TRATTAMENTO di PRK con LASER ad ECCIMERI

annuncio pubblicitario
1
Un raggio potentissimo e precisissimo il LASER ad ECCIMERI, ha
rivoluzionato la cura della miopia ed attualmente anche
dell’ipermetropia e dell’astigmatismo, è una radiazione ad alta
energia dotata di una precisione elevatissima che opportunamente
calibrata, è in grado di modellare la cornea, vale a dire la lente anteriore dell’occhio, e correggere in un battibaleno tutto i difetti visivi,
che per alcuni limitano, in maniera marcata, la qualità della vita.
Ormai gli italiani che si sono lasciati convincere a ricorrere al
trattamento laser, e a cestinare, almeno nella maggior parte dei casi
lenti a contatto e occhiali, si contano a centinaia di migliaia.
Ma come è l’intervento vissuto dalla parte del paziente?
Ecco il racconto di una giornalista che si è sottoposta a questo trattamento.
Un intervento agli occhi? Mai e poi mai. L’occhio è intoccabile. E’ già stato
traumatico imparare ad indossare le lenti a contatto, figuriamoci se accetto l’idea di
un laser che mi brucia la cornea mentre io me ne sto li ferma con l’occhio
spalancato...E invece eccomi qui, nell’ambulatorio del dr. Tritto Martino (oculistica),
pronta a sottopormi ad un intervento di chirurgia refrattiva. Alla fine mi sono lasciata
convincere. Come molti altri mi sono lasciata sedurre dal racconto entusiasta di
un’amica che, dopo anni di convivenza obbligata con gli occhiali, aveva finalmente
ricominciato a “vedere”. Aveva riscoperto il piacere di svegliarsi e di scoprire subito
il mondo, senza dover tastare per qualche minuto il comodino, di partire per le
vacanze senza l’onere di trasportare il solito armamentario di liquidi, colliri e lenti di
riserva, di immergersi nel mare e contemplare le meraviglie della fauna acquatica.
Una liberazione. E tutto, grazie a un intervento che dura poco più di un attimo. Non
potevo non lasciarmi tentare. Ed, infatti, ora sono qui, con il mio collirio da applicare
ogni cinque minuti, mentre l’occhio che devo operare si sta preparando
all’intervento.
Le paure
Se non altro sono in buona compagnia. Siamo almeno quattro, tutti con la nostra
cornea anestetizzata e preparata, pronti ad aspettare il proprio turno, ed in preda
alle fantasie più terrificanti. Una paura è condivisa da tutti: quella di non riuscire a
tenere fermo l’occhio, di non resistere all’impulso di chiuderlo permettendo al laser
di creare danni sulla cornea, ma mi è stato spiegato che la profondità del
trattamento è già stata programmata e non supera mai i 2/3 dello spessore della
cornea. (Ma non mi documentata che tale evenienza non sia mai successa). Anche
perché l’oculista “prepara” l’occhio, prima di attivare il laser, mantenendo le
palpebre ben divaricate con un blefarostato. E poi mi hanno parlato del dispositivo
che “insegue” l’occhio se questo si muove in altre direzioni non riuscendo a
mantenere la fissazione richiesta, l’EYE – Tracker torsionale, che agisce come un
1
2
puntatore laser che rimane sempre focalizzato sul centro della cornea permettendo
un perfetto centraggio del trattamento, anche in caso di movimenti torsionali degli
occhi. Arriva il mio turno. Mi stendo sul lettino. Vengo invitata a fissare una lucetta
rosso-gialla ed a tenere la testa ferma mentre sento che l’oculista armeggia sulla
mia cornea. Ma ora sono tranquilla. L’eccitazione e la determinazione prevalgono su
ogni timore ancestrale.
L’intervento
L’oculista parla, lo fa per distrarmi, per tranquillizzarmi. Mi spiega che non c’è
nessun pericolo, che devo solo continuare a fissare quella luce per qualche
centinaio di secondi. Sento un rumorino che a detta di altre persone doveva essere
inquietante, ma si avverte un semplice scoppiettio ed un odore di bruciato. Ma
nessun fastidio, nessun dolore. E’ tutto finito, posso rialzarmi. Già mi accorgo che
dall’occhio operato ci vedo quasi distintamente. Mi avvertono: che devo indossare
degli occhiali da sole perché la luce, per un po’ di tempo mi darà
fastidio e che mi è stata applicata una lente corneale speciale, e che forse per
qualche giorno l’occhio lacrimerà, e mi brucerà.
