepito le emozioni fortissime di chi ha vissuto questo dramma e si è riconosciuto nel brano. Il ricavato sarà destinato ai terremotati: progetti? Stake> Aiutare la scuola di Pievebovigliana. Gli alunni hanno ricominciato in una tensostruttura, non hanno i giochi. Iniziamo a piccoli passi. Simo> Lascio la parola a Stake. Il momento più emozionante? Stake> Ho pianto quando ho scritto il testo, al verso "corri e porti i tuoi figli fuori..." Lì ho capito che ero riuscito a tirar fuori quello che avevo dentro. Simo> L'abbraccio di uno dei sindaci delle zone colpite dal terremoto e gli occhi lucidi delle persone sotto il palco che poi sono diventati abbracci. Un sogno? Stake> Ricostruire con i fondi raccolti un intera scuola, antisismica e vedere i bambini viverla senza paura. Simo> Riuscire a donare una nuova scuola a chi l’ha persa con le vendite di “Se non hai..”. • Alcune immagini del video dei due musicisti e due foto dei danni provocati dal sisma NUMERO 18 | GENNAIO 2017 07 TECNOLOGIA IN MEDICINA PAGINA A Villa Silvia e San Nicola l’innovativa terapia per la lotta a depressione e dipendenze Nuovi impulsi per ritrovare la vita Potrebbe rappresentare l’ultima frontiera per intervenire a livello fisiologico senza farmaci I disturbi Terapia versatile “Trattamento, non miracolo” di Talita Frezzi C’ è una rivoluzione tecnologica alla base della speranza di cura del nuovo male del secolo, la depressione. Questa importante novità arriva dalla Casa di Cura Villa Silvia di Senigallia e dal Centro di post-cura San Nicola di Piticchio di Arcevia, strutture che hanno già adottato gli “impulsi magnetici” per il trattamento a livello neurologico dei disturbi psichiatrici e comportamentali. I due centri già poli d’eccellenza nell’ambito del trattamento delle dipendenze e delle patologie psichiatriche - introducono nella nostra regione l’innovativa tecnologia di Stimolazione Magnetica Transcranica Profonda Ripetitiva (rTMS-d), nuova frontiera nella lotta alla depressione e alle dipendenze da alcol e droghe. La rMTS-d potrebbe rappresentare una svolta radicale nella lotta alle dipendenze in quanto consente di intervenire a livello fisiologico, ma senza la necessità di somministrare al paziente ulteriori sostanze/farmaci con il rischio di innescare una nuova dipendenza. “La tecnologia di Stimolazione Magnetica Transcranica Profonda Ripetitiva (rTMS-d) - spiega il dottor Ruggero Raccah, psichiatra e consulente scientifico della società di Tel Aviv Brainsway, produttrice della strumentazione - integra i vari percorsi di cura. Tuttavia, rispetto a tali percorsi, N sa agire in modo più mirato, affiancando le soluzioni farmacologiche. Il tutto attraverso un procedimento non invasivo e non doloroso che consente di agire direttamente sui meccanismi neuronali del paziente”. Il paziente, sottoponendosi a questo trattamento, deve solo indossare uno stimolatore magnetico (casco) a contatto per cinque sedute da ven- elle attuali società sviluppate la diffusione della patologia depressiva ha un’incidenza che può variare dal 5% al 15% della popolazione. Spesso conduce o si lega direttamente a comportamenti nocivi come l’abuso di sostanze (cocaina, alcol…) o altre dipendenze di tipo comportamentale (es.ludopatia, sex addisction…), andando così a configurare una situazione clinica inquadrata con la moderna definizione di “doppia diagnosi” cioè una pericolosa combinazione tra disturbi di origine psichiatrica e dipendenze. Attraverso l'H-Coil, una specifica bobina in grado di trasmettere gli impulsi magnetici nella struttura cerebrale profonda, è possibile aumentare l'efficacia e la versatilità della terapia. Secondo gli studi condotti, la rTMS-d ha la capacità di contribuire a disinnescare i processi neuronali che portano i soggetti dipendenti al craving, quell'inarrestabile desiderio di ricorrere alle sostanze di abuso. Il trattamento per Impulsi magnetici integra efficacemente la cura farmacologica e terapeutica. Info: www.villasilvia.com ti minuti a settimana (trattamento base previsto sia in regime ambulatoriale sia in quello residenziale, approvato dal Ministero della Salute). Le sedute, ripetute nel tempo, “producono un costante miglioramento dei fattori neurologici che sono, al contempo, origine e conseguenza dei disturbi comportamentali e psichiatrici trattati”. “E' una vera e propria rivoluzione tecnologica nell’approccio di cura delle persone affette da patologie psichiatriche e dipendenze patologiche- conferma il fondatore del Centro San Nicola e direttore generale di Villa Silvia, dottor Vincenzo Aliotta - che offre un sostegno concreto a chi soffre di