Definizioni 2 del corso di Macroeconomia - 2° Anno

annuncio pubblicitario
DEFINIZIONI MACROECONOMICHE
AGGREGAZIONE: processo con il quale vengono sommate variabili economiche individuali per
ottenere grandezze economiche totali in grado di rappresentare tutta l’economia nel suo complesso.
AGGREGATI MONETARI: sono le misure ufficiali dello stock di moneta e si dividono in 4
categorie: M0 che comprende la moneta legale (banconote e moneta metallica), M1 che comprende
M0 e i conti corrente, M2 che comprende M1 e le attività finanziarie che hanno elevata liquidità e
valore certo in qualsiasi momento futuro (depositi bancari) e infine M3 che comprende M2 più le
altre attività finanziarie che come la moneta possono fungere da riserva di valore (titoli di stato).
ALIQUOTA: è il tasso fisso o variabile, espresso in forma percentuale, che deve essere applicata
alla base imponibile ai fini del calcolo dell'imposta.
ALIQUOTA FISCALE MEDIA: imposte pagate di un individuo / il suo reddito
ALIQUOTA EFFETTIVA DI IMPOSTA SUL CAPITALE: pressione fiscale esercitata sul
capitale, in grado di influenzare gli investimenti di un’impresa
ALIQUOTA MARGINALE DI IMPOSTA: parte del reddito che deve essere pagata allo Stato
AMMORTAMENTO: è quel procedimento attraverso il quale viene ripartito il costo pluriennale
dei beni a fecondità ripetuta in più esercizi in funzione della loro durata economica. Quindi misura
la parte di capitale fisso che nel periodo di riferimento si è consumata per effetto del logorio fisico
del macchinario.
APPREZZAMENTO: si intende una variazione positiva del tasso di cambio ovvero aumenta il
numero delle unità di beni stranieri che posso acquistare da una unità di moneta nazionale. È
un’operazione che si verifica come conseguenza del mercato.
APPREZZAMENTO NOMINALE: è un aumento del prezzo della valuta nazionale, in termini di
una valuta estera. Corrisponde al tasso di apprezzamento di cambio reale più il differenziale tra
inflazione estera e interna.
APPREZZAMENTO REALE: è un aumento dei prezzi relativi dei beni nazionali, in termini di
beni esteri.
ASPETTATIVE RAZIONALI: previsioni del pubblico sull’andamento futuro delle variabili
economiche baste su una razionale elaborazione dei dati e informazioni disponibili.
APPROCCIO CLASSICO: se i mercati sono liberi di funzionare senza vincoli esterni, prezzi
e salari sono flessibili allora l’economia è in grado di realizzare una allocazione efficiente delle
risorse, senza bisogno di alcun intervento massiccio da parte di organi di controllo pubblico.
Sostengono la teoria del ciclo reale, cioè gli shock son reali e per lo più sul lato dell’offerta.
APPROCCIO KEYNESIANO: considera prezzi e salari rigidi o viscosi e per la loro
difficoltà di aggiustamento l’economia è incapace di aggiustarsi rapidamente in risposta a
variazioni dell’offerta di moneta, e la moneta sarà quindi neutrale. Misure di politica
economica anticicliche possono essere efficaci a stabilizzare l’economia. Inoltre i prezzi non
sono dati dall’esterno ma sono fissati dalle imprese e modificarli comporta dei costi.
AZIONE: titolo emesso esclusivamente dalle SPA o SAPA. I detentori di tale titolo sono
possessori di una quota dell’impresa emittente e hanno diritto a ricevere dividendi o il capital gain,
cioè la differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto.
BASE MONETARIA: (o moneta ad alto potenziale) è l'insieme del circolante e delle riserve
monetarie emessi direttamente dalla BC e convertibili rapidamente in moneta e senza costi esistenti
in un certo momento nel sistema economico.
BILANCIA COMMERCIALE: fa parte della bilancia dei pagamenti, è un conto in cui vengono
annotate le importazione e le esportazioni di un paese. La differenza tra importazioni ed
esportazioni è il saldo della bilancia commerciale.
BILANCIA DEI PAGAMENTI: documento contabile che registra le transazione commerciali e
finanziarie di un paese con l’estero. Si compone delle partite correnti (importazioni, esportazioni,
redditi da attività estere), movimenti di capitale (in entrata e uscita) e riserve ufficiali (vendute e
acquistate).
CAVO: è il punto più basso di una recessione dopo il qual l’attività economica comincia a crescere.
CICLO ECONOMICO: è quel tipo di fluttuazione che si verifica a livello aggregato nei sistemi
economici fondati sul mercato. Un ciclo consiste in una espansione, il cui punto più alto è detto
picco, seguita da una contrazione, il cui punto più basso è detto cavo sino alla fase espansione
successiva. La sequenza dei mutamenti è ricorrente ma non periodica. La durata del ciclo varia da 1
a 12 anni.
CASUALITà INVERSA: un aumento atteso del prodotto aumenta l’offerta di moneta corrente.
CONTABILITà NAZIONALE: consiste nell’analisi quantitativa della dell’attività economica a
livello aggregato di un paese. Oggetto principale della macroeconomia è la determinazione della
produzione totale del sistema economico, del livello dei prezzi, dell’occupazione, dei tassi
d’interesse e di altre variabili. Si compone di tre metodi: del reddito, del prodotto e della spesa.