Inoltre dovrò applicare due colliri (un antibiotico e un antinfiammatorio), secondo
particolari scadenze, e le lacrime artificiali al bisogno. Mi fanno capire che potrebbe
essere piuttosto doloroso. Succede con la PRK, la tecnica con cui abitualmente
vengono operate le miopie, astigmatismi ed ipermetropie lievi come la mia, perché
l’epitelio corneale si deve riformare. I giorni successivi, invece, sono relativamente
tranquilli. Un leggero gonfiore, un po’ di fastidio, ma nulla più. Seguo il protocollo dei
colliri, ma neanche rigidamente (a mio rischio e pericolo), tanto tutto va per il
meglio. Dopo due settimane, affronto dunque il secondo intervento, quello all’occhio
destro, con totale serenità. Mi sbagliavo, purtroppo. Lo scopro a partire dalla notte
stessa. Il dolore diventa più intenso e la lacrimazione continua (devo svegliarmi
ripetutamente per “asciugare l’occhio senza pero strofinarlo), per la reazione, il mio
occhio è notevolmente arrossato e tumefatto. (anche perché non avevo seguito alla
lettera l’uso prescrittomi dei colliri, saltando qualche somministrazione)
I giorni successivi
Riesco subito a prendere contatto con il mio oculista, che mi dice, finalmente, quello
che volevo sentirmi dire:” è tutto normale“, ma sospettando qualcosa, mi dice anche
che probabilmente non avevo seguito alla lettera i suoi consigli. Nei giorni
successivi all’operazione, a quanto pare, può capitare di tutto, e bisogna non
spaventarsi mai. E’ solo questione di tempo. Una differenza così marcata tra un
occhio e l’altro è rara, ma possibile. L’esito degli interventi è stato positivo.
Come il Laser ad ECCIMERI «scolpisce» la cornea
La cornea è la membrana sottile e trasparente che riveste anteriormente l'occhio. I
difetti più frequenti della cornea sono quelli di curvatura e, tra questo, notevolmente
2
3
più comune è la miopia, e poi vengono l’ipermetropia e l’astigmatismo semplice od
associato.
I miopi vedono male gli oggetti lontani perché la cornea è troppo "bombata", oppure
perché l'occhio è troppo lungo, come se fosse un pallone di rugby invece che un
pallone da calcio. In entrambi i casi l'immagine non si forma sulla retina ma davanti
ad essa. Fino a qualche anno fa l'unica possibilità era aggiungere lenti esterne per
correggere il difetto. Oggi è possibile correggere la cornea stessa.
I metodi
Due sono le principali possibilità d’intervento: la PRK (cheratectomia fotorefrattiva),
più adatta alle miopie lievi, e la LASIK, (una sigla che deriva dall'inglese Laser in
Situ Keratomileusis) tecnica inizialmente consigliata solo per le miopie moderate e
gravi. La prima consiste nella rimozione del tessuto corneale direttamente dalla
porzione più esterna della cornea. Più la miopia è forte, maggiore è la quantità di
tessuto da asportare. Proprio per questo non si può intervenire se il difetto supera le
7-9 diottrie: sarebbe necessario asportare troppo tessuto».
Perciò nel caso di miopie più gravi diventa necessario ricorrere alla LASIK, che è
una tecnica un po' più complessa. In questo caso, infatti, l'oculista incide una
lamella circolare di cornea, solleva il lembo di tessuto così ottenuto (Flap) e quindi
aziona il laser, rimodellando il tessuto in funzione della miopia da correggere.
Terminata l'operazione, riposiziona la lamella sopra la zona trattata. In entrambi i
casi, l’intervento è rapidissimo e indolore. Un paio di minuti per la PRK, qualche
minuto in più per la LASIK. Nel caso della PRK nei tre giorni successivi all'intervento
il paziente deve fare i conti con dolori e fastidio all’occhio trattato, nel caso della
LASIK il fastidio è un po’ di meno, ma anche questo è a volte soggettivo. Molti
colleghi infatti per tale motivo prediligono la LASIK che comunque comporta un
rischio maggiore ed una minore precisione dei risultati, e pertanto io la preferisco
solo nelle miopie elevate, e cioè oltre le 10 diottrie. Il costo complessivo
dell'operazionè è di c.ca € 1200.00 ad occhio.