uno dei mali del nostro tempo, la depressione”. Proprio la depressione nel corso degli anni e un prolungato abuso di sostanze possono portare a delle alterazioni funzionali del cervello, con un ostacolo al corretto funzionamento neuronale. Fattori fisiologici contro i quali i normali approcci terapeutici di natura psichiatrica e psicologica hanno un potenziale di efficacia ridotto. “Ma tramite la stimolazione localizzata e ripetuta delle aree cerebrali interessate, realizzata attraverso la tecnologia rTMS-d, è invece possibile andare a riattivare direttamente le zone del cervello precedentemente "danneggiate", producendo risultati soddisfacenti nella lotta contro un ampio raggio di patologie psichiatriche o fisiologiche, come la depressione, i disturbi bipolare e ossessivo-compulsivo, lo stress post-traumatico, l'autismo, la sindrome di Asperger, la malattia di Alzheimer e la sclerosi multipla”. • VINCENZO ALIOTTA Tramite la stimolazione localizzata-ripetuta è possibile riattivare le zone del cervello danneggiate Qui sopra il fondatore del Centro San Nicola e direttore di Villa Silvia dottor Vincenzo Aliotta 08 09 LE COSE DA FARE NUMERO 18 | GENNAIO 2017 PAGINE LUNEDì 2 GENNAIO DOMENICA 8 GENNAIO JESI Teatro G.B. Pergolesi IL LAGO DEI CIGNI Musiche di P.I. Tchaikowsky coreografie M. Petipa Corpo di Ballo Ballet of Moscow OSIMO Stagione teatrale 2016/2017 Teatro La Nuova Fenice CARAVAGGIO Con Vittorio Sgarbi Undici spettacoli al Pergolesi e al Teatro Spontini VENERDì 13 GENNAIO DOMENICA 15 GENNAIO MERCOLEDì 8 FEBBRAIO FANO Stagione teatrale 2016/2017 Teatro della Fortuna L’AVARO Con Alessandro Benvenuti MAIOLATI SPONTINI Stagione teatrale Jesi- Maiolati Spontini 16/17 Teatro G. Spontini PARENTI SERPENTI Con Lello Arena Regia di Luciano Melchionna JESI Stagione teatrale Jesi- Maiolati Spontini 2016/2017 Teatro G.B. Pergolesi L’ORA DEL RICEVIMENTO Con Fabrizio Bentivoglio Regia di Michele Placido VENERDì 6 GENNAIO MARTEDì 14 FEBBRAIO SENIGALLIA Stagione teatrale 2016/2017 Teatro La Fenice CABARET Il musical Con Giampiero Ingrassia e Giulia Ottonello JESI Stagione teatrale Jesi- Maiolati Spontini 2016/2017 Teatro G.B. Pergolesi IL BORGHESE E GENTILUOMO Con Emilio Solfrizzi Regia di Armando Pugliese SABATO 21 GENNAIO MARTEDì 10 GENNAIO MATELICA Matelica Festival 2016/2017 Teatro Piermarini concerto IF MUSIC BE THE FOOD OF LOVE Shakespeare e la musica Mezzosoprano Mya Fracassini Pianoforte Ettore Costabile MACERATA Stagione teatrale 2016/2017 Teatro Lauro Rossi LE SERVE Con Anna Bonaiuto Vanessa Gravina e Manuela Mandracchia MARTEDì 10 GENNAIO CIVITANOVA Stagione teatrale 2016/2017 Teatro Rossini VENERE IN PELLICCIA Con Sabrina Impacciatore e Valter Malosti SABATO 7 GENNAIO DUE STAGIONI DI PROSA FINO AD APRILE TRA I VIP SANDRELLI COVATTA, GUERRITORE PLACIDO E MONTANINI SENIGALLIA Mamamia SALMO live Hellvisback Tour 2017 di Alessandra Bruno 7/8 GENNAIO U ASCOLI PICENO Stagione teatrale 2016/2017 Teatro Ventidio Basso CAMERA CON VISTA Con Selvaggia Quattrini, Paola Quattrini Regia di Stefano Artissunch DOMENICA 8 GENNAIO JESI Stagione teatrale 2016/2017 Teatro G.B. Pergolesi IL GIUOCO DELLE PARTI di Luigi Pirandello Con Umberto Orsini Regia di Paolo Valerio Shakespeare, standup comedy e cinema al 2017 si brinda sul palco MERCOLEDì 11 GENNAIO JESI Opera Ancona Jesi Teatro G. Pergolesi LA SCUOLA DE’ GELOSI Musiche di Antonio Salieri ndici eventi in cartellone fino al 2017, due rassegne di prosa servite dalla Fondazione Pergolesi Spontini: la stagione del teatro G.B. Pergolesi di Jesi e quella del teatro G. Spontini di Maiolati.Un ricco carnet di appuntamenti, dal 14 dicembre al 4 aprile, che spazia dalle pietre miliari del teatro come Pirandello, alle pièce tratte dagli eterni capolavori del cinema, passando per gli spettacoli musicali e le commedie esilaranti. Sul palco i grandi registi contemporanei e gli interpreti più amati dal pubblico. Ad aprire la stagione 16/17 del teatro Pergolesi, il 14 dicembre, l’Amleto, una delle più celebri tragedie di Shakespeare, capace di toccare tutte le corde dell’animo umano: il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita. La versione è restituita dalla vena creativa di Daniele Pecci, nella duplice veste di regista e protagonista. Accanto a lui Maddalena Crippa e altri dodici attori. Il 15 gennaio sbarca a Maiolati la commedia in due atti “Parenti Serpenti” con protagonista Lello Arena e una compagnia di sette attori, per la regia di Luciano Melchionna. L’11 febbraio 2017 il re della stand up comedy in Italia, Giorgio Montanini, porta in scena “Per quello che vale”, una riflessione sul ruolo