CONSUMO: è la spesa degli individui, delle imprese e delle amministrazioni pubbliche in beni e
servizi finali sostenuta sul territorio nazionale oppure di importazione, per far fronte ai propri
bisogni e/o esigenze. I beni e servizi finali si suddividono in: beni e servizi, beni durevoli, non
durevoli e semidurevoli.
COSTO DELLE SUOLE: costo sostenuto in termini di tempo e fatica da coloro che tentato di
ridurre i costi associati alla detenzione di liquidità. È uno dei costi dell’inflazione.
CROWDING OUT: è un incremento della spesa pubblica che ha come effetto una contrazione del
risparmio nazionale e quindi un aumento del tasso di interesse reale e una diminuzione degli
investimenti.
CONTROLLO DELL’OFFERTA DI MONETA DALLA BCE: in via diretta o indiretta. In via
diretta: tramite operazione di mercato aperto. In via indiretta: modifiche riserve obbligatorie oppure
attraverso modifiche del tasso di interesse.
COSTO D’USO DEL CAPITALE: è il costo reale atteso derivante dall’uso di un’unità del
capitale per un anno o per un dato periodo di tempo. Corrisponde alla somma del tasso d’interesse
reale più il tasso di ammortamento.
CO-MOVIMENTO: tendenza di più variabili a muoversi assieme in modo prevedibile durante il
ciclo economico.
CONSUMATORE RAZIONALE: consumatore che anticipa le condizioni economiche future e
agisce massimizzando la propria soddisfazione.
CONDIZIONE MARSHALL-LERNER: afferma che un deprezzamento reale aumenta le
esportazioni nette solo se le esportazioni vengono effettivamente stimolate e che il valore delle
importazioni non aumenti a tal punto da annullare il guadagno ottenuto dalle esportazioni
aggiuntive. Vedi effetto j.
CURVA S: rappresenta la relazione tra il risparmio nazionale desiderato e il tasso di interesse reale.
Ha un inclinazione positiva dal momento che un più alto tasso di interesse ha come conseguenza un
compenso più elevato per le famiglie che le porta a risparmiare maggiormente.
CURVA I: rappresenta la relazione tra l’investimento desiderato e il tasso di interesse reale. Ha un
inclinazione negativa perché un più alto tasso di interesse reale aumenta il costo di finanziamento
dell’investimento, diminuendone la profittabilità e la desiderabilità.
CURVA IS: rappresenta la condizione di equilibrio sul mercato dei beni e descrive la relazione
inversa tra reddito e il tasso di interesse reale. Ha inclinazione negativa perché a un aumento del
reddito corrisponde un aumento del risparmio desiderato e, di conseguenza, un più basso tasso di
interesse di equilibrio.
CURVA LM: rappresenta la condizione di equilibrio sul mercato della moneta e descrive la
relazione diretta tra reddito e il tasso di interesse reale. Ha inclinazione positiva perché a un
aumento del reddito corrisponde un aumento della domanda di moneta che fa crescere il tasso di
interesse reale di equilibrio.
CURVA AD (DOMANDA AGGREGATA): rappresenta la domanda aggregata e descrive la
relazione inversa tra reddito e livello dei prezzi dal momento che ogni aumento del livello dei prezzi
determina una riduzione dell’offerta reale di moneta e quindi del reddito.
CURVA AS (OFFERTA AGGREGATA): rappresenta l’offerta aggregata e descrive la relazione
diretta tra l’ammontare di prodotto che le imprese sono disposte ad offrire e il livello dei prezzi. Nel
breve periodo è una retta orizzontale perchè i prezzi sono fissi mentre nel lungo è una retta verticale
a indicare che il sistema raggiunge sempre il pieno impiego, indipendentemente dal livello dei
prezzi.
CURVA DI OFFERTA DEL LAVORO: descrive la relazione diretta tra salario reale e quantità di
lavoro offerta. Ha inclinazione positiva perché quando i salari aumentano più individui sono portate
a cercare lavoro.
CURVA DI DOMANDA DEL LAVORO: descrive la relazione inversa tra salario reale e quantità
di lavoro domandata dalle imprese. Ha inclinazione negativa perché se i salari aumentano alle
imprese conviene ridurre le unità lavorative.
CURVA DI PHILLIPS SEMPLICE: descrive la relazione inversa tra inflazione e modifica nel
tasso di disoccupazione. Ha inclinazione negativa perché a una riduzione del tasso di
disoccupazione corrisponde un aumento dei prezzi e quindi a inflazione (il tasso di inflazione è
positivo quando la disoccupazione è al di sotto del proprio tasso naturale e viceversa).
CURVA DI PHILLIPS CORRETTA PER LE ASPETTATIVE: descrive la relazione inversa tra
inflazione non anticipata e modifica nel tasso di disoccupazione; infatti una diminuzione della
disoccupazione (sotto il livello naturale) si accompagna ad un aumento del prodotto (sopra il livello
di piena occupazione) solo se l’inflazione effettiva è superiore a quella attesa.
