Rischio rumore

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Rischio rumore
Introduzione
Le disposizioni di legge prevedono l’obbligo di informare e formare i lavoratori esposti a rumore in via
continuativa durante la svolgimento della loro attività. In particolare l’informazione e la formazione devono
riguardare la natura del rischio derivante dal rumore, le misure adottate per eliminare o ridurre al minimo
il rischio, i valori limite di esposizione e i valori di azione, i risultati delle valutazioni e delle misurazioni
del rumore effettuate insieme a una spiegazione del loro significato e dei rischi potenziali, l’uso corretto
dei dispositivi di protezione individuale dell’udito, l’utilità e i mezzi impiegati per individuare e segnalare
sintomi di danni all’udito, le circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e
l’obiettivo della stessa, le procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l’esposizione al rumore.
La seguente scheda potrà essere di ausilio per l’attività di informazione e formazione dei lavoratori. Alle
informazioni generali qui contenute è necessario aggiungere l’informativa con i risultati delle valutazioni e
delle misurazioni del rumore effettuate nell’ambiente di lavoro interessato e con le informazioni particolari
riguardanti la specifica realtà aziendale.
Rischi specifici per il lavoratore
Il rischio di sordità è proporzionale al livello sonoro e al tempo di esposizione. Il D.Lgs. n.626/94, ha come
obiettivo primario la prevenzione del rischio rumore principalmente attraverso misure tecniche e organizzative per la riduzione del rumore alla fonte e, ove ciò non sia possibile, attraverso l’uso di adeguati mezzi
di protezione individuale. Inoltre il decreto fissa i livelli di soglia oltre i quali ci sono fondati motivi che si
possa verificare il “rischio” da rumore durante il lavoro.
Il D.Lgs. n.626/94 individua tre livelli di rumorosità al superamento dei quali scattano i diversi obblighi per
le imprese.
Livello di
esposizione
giornaliera
(Lex, 8h)
Valore
inferiore
di azione
Valore
superiore
di azione
>80 dB(A)
>85 dB(A)
87 dB(A)
Valore limite tenendo conto
di esposizione dell’attenuazione dei DPI
Pressione
acustica
di picco
(Ppeak)
135 dB(C)
137 dB(C)
140 dB(C)
tenendo conto
dell’attenuazione dei DPI
Misure da attuare al superamento dei limiti
1 Provvedere affinché i lavoratori ricevano un’adeguata
formazione e informazione sul rischio rumore
2 Mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione
personale dell’udito
3 Misurare i livelli rumore
4 Disporre il controllo sanitario, qualora i lavoratori
interessati ne facciano richiesta o il medico competente
ne riscontri l’opportunità
1 Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati
i dispositivi di protezione personale dell’udito
2 Effettuare un controllo sanitario dei lavoratori
3 Provvedere affinché i lavoratori ricevano un’adeguata
formazione e informazione sul rischio rumore
4 Elaborare ed applicare un programma di misure tecniche
ed organizzative volta a ridurre l’esposizione al rumore
5 Delimitare le aree
1 Adottare misure immediate per riportare l’esposizione al
di sotto dei valori limite di esposizione (87 dB(A) e/o 140
dB(C))
2 Individuare le cause dell’esposizione eccessiva
3 Modificare le misure di protezione e di prevenzione per
evitare che la situazione si ripeta
scheda 04 1/8
normale conversazione
0
10
20
30
40
pressa
50
60
70
80
90
soglia del dolore
100 110 120 130 140 150 160 170 180
190
194
livello sonoro in dB(A)
smerigliatura
grossolana
stanza silenziosa
limite inferiore della
possibilità uditiva
nelle vicinanze di un
aereo che decolla
salone isolato
sega a motore
macchina utensile
motore elettrico da 50 Kw
verniciatura a spruzzo
fig. 1 Esempi di intensità del rumore
eq
altoparlanti
eq = 90 dB(A)
8 ore
TEMPO esposizione
4 ore
EP
1 ora
LEP = Leq
= 90 dB(A)
LEP = Leq -3
LEP = Leq -9
= 87 dB(A)
= 81 dB(A)
fig. 2 Intensità ed esposizione al rumore
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massimo livello
possibile
Significato e ruolo del controllo sanitario
Il controllo sanitario (visite mediche e audiometriche), condotto periodicamente, permette di evidenziare
eventuali problemi uditivi dei lavoratori e di mettere in opera, in tempo utile, quei mezzi e/o sistemi più utili
per la salvaguardia dei lavoratori.
