La reazione pH e la soluzione circolante nel terreno

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Il PH indica l'acidità o la basicità di una sostanza; il ph del suolo è un elemento utile da
considerare perché la pianta possa ricevere sostanze nutrienti ed elementi chimici essenziali
attraverso il sistema radicale. Per esempio un terreno alcalino può dare piante stentate con
foglie gialle perché le sostanze minerali come il ferro, non possono essere assorbite. Quando
il PH è neutro, ph = 7, la maggior parte delle sostanze chimiche e nutrienti indispensabili per
la pianta è di facile assimilazione.
Per effettuare l'esame del suolo possiamo procedere in due modi:
a) la cartina tornasole;
b) un ph metro.
Classificazione dei terreni a secondo la loro reazione pH.
-Terreno fortemente acido pH = 4
-Terreno acido pH = 5
-Terreno moderatamente acido pH = 6
-Terreno neutro pH = 7
-Terreno calcareo pH = 8
-Terreno fortemente calcareo pH = 9
Un terreno con pH superiore a 7 viene detto
alcalino. Viene definito acido un terreno con
pH inferiore a 6,5.
L'acqua che circola nel terreno (piovana o irrigua che sia) si mescola con le sostanze nutritive
presenti nello stesso o aggiunti con i fertilizzanti, che chiamiamo sali minerali, e costituisce la
cosiddetta soluzione circolante. Una parte di questi sali sono trattenuti dalle argille (potere
assorbente) mentre altri si disciolgono nell'acqua (soluzione circolante) arrivando così fino alle radici
delle piante.
La maggior parte delle piante comunemente coltivate prediligono terreni con valori di pH che
oscillano da pH 6,5 a pH 7,2.
Possiamo classificare le reazioni pH delle piante in 3 categorie:
- piante che tollerano o addirittura preferiscono terreni calcarei (o alcalini);
- piante che non tollerano terreni calcarei e vogliono terreni acidi;
- piante che crescono bene sia in terreni acidi sia in terreni calcarei.
Molti ortaggi crescono meglio in un terreno leggermente acido, con un pH di circa 6,5; invece,
cavoli,
fagioli,
cipolle
e
asparagi
crescono
anche
in
terreni
a
pH
7.
Quasi tutte le piante da frutta prediligono un terreno neutro o leggermente acido, mentre la vite
sopporta una leggera alcalinità.
Ogni vegetale ha quindi particolari esigenze in fatto di pH. Ed è quindi molto importante riuscire a
misurarne il valore prima di un nuovo impianto di una coltura, in particolare per nuovi impianti di
colture arboree o viticole.
Si può misurare con una discreta precisione usando come indicatore una cartina
tornasole, che si trova comunemente in commercio.
Materiale occorrente
Campione di terreno, acqua deionizzata, recipiente trasparente, bacchetta di vetro,
carta da filtro, cartina al tornasole.
Procedimento:
Occorre preparare una soluzione acquosa nel rapporto di 1: 2,5, ossia prendere una
parte di terra e due parti e mezza di acqua deionizzata (quella comunemente usata
per i ferri da stiro); per preparare il quantitativo sufficiente di soluzione si può usare
come misurino un normale bicchiere da cucina. Si mescola bene, almeno per 5
minuti, poi si filtra e infine si immerge la cartina tornasole nel liquido filtrato.
A seconda della colorazione assunta dalla cartina si stabilisce la reazione del terreno.
Osservazioni:
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Uno strumento semplice ed efficace per misurare l'acidità del terreno è il
Piaccametro o pH-metro, una sonda che ci permette di misurare il valore del pH
dei terreno con una lettura facile ed immediata.
Materiale occorrente
Campione di terreno, ph-metro, cotone idrofilo
Procedimento:
Occorre preparare il campione di terreno nel seguente modo: rimuovere i 5 cm
superficiali del terreno e smuovere e frantumare il suolo sottostante fino a 12 cm
circa. Bagnare con acqua abbondante fino ad ottenere una consistenza fangosa.
Nel frattempo pulire accuratamente il ph-metro, ed inserirlo fino ad una profondità di
10 cm. Ruotare più volte la sonda in modo che il terreno, molto umido, sia ben
distribuito sulla superficie. Attendere qualche minuto per leggere il valore del ph.
Ripetere la misura più di una volta ricordando di pulire la sonda solo se il valore è
rimasto sul 7.
Le misure devono essere fatte a differente profondità
A seconda della posizione assunta dalla lancetta si stabilisce la reazione del terreno.
Osservazioni:
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Il terreno è composto da una quantità di particelle di diversa granulometria. Con questo
semplice esperimento potete separare le principali componenti del suolo e valutarne le
proporzioni.
1 - Con una paletta, raccogliete un campione di terreno da un campo. Versatelo in un vaso
trasparente contenente acqua. Mescolate bene e lasciate decantare. Osservate e descrivete i
diversi strati di materiali.
2 - In acqua, le particelle sedimentano più o meno rapidamente in funzione della loro
dimensione. Si può sfruttare questa proprietà per determinare con maggiore precisione la
quantità delle componenti del suolo. Inserite nel recipiente 3 parti in volume di acqua e 1 di
terreno; agitate il recipiente per 5 minuti e lasciate riposare il materiale. Facendo riferimento
alla figura 1, dopo 40 secondi prendete la misura A del livello del materiale sedimentato;
dopo 30 minuti dall'inizio prendete la misura B del materiale sedimentato; dopo 24 ore
prendete la misura C. Ora, con delle semplici differenze potete determinare lo spessore dei
principali strati: C-B = strato di argilla, B-A= strato di limo, A= strato di ghiaia e sabbia. Con
un setaccio con maglie da 2 mm, potete separare la ghiaia dalla sabbia e determinare il loro
rapporto. In base a questi dati, calcolate il tenore (%) di ciascuna componente del terreno
esaminato.
3 - Rifate la stessa esperienza con suolo raccolto in altre posizioni (es: prato, bosco, riva di
fiume) o avente diversa consistenza (es: fangosa, sabbiosa) o diversa origine geologica.
Descrivete la composizione dei diversi terreni e cercate di spiegare le differenze. Con questa
tecnica potete anche valutare la composizione della terra di un vaso da fiori ed
eventualmente correggerla.
La fotosintesi clorofilliana avviene nei cloroplasti delle cellule vegetali.
E' un processo in base al quale anidride carbonica e acqua vengono combinate per produrre
zuccheri ed amidi. Perchè questa sintesi possa avvenire, occorre dell'energia che viene fornita
dalla luce del Sole. Le piante utilizzano queste sostanze e vari composti di azoto anche per
produrre proteine. In questo modo, le piante sono in grado di fabbricare da sè le sostanze di
cui hanno bisogno, mentre gli animali, per ottenerle, devono cibarsi di piante o di altri
animali. Come "scarto" del processo fotosintetico si ha ossigeno
6CO2 + 6H2O + energia = C6H12O6 + 6O2.
Per mostrare la produzione di ossigeno durante la fotosintesi, si può utilizzare una pianta
acquatica. Come indicato dalla figura 15, immergete la pianta in un recipiente d'acqua,
copritela con un imbuto trasparente e sopra l'imbuto montate una provetta. Fate in modo che
all'inizio non vi siano bolle d'aria. Esponete la pianta al sole e dopo qualche tempo vedrete
delle bollicine di ossigeno radunarsi nella provetta per formare una bolla più grande.
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