del comico nella società odierna. Il 17 febbraio due grandi star, madre e figlia insieme sul palco: Stefania e Amanda Sandrelli interpretano il testo di Astrid Veillon, “Il bagno”, accompagnate dal cast femminile composto da Euridice Axen, Claudia Ferri e Elda Alvigini. La stagione del teatro Spontini si chiude il 2 aprile con lo spettacolo degli Oblivion, “The human jukebox”: un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica e la digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Dopo le feste si apre la stagione del Pergolesi. Si parte l’8 gennaio con la commedia, più volte rivisitata, “Il giuoco delle parti” di Luigi Pirandello con Umberto Orsini per la regia di Paolo Valerio. L’8 febbraio sbarca “L’ora del ricevimento”, una commedia «non per ridere, ma per riflettere» quella firmata da Michele Placido con Fabrizio Bentiviglio nei panni del disilluso professor Ardeche, insegnante in una scuola ai margini dell’area metropolitana di Tolosa, dove la scolaresca, è un crogiuolo di razze e culture. Il 14 febbraio Emilio Solfrizzi diventa “Il borghese e Gentiluomo”, tratto dal celebre testo di Moliere. Il 6 marzo il comico Gioele Dix dirige due maestri della risata come Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta in “Matti da slegare”. Il 25 marzo in scena va la trasposizione di uno dei capolavori del cinema italiano “Il sorpasso” di Dino Risi, interpretato da Giuseppe Zeno, Luca di Giovanni per la regia di Guglielmo Ferro. Il 4 aprile chiude il cerchio “Mariti e mogli”, dall’omonimo film di Woody Allen con un quartetto di eccellenze: Monica Guerritore, Francesca Reggiani, Pietro Bontempo e Antonio Zavatteri. • 24 | 25 GENNAIO DOMENICA 29 GENNAIO MACERATA Stagione teatrale 2016/2017 Teatro Lauro Rossi GIANNI Di e con Caroline Baglioni Ispirato alla voce di Gianni Pampanini TOLENTINO Stagione teatrale 2016/2017 Cine teatro Don Bosco L’AMORE MIGLIORA LA VITA Con Edy Angelillo Ettore Bassi Giorgio Borghetti Scritto e diretto da Angelo Longoni GIOVEDì 26 GENNAIO SABATO 14 GENNAIO DOMENICA 22 GENNAIO OSIMO Stagione teatrale 2016/2017 Teatro La Nuova Fenice CATAPULT Magic shadows Musiche Antonio Vivaldi, Harold Arlen, Christopher Norton Regia di Adam Battelstein FABRIANO Stagione teatrale 2016/2017 Teatro Gentile SERIAL KILLER PER SIGNORA Con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia ARIETE > 21/03 | 20/04 L’anno inizia molto bene: un progetto importante a lungo accarezzato si realizza. Pazienza ancora un po’. Fascino in aumento e collezione di cuori. ANCONA Stagione di prosa 2016/2017 Teatro delle Muse BILLY ELLIOT IL MUSICAL musiche Elton John Tratto dal film di Stephen Daldry Regia originale Massimo Romeo Piparo CAPRICORNO > 22/12 | 20/01 Sarà un mese ricco di entusiasmo, con Venere propizia, che faciliterà conquiste e colpi di fulmine. Cambiamenti di lavoro, dovuti a insofferenza. di Maria Sabina Coluccia TORO > 21/04 | 20/15 Brindi al nuovo anno tra i piaceri della buona tavola e dell’alcova. Peccato quel Saturno invidioso, che ti punzecchia su un progetto inconcluso. CANCRO > 22/06 | 22/07 L’anno comincia con…l’affanno. Impegni gravosi vi offuscano le feste. Anche l’amore si fa desiderare. Approfittatene per riordinare le idee. vergine > 24/08 | 22/09 Inizio d’anno romantico, con Venere che vi strizza l’occhiolino dai Pesci. Incontri d’amore piccanti ma brevi. Si parte coi fuochi d’artificio. SCORPIONE > 23/10 | 22/11 L’anno inizia annoiato per i nati in seconda decade, mentre gli altri sono pieni di entusiasmo. Un amore clandestino può diventare esplosivo. ACQUARIO > 21/01 | 19/02 Un problema di vecchia data si scioglierà come neve al sole in questo inizio d’anno. Una splendida Venere brillerà e porterà a molti l’amore. GEMELLI > 21/05 | 21/06 A gennaio scintilla il sole d’inverno su voi Gemelli, eterni ragazzini nel cuore. Urano, come una Befana, lascia cadere mille impreviste novità. LEONE > 23/07 | 23/08 Brilla un pallido Sole sul vostro gennaio, mese che non convince. Urano si fa sentire, specie sul lavoro. Si dissolvono alcune nebbie nettuniane. BILANCIA > 23/09 | 22/10 Ottimo inizio grazie a Nettuno. Cambiamenti imprevedibili in amore. Vecchi rapporti familiari difficili si risolvono. Buon mese sul lavoro. SAGITTARIO > 23/11 | 21/12 L’anno inizia tra frizzi, lazzi e saggi propositi. Plutone è andato, passata è la tempesta. Ora c’è l’energia per affrontare tutto col sorriso. PESCI > 20/02 | 20/03 Venere a inizio anno porta amore. Guadagni inaspettati e forse un cucciolo a quattro zampe. Per i nati in terza decade probabili rovesci di coppia. Il giornale è anche disponibile in digitale nel