Ciò è possibile con l’effettuazione di un esame specifico detto audiometria, integrato da un esame medico
della funzione uditiva. L’audiometria può essere effettuata o presso centri specializzati o direttamente presso
l’azienda utilizzando apposite apparecchiature in locali silenziosi.
Le visite mediche, qualora appositamente previste dalla legge, sono “obbligatorie” per i lavoratori.
Nella fascia compresa tra 80 e 85 dB(A) il controllo sanitario può essere richiesto dai lavoratori oppure può
essere il medico competente a riscontrarne l’opportunità.
Un’esposizione eccessiva a rumore può provocare danni all’apparato uditivo, dando origine ad ipoacusie,
(fig. 3) ossia riduzioni della capacità uditiva, ma si possono verificare anche effetti sull’apparato cardiovascolare,
endocrino e sul sistema nervoso. Inoltre il rumore può provocare la comparsa di affaticamento mentale,
alterazioni dell’apprendimento e interferenze sul sonno e sul riposo.
L’ipoacusia da rumore cronica si sviluppa in modo subdolo e non immediatamente apparente; per questo
motivo è importante riconoscere i primi segnali di sviluppo della malattia. Il lavoratore che avverte una
sensazione di orecchio pieno, lieve cefalea, senso di fatica e d’intontimento con ronzii, fischi e rumori a fine
turno, deve segnalare il problema e adottare le misure di prevenzione indicategli.
Condotto uditivo
Incudine
Martelletto
Coclea
Membrana
del timpano
fig. 3 Ipoacusia
fig. 4 Altri effetti negativi causati dal rumore
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Utilizzo corretto di macchinari e attrezzature
I macchinari e le attrezzature dell’azienda devono essere utilizzati in maniera corretta secondo le indicazioni
del costruttore e le disposizioni della direzione aziendale, al fine di evitare o ridurre al minimo le emissioni
di rumore.
Ad esempio tutti gli sportelli e i carter di cui sono dotati la maggioranza dei macchinari vanno tenuti sempre
chiusi. Anche l’utilizzo di altre apparecchiature e attrezzature rumorose (es. erogatori di aria compressa,
ecc.), deve essere limitato solo per il tempo necessario alla specifica operazione in modo da evitare rumori
inutili.
Procedure di lavoro per ridurre l’esposizione al rumore
Il lavoratore deve osservare le specifiche procedure di lavoro indicate dalla direzione aziendale e in generale:
1. deve impiegare con cura ed in modo adeguato i dispositivi di sicurezza e i dispositivi di protezione
individuale forniti. In particolare per essere pienamente efficace, il dispositivo antirumore deve essere
utilizzato con continuità per tutta la durata dell’esposizione al rumore. Inoltre è indispensabile che sia
inserito e tolto, lontano da fonti di rumore, in ambiente silente, al fine di non creare variazioni della pressione acustica dannose (fig. 5);
2. deve dare immediata segnalazione al datore di lavoro di eventuali inefficienze dei suddetti dispositivi,
nonché di altri eventuali condizioni di pericolo di cui venga a conoscenza (fig. 6);
3. nell’ambito delle proprie competenze e possibilità, ogni lavoratore si deve adoperare per eliminare o
ridurre tali eventi;
4. non deve rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza e i dispositivi di protezione predisposti e non deve compiere di propria iniziativa operazioni o manovre non di competenza
che possono compromettere la protezione e la sicurezza (fig. 7);
5. deve sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei suoi riguardi.
fig. 5
fig. 6
fig. 7
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Misure adottabili per eliminare o ridurre al minimo il rischio rumore
1. Elaborazione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore come la sostituzione delle tecniche di lavoro utilizzate con altre che riducano sensibilmente il rumore prodotto.
2. Scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor
rumore possibile.
3. Messa a disposizione dei lavoratori di attrezzature di lavoro il cui obiettivo o effetto è di limitare l’esposizione al rumore.