CURVA DI PHILLIPS DI BREVE PERIODO: descrive la relazione esistente tra inflazione e
disoccupazione per un dato tasso di inflazione atteso.
CURVA DI PHILLIPS DI LUNGO PERIODO: è un retta verticale in corrispondenza del tasso
naturale di disoccupazione poiché nel lungo periodo la disoccupazione eguaglia il tasso naturale
indipendentemente dall’inflazione.
CURVA FE: rappresenta tutte le combinazioni tra tasso di interesse reale e reddito di pieno
impiego tali che il mercato del lavoro è in equilibrio. È un retta verticale in corrispondenza del
reddito di pieno impiego perché il mercato del lavoro non è influenzato dal tasso di interesse reale.
DEFLATTORE DEL PIL: rapporto tra il pil nominale e il pil reale, è l’indice di prezzo a pesi
variabili che include tutti i beni e servizi finali prodotti nell’economia e indica il prezzo medio dei
beni finali prodotti in economia.
DEFICIT: indica l’ammontare dell’indebitamento a cui ricorrono le amministrazioni pubbliche
ogni anno e si verifica quando le uscite eccedono le entrate.
DEFICIT PRIMARIO: spesa pubblica, esclusi gli interessi sui debito, meno le entrate statali
DEFICIT DI PIENA OCCUPAZIONE: ci dice quanto aumenterebbe il deficit a parità di politica
fiscale e di spesa corrente in vigore, se l’economia stesse operando in condizioni di pieno impiego e
quindi non dipendesse dalla fase particolare del ciclo economico.
DEBITO PUBBLICO: valore totale dei titoli emessi dalle amministrazione pubbliche per far
fronte a coprire il fabbisogno finanziario statale e detenuti dai soggetti privati in qualsiasi instante di
tempo.
DEPREZZAMENTO: si intende una variazione negativa dei tassi di cambio ovvero diminuisce il
numero di unità di beni stranieri che posso acquistare con unità di beni nazionali. È un operazione
che si verifica come conseguenza del mercato.
DEPREZZAMENTO NOMINALE: quando il tasso di cambio flessibile diminuisce, si dice che la
moneta ha subito una riduzione del prezzo della moneta interna in termini di moneta estera.
DEPREZZAMENTO REALE: quando il tasso di cambio flessibile diminuisce, si dice che la ci
sia una riduzione di prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri.
DISOCCUPAZIONE CICLICA: è la disoccupazione che si verifica in seguito a variazioni del
ciclo economico. Si manifesta soprattutto nelle fasi di recessione economica, quando la domanda di
beni e servizi è bassa, per cui le imprese riducono la produzione e quindi anche l’occupazione ne
risente, deviando il tasso di disoccupazione dal suo livello naturale.
DISOCCUPAZIONE NATURALE: si ha quando il prodotto Y si trova in corrispondenza del
proprio livello di pieno impiego Y*, dove la disoccupazione è solo frizionale e strutturale.
DISOCCUPAZIONE FRIZIONALE: forma di disoccupazione irriducibile che deriva dal fatto
che le imprese e i lavoratori cercano rispettivamente un unità lavorativa e un lavoro in grado di
soddisfare le loro richieste ed esigenze. Ogni lavoratore cerca infatti un posto di lavoro particolare e
ogni impresa cerca un lavoratore particolare.
DISOCCUPAZIONE STRUTTURALE: forma di disoccupazione irriducibile che deriva dallo
squilibrio tra il numero di lavoratori con particolari qualifiche e il numero di posti di lavoro che
richiedono quelle particolare qualifiche. Ci sono 2 forme di squilibrio: 1) numero di lavoratori non
specializzati è maggiore dei posti di lavoro che richiedono particolari qualifiche, 2) i settori che
scompaiono lasciano in eredità lavoratori che difficilmente troveranno un altro lavoro.
DOMANDA AGGREGATA DI LAVORO: rappresenta il numero di lavoratori che
complessivamente le imprese e lo Stato vorrebbero impiegare, in un certo periodo, ai diversi salari
reali.
DOMANDA DI LAVORO: è il numero di lavoratori che imprese vogliono occupare per
massimizzare la produzione. I fattori che influiscono sulla domanda di lavoro sono il salario reale e
la produttività marginale del lavoro.
DOMANDA DI MONETA: è costituita dalla quantità di attività monetarie come il circolante e i
conti corrente che gli individui scelgono di detenere nel loro portafoglio. Le determinanti della
domanda di moneta sono P, Y, i^m, i.
DOMANDA DI MONETA REALE: è la quantità domandata di moneta misurata in termini di
beni che si possono comprare con quelle quantità di moneta.
DOMANDA DI MONETA NOMINALE: misura la domanda di moneta in termini di valuta.
EFFETTO J: illustra in che modo le esportazioni nette reagiscono nel tempo a un deprezzamento
reale. Nel breve periodo le esportazioni nette diminuiscono perché i consumatori non reagiscono al
tasso di cambio e domina l’effetto delle importazioni più care. Nel lungo, invece, i consumatori
reagiscono e le esportazioni superano le importazioni.