sito: www.d-mare.it Seguici anche su Facebook: D.Mare Per info commerciali contattare: Cristina Cognini [email protected] phone 392.2049761 Illustrazione di Sergio Giantomassi e Felice 2017 D.mare è disponibile anche gratuitamente presso le librerie Feltrinelli di Ancona e Cattolica di Jesi 10 MOSTRE D'AUTORE NUMERO 18 | GENNAIO 2017 PAGINA A palazzo Bisaccioni la collettiva “Futurismi, percorsi nell'arte del primo Novecento” Jesi, in mostra gli artisti maceratesi In ESPOSIZIONE LE opere DI PITTORI COME Bravi, Capponi Monachesi, Pannaggi Peschi, Tano e Tulli di Talita Frezzi I ALFIO BASSOTTI PRESIDENTE CARISJ La Fondazione Carisj ha così scelto di promuovere il patrimonio artistico e culturale del territorio In alto, la locandina ed alcune immagini della mostra a palazzo Bisaccioni. Sotto, Alfio Bassotti colori irrompono nella tela con prepotenza, le forme si stagliano severe delineando nuovi confini, l'immaginazione oltrepassa i suoi limiti per andare oltre, nulla è più come era, come sembrava. Sono i tratti di un'avanguardia storica capace di rivoluzionare il pensiero, l'arte, la moda, la cultura, il cibo, la letteratura. Il Futurismo, movimento artistico e culturale italiano del XX secolo nato grazie al poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti, irrompe nell'arte marchigiana delineando una rottura con il passato. Il Futurismo Italiano si identifica nei maggiori esponenti come Balla, Depero, Sironi. Anche nella nostra regione il fermento culturale e artistico dell'epoca si manifestò come “gruppo futurista” o “gruppo maceratese”, con artisti del calibro di Rolando Bravi, Cleto Capponi, Sante Monachesi, Ivo Pannaggi, Umberto Peschi, Bruno Tano e Wladimiro Tulli. I loro linguaggi, il loro modo di segnare la rottura con quell'isolamento provinciale della cultura della Penisola verso la riapertura del dialogo con l'Europa, sono al centro di un'interessante mostra “FuturismiPercorsi futuristi nell'arte del primo Novecento”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi (Carisj) e allestita presso la sede di Palazzo Bisaccioni in piazza Colocci n.4 a Jesi. La collettiva - curata dal professor Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici e Galleria d'arte contemporanea Osvaldo Licini di Ascoli Piceno - intende portare l’attenzione sugli sviluppi che il Futurismo ha avuto nelle Marche a partire dal 1922 quando a Macerata presso il Convitto Nazionale, il giovane pittore Ivo Pannaggi organizzò una mostra di opere di Balla, Boccioni, Carrà e Depero, e sui riflessi di tale stagione dell’arte italiana su quella marchigiana, che non furono di poco conto. La mostra ha aperto i battenti il 7 dicembre e sarà fruibile fino al 26 febbraio 2017. Sono esposte alcune opere di principali esponenti del movimento come Balla, Depero, Sironi e degli artisti marchigiani che hanno fatto parte del “gruppo futurista” o “gruppo maceratese”. La mostra è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo oltre che dalla Regione Marche. «La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ha scelto di promuovere il patrimonio artistico e culturale del territorio - spiega il presidente della Carisj Alfio Bassotti - attraverso la creazione, nella sede di Palazzo Bisaccioni, di un museo costituito da raccolte di quadri di arte antica e contemporanea, da una biblioteca, dall'archivio storico della Carisj, da sale per convegni e incontri, nonché da una sala per l'esposizione di banconote e monete della Repubblica Italiana. La Fondazione, attenta alle iniziative culturali di alto profilo espresse dalla dinamicità del territorio, ne favorisce in varie forme la realizzazione e il successo. Un percorso iniziato nel 2015 con la mostra su “Osvaldo Licini. Le tracce, il segno” e continuata con successo con “La Scuola romana-da via Cavour agli anni '50”, prosegue ora con la mostra dedicata al “Futurismo”, determinante fase d'avanguardia inizialmente per la cultura italiana e successivamente diffusasi in tutta Europa». La mostra è a ingresso libero, aperta tutti i giorni dalle 9,30 alle 13 e dalle 15,30 alle 19,30 con chiusura solo il 25 dicembre e il 1 gennaio 2017. Info: 0731-207523. • NUMERO 18 | GENNAIO 2017 11 FORMAZIONE D'ECCELLENZA PAGINA fumetto, animazione web design e grafica pubblicitaria per formare i nuovi comunicatori di Talita Frezzi C’ è tutto un mondo, quello della creatività, che ha bisogno di uscire dalla scatola delle idee, dai confini dello sguardo e dalla materia di un tratto. Un mondo eccezionale che si canalizza in realtà, forme, colori e suoni, diventando personaggi, azioni, storie, vite. Ed è grazie a questa