4. Progettazione adeguata e assetto della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro.
5. Determinazione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di
lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro (riconduzione della velocità di funzionamento di macchine e
impianti a quella ottimale prevista dal costruttore, aumento della distanza tra le macchine, turnazione
del personale nelle lavorazioni più a rischio, esecuzione di lavori rumorosi in determinate fasce orarie,
indicazione delle vie da seguire e delle aree da evitare).
6. Esecuzione di un’attenta manutenzione delle macchine attraverso una corretta lubrificazione, una
tempestiva sostituzione dei componenti usurati, un attento controllo che assicuri il serraggio delle varie
parti, evitando così eventuali vibrazioni.
7. Riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della
durata e dell’intensità dell’esposizione.
8. Adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
9. Adeguata informazione e formazione dei lavoratori sull’uso corretto delle attrezzature di lavoro in
modo da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore (fig. 8).
10. Fornitura ai lavoratori esposti di mezzi di protezione personale dell’udito come tappi, cuffie, ecc.
11. Adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea (quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti) e del rumore strutturale (sistemi di
smorzamento o di isolamento). In particolare per ridurre la propagazione per via solida si può agire sui
dispositivi che producono la rumorosità della macchina (installare sistemi antivibranti sotto il basamento
della macchina, dotare d’isolamento antivibrante i singoli posti di lavoro, diminuire la concentrazione
delle macchine, diminuire i ritmi di funzionamento, impiegare macchinari sempre più silenziosi). Per
intervenire sulla propagazione per via aerea diretta è possibile servirsi di barriere poste tra la macchina
e l’ambiente di lavoro mentre per la via aerea riflessa viene minimizzata con l’utilizzo di pannelli fonoassorbenti.
fig. 8
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Mezzi di protezione individuali
È possibile diminuire il rischio da rumore mediante l’impiego durante il lavoro di idonei mezzi di protezione
personale, come tappi e cuffie. Alcuni di questi mezzi protettivi possono essere personalizzati per meglio
raggiungere lo scopo. (figure 9 e 10)
fig. 10
fig. 9
Tappi auricolari
I tappi auricolari sono il rimedio più semplice; vanno comunque utilizzati tappi acustici prodotti appositamente allo scopo di proteggere l’udito. E’ sconsigliato l’uso di batuffoli di cotone normale, inefficaci contro
il rumore.
Esistono diversi tipi di tappi auricolari, i principali sono:
Tappi modellabili: si adattano facilmente a tutte le
orecchie, sono in genere di spugna o materiale poroso, si modellano con le mani e sono inseriti nell’orecchio con una leggera pressione. Hanno durata limitata nel tempo. E’ importante che prima di modellare i
tappi le mani siano accuratamente pulite (fig. 11).
fig. 11
Tappi su misura: sono personalizzati, cioè modellati direttamente nella forma esatta
dell’orecchio di ciascuna persona. Sono in genere costituiti di resine antiallergiche
rigide e, tra i tappi, sono i più efficaci nel ridurre il rumore.
I tappi su misura, se correttamente impiegati, garantiscono un’igiene completa; possono infatti essere lavati frequentemente con acqua e sapone senza deteriorarsi.
E’ consigliabile la loro conservazione in apposite custodie o scatole.
Tappi con archetto: si compongono di un archetto in plastica tenuto sotto il mento o
dietro la nuca, alle cui estremità si trovano due inserti in materiali soffici multistrato
sagomabili multiuso. Si indossano facilmente senza dover penetrare profondamente
come gli inserti e sono indicati per esposizioni non continuative al rumore.
Alcuni tipi di tappi, oltre a ridurre la rumorosità ambientale, consentono allo stesso
tempo la possibilità al lavoratore di comunicare e ascoltare agevolmente la voce
umana.
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Accorgimenti generali per indossare i tappi
1. I tappi si indossano sollevando verso l’alto il padiglione auricolare in
maniera da raddrizzare il condotto acustico e favorire l’introduzione del
tappo che viene spinto con una leggera manovra di avvitamento.
2. I tappi devono essere maneggiati con le mani pulite, onde evitare possibili infiammazioni o infezioni.
3. I tappi riutilizzabili devono essere tenuti sempre puliti e devono quindi
essere frequentemente lavati con acqua e sapone neutro.