EFFETTO DI SOSTITUZIONE: è la tendenza dei consumatori a risparmiare di più in seguito ad
un aumento del tasso di interesse reale, sostituendo il consumo corrente con quello futuro. Inoltre,
per effetto di una maggiore remunerazione, i lavoratori offriranno più lavoro rinunciando al tempo
libero.
EFFETTO DI REDDITO: è la tendenza dei consumatori a risparmiare di meno e a offrire meno
ore di lavoro, aumentando il tempo libero a seguito del miglioramento delle proprie condizioni
economiche.
EQUIVALENZA RICARDIANA: è una teoria economica che suggerisce come, in assenza di
vincoli all’indebitamento, aumentare la tassazione corrente presente oppure lasciarla stabile e
aumentarla nel futuro, non produca alcun effetto né sul risparmio nazionale, né sugli investimenti,
né sul tasso di interesse reale. Quindi la scelta di finanziare le spese governative attraverso il debito
piuttosto che con un aumento delle tasse non abbia influenza sul livello della domanda.
FUNZIONE DI PRODUZIONE: esprime la relazione tra la quantità di output ottenibile e
l’ammontare di lavoro impiegato, utilizzando una data quantità di capitale e lavoro. Y = Af (K,N).
inclinata positivamente ma ha un andamento decrescente.
INVESTIMENTO (LORDO): si intende la spesa da parte delle imprese in nuovi beni capitali e
alla variazione delle scorte. L’investimento è finalizzato alla produzione di una quantità di beni
futuri che ripaghino, quantomeno, la spesa sostenuta per l’investimento.
INVESTIMENTO NETTO: differenza tra investimento lordo e il deprezzamento verificatosi nel
corso dell’anno.
IMPOSTE INDIRETTE NETTE: son versamenti obbligatori versati dai produttori verso le
amministrazioni pubbliche e le istituzioni comunitarie europee, includono una vasta tipologia di
imposte (IVA, imposte di fabbricazione, dazi doganali).
INDICE DI PREZZO AL CONSUMO: è una misura del livello medio dei prezzi per uno
specifico paniere di beni e servizi rispetto ai prezzi di un determinato periodo base.
INDICE DI PREZZO A PESI FISSI: misura quanto costa ogni anno lo stesso paniere di beni e
servizi rispetto ai prezzi di un determinato periodo base
INDICE DI PREZZO A PESI VARIABILI: confronta il costo dei beni e dei servizi prodotti nel
periodo corrente con il costo degli stessi beni e servizi misurato a prezzi dell’anno base.
INFLAZIONE NON ANTICIPATA: spostamento di ricchezza da un soggetto ad un altro dovuto
a modifiche inattese e dunque inserosabili del salario e del tasso di interesse reale. È pari alla
differenza tra tasso di inflazione effettivo e quello atteso.
INTERMEDIARI FINANZIARI: categoria di soggetti operanti nel sistema finanziario la cui
caratteristica essenziale è di prendere a prestito dal pubblico per finanziare coloro che, grazie a tali
finanziamenti, potranno aumentare i propri consumi o i propri investimenti.
ISTERESI: è la dipendenza del valore di equilibrio di una variabile dall’andamento passato della
variabile stessa: nel caso di disoccupazione significa che il tasso naturale di disoccupazione di
modifica in risposta al tasso di disoccupazione effettivo, aumentando se quest’ultimo è al di sopra
del tasso naturale e diminuendo se quest’ultimo è al di sotto.
LEGGE DI OKUN: regola che permette di stabilire di quanto diminuisce il livello di prodotto
all’aumentare del tasso di disoccupazione. Afferma che quando l’economia si trova in condizioni di
piena occupazione, con un tasso di disoccupazione corrente pari al tasso naturale di disoccupazione,
coloro che sono disoccupati non hanno un lavoro a causa della disoccupazione strutturale e
frizionale.
LIMITI POLITICA MONETARIA: per i classici la moneta è neutrale nel lungo periodo, e quindi
ha un impatto nullo sulle variabili reali. Per i monetaristi la politica monetaria pur avendo un
impatto sulle variabili reali è difficilmente utilizzabile per problemi di raccolta di informazioni e di
incertezza sugli effetti.
MACROECONOMIA: è lo studio della struttura e dell’andamento delle economia nazionali
attraverso l’analisi delle variabili economiche aggregate e i loro effetti, nonché delle politiche che i
governi utilizzano per cercare di influenzare i risultati economici. I due principali tipi di politiche
macroeconomiche sono: politica fiscale e politica monetaria.
METODO PRODOTTO: misura l’attività economica sommando il valore di mercato di tutti i beni
e servizi finali nuovi prodotti sul territorio nazionale
METODO REDDITO: somma redditi percepiti dai produttori
METODO SPESA: somma l’ammontare spesa da tutti gli utilizzatori finali del prodotto quindi
consumi, investimenti, spesa pubblica e esportazioni nette di beni e servizi finali prodotti sul
territorio nazionale.
MODELLO IS-LM: modello utilizzato per analizzare fenomeni quali la crescita, i cicli economici,
l’inflazione e per studiare gli effetti sulle economie delle politiche macroeconomiche del settore
pubblico.
MOLTIPLICATORE MONETA: esprime il rapporto tra la variazione della base monetaria e
dell’offerta di moneta ed è funzione della riserva obbligatoria e della preferenza del pubblico per il
circolante.