Le indicazioni
La chirurgia laser ha rivoluzionato la cura dei difetti di rifrazione (miopia,
ipermetropia e astigmatismo), anche se ancora può fare ben poco per le miopie
molto gravi, sopra le dodici diottrie. Il consiglio generale, in ogni modo, è quello di
optare per l'intervento solo se si è realmente motivati. Infatti, i rischi, per quanto
esigui, non mancano.
Anzitutto, non devono esserci controindicazioni. La PRK è controindicata, per
esempio, a chi ha la tendenza a formare cicatrici (cheloidi) ed a chi presenta
cicatrici oculari a seguito di un'infezione virale soprattutto. Sarà l’oculista, dopo
un'accurata visita preoperatoria, a stabilire se si può operare o meno. E' poi
importante sapere che l'intervento non sempre risolve il difetto al cento per cento.
Quanto più è grave la miopia, tanto maggiore è la possibilità che resti un certo
3
4
grado del difetto e che quindi non venga eliminata del tutto la dipendenza dagli
occhiali o dalle lentine corneali. Qualche volta la correzione del difetto refrattivo,
poteva, soprattutto con i vecchi LASER lasciare difetti visivi residui, come I’effetto
abbaglio" (causato dai fari, durante la guida notturna) o la presenza d’aloni o
distorsioni. Nel caso della PRK, ad esempio, in qualche raro caso il tessuto che si
riforma è meno trasparente, con la conseguente sensazione di avere sempre
davanti una nebbiolina. Nel caso della LASIK in rarissimi casi il lembo scoperchiato
può staccarsi del tutto, e un errato riposizionamento può causare immagini distorte.
ECCO LO SCHEMA DI COME VENGONO ESEGUITI I TRATTAMENTI CON IL
LASER AD ECCIMERI
4
5
Dr. TRITTO MARTINO MARIANO
Specialista in Oftalmologia
Microchirurgia Laser della Retina e del Glaucoma
Microchirurgia refrattiva con Laser ad Eccimeri della Miopia,
Ipermetropia ed Astigmatismo
Microchirurgia della Cataratta e Glaucoma
Studio: Bari, c.so Cavour, n°124
Tel. 080/5247458 – Cell. 3355746830
INFORMAZIONE E CONSENSO ALL’INTERVENTO DI CHIRURGIA REFRATTIVA
CON LASER AD ECCIMERI.
“il consenso informato è un atto dovuto alla moderna etica medica”
Informazioni in merito al caso clinico del
sig....................................................................................................................................
nato/a a ...........................................................................il ............................................ e
residente in ........................................................................................................................
Lei presenta un difetto visivo che è definito:
..........................................................................................
La Sua attuale refrazione ed il Suo attuale visus sono i seguenti :
ODV :...../10 con..................................................................................................................
OSV :...../10 con..................................................................................................................
I difetti visivi, sino ad oggi corretti con occhiali e lenti a contatto, possono ora trovare
un’alternativa nel trattamento effettuato con il laser ad eccimeri.
La chirurgia refrattiva trova applicazioni vantaggiose oltre che per soddisfare il legittimo
desiderio estetico di eliminare la correzione ottica tradizionale (occhiali e lenti a contatto), anche
quando esistono condizioni oculari ed ambientali che impediscono l’utilizzazione al meglio della
capacità visiva. In questi ultimi casi tali metodiche hanno anche un vero e proprio scopo
funzionale. Le difficoltà visive sono più evidenti nei forti difetti di vista, che legano
indissolubilmente il paziente all’occhiale, e nelle elevate differenze di refrazione tra un occhio e
l’altro, specie dove non vi sia tolleranza alle lenti a contatto ed in alcuni tipi d’attività lavorativa in
cui i sussidi ottici creano innegabili svantaggi.