inesauribile fo’nte di fantasia, che dopo quasi vent'anni Nathan Never vende ancora circa 70mila copie, Dylan Dog supera le 150.000-200.000 copie e il mercato dei fumetti a tutt'oggi in Italia è ancora uno dei più vasti in assoluto. L'Italia, per territorio e popolazione, è il secondo mercato mondiale di fumetti dopo il Giappone. E a Jesi dal 1999 sorge la terza sede in ordine di tempo della Scuola internazionale di Comics, l'Accademia delle arti figurative e digitali, una fucina di artisti dei linguaggi espressivi destinati a portare l'emozione di un tratto nel mondo. E non è un caso che questa particolarissima scuola sorga in uno spazio di 500 metri quadrati in via Santa Maria 1/a a Jesi, in un palazzo di archeologia industriale che fu di una cartiera ormai recuperata, vicino al centro storico. Un'area completamente ristrutturata con imponenti capriate e luminosi lucernari. Nelle cinque aule disponibili tre sono dedicate ai corsi di fumetto, illustrazione, scrittura e scultura mentre due sono esclusivamente dedicate ai corsi multimediali. Si sviluppano percorsi personalizzati per ciascun corso, per capire le reali propensioni dell'allievo. Il corso di fumetto - altamente formativo e che porta a raffinare uno stile personale serve a dare le basi, infatti nei primi due anni si affrontano elementi di anatomia, prospettiva, studio dei personaggi e degli ambienti, inchiostrazione e sceneggiatura, fino alla realizzazione di vere e proprie tavole a fumetti. Il terzo anno è quello della specializzazione, scelta arricchita da un orientamento sulle richieste editoriali e da una panoramica sul mondo del lavoro e le sue reali richieste. Il corso di illustrazione muove dalle basi del disegno (anatomia, prospettiva, disegno dal vero) per proseguire con le varie tecniche pittoriche. Il corso di animazione fornisce gli strumenti necessari per muoversi autonomamente nel mondo dei corti in animazione. • A Jesi è attiva l'accademia delle arti figurative e digitali Comics... ci disegnano così! LA SCUOLA Formazione e lavoro Dal banco alla fiera Falcomics I l corso di grafica pubblicitaria risponde all'esigenza moderna del cambiamento di linguaggio, ormai definitivamente lontani dalle avanguardie futuriste di Marinetti o Majakovskij, ora la comunicazione attraversa il secolo e arriva ad essere patrimonio di tutti con un utilizzo di forme, linguaggi, parole, segni e alfabeti simile a un bombardamento. E la professione del grafico pubblicitario si ritaglia addosso a quelle persone curiose, osservatrici, capaci di farsi domande e trovare le risposte giuste con i messaggi che arrivano più in fretta. Niente artisti con particolari inclinazioni creative, ma metodici professionisti della comunicazione: Comics li disegna così. Oltre ai variegati corsi proiettati alla formazione di figure da inserire nel mondo del lavoro, dal 2012 la sede Comics di Jesi ha in carico l'organizzazione della storica “Fiera del Fumetto Falcomics” di Falconara Marittima, riscuotendo grande consenso di pubblico (www.falcomics.it). L'Accademia internazionale di Comics di Jesi è visitabile tutti i giorni in orario di ta.fre. segreteria. www.scuolacomics.com/sedi/jesi. • In alto, due docenti della Scuola Internazionale di Comics Accademia delle arti figurative e digitali. Sopra e al centro della pagina alcune illustrazioni realizzate dagli allievi 12 LUPI DI MARE NUMERO 18 | GENNAIO 2017 PAGINA L'iniziativa Evento by Restyling Babbo Natale è arrivato con il sup D al porto di Numana costeggiando il Conero, la spiaggiola, la spiaggia del frate, la Urbani, San Michele, i Sassi neri fino alle due Sorelle, scortati da barche a vela della Four Sailing. Ed ecco che in una bella domenica di dicembre pre-natalizia, l'esercito di strampalati Babbi Natale è arrivato in sup. La suggestiva manifestazione, promossa da Restyling in collaborazione con Fitness Square, Hair Baldella, scuola di vela Four Sailing ha visto anche la partecipazione della Tenuta il Corbezzolo con il titolare Erik Rosciani e i suoi cavalieri. Circa 30 i Babbi Natale con cappellini, barbe e il classico vestito rosso, qualcuno anche equipaggiando il proprio sup con un piccolo alberello. Una giornata coronata da uno splendido sole e temperature relativamente miti, che ha visto attendere i Babbi Natale in sup da una lusinghiera cornice di pubblico e curiosi, armata di fotocamere e telefonini. Restyling sta programmando una replica per il prossimo anno, magari con stand gastronomici e ta.fre. animazione musicale. • Foto Gionata Taddei Regate internazionali, gare e campionati: un anno da vincere Lega Navale, è ora di salpare CALENDARIO