MONETA: è uno strumento di scambio comprende circolante, depositi bancari, altri strumenti
finanziari a breve o lunga scadenza a seconda dell’ampiezza nella definizione di moneta (M3) e con
tre caratteristiche: Mezzo di scambio: permette di effettuare scambi a basso costo sia in termini di
tempo, sia in termini di dispendio di energia. Unità di conto: rappresenta l’unità base per la misura
del valore economico di ogni ben e servizio vendibile. Riserve di valore: rappresenta il modo di
detenere ricchezza.
NEUTRALITà MONETA: la moneta è neutrale quando una variazione dell’offerta nominale di
moneta provoca uno spostamento proporzionale sul livello dei prezzi, ma non ha alcun effetto sulle
variabili reali, come produzione o tasso d’interesse. Rappresentato da retta verticale AS.
OFFERTA DI LAVORO: è il numero di individui che vorrebbero entrare a far parte del mondo
del lavoro, viene influenzata da fattori demografici e dal salario reale.
OFFERTA AGGREGATA DI LAVORO: è costituita dall’ammontare di individui che
desiderano lavorare in un certo periodo di tempo , ai diversi salari reali. Ad ogni salario reale, verrà
offerta una quantità di lavoro che massimizza l’utilità che essi traggono dal reddito e dal tempo
libero disponibile.
OFFERTA DI MONETA: è costituita dall’ammontare di moneta disponibile all’interno
dell’economia, viene determinata dalla BC.
PANICO FINANZIARIO: si intende un periodo di violente fluttuazioni nei mercati delle attività finanziarie, che includono di solito un brusco declino delle quotazioni di borsa, il fallimento delle maggiori imprese e assalti agli sportelli. PARTITE CORRENTI: misurano gli scambi commerciali di un paese con l’ estero in beni e servizi correntemente prodotti:i beni e servizi inclusi nelle partite correnti ricadono sotto tre categorie: merci, servizi e redditi da attività estere. Il saldo delle partite correnti si misura mediante la differenza tra esportazioni X ed importazioni M. una quarta voce sono i
trasferimenti unilaterali: pagamenti effettuati da un paese all’altro, che non corrispondono
all’acquisto di beni e servizi o redditi.
PERCEZIONE ERRATA: si verifica nel breve periodo quando i produttori, ad un aumento
del livello generale dei prezzi (sopra il livello atteso), credono erroneamente a un aumento
identico del bene che producono e aumentano la produzione oltre il livello di piena
occupazione Y*.
PERSISTENZA: è la tendenza dei declini nell’attività economica ad essere seguiti da ulteriori declini e della crescita ad essere seguita da una ulteriore crescita. PICCO: è il punto più alto di un espansione dopo il quale l’attività economica comincia a decrescere, l’opposto al picco è il cavo. PIL: è una grandezza flusso che misura il valore della produzione ottenuta dall’impiego di fattori produttivi impiegati all’interno del territorio nazionale. E’ la misura più soddisfacente dell’attività economica aggregata di un paese in un determinato periodo di tempo. si può
calcolare con 3 metodi: prodotto, reddito, spesa.
PIL NOMINALE: misura il valore di mercato dell’output finale di un’economia valutata a prezzi correnti di mercato: è la somma di tutti gli output prodotti,moltiplicate per il loro prezzo corrente(detto anche pil a prezzi correnti).
PIL REALE: misura il valore di mercato dell’output finale di un’economia utilizzando i prezzi di un certo anno base prefissato: è la somma di tutti gli output prodotti,moltiplicate per il loro prezzo in un anno base. PNL: misura il valore della produzione ottenuta dall’impiego di fattori produttivi nazionali, all’ interno del territorio ed all’ estero. POLITICA FISCALE: fa parte delle politiche macroeconomia, è una politica che si avvale degli strumenti come la spesa pubblica,il prelievo fiscale e i trasferimenti.
POLITICA MONETARIA: fa parte delle politiche macroeconomiche, il suo obiettivo è la determinazione del tasso di offerta di moneta. Tale politica è sotto il controllo della banca centrale di ogni paese che deve seguire la regola prefissata per garantire la piena occupazione e mantenere bassa l’inflazione. POLITICA DI STABILIZZAZIONE: sono politiche macroeconomiche mirate a promuovere una crescita stabile priva di fluttuazioni cicliche e di alta inflazione. POLLO FREDDO: strategia secondo il quale (per i classici) la disinflazione dovrebbe essere perseguita rapidamente, con una riduzione immediata e decisiva del tasso di crescita dell’offerta di moneta. PORTAFOGLIO: è l’insieme di attività finanziarie che un individuo sceglie di possedere. La decisone su quali e quante attività detenere viene chiamata scelta di portafoglio. Le principali caratteristiche che contribuiscono alla decisione di portafoglio sono: rendimento atteso, rischio e liquidità PRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA: riferito alla banca centrale può contenere gli assalti agli sportelli fornendo liquidità alle banche in difficoltà. Ciò avviene attraverso aperture di credito. PRODOTTO DI PIENO IMPIEGO: livello di prodotto che le imprese decidono di offrire quando nell’economia i prezzi e salari sono completamente aggiustati al loro livello di equilibrio, cioè quando il mercato di lavoro è in equilibrio (la quantità di lavoro domandata è pari a quella
offerta).