Va inoltre rilevato che ogni atto di chirurgia refrattiva si rivolge alla sola risoluzione delle
caratteristiche ottiche del difetto, non modificando quelle patologiche. Ciò significa che questi
interventi, possono riuscire ad eliminare l’uso degli occhiali o delle lenti a contatto ma non
modificano in alcun modo le alterazioni patologiche preesistenti né la loro possibile successiva
evoluzione. Così, ad esempio, le alterazioni retiniche che assai spesso si accompagnano alla
5
6
miopia e che ne indeboliscono la solidità o ne riducono la funzionalità non ricevono alcun effetto
positivo dall’intervento né riguardo al loro stato attuale né riguardo alla possibile evoluzione futura.
L’intervento potrà ragionevolmente mirare ad una riduzione del potere dell’occhiale e, nei
casi più favorevoli, alla sua completa eliminazione. E’ peraltro possibile che fattori esterni al
trattamento ed alla mano del chirurgo possano influenzare il risultato che potrebbe non
corrispondere a quello concordato. In altre parole sono possibili difetti refrattivi residui, che non
devono essere considerati insuccessi; in questi casi si può ricorrere all’uso saltuario di una
correzione leggera con occhiale o lente a contatto oppure, quando possibile, ad un ritrattamento
con il laser ad eccimeri.
L’indicazione al trattamento, salvo quando è presente uno scopo funzionale, dipende
principalmente dalle motivazioni personali o professionali espresse dal paziente. Di conseguenza,
una volta verificata l’idoneità da parte dell’oculista curante, la decisione di sottoporsi o meno
all’intervento sarà del tutto lasciata alla libera scelta del paziente.
Il laser ad eccimeri è in grado di asportare strati di tessuto in modo estremamente fine (in
frazioni di micron) con una riproducibilità non raggiungibile da nessun altro mezzo.
La correzione della miopia e dell’ipermetropia viene praticamente realizzata polverizzando gli
strati più superficiali dello stroma corneale (fotocheratectomia o PRK) in modo da modificarne la
curvatura e quindi il potere ottico. Nel caso della miopia si agisce sulle porzioni centrali della
cornea mentre, al contrario, nell’ipermetropia vengono interessate aree più periferiche. La
correzione dell’astigmatismo viene realizzata utilizzando una specifica lente (maschera ablabile)
che, interposta sul tragitto della radiazione laser, ne modifica il fascio e consente il modellamento
della superficie corneale così da determinare una correzione cilindrica.
In presenza di un difetto elevato l’applicazione del laser ad eccimeri viene effettuata secondo
la tecnica della cheratomileusi (LASIK). In tal caso, previa realizzazione di uno “sportello corneale”
mediante una apposita lama, con il laser ad eccimeri vengono asportati gli strati intermedi dello
stroma corneale. Lo sportello è poi riposizionato senza necessità di sutura.
L’intervento è di breve durata, di per sé è indolore, e viene eseguito ambulatorialmente,
senza necessità di anestesia generale o locale; viene fatto ricorso ad un semplice collirio
anestetico e, talora, alla somministrazione preoperatoria di un blando tranquillante per bocca. Il
dolore accompagna frequentemente le primissime fasi postoperatorie della PRK ed èdovuto alla
distruzione dell’epitelio corneale (lo strato più esterno della cornea) necessaria per consentire al
laser la sua azione; l’intensità è variabile da persona a persona, si protrae per il tempo necessario
alla riepitelizzazione che solitamente avviene in 24-72 ore, ed è trattabile con colliri ed analgesici
6
7
orali. Per ridurlo è possibile l’uso di una speciale lentina corneale a contatto morbida terapeutica.
Nella LASIK il dolore è più moderato poiché non è necessaria la disepitelizzazione della cornea.
Lacrimazione e fotofobia sono i più frequenti fra gli altri disagi possibili nell’immediato periodo
postoperatorio.
Nelle prime settimane dopo l’intervento si può manifestare un’ipercorrezione transitoria del
difetto refrattivo originario di durata variabile (1-6 mesi). Se l’intervento viene eseguito per la
correzione della miopia sarà pertanto possibile un’ipermetropizzazione transitoria che potrà
determinare qualche disturbo, specie nella lettura; al contrario se si è trattata un’ipermetropia
potrà comparire una certa miopizzazione ed in questo caso il disturbo sarà nella visione da
lontano.