ATTIVITÀ 2017 LEGA NAVALE ITALIANA SEZ.ANCONA Per la prima volta nelle Marche, la sezione di Ancona ospiterà l'ambito Trofeo mondiale Kinder di Talita Frezzi R egate, trofei regionali, campionati italiani, incontri a tema e soprattutto per la prima volta nelle Marche l'ambito Trofeo Kinder, manifestazione di punta della categoria Optimist, che vedrà partecipare 300 giovanissimi regatanti. Sarà un anno ricco di impegni per la Lega Navale Italiana sezione di Ancona, che sta stilando un'agenda di appuntamenti sociali, sportivi, culturali e ludici, che vedranno impegnati anche molti soci volenterosi e con un senso di appartenenza encomiabile. Per la didattica si avranno due corsi per il conseguimento della patente nautica (vela e motore) nel periodo di marzo/giugno e ottobre/ dicembre; uno stage di 4 giornate di teoria della navigazione per aiutanti skipper cui seguirà un corso pratico. Tornano gli incontri su temi relativi a meteorologia, onde e ambiente marino, vhf ed emergenze di bordo. Parallelamente si continuerà l'attività nelle scuole (al Liceo Scientifico GENNAIO 4 giornate di stage di teoria della navigazione per aiutanti skipper FEBBRAIO corso di navigazione per aiutanti skipper con utilizzo delle carte nautiche (11 e 25) MARZO 1° corso patente nautica (vela e motore) APRILE corso pratico di 4 giorni per aiutanti skipper MAGGIO Regata Ancona-Tremiti-Ancona no stop (26/28) GIUGNO Esame 1° corso patente nautica (vela e motore); Grand Prix Città di Ancona tappa campionato italiano Moto d'acqua (17/18); XXVII° Middle Adriatic off shore cup Trofeo coast to coast Ancona-Zara (22/25) LUGLIO/AGOSTO attività giovanile volta all'iniziazione e al perfezionamento degli allievi classe Optimist. SETTEMBRE XI° Trofeo Colle Guasco (3); Campionato italiano Model vela (17); Trofeo Kinder (23) OTTOBRE 2° corso patente nautica (vela e motore); esposizione di modellismo navale NOVEMBRE/DICEMBRE 6 incontri su temi relativi a meteorologia, onde e ambiente marino, vhf ed emergenze di bordo Savoia Benincasa). Intenso anche il calendario dell'attività sportiva: dai corsi di avvicinamento alla vela riservati a bambini dai 6 agli 8 anni, alle regate delle classi Optimist, Laser, Finn. «E' stato proprio grazie all'intervento del nostro presidente Nicola Basti coadiuvato dalla nostra responsabile della vela giovanile Arianna Gambuzzi che la nostra sezione potrà ospitare per la prima volta il Trofeo Kinder con 300 giovani - sottolinea il vice Galliano Ippoliti – in lizza per il trofeo». Tra gli eventi previsti sono confermati: i campionati di moto d'acqua, di model vela, l'undicesimo Trofeo Colle Guasco in concomitanza con la Festa del Mare e la regata internazionale Middle Adriatic off shore cup (Maoc) trofeo Coast to Coast Ancona-Zara, 27° edizione. In concomitanza con questa regata sarà effettuata – novità di questa edizione – la traversata con canoa dalla costa croata fino ad Ancona dove a pagaiare saranno un istruttore (Francesco Amore) e un ragazzo non vedente, che si orienterà solo con messaggi vocali e sensoriali, questa impresa del Gruppo canoa sarà supportata da due imbarcazioni partecipanti alla regata Ancona-Zara che fungeranno da barca-appoggio per l'iniziativa. Altro grande evento velico, e novità assoluta per l’intero ‘mondo’ nautico anconetano, sarà la regata d’altura Ancona-Tremiti-Ancona che vedrà la sua prima edizione proprio nel 2017. La stagione di impegni agonistici si chiude poi con le regate zonali: due Optimist, due Finn, 2 Laser le cui date sono ancora in via di definizione in base alle assegnazioni della FIV. Appuntamento di rilievo anche quello dell'esposizione di modellismo navale con 20 riproduzioni di navi d'epoca dei soci Renato Ulisse e Romolo Giampieri. • 13 moda & MODE NUMERO 18 | GENNAIO 2017 PAGINA Il capospalla, caldo e leggero, che da decenni ha sostituito cappotti, pellicce e montoni D’inverno è piumino, con o senza piume Il primo fu realizzato nel 1954, testato da una spedizione italiana sul K2 e promosso a pieni voti di Marina Roscani A ll’inizio erano le pelli degli animali a difendere l’uomo dai rigori dell’inverno. Poi, col trascorrere dei secoli, arrivarono i tessuti e le mode. Le stoffe più preziose per i ricchi, e quelle più ruvide per i poveri. Le donne tornarono a indossare pellicce, simbolo di benessere e distinzione. Il visone era il sogno per tante casalinghe anni Cinquanta, che faceva il paio con la borsetta di coccodrillo, rigida e a soffietto. Chi non poteva si accontentava del cappotto che, durante l’ultima guerra, quando era troppo usurato, si faceva girare dal sarto, un double-face ante