PRODUTTIVITÀ MARGINALE DEL LAVORO: misura il vantaggio di assumere un unità
di lavoro aggiuntiva di lavoro in termine di prodotto, tenendo costanti capitale e tecnologia. È
rappresentata dall’inclinazione della retta tangente alla curva di funzione di produzione in quel
punto.
PRODUTTIVITà MARGINALE DEL CAPITALE: è l’ammontare aggiuntivo di beni che
può essere prodotto in ogni periodo dall’impresa se incrementa oggi i propri investimenti di
un’unità di capitale. La produttività marginale è decrescente all’aumentare dell’impiego del
fattore capitale. Incrementi aggiuntivi del capitale (dato il fattore lavoro) fanno aumentare il
prodotto di una quantità via via decrescente.
PRODUTTIVITA’ MEDIA DEL LAVORO: quantità media del prodotto per unità di input lavorativo. PVLR: present value of lifetime resources:è il valore attuale del reddito che il consumatore si aspetta di ricevere nel presente ed in futuro, più della sua ricchezza iniziale. Rappresenta il valore del consumo totale in corrispondenza del quale la retta di bilancio interseca l’asse orizzontaleàpvlr= [a+ Y+Y*/(1+r)^n]= C +C*/(1+r)^n RAPPORTO DEBITO PUBBLICO/PIL: è un utile misura dello stato di indebitamento di un paese, in quanto paesi con redditi più alti dispongono di maggiori risorse per far fronte al debito pubblico.
REDDITI DA ATTIVITA’ ESTERE: includono pagamenti per interessi, i dividendi, le royalties e le altre entrate generate da altre attività detenute all’estero REDDITI NETTI DALL’ESTERO: sono i redditi prodotti dal lavoro e dal capitale italiano all’estero meno i redditi da lavoro e da capitale stranieri prodotti in Italia. RENDIMENTO ATTESO: tasso di rendimento di un’attività. E’ il tasso di crescita del suo valore per unità di tempo. E’ atteso in quanto basato sulle previsioni di quanto l’attività renderà.
RENDIMENTO DA LAVORO DIPENDENTE: misurano tutte le componenti del costo del lavoro sostenute dai datori di lavoro a titolo di remunerazione dell’attività prestata dai lavoratori, includono salari, stipendi, contributi sociali figurativi (assegni familiari) e effettivi. RENDIMENTO MARGINALE DEL CAPITALE: più alto è il livello di k di partenza e minore sarà l’aumento di prodotto che si può ottenere incrementando ulteriormente lo stock di k. RESTRIZIONE ALL’INDEBITAMENTO: è la restrizione imposta dai creditori all’ammontare che si può chiedere a prestito sulla base del reddito futuro. I vincoli all’indebitamento possono influenzare la decisione consumo-­‐risparmio.
RICCHEZZA NAZIONALE: è la ricchezza per l’origine totale dei residenti di un Paese in un preciso istante di tempo, è composta da due parti: le attività interne (stock di capitali, terreni) e le attività nette sull’estero, cioè attività finanziarie e reali del paese meno le passività. RICCHEZZA: detta anche patrimonio netto, è rappresentata dalle attività meno le passività, viene misurata in valuta ad un determinato istante di tempo ed è una variabile di stock.
RINNOVO DEL DEBITO: processo di indebitamento volto a procurare alla Ap fondi necessari per rimborsare titoli giunti a maturazione. Non fa aumentare il debito totale perché i nuovi titoli sostituiscono i vecchi per un ammontare equivalente.
RISERVE BANCARIE: sono le attività liquide a disposizione delle banche per far fronte alla domanda di prelievi dei depositanti o per pagare gli assegni connessi dai depositanti sui propri conti. Consistono della valuta detenuta dalle aziende di credito nei propri forzieri, più i depositi che esse detengono presso la banca centrale.
RISERVE UFFICIALI: attività detenute dalle banche centrali, diverse dalla moneta o dai titoli interni, che possono essere usate per effettuare pagamenti internazionali. Qualora il saldo delle partite correnti e quello dei movimenti di capitale non si compensano tra loro, lo sbilanciamento complessivo dovrà riflettersi in operazioni sulle riserve ufficiai. RISPARMIO: è una variabile flusso data dal reddito corrente dell’unità meno tutte le spese sostenute per la soddisfazione dei bisogni correnti. RISPARMIO NAZIONALE: è il risparmio dell’economia nel suo complesso, è uguale alla somma di risparmio privato e risparmio pubblico.
RISPARMIO PRIVATO AGGREGATO: è dato dalla somma di tutti i risparmi effettuati dalle famiglie e delle imprese all’interno di un’economia RISPARMIO PRIVATO: è il risparmio del settore delle famiglie e delle imprese considerati insieme, è uguale al reddito privato disponibile meno il consumo.