Inoltre la differente refrazione tra i due occhi che si produce dopo il trattamento del primo,
può provocare disagi visivi con senso di sbandamento. Per tale motivo, ad esclusione del caso in
cui il trattamento abbia lo scopo di ridurre un’evidente differenza refrattiva fra i due occhi, bisogna
sempre programmare l’intervento sul secondo occhio dopo che i risultati del primo saranno
consolidati, tranne in particolari casi dovuti ad esigenze personali del soggetto e da lui
espressamente volute.
Il recupero visivo completo, ovvero il raggiungimento dell’obiettivo prefissato, si ottiene
solitamente dopo un periodo di tempo variabile, a seconda dell’entità del difetto corretto e del
decorso postoperatorio. Normalmente il recupero completo si ha nello spazio di 2-6 mesi.
Come effetto secondario al trattamento laser possono insorgere, dopo 30-40 giorni, lievi
opacità transitorie della cornea nell’ambito del processo di cicatrizzazione. Queste opacità, che
possono determinare iniziali riduzioni dell’efficienza visiva, regrediscono generalmente in un
intervallo che oscilla intorno ai sei mesi, ma che può protrarsi fino ad un anno. Molto raramente
può residuare anche una leggera opalescenza permanente della cornea, tale da disturbare,
solitamente in piccola misura, la visione. E’ questa la sequela permanente più temibile.
Allo stesso modo, nella prima fase postoperatoria, può verificarsi la comparsa d’irregolarità
della superficie corneale che può determinare temporanee riduzioni dell’acuità visiva e tendono a
regredire col tempo. Altro fastidio talvolta riferito è rappresentato dalla presenza d’aloni visivi
periferici e difficoltà nella visione notturna.
Questo periodo può creare nel paziente una certa momentanea ed ingiustificata disillusione.
E` bene che egli sappia che i disagi iniziali sono destinati generalmente a ridursi
progressivamente, e non dovrebbero costituire alla fine un ostacolo al raggiungimento di un
risultato soddisfacente. A questo proposito è da sottolineare che la reattività postoperatoria è
7
8
influenzabile in senso positivo dal trattamento medico locale ed è pertanto d’importanza basilare
seguire alla lettera le prescrizioni del chirurgo che mirano appunto a guidare i processi di
cicatrizzazione per ottenere il risultato ottico più soddisfacente. Per lo stesso motivo sarà
fondamentale il rispetto dei controlli stabiliti, frequenti nei primi tempi dopo il trattamento.
Nelle persone con età superiore ai 45-50 anni, nelle quali siano già presenti le prime
manifestazioni della presbiopia, l’eliminazione completa del difetto miopico comporterà la
necessità di una correzione per vicino.
Nei casi in cui l’esigenza dell’intervento fosse dettata dalla partecipazione a concorsi
(carriera militare, brevetti di volo ecc.), sarà premura dell’interessato informarsi circa le
caratteristiche visive richieste dal bando, nonché della legittimità dell’intervento stesso ai fini di un
concorso.
La firma di questo documento significa che Lei ha compreso, essendo stato soddisfatto
anche ogni Suo ulteriore quesito, ed avendone avuto il tempo necessario, i possibili vantaggi che
possono derivare da tale metodica nel Suo specifico caso clinico e gli effetti collaterali e le
sequele permanenti che ne possono seguire.
Oculista...................................
Paziente.....................................................................
ATTO DI CONSENSO VISIONATO ALMENO 30 gg. PRIMA del TRATTAMENTO.
Assunte, comprese e meditate queste informazioni inerenti il trattamento laser di chirurgia
refrattiva con laser ad eccimeri, i suoi benefici e le possibili sequele, decido di sottopormi a tale
metodica, dandone pieno mandato ai medici di questa struttura.
Data...............................
Paziente ...................................................................
NOTE PARTICOLARI:
8
9
Dr. TRITTO MARTINO MARIANO
Specialista in Oftalmologia
Microchirurgia Laser della Retina e del Glaucoma
Microchirurgia Refrattiva con Laser ad Eccimeri della Miopia
Microchirurgia della Cataratta e Glaucoma
Studio: Bari, C.so Cavour, n° 124
Tel. 080/5247458 - Cell. 3355746830
------------------------------------------------------------------------------------
CONSIGLI INDISPENSABILI DA SEGUIRE PER UNA BUONA RIUSCITA
DEL TRATTAMENTO CON ECCIMERI LASER DELLA MIOPIA,
ASTIGMATISMO ED IPERMETROPIA e PER PREPARARSI AL
TRATTAMENTO CON ECCIMERI LASER.