Le cuffie antirumore
Un altro efficace sistema contro il rumore è rappresentato dall’utilizzo delle cuffie. Ne
esistono numerosi modelli adatti ad ogni tipologia di rumore.
Le cuffie sono in genere costituite da due coppe in plastica riempite di materiale poroso,
collegate da una fascia regolabile per consentire una completa adattabilità all’orecchio.
I cuscinetti delle coppe in materiale soffice assicurano comodità e facile impiego.
L’utilizzo di una cuffia antirumore deve avvenire con
gradualità. All’inizio, infatti, è consigliabile un utilizzo parziale (es. due ore al giorno per un periodo
di tempo), aumentando via via la durata di utilizzo.
Ciò consente un’adattabilità graduale dell’orecchio
all’impiego della cuffia.
lun
mer
1
ven
3
5
Esistono numerosi tipi di cuffie, che vanno acquistate in relazione alla tipologia del rumore ambientale e al
livello di rumore da abbattere (frequenze medio-alte, frequenze medio-basse, ecc.).
Sia le cuffie antirumore che i tappi auricolari non devono necessariamente abbattere totalmente la rumorosità
esistente, ma tali mezzi protettivi hanno lo scopo di “tagliare” la rumorosità in eccesso. E’ quindi importante
orientarsi verso tipologie di cuffie o tappi appositamente progettati per i vari livelli di rumore esistente.
L’uso dei mezzi personali che riducono troppo il rumore (o viceversa) alla fine risultano poco o per niente
utilizzati e quindi inadatti allo scopo di protezione richiesto.
1
2
3
4
Accorgimenti generali per indossare le cuffie
1. assicurarsi che non ci siano ostacoli (es. capelli) tra i cuscinetti
auricolari e i padiglioni delle orecchie;
2. fare scorrere le coppe auricolari fino al punto più basso
dell’archetto di sostegno;
3. mettere l’archetto di sostegno in posizione sulla testa;
4. regolare l’altezza delle coppe in plastica in modo da ottenere
un adattamento preciso e confortevole sulle orecchie;
5. se si ha necessità di portare l’archetto di sostegno dietro la
nuca (es. per portare contemporaneamente l’elmetto) utilizzare
la fascetta in dotazione per garantire la stabilità;
5
6
6. avere cura della cuffia, sostituendo periodicamente i cuscinetti
auricolari sporchi o usurati.
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1
2
Il grado di efficienza e di comfort della cuffia antirumore
dipende da alcuni semplici accorgimenti:
1. verificare al momento di indossarle che i cuscinetti
aderiscano bene alle orecchie;
3
4
2. non modificare mai o manomettere in alcun modo
il protettore acustico perché ciò può mettere a rischio
l’udito;
3. riporre sempre la cuffia con cura e in appositi contenitori
dopo l’uso;
4. sostituire la cuffia quando è troppo usurata.
Questionario di verifica
Selezionare la risposta corretta fra le alternative presentate.
È ammessa una sola risposta corretta per ciascuna domanda.
1) Le norme dirette alla prevenzione dei rischi per l’udito e alla protezione dei lavoratori esposti a rumore
durante il lavoro sono contenute nel:
A
D.Lgs 626/94- Titolo V bis
B
DPR 547/55
C
Codice Rocco
2) Il datore di lavoro è obbligato ad effettuare una misurazione della rumorosità durante il lavoro?
A
No
B
Sì, sempre
C
Sì, solo quando presuppone che la rumorosità è superiore a 80 dB(A)
3) Il medico competente è obbligato ad effettuare i controlli sanitari sul personale esposto a rumore?
A
Sì, sempre
B
No, mai
C
Solo se l’esposizione quotidiana personale al rumore supera gli 85 dB(A)
4) Quando il datore di lavoro ha l’obbligo di mettere a disposizione dei lavoratori i mezzi individuali di
protezione dell’udito?
scheda 04 8/8
A
Se l’esposizione quotidiana personale al rumore supera gli 80 dB(A)
B
Se l’esposizione quotidiana personale al rumore supera i 120 dB(A)
C
Mai
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