litteram e obbligato. Ma la moda macina e propone sempre novità. Così abbiamo visto l’epoca del montone, rovesciato e non, che nella sua evoluzione è diventato sempre più leggero e portabile, arricchito da dettagli di pelliccia. Ricco ed avvolgente, abbellito da ricami e applicazioni. Ma l’avanzare del sentimento animalista, che ha indotto nell’alimentazione alla scelta della dieta vegetariana o vegana, e nella vita sociale alla grande diffusione degli animali da compagnia, nel fashion ha decretato la messa al bando di pellicce e capi di pelle. Già da alcuni decenni, infatti, hanno fatto la loro comparsa i piumini. Una grande soluzione leggera e calda, da lavare in lavatrice e per tutte le tasche. Un capo dal Dna francese ma destino IL VENERDÌ ORARIO CONTINUATO Dopo le forti proteste animaliste per le oche brutalmente spennate si è scelta un’imbottitura animal free Sopra, la spedizione italiana sul K2 del 1954 che testò i primi piumini italiano. Infatti il primo piumino realizzato nel 1954 viene testato in quota da una spedizione italiana sul K2. Fu promosso a pieni voti. Le elevate caratteristiche tecniche e l’invenzione della piuma Duvet che lo rende leggero ma caldo lo incoronano capo d’eccellenza all’interno del guardaroba sportivo. Innovazione ed evoluzione. Sono le parole magiche sul quale l’azienda Moncler, leader nel settore, ha puntato tutte le sue forze. Il piumino pensato per prestazioni d’alta quota scende in strada, si reinventa di continuo, si adatta ai colori e alle forme del decennio che lo ospita. Dalle divise della scuola francese di sci che invadono le piste e le Olimpiadi del 1968, alla moda di status dei giovani paninari degli anni Ottanta con colori scintillanti, nylon lucidi e forme oversize, fino al ritorno alle origini negli anni Duemila, quando il Abbigliamento 0-14 I D L SA Corso Amendola, 46/E Ancona Tel. 071.2075182 marchio diventa italiano e si posiziona nel mondo del lusso. E l’evoluzione continua, tante le griffe che ne hanno fatto il capospalla per eccellenza, al maschile e al femminile. Con cappuccio o senza, lungo o corto, il piumino trova posto negli armadi di tutti, capo trasversale per età e censo. Certo gli stilisti ogni anno debbono inventarsi un’idea vincente per spingere il pubblico all’acquisto. Così per innovare il cotone imbottito si accoppia al tessuto, a volte nascosto, a volta in vista. Il comfort della piuma è innegabile, anche se pure su questo fronte gli animalisti si sono fatti sentire, a difesa delle oche crudelmente spennate. A salvare capre (oche) e cavoli si è fatto avanti il marchio Save the duck, appunto, completamente animal free. Meno costoso degli omologhi in piume, e che mette pace nella disputa. • 14 COSTUME & SOCIETÀ NUMERO 18 | GENNAIO 2017 PAGINA L’estetica sociale del periodo che viviamo ci porta a super-coprirci Oversize per sentirsi al sicuro Lo stilista Usa Rick Owens ha fatto sfilare modelli-bozzoli, fasciati in metri e metri di mohair di Marina Roscani L a moda, si sa, è sempre stata influenzata dal periodo storico in cui si esprime. Così negli anni che hanno fatto seguito alle due Guerre mondiali, abbiamo visto accorciarsi visibilmente le gonne degli abiti femminili, per il bisogno di risparmiare tessuto. E dalla necessità al diktat degli stilisti, il passo è stato breve. Mary Quant lanciò nel Sessanta la minigonna, che divenne il simbolo della Swinging London e della libertà delle donne, di muoversi senza impacci. E se guardiamo agli anni Ottanta, dominati dall’edonismo, dall’eccesso, nella società e nell’abbigliamento, carico e segnato dall’imperversare dalle maxi spalline, ci appare sempre più chiara l’influenza della realtà contingente sulle scelte del fashion. Ed è conseguente che, in un periodo difficile e incerto come quello che stiamo vivendo, sulle passerelle tornano a sfilare modelli over. Le paure, le inquietudini per il futuro ci portano a cercare rifugio, e a volte può bastare anche un maglione avvolgente, o un paio di occhiali dalle lenti grandi e scure, dietro ai quali nascondersi. Diventano immense le camicie a scatola, le gonne si allungano, le borse sono grandi sacche portatutto. Anche nella moda maschile le maglie si dilatano, con le spalle scese e i cappotti che toccano quasi terra. Rick Owens ha fatto sfilare modellibozzoli, fasciati in metri e metri di mohair, ma anche lo street fashion lancia felpe tre taglie più grandi, con cappucci abbondanti sotto i quali nascondersi e sentirsi protetti. Ma anche nella tecnologia s’impone il maxi, smartphone e tablet diventano sempre più grandi, e nel restyling delle auto si tende ad accrescere le