----------------------------------------------------------------------Non si devono utilizzare lenti corneali Semirigide e Rigide per almeno 30 gg.
prima
Non si devono utilizzare lenti corneali Morbide o Morbide Toriche per almeno
20 gg. prima.
Non bisogna utilizzare farmaci antistaminici e cortisonici sia per via locale che
per inalazione, che per via generale e non si devono usare trucchi e profumi il
giorno dell’intervento e durante la successiva settimana.
Dal giorno prima bisogna instillare 2 gocce la mattina e 2 gocce alla sera
di Oftaquix Collirio Monodose in entrambi gli occhi e due gocce alla
mattina del giorno stesso dell’intervento.
----------------------------------------------------------------------------------------------------Queste sono le sensazioni che normalmente si avvertono dopo il trattamento
con Eccimeri Laser:
Le sensazioni sgradevoli che si avvertono dopo un trattamento con
Eccimeri Laser consistono in:
Bruciore, lacrimazione e sensazione di corpo estraneo ed
annebbiamenti visivi transitori, che si possono protrarre per le prime 48
– 72 ore, dovute alla disepitelizzazione corneale.
PERTANTO BISOGNA AVERE I SEGUENTI ACCORGIMENTI:
1) Subito dopo il trattamento bisogna evitare di esporsi a vento, polvere
od altre sostanze irritanti per gli occhi e rimanere a riposo per almeno
48 ore, pertanto è consigliabile rimanere in casa.
2) Non bisogna toccare l’occhio operato, in quanto all’interno dello
stesso vi è una Lente Corneale Morbida speciale imbevuta di
particolari sostanze che servono a velocizzare il processo di
guarigione, soprattutto durante le prime 24 ore dal trattamento Laser.
9
10
3) Bisogna cercare di non far cadere la lente corneale e tantomeno se
caduta non rimetterla, ma chiamare subito il V.S. Oculista che dovrà
prontamente sostituirvela.
4) Bisogna eseguire la posologia della terapia prescritta con estrema
precisione, senza alcuna interruzione per le prime 72 ore, pertanto
anche durante la notte.
5) Non bagnare l’occhio operato, con nessun tipo di liquido o sostanza
(schampo, sapone detergenti od altro) e non dovete stropicciarlo per
alcun motivo. Durante il sonno, bisogna evitare di poggiare la testa sul
cuscino dal lato dell’occhio operato, altrimenti è preferibile bendarlo
soprattutto durante la notte,
6) Utilizzare i seguenti colliri con la sottoscritta posologia:
( si prega inoltre di portarli appresso già dalla giornata dell’intervento
stesso):
Nettacin collirio Monodose: 1-2 gtt. ogni 3 ore per la prime tre
giornate,
( 8 volte).
Hyalistil Collirio Monodose: 1-2 gtt. Ogni 2-3 ore per le prime tre
giornate od al bisogno in caso di sensazione di corpo estraneo.
(12 volte circa od anche di più, al bisogno).
Diclocular Monodose collirio (od Acular): 1-2 gtt. Ogni 4 ore per le
prime tre giornate.( 6 volte).
Ricordatevi sempre di far passare una decina di minuti circa tra una
instillazione e l’altra dei vari colliri, per permetterne un perfetto
assorbimento sulla superficie corneale trattata seguendo l’ordine su
scritto.
7) Dopo circa 24 ore dall’intervento dovrete sottoporvi ad un controllo
da parte dell’oculista e successivamente dopo 5-6 giorni per il
secondo controllo, salvo ulteriori variazioni indicate dal medico
stesso.
8) La lente corneale vi sarà rimossa dall’occhio in quinta o sesta
giornata, a cicatrizzazione corneale avvenuta. (Questo dipende dalla
rapidità della riepitelizzazione corneale, condizione altamente
soggettiva e proporzionale all’entità del difetto refrattivo trattato,
talora la lente può anche essere rimossa dopo 8 gg.in caso di lenta
cicatrizzazione).
