Comunicazione efficace casi clinici

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Casi clinici
Annalisa Sostero, coordinatrice infermieristica
Francesca Fiorillo, psicologa
Centro Regionale Trapianti FVG, AOU Udine
Caso 1
Paziente di 40 anni che si è sentito male
andando a correre, viene ricoverato in un
ospedale periferico, dalle indagini si evidenzia
un quadro di emorragia cerebrale, il quadro si
presenta grave ma stabile e la moglie viene
mandata a casa (ha 2 figli di 5 e 9 anni).
Nel corso della notte si presenta un
significativo peggioramento evidenziato con
la valutazione clinica dei segni di ME. La
moglie viene chiamata e informata
dell’aggravamento e che suo marito verrà
trasferito in Rianimazione all’Ospedale di
Udine per effettuare indagini e cure di tipo
avanzato (”per curarlo meglio”).
Il paziente viene centralizzato, si evidenzia
subito un quadro di ME e dopo circa 2 ore
viene comunicato alla moglie la morte del
congiunto ed in seguito viene fatta la
proposta di donazione.
Errori
Che fare
Caso 2
Paziente di 48 anni, si sente male a
domicilio, viene ricoverata in un
ospedale periferico, dalle indagini si
evidenzia un quadro di emorragia
cerebrale molto importante, il quadro si
presenta da subito molto grave, la
paziente è emodinamicamente molto
instabile.
Al primo colloquio si presentano il compagno
e il figlio maggiorenne, viene comunicato
ai familiari che la paziente è molto grave,
viene ipotizzato il percorso di donazione e
spiegato che verrà trasferita all’Ospedale
di Udine.
Dai colleghi dell’ospedale periferico viene
riferito telefonicamente al team di
Rianimazione di Udine che ai familiari
della paziente è già stata spiegata
l’estrema gravità della situazione ed è
stata già effettuata la proposta di
donazione.
La paziente viene centralizzata e
sottoposta a cure neurorianimatorie
intensive (PIC….) dopo 4 giorni viene
effettuato l’ accertamento di morte
con criteri neurologici e comunicata la
morte ai familiari, in seguito l’equipe
effettua la proposta di donazione
Errori
Che fare
Conclusioni/cosa
fare
•
•
•
•
•
Dire la verità
Lavorare sulle modalità comunicative
Non abbandonarli
Dare tempo
Importanza di condivisione e
supporto
Per ricordarvi di me
A un certo momento, un medico dichiarerà che il mio
cervello ha cessato di funzionare e che la mia vita si
è fermata a tutti gli effetti. (…) non chiamate quel
letto il mio letto di morte; chiamatelo il letto di vita
e lasciate che tutte le parti del mio corpo vengano
utilizzate perché altri possano vivere meglio.(….)
Se dovete seppellire qualcosa, seppellite i miei difetti,
le mie debolezze e tutti i pregiudizi contro i miei
simili.
Se vorrete ricordarvi di me..
..fatelo con una buona azione o con una parola di
conforto per qualcuno che ha bisogno di voi.
Grazie
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