dimensioni. Una follia, se si pensa alle nostre città sempre più congestionate. Ma che forse, avere intorno qualche centimetro in più di carrozzeria, ci fa sentire più al sicuro dagli attacchi esterni... Dunque ogni periodo storico ha la sua estetica sociale, e questo 2017 ci evidenzia un gran bisogno di protezione, di affetto. E visto che i rapporti con i nostri simili sono sempre più difficili ed effimeri, ci conviene accontentarci di un pull oversize e di uno smartphone plus. • Le paure per il futuro ci inducono a cercare rifugio, e a volte può bastare anche un maglione avvolgente NUMERO 18 | GENNAIO 2017 15 PAROLE NELLO SCAFFALE PAGINA Chi è Matteo Ricci Ponte tra Italia e Cina Una missione in dieci racconti S Illustrazione di Sergio Giantomassi i chiama “Dieci racconti di un uomo strano”, l’opera prima dedicata ai piccini dell’autrice anconetana Beatrice Salustri. Sullo sfondo di un'antica Cina, le immagini e il testo della Salustri, presentano ai lettori la storia di un uomo straordinario: Padre Matteo Ricci (in cinese Li Madou), il giovane missionario maceratese che lasciò tutto per evangelizzare una terra lontana e sconosciuta. Sarà proprio un cinesino a raccontare di una grande amicizia che si instaurò tra l'uomo strano Li Madou e il popolo cinese, un profondo legame che ancora oggi funge da ponte tra la Cina e l'Occidente. Una favola moderna su accoglienza e integrazione, che piacerà anche agli adulti: «Ho fatto un lungo viaggio e in questo libro, oltre a rappresentare quello che ho visto esprimo il mio amore per la Cina e la mia stima verso il suo a.b. popolo», spiega l’autrice. • Per chi ha amato La verità sul caso Harry Quebert Segreti di famiglia, Dicker sforna Il libro dei Baltimore "Dieci racconti di un uomo strano" Beatrice Salustri Giaconi Editore 32 PAGINE € 12,00 “Il libro dei Baltimore” Joël Dicker LA NAVE DI TESEO 592 PAGINE € 22,00 Polci porta alla luce gli scritti di Dolores Prato Magagnini racconta le magie del mondo vegetale di Alessandra Bruno D opo il trionfo letterario di “La verità sul caso Harry Quebert”, Joël Dicker torna con “Il libro dei Baltimore”. I Goldman di Montclair, nel New Jersey, vivono in un piccolo appartamento mentre i Goldman di Baltimore vivono nel lusso in una splendida residenza a Oak Park. Alla loro ricchezza e felicità Marcus Goldman – protagonista del grande successo editoriale di Dicker, ha sempre guardato con ammirazione. Marcus e i suoi due cugini Woody e Hillel, quando erano ancora piccoli, avevano amato intensamente Alexandra.Otto anni dopo un tragico avve- nimento, Marcus Goldman ripercorre la sua vita per narrarla alla propria famiglia: la giovinezza, la scuola, i Goldman di Baltimore… Ritornando a episodi del passato Marcus nota che qualcosa manca nel grande quadro che precede il giorno della tragedia. La domanda che torna a ossessionarlo è semplice: cosa è successo ai Goldman di Baltimore?. Torniamo in Italia. In occasione delle celebrazioni del centenario di Roma capitale (1871-1971), Dolores Prato voleva esaudire il suo desiderio, fortissimo, di esprimere un punto di vista in controtendenza rispetto alla imperante storiografia risorgimentale. Scrisse frammenti, appunti, riflessioni preparatori a un pamphlet, Voce fuori coro, che però nessun editore si dichiarò disposto a pubblicare. Oggi quegli scritti vedono finalmente la luce grazie all’autrice e giornalista maceratese Valentina Polci. “Il fiore all'occhiello” Il primo libro sul mondo delle piante con un vademecum per il giardino fai da te.. “Voce fuori coro” L'acutezza di Dolores Prato e i frammenti autografi su Roma tornano a illumnare... Alessandro Magagnini Giaconi Editore 144 PAGINE € 15,00 Valentina Polci Quodlibet Studio 512 PAGINE € 21,25 Nella prima parte del volume si ricostruisce l’orizzonte storico e storiografico entro il quale la celebre poetessa concepì il suo lavoro, contribuendo così a mettere in luce l’acutezza del suo sguardo sui cambiamenti sociali e culturali che l’Italia aveva attraversato nell’ultimo secolo. La seconda parte del testo contiene la trascrizione degli appunti autografi della Prato, nella loro forma embrionale di stralci destinati ad abbozzare l’intelaiatura del progetto . Con “Il Fiore All’occhiello” Alessandro Magagnini, giovanissimo creativo di Recanati , esordisce nel panorama letterario conducendo il lettore in un affascinante viaggio nel mondo delle piante. Sei capitoli densi di emozioni e innovazioni, arricchiti da un vademecum per permettere a chiunque di creare il proprio giardino, magari in un cappello o riciclando un pallone da calcio. • 16 PAGINA NUMERO 18 | GENNAIO 2017