un tuffo nel “mondo” delle arti marziali

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MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2013
il Cittadino
SPORT
IDIOMI
CORSI DI LINGUE STRANIERE?
SPOPOLANO CINESE E RUSSO
UN TUFFO NEL “MONDO”
DELLE ARTI MARZIALI
Scegliere la disciplina
a cui dedicarsi non
è semplice, il panorama
infatti è ampio e variegato
dal Karate al Jujitsu
n La scelta dell’arte marziale a
cui dedicarsi è sempre complicata perché il panorama è molto variegato. Ci si può avvicinare al
mondo marziale per diversi motivi: semplicemente per praticare
un’attività fisica sana, a livello
agonistico e non; per imparare un
metodo di autodifesa; per riscoprire se stessi e mettersi in gioco;
per iniziare un viaggio interiore;
o per tutti questi motivi messi insieme. Ognuno si avvicina in un
momento specifico della propria
vita a questa via, alla ricerca di un
qualcosa che progredendo nello
studio e nella pratica può mutare.
Tutto ciò che impariamo in palestra lo portiamo poi anche fuori,
nella vita sociale di ogni giorno,
ed è così che ci ritroviamo più sicuri di noi stessi, con una capacità
di concentrazione superiore e con
un elevato senso del rispetto verso il prossimo. Le arti marziali sono adatte a ogni età: le possono
praticare i bambini, gli adolescenti, gli adulti e anche gli anziani. Le possibilità di scelta sono
vastissime e oggi numerose palestre permettono di frequentare
corsi relativi a tutte le discipline.
Tra le più famose c’è naturalmente il karate, l’arte marziale
orientale che si è affermata per
prima in italia e che dà molto valore alla condizione fisica del praticante, in particolare allo sviluppo dell’agilità, della forza e della
resistenza . Un’altra disciplina
molto conosciuta è il judo, definito “la via della cedevolezza”,
espressione attraverso la quale si
cerca di spiegare che il modo per
vincere una forza non è opporvisi, bensì il contrario, sfruttandola
e dirigendola per il proprio fine.
Sempre più adepti praticano
l’aikido, termine che in giapponese significa ”armonia spirituale” e che utilizza tecniche di proiezione: il suo obiettivo è quello di
trasformare la forza dell’attaccante in un attacco contro lui
stesso. Il principio fondamentale
è il raggiungimento della completa tranquillità mentale e totale
controllo del corpo per vincere
l’avversario. Un’altra attivitàò
molto praticata è il Jujutsu: il termine significa ”arte gentile” anche se in realtà si basa su tecniche
di annientamento del nemico. E’
molto efficace in caso di difesa
contro un avversario armato. Si
basa su tecniche di immobilizzazione e di base con movimenti
circolari sulla forza che proviene
dall’avversario usata contro lui
stesso. Il principio fondamentale
del Jujitsu è quello di conquistare
il nemico usando tutti i mezzi disponibili con una forza minima.
Infine, il kendo: in giapponese significa “via della spada”ed è uno
stile tradizionale di scherma che
prende ispirazione dai metodi di
combattimento degli antichi samurai.
QUESTO
SPECIALE
Lotrovianchesu:
www.ilcittadino.it
nellasezione
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n La lingua più parlata al mondo? No, non è l’inglese.
Bensì il cinese mandarino, idioma che negli ultimi anni
sta attirando sempre più studenti per la sua importanza
economica e commerciale. In testa alla classifica delle
lingue utili per intraprendere una carriera professionale
a “contatto” con l’estero, rimane comunque il caro vecchio inglese, seguito dal francese, la lingua ufficiale dell’Unione Europea, quella dei rapporti diplomatici che è
diffusa in molti altri Paesi, come il Canada, il Belgio ma
anche nella maggior parte delle nazioni africane. Il partner commerciale più importante dell’Italia però è la Germania, quindi imparare il tedesco oggi è diventato fondamentale. La percentuale di esportazioni di prodotti “made in Italy”, nonché di importazioni, è ancora oggi ancora
molto alta e inoltre il tedesco viene parlato da quasi cento milioni di persone nel mondo. Ecco perché nel curriculum è sempre più richiesta la conoscenza del tedesco.
Ed ecco perché ci sono moltissimi giovani (e meno giovani) che pur amando molto di più lingue “sorelle” come lo
spagnolo decidono di iscriversi a corsi dove insegnano
la lingua di Berlino. La classifica delle lingue più utili per
il proprio lavoro non finisce qui: a seguire c’è il cinese, che
costituisce per molte aziende titolo preferenziale sul
curriculum e quindi, anche se è una lingua difficilissima,
rappresenta un buon biglietto da visita ormai per molti
settori. Anche lo spagnolo non è da sottovalutare, non
solo per la vicinanza geografica con l’Italia, ma perché è
parlato in oltre quaranta Paesi nel mondo. Altra lingua
che si è diffusa in questi ultimi anni in moltissimi settori
lavorativi - soprattutto nel turismo - è il russo: tra Russia
e Italia vigono infatti importanti scambi economici e flussi turistici e, quindi, per non doversi servire puntualmente di un’interprete, potrebbe essere davvero utile studiarlo. L’arabo invece è importante soprattutto perchè
tutta l’economia occidentale “gira intorno” ai Paesi che
lo parlano ufficialmente Infine, imparare il giapponese
potrebbe rivelarsi utile in settori come il turismo; gli abitanti del “Sol levante” rimangono tra i principali visitatori
dell’Italia, adorano il nostro Paese e sono molto attratti
dai nostri marchi commerciali.
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