RISPARMIO PUBBLICO: è identico al bilancio dell’avanzo pubblico, è dato dai proventi della tasse T e dalle uscite delle Ap (interessi titoli di stato, trasferimenti, spesa pubblica) RIVALUTAZIONE: quando il tasso di cambio fisso aumenta si dice che la moneta ha subito una rivalutazione. È un operazione posta in essere dalla politica. SALARIO REALE/NOMINALE: misura il beneficio economico che gli individui ricevono, cioè
indica quanti beni può acquistare il lavoratore con il salario di un’ora. Inoltre, dal punto di vista
delle imprese, misura il costo reale di ogni lavoratore misurato in termini di beni.
SALDO DEI MOVIMENTI DI CAPITALE: corrisponde al valore delle attività vendute a soggetti esterni (afflussi di capitale) meno quello delle attività acquistate all’estero (deflussi di capitale). SALDO DELLE PARTITE CORRENTI: è affine a quello delle esportazioni nette. L’unica differenza tra i 2 è che il saldo delle partite correnti include anche trasferimenti unilaterali netti (ricevuti meno effettuati). SALDO ESTERO INTERTEMPORALE: nessun Paese può prendere a prestito indefinitamente senza ripagare prima o poi i suoi debiti, e nessun Paese può essere creditore indefinitamente senza essere prima o poi ripagato SCORTE: stock di beni ultimati e rimasti invenduti, di beni non ultimati e di materiali per la produzione detenuti dalle aziende SCHEMA CIRCOLARE DEL REDDITO: schema che collega le imprese alle famiglie tramite dei flussi reali e dei flussi monetari. Tra i flussi reali troviamo il capitale ed il lavoro che le famiglie cedono alle imprese ed ai “beni servizi” che le imprese cedono agli stessi. Tra i flussi monetari troviamo le retribuzioni che vanno dalle imprese verso le famiglie, e le spese che le famiglie fanno presso le imprese. SERVIZI: i servizi scambiati a livello internazionale includono, tra gli altri, i trasporti, il turismo, le associazioni, l’istruzione e i servizi finanziari SHOCK DI OFFERTA O PRODUTTIVITà’: indica un cambiamento della funzione di produzione di un economia. Uno shock negativo riduce Y* perché sia diminuisce la quantità di lavoro sia diminuisce la quantità di prodotto ottenibile: la FE si sposta verso sinistra. SHOCK REALE: shock che colpiscono la funzione di produzione, la quantità di lavoro, la quantità reale di spesa pubblica e le decisioni dei consumatori circa la spesa e il risparmio. Influenzano la curva IS e FE SHOCK NOMINALE: shock sull’offerta e domanda di moneta. Influenza la curva LM SHOCK NEGATIVO TEMPORANEO DI OFFERTA DELLA MONETA: se l’ offerta di moneta reale W/p diminuisce, aumentano i prezzi, ci sono dunque meno investimenti,ma siccome lo shock è temporaneo, la retta IS non si sposta. Finito lo shock si ritorna alla posizione di partenza perché il prodotto aumenta ed i prezzi diminuiscono quindi l’ offerta aumenta ed LM si sposta verso il basso. SIGNORAGGIO: è il finanziamento del deficit pubblico attraverso la creazione di moneta da parte della banca centrale. Provoca un tasso di inflazione positivo. SISTEMA O REGIME DEI CAMBI FISSI: in cui i tassi di cambio possono variare solo per una decisione ufficiale del governo e/o della banca centrale. SISTEMA O REGIME DEI CAMBI FLESSIBILI: tassi di cambio non sono fissati ufficialmente, ma sono determinati dalle condizioni di domanda e offerta sui mercati valutari. SISTEMA FINANZIARIO: il sistema finanziario è un insieme di mercati, agenti e strumenti finanziari che assicurano la creazione e la movimentazione dei mezzi di pagamento (funzione monetaria) ed il trasferimento dei saldi finanziari dalle unità in avanzo alle unità in disavanzo (funzione di allocazione delle risorse finanziarie). SPESA PUBBLICA: impiego dal parte dello Stato, secondo finalità diverse da quelle di mercato, di risorse economiche acquistate dalle famiglie e dalle imprese per la produzione di servizi pubblici, e realizzazione di obiettivi di intervento nell’attività economica. STABILIZZATORI AUTOMATICI: meccanismi che consentono ai programmi di spesa (es. sussidi di disoccupazione) e prelievo (es. tassazione progressiva) di contribuire alla stabilizzazione del ciclo in assenza di intervento discrezionale da parte delle autorità. STAGFLAZIONE: momento in cui l’inflazione è positiva, cioè il livello dei prezzi aumenta, e allo stesso tempo il tasso di disoccupazione effettiva aumenta; secondo la legge di Philips: all’aumentare dell’inflazione dovrebbe corrispondere una diminuzione della disoccupazione. SUPPLY SIDE ECONOMICS: tutti gli aspetti del comportamento economico sono estremamente sensibili agli incentivi economici del sistema fiscale,le persone e le imprese pertanto sarebbero incentivate a lavorare di più a seguito di tagli fiscali. SVALUTAZIONE: quando il tasso di cambio diminuisce significa che la moneta ha subito una svalutazione. È un operazione posta in atto dalla politica. TASSO D’INTERESSE: è il ricavo stabilito contrattualmente, promesso da un debitore a un creditore di una unità di capitale TASSO D’INTERESSE MONDIALE: è il tasso tale da assicurare che il credito che un Paese desidera concedere all’estero sia pari ai prestiti che l’altro Paese desidera ricevere TASSO D’INTERESSE REALE ATTESO: è dato dalla differenza tra il tasso d’interesse nominale meno il tasso d’inflazione TASSO DI INTERESSE NOMINALE: rappresenta il tasso al quale il valore nominale di un’attività cresce nel tempo (i=r+π) TASSO DI RENDIMENTO NOMINALE LORDO: di un investimento è il valore in euro, alla fine di un anno, di un euro investito un anno prima TASSO DI DISOCCUPAZIONE: è un indicatore statistico del mercato del lavoro. È dato da