10
11
9) I successivi controlli obbligatori, per verificare la perfetta riuscita
dell’intervento per evitare eventuali complicazioni saranno eseguiti
dopo 15 giorni, dopo un mese e dopo tre e sei mesi dall’intervento, e
successivamente ogni anno, per verificare la riuscita completa dello
stesso, la mancata esecuzione di tali controlli solleva il medico da
qualsiasi responsabilità sulla completa riuscita del trattamento
stesso.
E’ assolutamente proibito esporsi ad Ultravioletti (Lampade
abbronzanti) ed è consentita l’esposizione alla luce solare solo con
una buona protezione con lenti da sole anti UV, soprattutto per i primi
6 mesi dopo l’intervento.
10)
IL MEDICO NON E’ IN ALCUN MODO RESPONSABILE DELLA CATTIVA
RIUSCITA DELL’INTERVENTO, QUALORA NON VENGA ESEGUITO
SCRUPOLOSAMENTE, QUANTO SOPRA SCRITTO E CONSEGNATO AL
PAZIENTE, OLTRE CHE VERBALMENTE ESPLICATO.
Controfirma del paziente per presa visione
dr. Tritto Martino
N.B: Nelle IPERMETROPIE ELEVATE
ed ASTIGMATISMI MIOPICI ed
IPERMETROPICI COMPOSTI O MISTI OLTRE LE 4 DIOTTRIE complessive,
si ha sempre una fase di miopizzazione che può durare dai 20gg, dopo il
trattamento fino a 6 mesi e fino al completo assestamento della visione
bilaterale.
SI PERECISA CHE In tali Situazioni, NON SEMPRE SI OTTIENE LA
RIDUZIONE TOTALE DELL’ASTIGMATISMO.
Letto e discusso almno un mese perima dell’intervento si dichiara di aver
compreso in maniera esplicita quanto su citato e pertanto convito
all’esecuzione spontanea all’intervento lo stesso per iscritto lo autorizza
consapevolmente.
FIRMATO dal paziente :
11
12
Dr. TRITTO MARTINO MARIANO
Specialista in Oftalmologia Chirurgica
Microchirurgia LASER della retina e del Glaucorna
Microchirurgia refrattiva con Eccirneri laser per la miopia, astigmatismo ed ipermetropia
Studio: BARI
C. so Cavour, n. 124 -Tel. 080/5247458 - 338/2317056
Sig.,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
Bari,
li' ………………………….
Esami EMATO-CHIMICI Completi per Preparazione ad INTERVENTO con ECCIMERI LASER
ROUTINE:
Emocromo con Formula Leucocitaria - Glicemia - Hb Glicosilata
Azotemia - Creatininemia - VES - TAS - Reuma Test - VDRL Protido elettroforesi - Colesterolemia HDL ed LDL- Trigliceridemia
Esami Urine
ESAMI di FUNZIONALITA' EPATICA:
Bilirubina Totale e Frazionata -Transaminasi GOT e GPT- Fosfatasi Alcalina - CPK - LDH
ESAMI PANCREATICI:
Amilasi, Lipasi e Fosfatasi Alcalina
ESAMI di FUNZIONALITA'CARDIO-RESPIRATORIA:
Elettrolitemia - (Na e K ) Calcemia - Fosforemia
ESAMI IMMUNO - FUNZIONALI:
Immunoelettroforesi serica
ESAMI di EMO-COAGULAZIONE:
PT - PTT - Piastrinemia - Fìbrinogenemia
ESAMI EMO-FUNZIONALI:
Sideremia - Ferritinemia e Transferrinemia
ESAMI di FUNZIONALITA' TIROIDEA:
f T3 - f T4 - f TSH - Anticorpi Antitiroidei
TESTS per la DIAGNOSI di INFEZIONI VARIE e VIRALI:
Anticorpi anti Toxoplasma IgG ed IgM
12
13
Anticorpi Anti Rosolia IgG ed IgM
Anticorpi Anti Citomegaolovirus IgG ed IgM
Anticorpi Anti Herpes virus Il IgG ed IgM
Dr. TRITTO MARTINO MARIANO
13
Scarica