numero di persone in cerca di lavoro diviso per il totale della forza lavoro, moltiplicati per 100 TASSO DI INFLAZIONE: rappresenta il tasso percentuale di crescita di un indice di prezzo da un periodo all’altro TASSO DI CAMBIO NOMINALE: è il numero di unità di valuta straniera che possono essere ottenute scambiando un’unità di prodotto nazionale TASSO DI CAMBIO REALE: numero di unità di prodotto straniero che possono essere ottenute scambiando un’unità di prodotto nazionale TEORIA DEL REDDITO PERMANENTE: Afferma che un incremento del reddito di natura permanente ha un impatto maggiore sul PVLR rispetto a un incremento di tipo temporaneo e che, di conseguenza, dovrebbe avere effetti più forti sul consumo corrente. Inoltre, poiché il consumo corrente aumenta di più quando un determinato aumento del reddito è di tipo permanente, la quota di tale incremento che verrà risparmiata sarà inferiore rispetto a quella relativa ad un incremento temporaneo. TEORIA MODIGLIANI: Studia l’ andamento del reddito del consumo e del risparmio nelle diverse fasi di vita di un individuo. Poichè il reddito è più alto nella fase centrale della vita e poiché al fine di stabilizzare i consumi si cerca di renderli costanti, la teoria del ciclo vitale prevede che le persone di mezza età siano caratterizzate da alti tassi di risparmio. TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA: si basa sul idea che la velocità di circolazione della moneta è costante: afferma che la domanda nominale di moneta è proporzionale al pil nominale. Md =K*P*Y à Md = K PIL dove K velocità della moneta costante. TUS: tasso ufficiale di sconto, è il tasso di interesse che la BCE applica alle banche che se ne rivolgono per far fronte alle proprie necessità di finanziamento. VALORE ATTUALE: misura in termini correnti il valore dei pagamenti che saranno effettuati in futuro: VA =valore futuro del flusso/(1+r)^n. VARIABILI DI STOCK: hanno come riferimento temporale un particolare istante di tempo, le loro unità di misura non hanno dunque dimensione temporanea (c/c bancario ad una certa data). VARIABILI NOMINALI: variabili come il PIL, componenti di spesa e reddito, ricchezza e risparmio nazionale, che vengono misurate a prezzi correnti: il vantaggio è la possibilità di scambiare diversi tipi di beni e servizi, lo svantaggio è il confronto di una variabile in 2 diversi istanti di tempo. VARIABILI REALI: variabili misurate utilizzando i prezzi di un anno base; misurano il volume fisico dell’attività economica: in questo modo è eliminata l’influenza di una variazione dei prezzi; (livello prezzi di un paniere di beni e servizi rispetto al livello prezzi di beni e servizi in un dato periodo base). VELOCITA’ DELLA MONETA: è il numero di volte che una moneta è coinvolta in una transazione V= (P*Y)/m=PIL nominale /offerta nominale di moneta VINCOLO DI BILANCIO IN TERMINI INTERTEMPORALI: all’ interno del periodo considerato i consumi presenti e i consumi futuri attualizzati devono essere uguale al reddito presente e al reddito futuro attualizzato. VINCOLO DI BILANCIO : per qualsiasi livello di consumo C il vincolo di bilancio ci dice quanto un soggetto potrà consumare in futuro dati i suoi redditi correnti (Y) e futuri (Yf), la sua ricchezza iniziale (a), ed il tasso d’interesse r. Definito in termini PVLR diciamo che il vincolo di bilancio di qualsiasi consumatore richiede che il valore attuale dei suoi consumi totali sia pari al valore attuale delle sue risorse totali. [a+ Y+Y^futuro/(1+r)^n]= C +C^futuro/(1+r)^n VINCOLO D’INDEBITAMENTO: è l’ eventuale limite che i creditori impongono al finanziamento che un consumatore può ottenere;non influenza i consumi di chi non si indebiterebbe in ogni caso mentre riduce i consumi correnti di coloro che vorrebbero indebitarsi. VINCOLO STRINGENTE: riduce il consumo corrente in quanto limita l’ ammontare del reddito futuro che può essere preso in prestito. Non costringe gli individui a risparmiare,ma riduce il loro risparmio negativo. VINCOLO NON STRINGENTE: non ha effetto sulle decisioni di consumo e risparmio di un individuo dato che questi non desidera prendere a prestito più di quanto non sia in grado di restituire. VISCOSITA’ DEI PREZZI: (rigidità) è la tendenza dei prezzi ad aggiustarsi lentamente in risposta a variazioni delle condizioni economiche. 
Scarica